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Se volete sapere
"Se volete sapere"""" è una storia di donne. Quattro amiche che si vogliono bene, viaggiano insieme, fanno tutto l'una con l'altra. Ed a un certo punto scompaiono. Il mistero si infittisce quando... Un giallo, ma anche una storia d'amore e di profonda amicizia. Daniela Castellazzo ci narra dell'Italia contemporanea, di personaggi persi nel quotidiano, che diventa ad un certo punto troppo grande, troppo difficile da sopportare. Un piccolo, avvincente """"mistery"""" dove un'investigatrice (anche lei donna, e non è un caso), deve capirci qualcosa. E il lettore con lei." -
Agata. Un'emigrazione da Torino al Brasile
"Nella mia mente si intrecciano due pensieri. Il primo è il desiderio di raccontare la vita della mia bisnonna: una vicenda sentita raccontare da mio padre a frammenti, in varie occasioni, che mi aveva già colpito quando ero una ragazzina. Forse perché era un pezzo di storia familiare, in cui potevo trovare alcune delle mie radici, in un'epoca e in una situazione completamente diverse delle mie. Oppure perché riguardava le sventure di una donna coraggiosa, a cui avrei voluto dare l'occasione di vivere ancora e rendere il giusto merito, non ricevuto durante la sua esistenza""""." -
Il cuore celtico dell'Augusta dei Taurini. Il ruolo dell'astronomia nella fondazione della Torino delle origini
Taurasia è un'antica ed ancora oggi enigmatica contrada che lo storico greco Appiano di Alessandria definì ""oppido celtico"""". Una fortezza posta in un contesto eccezionale, vicino all'approdo sul Po, dove secondo la leggenda avevano attraccato le navi di eroi egizi e dove erano sorti i primi culti del luogo, come quello di Iside. Un percorso a tappe, quindi, che dietro alla riscoperta di una città perduta c'è un testardo lavoro di ricerca e di confronto che ci porterà a credere nell'incredibile. L'Augusta Taurinorum era quindi una città-simbolo, un manifesto ideologico del principato augusteo, dove entrava in gioco la meccanica celeste plasmata al suolo attraverso la disposizione urbana dell'antica città."" -
Il paese dove non moriva nessuno
Cosa succede se non muore più nessuno? Nel paese di Poggio Rinaldo (siamo nell'entroterra della Liguria di Ponente) capita proprio questo: da una certa data nessuno passa più a miglior vita. Se ne accorge qualcuno, ed ecco sbarcare nel ridente borgo una aggressiva troupe televisiva. Comincia così una storia appassionante, divertente, misteriosa. Graziano Consiglieri ci trascina in un'avventura tutta contemporanea, dove i vecchi la fan da padroni, assolutamente contrari a che la natura faccia il suo corso. Ma quale sarà la causa di tutto ciò? Forse i carciofi del territorio, oppure una pillola miracolosa? -
I bidelli di Castellinsù
Il nuovo libro di Bruno Solaro racconta dei suoi posti, il Roero e la Langa. Dopo averci narrato di storie ambientate in giro per il mondo (mondo che ha percorso correndo dietro all'evolversi dell'informatica), l'autore torna sui suoi passi, nella sua infanzia. Camuffando nomi e paesi, ci porta dentro la Nostra storia, attraverso le vicende di un piccolo paese di collina che guarda il Grande Fiume. Fatti di costume, di politica, di religiosità popolare intrecciati alla vita di due ragazzi che pian piano diventano adulti. -
La vera storia di Febo Marchese di Ceva
