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I martiri dell'Uganda
Nel dicembre 1878 giungono in Buganda (regione meridionale dell'Uganda) i primi missionari d'Africa del cardinale Charles Lavigerie, i cosiddetti ""padri bianchi"""". Il re Mutesa, pur accogliendoli, rimarrà sempre un personaggio estremamente ambiguo barcamenandosi tra paganesimo, islamismo e cristianesimo a seconda delle convenienze del momento. Il 7 novembre 1882 i missionari, in pericolo, devono abbandonare la Missione, rifugiandosi in una più accogliente zona limitrofa e lasciando in Buganda un pugno di cristiani e 250 catecumeni. Nonostante ciò il cristianesimo si propaga in quelle terre grazie proprio all'infaticabile ed eroico impegno di evangelizzazione dei pochi giovani cristiani rimasti. Alla morte del re Mutesa, il 10 ottobre 1884, gli succede uno dei figli, Mwanga, che inizialmente simpatizza per i cristiani; tra i paggi della sua corte, infatti, sono numerosissimi i convertiti. Il re fa ritornare nella sua terra i missionari europei. Ben presto però trasforma la sua iniziale benevolenza in odio feroce: il 15 novembre 1885 fa uccidere il suo maggiordomo Giuseppe Mukasa; tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1886 fa trucidare decine tra servitori, paggi e funzionari, per la loro fede cristiana; il gruppo più numeroso, formato da cattolici e anglicani, è martirizzato il 3 giugno 1886 a Namugongo; il 27 gennaio 1887 fa decapitare Gian-Maria Muzeyi. Papa Benedetto XV, il 6 giugno 1920, beatifica ventidue gloriosi martiri, che vengono canonizzati l'8 ottobre 1964 dal pontefice Paolo VI."" -
Che ci si creda o no. Racconti brevi di varia umanità
"In questa silloge di racconti ho voluto raccogliere alcuni contenuti della mia fede, cristiana e cattolica, e l'ho fatto attraverso il linguaggio narrativo, quello che più mi appassiona e che sento mio. Nei racconti, quindi, si parla di Dio, ma senza presumerlo né darlo per scontato, anzi in alcuni casi non lo si nomina affatto; chissà che il lettore non trovi altre ragioni per motivare ciò che trova scritto. Ne sarei felice, perché credo che il presupposto di qualsiasi dialogo sia partire senza presupporre niente"""". Paola Caiani" -
Beato Giovanni da Montecorvino. L'evangelizzatore della Cina
Primo apostolo della Cina e primo tra gli europei che su fragili barche approdò alla terra di Confucio. Elevato da Clemente V ad arcivescovo di Pechino e a patriarca di tutto il mondo tartaro a cui per quarantacinque anni predicò la fede di Roma. -
Fra Cecilio. Ediz. a colori
"Ti presento un 'gigante' della carità: fra Cecilio Maria Cortinovis da Costa Serina (Bergamo). Un frate cappuccino che ha donato la sua vita al Signore e ai fratelli. La sua opera a favore dei più poveri, iniziata presso la portineria del convento di Viale Piave in Milano, si è sviluppata e, grazie ad un benefattore, è divenuta l'Opera San Francesco per i poveri che ogni giorno distribuisce pasti per circa 2500 persone. Fra Cecilio credeva nella Provvidenza e la Provvidenza continua ancora oggi a sostenere questa opera che basterebbe da sola a trasmettere quanto fosse grande il cuore di Fra Cecilio e come le sue grandi mani fossero sempre aperte per donare pasti ai più bisognosi e indigenti che oggi 'bussano' alla porta dell'Opera San Francesco. Ma fra Cecilio non è stato solo un 'operatore sociale'. La sua opera caritativa nasceva dall'incontro con la Carità di Dio, con l'Amore di Dio, attraverso la preghiera. Al mattino, prestissimo, era già in Chiesa per incontrare il suo Signore e per poter chiedere la forza di sostenere una giornata di lavoro pesante, non solo fisicamente, per ascoltare e consolare le miserie e le povertà dell'umanità. Al termine di ogni incontro, era 'famosa' la sua frase: 'Lo sai che il Signore ti vuole bene?'. E tutto ciò che ascoltava, lo portava alla sua Mamma Celeste. Aveva una grande e robusta devozione a Maria. A 98 anni, ha lasciato questa terra e dal Cielo continua a benedire la sua opera, ricordando a ciascuno che il Signore gli vuole bene."""" (Vera Bonatta)" -
