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Lordships of Southern Italy. Rural societies, aristocratic powers and monarchy in the 12th and 13th centuries
Qual era il vero volto della signoria nel Mezzogiorno italiano? Cosa può apportare il Sud alle grandi discussioni sul feudalesimo e sui poteri aristocratici, sulla loro struttura e sulla loro evoluzione, sul loro impatto economico e sociale? Che contributo può venire dal Regno di Sicilia agli studi sulla dialettica che avveniva fra sovrani, nobiltà e società contadine? E poi, lo studio dei poteri signorili e delle società rurali può riconfigurare le classiche tematiche meridionali dell'arretratezza economica e della centralità monarchica? Questo libro costituisce la prima analisi sistematica sulla signoria nel Mezzogiorno durante l'epoca normanno-sveva e primo-angioina. Offre nuove interpretazioni sul potere della nobiltà, sulle società rurali e sulla politica monarchica. Mostra come fra re, nobili e contadini si attuò un gioco complesso, condotto attraversò le leggi e la violenza, i rapporti feudali e gli investimenti economici, le discussioni sulla libertà e la servitù, lo sfruttamento di uomini e risorse naturali. I suoi protagonisti sono mondi contadini dal dinamismo finora insospettato, re determinati a limitare il potere aristocratico, e nobili costretti ad adattare la propria signoria alla forza delle società rurali e della politica monarchica. Ne esce un Mezzogiorno finora sconosciuto, vitale e articolato, la cui lettura permette di comprendere meglio non solo le vicende del meridione, ma quelle di molte altre regioni. -
L'organizzazione della ricerca storica in Italia
Centinaia di istituzioni pubbliche e private, centrali e locali, operano in Italia nel campo della ricerca storica e della sua diffusione. Questo patrimonio di saperi e di tradizioni intellettuali ha pochi confronti a livello internazionale. Le trasformazioni sociali e culturali recenti impongono una riflessione ampia sul presente e sul futuro di questa realtà complessa e fragile, dalla quale dipendono le ragioni di una comunità civile. Contributi di Walter Barberis, Ugo Berti Arnoaldi, Isabelle Chabot, Tommaso Detti, Marina Giannetto, Andrea Giardina, Agostino Giovagnoli, Andrea Graziosi, Giuseppe Laterza, Maria Malatesta, Massimo Miglio, Cecilia Palombelli, Giuseppe Petralia, Riccardo Pozzo, Gian Maria Varanini, Marcello Verga, Maria Antonietta Visceglia. -
Survivals, revivals, rinascenze. Studi in onore di Serena Romano. Ediz. italiana, inglese e francese
Dedicato a Serena Romano, questo libro vorrebbe restituirle un po' di quel tanto che ha offerto, in vari modi, a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di frequentarla. L'argomento generale, quello delle continuità di lunga durata, dei ritorni in generale, e delle rinascite dell'antico, le è caro da sempre. Lei stessa lo ha esplorato in contributi fondanti e i numerosi autori che hanno accolto l'invito a partecipare al volume ne hanno dato declinazioni diverse. La decisione di dare un tema unitario a questo volume miscellaneo si giustifica anche per un'altra ragione: figlia del '68, Serena Romano ha sempre avuto una certa reticenza nei confronti di onorificenze troppo accademiche, staccate a volte dalla dimensione concreta della ricerca. Da qui il desiderio di costruire un volume che possa essere un prolungamento tangibile di un modo di guardare la storia cui Serena Romano ha contribuito per anni. -
La delegittimazione politica nell'età contemporanea. Vol. 2: Parole nemiche: teorie, pratiche e linguaggi.
