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La delegittimazione politica nell'età contemporanea. Vol. 3: Conflitto politico e propaganda elettorale in Europa e negli Stati Uniti (1861-1989).
Negli ultimi anni nel dibattito pubblico si è parlato ripetutamente di delegittimazione dell'avversario politico e l'attualità del concetto è provata dall'emergere di movimenti politici populisti - di destra come di sinistra - e da movimenti neo-nazionalisti e a volte neo- o parafascisti che si rivolgono al sistema politico e alle élite che lo compongono come fossero «nemici». Questo volume analizza le modalità della delegittimazione dell'avversario nelle campagne elettorali, nel XIX e XX secolo, in Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia e Stati Uniti, individuandone la natura di strategia volta a porre l'avversario al di fuori dei valori fondativi della comunità politica e di fenomeno ricorrente nelle democrazie contemporanee, ma con esiti diversi sulla stabilità dei sistemi politici. -
«Par deviers Rome m'en revenrai errant». XXème Congrés international de la Société Rencesvals pour l'étude des épopées romanes
Il volume raccoglie gli atti del XXème Congrès International de la Société Rencesvals pour l'étude des épopées romanes (Sapienza - Università di Roma, 20-24 luglio 2015) e presenta lo stato dell'arte e le ricerche in corso sull'epica romanza medievale propriamente detta, sulla sua posterità nell'età moderna e sulla produzione non romanza a essa correlata, offrendo un panorama ricco - se non completo - degli attuali orientamenti scientifici e dei risultati raggiunti. Per il congresso di Roma - cui hanno preso parte studiosi provenienti dall'Europa, dal Nord e dal Sud America e dall'Africa - sono stati proposti i seguenti temi: I. Rome et l'Italie dans les chansons de geste; II. Phénomènes de cyclisation: grandes et petites gestes; III. Le XVe siècle: proses et renouvellements; IV. L'histoire des recherches sur la matière de France; a questi si aggiungono gli interventi raccolti nella sezione Varia. -
Nobiltà palladiana. La famiglia Godi fra Vicenza e l'Europa
Il volume analizza le complesse e intricate vicende di alcuni componenti della famiglia nobiliare vicentina dei Godi, tra Venezia, gli antichi stati italiani e l'Europa, durante il XVI secolo. La documentazione inedita, proveniente in larga misura da un archivio privato pressoché integro, viene utilizzata con lo scopo di descrivere l'ascesa sociale e il network coltivato dai diversi membri della famiglia in alcuni centri strategici: Venezia, Roma, Milano, Torino, Lione, Vienna e le Fiandre. Le vicende giudiziarie, i rapporti di affari e la vita di corte costituiscono i tasselli principali per una ricostruzione storiografica che analizza in profondità le caratteristiche di una casata appartenente a una città chiave del Rinascimento europeo, animata da una élite che praticava un ambizioso e fervido mecenatismo culturale, il cui frutto principale furono le realizzazioni di Andrea Palladio. Questo studio getta anche nuova luce sul complesso rapporto tra il dominio di terraferma e la Dominante, oltre a offrire un profilo a tutto tondo di una delle più influenti famiglie del Cinquecento veneto. -
La cultura senza regole. Letteratura, spettacolo e arti nell'Europa dell'Ottocento
È nel lungo Ottocento che nasce e si afferma una cultura autenticamente europea, grazie alla circolazione di romanzi, opere liriche, testi teatrali, composizioni musicali e nuove idee che raggiunge dimensioni prima sconosciute. Le frontiere politiche e religiose non sono più invalicabili, le censure perdono efficacia, le norme accademiche sono soppiantate da innovazioni e trasgressioni in grado di coinvolgere in modo inedito i generi, le arti, i vari tipi di pubblico. Di questa liberazione culturale, di un'Europa che esportava in tutto il mondo libri, musiche e opere d'arte, ma anche stili di vita e innovazioni tecnologiche, Charle propone un'interpretazione originale, ricostruendone spinte e dinamiche spesso contraddittorie, in cui si trovano a ""dialogare"""" le regole di mercato e le aspirazioni alla libertà creatrice, la volontà di emancipazione e il desiderio di emulazione tra le nazioni giovani e quelle antiche. Frutto di una ricerca più che trentennale, sintesi di sterminate letture, questo volume restituisce la modernità sociale e simbolica di un frangente storico di importanza importanza capitale per il patrimonio culturale di tutti gli europei."" -
