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Il papa straniero (Volver)
Tra l'Argentina e la Basilicata accadono inquietanti vicende: un'anomala coalizione fra Sovranisti e Stellati, favorita alle Regionali del marzo 2019, viene invece battuta dal Centrosinistra guidato da un ""Papa Straniero"""", un prof di filosofia rientrato dopo quindici anni da Buenos Aires, dove fa il """"musicalizador"""" in un'importante milonga. Nick, leader della rivolta popolare del 2003 contro il deposito unico delle scorie nucleari a Scanzano, ritrova Diletta, sua ex alunna, diventata avvocato e tornata nelle file del PD dopo una deriva fra gli Stellati: fra i due nasce una storia d'amore scandita dal Tango argentino, che pervade tutto il romanzo. Per punire i """"ribelli lucani"""" il governo centrale ripropone il deposito a Scanzano, ma la risposta è un Referendum per la Secessione della Basilicata dall'Italia in occasione delle Europee del maggio 2019. La narrazione si sviluppa tra flashback e colpi di scena, fino all'imprevedibile epilogo. Una storia che é soprattutto un atto d'amore per il Tango."" -
Due tagli nella sostanza del mondo. Il Reno di Hölderlin e altri paesaggi contemporanei
In un appunto giovanile, all'inizio del secolo scorso, Walter Benjamin descrive l'esplorazione del mondo evocando 'due tagli'. L'uno contiene gli elementi simbolici e l'altro gli elementi empirici della realtà che ci circonda. Questo modello è stato oggetto di numerose interpretazioni critiche che hanno segnato il dibatto sulle arti figurative del Novecento. Il breve saggio che qui si presenta muove dall'analisi dei modelli cosmologici alla base del pensiero di Benjamin, ascrivibili al poeta lirico Friedrich Hölderlin. L'interpretazione alternativa che ne deriva contribuisce al dibattito sulla produzione spaziale contemporanea nelle discipline del disegno. -
Il maestro, l'allievo, l'amico. Lettere di Giuseppe Terragni a Luigi Zuccoli 1940-1943
La documentazione presentata in questo volume, in gran parte inedita, consiste nelle lettere di Giuseppe Terragni a Luigi Zuccoli, amico e fedele collaboratore del maestro lariano durante tutta la sua breve carriera. Questa corrispondenza privata, insieme agli altri ritagli provenienti dal Fondo Zuccoli, permette di disporre di un quadro più nitido e autentico della personalità di Terragni, non filtrato dalla sua immagine pubblica; mentre tra le righe, nonostante la censura militare, affiorano i segni di un progressivo mutamento dell'approccio psicologico del maestro nei confronti della guerra e del fascismo che sembra annunciare il drammatico epilogo della sua esistenza. Questo carteggio ha il valore di una testimonianza, di un attestato della volontà di ""resistenza"""" di Terragni, che desidera restare architetto anche in uniforme, e dunque continua a disegnare, a immaginare architetture, a seguire da lontano il compimento delle sue opere, a rivendicare il giusto riconoscimento del proprio lavoro, a lottare per l'affermazione senza compromessi nel nostro paese dell'architettura moderna."" -
Il paesaggio: glossario
Il paesaggio è un oggetto di percezione e conoscenza del nostro cervello, che è un organo molto dinamico, a livello sia funzionale,sia morfologico, un sistema aperto, in costante scambio di energia, materia e informazione con l'ambiente in cui è immerso. Esso non è pertanto solo quella porzione di natura che si mostra ai nostri occhi: è il luogo invisibile in cui s'incontrano e si confondono, inaugurando nuovi confini, il mondo esterno e il mondo psichico, con le sue strutture percettive e cognitive e con lo straordinario strumento di trasporto aptico costituito dalle emozioni, le quali proiettano fuori componenti del nostro corpo e recepiscono dalla realtà circostante atmosfere che smuovono la coscienza e la mobilitano. Per questo il paesaggio contribuisce a formare gli individui e le comunità, che a loro volta lo arricchiscono di elementi non immediatamente fisici e biologici, ma profondamente simbolici e culturali. -