"Ogni paese custodisce delle storie da raccontare. Anche Sale, della provincia Granda, posto sui bordi della Langa, non fa difetto. Il dominante e al tempo stesso stupendo suo castello, ne conserva una che già è stata confezionata tanto tempo fa. Ha per protagonista un marchese, discendente di una antica signoria rurale, ambientata nel suo feudo, del quale conosciamo bene la fiaba ma un po' meno la storia. A volte per scrivere storie, andiamo alla ricerca di personaggi e qui ne abbiamo trovato uno proprio """"dei nostri"""", che già tanto fece (s)parlar di sè molto tempo fa. Fu un tal Febo Ceva, marchese""""." -
Uno sguardo oltre la siepe. Storie e miti di un'età che fugge
Due mondi - quello della narratività pura e sbrigliata delle dodici ""storie"""", e quello dell'evocazione memorialistica volta a delineare i tratti di una privatissima mitologia - sembrano contendersi il campo di questo singolare libro, che è come rifuggisse da qualsiasi tentativo di classificazione. Ma, a ben guardare, proprio una così estrema disparità di spunti ed epifanie è destinata a risolversi in una sostanziale unitarietà di contenuti. Poiché quello """"sguardo oltre la siepe"""" di cui parla il titolo altro non è che l'ideale leit-motiv o """"filo rosso"""" che percorre l'intera opera, qua illuminando, là stemperando, là ancora ribadendo la certezza che ogni """"altrove"""", ogni pur vagheggiato """"al di là"""" che accenda il nostro spirito e la nostra immaginazione, non tanto andranno ricercati """"oltre la siepe"""" o """"al di fuori di noi"""", quanto umilmente ma alacremente perseguiti nelle pieghe del nostro """"io"""" più segreto."" -
L'inventore di fiabe
Questa storia è nata da un sogno che ho fatto anni fa. Al risveglio, ripensandoci, mi era sembrato strano, veramente, poi mi sono posta la domanda: ""Cos'è un sogno, cosa rappresenta?"""" E mi sono data la risposta: """"Un sogno è quello che custodiamo segretamente nel cuore"""". Nel sonno, mentre la nostra mente dorme, si libera la nostra essenza e a volte si rispecchia nel sogno. Quasi mai ricordiamo al risveglio, quello che abbiamo """"vissuto"""", ma a volte accade. Così questa storia è cresciuta, si è arricchita pagina dopo pagina e ogni volta era una sorpresa anche per me, di ciò che il cuore """"dettava"""". È una """"Fiaba"""" a volte serena a volte no. È un viaggio introspettivo nel mio essere. Niente è a caso nella vita, nè il dolore fisico, quello più devastante che ti piega in due come una fucilata, ma serve a renderti forte, a prendere coscienza di te stesso. Nè quel dolore che ti sconvolge il cuore a causa di eventi traumatici. Nemmeno gli incontri che facciamo sul nostro cammino. Ci sono angeli che vengono a noi sotto forma di persone, basta saperli riconoscere, io ne ho conosciute e devo a loro la mia vita."" -
Dalla Piana alla Pampa. L'emigrazione dal Saluzzese all'Argentina
La Piana Saluzzese e la Pampa Argentina, due territori così lontani tra loro, sia geograficamente, sia territorialmente, cosa possono avere in comune tra loro? Hanno, invece, qualcosa in comune, che li ha legati in passato e, che li lega oggi e li legherà per sempre. In comune, hanno ciò che esiste di più prezioso al mondo: uomini e donne, una moltitudine di uomini e donne. Gente che, un tempo lontano, apparteneva a una nazione e, ora, appartiene a un altro paese, a un altro continente. Una fiumana di persone, nei secoli scorsi, è partita dalla nostra amena Piana, in cerca di fortuna o, almeno, di un po' di benessere, verso territori lontani e sconosciuti. La maggior parte non è più tornata, ha costruito, laggiù, in quella terra sconfinata, la propria vita e quella della propria famiglia. -
L'estate ha giorni e notti. Poesie 1942-2005