Una «questione campana». La prima arte monumentale cristiana tra Napoli, Nola e Capua (sec. IV-VI)
Celebre per le sue pitture antiche, la Campania Felix custodisce monumenti paleocristiani degni dei più noti di Roma e Ravenna: un patrimonio rimasto finora nell'oblio, che si rivela invece cruciale per la conoscenza dell'arte tardoantica. Questo libro, che ha per protagonisti il battistero di San Giovanni in Fonte a Napoli, il complesso funerario di Cimitile presso Nola e quello di San Prisco alle porte di Capua, ricostruisce la nascita e i primi sviluppi dell'arte monumentale cristiana in Campania. Ne emerge un panorama originale, frutto di un contesto culturale plasmato da committenti in bilico tra la ""vecchia"""" aristocrazia romana e la """"nuova"""" gerarchia ecclesiastica."" -
Statuti di Padova di età carrarese
La pubblicazione di questo volume segna una svolta per quanto riguarda la conoscenza e lo studio della storia di Padova e del suo contesto. Infatti vede finalmente la luce l'edizione del più importante documento tuttora inedito quanto all'intero medio evo padovano: le centinaia di carte che compongono il codice statutario della Biblioteca Civica padovana segnato B.P. 1237, contenente gli statuti della città durante la signoria dei da Carrara. A segnare l'importanza del testo non sono soltanto la sua antichità, l'abbondanza di indicazioni che offre e l'ampio raggio delle materie trattate. C'è anche il carattere specifico e fondamentale proprio di tutte le raccolte statutarie. Gli Statuti, nel ricco complesso delle più o meno rilevanti fonti disponibili per la conoscenza del passato, hanno una posizione di rilievo assoluto. Sono infatti il documento-principe tra quelli che una comunità ha prodotto in tutta la sua storia, l'atto ufficiale con cui la società cittadina del tempo ha cercato di esprimere se stessa al massimo livello possibile, nel modo più compiuto, con il maggiore sforzo di autocoscienza e di autorappresentazione. -
Italia è cultura. La cultura si mangia
Dopo Torino, i rappresentanti di tutti gli Istituti di cultura italiani si sono riuniti a Conversano, sede della Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921). Tre giorni, dall'8 al 10 ottobre 2015, di idee, confronti e proposte sul filo conduttore della parola d'ordine: ""la Cultura si mangia... ed ha anche un ottimo sapore!"""". E partendo proprio da qui, dal """"sapore"""" della cultura, si è ragionato sulla necessità di cambiarne paradigma, affiancando alla tradizionale definizione una nuova e più attuale, connessa ai risvolti economici che le riconoscono un ruolo sempre più rilevante nella nostra società. Di tutto questo se ne è parlato in una terra del Sud d'Italia, la Puglia, dove in questi anni è stato dato un segnale forte per avviare un percorso condiviso, tra territorio, istituzioni culturali nazionali ed europee, per la creazione di un vero e proprio sistema dei beni culturali, tra l'innovazione tecnologica e l'impatto sociale, votato alla ricerca e alla sperimentazione di nuove soluzioni comunicative, con lo sguardo sempre più rivolto all'internazionalizzazione."" -
1945. La transizione del dopoguerra
Settant'anni dopo, il passaggio dal fascismo alla democrazia si conferma una cesura epocale nella storia del Novecento italiano. Tanto più se considerato nel quadro dello scenario europeo, il 1945 fu per il nostro paese il baricentro di una transizione di grande portata, avviata negli anni della guerra e gradualmente conclusasi nel decennio successivo. Al di là delle pur notevoli persistenze, si chiusero i conti con la dittatura fascista e il bellicismo nazionalista e si posero le basi di una lunga stabilità democratica, ricomponendo profonde lacerazioni del tessuto civile e sociale. Si avviò al contempo un passaggio irreversibile destinato a cambiare in profondità i caratteri costitutivi del paese, dalla collocazione internazionale al sistema politico, dall'articolazione della società civile alle culture civiche. -
Oltre il 1945. Violenza, conflitto sociale, ordine pubblico nel dopoguerra europeo