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Questo volume presenta l'esito di un prolungato lavoro di osservazione, descrizione e trasfigurazione del paesaggio che si percepisce viaggiando tra Roma e Pescara (e dintorni), ovvero tra Pescara e Roma. L'esito consiste in disegni eseguiti sulle pagine dei taccuini, impiegando tecniche diverse. Disegni che si sono accumulati, prima inconsapevolmente e poi deliberatamente, nell'arco di trent'anni, fino a costituire una collezione: ed è proprio l'insieme a restituire il senso del lavoro. Sviluppare questo lavoro ha significato, nel tempo, elaborare un metodo, che l'autore definisce ""Attività duale"""" e che consta di due fasi: una fase di in-put, o """"Rilievo del mondo fisico"""", cui fa seguito una fase di out-put o """"Riformulazione concettuale"""". Nell'habitus di un architetto, le due fasi si presuppongono e spesso si confondono: ma è proprio il loro nesso ad assumere un valore metodologico, come spiegato nel testo che conclude il volume. Nell'insieme, questo album di disegni costruisce una sorta di discorso visivo e testimonia della possibilità di trasformare il più monotono pendolarismo nell'occasione per continue osservazioni e invenzioni."" -
Expost. Il riciclo dell'evento, l'evento del riciclo
Fantasmagoriche macchine di meraviglie, le esposizioni universali hanno intrecciato il proprio destino alle principali metropoli mondiali, trasformandole e trasformandosi attraverso sottrazioni, stratificazioni e sovrascritture. Nel loro concretizzarsi, gli spettacoli espositivi hanno spesso sovvertito le previsioni iniziali in una continua oscillazione tra permanente e temporaneo, tra successo e fallimento. Questa ricerca sull'Expo 2015 di Milano si chiede se è possibile azzardare un ulteriore scarto e convertire in evento la morte dell'evento. La riflessione progettuale si concentra sulla fase di transizione tra la fine dell'Expo e il riuso dell'area, estraendo nuove occasioni spettacolari dal necessario processo di erosione, demolizione e riciclo. -
Ironia progettante. Tre sketch su Cedric Price
I due soggetti Ironia e Cedric Price sono la materia di questo testo, guidato da una lettura dei possibili rapporti che intercorrono tra progetto e distacco dalle cose. A scandire questo duello declinato in tre sketch intervengono le dinamiche e il lessico della scherma: ironia e architettura si incontrano, si pongono in una posizione di guardia reciproca, svelano il proprio armamentario, si lanciano in un affondo finale che non è una conclusione. La tensione che precede lo scatto e la concentrazione che prepara a una puntura precisa sono i terreni nei quali si affila la lama dell'ironia. Sul medesimo orizzonte si innesta una delle chiavi di lettura delle opere di Cedric Price: ci si può permettere oggi di essere ancora ironici? L'ironia in architettura è forse un lusso che non ci possiamo più concedere? Oppure l'ironia rimane e resiste come un modo di osservare la realtà, di interpretarla secondo visioni laterali e non schematiche? La capacità dell'ironia di guardare ai problemi ricollocandoli in un'ottica più ampia e analizzandone le risoluzioni meno attese potrebbe aiutare a mantenere la guardia alta, anche verso i tiri più mancini. -
Melfi bizantina
La fase bizantina di Melfi, prima della conquista normanna, è avvolta nel mistero e non ha ricevuto adeguata attenzione nel mondo degli studi. Questo saggio colma questa vistosa lacuna proponendo un'indagine a fondo delle complesse componenti che hanno determinato il poderoso riassetto territoriale intrapreso dal catapano di Bari Basilio Boiohannes a partire dal 1018. In modo sintetico e innovativo sono ricostruiti gli aspetti strategici, tecnici, giuridici, economici che definiscono l'iniziativa del comandante bizantino in Italia, in una fase in cui l'impero di Costantinopoli può esercitare una presa maggiore sull'Italia meridionale. Analogamente, sono indagate la forma mentis, la cultura e la competenza tecnica e strategica del catapano bizantino Boiohannes. I tratti ancora riconoscibili della Melfi bizantina sono messi a confronto serrato con quelli delle altre fondazioni di Boiohannes in Capitanata per evidenziare i tratti comuni ma anche le peculiarità. Un'impostazione astratta e centralizzatrice si misura, adattandovisi con realismo e spiccato senso dei costi e dei tempi, a un'attenta valutazione delle preesistenze e delle possibilità offerte da ogni singolo sito. -
AZAB. Architects. Ediz. italiana e inglese
