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Il nostro triplete. Dieci storie, dieci viaggi, una fede
Il 22 maggio 2010 l'Inter di José Mourinho scende in campo al Santiago Bernabeu per giocare contro il Bayern Monaco la finale di Champions League e completare il primo Triplete del calcio italiano. L'appuntamento con la storia, per vestire di nerazzurro la Coppa dalle grandi orecchie dopo 45 anni, porta a Madrid trentamila tifosi interisti, arrivati a godersi il successo in prima fila dopo attese infinite, viaggi lunghissimi e folli escamotage. A loro è dedicato questo libro, che nel decennale di quella sensazionale impresa raccoglie dieci storie incredibili: dal gruppo di ragazzi disabili che affrontano 28 ore di pullman e a fine partita festeggiano a bordocampo insieme a Cambiasso, a chi proprio in quello stadio celebra la sua centesima trasferta al seguito della Beneamata, fino al ricordo di una tifosa illustre come Bedy Moratti, sorella dell'allora presidente Massimo. Tra queste c'è anche quella dell'autrice, un'incosciente ventiquattrenne che, nonostante un'intuizione profetica avuta a febbraio, si era riuscita ad assicurare un biglietto per quello spettacolo solo a ventiquattr'ore dal fischio d'inizio. Dieci straordinarie esperienze di tifo che racchiudono tutte le emozioni vissute dal popolo del Biscione in quel magico mese di maggio, entrato per sempre nella leggenda. Prefazione di Gianfelice Facchetti. -
Le ragazze che fecero l'impresa. La generazione d'oro del tennis italiano
“Le ragazze che fecero l’impresa” racconta l’epopea della generazione d’oro del tennis italiano, dai quattro incredibili trionfi della squadra azzurra ottenuti in Fed Cup al Roland Garros conquistato da Francesca Schiavone, dal Career Grand Slam di Sara Errani e Roberta Vinci in doppio agli US Open di Flavia Pennetta. Attraverso ricordi, numeri ed emozioni, viene ripercorsa la scalata alla classifica WTA da parte di queste straordinarie giocatrici, tutte nate negli anni Ottanta, che hanno dimostrato che per raggiungere grandi risultati nel tennis non servono per forza i muscoli, ma si può fare la differenza con l’intelligenza, la classe, la grinta e la creatività. Dopo aver ricordato cosa c’è stato prima di loro, verranno rivissuti in ordine cronologico tutti i successi ottenuti dall’inizio del nuovo millennio fino al 2015, l’anno dell’apoteosi, con la finale di uno Slam tutta italiana. Ma c’è anche spazio per il racconto dei rapporti di amicizia nati tra queste giocatrici quando erano adolescenti e fortificatisi nonostante la rivalità sportiva sui grandi palcoscenici del tennis mondiale, nonché per analizzare il ruolo fondamentale ricoperto dal capitano Corrado Barazzutti. E non manca uno sguardo al futuro, che sembra pronto a riservarci altre grandi soddisfazioni. -
La mia New York. Vivere nella città che non dorme mai
Strada per strada, quartiere per quartiere, storia per storia. New York si anima e si rivela in tutta la sua energia e il suo fascino, andando ben oltre l’immaginario comune e i suoi stereotipi. In ogni pagina vive un quartiere, una strada, un locale, un luogo. Lo sguardo di Andrea Careri è puntuale e personale: rivive la sua vita newyorkese tra amori, avventure grottesche, lavori e appartamenti precari, soldi guadagnati, persi e ricercati, inverni gelidi, cieli limpidi e scene che potrebbero essere quelle di un film o di una serie tv. Questo suo romanzo-guida racconta in modo dettagliato la città, introducendoci anche in quartieri e zone che di solito non vengono descritti, svelando curiosità e offrendo consigli sulla Grande Mela, tra parole, immagini e musica. Questo libro è una chiave d’accesso alla città che non dorme mai: un’esperienza unica che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. -
Kobe Bryant. Il morso del Mamba. Dall'Italia alla NBA, la storia di un predestinato. Nuova ediz.
