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La profezia dei Càtari. Il terzo capitolo della saga della Volpe Bianca
Il terzo capitolo della saga cominciata con ""il Tesoro dei Càtari"""". Ogni libro è un viaggio. Ce ne sono alcuni che si percorrono a passo svelto, con allegria o apprensione, correndo verso la risposta e le soluzioni. Ce ne sono però altri che richiedono che i viandanti siano lenti e pazienti, che procedano senza fretta e cerchino di riscoprire la storia passata, per leggere il presente e pensare e anticipare il futuro. Devono camminare con passo misurato e attento, fermandosi a osservare e pensare, perché ogni evento, ogni frase, ogni parola ha un suo senso, e forse, anzi certamente, anche più di uno."" -
Nessuna alba è perduta
Una torbida storia di Buenos Aires. Ma anche una storia piemontese. Il Piemonte e l'Argentina, due realtà legate a filo doppio. E in questa vicenda, che inizia come un giallo, e poi diventa una ricerca necessaria delle radici, i fili che si moltiplicano, fino a innescare una trama complessa e affascinante. Mai scontata, e quando pensi che hai capito, allora tutto si complica. Un delitto, un inaspettato intreccio di parentele, un tesoro d'arte sconosciuto di valore incalcolabile. Nessuna alba è perduta è un thriller, un romanzo d'amore, un'indagine dentro il proprio passato. -
La doppia vita di Mirose
Una storia di amore e tradimento. La vita di un uomo del nostro tempo, che scorre fra Torino, Alassio e la val d'Aosta lungo i binari di una normalità quotidiana (lavoro matrimonio figli vacanze libri ecc) è attraversata dal turbine di un 'amour fou' per una donna ambigua e sensuale, capace di trascinare e sconvolgere più di un'esistenza... Ambientato nei giorni nostri, fra il 1980 e il 2016. -
La pelle del coniglio
Un romanzo partigiano, ma ancora prima una storia ribelle: al Male, alla dittatura, alle convenzioni della letteratura e del narrare. La Storia sorprende una generazione in mezzo al guado della giovinezza, portando amicizie che si saldano per sempre e tradimenti che non avranno perdono. Fra agguati nei boschi, combattimenti all'ultimo sangue, lunghe attese del nemico, silenzi di colline e di sguardi, un ragazzo diventa uomo, insieme ai suoi compagni d'arme. Difficile sapere a chi spetta il ruolo dell'eroe nel buio della notte, sulle colline delle Langhe, un giorno d'inverno del 1944. Renzo Balbo recupera le memorie di ragazzo per farne un racconto senza tempo. -
I misteri delle Langhe. Diciotto saggi brevi fra enigmi, storia, leggende e letteratura
Un libro che racconta le langhe in modo piacevole e divulgativo, attraverso leggende e miti medievali e moderni, fino ai misteri contemporanei. Le Langhe non esistono sulla carta geografica politica: sappiamo che sono in Piemonte, per la maggior parte in provincia di Cuneo con una parte più piccola in provincia di Asti (cosiddetta Langa astigiana) e che però con Cuneo e le sue montagne, distanti oltre 60 chilometri, hanno poco in comune. Le Langhe sono un'espressione geografica di natura geologica, identificabili solo come territorio. Il primo mistero irrisolto sta proprio nel nome. -
C'era una volta la FIAT
L'autore ha trascorso oltre trent'anni di vita in quell'azienda con il medesimo sentimento che lega un uomo alla sua famiglia. Un libro rigoroso nel ricordare i fatti, in cui Corso si è preso la libertà di commentarli, di esprimere opinioni personali, con l'impegno a narrarli con fluidità discorsiva, come fosse un romanzo. Il racconto è condotto con occhio critico, talvolta distaccato, a partire dal contesto trovato al momento dell'assunzione, nel 1972, seguendo le evoluzioni degli anni 80 e 90, fino alla fine del suo rapporto di lavoro, con l'avvento di Marchionne. I giovani di oggi che vivono in un mondo digitalizzato resteranno sorpresi nell'apprendere come si comportavano allora gli uomini al comando e come si svolgeva il lavoro quotidiano d'ufficio agli inizi degli anni '70. Evidenziarne le abissali differenze è come accendere un fiammifero nel buio del passato. Una narrazione di come il mondo cambia, come nulla è mai statico e non è mai consentito adagiarsi sul gradino raggiunto. L'insegnamento che se ne trae aiuta a guardare al domani sull'onda della genialità umana e scoprirne giorno dopo giorno i passi in avanti. Una storia aziendale che si confonde con la storia italiana di fine '900. -
