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Mickey Mouse. Mito e icona del personaggio cult di Walt Disney
Mickey Mouse ha novant’anni. Il personaggio cult di Walt Disney che ha segnato la sua fortuna e l’immaginario di più generazioni, diventando un’icona internazionale, è “nato” il 18 novembre 1928. Il suo debutto come protagonista del cortometraggio ""Steamboat Willie"""" ha cambiato per sempre il mondo dell’animazione. E non solo. Al suo fianco c’è, da sempre, Minnie, che dal 2018 vanta una sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, dove Topolino l’aveva già da tempo. In novant’anni, Topolino e Minnie ne hanno fatta di strada, diventando vere e proprie icone, anche di moda. Non a caso, l’evento che ha aperto ufficialmente le celebrazioni mondiali per il novantesimo anniversario è stata una sfilata di moda a tema, ospitata per la prima volta in quarant’anni a Disneyland, ad Anaheim in California. A novant’anni dalla nascita, un viaggio alla scoperta dell’“icona” Mickey, dalla storia della sua creazione – e dei desideri di rivalsa di Walt Disney a essa legati – ai segreti di disegno e personalità, seguendo la trasformazione del personaggio, dalle storie al mito, fino appunto alla consacrazione attraverso moda, design, cinema, arte. Il racconto del fascino senza tempo del “topo” più famoso del mondo, nelle tante storie e anime del suo successo, tra avventure e simbolo."" -
La vita è un sorso, Choosy. Come salvarsi l'anima e dannarsi il fegato in trenta drink
È possibile che un gatto suoni la batteria in una jazz band e ascolti le confidenze del suo convivente umano mentre gli prepara un Negroni? Oppure che discuta con lui di filosofia davanti a due Connemara? O di astronomia fra una Tequila bum bum e l'altra? A giudicare da questo libro, sembrerebbe proprio di sì. I due strani, inseparabili amici - Choosy e Da - sono i protagonisti di una bohème alcolica e musicale dai contorni planetari, ricca di avventure e di amori (a volte persino fortunati), narrata e illustrata in forma ironica e lapidaria in un divertente breviario: 30 racconti per altrettanti cocktail di cui nessun bevitore e nessun poeta, umano o felino, potrà più fare a meno. Illustrazioni di Luca Gregorio Patané. -
NBA. Una lega di eroi. Nuova ediz.
L’NBA è una lega magica, perché dietro ogni suo protagonista nasconde sempre una storia spettacolare. Riscatti umani prima che sportivi, personalità sopra le righe, atleti baciati dalla fortuna ma temprati da destini avversi: gli uomini che dominano oggi nel campionato più bello del mondo sono campioni prima fuori dal parquet e poi sul campo di battaglia. Una lega così affascinante che tra cadute, riscatti, esuberanze, successi e anche fallimenti dei suoi principali interpreti non può che far sognare, esattamente come davanti a dei supereroi. Luca Mazzella, blogger ed ex giocatore di basket, racconta sulla sua pagina Facebook “Overtime – Storie a spicchi” le avventure dei campioni NBA. Nella nuova, aggiornatissima edizione di questo suo primo libro porta sulla pagina pezzi da novanta come Kawhi Leonard, Allen Iverson, Dennis Rodman, Rasheed Wallace, Paul Pierce, Jayson Tatum, DeMar DeRozan: storie, sogni, e gioie e delusioni degli atleti più esaltanti del mondo. -
I colori dei miei sentimenti
Angelo Adamo Gregucci da San Giorgio Ionico, professione stopper, attraversando nella sua lunga carriera di giocatore tutti gli anni Ottanta e Novanta, ha vissuto il passaggio epocale da un calcio fatto di duelli rusticano-individuali, in cui aveva sempre l’ingrato ruolo di marcare il centravanti avversario, a un sistema sempre più caratterizzato dalla difesa a zona. Sistema a cui peraltro si è perfettamente adattato dall’incontro con un tecnico “zonista” come Carlo Ancelotti, che l’ha poi convinto a intraprendere la strada di allenatore una volta smessi gli scarpini. Sul campo ha vestito le maglie di Taranto, Alessandria, Torino, Reggiana e soprattutto della Lazio, riuscendo a vivere da protagonista assoluto il favoloso settennato che portò la società biancoceleste da un campionato di serie B con nove punti di penalizzazione al ritorno in Europa, riconquistata dopo sedici anni. Come allenatore, il suo percorso è stato segnato dalle