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Elogi
"Ni-ente. Siamo ni-ente, indiviso tutto che contiene, custodisce e comprende il senso primigenio di quel che si nomina io e il suo farsi d'altro io, intimo e d'insieme. Canto d'esperienza palpitante l'iniziale linfa, la ferita e il divenire metodo di """"un bellissimo niente"""" salmodia Franca Alaimo, suono in traslata parola che si avverte sostanziale nell'andare, con lucido passo, sino al profondo del corpo pensato, scavato, trovato tra le semplici cose dell'esistere e le contrapposizioni abitanti il violento strappo di un fiore sbocciato in un mattino, appena e di nuovo perduto nel fraseggio della luce, per così rincasare seminata di chiarezza la rotondità dell'effimero, l'assoluto di una assenza e il pur sempre ricorso all'amore con sguardo ora riscosso figlia, fra breve donna consapevole e protesa a una nuova rinascenza. «Bisogna saper ripensare a sentieri in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e congedi previsti da tempo, a giorni dell'infanzia ancora indecifrati», scriveva Rainer Maria Rilke."""" (Daìta Martinez)" -
Lettere da una bambola
Il lettore non può non essere colpito dal titolo ""Lettere da una bambola"""" per un duplice motivo: sia perché solo le """"bambole metaforiche"""" possono scrivere sia perché il termine evoca un'età in cui difficilmente si raggiunge tale abilità. Ma, si sa, ci troviamo nel regno della poesia, dove lo scrittore ha la possibilità di creare una """"realtà più vera di quella reale"""" e, come dice Montale, riesce a superare «gli scorni di chi crede / che la realtà sia quella che si vede»."" -
Compagna. Testo inglese a fronte
Jackie Kay ha da sempre considerato la poesia un potente strumento che le ha concesso, a partire dagli anni successivi al decennio storico inglese degli Anni Ottanta, caratterizzato dalle politiche economico-sociali attuate dal governo Thatcher, la prerogativa di dare voce a coloro che non ne hanno mai avuto diritto o la possibilità di esprimerla, soprattutto agli emarginati (othered) relegati in una dimensione di ""alterità"""" (otherness) a livello sociale per motivi di razza, identità culturale e politica, classe sociale, genere e orientamento sessuale. Attraverso questa antologia """"Fiere"""" (Compagna), pubblicata nel 2011, la poetessa esplora con ardente passione e abilità artistica, tematiche quali identità, classe, razza, rapporti familiari, tutto connaturato da una forte carica autobiografica, elemento quest'ultimo che sembra non abbandonare mai i suoi scritti."" -
La misura delle mani
"La poesia di Simona Nobile non ha paura di mostrarsi, di rivelare i propri confini e la propria materia. In questa raccolta la materia è quella materna alla prova del tempo: la madre è """"misura di mani, respiro e terra, accoglienza"""", per poi divenire """"rigido spettacolo da ricomporre'"""" (Daniele Mencarelli)." -
Alle radici del principio
Filosofia, scienza e religione si uniscono nell'afflato poetico della raccolta di Mariateresa Giani, superando nell'arte le separazioni che la ragione crea, nascondendo così l'unità del reale. Davanti ai nostri occhi si presenta la formazione dell'intero universo in un dinamismo che riassume il percorso di miliardi di anni in una prospettiva che trascende la pura apparenza materiale. La prospettiva poi si sposta sulla vita umana, destinata a trovare compimento in una dimensione eterna. -
Scena & poesia
La presente pubblicazione raccoglie i testi dei primi tre classificati alla seconda edizione del premio nazionale di drammaturgia ""Scena & poesia"""", organizzato dal Teatro delle Selve con il sostegno della Fondazione CRT e del Centro Culturale """"Don Bernini"""" di Borgomanero. Il successo di partecipazione e la qualità dei lavori pervenuti dimostrano che la scrittura teatrale è in grado di intercettare inquietudini diffuse e di accogliere le contraddizioni del nostro tempo."" -
F. Scott Fitzgerald e l'Italia
"Se esiste in Fitzgerald una doppiezza è proprio verso Zelda Sayre: il lavoro continuo contro la pazzia, ma anche il dialogo con essa; la sublime coincidenza tra uno spirito di conservazione e uno di distruzione. Era impossibile per lui proseguire la vita senza la compiutezza dell'amore: o meglio, Fitzgerald lavora, e lavora sodo (anche fino all'infarto), ma si muove nella società da allora in poi come il fantasma di se stesso; lavora per pagare la cura ormai senza speranza di Zelda. E se tornerà a scrivere con """"Gli ultimi fuochi"""", è per cercare lei in un mondo altro: lontano dalla clinica e ancora più lontano dalla realtà"""". """"F. Scott Fitzgerald e l'Italia"""" ripercorre la storia della ricezione editoriale e critica che il nostro paese ebbe nei confronti dell'opera dello scrittore americano: dalle prime traduzioni di """"Tenera è la notte"""" e """"Il Grande Gatsby"""", che vennero ignorate dal pubblico, fino alla riscoperta autoriale nel secondo dopoguerra e alle nuove edizioni italiane che ne seguirono, per arrivare alla conclusione che """"dal dialogo con se stesso e con Zelda nasce cioè tutta l'opera di Fitzgerald""""." -
E noi che siamo donne...
