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Sapientia et eloquentia. Omaggio ad Antonio Garzya, offerto dall'AST sez. di Lecce
Con questa silloge, la sezione di Lecce ""Antonio Garzya"""" rende il sentito e dovuto omaggio alla personalità dello studioso, che l'ha voluta e promossa ed al quale essa è intitolata. Obiettivo primario dell'opera è di onorare l'intellettuale, ricordandone l'origine, propria del Salento, la prima formazione e gli studi ginnasiali seguiti al """"Colonna"""" di Galatina e poi completati presso il Liceo """"G. Palmieri"""" di Lecce. Altro, e non secondario scopo del volume, è rememorari il lustro recato dal Garzya alla comunità scientifica italiana per i riconoscimenti internazionali conseguiti con i suoi acuti ed originali studi sulla civiltà letteraria greca e latina, non solo di epoca classica, ma anche tardoantica e bizantina."" -
La poesia dialettale e il teatro di Vitaliano Bilotta
Questo libro nasce dall'esigenza di non disperdere e di far conoscere un patrimonio di poesie in dialetto francavillese, di cui, nei primi decenni del Novecento, fu autore, fine e pensoso, il professore Vitaliano Bilotta al tempo della sua attività di docente di lettere e di preside nel Ginnasio Comunale, poi Regio Ginnasio, di Francavilla Fontana. Una lingua, e specialmente una lingua dialettale, vive finché è parlata, ma sopravvive, quando non è più parlata, solo se è scritta. Il problema non si pone per la lingua nazionale che, quando morrà e se morrà, lascerà dietro di sé migliaia se non milioni di opere. Ma si pone per il dialetto che in vita subisce la concorrenza della lingua nazionale e in morte non lascia dietro di sé gran numero di opere, anche se la lingua dialettale - scrive il nostro autore - ""non meno perfettamente di altre più nobili, si presta, per efficacia, colorito, leggiadria, movenze ed immagini, a rivestire i vari generi letterari, come, per esempio, lo scherzoso... e il morale... o il patetico""""."" -
Il principio responsabilità e la business ethics
Si discute molto sulla possibilità di utilizzare quella variante della business ethics che è la Responsabilità sociale dell'impresa (RSI) come modello di governance allargata dell'impresa. Quello della RSI non è certo un argomento nuovo nella letteratura economica. Da sempre, infatti, si sa che l'impresa ha obblighi di natura morale, oltre che legale, nei confronti della società in cui è inserita e opera. Non sarebbe dunque corretto affermare che il tema della RSI costituisce una novità. È però vero che, nel corso del tempo, è andata mutando l'interpretazione del concetto di responsabilità sociale, ossia la specificazione di ciò di cui l'impresa deve ritenersi responsabile. Una tale evoluzione dello slittamento semantico della responsabilità è andata di pari passo con il mutamento profondo della nozione di comportamento etico: è difficile sfuggire all'impressione dello scompaginamento di vecchie e consolidate categorie economiche sotto l'incalzare travolgente dell'imperativo categorico kantiano del rispetto delle persone come fini in sé e non soltanto come mezzo, del concetto weberiano di responsabilità intorno alle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni... -
Caoplavori di oreficeria nella cattedrale di Nardò. Ediz. illustrata
In questo volume viene analizzato per la prima volta l'intero corpus di argenti, oltre duecento pezzi, in dotazione alla cattedrale dell'Assunta di Nardò e da secoli costipati in un apposito armadio del tesoro. La loro cronologia copre un arco di tempo che va dalla seconda metà del XVI agli inizi del XXI secolo. A commissionarli furono soprattutto i devoti vescovi della diocesi neritina, spesso provenienti dalle famiglie più in vista della capitale Napoli come i de Franchis, i Sanfelice e i Carafa. Ne discende una ricchezza di oggetti di alta qualità e grande rilevanza culturale che trova pochi riscontri in altre parti della regione. La produzione napoletana la fa ovviamente da padrone, con numerosi ed eccellenti protagonisti del barocco e del neoclassicismo come Giovan Battista Buonacquisto, Andrea De Blasio, Nicola De Angelis, Filippo Del Giudice, Gaetano Fumo, Francesco Manzone, Angelo Prizzi, Pasquale Schisano, Raffaele Parascandolo e Romualdo De Rosa. -
La «cantina spagnola» di Laterza. I Perez Navarrete feudatari e il viceregno spagnolo