Per celebrare l'incredibile storia di Kobe Bryant, l’edizione aggiornata, e purtroppo definitiva, di Il morso del Mamba, il primo libro uscito in Italia su uno dei più grandi atleti del nostro tempo.rnrnNessuno può mettere in dubbio che la data del 23 agosto 1978, quando il piccolo Kobe venne ad allargare la famiglia di Joe “Jellybean” Bryant e di Pamela Fox, abbia segnato l’apparizione nel firmamento del basket NBA di uno dei più fulgidi e vincenti talenti di sempre. E tutti ora sanno che la tragedia che ha privato il mondo dello sport mondiale di uno dei suoi più importanti protagonisti non potrà offuscare la luce che per anni il Mamba ha regalato agli occhi di milioni di appassionati. Una storia unica, che ci tocca particolarmente da vicino, perché la sua prima parte di vita Kobe l’ha trascorsa in Italia, dove giocava papà Joe. Un percorso di formazione umano e sportivo fa tappa a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia prima del ritorno negli USA, dove Kobe inizia, fin dalla Lower Merion High School, a mietere record. Poi la scelta rischiosa di saltare il college, il draft del 1996, il gran rifiuto degli Charlotte Hornets e l’approdo ai Los Angeles Lakers. Da lì in avanti, una carriera che ha superato i confini del mito, fino allo storico ritiro. Poi la fondazione della Mamba Academy e il ruolo di testimonial della NBA che sembrava proiettare Kobe in un nuovo futuro. -
Nicola è accanto a me. Mio figlio mi parla ancora dall'aldilà
Nicola ha appena quattro anni quando gli viene diagnosticato un tumore. Morirà a sei anni, dopo un lungo e drammatico percorso. Suo padre Claudio, uomo di scienza, non si arrende alla perdita: alla ricerca di un medium che possa aiutarlo a comunicare con l’aldilà, fa la conoscenza di Bruce Moen, ingegnere informatico americano. Sarà proprio lui a rivelargli che ogni uomo può essere un medium e può parlare con i propri cari scomparsi. Seguendo le sue indicazioni, Claudio riuscirà così a comunicare con Nicola, riconciliandosi con la vita. Da un’esperienza realmente vissuta, un viaggio alla scoperta della dimensione dell’aldilà e un ausilio per guardare alla morte come alla porta di una nuova vita. -
Si può fare. Da artigiano a imprenditore: il metodo parrucchiere organizzato
Curiosità. Determinazione. Studio. e passione. Sono questi gli ingredienti del successo secondo Danilo Foresi, ideatore del Metodo Parrucchiere Organizzato e punto di riferimento in Italia per il settore. Nato e cresciuto in un contesto difficile e senza risorse, deciso a costruire un futuro migliore per sé e i suoi affetti, Foresi ha trovato il suo strumento di riscatto nel lavoro di parrucchiere. Per la prima volta racconta la sua storia, come uomo e come professionista, partendo dall'infanzia in condizioni di disagio sociale e descrivendo la forza che lo ha portato a trasformare il suo destino. Cuore del testo è ovviamente l'attività professionale, con il suo metodo originale. Non un mero manuale, ma la narrazione di un'esperienza di vita. Foresi vuole dare l'esempio: anche dalle più grandi difficoltà si può uscire vincitori. Non servono doni particolari, ma volontà e passione per il lavoro. Chiunque può trasformarsi in imprenditore. Il successo non è solo per pochi e il destino, anche professionale, si può cambiare. Basta volerlo. Si può fare. -
Un tè con Mr. Darcy. Tutta la magia dei veri tea party inglesi a casa vostra
Pizzi, merletti, balli ottocenteschi, tè al bergamotto e letture appassionate sono il vostro sogno proibito? Se la risposta è sì, avete tra le mani il ricettario giusto. Tra queste pagine troverete il fascino intramontabile del periodo della Reggenza, l’eleganza dell’epoca vittoriana e tutto il romanticismo di uno stile di vita dorato, fatto di conversazioni garbate, danze coinvolgenti, tazze fumanti, modi gentili da dandy, cavalleria e incontri conviviali. Cene, feste e tè sono sempre stati momenti chiave nei romanzi Regency. Un rito che ha avuto inizio nel 1662, quando in Inghilterra governava Cromwell, che, divenutone un grande estimatore in Olanda, importò il tè in patria. L’abitudine di berlo ben presto si tramutò in moda, e il tè diventò la bevanda nazionale inglese. Il rito pomeridiano delle cinque fu lanciato da Anne Mary Stanhope, duchessa di Bedford, nel 1840, in epoca vittoriana. Un viaggio nella storia del tè e soprattutto nel suo “gusto”, con tante ricette dolci e salate, consigli per organizzare veri tea party, ma anche indicazioni di costume e di galateo. Uno strumento per trasformare un momento di relax in una vera esperienza, imperdibile se avete una natura romantica, se amate l’idea di condividere con gli amici del raffinato tè all’inglese. Per fare un salto indietro nel tempo in un sorso. -