Al di là delle storiche, grandi battaglie combattute dalle donne per rivendicare il loro diritto ad esistere in modo dignitoso e paritario, piccole e grandi battaglie sono state combattute anche in tempi più recenti, in ambiti diversi e nel quotidiano, da tante di noi. ""E noi che siamo donne"""" è una raccolta di storie realmente vissute dalle protagoniste e da esse narrate o inviate all'autrice: caleidoscopio di un universo al femminile, dal combattere per la propria affermazione nella società, alla faticosa riconquista di una dignità soffocata dall'oppressione o dall'egoismo maschile, fino alla lotta per la propria sopravvivenza, fisica o psichica..."" -
Lamento di un milite ignoto e altre poesie
Angelo Lacchini apre questa tetralogia poetica con una lettura cristologica della guerra di trincea: in una ardita analogia, le stazioni della Via Crucis riferiscono le sofferenze, i patimenti di un ""milite ignoto"""" al quale è prestata la voce per raccontare il proprio martirio. Nella seconda sezione, il poeta torna nell'alveo prediletto dei rapporti tra fede mariana e poesia: il """"sensus fidei"""", nutrito sempre di concetti e lessemi elevati e mai a rischio di slittare nella deriva di un devozionalismo acritico, s'intreccia inestricabilmente con il vissuto, con l'itinerario personale del """"mariologo"""". Nelle ultime due sezioni, l'impostazione tende a farsi più esistenziale, più """"situazionale"""". Si intensificano le montaliane """"occasioni"""", gli spunti realistici che forniscono l'innesco per meditazioni sul rapporto immanenza-trascendenza, sull'impalpabile eppure incombente confine tra la vita e la morte."" -
Quaderni palesini. Vol. 6
Questa raccolta contiene una selezione di poesie inedite dell'estate del 2006, che testimonia la passione dell'autore e dimostra per quali vie inopinate egli ""giunga alla versificazione, se non, in quanti casi, alla poesia""""."" -
Niente
La lettura della raccolta di poesie di Giulio Paci ci aiuta ad ammirare il mondo in modo nuovo: la scoperta del mare, gli occhi della persona amata, l'alba, la presenza-assenza del reale... Tutto assume una dimensione di stupore in un colloquio sommesso con la persona amata, in cui il ""non detto"""" o, meglio, il suggerito occupa la parte più importante."" -
Racconti dal nuovo mondo. Vol. 1: tradimento della ragione, Il.
I ""Racconti dal Nuovo Mondo"""" ci trasportano in un mondo futuro, un mondo ben diverso da come noi lo conosciamo oggi, ma che presenta le stesse contraddizioni e difficoltà. Attraverso questo libro impariamo non solo a conoscere i protagonisti di questa vicenda e la loro storia, ma veniamo invitati dall'autore a riflessioni profonde sulle scelte del singolo e della collettività, sulla religione, sulla politica e anche sull'amore. Leggendo queste pagine vi troverete a cavalcare tra verdi praterie, a bere del vino rosso in vecchie osterie e a scoprire differenti comunità e personaggi."" -
Gli eventi non finiscono mai
Enrico, Renato e Federico vanno avanti a eventi. Inaugurazioni, concerti, spettacoli di luci. Sono amici e coinquilini, dividono un appartamento in cui alloggia anche un quarto soggetto, un musicista. Ma lui è come se non esistesse, non perché sia sempre in tour, tutt'altro: una anno fa ha scelto di vivere da hikikomori, cioè come quei teenager giapponesi che si barricano nella propria cameretta e non ne escono più. Solo che il ragazzo in questione non è più un ragazzo, bensì un ultra trentenne come gli altri tre. Riusciranno i nostri eroi a scrollarsi di dosso l'insostenibile leggerezza di una vita che mostra in controluce tutte le crepe e le incrinature di una società in cui il divertimento a tutti i costi non è altro che un tappeto sotto il quale nascondere le proprie insoddisfazioni? -
La fucina della poesia
«Oggi i pochi veri critici [di poesia] sanno di agire senza fondamenti teorici né legittimazione pubblica» sostiene Alfonso Berardinelli. Che alla critica manchi la legittimazione pubblica, pochi possono essere i dubbi, ma che tutta la critica sia priva di ""fondamenti teorici"""" si può dubitare alla luce di vent'anni di lavoro da parte della rivista «Atelier». E allora ci si deve domandare quale sia il compito della poesia all'interno di una cultura """"emporiocentrica"""", incardinata in una società nella quale l'uomo è ridotto a """"macchina di consumo"""", il cui bisogno va continuamente riattivato e realizzato, e quale sia la funzione dei mass media, ormai quasi del tutto allineati alle logiche del """"mercato"""". A questi interrogativi hanno inteso aprire una serie di prospettive i relatori dei due convegni svolti il primo a Palazzo Medici Riccardi di Firenze il 6 febbraio 2017 e il secondo alla Biblioteca """"Sormani"""" di Milano il 12 aprile 2018. Il loro contributo non ha certo risolto tutti i problemi, ma rappresenta un vero e proprio snodo nell'assunzione di consapevolezza sulla questione da parte di chi lavora nel settore della poesia contemporanea."" -