La seconda guerra mondiale concluse una lunga stagione di conflittualità politica, militare e sociale. Eppure al termine delle ostilità le esperienze, le culture, le pratiche della violenza furono lungi dal cessare in Italia come in molti paesi europei. Comportamenti dettati dall'inerzia e nuove aggressività, vendette a lungo covate, aspettative deluse, rivendicazioni antiche e rinnovati antagonismi, nuovi focolai di guerra civile sfociarono in pratiche violente radicate durante il conflitto, ma riattivate nelle forme e nei contenuti dal contesto della guerra fredda e dalla difficile transizione verso la democrazia che segnò il dopoguerra europeo. -
L' Italia dei trovatori
La poesia trobadorica ha influito profondamente sulla cultura italiana, sia perché costituisce il modello principale della lirica amorosa sia perché i trovatori, la cui presenza al di qua delle Alpi si intensifica tra XII e XIII secolo, hanno spesso preso parte alle vicende storiche italiane e hanno cantato non solo d'amore ma anche di politica, di morale, di eventi quotidiani. Con tale ventaglio tematico ben presente, i saggi raccolti in questo volume inaugurano nuove prospettive su alcuni contesti (Genova, Pisa, la corte estense), personaggi (Federico II) ed eventi (le lotte tra le partes nell'Italia del Duecento), nonché su forme letterarie (la poesia storico-politica e comico-satirica), dinamiche di circolazione dei manoscritti e applicazione ai componimenti poetici di categorie interpretative delle scienze storiche, dimostrando come i testi trobadorici costituiscano una fonte di estremo interesse non solo per i filologi bensì per tutti gli studiosi della storia dell'Italia medievale. Presentazione di Stefano Asperti. -
Lucri di guerra. Le forniture di armi e munizioni e i «pescecani industriali» in Italia (1914-1922)
Grazie alla documentazione raccolta e prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle spese di guerra, in questo volume viene esaminato il rapporto intercorso in Italia durante e dopo la Prima guerra mondiale tra le principali istituzioni pubbliche e i fornitori privati di materiale bellico. L’analisi, costellata di alcuni risvolti “inaspettati” – ad esempio per quanto riguarda i guadagni illeciti di quell’industria aeronautica che, durante il conflitto, conobbe un repentino sviluppo per la cooperazione di numerosi settori produttivi (meccanico, siderurgico, chimico, tessile) –, finisce per aiutare non poco a comprendere la politica, l’economia e la società italiana tra il 1914 e il 1922, offrendo un originale punto di osservazione su un importante momento della storia contemporanea nazionale: il passaggio dall’Italia liberale a quella fascista. -
I socialisti e il sindacato (1943-1984)
Questo volume affronta, tra storia e memoria, un tema poco trattato: i rapporti tra i socialisti e il sindacato nel secondo dopoguerra, identificandoli secondo due linee teoriche, «culture sindacali di famiglia» e «culture contigue». Le prime, di cui furono interpreti i socialisti del PSI, furono rappresentate dal revisionismo sindacale di Fernando Santi e Riccardo Lombardi, dalla sinistra ""unitaria"""" che ebbe in Morandi la sua massima espressione e dalla sinistra """"operaista"""" di Raniero Panzieri. Parte della """"famiglia socialista"""" è anche la corrente socialdemocratica della UIL, i cui esponenti confluiscono nel 1966 nel Partito socialista unificato (PSU): è questa la corrente alla quale Giorgio Benvenuto seppe dare identità sindacale e dignità culturale. Le """"culture contigue"""" alla famiglia socialista, qui identificate e studiate nelle loro diverse declinazioni, vanno dalla FIM-CISL di Pierre Carniti alle ACLI di Livio Labor."" -
L'impero di carta. Storia di una biblioteca e di un bibliotecario. (Vienna, 1575-1608)
Alla fine del XVI secolo, l’erudito olandese Hugo Blotius tentò di realizzare a Vienna il progetto di un Museo del genere umano e di una Biblioteca imperiale universale. Assumendo per un trentennio la carica di bibliotecario di corte diede invece vita al primo nucleo della biblioteca imperiale asburgica. Qui ha lasciato alla sua morte un imponente archivio, fatto di lettere, appunti, note e cataloghi. È questo insieme di carte ad accompagnare il lettore attraverso le stanze di una biblioteca in formazione, di una città e di un impero in una fase poco nota della loro storia. Come tradurre un progetto universale nella costituzione di un’istituzione imperiale ma ospitata nelle anguste stanze di un convento francescano? E come farlo in una città minacciata dall'invasione turca e dallo scoppio delle guerre di religione? Per quale tipo di pubblico concepire questa organizzazione? I dubbi e le frustrazioni del bibliotecario nel suo rapporto con la corte e l’imperatore consentono di ricomporre una fase di gestazione nella riorganizzazione del sapere europeo, ad un secolo dalla scoperta della stampa a caratteri mobili e dall'allargamento dei confini del mondo. -