Un giorno senza Kobe. Storie di Los Angeles
La tragedia che il 26 gennaio 2020 ci ha privato di una delle icone sportive più potenti e amate di tutti i tempi ha generato un vero e proprio terremoto di dolore, e Los Angeles, la città di cui Kobe Bryant era indiscutibilmente diventato il re, non può che essere l’epicentro di questa onda emotiva. Fondendo fiction e realtà, Andrea Careri, scrittore e sceneggiatore che vive fra New York e L.A., delinea otto short stories incentrate sulla vita di Kobe, e altre ventiquattro i cui protagonisti vivono in quella maledetta domenica un turning point determinante delle proprie esistenze. Otto e ventiquattro, come i numeri delle maglie dei Lakers indossate da Bryant. Racconti di una dolente città degli angeli dai quali emerge quanto la famosa Mamba mentality e la forza trascinante di Kobe siano state un punto di appiglio per tanti, in un contesto segnato dagli elementi più tipici dell’alienazione urbana, droga e depressione su tutti. Un raggio di sole che anche nell’ora più nera si fa fatica a immaginare spento. -
Piccola enciclopedia degli ultracorpi. Vol. 2: I B-movies americani degli anni Sessanta
I B-movies americani degli anni Cinquanta, ovvero i film a basso costo, realizzati per il circuito dei drive-in, erano per lo più di fantascienza, con alieni minacciosi e viaggi interplanetari che l’uomo non aveva ancora compiuto. Le sceneggiature erano permeate dalla solita paura nei confronti dell’invasore, che tra le righe (e neanche troppo implicitamente) era il sovietico comunista. Negli anni Sessanta, con la fine del Maccartismo, la sci-fi abbassa i toni allarmistici e i produttori americani vengono attirati maggiormente dal genere horror, anche per contrastare l’ascesa dei rivali inglesi della Hammer. Gli sceneggiatori attingono da Edgar Allan Poe, da Lovecraft, da Matheson, e i registi traspongono in immagine incubi e mostri. Ecco allora gioielli come La notte dei morti viventi e L’ultimo uomo della Terra. I Sessanta sono anche anni di movimenti generazionali, di protesta, di figli dei fiori e di droghe psichedeliche, che influenzano la produzione cinematografica del periodo, con tante pellicole curiose, spesso di dubbio gusto. Se gli anni Cinquanta erano stati formidabili, i Sessanta segnano un logico quanto interessante cambio di tendenza, specchio dei fortissimi mutamenti sociali che segnano il decennio. -
Il parquet lucido. Storie di basket
Di tutti gli elementi che ci rendono il basket così familiare, forse il parquet è il più affascinante. È il parquet che dona alla pallacanestro un magnetismo e una fotogenia unici, sprigionando il calore adatto a ospitare sulle sue assi lo spettacolo straordinario di questo sport. Quel rettangolo di legno segna i confini di una dimensione tutta particolare, pervasa dall’inconfondibile stridio delle scarpe e dal magico suono della palla spinta ritmicamente dalle mani dei giocatori. È il luogo della vittoria e della sconfitta, è il teatro di imprese e rivoluzioni sportive. Dalla Grecia di Galis e Yannakis all’infallibile Oscar, dalla palla rubata di Havlicek all’apparizione di Willis Reed, dal giganteggiare di Larry Bird all’ebbrezza della Linsanity, dalla follia del Grinnell College al sogno dell’NBA di Gianmarco Pozzecco, ecco alcune delle storie più belle andate in scena sui parquet americani, europei, italiani: una galleria di personaggi, squadre e vicende che hanno lasciato un segno indelebile sul gioco del basket. E per concludere, un diario di viaggio da New York e un racconto che rende omaggio alla provincia italiana, alle sue palestre storiche e al suo amore profondo per la palla a spicchi. -
Person +. Una via per coltivare relazioni positive