salvezze miracolose con Venezia e Salernitana nella serie cadetta, da un magnifico triennio col Vicenza – che l’ha fatto diventare uno dei tecnici più longevi e amati dell’intera storia biancorossa – e da un primato storico, ottenuto portando una squadra di terza categoria, l’Alessandria, alle semifinali di Coppa Italia. La sua carriera di tecnico si è poi legata strettamente a Roberto Manci-ni, di cui oggi è collaboratore alla guida della Nazionale italiana dopo esserlo già stato alla Fiorentina, al Manchester City e allo Zenit San Pietroburgo. Una storia intensa, che ora ci viene raccontata in prima persona con un’attenzione particolare alla sua irrinunciabile componente sentimentale, sempre centrale nelle scelte di Gregucci. In fin dei conti, una lunga storia d’amore, destinata a tutti gli innamorati del calcio. -
Tutto quello di cui ho bisogno. The Breathless Series. Vol. 1
Daniel Myers è un ventunenne senza scrupoli con la paura di legarsi. Odia le relazioni e tutto quello che riesce a renderlo vulnerabile. Da quando Candice, la ragazza di cui è da sempre innamorato, lo ha usato per far ingelosire un altro riducendo il suo cuore in mille pezzi, nella sua vita non c’è più spazio per le emozioni. Poi conosce meglio Aurora James, figlia di amici di vecchia data dei suoi genitori, la diciottenne più testarda, orgogliosa e ostinata nei confronti dell’a-more che abbia mai incontrato. Ed ecco che succede qualcosa: i loro mondi lontanissimi si attraggono inevitabilmente fino a scontrarsi, e loro si ritrovano catapultati in uno spazio inesplorato in cui coesistono odio e amore, disincanto e stupore, sogni e realtà. Da quel momento, niente sarà più lo stesso. -
365 ma non li dimostra
Michele Serio ci svela in questo libro l’esistenza di una sorta di Legge di Murphy all’inverso: a ogni assurdità, a ogni contrattempo corrisponde un sorriso uguale e contrario. È nato così un annuario originale, consigliato a chi reagisce con uno sberleffo, anzi risponde per le rime (in senso stretto) a ogni circostanza della vita. Le quartine, ricche di paradossi e battute, di tanto in tanto assumono un tono narrativo, come nel racconto della gestazione, della nascita e della crescita del nipote, o in quelli del Commissario, una figura che prende in giro la folla di ispettori che ha invaso negli ultimi tempi gli scaffali delle librerie. Con tono leggero e canzonatorio, Serio sembra dirci: dacci oggi il nostro spasso quotidiano, uno per ogni giorno dell’anno. E ci fa diventare suoi complici in un percorso utile a cercare un senso (o meglio un nonsense) alla nostra lotta quotidiana per conservare un briciolo d’indipendenza intellettuale in un mondo appiattito dal conformismo del politicamente corretto. -
L'Italia s'è gesta. Come parlare italiano senza parlare
Una rocambolesca avventura di un ragazzo di provincia che in un momento di grande crisi economica personale e globale decide di emigrare a Londra partendo dalla Sicilia con un sogno tra le mani: insegnare al mondo la gestualità del popolo italiano! La forza dell’idea e la sua temerarietà verranno premiate con importanti collaborazioni internazionali con il National Theatre, la BBC, prestigiose università, l’Europol e numerosi convegni scientifici. Intuita l’importanza che ha la comunicazione non verbale per tutti gli esseri umani, l’ambasciatore della Gestualità italiana ci conduce in questo affascinante viaggio tra culture e professionalità diverse, mostrando come ciò che per alcuni è uno stereotipo negativo del quale vergognarsi sia diventata la chiave di volta della sua vita. -
Il campione. Storia vera di Carlo Orlandi da Milano
