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I sovranisti. Dall'Austria all'Ungheria, dalla Polonia all'Italia, nuovi nazionalismi al potere in Europa
Sullo sfondo del declino generale dei grandi partiti della sinistra socialdemocratica e della destra moderata, ovunque si affermano nuove estreme destre autoritarie. Queste forze rimettono in discussione la necessità di una concertazione internazionale e il libero scambio, il rispetto dei diritti umani, l'unità dell'Europa, i diritti delle minoranze e dei più deboli, la messa al bando del razzismo, delle annessioni territoriali e della xenofobia - tutto ciò che, nel dopoguerra, un consenso internazionale aveva trasformato nell'ideale comune verso cui tendere. Dall'Ungheria di Orbán all'Austria di Kurz, dalla Polonia di Kaczyfiski all'Italia di Salvini, Bernard Guetta ha attraversato l'Europa delle nuove destre al potere, che si ritrovano a condividere un antioccidentalismo le cui radici affondano nella Storia. Chi sono e che cosa vogliono? -
Il libro dell'acqua e di altri specchi
Questo romanzo è un ritratto rivelatore dello spirito umano, una storia di corruzione e resistenza, di amore e terrore, e delle maschere che a volte è necessario indossare per salvarsi.rnrn""Il libro dell'acqua e di altri specchi"""" si apre in una città fittizia chiamata Zamana, in Pakistan. Nargise Massud sono una coppia di architetti, uniti da un'affinità elettiva con cui hanno sapientemente modulato ogni fase della loro relazione. Eppure Nargis ha nascosto per tutta la vita al marito un elemento fondante e pericoloso della sua identità: è nata cristiana, con il nome di Margaret, ma crescendo si è finta musulmana per sfuggire agli abusi e alle oppressioni. Quando Massud muore in uno scontro a fuoco, la vita di Nargis inizia a sgretolarsi. Intanto qualcuno si serve degli altoparlanti dei minareti per rivelare i segreti e le dissolutezze degli abitanti, diffondendo il terrore in un Paese in cui l'accusa di blasfemia può costare la vita. I misteriosi annunci presto diventano persecuzioni e Nargis sarà costretta a fuggire. In questo mondo al limite della distopia, diverse trame amorose si liberano come fiumi in piena e con la loro poesia fanno da contraltare all'orrore. Questo romanzo è un ritratto rivelatore dello spirito umano, una storia di corruzione e resistenza, di amore e terrore, e delle maschere che a volte è necessario indossare per salvarsi."" -
Non è mica la vergine Maria
In Indonesia, la più popolosa nazione musulmana al mondo, i veli che coprono i volti delle donne – e delle bambine – sono esplosi come una moda. Di recente il governatore della capitale Jakarta, Ahok, è stato arrestato con l’accusa di blasfemia perché, cattolico, ha osato citare il Corano in campagna elettorale. Da questo clima nascono i diciannove racconti di Feby Indirani, parodie provocatorie che con acume e umorismo mettono in rilievo le incongruenze dell'islam radicale. Musulmana ed emancipata, l'autrice offre una lettura femminista della vita sociale dell’Indonesia contemporanea sottoposta all’ortodossia islamica. Scenari surreali, fate, animali che parlano, diavoli annoiati contribuiscono a creare storie esilaranti che giocano con il paradosso e la contraddizione: una giovane modella per riviste erotiche sostiene di essere incinta senza aver fatto sesso; una maialina, animale impuro per eccellenza, vuole convertirsi all'islam prima di morire; un uomo esasperato elabora piani sofisticati per assassinare il muezzin che ogni notte lo disturba pregando dagli altoparlanti della moschea vicina. -
Tom Zé. L'ultimo tropicalista
