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La rosa senza spine
Tutti conosciamo la storia di Enrico VIII, glorioso sovrano d'Inghilterra e d'Irlanda, terrore degli avversari politici e sterminatore di mogli. Oppure no? E se nella sua corte animata dagli intrighi si fosse insinuata la magia, quella della specie più oscura? Il gioco del potere può far precipitare nel baratro gli incauti, e docili dame di corte si rivelano a volte diaboliche ammaliatrici. Nei quattro racconti che avete tra le mani, storie vere o verosimili si intrecciano alle trame della leggenda e della mitologia. Una contadina della Cornovaglia non riesce a provare interesse per gli scialbi giovani che il padre le propone, e così il mare le fa un regalo. La vita di un'agiata famiglia di inizio '800, alle prese con le normali preoccupazioni di un figlio in partenza per la guerra e della primogenita che non trova marito, viene sconvolta quando il dio della guerra irrompe nella tranquilla campagna inglese. E infine, un bonario professore della Londra di fine XIX secolo si trova a inseguire la moglie perduta attraverso il tempo e lo spazio, combattendo contro nientemeno che Mordred, l'assassino di re Artù. -
Donne. Poeti di Francia e oltre. Dal Romanticismo a oggi
Ancora oggi il numero dei poeti donne inclusi nelle antologie non riflette per nulla la giusta proporzione, la diversità e la qualità delle opere scritte dalle moltissime donne che animano l'universo poetico francese e francofono. Questo volume, che raccoglie testi di 67 autrici in versi dall'Ottocento a oggi, è stato ideato e realizzato nel segno di un'attesa e di un indizio riparatorio. -
Versi nascosti
Con l'aggettivo ""nascosti"""" del titolo va interpretato in senso più esteso: i versi sono """"nascosti"""" non solo perché parlano di una vita appartata, ma anche perché nascondono un tesoro di pensosa saggezza, che non ignora il dolore, ma che lo accetta come componente del nostro abitare per un determinato periodo sulla terra."" -
Meditazioni da pausa caffè (aforismi e pensieri)
Il tempo a disposizione è poco e anche le meditazioni si fanno brevi, approfittando magari di una pausa caffè. Ma guai a smettere di tenere in allenamento il nostro cervello. E allora riappropriamoci di questa antica pratica cristiana che può farci bene nel corpo e nell'anima; con un occhio alla Bibbia e un occhio rivolto a noi stessi, agli altri, al mondo circostante. Un giornalista e sacerdote ci aiuta in questo esame di coscienza in pillole. Scopriremo i nostri tic, le manie i paradossi e le contraddizioni in cui siamo soliti cadere. Nell'ordinato dizionario di voci e temi elencati in ordine alfabetico, come nelle vignette di Fabio Buffa, sicuramente c'è qualcosa che ci riguarda e che ci farà riflettere oltre che sorridere. -
Primavera. Poesie 1997-2007
"Menotti Lerro percorre il labirinto dell'essenza umana fino al corpo in frantumi, fino a pezzi di corpo che indicano l'umano e lo negano, fino al grido che può tramutarsi in canto"""" (Roberto Carifi). """"La stessa primavera si traduce dalla letizia dei voli e dei sogni nello spezzarsi dello slancio verso il futuro e le avventure"""". (Giorgio Bàrberi Squarotti)" -
Eratoterapia
È innegabile che oggi la poesia rappresenta la più tenace forza di resistenza al capitalismo che valuta la realtà soltanto in base al valore economico. Anche se non appare, anche se non è letta, anche se non è studiata, la poesia viene praticata da milioni di persone che ad essa affidano i segreti della propria esistenza e da questa operazione traggono ""terapia"""" e conforto. Se la vita si limitasse soltanto a un calcolo di beni posseduti, i ricchi sarebbero felici e i poveri infelici e, invece, quando si supera la soglia dell'indigenza, ci si accorge del contrario. Come sostiene il sociologo Zygmunt Bauman, il consumatore ideale è colui che è """"insoddisfatto"""", che ha sempre bisogno di altri beni materiali in una spirale senza fine mediante brevi momenti di appagamento, immediatamente seguiti da ansie e da ricerche. Per questi motivi la raccolta di Roberto Mosi va interpretata come un vero e proprio inno alla poesia, al suo valore e alla perennità della sua funzione nella storia della stirpe umana."" -
Arimane