Un amore pericoloso
Un amore pericoloso è una vicenda che si svolge tra Torino e la Finlandia. Un giovane innamorato se ne va per le lande nordiche alla ricerca utopica dell'oro. Ha il cuore gonfio di una passione difficile. E lassù, tra renne e paesaggi sconfinati, non troverà la pace, ma un'avventura quantomai assurda, tra spie, malavitosi, poliziotti ambigui. Ma incontrerà anche un'amicizia vera, il vero ""oro"""" del suo viaggio inaspettato. Una storia avvincente, che si apre e si chiude nella metropolitana sabauda. Dove è meglio non cercare l'anima gemella."" -
949 giorni. Francia 1943-1945
Maria Paola Longo ci racconta in questo romanzo la vicenda del padre Giuseppe, di cui rivive in prima persona il dramma della prigionia, successiva alla disfatta italiana dell'8 settembre 1943, passata a costruire bunkers sulle coste della Bretagna. I 949 giorni del titolo sono quelli che Giuseppe trascorre da Internato Militare in Francia. Dopo lo sbarco in Normandia, a guerra ormai perduta, gli italiani superstiti sono loro malgrado trascinati dai tedeschi verso l'ultima sacca di occupazione non ancora conquistata dagli Alleati. Proprio quando sembra tutto compromesso e Giuseppe, per una reazione di troppo, viene destinato a Buchenwald, la guerra finisce: ma non il suo calvario. Diventati prigionieri dell'esercito francese, Giuseppe e i suoi compagni patiscono ancora sei mesi di crudeli sevizie, che nulla hanno da invidiare a quelle dei lager tedeschi. -
Un lungo viaggio. I paesi, le valli, il partito, la gente
Il libro si riferisce ad ""un lungo viaggio"""" nell'impegno sociale e politico, dal 1950 al 2020, visto attraverso vicende conosciute e in molti casi personalmente vissute dall'autore riguardanti la vita della borgata (una frazione di Caraglio, fondovalle della Valle Grana), il mondo rurale, la trasformazione del territorio montano, lo sviluppo economico e le battaglie del movimento operaio e del PCI. Una parte significativa è dedicata al percorso formativo nelle istituzioni scolastiche del '900, alla ricerca del lavoro e all'esperienza professionale vissuta nel mondo della scuola, prima come segretario economo (ora si dice direttore amministrativo) di una grande scuola e poi come funzionario direttivo del Provveditorato agli studi. Il racconto mette assieme momenti di vita personale famigliare ed esperienze dell'autore: militante, sindacalista del mondo contadino, segretario della Federazione del PCI e poi dirigente politico PDS e DS del Piemonte. Il partito, oggi, non è più quello rievocato in molti capitoli del libro, ma merita di essere ricordato come parte importante e viva della storia della provincia cuneese e del Piemonte."" -
La scomparsa di Ludovica. La prima indagine dell'avvocato Pasquero
Lo stimato e affermato avvocato Gregorio Pasquero si trova improvvisamente invischiato in una storia inedita per lui e per la piccola città in cui opera e vive. È scomparsa Ludovica, fida collaboratrice, bella e difficile, ed è morta, uccisa, una professoressa molto conosciuta, ma non molto amata. Il primo giallo di Stefano Sicardi, che ha esordito con un romanzo ""d'ambiente"""", Lo strument, si cimenta felicemente con una storia dai contorni strani, perché i protagonisti non dovrebbero essere uccisi o rapiti, e perché la città in cui vivono non è abituata a questi intrighi. Ma tant'è. L'avvocato, coadiuvato dagli amici giornalisti e poliziotti, fa del suo meglio per rispondere alla domanda che si pongono tutti quanti: """"Dov'è Ludovica?""""."" -
Mattina