In questo volume è raccolta buona parte della produzione poetica e artistica del patriota combattente Adriano Balbo Giorgio, grande fautore della Resistenza in Valle Belbo e fondatore, con il cugino Piero Balbo Poli, della II Divisione Langhe. Le poesie, scritte dal 1942 al 2005 — ma perlopiù fino al 1951 — a Cossano Belbo, Torino, Parigi, Tangeri, San Paolo del Brasile e Montevideo, sembrano infatti nutrire ed esprimere la sua indole versatile che, mentre lo dispone all'azione, lo induce anche a profonde riflessioni sul tempo, gli incontri, la solitudine, la vita, la morte. La sua raccolta di versi e di disegni — straordinario documento di una stagione senza ritorno — conservata con cura da una lontana giovinezza mai tradita, sembra consegnare oggi, alla nostra etica confusa e accomodante, l'imperativo di una scelta tanto audace, quanto inevitabile, benché dolorosa: la lotta per la Libertà. Come la preziosa Medaglia di bronzo al Valor Militare conquistata sul campo, questo volume postumo, dedicato all'inconsolabile Gianna, «a lei che, specchiandosi, tesse il manto di dea con la sua immagine», rende pieno merito all'uomo totale: al risoluto comandante dall'animo attento e gentile, generoso di vita e di ideali, a cui saremo per sempre riconoscenti. -
Caffè alla vaniglia. Storie di famiglia dalle Langhe a Pinerolo
Un quaderno rosso da cui affiorano i ricordi di famiglia. Come in un teatrino di paese, sfilano uno a uno i personaggi portando in scena le loro storie in bilico tra il tragico e il grottesco, ma sempre condite con ironia e un pizzico di poesia. Una narrazione autobiografica che abbraccia tre generazioni e affonda le radici nella provincia piemontese, in un mondo che non c'è più, per arrivare fino ad oggi. Il ritratto a vivaci pennellate di un'umanità genuina e disarmante. -
Il castello delle rose
Progetto realizzato con l'artista Carlà Tomatis che ha disegnato i bozzetti tutti a colori. Il progetto prevede di devolvere parte del ricavato delle vendite della favola, all'Associazione Italiana studio Osteosarcoma (A.I.S.O.S.www. aisos.it), che si occupa della diagnosi, terapia e cura contro una delle forme tumorali più aggressive che colpisce per lo più i bambini in tenera età. Età di lettura: da 5 anni. -
Cilento di gente, di posti
Il Cilento è una magia. Incastonata tra il mare e la montagna, spiagge da favola e boschi selvaggi e misteriosi, questa terra unica ti accoglie con amore silenzioso. Prima ti imbatti nelle vestigia greche, poi nelle acque cristalline di golfi insospettati, e dopo, se ne hai voglia, ti accompagna al naufragio nell'interno, costellato di giovani e vecchi uliveti, grotte milionarie, borghi dalle smarrite oppure per i più coraggiosi, dentro foreste dove anche le strade si perdono. -
Il traghetto
Una storia d'amore. Un giovane cameriere si imbarca per la Sardegna per una vacanza solitaria, ma il destino (o il caso o il fato) fa sì che incontra la bella Nicole. Anche lei fa lo stesso suo mestiere, e sta andando a Calasetta per prendere servizio in un hotel. Naturalmente scoppia la scintilla, ma poi il destino (oppure il caso oppure il fato) le cose andranno in un cervo verso. Un racconto lungo dove le vite di due giovani prima si incontrano, poi si allontano poi nuovamente si intrecciano. -
Fuga dalla civiltà umana....e timido ritorno. Storia dei fratelli Pelazza che scelsero i monti tra l'alta Val Tanaro e il mare
Questa è la storia incredibile ma vera di due fratelli (conosciuti anche come fratelli Cacino dalla borgata di Ormea dove sono nati) che verso la fine degli anni '70 hanno deciso di vivere ""alla macchia"""", fuggendo da tutti e da tutto, percorrendo i boschi e le montagne della Valle Tanaro e della Liguria fino al 1993, anno in cui si sono insediati definitivamente ad Armo (sopra Imperia), storia che, in realtà, non si è mai veramente interrotta."" -