Per la prima volta è attestato l'interesse degli studi internazionali verso la ""cantina spagnola"""" ipogeo affrescato che ha ricevuto recentemente il riconoscimento di interesse storico-artistico e sottoposto al regime vincolistico da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per la Provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. L'incontro è stato un'occasione di condivisione e confronto tra i relatori che hanno presentato i propri progetti di studio e di ricerca documentaria-archivistica per il recupero stabile e dell'immobile """"Unicum"""". L'intervento dei relatori spagnoli sugella un rapporto antico tra il territorio pugliese (Laterza) e la Spagna, grazie alla presenza dei feudatari Perez Navarrete. È fondamentale operare per potenziare la capacità di aggregare i diversi attori operanti sul territorio, di coinvolgere i cittadini, creando economie di scala e di progettazione sui servizi e innovazione dei sistemi di tutela ambientale, di pianificazione di produzione, vendita e promozione dei territori e dei prodotti locali. La pubblicazione di questi atti si inserisce nel novero delle iniziative..."" -
Agricoltura e società rurale in terra d'Otranto tra XVIII e XIX
Per la sua estensione e per la varietà delle sue articolazioni territoriali è difficile ricondurre la realtà economica e produttiva di Terra d'Otranto entro un unico parametro di riferimento. Tra Sette e Ottocento le trasformazioni del suo paesaggio agrario imprimono dinamiche molto diverse tra loro in funzione di spinte che variano in rapporto ai protagonisti e alle condizioni strutturali e congiunturali che agiscono sullo sfondo. Nel corso dell'Ottocento si avvia un più marcato processo di trasformazione dell'agricoltura che trae origine da un miglioramento del sistema produttivo rispetto ai regimi agrari consolidati nel corso dei secoli precedenti. I nuovi investimenti sono il risultato dei processi di ristrutturazione fondiaria e di una più razionale utilizzazione della terra che risponde alle sollecitazioni del mercato. L'incremento delle colture arboree a scapito dei seminativi, dei pascoli e degli incolti segue i ritmi imposti da questi fenomeni e dalle vocazioni ambientali che contribuiscono a sollecitare le nuove strategie produttive promosse da un universo molto eterogeneo di produttori. -
Lecce. Architettura e storia urbana. Ediz. illustrata
Viene riproposta - in una edizione illustrata - la ormai classica monografia di Vincenzo Cazzato e Marcello Fagiolo su Lecce (1984), con aggiornamenti, contributi integrativi e una nuova campagna fotografica. La storia di Lecce, dall'Antichità al Novecento, viene ricostruita attraverso lo studio sistematico delle fonti e della cartografia, che approda a nuove ricostruzioni delle fasi storiche, degli spazi urbani e delle tipologie architettoniche. Vengono interpretati nei loro significati più profondi i luoghi più rappresentativi, come la piazza ""pubblica"""" di S. Oronzo e la piazza-cortile della Cattedrale, e grande attenzione viene dedicata non soltanto ai capolavori del Barocco leccese ma anche ai frequenti episodi piccoli e grandi di cosmesi viaria ed edilizia, associando così all'eroismo dello scalpello degli architetti-scultori il lavoro paziente dei costruttori e degli edili. Più in generale, vengono evidenziate le cause e le motivazioni dei topoi prediletti di Lecce: la """"città-fortezza"""", la """"città-chiesa"""", la """"città-giardino"""", e così via, per non parlare di suggestive definizioni come la """"Firenze del barocco""""."" -
Azione cattolica e partito popolare italiano (1919-1926)
Com'è noto, il problema dei rapporti tra religione e politica in Italia è stato, nei decenni scorsi, al centro di una vivace discussione storiografica. Già nei primi anni del pontificato di Pio IX, in una fase cioè in cui tutta la nostra storia nazionale era dominata dall'aspirazione al riconoscimento delle libertà politiche e civili ed alla costituzione di uno Stato unito ed omogeneo, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, nei circoli politici e religiosi, si discuteva animatamente di ""neoguelfismo"""", cioè di quella corrente di pensiero capeggiata dal Gioberti, che negli anni immediatamente precedenti e seguenti l'elezione di Pio IX (1846), si proponeva di conciliare la causa liberale e patriottica con la religione cattolica, cioè con il più importante fattore di unità della nazione italiana, e con il magistero della Chiesa. Al Congresso di Bologna del 1919 don Sturzo spiegò perché il Partito Popolare non è, né può dirsi un """"partito cattolico"""": """"(...) i due termini sono antitetici; il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione..."""""" -
Le adesioni all'azione cattolica italiana dal 1922 al 2011
Non mancano, nella letteratura storiografica relativa all'A. C. I., riferimenti agli aspetti quantitativi dell'Associazione nel corso della sua storia più che centenaria (com'è noto, si va verso il 150° anniversario della sua fondazione). Si tratta però di riferimenti limitati nel tempo o riferiti a singole componenti. Per la prima volta, viene qui offerta agli studiosi una panoramica completa e articolata delle adesioni associative per un lungo periodo (1922-2011), dalla quale si possono ricavare dati complessivi e parziali a livello nazionale e regionale, per quanto riguarda i soci come anche per quel che concerne i gruppi (""associazioni"""" o """"circoli""""). Le tabelle di dati statistici qui pubblicate sono state compilate in due momenti. Quelle sull'AC del 1922-1969 le ho messe insieme tra il 1973 e il 1985, anni in cui ero responsabile dell'Archivio storico dell'Azione Cattolica Italiana; quella sull'AC del periodo successivo (1970-2011), è opera del Centro Dati e Adesioni della Presidenza Nazionale dell'ACI, e mi è stata gentilmente fornita dall'Istituto per la Storia dell'Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia """"Paolo VI""""."" -