Tom Zé è il tropicalista dimenticato, il maledetto, lo sperimentatore che rompe le regole. Protagonista del movimento che nel '68 brasiliano decretò la prima vera rivoluzione musicale dopo la bossa nova, rimase per vent'anni nell'oblio, finché David Byrne, leader dei Talking Heads, lo scovò durante uno dei suoi primi viaggi in Brasile. «Un pomeriggio a Rio mi capitò fra le mani un album di samba che in copertina aveva un'immagine con del filo spinato. Si distingueva dai dischi di quel genere musicale, che di solito avevano foto di ragazze in bikini o un ritratto del musicista. Mi chiesi se fosse un artista più irrequieto degli altri. Non mi sbagliavo del tutto.» Figura misteriosa e di culto per i fan sparsi in tutto il mondo, Tom Zé ha avuto una carriera oscillante, dal successo televisivo ai tour auto-organizzati nei piccoli centri della provincia. Questa biografia ufficiale, frutto di anni di confronto tra l'autore e il musicista, traccia la sua rotta artistica e personale, dall'infanzia alle prime esperienze con la dodecafonia brasiliana di Hans-Joachim Koellreutter, agli appartamenti che traboccano utopia di Sào Paulo dove nascerà il movimento tropicalista che lo vede al fianco di Caetano Veloso e Gilberto Gil, all'ostracismo, fino alla riscoperta. Nella costellazione di riferimenti e figure che compaiono nella vita di Tom Zé si incontrano, tra gli altri, il Manifesto antropofago di Oswald de An-drade, l'architettura di Lina Bo Bardi, l'innovazione pubblicitaria di Washington Olivetto, Glauber Rocha, Arto Lindsay, Jerzy Grotowski. L'universo Tom Zé è sempre in espansione. Prefazione di David Byrne. -
Nessun amico se non le montagne. Prigioniero nell'isola di Manus
Ilam, Kurdistan iraniano. Dopo le intimidazioni e l’arresto di alcuni giornalisti, Behrouz Boochani raggiunge clandestinamente l’Indonesia e da lì l’Australia, dove vuole chiedere lo status di rifugiato politico. Intercettato dalle forze militari australiane, viene confinato nel centro di detenzione per immigrati irregolari di Manus Island in Papua Nuova Guinea. rn«Un libro che mescola il resoconto brutale al saggio teorico, la visione onirica alla poesia» – Il Venerdìrn2013, Ilam, Kurdistan iraniano. Dopo le intimidazioni e l'arresto di alcuni colleghi giornalisti, Behrouz Boochani raggiunge clandestinamente l'Indonesia. Sopravvissuto a un naufragio nel tentativo di arrivare in Australia, si ritrova esiliato in un'isola nel mezzo dell'oceano, nel centro di detenzione per immigrati irregolari di Manus Island in Papua Nuova Guinea. Qui Boochani inizia un'intensa campagna di denuncia della politica anti-migratoria australiana e delle umiliazioni cui vengono sottoposti i rifugiati: articoli, documentari e questo libro, digitato in persiano su un cellulare e mandato, di messaggio in messaggio, a Omid Tofighian che lo ha tradotto in inglese. ""Nessun amico se non le montagne"""" racconta i terrificanti viaggi per mare, e la vita quotidiana nel carcere di Manus, nella sua banalità degradante e disumanizzante - la fame, il sole impietoso, le zanzare torturatrici, i bagni che non funzionano, le code per mangiare, per il telefono e per farsi curare. «Aspettare», scrive Boochani, «è uno strumento di tortura usato nelle segrete del tempo.» In uno stile che intreccia prosa e poesia, commento politico e mito, Boochani mette in scena un'umanità tragica e grottesca, ma anche generosa e resistente. Nel suo palcoscenico si muovono Nostra Signora Golshifteh, Il Primo Ministro, Il Gigante Gentile, La Mucca, il Ragazzo dagli Occhi azzurri, Il Pinguino, Il Profeta, Il Papà Del Bambino Di Pochi Mesi, Maysam la Puttana, Il Ragazzo Rohingya... Sullo sfondo, sempre presente, una natura magnifica e terribile, compagna e incubo dei prigionieri senza speranza sull'isola di Manus, in attesa che le loro vite riprendano."" -
Ghetto Brother. Una leggenda del Bronx