"In questa raccolta Henry Ariemma affronta la questione del limite esistenziale in due sezioni, dedicate la prima ad Arimane, il dio del male, e la seconda a Spenta Mainyu, lo spirito del bene, partendo dall'esergo platonico, secondo il quale «Dio è innocente», e dalla citazione di un poeta persiano secondo la quale i nomi di 'bene' e di 'male' appartengono non alla realtà, ma agli uomini. Ci troviamo di fronte a una breve, ma suggestiva silloge, densa di domande e di interrogativi capitali, spesso 'incosati' in gesti, in situazioni, in figure appena appena tratteggiate. Ma la poesia conserva proprio il fascino di battere sul cuore e sulla mente del lettore adulto e di spingerlo a porsi interrogativi degni dell'essere umano."""" (Giulio Greco)" -
Pietra e farfalla
La raccolta di Paolo Mazzocchini si presenta gravida di interrogativi sulla condizione umana, dilatati dalle allusioni letterarie di stampo classico: da Ovidio, a Properzio, a Saffo, a Omero, a Eraclito, in uno stile oraziano da satura lanx, scelta stilistica che permette al poeta di giocare su diversi registri, piegandoli a significati differenti: dal tragico, al comico, dal sublime al sermo merus. La tradizione non è presente soltanto nei titoli, ma viene assimilata nella portata ironica, mai fine a se stessa o decostruttivista, ma nell'accezione profondamente umana di condivisione di una sofferenza causata dal grande mistero che avvolge l'esistente. -
Alla ricerca dei valori perduti
In questo libro l'autore esamina i cambiamenti prodotti dall'avvento di internet che ha causato una strana evoluzione dell'essere umano, cancellando molti valori tradizionali. Non ci rendiamo più conto del nostro passato e del nostro futuro. Che cosa cerca l'essere umano? A che cosa va incontro? L'autore si sente ""estinto"""" e non riesce ad accettare questo mondo dove ormai la parola Amore non esiste più, dove l'amicizia è un optional e dove si assiste al predominio delle incapacità intellettuali."" -
L' ora del lupo
"La poetessa georgiana Lia Sturua è surrealista, vede le cose al di là della realtà, nella surrealtà. Leggendo le sue poesie, credi di essere in sogno, librandoti in uno spazio virtuale, insieme alle cose, ed entra in te un'armonia strana e mistica. Non capisci cosa significa tutto ciò nella lingua convenzionale, ma senti bene la musica estremamente emozionante che proviene da queste strane immagini e sta rianimando, davanti ai tuoi occhi, colori e tonalità di ogni genere. Il colore e la musica sono fenomeni particolari per la poetessa. Sono una chiave con cui si può aprire il mondo e i sogni surrealistici di Lia Sturua, la profondità e la bellezza dei suoi sonetti, versi liberi o sciolti."""" (Ivane Amirkhanashvili)" -
Quando tutto sarà finito
"Quando tutto sarà finito"""" è incentrato sulle vicende di due amici d'infanzia e delle loro compagne nei drammatici anni della seconda guerra mondiale, a Milano, tra il 1943 e il 1945: Mario, partigiano della Resistenza, e Toni, tesserato e milite fascista. Gli ideali opposti finiranno per coniugarsi nell'amor di patria e nella libertà, nell'amicizia, lasciando ampio spazio a riflessioni nelle quali i protagonisti affronteranno il loro stesso essere, il senso di tutto ciò che sono la guerra e il dolore, l'amore e la giustizia, il vivere, il tormentato e complesso vivere." -
Danusia. La storia di una bambina sopravvissuta
"I ragazzi ascoltavano partecipi. Rivivevo la mia infanzia con mio nipote lì, seduto tra quei bei bambini: vedevo nei loro volti una generazione che non avrebbe più avuto testimoni di ciò che accadde a me, o di sofferenze come la mia.""""" -
La signora Orlandi
Il dramma teatrale ""La signora Orlandi"""" mette in scena il difficile universo delle relazioni familiari. La vicenda è ambientata a Napoli e ha per protagonisti Lucia e l'ex marito Giorgio Orlandi, che a distanza di dieci anni dal suicidio, in circostanze oscure, della figlia Maria, torna a farle visita. Dopo di lui, giungerà Carlo, il promesso sposo di Maria, che è l'unico a conoscere le vere ragioni della morte della ragazza e che è finalmente intenzionato a rivelarle a Lucia e a Giorgio. L'arrivo inaspettato anche di Matilde, la nuova moglie di Giorgio, come in una sorta di rendez-vous scatenerà la gelosia di Lucia, che non ha mai superato il trauma della separazione e che sconvolta dalla verità consumerà la sua vendetta."" -