Sancta Maria De Nerito. Arte e devozione nella cattedrale di Nardò
"Ai cittadini neritini, ma anche a tutti i cultori della bellezza, è offerta attraverso quest'opera dedicata al VI centenario dell'elevazione della Terra di Nardò a Città e del tempio abbaziale di Sancta Maria de Nerito a Cattedrale - la possibilità di una """"contemplazione"""" estetica e spirituale. Suggestivo è questo termine che evoca proprio il templum, uno spazio centrale nel perimetro urbano circostante, un'area serena verso cui (la preposizione cum) converge la vita quotidiana per scoprirvi il suo significato ultimo. Entrare nel tempio è dunque contemplare, cioè trovare il """"centro"""" dell'essere e dell'esistere."""" (Cardinale Gianfranco Ravasi, dalla Prefazione)" -
Pittura tardogotica nel Salento
È significativo rilevare come queste testimonianze siano la cartina al tornasole di una cultura figurativa tardogotica originale e sostanzialmente autoctona rispetto a quella di altre aree del Sud Italia, a cominciare da Napoli. ""Siamo di fronte dunque al fiorire di una cultura pittorica essenzialmente 'pugliese', con la particolarità di non essere, per questo suo aspetto locale, una cultura dagli esiti qualitativi meno felici, che anzi il livello artistico ne è, non di rado, elevato"""". Nel corso di questa ricerca saranno illustrati oltre trenta esempi di architetture del Salento che, oltre al celeberrimo cantiere di Santa Caterina d'Alessandria di Galatina (v. infra il saggio di Antonella Cucciniello), presentano ancora oggi, sia pure in forma frammentaria, isolata o priva di contesto, decorazioni murali tardogotiche, spesso originariamente partecipi di un programma iconografico più vasto. Inoltre, almeno sette di questi edifici contemplano veri cicli pittorici tardogotici""""."" -
Il libro 10° delle collectiones medicae. Testo, traduzione, commento, indici. Testo italiano e latino
Il X libro delle ""Collectiones Medicae"""" offre un chiaro ed esauriente paradigma dell'opera di Oribasio di Pergamo, il cui carattere enciclopedico si riflette nella molteplicità dei temi trattati, dai differenti tipi di farmaci elencati per uso esterno ai diversi trattamenti terapeutici presi in considerazione, con particolare attenzione alla balneoterapia. Il ricorso ad autorevoli fonti, alcune delle quali non ci sono state, purtroppo, consegnate alla tradizione per altra via, e la sostanziale fedeltà alle notizie da esse desunte nella trattazione, rendono l'opera di Oribasio preziosa per la ricostruzione della storia della medicina antica. La perizia letteraria e la sua vasta dottrina scientifica consentono al Pergameno di produrre un testo che, al contrario di quanto ci si potrebbe attendere, risulta coeso e coerente, esaustivo ed efficace nel suo intento didattico e paideutico. Anche il lessico utilizzato, ricco di tecnicismi e di termini di uso raro, conferisce alle """"Collectiones"""" uno spiccato rigore tecnico e scientifico, e offre inoltre una preziosa testimonianza di stile letterario, tipica del genere medico."" -
Gli scultori Verzella tra Puglia e Campania. Committenza e devozione
Le ricerche sulla scultura napoletana in legno pur avendo negli ultimi anni conosciuto un notevole incremento non si sono, se non in rare occasioni, spinte oltre il Settecento. Mentre ora, possiamo considerare come i Verzella abbiano portato avanti il magistero degli scultori settecenteschi e, fino alla metà dell'Ottocento, realizzato opere sia chiaramente influenzate dal gusto neoclassico, sia ancorate alla tradizione tardobarocca. In questo secondo caso, al momento, non è agevole distinguere quanto la loro attività si possa liquidare come un semplice fenomeno di attardamento e quanto invece sia una specifica componente legata alle necessità della devozione che richiedeva un'impronta necessariamente realistica per muovere gli animi degli spiriti semplici delle campagne dove i culti erano capillarmente diffusi, a volte sovrapponendosi. Questo lavoro dimostra che il territorio del Meridione offre ancora notevoli spunti di indagine e la ricomposizione del clan familiare degli scultori Verzella attesta la necessità di allargare le nuove ricerche anche nel verso della storia sociale, una componente poco frequente negli studi meridionali... -
Journal of ancient topography. Rivista di topografia antica. Vol. 9: Itinerari storico archeologici per la conoscenza del Friuli Longobardo.