«Or vos conterons d’autre matiere». Studi di filologia romanza offerti a Gabriella Ronchi
Questa raccolta di saggi di filologia romanza offerta a Gabriella Ronchi da amici e allievi contiene studi su testi e autori di cui la dedicataria della miscellanea si è occupata (il Milione, il Tristano di Béroul, volgarizzamenti, Ariosto), ma è aperta a vari generi della produzione medievale (epica, lirica, narrativa breve e allegorica), con particolare attenzione per le aree italiana e gallo-romanza. Le escursioni su temi moderni e contemporanei ampliano la visuale oltre i confini del Medioevo. -
Le commissioni ducali ai rettori d'Istria (1382-1547)
"Le commissioni ducali ai rettori d'Istria (1382-1547)"""" offre per la prima volta l'edizione di un corpus di 'formulari', in uso presso la cancelleria veneziana, per redigere le istruzioni assegnate ai rettori veneziani nei domini istriani. I 'formulari' qui raccolti sono tratti principalmente dal registro 3 e, per il resto, dai registri 6 e 7 del fondo Collegio, Formulari di commissioni, presso l'Archivio di Stato di Venezia. I documenti editi furono stilati dopo il 1382 per aggiornare, con tutta probabilità, precedenti 'formulari', non pervenuti, riforme dei più antichi superstiti nel registro 1, presentati in una precedente edizione (Le commissioni ducali ai rettori d'Istria e Dalmazia. 1289-1361). I saggi introduttivi presentano caratteri e contenuti della raccolta istriana qui edita, sia dei testi principali sia delle successive modifiche e integrazioni che si aggiunsero fino a Cinquecento inoltrato." -
Ritualizing the city. Collective performances as aspect
The city has always been, and remains, the ideal place of collective rituality. It is the city that has hosted, since Antiquity, collective celebrations of victory, important religious ceremonies, but also ritual consecrations of the elite. The aim of this book is to reflect on a specific issue: the interaction between ritual and city space. Our wish is to understand, in a multidisciplinary and cross-epochal approach, how a collective liturgy, civic or religious, can unfold within the public space and transform it. In addition to sacred buildings and seizures of power, the square and the streets become in this sense important identity-shaping loci. Bringing places of power to the street or the square means entering into a dialogue constructed between those who organise the ritual, those who perform it and those who witness it. It seems that it is in compromise between the different components of society that collective rituals can happen within the public space. Therefore, it is no surprise that the crucial question for this book is the way in which this same space is adapted to the requirements of the ritual, or, on the contrary, how the ritual adapts to the space. -
Beatrice Potter e il capitalismo senza civiltà. Una donna tra scienza, politica e amministrazione
Il volume ricostruisce la trasformazione del discorso politico e sociale in Gran Bretagna tra Otto e Novecento attraverso la biografia e l'opera di Beatrice Potter (1858-1943), madrina riconosciuta della sociologia britannica e prima donna a fare della società una disciplina di studio e il fulcro della propria vita politica. Grazie al suo legame con eminenti pensatori della fine dell'età vittoriana e alla posizione autonoma occupata nella Fabian Society, Potter elabora un socialismo come scienza della civiltà. Uno degli scopi di questo volume è mostrare l'originalità della sua riflessione, finora considerata come un apporto tutto sommato minore all'opera del marito Sidney Webb. La sua vicenda biografica rappresenta una parte essenziale della storia del pensiero politico inglese ed europeo e pone questioni che in forme diverse continuano a interrogare il nostro tempo: il governo della povertà, la ristrutturazione dello Stato e il significato reale della democrazia. Il rapporto con il modello sovietico di Stalin, a cui Potter si avvicina negli ultimi anni della sua carriera scientifica e politica, porta infine in superficie un più ampio dibattito sulla sovranità, sul capitalismo e su una nuova concezione di civiltà, che sia capace di amministrare la democrazia e di disciplinare il cambiamento senza abbandonare lo spirito di libertà espresso dalla cooperazione operaia. -