Carlo Orlandi, oggi considerato uno dei più grandi pugili italiani di ogni tempo, appartiene a una schiatta di campioni leggendari che hanno segnato un’epoca memorabile e irripetibile del pugilato: gli anni Trenta. Nato nel 1910 a Seregno, si avvicinò alla boxe appena quindicenne, dopo che un grave trauma psicologico lo aveva reso sordo e muto. Nel 1928 vinse i campionati italiani dei pesi leggeri e lo stesso anno partecipò alle Olimpiadi di Amsterdam, conquistando la prima medaglia d’oro olimpica del pugilato italiano. Diventato professionista nel 1929, Orlandi – soprannominato “El Negher di Porta romana” per le labbra carnose e l’incarnato olivastro – l’anno dopo conquistò il titolo italiano, e nel 1934 quello europeo. La sua carriera conobbe due sfortunate battute d’arresto. La prima dopo un incontro brevissimo con un famoso campione argentino: un ko tecnico apparentemente inspiegabile e dai risvolti umilianti, perché la Federazione pugilistica italiana lo squalificò con l’infamante accusa di codardia. La seconda dopo un terribile ko subìto da un fortissimo pugile portoricano, i cui nefasti effetti lo costrinsero a quasi due anni di forzata inattività. Oggi il libro di Alessandro Bisozzi ci restituisce le vicende sportive e umane di un atleta molto amato nell’Italia del tempo, un campione legatissimo alla sua città le cui epiche gesta sono rimaste a lungo impresse nell’immaginario collettivo di un’intera nazione. -
#cucitialcuore. Diario di un padre fortunato
Dopo aver raccolto in sei mesi decine di migliaia di follower sui social, Diario di un padre fortunato arriva ora in libreria. La battaglia contro il drago è appena iniziata, fai la tua parte. Ah, c’è pure la mamma, eh...rnrnQuesta è un’epica battaglia contro il drago. Non pensate però di leggere di cavalieri, principesse, spade magiche e destrieri leggendari. Questo libro racconta una storia semplice, molto reale. Francesco è un ragazzo di 36 anni, cresciuto senza genitori, che sogna da sempre di avere finalmente una famiglia tutta sua. Tommi (rigorosamente con la “i”) è quel sogno che ha preso forma. È suo figlio, il suo amore più grande, quella sicurezza del cuore che adesso, pensava, nessuno gli avrebbe più tolto. Poi, invece, è arrivato il drago. Il piccolo Tommi è nato affetto da una patologia sconosciuta e degenerativa. Il suo cervelletto si atrofizza lentamente, compromettendo lo sviluppo psicomotorio. Con il tempo, Tommi ha perso anche la vista. Francesco nel 2016 ha aperto una semplice pagina Facebook nel tentativo di raggruppare persone che ne sapessero più di lui sulla disabilità e lo aiutassero a capire come muoversi in un mondo decisamente non semplice da abitare. Poi ha cominciato a condividere tutte le informazioni raccolte con chiunque si unisse alla sua avventura. È nato così il sito e il progetto Tommigiornale, che dà voce ad altre famiglie che affrontano simili battaglie e approfondisce argomenti di varia natura, spesso – ma non esclusivamente – legati al mondo della disabilità. Il tutto condito da una buona dose di umorismo. Dopo aver raccolto in sei mesi decine di migliaia di follower sui social, Diario di un padre fortunato arriva ora in libreria. La battaglia contro il drago è appena iniziata, fai la tua parte. Ah, c’è pure la mamma, eh... -
Sacre fritture. Il culto dell'ingordigia
Perché gli chef stellati sono adorati come divi e divini? Perché gli aspiranti cuochi s’inginocchiano alla loro tavola? Perché la Cucina riceve ormai il rispetto di un culto religioso? rnrnNel rapporto col cibo qualcosa ci è sfuggito di mano: in rete e in tv il cibo straripa e noi siamo diventati i paparazzi di ciò che mangiamo. Ma non stiamo esagerando? Un tempo la gola era un peccato, poi declassato a dispiacere a causa dei chili in eccesso. Oggi essere golosi è un comportamento lecito, per alcuni un vezzo, per tutti comunque un diritto. L’orizzonte intellettuale non supera ormai l’altezza del frigo. Forse accendere un nuovo falò delle vanità sarebbe esagerato ma abbassare il fuoco del fornello è consigliabile. Le Sacre Fritture è un libro leggero scritto in punta di forchetta, condito con ironia e farcito di gustosi calembour, che osserva i costumi, i personaggi e i vizi di un’Italia che ha smesso di pensare in grande e preferisce pensare in grasso. -
Trattieni il respiro. The Breathless Series. Vol. 2