In questo libro, Claudio Califano si cimenta con l'antica tecnica del romanzo epistolare, in voga tra Settecento ed Ottocento, perché questa forma consente allo scrittore di esprimere liberamente non solo i fatti ma soprattutto le emozioni, i sentimenti, l'interiorità. Ce lo dice lui stesso, che nulla vuole nascondere al lettore: ""un romanzo che utilizza la forma epistolare per descrivere due punti di vista dell'autore, unico protagonista dalla doppia personalità, una interiore ed una esteriore..."""" Per questo motivo lo scrittore fa interagire due personaggi: DaLucio e Claudio, che rappresentano - pirandellianamente - due facce diverse ma complementari dello scrittore, l'io interiore (DaLucio) e l'io esteriore (Claudio). Il titolo """"Mattina"""" segnala quel percorso esistenziale e narrativo dal buio verso la luce che Califano vuole trasmettere al lettore."" -
L'oro del diavolo. Le avventure americane del capitano Luca Ferrero
Luca Ferrero è tornato. Avevamo lasciato il capitano sabaudo in Irlanda, alla fine de “L'ultimo piemontese” – reduce dalla disastrosa battaglia del Boyne, dove con la sua compagnia di soldati piemontesi aveva combattuto a fianco delle truppe cattoliche di Giacomo II – in procinto di partire per le lontane terre americane. Lo ritroviamo ora a Jamestown, avamposto inglese in Virginia, al soldo del governatore della città, in qualità di uomo di fiducia, ruolo conquistato grazie alle sue doti di combattente leale e coraggioso. Ma Luca, perseguitato dai fantasmi di un passato di cui non riesce a liberarsi, non è soddisfatto. Il caso lo porta ad incontrare due uomini, liberi e inquieti come lui, il trapper canadese Caribou, e il solitario cacciatore Bert, che gli cambieranno per sempre il destino. Sullo sfondo di una natura selvaggia e di paesaggi immensi, la lunga guerra con i demoni interiori del capitano Ferrero troverà soluzione in modo imprevedibile: mentre i tre uomini sono in cerca di una carovana scomparsa, partita con il miraggio dell'oro verso le montagne ancora inesplorate della Virginia occidentale, sarà l'incontro con una comunità di nativi americani, ultimi protagonisti di una civiltà sconosciuta, affascinante e pura, a salvare il nostro eroe. E alla fine sarà l'amore, come capita nei migliori romanzi d'avventura, a rivelare a Luca il senso della sua battaglia. -
La voce delle campane. Castagnito d'Alba '43-'45
Un ragazzo undicenne, dopo i devastanti bombardamenti su Torino del Novembre 1942 e dopo varie vicende, raggiunge con la famiglia Castagnito d'Alba, ospite di cugine materne. Vi resterà fino alla Liberazione nell'aprile del '45. Per il protagonista è l'inizio di una nuova vita e di inusitate esperienze. Si apre per lui una ""porta magica"""" che lo conduce in un mondo fino ad allora sconosciuto. Presenza viva nell'arco di tutto il racconto è la zia Celia che gli insegna l'arte del """"gentiluomo coltivatore"""" e gli abitanti del paese con la regia costante dei colli pettinati di vigne, i campi di grano dorato, le nebbie dell'autunno simile a onde di mare e in lontananza il Monviso con la sua corte di cime imbiancate. È un libro corale, un coro di cui fanno parte voci di donne e di ragazzi, di uomini giovani e anziani tutti temprati dalle vicende di tempi durissimi e intarsiato dai momenti di felicità del ragazzo libero nei lavori dei campi."" -
Una strana bambina. Venti storie inquiete
Venti racconti che indagano le pieghe oscure dell'animo umano, declinate attraverso personaggi - e paure - del nostro tempo. -
Storia di amore, di politica e di chiesa. Diario di un valdese
Quasi tutti sanno oggi dell'esistenza in Italia dei valdesi. Ma pochi li conoscono veramente, anche se si sta avvicinando al milione il numero di persone che affidano ai valdesi il loro 8 per mille. Chi sono, come pensano, come agiscono, cosa ""sentono"""" questi Italiani, da secoli protestanti? Questo romanzo desidera offrivi la possibilità, per la durata della sua lettura, di provare ad essere uno di loro. Un Pastore di una comunità evangelica nel nord Europa un pomeriggio a causa di un sogno inizia a rivivere con il pensiero il suo passato di studente valdese in Italia, negli anni '70. Ne viene fuori un originale spaccato di vita italiana, negli anni della contestazione studentesca, che conduce il lettore a penetrare in profondità le vicende del mondo valdese di quegli anni."" -
Il gatto e la signora
Una piccola, tenera storia d'amore ambientata nell'entroterra ligure degli anni '20 del '900. -
L'onore dei vivi. Mogadiscio 1966 - XLIII E.F.