Siamo sicuri che l’amore non si possa conquistare anche per meriti? Conoscere ciò di cui si ha bisogno, saper ascoltare, essere in grado di creare equilibrio tra le proprie necessità e quelle altrui, mettere le conoscenze acquisite a servizio di altre persone e cercare soluzioni ai problemi evitando di reprimere il prossimo sono caratteristiche atte a rendere un individuo amabile, o meglio di farne un “attivatore” di sentimenti d’affetto. Diventare capaci di essere amati è un obiettivo alla portata di tutti, e in un momento storico come quello attuale, in cui, a giudicare dalle lamentele e dalla frustrazione che emerge dai social, sono molti a sentire la mancanza di calore umano e riconoscimenti, può rappresentare una vera e propria rivoluzione. È proprio dall’analisi di quelle lamentele e della loro frequenza sul web che Giuseppe Turchi prende le mosse per mostrare i più comuni errori di comunicazione, presentazione e relazione, e tentare di correggerli. Psicologia, pedagogia e filosofia hanno individuato delle cause e hanno proposto linee di intervento, limitandosi però a piccoli setting sperimentali i cui risultati raramente hanno varcato i confini delle riviste specializzate. Da qui l’idea di sviluppare il tema in modo informale e concreto, per permettere a tutti di scoprire come attivare un circolo virtuoso tra il proprio benessere personale e quello sociale. Un libro che insegna a stare meglio con se stessi e con gli altri. -
In casa. Storie a fumetti tra quattro mura
Storie da quarantena, scritte in isolamento per sentirsi più vicini e allenare l’immaginario. Durante la chiusura forzata per le misure di contenimento del Coronavirus, la Scuola Romana dei Fumetti e i suoi talenti, tra docenti e allievi, promesse di oggi, forse grandi firme di domani, non si sono fermati, ma hanno continuato a lavorare e creare, sfruttando tutti i mezzi per mantenersi in contatto e condividere idee. Ogni artista ha elaborato a suo modo il periodo difficile, facendo della quarantena una “palestra” di emozioni e sperimentazione. Una raccolta di fumetti differenti per punto di vista, genere, talento, background degli autori, per guardare all’isolamento con occhi nuovi e ripensare la quarantena, tra città deserte sbirciate dalle finestre, eroi che si allenano per tornare a fare il loro lavoro in strada, avventure vissute esclusivamente tra le quattro pareti di una stanza capace però di trasformarsi in un intero regno delle meraviglie. Una e più storie per divertirsi, riflettere, sognare, commuoversi, innamorarsi. E ripensare il tempo in casa. -
Bisogna saper perdere. Le dieci sconfitte più incredibili, epiche e devastanti della storia dello sport
Perché nessuno si sognerebbe mai di disprezzare il secondo uomo più ricco del mondo e la seconda donna più bella del mondo, mentre è così facile definire beffardamente “il primo degli ultimi” chi arriva secondo in un campionato, una corsa o una qualsiasi sfida sportiva? Nel mondo dello sport perdere è visto troppo spesso come qualcosa di cui vergognarsi, dimenticando che vittoria e sconfitta costituiscono due lati della stessa medaglia. Lo sport va affrontato con l’obiettivo di primeggiare, ma questo non significa che i vinti debbano essere considerati dei perdenti. Anche perché le sconfitte non sono tutte uguali. C’è chi ha vinto quasi tutto ma ha mancato proprio l’appuntamento più importante (l’Italia della pallavolo) e chi invece ha perso praticamente sempre (il ciclista Raymond Poulidor). C’è chi ha collezionato una serie di rovinose cadute ma non ha smesso di rialzarsi (i Buffalo Bills del football americano) e chi dopo quasi quarant’anni ancora non riesce ad accettare il risultato del campo (gli Stati Uniti del basket). C’è chi ha vinto tanto, ma viene comunque ricordata come perdente (la tennista Jana Novotna) e chi ha preferito la sportività alla vittoria (il saltatore Luz Long). C’è chi è stato dominato dalla paura nel momento decisivo (il golfista Jean Van de Velde) e chi ha perso per la propria arroganza (il pugile Mike Tyson). Infine, c’è chi ha dovuto subire il lato malato dello sport (il tifoso di baseball Steve Bartman) e chi invece attraverso una partita ha scoperto un mondo diverso (la Nazionale di calcio del Montserrat). Le sconfitte sul campo rappresentano i fallimenti che incontriamo nella vita di tutti i giorni, ma i risultati negativi non sono lo specchio di ciò che siamo come persone. Piuttosto lo è il modo in cui reagiamo a essi: se arrendendoci alla prima difficoltà oppure rialzandoci e riprovando a vincere con ancor maggiore determinazione. Prefazione di Flavio Tranquillo. -
Mai dire Draft. Delusioni e sorprese dei Draft NBA 1996-2005