Nel dibattito politico italiano degli anni Settanta si diffonde l'uso dei termini delegittimare e delegittimazione per indicare, in un primo momento, il disconoscimento dell'autorità politica e, più in generale, dello Stato democratico fondato sulla Costituzione. Da tempo, i termini sono impiegati nell'analisi critica del discorso politico e, in questo volume, vengono utilizzati come tecnicismi per caratterizzare procedimenti discorsivi tesi a spingere fuori dal recinto dei valori condivisi un comportamento o un agente politico. Il libro affronta gli aspetti propriamente linguistici e discorsivi e le strategie pragmatiche della delegittimazione, senza perdere di vista le suggestioni che provengono da considerazioni storico-culturali e filosofiche. -
L' uomo con la borsa al collo. Genealogia e uso di un'immagine medievale
Nel corso del medioevo scultori, predicatori, poeti e pittori hanno impiegato l'immagine di un uomo con la borsa attorno al collo punito all'inferno per rappresentare avari, usurai, peccatori, eretici, banditi e scomunicati. Il libro segue le tracce di questa raffigurazione infamante dalla Bisanzio del IX secolo all'Alvernia dell'XI, dalla Digione duecentesca ai comuni italiani dell'età di Dante e Giotto, ricostruendo la vicenda di una figura che, pur rimanendo fedele alla propria funzione, subì una costante evoluzione: un'immagine che, nell'alternarsi delle contingenze e dei contesti, assunse significati sempre più complessi e contribuì alla formazione di un modo condiviso di pensare il male. -
Divano occidentale. Un millennio di poesia persiana
Gianroberto Scarcia, iranista e islamologo, offre qui, in quello che considera il “suo” Divān, Canzoniere – vera e propria summa della sua attività traduttoria lunga decenni – una raccolta evocativa di una produzione poetica che si snoda lungo un millennio e che, trovando nella Persia il suo grande modello culturale, abbraccia anche testi in lingue quali turco, curdo, afghano, urdu a dar conto dell’influenza della cultura e del pensiero persiani al di là dello stesso Iran. Un grande quadro di insieme, in cui gli autori dei testi poetici, apparentemente in voluta ombra, e la peculiarità artistica e stilistica di ciascuno di loro, si fondono in un grande affresco, capace di dare vita e voce a un universo estetico e spirituale spesso a noi ignoto, pur se da tanti punti di vista singolarmente affine. -
Storia del tabacco nell'Italia moderna. Secoli XVII-XIX
La diffusione del tabacco nel corso del XVII secolo rappresentò una grande novità per la popolazione della penisola italiana, e introdusse non solo nuovi consumi ma anche nuove pratiche sociali. La rapida e massiccia estensione dell'uso della foglia americana attirò immediatamente l'attenzione dei governanti, alla continua ricerca di nuove fonti fiscali in grado di sostenere le crescenti spese belliche. Con una conseguenza: la tassazione del tabacco e il relativo aumento dei prezzi ne alimentarono immediatamente il contrabbando, attività i cui protagonisti furono in gran parte ceti e categorie privilegiate (clero, nobiltà e militari). E così questo studio sul tabacco finisce per fornire un ampio affresco dell'antico conflitto tra diritti collettivi dello Stato e sacche di privilegio personale e territoriale, a partire dalle prime testimonianze seicentesche sulla sua diffusione fino alla stagione napoleonica, allorché le autorità ""italiane"""" seppero dare compiuta realizzazione a molti progetti abbozzati o avviati nel corso dei secoli precedenti."" -
Città italiana e città europea. Ricerche storiche. Nuova ediz.