Di fronte alle architetture di azab ci possiamo rilassare, sarà un viaggio attraverso un ""mondo coloratissimo"""", avrebbe detto Gio Ponti, da guardare con gli occhi di un bambino - sovente attore-protagonista di questi spazi - o con quelli del flâneur: uno """"spazio prensivo"""" dove le percezioni, a cominciare dallo sguardo nella sua dimensione furtiva, vengono stimolate fino al punto che lo spettatore si senta amabilmente brillo. È un mondo in festa, un carnevale, il preludio a un rito, la profezia di un incantesimo. Non occorre cercare significati reconditi, metriche segrete, strutture ermeneutiche dissimulate dietro ai pezzi che compongono la briosa collezione di architetture - case, scuole, piazze - che nel suo insieme è un'esegesi del """"domestico"""" di cui l'architettura è forma alta di costruzione. La costruzione - in quanto processo che dà concretezza a un sistema di valori attraverso la materia lavorata - e non la rappresentazione di un pensiero è il sigillo di questo gruppo di architetti, un doppio misto composto da Cristina Acha, Miguel Zaballa, Ane Arce e Iñigo Berasategui che nel 2018 fondano lo studio a Bilbao. Testo introduttivo di Caterina Padoa Schioppa."" -
L' opera d'arte nell'opera d'arte
Il volume è il catalogo delle opere esposte in una mostra che si propone di dare vita a un confronto tra le arti figurative e l'arte del costruire. L'intenzione è quella di riaffermare l' ""aequa potestas"""" teorizzata da Giorgio Vasari, due parole che sostenevano il pari valore della pittura, della scultura e dell'architettura. Una concezione oggi non più condivisa da tempo o fraintesa, da confermare ma anche da rinnovare nei suoi termini concettuali e operativi dato il contesto oggi profondamente diverso da quello in cui questa idea venne formulata. La relazione tra arti visive e arte architettonica dovrebbe ricostruire un'unità superiore dei linguaggi secondo l'idea che la forma è l'entità quasi impossibile da definire ma fortemente presente nell'immaginario, un'entità che conferisce all'esistenza il suo senso più profondo e le finalità primarie che la ispirano. Gli architetti invitati hanno scelto un'opera - un quadro, una scultura, un video o un'installazione - attorno alla quale hanno pensato un involucro che crea una tensione relazionale e al contempo un dialogo con essa."" -
Cinque case in Portogallo. Indagine sull'architettura di Resistência degli anni Cinquanta
Il libro racconta le dinamiche e i protagonisti che, negli anni Cinquanta, hanno posto le basi di quella che sarebbe stata un'architettura di resistenza: un'architettura che si opponeva allo stile di Salazar, tendeva timidamente la mano alle esperienze internazionali e osservava con attenzione la realtà dei materiali locali e le regole del buon costruire delle maestranze. Attraverso il campione di cinque case - presentate e indagate con letture grafiche - l'intento di questo volume è riportare alla luce la lezione di alcuni maestri in ombra dell'architettura lusitana. João Andresen, Francisco Keil do Amaral, Ruy Jervis d'Athouguia e Alfredo Viana de Lima, poco noti alla letteratura italiana, sono i costruttori pratici di quella terza via teorizzata da Fernando Távora: una via contraddistinta da quel realismo tra tradizione e modernità che ancora oggi risuona all'interno della poetica degli architetti portoghesi. -
Le coreografie astratte di Oskar Schlemmer. Arte totale e teatro totale
La ricerca presentata in questo volume mira a ricodificare la produzione teatrale di Oskar Schlemmer nell'ambito delle contemporanee esperienze avanguardistiche europee, con l'obiettivo di tracciare una ""mitologia privata"""" che trova nell'icona del figurino """"Astratto"""" il riferimento chiave alla dimensione dialettica dionisiaco-apollinea entro cui l'opera dell'autore si svolge. Il teatro di Schlemmer come esercizio astratto, utile a comprendere le possibili maniere di esperire lo spazio fisico, necessita altresì una necessaria rilettura delle sue coreografie in termini architettonici: una lezione, qui intesa in termini di """"arte totale e teatro totale"""", che rivela la sua attualità nel progetto di architettura e nelle più recenti esperienze pedagogiche, che pongono alla base dell'apprendimento l'esplorazione dinamica dello spazio."" -
De scrizioni
