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La grammatica delle pietre
"La grammatica delle pietre"""" narra la parabola umana di gente vissuta tra la fine dell'800 e i primi decenni del secolo scorso; un viaggio nel tempo attraverso i vicoli di Ostuni con incursioni nelle realtà limitrofe e ben oltre, dove si muove una comunità che aspira a migliorare la propria esistenza; aspirazione molto spesso soffocata da circostanze indipendenti dalle singole volontà. Il romanzo vuole essere uno dei tanti contributi alla riscoperta dei luoghi del cuore con accadimenti verosimili, registrati nel tempo e recuperati da notizie della mia famiglia e di tante altre famiglie, depositarie di testimonianze dirette e genuine. Questi individui hanno concorso, a vario titolo, all'edificazione della nostra cultura popolare, portando, ognuno secondo le sue possibilità, una pietra. Ovviamente queste persone non ci sono più, ma le loro pietre sono rimaste, e continuano a raccontarci storie di sofferenze reali, gioie fatue e confuse di durata illusoria, ma anche di speranza e redenzione." -
La ceramica è una strega. Da Ceramica Casarte a Industria Ceramica Salernitana
Questo libro è dedicato ad una delle aziende storiche della ceramica in Campania, ICS Industria Ceramica Salernitana, la cui attività fino ad oggi copre un arco di 50 anni. Nome di punta nei primi anni '70 in Italia, Ceramica Casarte, poi ICS, guadagna visibilità nel corso del decennio degli anni '70 e nella prima metà degli anni '80: per la qualità e l'innovazione dei prodotti in linea con il nuovo linguaggio contemporaneo, e grazie al supporto che le proviene da nomi di spicco nel campo del design internazionale, quali Paolo D'Anna, Luigi Massoni, Dominique Sfax e dal principale designer dell'azienda, fino al 1987, Federico Simone. Figure che hanno dato vita, attraverso strette collaborazioni, a specifici modelli prodotti dall'azienda salernitana con il contributo di artisti importanti: da Ugo Marano a Pietro Lista, da Renato Barisani a Mario Carotenuto, da Enzo Bianco a Fausto Lubelli, fino alla più recente esperienza aziendale di ICS Future Village, che coinvolge una giovane generazione di designer italiani. -
Roseparole. Divagazioni letterarie
L'autrice crea per il titolo di questo libro una parola composta, Roseparole. I fiori, simbolo dei ricordi belli della vita, si intrecciano con le parole che li fissano nella memoria. Come in un precedente romanzo, unisce pensieri di vita vissuta alla Letteratura. Le rose sono destinate a sfiorire, ma non così le parole, soprattutto quelle poetiche. Esse rendono eterno il ricordo, radicandolo in una dimensione mentale e spirituale. Così la profonda conoscenza letteraria dei Classici sostiene l'autrice, le viene in soccorso per far rivivere i suoi cari. Le ""Divagazioni letterarie"""" si concludono con le Sirene, che simboleggiano la fascinazione della parola, che il tempo non potrà mai cancellare. Il titolo dell'ultimo capitolo, """"Il canto delle Sirene"""", non può non farci pensare ad un noto libro di Maria Corti: anche per lei forte è il potere di seduzione di questi femminili demoni marini, che dialogano tra loro sull'enigma dell'umano destino. Ascoltarle può essere rischioso, ma bisogna correre il rischio."" -
Come una canna di bambù
"L'odore del tatami mi piaceva molto. Era bambù intrecciato, morbido e resistente al tempo stesso. Il colore naturale, poi, era rilassante e, unito alla luce della lampada di carta, portava alla definizione occidentale di zen"""" Il romanzo si svolge nell'arco di tre mesi, la durata di un visto turistico in Giappone, per un cittadino italiano. Marta comincia a chiedersi il perché di quel viaggio solo mentre lo sta facendo, e quel Giappone così lontano e diverso si rivela a lei, disvelandole sfaccettature di se stessa. Lo farà attraverso il girovagare per Tokyo, l'andare a visitare i luoghi dell'estremo est dove si era riversata l'onda dello tsunami del 2011 e il peregrinare sull'isola di Shikoku alla scoperta del Cammino degli 88 templi. """"Può il mare, foriero di scoperte e innovazione, preservare così a lungo un popolo intero?""""" -