Il concetto di capitale e i rapporti fra città e contado, l'identità dei ceti dirigenti e le basi del potere nobiliare, la 'decadenza' italiana e la crisi degli ordinamenti comunali... una lettura classica della storia della civiltà urbana europea e del suo carattere distintivo: l'amore per la libertà (l'aria della città rende liberi, si diceva nel medioevo). «La brusca sconfitta di quella civiltà, che non ebbe per contropartita la formazione di Stati solidi nelle loro strutture amministrative e giudiziarie, ma si espresse nel trionfante particolarismo dei corpi, nella pigra custodia di privilegi nuovi e antichi, in un'egemonia nobiliare condannata a un precoce invecchiamento dal cessare d'ogni competizione e d'ogni alternativa di ricambio, apre quella che fu la più certa e la più lunga età di decadenza nella storia dell'Italia moderna». -
Un occhio finissimo. Wilhelm R. Valentiner (1880-1958) storico dell'arte tra Germania e Stati Uniti
Il volume ripercorre le vicende di Wilhelm Reinhold Valentiner (1880-1958), storico dell'arte tedesco formatosi nella Germania di inizio Novecento, dal 1908 a capo di una sezione del Metropolitan Museum di New York. A partire da quel cruciale momento, si ricostruiscono gli anni che Valentiner trascorse nella Germania di Weimar (1914-1921) dove, a Berlino, fu al fianco degli artisti espressionisti, per seguire poi i primi anni in cui lo studioso diresse il Detroit Institute of Arts. Attraverso queste pagine, oltre alla vicenda di Valentiner, si propone anche una ricostruzione del dialogo tra due culture (quella europea e quella statunitense) attorno al tema del valore del museo e sui metodi della Storia dell'arte in quella irripetibile stagione culturale che ancora ci influenza. -
La casa pubblica. Storia dell'Istituto autonomo case popolari di Torino
Questo libro parla di case, parla delle persone che le abitavano e parla delle politiche abitative pubbliche nel novecento. Lo fa partendo dall’analisi della storia dell’Istituto autonomo case popolari di Torino, uno dei principali enti coinvolti nella realizzazione degli interventi nel campo dell’edilizia sociale in una grande città industriale. L’obiettivo è ricostruire con un taglio storico il complesso modello di governo della casa pubblica, esaminando i vari attori coinvolti, istituzionali e sociali. Il volume è diviso in tre parti: la prima si occupa della fondazione dello Iacp e delle politiche abitative tra età liberale e fascismo; la seconda si concentra sulle emergenze e sulla gestione dell’ente nel periodo della ricostruzione e del miracolo economico; la terza parte ricostruisce il rapporto tra l’ente e gli abitanti delle case popolari tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta. -
Commercio, finanza e guerra nella Sardegna tardomedievale
In questo volume la genesi e l’evoluzione bassomedievale dei “caratteri originali” dell’identità sarda sono state declinate avendo un occhio di riguardo per i temi della mercatura, della guerra, della finanza pubblica e privata, strettamente interconnessi nella Sardegna dei secoli XIII-XV e capaci di influenzare in maniera marcata la storia dell’isola nel suo passaggio da un’epoca caratterizzata dall’egemonia di potenti élite mercantili pisane e genovesi a quella del problematico dominio catalano-aragonese. Per raggiungere l’obiettivo si è cercato di tenere insieme la dimensione storiografica con la necessità di avere nuovi contributi analitici forniti da ricerche di prima mano, impegnate a valorizzare il patrimonio documentario conservato negli archivi di tre stati dell’Europa mediterranea: Italia, Spagna e Francia. -
Gonzagide. Poema epico in quattro libri (sec. XV). Testo latino a fronte. Ediz. bilingue
Gonzagide è un poema epico in quattro libri scritto dall'umanista Giovanni Pietro Arrivabene per celebrare le gesta del marchese Ludovico III Gonzaga, compiute durante la guerra scoppiata nel 1453 tra Venezia e Mantova per il possesso di Goito. I Veneziani furono sconfitti e la cittadina, nella quale Ludovico III si spense nel 1478, divenne possesso definitivo di Mantova. Come ben documenta l'ampio studio che fa da introduzione alla presente edizione, nell'opera si avverte ben distinta l'eco di alcuni grandi poeti dell'antichità classica, come Virgilio, Ovidio, Apollonio Rodio: ne scaturisce una pagina di attualità letteraria che può costituire un importante termine di riferimento e di confronto per chi si dedica a questi studi. L'edizione del poema dell'Arrivabene - finora inedito e qui presentato per la prima volta in edizione critica, con traduzione italiana e un ampio commento - arricchisce la storia della letteratura latina, che vede proprio nell'Umanesimo una ricchezza e un'efflorescenza troppo spesso obnubilata da pregiudizi. -