Questo libro raccoglie i contributi dei diversi ricercatori che hanno partecipato al progetto finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia ""Itinerari storico archeologici alla scoperta del Friuli longobardo"""", la cui finalità era la ricostruzione del territorio, dell'antica viabilità e dello sviluppo antropico della parte settentrionale dell'antico ducato longobardo del Friuli. Nel volume sono stati trattati diversi argomenti aventi tutti come filo conduttore lo studio del paesaggio antico, e sono state affiancate alle """"classiche"""" metodologie della ricerca archeologica altre più innovative. Nella prima parte del volume l'attenzione si è concentrata sulla geologia del territorio, sull'uso della cartografia storica come base per analizzare l'evoluzione del paesaggio, sulla fotografia aerea verticale e obliqua e sull'utilizzo delle immagini tele rilevate con sensore iperspettrale MIVIS (Multispectral Infrared and Visible Imaging Spectrometer) per rilevare sul terreno eventuali anomalie archeologiche. Una parte del volume è stata quindi dedicata all'uso dei Geographic Information System che, per le loro potenzialità nelle analisi spaziali."" -
Scritti ad arte. Contributi alla storia dell'arte contemporanea scelti per i suoi 40 anni di attività critica
Di Lucio Galante, il presente volume raccoglie articoli, presentazioni di mostre personali e collettive di artisti contemporanei, recensioni, in cui prevalgono il taglio breve ed essenziale, e saggi di media lunghezza, che sono anche agili sintesi storiografiche, tutti lavori che si collocano nell'arco di tempo che va dal 1972 al 2014, e che per la loro prevalente veste editoriale o essendo pubblicazioni non più disponibili sul mercato sono difficilmente reperibili. Dunque un libro che testimonia un aspetto non secondario o marginale della sua esperienza accademica, certamente più proprio di un atteggiamento che è andato ben oltre la semplice incursione o curiosità intellettuale, divenendo l'interesse dello studioso competente, che ha orientato la sua attenzione all'arte contemporanea nel meridione d'Italia. -
Archeologia e storia di Camarina
Il desiderio di sottrarre all'oblio una città greca sorta su un suggestivo promontorio della costa sud della Sicilia, ha ispirato questa agile rivisitazione della storia e dell'archeologia di Camarina, fondata da Siracusa nel 598 a.C. e distrutta da Roma nel 258 a.C. dopo 340 anni di tumultuosa esistenza. Il libro ne ripercorre le vicende, così peculiari, dal secolare contrasto con la madrepatria alle tante distruzioni e successive ricostruzioni. Camarina raggiunse il massimo prestigio nel V secolo a.C., quando un suo figlio, vincitore olimpico, fu celebrato da Pindaro e Erodoto e Tucidide si interessarono della città perché Atene ne sollecitò l'alleanza nella Guerra del Peloponneso. I dati letterari, epigrafici, numismatici, topografici ed archeologici, accumulatisi nel tempo, risultavano sinora dispersi e frammentari. Da qui l'esigenza di rifonderli in una sintesi organica, con unità di metodo e in prospettiva storica, dalla tradizione rinascimentale ai grandiosi scavi di Paolo Orsi, Paola Pelagatti e Giovanni Di Stefano. -
Esposizione del Pater noster
Pubblicando il commento al ""Pater noster"""" di Belisario Acquaviva e corredandolo di un'introduzione, di un commento filologico e storico, di uno sguardo ai problemi religiosi, politici e linguistici che esso comporta, Defilippis completa la sua risposta sia alla domanda sulla statura intellettuale di questo rappresentate della nobiltà meridionale e in particolare salentina, sia alla richiesta di una delucidazione, di cui abbiamo ancora bisogno, sulla sua personalità di principe e di religioso, sui suoi rapporti con la curia romana e con il potere spagnolo, sulla sua coscienza di umanista e appartenenza alla comunità linguistica meridionale. In consonanza con questa larga impostazione della ricerca su un autore non di prima grandezza e su un'opera poco conosciuta, il fatto che si recuperi un testo latino di argomento religioso, pur carico di questioni morali, insieme alla sua versione volgare d'autore, assume il valore di una testimonianza di sicuro rilievo."" -