Che fine ha fatto Michael Olowokandi? E Nikoloz Tskitishvili? Chi si ricorda di Fred Jones? Vincitore della gara delle schiacciate nel 2004, qualche stagione mediocre in giro per la NBA… e poi? Per non parlare di Vitaly Potapenko: scelto prima di Kobe Bryant nel 1996 ed entrato poi nell’immaginario collettivo come sinonimo di bidone, era davvero così scarso? “Mai dire Draft” ripercorre la storia dei Draft NBA, tralasciando per una volta i campioni e raccontando invece le carriere delle più deludenti prime scelte e del loro rovescio della medaglia, ovvero quei giocatori scelti al secondo giro (o addirittura undrafted) che a sorpresa sono diventati più o meno solidi elementi della NBA, se non vere e proprie star. Da Darko Milicic, seconda scelta del 2003, diventato kickboxer e agricoltore, a Manu Ginóbili, penultimo pick del 1999 che ha vinto tutto; da Wayne Simien, che ha abbandonato il basket per abbracciare dio, a Rashad McCants, che un dio credeva di esserlo ma è finito a elemosinare contratti in Sud America, passando per giganti incapaci, giramondo sovrappeso, infortunati cronici, morti ammazzati, All-Star impronosticabili, russi misteriosi, uzbeki diventati turchi per magia, tiratori che non segnano, alcolizzati, bipolari, leggende viventi: oltre 160 storie di giocatori che (non) hanno fatto la storia della NBA e altre 120 di protagonisti inaspettati del più famoso campionato di basket al mondo. -
Vietato calpestare i sogni. La rivoluzione degli elefanti rosa
Può lo sport non solo segnare la vita di chi lo pratica, ma anche insegnarla, o meglio allenare a viverla? La risposta di questo libro è un netto sì. Prendendo spunto dalla storia particolare dei Rosafanti Rugby, un’associazione sportiva della provincia di Varese, Beppe Lamberto ci racconta come lo sport praticato a qualsiasi livello possa sviluppare la forza di volontà, la fiducia in se stessi e la capacità di superare i propri limiti. E questo gruppo di amici che a trent’anni si trasforma in una squadra di rugby per realizzare il proprio sogno è la prova tangibile che se ci si crede davvero tutto può accadere. Poi lo sguardo si allarga, e grazie ai contributi e alle testimonianze di Giovanbattista Venditti (ex nazionale di rugby), Daniele Cassioli (campione paraolimpico di sci nautico), Girolamo Grammatico (life coach e istruttore di arti marziali), Samanta Di Maria (ambasciatrice del progetto “Pink is good” della Fondazione Umberto Veronesi), Gabriele Colombo (allenatore di rugby e mental coach), Elisa Peruzzi (pellegrina sul Cammino di Santiago) e Zorica Jovovic (mamma e campionessa di pallamano) coglie aspetti sorprendenti ed emozionanti dell’intreccio inestricabile fra sport e vita. -
So nineties. Il decennio dorato dell'NBA
A riguardarli oggi, gli anni Novanta della National Basketball Association possono quasi sembrare una serie tv, in cui ogni campionato corrisponde a una puntata e il finale è aperto su molteplici scenari futuri. Malgrado il dominio di Michael Jordan e dei suoi Bulls, i protagonisti si susseguono l'uno all'altro, in un periodo di svolta in cui la lega, seguendo il disegno del suo architetto David Stern, diventa globale. Lo sdoganamento dei giocatori provenienti da altri Paesi, il dramma dell'HIV che colpisce Magic Johnson, i ritiri improvvisi e i ritorni insperati, gli ingressi roboanti come quelli di Kobe Bryant e Allen Iverson, fino alla prima ""stagione con l'asterisco"""", quella funestata dal lockout. Colpi di scena e drammi, brucianti delusioni e vittorie entusiasmanti: non manca niente in questo decennio ben presto mitizzato, ma pieno anche di episodi oscuri e di contraddizioni. Agli appassionati di vecchia data questo libro riporterà alla mente momenti sedimentati nella memoria, mentre per chi è stato catturato più recentemente dal fascino della palla a spicchi sarà l'occasione perfetta per mettersi in pari. Perché, a prescindere dalle evoluzioni successive, i nineties hanno cambiato per sempre la percezione e la fruizione dell'NBA, trasformandola definitivamente nella lega cestistica più amata del mondo. Prefazione di Dario Vismara. Postfazione di Roberto Gotta."" -
Le lenzuola ricamate all'intaglio
Un delicato ritratto di famiglia. L'avventura quotidiana di una famiglia calabrese nei primi sessant'anni del Novecento. I ricordi della giovane Carla scivolano delicati sulla pelle. Come lenzuola ricamate all'intaglio. -
La guerra continua
I fatti esemplificativi della quotidianità della guerra in Iraq, per memorizzare e non dimenticare la drammaticità giornaliera di quegli accadimenti. -
L' urlo di Alina
Un amore dal passato, una storia di passione e disperazione che si perde nell'eco del tempo e che risuona ancora terribilmente attuale. -
Un' altra occasione
"A quarant'anni credi di sapere cosa la vita ti ha riservato"""", invece Valentina si trova catapultata in un mondo ostile, dove il tradimento le spezza la vita. Un nuovo amore e segreti sopiti cambieranno tutto di nuovo."