Hanno rapito la Consolata. Giallo semiserio su un fatto surreale
È il gran giorno. La Madonna della Consolata ogni 20 giugno viene portata in processione per le vie di Torino. Ma questa volta c'è una piccola variazione nell'ormai secolare programma: la statua è scomparsa. Sotto gli occhi di tutti, custodi ed abitanti, qualcuno, forse, ha rapito la Consolata. Inizia così il nuovo romanzo della Occleppo, un atipico giallo che ha del miracoloso. Un romanzo grottesco, ma mai irriverente. L'autrice ci trascina in una storia allucinante, divertente, seria e semiseria allo stesso tempo. -
Galeone liceo
Una classe al suo quinto e ultimo anno, alla resa dei conti con l'accelerazione del tempo, le fragilità dell'anima, le ragioni del cuore e gli imperativi dell'orgoglio, la repulsione e l'attaccamento verso una scuola che a volte è musa e spesso è matrigna. I professori - alcuni insondabili, altri stregati alla loro stessa immaginazione - vivono nel mondo concreto come fosse una terra straniera, incomprensibili e attraenti agli occhi degli allievi proprio per il loro essere presenti eppure lontani anni luce. La paventata chiusura della scuola, che diventa improvvisamente materia di campagna elettorale e imperativo per gli studenti a schierarsi, le vicende sentimentali che minacciano una tranquillità apparente, i fatti personali dei protagonisti, che si intrecciano con la vita di compagni e insegnanti sono filtrati attraverso tre voci narranti. Sullo sfondo, le vite dei quindici allievi sopravvissuti ai cinque anni di studio, un professore di filosofia che cerca di dimostrare quanto sia difficile disobbedire davvero, un bidello complottista che unisce ogni cosa che accade in un tenace disegno interpretativo. Il tempo corre, e oggi è già domani. -
L'uomo che si comprò un castello
Un uomo coraggioso cerca il successo in un periodo turbolento e in rapida evoluzione. Nel Piemonte di inizio Ottocento, divenuto territorio francese e spinto ad adeguarsi ai principi della Rivoluzione ed all'idea che l'uomo può realizzarsi con le proprie capacità, Andrea Piovano, un giovane fabbro contadino, analfabeta ma intelligente, tenace e intraprendente, decide di realizzare la propria ascesa sociale, arrivando ad un gesto clamoroso, quello di comprare, dal conte proprietario Coardi di Carpeneto, il castello di Niella con i terreni che lo circondano. Va a Torino, con i mille franchi della prima rata, accompagnato dal fratello più giovane che dovrà firmare al posto suo, e il 30 ottobre 1807, il notaio Galiano redige, in francese, il contratto di vendita da cui nasce questo romanzo. -
Ce la farò
"Ricordati che tu sei forte. Non ce la faccio non esiste. Si consumano più energie a lamentarsi che a darsi da fare. Lascia perdere """"Le miserie 'd Monsù Travet"""". Papà si riferiva alla commedia piemontese di Vittorio Bersezio. Ho liquidato in via definitiva la domanda: """"Rivedrò la mia casa?"""", con la fiduciosa visione della mia tartaruga Clementina, dormiente sotto un albero. In primavera si sarebbe ripetuta la magia della sua ricomparsa, ancor più lenta del solito per il lungo sonno, io sarei stata lì a salutarla, anch'io più lenta del solito, ma entrambe vive.""""" -
Il golpe di Viola. La borgata di montagna che mise sotto scacco Carlo Alberto di Savoia
Un'oscura, appassionante vicenda accaduta sulle montagne cuneesi fra fine '700 e inizio '800. Questo testo si prefigge lo scopo di raccontare, dal punto di vista storiografico, la complessa quanto intricata storia nota come il «golpe di Viola», accaduta tra la seconda metà del secolo XVIII e la prima metà del secolo XIX a Viola, piccolo paese situato nella Valle Mongia in provincia di Cuneo.