L' orlo del tempo
Ci troviamo di fronte a un romanzo complesso per la possibilità di diverse sfaccettature interpretative. Il lato storico va individuato nel periodo che va dal 1968 al 2008 con i relativi cambiamenti economici che comportano il passaggio da un mercato nazionale a un mercato globalizzato; quello sociale con il mutamento dei rapporti tra le generazioni; quello gnoseologico contraddistinto dall'irruzione del relativismo, che rimette in crisi millenarie certezze; quello letterario che dalla tradizione attinge gli strumenti per una rappresentazione postmoderna. Non si tratta di avanzare nuove interpretazioni del mondo, ma del tragico smarrimento di ogni certezza, il quale corrode l'animo dei protagonisti, segnati da vicende personali meravigliose, esaltanti, e contemporaneamente meschine e deprimenti, capaci di mettere a nudo l'intima contraddittorietà dell'essere umano e dell'attuale periodo storico. La vicenda si svolge nella zona piemontese tra Borgomanero e Stresa. -
Cerchi e polsi
Nella linea una sola dimensione. Più di una le direzioni. Non troppe comunque e non abbastanza. Quel che è sufficiente per sottrarre dal segno e aggiungere, quindi, quel vuoto che diventa oggetto. Concepibile, irrappresentabile. Così come il gesto che l'amante offre al tu, a me, al noi e a sé. Vuoto nel segno e pieno, ingombro nella nuova dimensione, fuori dalla retta. Oltre la linea quindi il vuoto che prende direzione altra, non l'opposta. -
Agave, cenge, calanchi
Il titolo della raccolta di Daniele Barresi ""Agave, cenge e calanchi"""" può essere assunto come chiave di lettura dell'intera raccolta sotto il profilo sia stilistico sia tematico. All'immaginazione si presenta un paesaggio montaliano, aspro, secco, scosceso, brullo, abbellito da qualche sprazzo di verde, dove la natura nel corso dei millenni ha dispiegato la sua potenza erosiva. In secondo luogo, non può sfuggire il lessico scelto, ricercato, stilisticamente elevato, sintomo non di letterarietà, ma di una particolare capacità esplorativa dell'autore che riesce a scorgere nella realtà elementi decisamente sconosciuti, ignoti alla maggior parte delle persone."" -
Ananke. Il vuoto da colmare
Quasi settant'anni di storia separano il lavoro letterario di Mario Greco dal commento postumo del figlio Libero, un'analisi approfondita su una considerevole parte di storia della seconda metà del Novecento, un secolo che ha visto capovolgere le sorti del mondo. Mario Greco, magistrato e filosofo, muore trentanovenne nell'ottobre del 1951, lasciando in eredità alla letteratura una raccolta di poesie crepuscolari di intensa umanità più altri scritti di narrativa. ""Ananke"""" è un romanzo che tende a raccontare in modo velato il disagio che vive Mario Greco nello svolgere il complesso lavoro di Pubblico Ministero. Libero Greco, il figlio, questo disagio lo conosce da sempre e usa il racconto del padre come occasione per sollevare una serie di riflessioni su una mentalità che da lì a qualche tempo sarebbe cambiata, dovendo fare i conti con una società mutata e assai diversa."" -
Eternal returning-Eterno ritorno
Il titolo della raccolta di poesie ci riporta alla concezione nietzschiana dell'eterno ritorno, che qui interpretiamo heideggerianamente nel senso dell'essere come divenire dionisiaco delle cose. E proprio sotto quest'ottica prendono vita meravigliosi scorci dell'avvicendarsi del tempo, filtrato attraverso una particolare sensibilità umana. -
Andar-oltre. Sguardi e riflessi
Per la seconda volta il liceo ""Galileo Galilei"""" di Borgomanero-Gozzano (No) ha predisposto un itinerario di aggiornamento per i colleghi e gli alunni della rete scolastica coordinata dalla prof.ssa Gabriella Cominazzini, dirigente del liceo. Dopo l'esperienza estremamente positiva dell'anno scolastico 2016-2017, che ha avvicinato anche persone esterne alla scuola, un team di docenti dell'istituto si è lasciato direttamente coinvolgere in questa nuova iniziativa. Il lavoro svolto non solo assomma conoscenze e competenze maturate negli anni di insegnamento, ma ha richiesto una apposita rielaborazione e, talvolta, una sfida alla propria professionalità.""