San Vincenzo Romano. Lu prevete faticatore
Vincenzo Romano, pur essendo vissuto oltre due secoli fa, ha ancora da insegnarci qualcosa di attuale e universale. Lo si può considerare un originale anticipatore di non poche intuizioni pastorali che avrebbero preso piede nella Chiesa del nostro tempo. Egli deve considerarsi anche modello di carità pastorale per i sacerdoti. -
József Mindszenty. Il cardinale santo
La domanda centrale di questa biografia non è di carattere storico. Si riferisce piuttosto alla ricerca tipica dell'uomo di fede: quale modalità di rapporto con Dio ci insegna la figura del Cardinale József Mindszenty? Qual è il messaggio che la sua vita ci comunica? -
Angelica
"La forza più grande è la fede e la cosa più bella del mondo è l'amore! E quando i giorni di pioggia saranno finiti, vedrai che il tuo arcobaleno avrà dei colori bellissimi"""" (Angelica). Nel libro si racconta la storia di Angelica, Angy, per gli amici. Pagina dopo pagina scopriamo che è una normalissima ragazza a cui piace fare bene le cose di tutti i giorni, però nasconde un piccolo segreto: tutto quello che compie lo fa per Gesù. Capisce che può essere """"santa subito"""", senza aspettare domani o di arrivare in paradiso. Età di lettura: da 10 anni." -
Giulio Salvadori. Dalla cattedra un formatore di giovani
Una biografia ricca di informazioni tanto precise e minuziose quanto animate da intensa ammirazione. -
Maria Motta. Una luce che riverbera nel cuore
Maria voleva unire i fratelli e sorelle ciechi di Italia nella luce del Vangelo e ci riuscì, con non pochi sacrifici e ostacoli, nel 1928, ponendo le basi di quella che sarà la prima esperienza di unione tra non vedenti fondata sull'apostolato e la preghiera. La sua Fede profonda e matura ha permesso alla fondatrice del MAC (Movimento Apostolico Ciechi) di superare ogni difficoltà e di avere sempre la consapevolezza che il Signore ci è sempre accanto e non ci abbandona mai. L'amore per Cristo, per il Suo Sacro Cuore, la spingeva a non ignorare mai il dolore di chi le stava accanto, per questo affermava con un atto preciso di volontà, l'impegno di affiancare con spirito evangelico chiunque passi accanto: ""Né accanto mai persona ci passi, adulta o parvola, senza che un'eco di fraterni intuiti per noi l'afforzi, o ne rasciughi il pianto""""."" -
Madre Gradisca Todesco. Una donna dal cuore sacerdotale
Le pagine di questa breve biografia riprendono i passi compiuti verso l'appartenenza a Gesù come sposa che si consegna nell'amore, cammino spesso crocifiggente, ma trasfigurante sempre più: ""Gesù, fate che io vi ami fino alla follia, ch'io muoia d'amore per Voi..."""""" -
Carla Ronci. Un cuore grande
Rimini. Carla Ronci nasce l'11 aprile 1936. Torre Pedrera (RN). La famiglia Ronci vive a Torre Pedrera. Carla cresce serena circondata dal premuroso affetto dei genitori. L'il ottobre 1942 riceve la Prima Comunione e la Cresima. Nel pieno dell'adolescenza, Carta vive un periodo di conversione che La porta a frequentare la parrocchia e le suore Orsoline del paese. Entra nell'Azione Cattolica e in pochi anni le vengono affidati incarichi di responsabilità. Si fa largo nel suo cuore la vocazione alla vita religiosa. Scanzorosciate (BG). Carta decide di entrare tra te Orsoline e, malgrado l'opposizione dei famigliari, il 3 febbraio 1958 inizia il periodo di formazione presso il convento di Scanzorosciate. L'esperienza tuttavia dura pochi mesi: il 24 maggio dello stesso anno torna definitivamente in famiglia, con il progetto comunque di vivere a casa come una consacrata. Carla, a Torre Pedrera, riprende la sua vita di sempre: it lavoro, i doveri familiari, la parrocchia e l'Azione Cattolica, senza dimenticare i poveri e gli ammalati. Conosciuto l'Istituto Secolare delle ""Ancelle Mater Misericordiae"""", sorto a Macerata, se ne innamora e chiede di farvi parte. Dopo un anno di noviziato, a gennaio 1962, Carla fa i primi voti religiosi. Il 6 gennaio 1963, si consacra per sempre a Dio con i voti religiosi definitivi. Nell'agosto del 1969 si presentano i primi sintomi di una terribile malattia incurabile. Dopo un inutile ricovero a Bologna, è trasferita a Rimini, alla casa di cura """"Villa Maria"""", dove muore it 2 aprile 1970. Il 7 aprile 1997, Carta Ronci è dichiarata venerabile dalla Chiesa."" -