Bronx, dicembre 1971. L’aria è incandescente, tutti si aspettano che stia per scoppiare la peggiore guerra tra gang. Black Benjie viene ucciso mentre cerca di fare da mediatore. Benjy Melendez, fondatore dei Ghetto Brothers, decide di non chiedere vendetta. Organizza un raduno a Hoe Avenue e, davanti ai capi di più di quaranta gang, legge un accordo di pace: “Black Benjie è morto per la pace, se dichiariamo guerra sarà stato tutto inutile. Riconosciamo che siamo tutti fratelli. Se vogliamo ricostruire la comunità e farla diventare un posto migliore dobbiamo lavorare uniti. Con questo patto promettiamo pace e unità per tutti.” E da allora niente è stato più come prima. I signori della guerra facevano i dj e i ragazzi si battevano a colpi di danza: i Black Spades erano diventati la Universal Zulu Nation e il loro signore della guerra un famoso dj, il suo nome era Afrika Bambaataa. Tutti dovrebbero conoscere la storia di Benjamin “Yellow Benjy” Melendez. La sua vita si intreccia con la rinascita di New York alla fine del XX secolo, l’esperienza della grande migrazione da Porto Rico, il declino economico del Bronx, la storia di formazione di un giovane in guerra con le sue molte identità e della nascita del movimento hip hop. È una storia di identità, speranza e redenzione. Insomma, un racconto americano. Prefazione di Lorenzo Jovanotti Cherubini. -
Introfada. Lotta antisistema del militante introverso
I Militanti Introversi e la loro unità operativa, gli Isolazionisti Armati, sono un movimento d’avanguardia che mira a demolire le politiche suprematiste basate sulla cultura assertiva del XXI secolo. Radicalizzati contro il dominio imperialista degli estroversi, trovano rifugio nell’Aspergistan, governato dalla legge della Ssssh’ria e soggetto all’ideologia pantimidista, per proteggere i diritti degli oppressi timidi e pacati. L’Aspergistan proibisce severamente il mainstream, tutte le sue politiche sono underground. In questo manifesto, Hamja Ahsan immagina una nazione utopica – l’Aspergistan – in cui vive il popolo dei timidi, degli introversi e degli appartenenti allo spettro autistico. Con sovversiva ironia parla a chi è vittima di bullismo, socialmente impacciato, emarginato e medicalizzato per incoraggiare il dibattito sulle strutture che determinano l’esclusione sociale. È una satira che si appoggia sulla teoria anticoloniale e sull’intersezionalità per costruire una critica alla cultura dominante e alla condizione della salute mentale nella società capitalista. -
Tarocchi magici e cavallereschi. La vera storia di Rolando
Perso in una biblioteca-labirinto, Marcello Simoni si aggira alla ricerca di un codice raro o di un cimelio appartenente agli albori del medioevo. Uno strano cigolio lo invita ad avanzare tra la polvere e le cose antiche e, alla luce di una candela, si imbatte in un curioso personaggio, seduto su un cavallo a dondolo. È Turpino o, meglio, il suo ectoplasma, autore della ""Historia Karoli Magni et Rotholandi"""". In un'atmosfera di stupore e sogno, tra i due prende avvio un dialogo surreale nel tentativo di ricostruire la """"verità"""" sulla figura di Rolando (Orlando), tra storia, mito e letteratura. Altre ombre si paleseranno, tra cui Italo Calvino, lo storico carolingio Eginardo, Turoldo (l'autore della """"Chanson de Roland""""), e ognuna dirà la propria tra scherzi ed erudizione. Undici capitoli che si aprono con le figure presenti sullo scudo di Turpino: Carlo Magno, la città di Pamplona, il cavallo Vegliantino, Rolando, il gigante Ferraù, Angelica e altri. Personaggi chiave della storia di Rolando, protagonisti di vicende che nei secoli, attraverso una tradizione filtrata da Turpino a Tasso, attraverso Ariosto, Boiardo e Pulci, si sono cristallizzati in figure simili agli arcani di un mazzo di tarocchi: il re, il cavaliere, il mago, la dama, il moro, il gigante, il traditore. E da semplici carte da gioco, Simoni le trasforma in uno zodiaco immaginifico che ancora oggi alimenta la fantasia dei suoi lettori."" -