Un romanzo doloroso e toccante, capace di scuotere anche gli animi più duri.rnrnPassati tre anni da quella sera a Parigi e l’amore tra Daniel e Aurora sembra aver superato tutte le difficoltà iniziali. I loro universi così lontani hanno trovato uno spazio in cui vivere quel sentimento testardo e senza limiti che li unisce. Adesso sono pronti a tutto pur di difendere ciò che hanno costruito insieme, pur di sfidare ogni ostacolo, perché la vita è un viaggio e quello di Aurora e Daniel non è dei più facili. Basta poco, solo l’essenza di un attimo, e il loro futuro non è più così certo. Basta poco e tutto quello che hanno conquistato può dissolversi nell’aria come una folata di vento. Quando decidono di voler mettere su famiglia, Aurora inizia ad accusare dei malori e scopre che la sua salute e quella della loro bambina potrebbero essere seriamente compromesse. Da questo momento i loro equilibri crollano. Lui è arrabbiato col mondo, ha paura di perderla e le strappa una promessa: esserci, domani e sempre. Lei è spaventata ma determinata a salvare la figlia più di ogni cosa al mondo, anche al costo della sua stessa vita. Riuscirà a non infrangere l’ennesima promessa o dovrà convincere Daniel a sopravvivere ed essere felice senza di lei? Un romanzo doloroso e toccante, capace di scuotere anche gli animi più duri. -
Salutandovi indistintamente. La commedia all'italiana in duecentotrenta battute
Un grande esperto come Alberto Pallotta ci ha fatto un regalo, semplice quanto gradito: la raccolta delle battute più fulminanti e irresistibili, quelle che hanno colorato il nostro immaginario collettivo, quelle che ci eravamo dimenticati e quelle che ci eravamo persi. rnrnrnLa commedia all’italiana ci ha fatto ridere per più di settant’anni, e non ha ancora smesso. E il suo successo è internazionale: ancora oggi francesi e americani organizzano rassegne dedicate a Monicelli, Scola, Risi. È stata un potente strumento di critica e di satira sociale al servizio di molti registi, che attraverso i loro film hanno fornito una vera controstoria dell’evoluzione sociopolitica e culturale della nostra Italia, e attraverso la rappresentazione del quotidiano ha permesso l’affermazione di comicità diverse, strettamente legate al vernacolo del luogo d’origine, dalla Lombardia fino alla Sicilia. Le sue battute sono entrate a far parte della nostra cultura e del nostro lessico quotidiano. E allora perché non far rivivere sulla carta l’umorismo di Alberto Sordi, Totò, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, fino a Troisi, Verdone, Benigni e tanti altri? Un grande esperto come Alberto Pallotta ci ha fatto questo regalo, semplice quanto gradito: la raccolta delle battute più fulminanti e irresistibili, quelle che hanno colorato il nostro immaginario collettivo, quelle che ci eravamo dimenticati e quelle che ci eravamo persi. Un libro da leggere a voce alta insieme agli amici e da tenere sul comodino, per addormentarsi con il sorriso. -
Vivere d'avventura. Il mio giro del mondo in moto
Vivere d’avventura è il diario di una passione assoluta: il viaggio come scelta di vita. La stessa che spingeva Marco Deambrogio ancora quattordicenne alla prima fuga in motorino attraverso la Pianura Padana, immaginando di sfrecciare verso Pechino. Ma Marco i suoi sogni ha continuato a inseguirli anche da adulto, quando ha deciso di sostituire ai voli di fantasia le migliaia di chilometri macinati con ogni mezzo: con gli sci, in auto, a piedi, ma soprattutto in moto. Una scelta totalizzante da cui nascono i suoi racconti a fiato sospeso. Storie di incontri con personaggi straordinari, vissute in condizioni estreme e ad alto tasso adrenalinico. Guerriglieri e bufere di neve, poliziotti corrotti, avvistamenti misteriosi e maestri tatuatori giapponesi incontrati negli strip bar di Tokyo. Storie di viaggio che, avventura dopo avventura, rendono reale il sogno di percorrere tutto il mondo su due ruote. Una tappa dopo l’altra in solitaria, cinquantasettemila chilometri e otto mesi in sella alla sua fedele compagna. Dalla Nuova Guinea all’Amazzonia, dalla Patagonia alla Siberia, fino al Polo Nord. Senza fatica, senza paura. Ancora una volta, Marco Deambrogio ci trasmette tutta la felicità di inseguire i propri desideri e vivere le proprie fantasie: perché i suoi viaggi hanno sempre il senso di un’illuminazione. -
Underground love. Il ritorno