Il volume è un'antologia di scritti sui temi dell'arte, della città e dell'abitare, della fotografia, del paesaggio. È un viaggio di ""de scrizioni"""" intenso e lieve. Un piccolo, grande girovagare emozionale fatto di onde e ricordi dove la dimensione artistica o meglio il """"sentire"""" dell'arte è inequivocabilmente narrato come l'impatto trasformativo di una sensibilità che detiene un primato assoluto sulla vita quotidiana, ricombinando i legami fra cronaca, politica, amicalità, affetti, immaginario, vissuti individuali e collettivi. In questo narrare rizomatico, la dimensione artistica è osservata e raccontata non tanto nella sua specificità di linguaggio e di unicità d'espressione creativa, ma come spazio che interagisce e si modifica nel sistema più generale del processo culturale. La prefazione al volume è di Alfonso Amendola."" -
Girotondo delle forze. Avventure nel pensiero che costruisce
Piero e Lana sono due gemelli con tanta voglia di divertirsi e qualche problema con le costruzioni: i loro castelli di carte non raggiungono mai il secondo piano ed i fortini di sabbia che costruiscono in riva al mare scompaiono sempre nel tempo di una notte. Un giorno, però, incontrano un misterioso maestro che li porta con sé in una fantastica avventura nell'arte del costruire. In un vertiginoso girotondo, i tre personaggi incontreranno ponti sospesi che funzionano come altalene per giganti e torri infinitamente alte, fatte interamente con i pezzi del meccano. Penetreranno così i segreti del pensiero che costruisce, fino a confrontarsi con alcuni dei suoi protagonisti indiscussi, da Leonardo e Galileo sino a Soufflot, Eiffel, Mies o Le Corbusier. Per la prima volta un libro dedicato a chi vuole avvicinarsi alla scienza delle costruzioni e al pensiero che ne costituisce il fondamento con passo leggero, evitando che i propri castelli di carte crollino al primo soffio di vento. -
Doppio rudere. L'abbazia di S. Ippolito e la Casina Laghi a Monticchio, Basilicata. Disegni di Franco Pedacchia
La pubblicazione raccoglie i disegni di Franco Pedacchia realizzati per due singolari ruderi, uno storico, l'altro rovina moderna, che condividono lo stesso scenario naturalistico e ambientale dei Laghi di Monticchio in Basilicata. Si tratta dell'abbazia di Sant'Ippolito (X-XI sec.) e della Casina Laghi, un edificio funzionalista realizzato nella prima metà del Novecento. L'autore è stato per anni funzionario del MiBAC della Soprintendenza del Molise. Qui ha realizzato i suoi lavori più noti, dimostrando che tutelare e conservare la la presenza storica non impedisce la ricerca di una spazialità dinamica, libera e moderna. La sequenza dei disegni è preceduta da un immersivo saggio di Paolo Vincenzo Genovese che si sofferma sul rapporto tra schizzo e architettura realizzata, con una puntuale analisi storico critica e considerazioni sull'attuale stato dell'architettura. -
Varietà e variazioni. Prospettive sull'italiano. In onore di Alberto A. Sobrero
Il volume contiene gli Atti del Convegno su Lingue dialetti scuola e società in Italia fra due secoli, tenutosi a Lecce nell'ottobre 2011, per rendere omaggio ad Alberto Sobrero, in occasione del suo ""collocamento a riposo"""", dopo oltre quarant'anni di attività di ricerca, insegnamento e assolvimento di incarichi di varia responsabilità all'Università - tra gli altri, nel triennio 1980-83 è stato rettore dell'ateneo leccese -, nelle associazioni linguistiche e nella pubblicistica. I contributi presentati dai colleghi-amici di Sobrero abbracciano e sviluppano tematiche centrali della linguistica contemporanea e ripercorrono la ricca attività dello studioso attraverso tematiche care al linguista e al dialettologo: dalle vicende storico-linguistiche che hanno caratterizzato l'Italia a partire dalla seconda metà del Novecento, dalla Costituzione della Repubblica italiana in poi (Tullio De Mauro), ai fenomeni e alle dinamiche dell'italiano di inizio millennio (Gaetano Berruto); dall'esperienza della legge 482 del 1999 per la tutela delle minoranze linguistiche (Vincenzo Orioles), alla testimonianza di un racconto ottocentesco, esempio """"dell'italiano scritto non ufficiale né letterario"""""" -
Grammatica storica delle parlate giudeo-italiane