San Donato. Vescovo di Arezzo. Ediz. illustrata
1. Nicomedia (odierna Izmit in Turchia). Secondo una tradizione, Donato nasce a Nicomedia, in Asia Minore. Non si conosce l'esatto anno di nascita, tuttavia, per lo sviluppo successivo degli avvenimenti, il periodo più probabile si ritiene la fine del III secolo. 2. Roma. Ancora bambino è portato dai genitori a Roma ed è battezzato dal prete romano Pimenio. I genitori e lo stesso Pimenio cadono vittime delle persecuzioni anticristiane di Diocleziano all'inizio del IV secolo. 3. Arezzo. Donato riesce a fuggire, rifugiandosi ad Arezzo. In città è accolto dal monaco Radano: vivendo con lui, partecipa alle sue penitenze e preghiere e ne condivide l'apostolato. Il Vescovo Satiro, conosciuta la pietà, la cultura e la carità di Donato lo sceglie come suo diacono. Qualche anno dopo lo ordina presbitero. Alla morte del Vescovo (353), Donato è scelto all'unanimità dagli Aretini come suo successore alla guida della diocesi. Donato si distingue nei nove anni di ministero pastorale per la generosità e il coraggio, soprattutto nel convertire i pagani e nel consolidare la fede della popolazione. In seguito all'editto anticristiano dell'imperatore Giuliano, nell'estate del 362, Donato e Ilariano sono arrestati e incarcerati. Il Vescovo Donato, durante il processo, si rifiuta di rinnegare la fede e di adorare altre divinità pagane e per questo è torturato e infine condannato a morte: il 7 agosto 362 testimonia, con il suo sangue, la sua fedeltà e il suo amore al Signore Gesù. -
Juan Bertolone. Una vita completamente donata
1. Chieri (TO). Giovanni Bertolone nasce alla Mangolina, Cascina Malvirà, nel comune di Chieri, il 19 maggio 1931. Grazie all'esempio dei genitori fa esperienza dei valori della carità e della condivisione. Sin da ragazzo si sente chiamato alla vita sacerdotale e, nel 1942, entra nel seminario arcidiocesano di Chieri. 2. Pinerolo (TO). Alcuni anni dopo aver cominciato il suo percorso di formazione, decide di diventare Salesiano e, nel 1949, comincia i suoi studi nel Noviziato Salesiano di Pinerolo. Emette i voti temporanei nel 1950. 3. Torino. Nel 1952 si laurea in filosofia a Torino e diventa assistente e professore presso l'Istituto professionale di Valdocco. Fa la sua professione perpetua il 15 agosto 1956. 4. Bollengo (TO). È ordinato sacerdote il 1º luglio 1960 a Bollengo. Si offre come missionario ed è inviato in Argentina. 5. Patagonia (Argentina). Partito il 18 ottobre 1960, giunge in Patagonia, nella sua nuova terra di missione. Inizia un'instancabile attività di apostolato a Carmen de Patagones [6] e a Viedma [7]. Nel 1964 è nominato viceparroco a Junín de los Andes [8]. Nel 1969 è nominato viceparroco a Carmen de Patagones. Nel 1971 i superiori gli affidano l'incarico di parroco della chiesa intitolata a San Lorenzo a General Conesa [9]. Nel 1976 gli è diagnosticato un tumore al cervello. Ricoverato nell'ospedale di Bahía Bianca [10], viene operato ma non riprenderà più conoscenza. Muore il 7 maggio 1976. -
Il vero problema sono gli stupidi
"Innanzitutto devo spiegarvi cos'è la filosofia e perché la sua latitanza ha a che fare con il casino esistenziale in cui vi trovate o con quello storico in cui ci troviamo tutti, ragazzi. Poi devo raccontarvi un paio di cose sul perché siamo arrivati a questo punto e, infine, devo lanciarvi una proposta. Ok? Tutto chiaro? Ci siete? Bene! Possiamo partire.""""" -