Prima di Amerigo. I Vespucci da Peretola a Firenze alle Americhe
Se alla fine del Quattrocento i riflettori non si fossero accesi sul navigatore Amerigo, la famiglia Vespucci, forse, avrebbe attirato solo modestamente l'interesse degli storici finendo per rimanere nascosta tra le pieghe della documentatissima storia di Firenze. D'altra parte è ragionevole supporre che, in assenza di Amerigo, l'interesse degli studiosi avrebbe finito per concentrarsi su alcuni Vespucci dal curriculum più significativo di altri nella Firenze medicea. È di questi Vespucci che non conobbero il Nuovo Mondo e che pure lasciarono il loro segno in uno dei centri più dinamici del vecchio, che si occupa questo libro: i Vespucci di cui Amerigo con la sua impresa, probabilmente, potè oscurare la fama, ma anche i soli che, forse, sarebbero stati in grado in sua assenza di assicurare alla casata una certa notorietà. Attraverso l'analisi di materiale documentario inedito il libro ricostruisce l'alveo entro cui la famiglia, inurbandosi da Peretola, gettò le basi della sua presenza a Firenze, rivelando al suo interno, oltre che una familiarità col mondo mercantile, con i commerci e con la navigazione, anche una forte predisposizione per la carriera politica. Prefazione di Luciano Formisano. -
Per Enrico Castelnuovo. Da Losanna, le vie della storia dell'arte
Enrico Castelnuovo (Roma 1929-Torino 2014) è stato uno dei più importanti storici dell'arte europei, professore nelle Università di Losanna e Torino, poi, dal 1983, alla Scuola Normale di Pisa. Questo libro nasce dalla giornata di studi organizzata per lui a Losanna il 13 maggio 2015, quando un folto gruppo di suoi allievi losannesi, torinesi e pisani e di colleghi degli anni di insegnamento in Svizzera si sono ritrovati, a quasi un anno dalla sua scomparsa, per ricordarlo, e per riflettere sul valore del suo insegnamento e della sua molteplice attività nel campo della cultura, non soltanto storico-artistica. I tanti ambiti di studio da lui aperti alla curiosità e all'interesse dei suoi allievi vengono testimoniati negli interventi di Michele Bacci, Fabrizio Crivello, Francesca Dell'Acqua, Dario Gamboni, Alessio Monciatti, Enrica Pagella, Chiara Piccinini, Michele Tornasi; e i suoi anni di giovane insegnante all'Università di Losanna, la sua capacità costruttiva ed energica di dialogare con un mondo diverso da quello nativo italiano emergono negli interventi di Nathalie Blancardi, Erica Deuber Ziegler, Jacques Gubler, Serena Romano. Completa il volume un appassionato ritratto scritto da Guido Castelnuovo. II libro vuol essere un omaggio all'ampiezza del mondo mentale e culturale di Enrico Castelnuovo, ma anche al suo particolare modo di essere ""maestro"""", un modo ironico e anche schivo, guardingo contro le emozioni ma instancabile e fertilissimo sollecitatore di curiosità e punti di vista."" -
Salire a Barbiana. Don Milani dal sessantotto a oggi
Sono passati cinquant'anni dalla morte di don Milani (1967-2017), eppure la sua figura e le sue opere continuano a suscitare un dibattito che non si è mai spento. Questo libro non vuole essere l'ennesimo profilo, ma intende osservare e interpretare questo mezzo secolo di dibattito analizzando la sua figura come uno degli indicatori possibili della storia dell'Italia di oggi. Il volume analizza quindi il ruolo che la sua Lettera a una professoressa assunse come manifesto antiautoritario nei movimenti del Sessantotto; ricostruisce le visioni contrapposte del ""profeta santo"""" e del """"cattivo prete"""" da parte del mondo cattolico (fino alla recente """"discesa a Barbiana"""" dell'elicottero di papa Francesco); si sofferma sulla sua importanza nei movimenti pacifisti del dopoguerra; ripercorre i tanti pellegrinaggi politici a Barbiana di esponenti dei partiti; riflette su come cinema, teatro e televisione abbiano interpretato il suo messaggio. Un'intervista a Tullio De Mauro, che è stato uno dei più tenaci sostenitori del pensiero di don Milani sulla scuola e sulla formazione, conclude questo itinerario dentro la biografia sommersa del nostro Paese.""