Vivere nella catastrofe. La vita quotidiana nella regione degli Urali (1917-1922)
Scritta appositamente per il pubblico italiano, questa edizione dello studio di Igor’ Narskij rappresenta un fondamentale contributo alla storia della Russia negli anni della rivoluzione e della guerra civile. L’approccio innovativo di questo libro non sta solo nella scelta di analizzare il processo rivoluzionario attraverso un punto di osservazione privilegiato (la regione degli Urali), ma anche nella ricerca di un equilibrio tra le vicende storico-politiche e le esperienze della vita quotidiana della popolazione. Narskij ci guida tra i rivolgimenti politico-sociali e i continui cambi di regime attraverso il filtro della percezione dei loro protagonisti: accanto ai “grandi” della Storia (Lenin, Trockij, Kerenskij), sfilano davanti ai nostri occhi rappresentanti delle comunità locali, oscuri funzionari di partito, corrotti affaristi o semplici operai, oppositori rossi e bianchi, scrittori e poeti di provincia, e torme di contadini affamati. Scopriamo così la vita quotidiana ai tempi della rivoluzione e il perenne senso di “catastrofe” che la pervade, la lotta per la sopravvivenza in campagna e nelle città, lo spettro delle requisizioni di Stato e della carestia, la violenza. -
Chiese e nationes a Roma: dalla Scandinavia ai Balcani. Secoli XV-XVIII
I saggi contenuti in questo volume si propongono di rispondere a tre domande. Che cosa significa esattamente “chiesa nazionale a Roma”? Le chiese considerate nazionali rappresentano tutte identiche realtà giuridiche e istituzionali? Per quale motivo determinate nazioni dispongono a Roma di una propria chiesa nazionale e altre no? Per rispondere a queste domande si è deciso di non tornare sui casi più noti, quali quello francese e spagnolo, ma di esplorare altre realtà europee, in particolare quelle balcaniche, quelle centro-orientali e quelle settentrionali, tutte originate sulla frontiera del mondo cattolico. Tali realtà differenziate ci fanno capire come la dimensione nazionale all’interno del cosmopolitismo romano venga espressa in forme giuridiche diverse, in una varietà di gradi di intensità o di debolezza, di continuità o di mutabilità, talvolta senza necessariamente concretizzarsi in vere e proprie chiese. Anche nei casi di più esile consistenza, essa fa parte della visione universalista, unitaria ma variegata, abbracciata dalla Chiesa di Roma nei secoli della prima età moderna. -
Storiografia e impegno civile. Studi sull'opera di Roberto Vivarelli
Roberto Vivarelli (1929-2014) ha segnato, con i suoi studi storici e le sue riflessioni storiografiche, ma anche con la sua intensa partecipazione al dibattito pubblico sul ruolo della cultura storica nello sviluppo della vita civile della Repubblica e, più in generale, della società occidentale, una significativa stagione della vita intellettuale del nostro paese. La Scuola Normale Superiore, dove il professore senese ha speso buona parte del suo impegno scientifico e didattico, ha voluto ricordarne, a due anni dalla scomparsa, la figura, cercando, coerentemente al proprio statuto, di avviare una conoscenza della sua opera al di fuori delle polemiche che l’hanno spesso accompagnata. I contributi qui raccolti – redatti da studiosi che, pur sotto diversi profili, sono entrati in dialogo con le sue ricerche – ricostruiscono spassionatamente i tratti salienti del suo lavoro, individuandone le motivazioni profonde e gli svolgimenti nel tempo. -
La strada di casa. Il ritorno in Italia dei sopravvissuti alla Shoah
Che cosa è accaduto ai superstiti italiani di Auschwitz, Mauthausen, Buchenwald, Ravensbrück e Dachau? Chi si occupò di loro, e che cosa significò tornare a casa dopo essere sopravvissuti all'esperienza più drammatica del Novecento? Esito di un’ampia ricerca, il volume tenta di rispondere a questi interrogativi e fa luce su alcuni squarci della storia del rimpatrio, in cui s’intrecciano drammi personali e collettivi. Viene così introdotto, sulla base di una rigorosa analisi delle fonti, uno sguardo innovativo sulla storia della Shoah e su quella dell’Italia, colta nella fase di transizione alla democrazia. Ne deriva una storia corale che parla di ricostruzione, di incontri e di abbandoni, e racconta un’umanità che dimostrò poco interesse per le sorti dei reduci dai lager nazisti. -