Le case dei miei scrittori
Anche se lo scrupolo della biografa spinge Évelyne Bloch-Dano a scovare il particolare realistico, il suo sguardo interiore segue la sua pista e rincorre le parole, i libri. L'intero universo simbolico dello scrittore prende corpo in un'atmosfera, nell'incendio dei muri rosa ai primi raggi del sole a Roma, nel vento nelle stradine di Nizza popolate di fantasmi, nella bruma salmastra che avvolge la costa dell'Acadia, dove viveva Marguerite Yourcenar; nelle grida dei gabbiani a Étretat, nei canti dei galli a Key West, nello sferragliare del treno ai piedi della tenuta di Zola a Médan. Talvolta è un oggetto, a richiamare un mondo: la minuscola scrivania di Balzac, la poltrona di Mallarmé, la macchina da scrivere Corona di Karen Blixen, il giardino d'oro e di porpora di Colette, il semplice tavolo su cui Alexandra David-Néel trascriveva i suoi resoconti da Lhasa, i mobili e i tappeti della casa di Dickens, il castello del ""Conte di Montecristo"""" di Dumas."" -
La più bella. La Costituzione tradita. Gli italiani che resistono
«Questo libro l’ho pensato una sera di qualche anno fa, dopo un reportage realizzato a Taranto, che trovate tra le storie che ho scelto di raccontarvi. Me ne stavo in albergo, a chiedermi: dov’è finita la Costituzione? In quell’istante ho squadernato con la memoria le tante situazioni e persone che ho incontrato in vent’anni di giornalismo. Qui ne trovate alcune. Ciascuna è un frammento di una storia corale, quella dell’Italia repubblicana, che chiama in causa due parole: giustizia e popolo. Perché le dieci storie che leggerete difettano di giustizia, una delle parole che ho ascoltato più spesso, e che, ironia della sorte, “è amministrata in nome del popolo”, come dice l’articolo 101 della Carta» (L'autore). Alessio Lasta, giornalista e inviato di «Piazzapulita» per La7, viaggia in un’Italia di uomini e donne chiusi nel silenzio delle loro case, nella prigione dei loro corpi, nell'anonimato delle loro esistenze. Persone che fanno fatica eppure si rimboccano le maniche e resistono. Piccole storie che sono un manifesto delle cose incompiute. Ogni racconto è un articolo della Carta disatteso, a ricordarci quanto lavoro ci sia ancora da fare perché la nostra Costituzione diventi davvero ""La più bella"""". Prefazione di Corrado Formigli."" -
Ora. La più grande sfida della storia dell'umanità
È troppo tardi per salvare il pianeta? No, ma il tempo a disposizione è poco, e le parole non basteranno, dobbiamo impegnarci a pungolare il potere politico per obbligarlo ad agire.rnrn«Un libro importante per il futuro di tutti noi» – Carlo RovellirnrnServono a qualcosa gli appelli? Forse no, ma quello dell'astrofisico francese Aurelién Barrau ha il dono di essere chiarissimo nella visione apocalittica del nostro futuro. Chi lo legge non lo dimenticherà facilmente: viviamo un cataclisma planetario. Riscaldamento climatico, diminuzione drastica degli spazi vitali, crollo della biodiversità, inquinamento di suolo, acqua e aria, rapida deforestazione. È troppo tardi per salvare il pianeta? No, ma il tempo a disposizione è poco, e le parole non basteranno, dobbiamo impegnarci a pungolare il potere politico per obbligarlo ad agire. «Di fronte alla più grande sfida dell'umanità, la politica deve agire con fermezza e tempestività. Ogni azione politica che non farà di questa lotta la sua priorità assoluta e inderogabile, non sarà credibile. Molte altre lotte sono importanti, ma questa è fondamentale.» Se perdiamo questa battaglia, nessun'altra potrà essere portata avanti.Il libro nasce dall'appello lanciato dall'autore su «Le Monde», firmato tra gli altri da: Pedro Almodovar, Juliette Binoche, Emmanuel Carrère, Bradley Cooper, Anish Kapoor, Isabella Rossellini, Carlo Rovelli, Patti Smith, Wim Wenders, Marion Cotillard, Philippe Descola, Ralph Fiennes, Ethan Hawke, Jude Law, Marjane Satrapi, John Turturro, Kristin Scott Tomas. -