Arsenio da Trigolo
"Abbraccio il silenzio, la preghiera, il sacrificio e l'apostolato nel Convento di Lovere, per apprendere la Regola di San Francesco e il suo stile di vita. Il 25 giugno 1903, faccio la Professione Perpetua e i Superiori mi mandano a Bergamo per confessare, tenere conferenze e predicazioni in città e nelle Valli. Allora, anche per me giunge il momento di lasciare questa Terra, proprio mentre mi trovo tra i Cappuccini nel convento di Borgo Palazzo. Dopo aver festeggiato Maria Immacolata, il 10 dicembre 1909, parto per il Cielo, sereno e tranquillo, pronto ad incontrare per sempre il mio Gesù."""". Età di lettura: da 6 anni." -
Sant'Antonio Maria Pucci. Il pastore buono, il servo dell'Addolorata, il padre dei poveri
Poggiole di Vernio (P0). Eustachio Pucci nasce il 16 aprile 1819. La sua infanzia e adolescenza trascorrono fra studio e preghiera, presso la parrocchia di San Michele, e lavoro, aiutando i genitori. Firenze. In Eustachio si manifesta e cresce la vocazione alla vita religiosa con una connotazione mariana; su indicazione del suo parroco entra nell'Ordine dei Servi di Maria; il 10 luglio 1837 è accolto nel convento della Santissima Annunziata di Firenze come postulante. Il 23 dicembre 1837 inizia l'anno di noviziato ricevendo l'abito religioso e prendendo il nome di Antonio Maria. 3 - Monte Senario (FI). Terminato il noviziato è inviato nel convento di Monte Senario per compiervi gli studi filosofici e teologici. Il 21 aprile 1843 fa la professione solenne e il 24 settembre dello stesso anno è ordinato presbitero. 4 Viareggio (LU). Il 20 agosto 1844 è trasferito nel convento di Viareggio, come vice parroco; è poi eletto parroco di Sant'Andrea a Viareggio nel maggio del 1847: manterrà la cura d'anime della parrocchia ininterrottamente per 45 anni, fino alla morte, distinguendosi per la straordinaria carità, soprattutto verso i più deboli e gli ammalati. Fra Antonio è priore della comunità dei Servi di Maria del convento di Sant'Andrea dal 1859 al 1883. Il 5 giugno 1883 è eletto priore provinciale. Oltre a fondare la Compagnia di San Luigi Gonzaga, la Congregazione della Dottrina Cristiana e la Pia Unione dei Figli di San Giuseppe, il Pucci accompagna anche il nascere delle Suore Serve di Maria di Viareggio. Antonio Maria Pucci muore il 12 gennaio 1892. È beatificato da Pio XII il 22 giugno 1952 e canonizzato da Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962. -
Carlo Tancredi e Giulia Marchesi di Barolo. Un unico cuore che batte per la carità
Torino. Carlo Tancredi Falletti, Marchese di Barolo, nasce il 26 ottobre 1782 in una delle famiglie più antiche e ricche del Piemonte. Maulévrier (Francia). Juliette Colbert nasce il 26 giugno 1786 nel castello di Maulévrier, in una illustre famiglia della Vandea. Parigi (Francia). Tancredi è chiamato a Parigi alla corte dell'imperatore: qui conosce Juliette. I due giovani si sposano nella capitale francese il 18 agosto 1806. Dopo la Restaurazione prendono stabile dimora a Torino. I due coniugi, in piena concordanza di ideali evangelici, iniziano a Torino un'intensa e variegata attività nel campo sociale, spesso all'avanguardia per il toro tempo. Giulia si occupa di riformare il carcere cittadino e di creare strutture per rispondere alle urgenti necessità dei più poveri ed emarginati, in particolare per le donne in difficoltà; fonda anche una Congregazione religiosa, le ""Sorelle Penitenti di Santa Maria Maddalena"""" (1833). Tancredi è a servizio della pubblica amministrazione per ventidue anni; gli sta particolarmente a cuore l'istruzione e la formazione dei bambini e dei giovani di famiglie povere. Apre il primo asilo infantile in Italia e per i fanciulli e giovani le scuole popolari e professionali; inoltre fonda un nuovo Istituto di religiose dedite all'insegnamento: le """"Suore di Sant'Anna"""". Chiari (BS). Di ritorno da un viaggio, il 4 settembre 1838, a Chiari, muore Tancredi. Giulia abbandona totalmente la vita mondana, intensificando la sua attività benefica e concentrandosi sul perfezionamento della propria vita cristiana. Il 3 aprile 1846 ottiene dal Papa il Breve di approvazione delle due famiglie religiose. Giulia spira il 19 gennaio 1864."" -