Istituzioni, scritture, contabilità. Il caso molisano nell'Italia tardomedievale
L'attenzione a una ""storia documentaria"""" dei poteri tardomedievali si colloca al crocevia di una serie di ricerche recenti di grande interesse, legate da un lato al rapporto fra scritture e potere, dall'altro ai processi di state-building. Il presente volume si propone di fare convergere questo fascio di tematiche attorno a un caso specifico: le fonti relative alle comunità e alle grandi stirpi feudali radicate in quel che ora consideriamo Molise durante l'età angioino-aragonese (XIII-XV sec.). Il caso molisano viene poi inserito nei più ampi scenari del Regno di Napoli e della penisola, mettendo a fuoco lo specifico snodo costituito dal rapporto fra scritture cancelleresche e contabili e istituzioni nel costruirsi di relazioni complesse fra centri e territori."" -
Le virtù più che virili. Le lettere familiari di Beatrice Caetani Cesi (1557-1608)
L'epistolario di Beatrice Caetani, rara testimonianza di scrittura femminile nel secondo Cinquecento, ci illustra uno spaccato di vita quotidiana in un ambiente di altissimo lignaggio. Le lettere della nobildonna, indirizzate al segretario di casa, ai suoi familiari e al cardinal Niccolò Caetani, riflettono scorci della società dell'epoca: descrivono la sua infanzia, la vivace istruzione nel castello di Sermoneta per mezzo di precettori, il matrimonio combinato dalle famiglie, i balli di corte e i sonetti a lei dedicati. Figura oggi poco nota, ma stimata da chi la circondava - primo fra tutti il segretario di casa Giovan Francesco Peranda - Beatrice divenne nell'età matura una donna apprezzata dai contemporanei anche per l'impegno profuso nell'amministrazione delle tenute di Sermoneta e Acquasparta tanto che il nipote di lei, Federico Cesi detto il Linceo, la definì eroina con «virtù più che virili». -
A tempo debito. Donne, uomini, relazioni di credito a Napoli tra Ottocento e Novecento
È possibile che il mercato del denaro novecentesco possa essere spiegato anche attraverso antichi istituti giuridici come la dote o l'autorizzazione maritale? L'autonomia giuridica e imprenditoriale delle donne può essere un filtro attraverso il quale interpretare i circuiti finanziari delle città in età contemporanea? In questo libro l'autrice traccia la storia del credito tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento seguendo i percorsi e le relazioni di donne e uomini del ceto mercantile di una grande città come Napoli: rapporti economici basati su codificazioni che riconoscono diritti disuguali agli uni e alle altre, e che talvolta si rivelano risorse strategiche per mettere al sicuro un capitale familiare in caso di difficoltà finanziarie. Partendo dalle connessioni sociali e dalle relazioni abituali tra debitori e creditori, questa lettura delle relazioni di credito innesca un ripensamento della storia bancaria italiana, e dell'attuale crisi del credito in Italia. -
Dietro l'eguaglianza. Consumi e strategie di sopravvivenza nella Russia di Stalin, 1927-1941
Tutti coloro che hanno visitato l'Urss negli ultimi decenni della sua esistenza hanno rilevato il paradosso dei negozi semivuoti e dei frigoriferi pieni. Un mistero facile da spiegare: il commercio statale negli anni del socialismo non è mai stato l'unica fonte di approvvigionamento della popolazione. Nel paese ebbero vite parallele un mercato legale e un mercato sotterraneo di merci e servizi. Il libro riporta il lettore alle origini della distribuzione socialista, ai leggendari primi piani quinquennali. Al centro dell'attenzione vi è la vita di tutti i giorni all'epoca dell'economia statalizzata, della distruzione e sopravvivenza informale del mercato. L'opera è stata realizzata utilizzando fonti d'archivio precedentemente inesplorate, ed è illustrata con fotografie originali degli anni Trenta. Scritto in un linguaggio chiaro, il libro susciterà l'interesse di quanti abbiano a cuore la storia della Russia e dell'Unione Sovietica.