Uscendo dal buio
"Ho imparato a scrivere per non implodere. E, nonostante il buio negli occhi, mi accorgo che in tutto c'è poesia. Scopro poesia in tutte le pieghe della vita: nel dolore come nell'amore, nella natura amica come nell'indifferenza del creato, nel lasciarsi sprofondare come nel cercare appigli, nella persona amata e nel suo disamore, nel coraggio e nella paura. La poesia è intrinseca all'esistenza, si può manifestare nei modi di pensare, di agire e di stare al mondo con gli altri. Gustavo Adolfo Béquer, rivolgendosi alla sua amata, definì la poesia così: 'La poesia sei tu'. Sei tu amore, sei tu Vita, e anche tu dolore, che ci fai apprezzare follemente e disperatamente tutto ciò che non sei tu."""" (L'autrice)" -
Persona
"Opera d'esordio che non lascia scampo, che segna un precedente, 'Persona' di Fausto Paolo Filograna è un canto creaturale, di creature che hanno fame, una litania a esorcizzare la malattia, e sempre il bisogno d'amore, è la consapevolezza che prima della risurrezione c'è il funerale: ancora prima della speranza, dobbiamo fare i conti con il peccato originale. Ecco la tragedia di questa nuova età di mezzo, in bilico tra le macerie e l'ardente umanità sotto la cenere, umanità che ricomincia dalla carne, corpo fisico compiuto, organo perfetto dello spirito, vero corpo. La poesia di Filograna ha la capacità di farci accorgere di qualcosa di essenziale che si stava perdendo tra le piaghe. Creata da una delle migliori menti della mia generazione, è un'opera con cui ci dovremmo confrontare tutti, lettori, poeti, persone."""" (Riccardo Frolloni)" -
Una volta almeno
"Gregorio Lato ci parla di noi, non di sé: a volte, si rivolge a noi direttamente attraverso il 'tu', chiamandoci a essere testimoni partecipi di un'esperienza o di una visione; altre volte, la condivisione passa attraverso la forma apparentemente più lontana della forma impersonale, che però ci richiama, e ci ricorda, l'inevitabile pluralità della condizione umana."""" (Paola Giorgis)" -
Grani
"Grani"""" è viaggio di un figlio che tenta un doveroso quanto impossibile ritorno alla madre tra terre e sassi di memoria. Ciò che è stato taciuto o detto con non esatte parole deve essere rinominato, ognuna ricondotta al suo vero significato. Così la voce narrante del figlio si scioglie nel racconto, cerca quella della madre """"figura in controluce"""", ne ricostruisce i suoni. A cucire è un'altra voce - in corsivo nei testi - come di terza persona, di occhio che osserva e narra immagini che affiorano. Quasi assistesse alla proiezione di brevi, vecchi spezzoni di film. E in quei frammenti affiora il tempo nel quale due esistenze, due mondi, si sono toccati """"nell'orbita cerca, ruota l'asse alla notte. Un eclissi sottile li combacia"""" prima che la vita prema a trascinarli distanti." -
Poesie di ghiaccio e di cuore
L'immagine della farfalla, con cui si apre questa raccolta di Pierangelo Pablo Giovani, come la schiuma mallarmeana, indicazione della calviniana ""leggerezza"""" poetica (""""Un passo di piuma""""), si pone come emblema stilistico e sentimentale di questa silloge."" -
Breviario per vagabondi
"Si è dato solo un primo passo nell'arte poetica e nel linguaggio di Sica, che perderebbero qualcosa, a parere di chi scrive, se venissero intesi più alla maniera dell'illuminazione spirituale che a quella della concreta esperienza della lingua, oggetto culturale, complesso insieme di elementi espressivi provenienti dalla società e dalla storia. Primo passo necessario per intravedere l'autenticità dello stile. Ora tocca al lettore, alla sua libertà."""" (Mariano Bàino)" -
Confini
Sarah Stefanutti nel viaggio, emblema di questa raccolta di poesie, traduce il simbolo dell'irresistibile necessità di ritrovare la vita nella sua forma pura e non a caso inizia con il tema, sia pur tragico, del mare che nella sua immensità ci ricorda il nostro vero orizzonte, nella cui visione fulgida e senza cesure riconosciamo la nostra geografia interiore. E proprio dentro di noi percepiamo un'esperienza di tempo dilatata che custodisce il sapore sperimentato dell'esistenza stessa.