Gli incontri che cambiano la vita sono quelli senza appuntamento. Arrivano così, sul vagone di una metro qualunque, e cominciano a scavare, svuotare, riempire. A costruire nuove forme e nuovi modi di esistere. Così come è successo a Elèna ed Henry il giorno in cui entrambi hanno imparato quanto può essere importante il pensiero di una vita in due. L'amore però è un vortice che tiene insieme passato e presente: un universo temporale in cui si incastrano storie e persone che fanno fatica a lasciarci del tutto. Chi era Henry prima di conoscere Elèna? Cosa l'aveva reso la persona arrogante che era? Ma soprattutto, in che modo il peso del suo trascorso può cambiare le sorti della loro realtà? Retroscena, rivelazioni e ritorni inaspettati, per comporre il quadro della storia che pensavate di conoscere. -
Poveri ma belli. Il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno
Il Pescara di Galeone è stato un piccolo capolavoro nato per caso e con pochi soldi. Un mix d'incoscienza, spensieratezza e bel gioco che stupì l'Italia calcistica della seconda metà degli anni Ottanta, in piena ""guerra di religione"""" tra gioco a uomo e novità rappresentata dalla zona. Ripescato in serie B dopo la retrocessione dell'85-86 grazie ai guai economici del Palermo, un gruppo di giocatori allestito in pochi giorni assemblando giovani provenienti dalla Primavera e alcuni """"reduci"""" dalla sfortunata stagione precedente (rimasti più per caso che per scelta) e guidato da un allenatore anch'esso esordiente in serie cadetta, sembrava condannato a fare la parte della Cenerentola. Ma quel brutto anatroccolo si trasformò presto in cigno e fu protagonista di un'autentica favola calcistica, che dava spettacolo, riempiva ogni domenica lo stadio Adriatico e generava esodi di massa in trasferta. Quella squadra, grazie alle parate del giovane portiere Gatta, alle volate di Pagano e Bosco, alle geometrie di Gasperini e ai gol a raffica di Rebonato (che eguagliò Paolo Rossi e Chinaglia), travolse tutti, compreso il Parma di Arrigo Sacchi, e alla fine conquistò la serie A. Per l'occasione arrivarono alla corte del Delfino un certo Leo Junior, uno dei leader della nazionale brasiliana, e lo slavo geniale """"Baka"""" Sliskovic, pallino di Galeone. Esordio col botto nella scala del calcio, Inter-Pescara 0-2, e festa salvezza alla fine di un'altra incredibile stagione. Attraverso i racconti dei protagonisti, inclusi quelli della seconda promozione di Galeone, come Massimiliano Allegri e Ricky Massara, """"Poveri ma belli"""" ripercorre quegli anni speciali, raccontando lo spirito di un gruppo irripetibile, un calcio d'altri tempi e un allenatore che a Pescara è diventato un autentico mito. Prefazione di Gianni Mura."" -
Il silenzio tra le note
Meditazione e musica. Un viaggio per cercare i legami che uniscono i due linguaggi: è quello compiuto da Luca «Vicio» Vicini, lo storico bassista dei Subsonica, che ha scoperto nelle pratiche meditative orientali un nuovo modo di vivere e di suonare. rnrnTra manuale per appassionati e guida insolita per musicisti, Vicio, partendo da spunti autobiografici e aggiungendo aneddoti e curiosità sui Subsonica, compie «un’incursione in concetti, tecniche e pratiche che illustrano un mondo piuttosto diverso da quello che ci viene abitualmente mostrato». Il racconto procede dal pensiero di mistici come G.I. Gurdjieff e di scienziati come W. O. Schumann, cita artisti ritenuti maestri come Jimi Hendrix, Jaco Pastorius, Miles Davis e i Police e giunge all’analisi di tecniche di respirazione, fondamentali per limitare le ansie prodotte da una società che ci vuole frenetici. Il silenzio tra le note arriva così a tessere un elogio della lentezza, considerata necessaria per entrare davvero in contatto con se stessi e prendere consapevolezza dell’energia che corre tra corpo e mente. Per tutti, ma in particolare per chi fa musica: perché anche le pause sono note silenziose. Una vera e propria meditazione suonata, un lento mantra da recitare con lo strumento, senza fretta e mete da raggiungere -
Corri e non fermarti