Il proiettore delle memorie
Valerio vive per l'immagine, in una cittadina che affaccia sul mare. Aneppi è il suo cognome, fotografare la sua professione. Trentadue sono gli anni di forzata, semi-consapevole convivenza con una ossessione e un difetto, entrambi connessi a doppio filo all'immaginazione, il senso più intimo della sua esistenza. Il proprio convinto disamore per la compagna Elisabetta conduce Valerio nella direzione di una sequela di incontri fatali e dolorosi - anzitutto con se stesso -, tanto unici nella forma quanto tipici della sostanza dell'esperienza umana. Riccardo e Flavio, rispettivamente fratello e nipote del protagonista, Veronica Darchi, cassiera e nuovo amore del fotografo, Claudio Sirrini, attore in odore di matrimonio, Renato Seffi, proprietario di una sala cinematografica, aiutano o complicano il cammino di Valerio, che trova la sua personale fine in un dono fatto di sguardo e silenzio. -
Nel segno della pandemia. Schegge di pensieri e frammenti di intuizioni
In queste pagine Domenico Legrottaglie non descrive solo una condizione ""complicata e terribile"""": indica soprattutto un modo, un atteggiamento, un come stare insieme. Pur consapevoli delle dicoltà di liberarsi dagli usuali schemi e dalle macerie di un Paese devastato come da una guerra che cerca, con fatica, di crearsi una nuova identità, questa via d'uscita rispecchia la prospettiva di un benessere possibile. Tuttavia la resilienza comunitaria può orire agli uomini la rigenerazione, la salvezza, la liberazione; soltanto la capacità di un fare continuo comunità ore loro un contesto sicuro di norme di condotta, grazie alle quali possono vivere una esistenza ben vissuta. La pandemia è inne una metafora in cui il presente continua a riconoscersi. È, questo, un monito rivolto a noi, agli esperti e ai governanti perché si sia capaci di prevenire così da evitare il diondersi dell'epidemia e il ripetersi di un'altra lunga stagione di degenerazione morale e politica."" -
Pensieri
Non mi fu tanto facile dare l'addio alla scuola, quanto a quella società che illuminava e giustificava il mio lavoro, non d'insegnante (cioè di semplice trasmettitore-ripetitore di contenuti), ma di operatore socioculturale, in cui vedevo appunto ""realizzarsi"""" il mio sogno. Cessato il """"sogno"""" scolastico, come sarebbe stato possibile dialogare con questa società individualista, menefreghista, ego- ista, che ci era cresciuta accanto, come erba selvatica e rigogliosa, senza che ce ne fossimo minimamente accorti? Fu allora che pensai ai social, e Facebook divenne il mio confidente preferito. Fu così che con i miei quattro lettori, lodando il computer con tutte le sue app, ripresi il coraggio di vivere, attraverso i miei pensieri, che mi facevano ancor più coraggio, quando m'accorgevo che questi miei caris- simi amici non sempre erano perfettamente d'accordo con me..."" -
Conversare con un sognatore
Daniele, trent'anni, lavoro sottopagato, discutibile rapporto con la famiglia, tanti sogni stipati nel cassetto. La sua relazione con Marta sembra essere giunta ad un punto di svolta. Riusciranno ad amarsi ancora come un tempo? Un incontro romantico quanto inaspettato in una caffetteria stravolge il suo precario equilibrio, costringendolo ad affrontare un passato che non è mai riuscito a dimenticare. Di una sola cosa è certo: ""l'amico fedele"""" di una vita su cui può sempre contare."" -
L' ultimo capoverde