Quando Benito Mussolini si spegne nel suo letto il 25 aprile 1964, a seguito di complicazioni respiratorie, il grande merito che gli viene riconosciuto dagli italiani è quello di aver tenuto il Paese fuori dalla seconda guerra mondiale, scegliendo la neutralità, e conservando così le colonie. Due anni dopo, il regime è nel pieno di una grave crisi politica e sociale. Gli studenti occupano l'università, le fabbriche scendono in sciopero, e gli stessi fascisti sono divisi tra chi, come Ettore Muti, vuole un ritorno alle origini e alle violenze dello squadrismo, e chi, come il re Umberto, lavora sottotraccia per ritornare al sistema parlamentare. È questa la situazione fantastorica da cui muove questo sorprendente romanzo di Nicola Salvini, che coglie le convulsioni dell'impero da un'angolatura apparentemente marginale: la Somalia, dove i movimenti di liberazione si preparano alla spallata decisiva. Mogadiscio è ancora divisa tra quartieri residenziali e periferie degradate. Gli italiani - convinti della loro superiorità razziale - e i somali - sempre più insofferenti di un dominio che produce eccidi e massacri - sembrano divisi da un abisso incolmabile. In Questura è arrivato da pochi mesi il commissario Bruno Miltone, torinese, allontanato dall'Italia e promosso maggiore della Polizia dell'Africa Italiana perché l'indagine che stava conducendo poteva arrivare a conclusioni imbarazzanti. Fedele al suo senso del dovere ma tormentato da dubbi crescenti, appassionato cultore dei Beatles e abituato a pensare in inglese, come l'eroe di Beppe Fenoglio di cui porta il nome, Miltone si trova subito ad affrontare un altro caso spinoso: l'assassinio di un distinto uomo d'affari italiano, ritrovato cadavere per le strade in un sobborgo cittadino. Un'inchiesta che si annuncia subito particolarmente rischiosa perché la colonia riflette tutte le ambiguità, le opacità, le tensioni che travagliano l'Italia: è una trappola dove tutti, a cominciare dalle istituzioni che si contendono la gestione del potere, giocano sporco. Una partita mortale che presto va ben oltre la sua scacchiera. Sulle tracce del Philip K. Dick di ""La svastica nel sole"""" e del Robert Harris di """"Fatherland"""", Salvini riesce a conferire a questi suoi anni '60, reinventati ma non troppo, una tale verosimiglianza che ci sembra di averli vissuti anche noi. Le giornate frenetiche del maggiore Miltone, con i suoi dilemmi esistenziali, gli agguati, gli intrighi, gli apparati deviati, gli amori compromettenti, pongono domande che ci riguardano da vicino. Come sempre, il romanzo storico in realtà parla dell'oggi e per l'oggi. Ha scritto Ennio Flaiano in una pagina di diario citata in epigrafe: """"Il Fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità"""". Il senso dell'onore di cui si vantano i vivi, cui allude il titolo, può anche essere un frutto dell'opportunismo e dell'ipocrisia. (Ernesto Ferrero)"" -
Arlìa. L'arte di inventarsi la vita
Il racconto della vita dei nonni dell'autore nel Canada selvaggio degli anni 10 del '900, impegnati a lavorare alla ferrovia transcanadese con altre migliaia di emigrati da tutta Europa. -
Il calcio visto da dentro. Alla ricerca della pepita d'oro: il calcio giovanile e l'universo dei campioni
Mirko Ferretti ha giocato a San Siro, al Moccagatta, al Comunale, e in tanti stadi d'Europa e del Sud America. Ma sopratutto ha giocato in piazza Goito ad Alessandria. La piazza della sua gioventù, quando, come tutti i ragazzi el tempo, si trascorrevano le giornate ad inseguire una palla improbabile sui selciati cittadini, nelle vie, nei cortili. ""Il calcio visto da dentro"""", scritto a quattro mani con Alessandro Trisoglio, narra dell'amore infinito per il """"giuoco"""" del pallone, sia quello ufficiale che quello praticato da bambino. Un amore che è diventato un lavoro: Ferretti ha vestito le maglie del Torino e di altre squadre, e poi ha allenato, e soprattutto ha seguito i giovani. Per anni, come un segugio, ha cercato i campioni, visionando migliaia di piccoli giocatori che volevano diventare grandi. Un libro che vuole essere sia una memoria sia un """"manuale"""" per capire e costruire il calcio di oggi e di domani."" -
Le guerre di Piero. Giovanni Scagliola, combattente per l'Italia e la libertà
"Il giudizio storico sulla Resistenza nei nostri paesi non è certo ancora univoco e condiviso, e gli strali della guerra civile, che contrappose gli italiani, probabilmente non consentiranno mai che lo sia; ma le fondamenta della nostra Repubblica non possono che essere fissate in quell'esperienza, contestualizzando anche le azioni più cruente – che Piero condusse spesso in prima persona, declinando l'intima convinzione in un'ardita azione – e le modalità di approvvigionamento di beni di prima necessità che parte della popolazione, anche legittimamente, spesso percepì come insopportabili soprusi. Provare a conoscere e comprendere l'impegno civile e le avventure di Piero ci proietta in una dimensione lontana, ma al contempo interroga le coscienze di ciascuno di noi nel presente. Gli anni della missione italiana in Africa Orientale e della guerra di Jugoslavia prima, e della Resistenza poi, rappresentarono un periodo di trasformazione, di incertezze, di confusione e, con grande lucidità e capacità di interpretare i segni dei suoi tempi, il comandante Piero non si sottrasse dall'assumersi grandi responsabilità, dal scegliere da che parte stare, dal mettere al servizio del proprio Paese e dei propri ragazzi le sue doti di comandante carismatico ed equilibrato"""". (Dall'Introduzione di Paolo Lanfranco)"