C'era una volta un quindicenne che sognava di lavorare nel calcio e inventò una web radio. Non è una favola, ma la storia vera di Fabio Piluso, classe 1998, fenomeno di rete e imprenditoria, che a soli diciannove anni è diventato direttore di una squadra della massima serie maltese. Nel pieno dell'adolescenza, nel 2014 Fabio aveva inventato una radio podcast, e trasmettendo dalla sua camera aveva raggiunto migliaia di ascoltatori in tutta Italia. Dopo l'esperienza maltese, ecco un nuovo contratto, nello staff della direzione sportiva dell'Academy del Carpi FC. Determinazione, intraprendenza, capacità di rialzarsi dopo ogni fallimento e una visione decisamente fuori dagli schemi: questi gli ingredienti della sua scalata verso il successo. Consapevole che volere fermamente una cosa è il passo più importante per ottenerla, ricostruendo la sua storia Fabio condivide per la prima volta segreti, tecniche e strategie che l'hanno portato a realizzare le sue aspirazioni. Ad affiancarlo in questo racconto, le testimonianze di personaggi il cui esempio è stato per lui fondamentale: il bomber dell'Empoli Francesco Caputo, l'attore Francesco Montanari e il portiere del Palermo Alberto Brignoli. E un amico, Calcutta. Obiettivo: dimostrare che nulla è impossibile. Basta correre, senza fermarsi. -
Gli All Blacks non piangono. La mia vita, la mia battaglia
John Kirwan, mitica ala degli All Blacks ed ex Commissario tecnico della Nazionale azzurra di rugby, è indubbiamente una delle più celebri figure della storia di questo sport. Ma da quando nel 2006 ha dichiarato pubblicamente di aver vissuto un periodo di depressione, è diventato anche uno dei testimonial più importanti e credibili di una vasta campagna di sensibilizzazione sul male oscuro che può colpire chiunque, persino un campione all’apice del successo planetario. Proprio durante gli anni d’oro della sua carriera sportiva, Kirwan ha disputato la partita più importante e difficile della sua vita: quella contro il mostro della depressione. Ma alla fine ha avuto la forza di uscire dal tunnel e tornare alla vita, a quella luce che non ha mai perso di vista, neanche nei momenti più neri. -
1970. Il romanzo del Cagliari
Nel 1970 il Cagliari vince il suo primo e per ora unico scudetto. Un’impresa storica e irripetibile che ha due grandi protagonisti: Gigi Riva, il leader e bomber della squadra, e Manlio Scopigno, l’allenatore capace di condurre i suoi con competenza e ironia. 1970 è la storia romanzata di questa incredibile vicenda, vista con gli occhi di Scopigno. Come il Brian Clough de Il maledetto United di David Peace, è “l’allenatore filosofo” a condurci, partendo dal racconto di un clamoroso fatto sportivo, nelle pieghe della sua vita e del contesto storico e sociale nel quale si è dipanata: il 1970 è stato l’anno dei Mondiali in Messico, dello scioglimento dei Beatles, del golpe Borghese, dell’incidente nello spazio dell’Apollo 13, del varo della legge sul divorzio in Italia, della nascita della teleselezione e di Rischiatutto. Un omaggio a una figura unica del nostro sport: un allenatore colto, fintamente distaccato verso il calcio, un uomo dalla straordinaria ironia e dalla grande umanità. -
Essere e gioco. Da Platone a Pelé. Il senso del calcio e della condizione umana
Heidegger era un’ottima ala sinistra, Derrida era un buon centravanti, Camus giocava in porta (come Giovanni Paolo II) e un numero non piccolo di filosofi ha utilizzato il calcio per fare filosofia: Sartre amava dire che il calcio è una metafora della vita, Wittgenstein giunse alla svolta del suo pensiero guardando una partita di calcio, Merleau- Ponty spiegava la fenomenologia parlando di calcio. Come mai? Il calcio si basa su un principio: il controllo di palla. Ma il principio non può essere finalizzato a se stesso. Per giocare bisogna necessariamente abbandonare la palla e metterla in gioco. Controllo e abbandono sono i due princìpi del calcio e della vita. La filosofia, come gioco della vita, si basa su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in gioco. È per tale motivo che in questo libro si spiega l’idea di Platone con Pelé, la contraddizione del non essere con Garrincha, la virtù e la bellezza con Platini, ma anche l’inverso: il genio di Maradona con la “logica poetica” di Vico, la visione di gioco di Falcão con il mito della Caverna, il cucchiaio di Totti con la metafisica di Aristotele, e tanto altro ancora. Il calcio, infatti, non è solo una metafora, ma un paradigma cognitivo che con la sua connaturata idea di pluralità dà scacco matto al fenomeno politico più drammatico della modernità: il totalitarismo. Hitler e Stalin pretesero di controllare tutto e ci riuscirono. Pretesero di controllare anche il pallone. E persero.