Heineken in Africa. La miniera d'oro di una multinazionale europea
L’Africa è considerata il nuovo paradiso dell’industria della birra e Heineken, da oltre sessant’anni, ne è la regina incontrastata. La multinazionale olandese dispone di oltre quaranta birrifici distribuiti in sedici Paesi e sostiene che la sua presenza favorisca lo sviluppo economico del continente. Ma è vero? Lentamente, ma con costanza, in diversi Paesi africani sta emergendo una classe media urbana che, per la gioia dei produttori, trae buona parte del suo nuovo status sociale dal consumo di birra chiara. E questo rappresenta ben più che la semplice promessa di un avvenire d’oro: Heineken lo sa meglio di chiunque altro. Qui la birra frutta quasi il 50% più che altrove, e alcuni mercati, come la Nigeria, sono tra i più lucrativi al mondo. Ma come ha influito Heineken sulle economie e sulle società locali, e quali considerazioni fare quando si produce birra in tempo di guerra o in un regime dittatoriale? Non a caso un amministratore delegato di Heineken e fine conoscitore del continente definisce l’Africa «il segreto meglio custodito dell’imprenditoria internazionale»: un segreto che questo libro cercherà di svelare. -
L' atlante delle donne. Ediz. a colori
Questo atlante ricco di dati ci aiuta ad aprire finalmente gli occhi e ci permette di abbracciare con un unico sguardo tutto il mondo. Solo così si può capire in modo inequivocabile qual è la vera situazione delle donne, quali progressi sono stati fatti e quali sono le distanze ancora da colmare.rn Con un meticoloso lavoro di ricerca e analisi, Joni Seager, geografa e docente di Global Studies alla Bentley University, racconta il mondo femminile in tutti i suoi aspetti: lavoro, salute, educazione, disuguaglianze, maternità, sessualità, contraccezione, aborto, alfabetizzazione, ricchezza, povertà, potere, diritti, femminismo... Infografiche colorate, cartine e schede sono la chiave per entrare in universo in cui, ancora oggi, le donne devono chiedere permesso a un uomo per uscire di casa, o sono costrette a interrompere gli studi per mancanza di politiche che le tutelino, in cui subiscono le violenze, spesso da parte del partner, o in cui non possono praticare alcuni sport perché a loro vietati. -
Capitalocene. Appunti da un nuova era. Serengeti, Scozia, Norvegia, Miami, Tokyo, Lavezzi
Capitalocene è un libro che unisce linguaggio visivo e racconto per guardare alla realtà in modo non consueto e svelare le connessioni che stanno dietro le piccole economie del quotidiano e le grandi scelte della finanza.rnrn«E se gli esseri umani non fossero altro che uno strumento utilizzato dal denaro per poter agire sulla natura? Volevo capire cosa stesse succedendo, dunque era arrivato il momento di mettersi in viaggio.»rnCapitalocene è un termine coniato nel 2016 dal sociologo inglese Jason W. Moore per descrivere un’epoca in cui i parametri più rilevanti che regolano il pianeta Terra non sono più biologici, ma economici. Le azioni e i comportamenti di uomo e natura vengono influenzati dall’esigenza del capitale di riprodursi accumulando una ricchezza fine a sérnstessa.rnrnPartendo da semplici quanto brillanti osservazioni, Silvio Valpreda, artista, scrittore e curatore, racconta come questo cambiamento abbia permeato ogni cosa. Il suo racconto illustrato comincia dal Serengeti e dalle interazioni fra leoni, zebre, masai e bracconieri, poi approda in Scozia tra pecore, chiese e linci, si sposta nella Norvegia delle autornelettriche e dei pozzi di petrolio, atterra a Miami per trovare un legame tra piscine e procioni, guarda al mercato immobiliare di Tokyo e finisce sulla disabitata isola di Lavezzi perché, incredibilmente, anche lì il capitale ha segnato lo spazio e le sorti dell’uomo. -