È la storia di un profondo sud dove la precarietà del bene si accende nelle vicende di una palude quasi del tutto bonificata, dove l'importanza di esserci nel male prevale sul senso della giustizia e dove l'unico modo per ricominciare a sperare è fuggire. Vlora, giovane ricercatrice del laboratorio di quella città di palude e amante di un uomo crudele, fugge in una terra lontana per ritrovare se stessa ma il peggio, però, dovrà ancora arrivare. Un patto suicida segnerà il suo destino. La città di questo romanzo è sfacciatamente pregna di immoralità e vigliaccherie. Pubblici ufficiali sedotti a compiere atti contrari ai loro doveri, sabotano la legge che loro stessi avrebbero avuto il dovere di seguire. -
Cominciare da zero
La storia dell'uomo è costellata da ripetizioni anche tragicamente insensate. Da qui la dolente espressione che ammonisce: tutti coloro che dimenticano il loro passato sono destinati a riviverlo e, quindi, sono incapaci di ricominciare per costruire un presente in cui la memoria consente di conseguire nuovi e diversi traguardi. Queste pagine sono un'autentica testimonianza della famosa frase di Primo Levi. Chi racconta, riporta puntualmente il vissuto suo e altrui, autentico in ogni momento. In questa ricostruzione puntuale del passato, è anzi aiutato a procedere, facendo tesoro di quel che si è stati costretti a subire, anche senza averne colpa. La parola chiave è solo una: ""Ricominciare"""", valida per quello che è stato e per quello che si spera di realizzare, cercando faticosamente la via e la forza per andare avanti. Questa è, dunque, una storia vera che la memoria puntualmente riporta, ma che coraggiosamente si diversifica costruendo nuove storie che permettono anche di farne parte. Fino in fondo. Il denominatore unico per chi """"entra"""" in queste pagine è l'amore."" -
Boamundus. Il leone di bronzo
"Un leone dalla criniera fiammeggiante è il guardiano della porta di bronzo. L'aria immobile, all'interno del mausoleo, odora di secoli e avventure che segnano la storia e gli animi. Una lapide marmorea, reliquia posticcia di un'arca dissacrata, reca impresso il nome di colui per il quale il monumento è stato eretto: Boamundus, come a sfidare la memoria fugace degli uomini. Il racconto delle avventure di Boemondo I d'Altavilla prende l'avvio dall'assedio di Amalfi, nell'agosto 1097, quando il protagonista decide di partire con un proprio esercito alla volta di Costantinopoli..." -
Patrimonio culturale tra religioni e mutamenti
Galiani passa attraverso la religione, prima, e le religioni poi, e ne assaggia il rapporto con la materia, presupposto per accostarsi all'arte. Spiega iconoclasmo e iconodulia, sospetto e rispetto per l'immagine, perché rifugga dall'idolatria della materia e sia comunicazione misterica con l'""oltre"""". Ciò è molto utile, perché per millenni, religione e arte si implicavano a vicenda, non perché l'autore, e molto meno l'osservatore, dovesse essere un praticante, ma perché la società, che """"consegnava"""" i simboli da raffigurare, era impregnata di una sensibilità e di un ethos religioso. L'autore si chiede come, di fronte alla coscienza della molteplicità delle culture e delle religioni - compresa la non-religione - vi possa essere fruizione piena e trasversale di quanto emerso da un ambiente connotato e particolare. Nasce dunque il rapporto tra l'oggettivo della rappresentazione e gli infiniti soggettivi degli occhi che la osservano. Galiani cerca un prisma che consenta un approccio fruitivo ed empatico anche al """"diverso"""" e teorizza che tale approccio si compia solo se avviene una riappropriazione personale, una decodificazione riuscita, rispetto all'oggettivo che ha dettato l'opera."" -
L' uomo, la bestia e il fallo. Svelando l'universo in blu