La maiolica di Laterza del Seicento
La presente ricerca attesta i rapporti e l'osmosi culturale anche nel settore della produzione della maiolica nei primi decenni del Seicento tra l'area pugliese e Napoli, capitale dell'antico Regno e grande centro culturale, da cui si irradiavano modelli espressivi poi riproposti con originali rielaborazioni formali, iconiche e cromatiche dagli artefici salentini di Laterza e di Terra di Otranto. Nel nuovo Museo della ceramica di Laterza è esposta la prestigiosa Collezione di maioliche di Laterza della Collezione di Riccardo Tondolo, il quale ha voluto il ritorno delle pregevoli e rare ceramiche, da lui nel tempo raccolte anche all'estero, nel centro ceramico dove furono prodotte tra Sei e Settecento. Nel catalogo della collezione, a cura di Guido Donatone, è stata ricostruita la storia della vicenda della qualificata produzione della maiolica istoriata di Laterza, fiorita in connessione con il variegato ambiente artistico e culturale della cosmopolita Napoli spagnola. -
Napoli e la Spagna nel Cinquecento. Le opere, gli artisti, la storiografia
Sebbene il volume raccolga per buona parte interventi presentati in occasione del convegno ""Napoli e la Spagna nel Cinquecento. Gli artisti, le opere, la storiografia"""", tenutosi a Napoli l'11 marzo del 2016 presso Palazzo Zevallos Stigliano (Gallerie d'Italia), esso non rientra ipso facto nella categoria degli atti di convegno. Ciò per ragioni diverse. Dietro le quinte vi sono altre ricerche, altri incontri, altri viaggi tra Napoli e la Spagna caratterizzati da un costante e 'sincero' confrontarsi, quasi sempre al cospetto delle opere. A Burgos con María José Redondo Cantera, a Barcellona e Napoli con Joan Bosch Ballbona e Mariano Carbonell Buades; a Granada con Manuel García Luque. Sostenuti e continui, benché indiretti negli ultimi anni, sono stati i contatti con Luciano Migliaccio da San Paolo del Brasile per discutere di uno dei temi più frequentati dagli studi di scultura del primo Cinquecento: la presenza in Italia dei 'doi spagnuoli' Ordóñez e Siloe; tema di cui egli è senza dubbio un imprescindibile segmento storiografico da 'rileggere' con attenzione."" -
Decor Carmeli. Il convento, la chiesa e la confraternita del Carmine di Nardò
Un monumento complesso, qual è appunto una chiesa, costituisce come una sorta di libro dalle molteplici pagine, per cui si impara a conoscerlo e ad apprezzarlo solo a condizione che tutte le pagine siano adeguatamente sfogliate. È l'operazione che si è voluto realizzare con il presente corposo volume, incentrato sulla chiesa già di S. Maria Annunziata e oggi della B.V. Maria del Carmelo in Nardò e sul convento attiguo, ma anche sulla Confraternita dell'Annunziata e del Carmine senza la quale probabilmente la chiesa, abbattuta nel 1528 per esigenze belliche, non sarebbe mai più risorta. Attraverso la certosina ricerca storica, l'attenta analisi dei diversi elementi, la composizione e la comparazione dei dati il volume prova a offrire al grande pubblico una corretta chiave di conoscenza e di interpretazione del monumento nella sua visione d'insieme e nelle sue articolazioni e a rendere ragione di uno degli scrigni d'arte di maggiore interesse per la città di Nardò e per il territorio più vasto, nella cui vicenda storica si inserisce.