Munnu. Un ragazzo del Kashmir
Sulle tracce dei grandi fumettisti contemporanei, Malik Sajad dà voce a un popolo poco narrato, in una storia di formazione che non lascia indifferenti per la forza dell'immagine e l'amara tenerezza dei suoi protagonisti.Munnu ha sette anni e vive con la famiglia nel Kashmir amministrato dall'India, dove ogni giorno fa i conti con la presenza della polizia indiana, della censura, del fanatismo religioso, della povertà. Affascinato dal lavoro di intagliatore del padre, scopre la sua abilità disegnando AK-47 per i compagni di classe e il suo talento lo porterà a diventare Sajad, il vignettista politico di un importante giornale. La complessa e violenta storia del Kashmir emerge dagli avvenimenti minuti della vita di Munnu: la prima cotta alla scuola coranica, le punizioni pubbliche, le corse in bicicletta a dispetto dei posti di blocco militari, i cortei funebri e gli slogan politici, i campi di addestramento, i rastrellamenti, le fughe a Nuova Delhi, la misteriosa visita di una ragazza americana cui mostrare il proprio mondo. Nei disegni, ispirati alle incisioni su legno, all'arte rupestre e alle miniature tipiche della regione, i personaggi di Munnu sono trasfigurati in cervi del Kashmir, una specie in estinzione. -
Pianeta vuoto. Siamo troppi o troppo pochi?
"Pianeta vuoto"""" ci offre una visione su un futuro che non possiamo impedire ma che, se davvero volessimo, potremmo gestire in modo più saggio.A lungo, statistici, demografi e politici ci hanno detto che la situazione di crescita incontrollata della popolazione mondiale avrebbe portato a un sovrappopolamento non gestibile. Oggi, invece, sono molti gli esperti che raccontano uno scenario diverso: la popolazione globale sta andando incontro a un rapido declino che in molti Paesi, come l'Italia, è già ampiamente iniziato. Con questa indagine John Ibbitson e Darrell Bricker dimostrano come, decrescendo, le ricadute sulla qualità della vita di tutti non sono solo positive. Gli effetti si vedono già in Europa e in alcune parti dell'Asia, dove l'invecchiamento della popolazione e la scarsità di lavoratori indeboliscono l'economia e impongono scelte paralizzanti in materia di sanità, sicurezza, assistenza. Continente per continente, gli autori studiano le realtà demografiche, entrano nella vita delle persone, soprattutto delle donne, per capire cosa le spinge ad avere o non avere figli, come incide la decrescita sulla quotidianità e cosa succede quando la popolazione invecchia senza un adeguato ricambio generazionale." -
Attraverso persone e cose. Il racconto della poesia
La poesia è un modo di entrare in relazione con le cose, con i luoghi, con il tempo e con sé stessi. Chi chiede che cos'è la domanda: chi dovrebbe forse porsi un'altra domanda: chi sono io? Questo libro è un viaggio in cui poesia e letteratura danno forma, senso e direzione al vivere. Le storie, le persone, gli incontri, le mappe, le geografie sono un bagaglio utile alla comprensione di come andare nel mondo. Dalla Valchiusella al Vietnam, da Torino al Mont Ventoux, dallo Stretto di Magellano al Golfo dei Poeti, incontrando Omero e Montale, Hemingway e Karen Blixen, Chagall e Villon, Pavese e Bolafio... -
L' altra storia della Birmania. Una distopia del XXI secolo