Ospitalità religiosa. Guida alle strutture in Italia
1.500 strutture e 100.000 posti letto in tutte le province d’Italia. Sono i numeri di questa Guida dedicata alle strutture religiose aperte all’ospitalità e a quelle laiche specializzate nei gruppi religiosi. Un panorama a 360 gradi completo di recapiti, servizi, indicazioni e dati utili per scegliere la soluzione più adatta ad ogni necessità. Non solo ritiri spirituali, campi scuola o pellegrinaggi, ma anche turismo, terme e viaggi di lavoro, per chi cerca un’ospitalità improntata all’amore per l’accoglienza e all’attenzione per la persona, non per il cliente. E con la consapevolezza che anche un semplice soggiorno può alimentare le opere di carità e le missioni a sostegno degli ultimi in Italia e nel mondo. -
Madre Maria della Santa Croce. Prima superiora generale delle suore missionarie catechiste del Sacro Cuore (già figlie del Sacro Costato)
Latiano (BR). Madre Maria della Santa Croce, al secolo Maria Teresa D'Ippolito, nasce il 10 giugno 1870. Oria (BR). La piccola Teresa, dopo le elementari, è mandata ad Oria per proseguire gli studi presso le Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli. Net suo cuore avverte la chiamata del Signore alta vita consacrata. Gravina (BA). 11-23 novembre del 1909. Teresina fa il suo ingresso nel probandato delle Figlie del Sacro Costato - Istituto fondato da padre Montemurro - nella casa di Gravina. Prende il nome di Maria della Santa Croce. Spinazzola (BT). 11-19 maggio 1910, suor Maria della Santa Croce guida altre tre consorelle a Spinazzola per avviarvi una comunità. In seguito a problemi esterni alla comunità le Figlie del S. Costato vengono sciolte. Ma grazie all'opera di Mons. Monterisi (vescovo di Potenza), l'Istituto viene salvato dalla soppressione e suor Maria della Santa Croce diviene madre superiora generale nel 1911, carica che conserverà fino al 1929. Marsico Nuovo (PZ). Agli inizi del 1912 Madre Maria, con te suore e qualche postulante, si stabilisce nella casa di Marsico Nuovo. Vengono fondate altre case. L'8 maggio del 1930 la Congregazione dei Religiosi, nonostante gli sforzi di madre Maria, riconosce la scissione dei due rami delle Figlie del S. Costato (Potenza e Spinazzola). La S. Sede riconosce l'originarietà del ramo di Potenza autorizzando le suore a conservare abito e nome, che cambieranno nel 1949, in Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore. Potenza. Dal 1930 al 1938, Madre Maria è superiora della comunità presso il seminario di Potenza. Aggravatesi le sue condizioni di salute, chiede di ritirarsi nella casa di Latiano. Muore il 22 giugno 1945. -
Arcangela Filippelli. Martire della purezza. «Tenero raggio di sole»
Longobardi (CS). Arcangela Filippelli nasce it 17 marzo del 1853. La sua è una famiglia povera e modesta, ma laboriosa e molto religiosa e ricca di valori morali. La bellezza esteriore di Arcangela è completata dalla straordinaria bellezza interiore che traspare per il suo profondo rapporto con Dio. È molto devota e frequenta assiduamente la parrocchia, accostandosi con fervore ai sacramenti delta Confessione e dell'Eucaristia. Il 7 febbraio del 1869, inviata a far legna in un bosco vicino al paese con alcune amiche, Arcangela viene barbaramente uccisa da un giovane ventiduenne del luogo, Antonio Provenzano, net fallito tentativo di violentarla: la fanciulla infatti resiste fino alla morte per difendere la sua purezza, dando suprema testimonianza di fortezza della fede e di amore fedele al Signore. È in corso la sua causa di beatificazione.