L'uomo, la bestia, il fallo è un vademecum sul maschio del XXI secolo, a metà strada tra un primate non ancora civilizzato e un lottatore hi-tech nella giungla urbana. Lungi dal banalizzare l'intero testo con una serie di generalizzazioni sull'uomo medio, l'autrice ha preferito soffermarsi sulla necessità di analizzare, con una certa attenzione, quei profili di sicuro e meritevole interesse psicologico che, a causa di una congenita anormalità personale e di conseguenza relazionale, spingono molte donne a chiedersi se potranno farne volentieri a meno. Sarà allora possibile sbizzarrire la propria fantasia nell'immaginare quanti improbabili ""maschi"""" si aggirino nello sterminato universo virtuale, riproponendo, spesso, modelli di corteggiamento demenziali o inopportuni. Con uno stile letterario agile, godibile e di immediato impatto, l'autrice si è divertita a mettere in campo le sue conoscenze psicologiche e, prima ancora, le esperienze di donna per raccontare l'altra metà del cielo."" -
Tramonti. Esternazioni esistenziali di un uomo incapace d'intendere questo mondo e tuttavia di non volerlo cambiare
Questo volume di poesie e pensieri di Maurizio Vitale, è un diario di vita e sopravvivenza umana che ci racconta l'intima essenza di una umanità consapevole delle proprie debolezze dalle quali però l'autore attinge forza ed energia per osservare il mondo circostante e affrontare le sfide alle quali ogni uomo è chiamato durante una intera esistenza. Dolori, estremi abbandoni di persone care, ricordi di un tempo passato che si capitalizzano in un presente maturo in cui meditare e interpretare la vera essenza di questa avventura che si chiama vita. A tratti mistico, a tratti romantico, spesso malinconico, ma sempre profondo, si evidenzia il suo tratto poetico che dall'intimo ascende all'universale poiché ogni singola vita è parte del tutto terreno e cosmico. -
Ribelle. Dalla parte giusta. Biografia di Gustavo Rovinelli
Ecco la testimonianza di un'esperienza di un giovane, allora poco più che sedicenne, che oggi superata la soglia degli ottant'anni, ha deciso di descriverla, facendolo con obbiettività ma anche con freschezza e, soprattutto senza indugiare sui toni paternastilici o celebrativi, cercando di trasmetterci, il senso di una prova, affrontata con coraggio e consapevolezza. Ammirevoli gli anni difficili della sua infanzia. Ci racconta il suo apprendistato, la sua testimonianza diretta di un'esperienza di guerriglia in città, e di partigiano in montagna poi, e ancora prima, in pagine molto istruttive, la durezza della sorte di un giovanissimo proletario, la scuola stentata, gli anni di orfanotrofio, il precoce sfruttamento in fabbrica, l'adesione alla Resistenza. E' un apprendistato di vera asprezza, fatto di angosce, di successi, di subitanee maturazioni. Il racconto che ci offre è consapevolezza, però meglio di un vissuto reale e concreto, che svela aspetti finora ignorati o poco approfonditi, inquadrandoli da una prospettiva di rado assunta, cioè quella di un conflitto visto da dentro, e dal basso, nella quotidianità di ogni giorno. -
Memoria storica. Vol. 50-51
In questo numero di Memoria Storica nella sezione ""Studi"""" si trova un saggio di Miro Virili dedicato al famoso disegno di Leonardo (inv. 8P) degli Uffizi, rappresentate """"Paesaggio con fiume e cascata"""", identificato da Lucio Tomìo come """"La Cascata delle Marmore e la valle di Terni"""". L'architetto ternano, quale esperto del paesaggio storico e sulla scorta delle sue vaste competenze sull'Opera della cascata e delle bonifiche rinascimentali, mette in evidenza i punti di forza e di debolezza di questa identificazione. Nell'ambito delle ricerche dedicata alla ricorrenza della Grande Guerra spicca l'elaborato di Zefferino Cerquaglia incentrato sui cambiamenti imposti alla conduzione della guerra, soprattutto circa la condizione della massa dei fanti, evidenziando nella disfatta di Caporetto lo spartiacque decisivo tra il prima e il dopo. A questo saggio fa seguito quello di Adolfo Puxeddu sul valore dei sardi impegnati nel conflitto mondiale e ne ripercorre le gesta sino alla disfatta di Caporetto. La sezione si chiude con un elaborato di Silvia Filippi dedicato alle memorie militari di suo nonno Emilio Cianca."" -
Sogno, dunque sono. Il grande viaggio onirico verso le origini dell'«essere»