La ""Grammatica storica delle parlate giudeo-italiane"""" descrive il funzionamento delle varietà italoromanze parlate dalle minoranze delle comunità ebraiche piemontesi, lombarde, venete, emiliane, romagnole, marchigiane, toscane e laziali, che hanno i dialetti locali come ambiente linguistico e l'italiano come lingua tetto. Nella prima parte del volume si discutono aspetti di fonetica, morfosintassi e semantica (anche in relazione a nessi fissi e modi di dire) e dati riguardanti il funzionamento dei prestiti ebraici, romanzi e germanici; nella seconda si offre un panorama tendenzialmente esaustivo del lessico differenziale delle parlate e si evidenzia la sua natura di supplenza per aspetti rituali, di vita quotidiana o di identificazione nel gruppo non garantiti dal patrimonio lessicale dei dialetti romanzi comuni. La descrizione onomasiologica del lessico è fondata sul """"Begriffssystem als Grundlage für die Lexikologie"""" stabilito nel 1963 da Rudolf Hallig e Walther von Wartburg, opportunamente integrato in più punti."" -
Il «metodo» di Goldoni e altre esegesi tra lumi e romanticismo
Questo volume è dedicato all'esegesi di fondamentali opere e testi del XVIII e dei primi decenni del XIX secolo anche al fine di individuarne processi linguistici e di elaborazione letteraria e, in più di un caso, corrispondenze di motivi o reciproci rapporti. L'attenzione ai dati testuali, già impostata nell'ampio capitolo iniziale su Goldoni e il suo metodo (è questo il termine adottato dallo stesso commediografo), connota, con risultati critici molto innovativi, anche i capitoli sulla ""Costantinopoli"""" di Giovan Battista Casti, su Giorgio Aurelio Bertola e il canone della 'grazia', su Alfieri viaggiatore, prosatore politico e poeta che inventa, attraverso varianti d'autore molto specifiche, uno stile inconfondibile per le passioni tragiche nel Saul. Seguono pagine sulla prima traduzione del giovane Berchet operante all'ombra di Monti e Foscolo e su Manzoni studiato sia come autore della celebre lettera a d'Azeglio """"Sul romanticismo"""" sia come protagonista del dibattito sulle poetiche romantiche a livello europeo (lettera del 17 ottobre 1820 a Claude Fauriel) sia come poeta risorgimentale che introduce originali scelte metriche e stilistiche. Col capitolo XIII torna l'età dei Lumi."" -
Lettere degli ambasciatori estensi sulla guerra di Otranto (1480-81). Trascrizioni ottocentesche conservate a Napoli
L'attacco delle truppe ottomane e la conquista della città di Otranto nell'estate 1480 colsero di sorpresa il re di Napoli, Ferdinando I d'Aragona, il cui esercito, guidato dal figlio Alfonso si trovava ancora in Toscana dove aveva combattuto contro Firenze. Temendo un'avanzata dei turchi verso Napoli, e forse persino Roma, papa Sisto IV aveva sollecitato gli Stati italiani a un'alleanza antiturca per scongiurare il pericolo e riconquistare Otranto. L'Italia del tempo era però lacerata da contrasti interni che avevano portato al costituirsi di due coalizioni opposte: da un lato Venezia e il papa, alleati fin dall'aprile del 1480, e dall'altro Milano, Firenze e il regno di Napoli cui, dal luglio 1480, si associò Ercole I d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio. A complicare le cose si aggiungeva il fatto che, per salvaguardare i propri interessi nel Mediterraneo, Venezia non intendeva infrangere l'accordo di pace stipulato nel 1479 con il sultano Mehmet II ""il conquistatore"""". Le lettere redatte dagli ambasciatori estensi residenti a Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia permettono di seguire le difficili trattative per unire le forze cristiane in una lega antiturca."" -
Il complesso di S. Maria del Tempio Lecce. Scavi (2011-2012)
Il volume presenta i dati emersi dalle indagini archeologiche condotte a Lecce in piazza Tito Schipa negli anni 2011-2012, nell'ambito dei lavori di riqualificazione dell'area. Il primo capitolo ripercorre le vicende storiche dell'area, dalla fondazione del convento dei Minori Osservanti nel XIV secolo fino alla trasformazione dell'edificio in caserma, a seguito della soppressione sabauda, ed alla definitiva demolizione del complesso nel 1971.La seconda parte è dedicata alla presentazione dei dati di scavo ed alla illustrazione dei materiali rinvenuti (iscrizioni, monete, oggetti metallici). Un'ampia sezione è riservata all'importante contesto rappresentato dall'immondezzaio rinvenuto all'interno del chiostro maggiore, che ha restituito una grande quantità di reperti (ceramiche, vetri, oggetti in metallo ed osso, fauna), inquadrabili in un orizzonte cronologico compreso fra la metà del XV e la fine del XVI secolo. Nelle conclusioni si propone una lettura complessiva delle vicende costruttive del complesso, elaborata sull'analisi delle strutture messe in luce e sui documenti storici, insieme ad una ricostruzione della vita quotidiana e delle attività del convento.