L'altra storia della Birmania svela gli avvenimenti degli ultimi quindici anni dell'ex dittatura militare attraverso il racconto diretto dei suoi protagonisti: generali e gruppi etnici armati, industriali e migranti, diplomatici e attivisti. Dopo la liberazione di Aung San Suu Kyi, nel 2010, il mondo ha eletto questo Paese schiacciato tra Cina e India, sormontato dalle vette dell'Himalaya e disteso verso il golfo del Bengala, uno dei luoghi più attrattivi del mondo, per poi tornare con severità a dichiararlo un luogo da evitare. Semplificarne la storia in una lotta tra buoni e cattivi ha deluso molti: se dopo i lunghi e oscuri decenni di dittatura i progressi verso una democrazia sembravano inevitabili, le speranze hanno presto vacillato con il persistere della guerra civile e la crisi umanitaria provocata dalla persecuzione del popolo rohingya. Thant Myint-U elabora una diagnosi complessa di un Paese a un punto di rottura, esaminandone il sistema economico predatorio, le disuguaglianze in rapido aumento, la disintegrazione delle istituzioni statali, l'impatto dei social media, l'incombere della Cina, le conseguenze del cambiamento climatico e le violenze legate all'identità nazionale. -
Pechino pieghevole
Se la science fiction è il realismo dei nostri tempi, Hao Jingfang rivela angolazioni inattese ed estreme da cui osservare il mondo futuro in cui già viviamo.rnrn«La scrittura di Hao si inseriscernnel nuovo filone cinese dell’ultra-irrealismo (chaohuan), unrnnuovo genere ispirato dalla realtà allucinata della Cina odierna» - Eugenia Burchi, Wired.itrnrnrnrnPechino3 è divisa in tre spazi e le ventiquattr'ore di ogni giorno sono state accuratamente organizzate per salvaguardare il tempo e l'aria che respira l'élite, composta da cinque degli ottanta milioni di persone che abitano la metropoli. Tutti gli altri, incastrati nella rigida stratificazione urbana, si spartiscono quello che rimane. Lao Dao è nato nella città pieghevole e lavora in discarica come suo padre. Vive nel sottosuolo, ma per consegnare una lettera in cambio di denaro si intrufolerà negli spazi della classe media e di quella alta, scoprendo l'esistenza di mondi diversi dal suo. Catastrofe ecologica, tecnologie di sorveglianza e disuguaglianze sociali stravolgono il tempo e lo spazio in ""Pechino pieghevole"""", l'emblematico racconto che dà il titolo a questa raccolta, che si inserisce nell'«ultra-irrealismo» (chaohuan), il genere letterario ispirato dalla realtà allucinata della Cina odierna. Negli undici racconti, Hao esplora la fragilità umana alle prese con gli spettri del cambiamento e del possibile, l'intelligenza artificiale e l'automazione, costruendo una narrazione pervasa di sensibilità per quest'epoca di incertezza, solitudine e disorientamento. Se la science fiction è il realismo dei nostri tempi, Hao Jingfang rivela angolazioni inattese ed estreme da cui osservare il mondo futuro in cui già viviamo."" -
Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole
Un viaggio nel mondo dell'antropologia attraverso dieci parole - essere, convivere, comunicare, dove e quando, crescere, specchiarsi, rappresentarsi, donare, credere, nutrirsi -, per avvicinarsi a una disciplina che può aiutarci a interpretare il rimescolamento sempre più rapido della realtà cui stiamo assistendo e comprendere meglio ciò che accade nelle nostre città, strade e vite. L'antropologia culturale, nata come studio delle culture dei popoli lontani dall'Occidente, oggi ha allargato il suo campo di azione fino a occuparsi del qui e ora: al centro del suo sguardo c'è l'essere umano, al contempo fenomeno biologico, comportamentale, psicologico, sociale ed economico, osservato come individuo nella comunità. Raccontandoci diverse concezioni del mondo Marco Aime, ci mostra che il nostro modo di vivere è uno dei molti possibili, né migliore né peggiore di altri.