In questo excursus attraverso le civiltà antiche, Piero Bocci rincorre l'itinerario metafisico dell'Homo Sapiens attraverso un grande viaggio d'ascolto della propria coscienza. Con l'analisi dei suoi sogni, che riconduce ad archetipi universali. Nelle pagine di questo testo si scoprono enigmatici meccanismi che sembrano creare un ponte, un punto di sutura, tra scienza e mito. Secondo l'autore la psiche ci manda messaggi (innati o ispirati), quasi echi di mondi scomparsi che riappaiono nelle mitiche visioni di tutti i tempi. Così, attraverso la psiche che si racconta, nasce un impulso creativo che prescinde dall'intuito e dalla ragione. Bocci evidenzia come, al di là di primitive superstizioni, ci sarebbero delle percezioni psichiche innate che costituiscono il patrimonio mitico del Sapiens. Queste gli forniscono sorprendenti risposte alle misteriose domande sugli scopi dell'esistenza dell'universo. -
Giulio Giuliani. Memorie di un viaggiatore. Ediz. per la scuola
Le ""Memorie"""" costituiscono l'unica opera in prosa di Giulio Giuliani e costituiscono un testo delizioso, che consente di entrare in profondità nell'animo del poeta e nel mondo dei suoi tempi. Il vezzo di non indicare con precisione le date degli eventi non ci consente di sapere quando l'opera venne elaborata. Questa operetta costituisce una piacevole lettura, consente un viaggio insolito e movimentato in compagnia di un uomo amante di esperienze, tenace e coraggioso, dal cuore gentile e generoso, pensoso e mai sfiduciato, incline alla giocosità e deliziato dalla convivialità. Le opere di Giulio Giuliani, geniale poeta in idioma folignate nato nel 1871 e morto nel 1949, sono ormai introvabili."" -
Il Comune di Porchiano del Monte. Fonti per la storia
«Riordinare un archivio e pubblicarne l'inventario vuol dire ""restituire"""", attraverso i documenti prodotti nel corso dei secoli, alla comunità di Porchiano del Monte la propria memoria storica. Non si può avere vero sviluppo se non si salvaguarda il patrimonio culturale e storico della comunità, attorno al quale si costruisce l'identità locale. La realtà del nostro castello è frutto di una lunga storia, che si è sedimentata nelle sue tradizioni, nelle sue pietre, ma anche nei documenti espressi dalla comunità indipendente. La ricerca storica, quella scientificamente valida almeno, vive di fonti documentali e la sua accuratezza e compiutezza può dirsi tanto maggiore, quanto più ampie e meglio organizzate sono quelle.» Alcune riflessioni degli autori, meglio di qualunque commento, danno conto del senso dell'operazione editoriale che qui presentiamo, omaggio ad una storia millenaria che ancora continua."" -
Bizantinistica. Rivista di studi bizantini e slavi (2019). Vol. 20
In questo numero: S. Cosentino, Un gruppo di iscrizioni celebrative poco note dal Pretorio di Gortina (Creta); J. A. Bueno Delgado, El confinamiento fáctico del Papa Vigilio; I. Eramo, Sulla tradizione dello Strategicon dell'imperatore Maurizio: i comandi latini; M. Marcenaro, I Longobardi in Italia: il metropolita di Aquileia a Grado e quello milanese a Genova; F. Romoli, La mediazione delle citazioni dai libri dei profeti nello Slovo protivu tshashichsja zvezdozreniem predricati o budushich i o samovlastii elovekom di Massimo il Greco; M. Javakhishvili, L'enseignement, les Arts libéraux en Géorgie médiévale; M. E. Pomero, La spada come simbolo di autorità nell'impero romano-orientale (secc. XIII-XIV); N. Fazioni, I memoriali del Duca di Candia come fonte per lo studio della rivolta di San Tito a Creta (1363-1367); D. Tinterri, L'isola col turbante. I Giustiniani di Chio tra Greci e Turchi (XIV-XV secolo); F. Li Pira, Per Turchos inpraesentiarum occupatur: fonti vaticane per la storia delle diocesi di Corone e Modone nel XV secolo; J. Varsallona, ""Stranieri"""" nella Costantinopoli dei Paleologi: i rifacimenti di Santa Sofia e il ruolo di Giovanni Peralta; E. Russo, Ancora sulla cronologia del S. Giovanni di Efeso; Recensioni.""