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L' ultimo dei comunisti
Nelle catastrofi ecologiche della Unione Sovietica di Gorbaciov, al tramonto di un'epoca storica, si incontrano casualmente due degli ultimi comunisti, gli italiani Alberto e Libero, entrambi ""Berlinguer-boys"""". Costoro, con il russo Mikail e l'armeno Ashot, assieme allo stesso Gorbaciov, segnano e vivono il tramonto di un'utopia e di un mito."" -
Dalla punta dei piedi alle ciglia
Maurizio e Vanessa si rincorrono inseguendosi. Maurizio ha il cuore sempre aperto, è una persona forte, temprata e terribilmente razionale, resa sensibile da sfaccettature della vita che sembrano rafforzarlo, ferirlo, farlo rinascere più forte e testardo. Vanessa è easy, opportunista, e riesce a vivere giorno dopo giorno, senza troppi perché. Le esistenze di questi due ragazzi si sfiorano in una Milano stranamente amichevole, aperta e dialogante, e in Puglia, terra del sole, della riscoperta di sensazioni vitali, del mare, della libertà, del vento. Le circostanze modificheranno le prospettive di entrambi in un rapporto esclusivo che li formerà, fino ad accompagnarli verso decisioni che profumeranno di età adulta. -
Lessico marinaresco etimologico e comparato
Questo lessico marinaresco di base presenta, rispetto ad altri dizionari consimili, una maggiore ricchezza delle lingue tra le quali viene effettuata la comparazione tra i termini corrispondenti. La particolarità di esso sta però soprattutto nell'indicazione dell'etimologia dei termini e nelle note linguistiche relative. Ciò lo rende uno strumento utile, sia agli appassionati di mare, dal neofita al professionista, sia a coloro che, prescindendo dalla loro frequentazione del mare, avvertano l'esigenza o la voglia, accostandosi ad un testo letterario che tratti di navigazione, di comprendere il significato e l'origine dei termini marinareschi, non di rado astrusi. Completano l'opera le Definizioni dei termini marinareschi più ricorrenti e una Sintesi linguistica d'interpretazione degli elementi esposti. -
Fabiola. Un sorriso speciale che continua a vivere
Il mio progetto nasce dalla voglia di esprimere come si possa riuscire a sopravvivere ad una catastrofe improvvisa; come, al cospetto di un dolore così straziante, prevalga l'amore, e come, in nome di questo, si possa riuscire a sublimare anche la disperazione. Il mio scritto vuol proporre spunti di riflessione a diverse categorie di lettori, in particolare a tutti quei genitori che si sentono mutilati dalla perdita di un figlio; voglio aiutarli ad aprire uno spiraglio nel loro cuore, perché venga illuminato dalla fiducia, che li porti a credere che la morte non potrà segnare mai la fine dell'amore. I giovani potranno riconoscersi nei racconti della solarità di Fabiola, della sua vitalità e potranno riflettere sull'essenzialità della comunicazione assertiva che rispetti l'obiettivo fondamentale di un ascolto vero ed efficace. Le categorie dei medici e degli psichiatri dovranno riconoscere l'importanza determinante del monitoraggio costante dei pazienti che vengono trattati con psicofarmaci. Mia figlia, che oramai ha varcato l'Oltre, amava la vita e ha lottato come ha potuto per conservarla, ma non è riuscita. -
All'imbrunire cominciava lo spettacolo. Storie del novecento salentino
La storia di Nino, della sua famiglia e dei suoi amici, è il pretesto per narrare la vita di un paese salentino e dei suoi abitanti dal secondo dopoguerra ai primi anni '60. In quel mondo, prevalentemente agricolo, tutto si faceva in casa: il pane, i dolci, il vino, la salsa, le marmellate, l'uva passa, e anche il sapone. Nella festa del Santo Patrono si mescolavano fede, tradizione e divertimento. Tutto il paese partecipava ai festeggiamenti religiosi e poi a quelli civili. Le luci colorate della ""galleria"""" illuminavano la strada principale dove c'erano le bancarelle del tiro a segno, delle noccioline e dei dolciumi, fino alla cassa armonica, dove suonava la banda. A Carnevale si organizzava la """"presa della papara"""" e la sera in molte case si ballava la quadriglia. Il maestro di ballo era anche il regista che agevolava la conoscenza tra signorine e giovanotti timidi, a scopo matrimoniale. Nino e i suoi amici giocavano prevalentemente per strada: alla lippa, al pallone, con le trottole di legno, a battimuro; o in giardino: agli indiani, ai cavalieri e ai toreri con i giochi che si costruivano da sé. Quando arrivò il cinema, Nino rimase rapito da quella grande magia..."" -
Atlante. Castello galleggiante
Il mare agitava, scuoteva, e infine cullava, le molecole scomposte e nostalgiche dei loro pensieri fluttuanti. Malinconie, madide di umori salati, si andavano incrociando con scie di frammenti incandescenti, semi di speranze. Sentimenti liquidi, rappresi in solide nostalgie, singhiozzavano perle d'avorio, disegnando nuove geometrie salmastre. Gli alberi, che un tempo avevano brillato di squame di sole, indossavano ora il loro vestito d'argento e tremavano al bagliore della tormenta. Così loro si abbandonarono ad un rabbioso abbraccio, ansiosi di non sbagliarsi ancora una volta. Nella gabbia del loro cuore di vetro, temevano che tutte le figure e i sogni incagliati in quel rutilante gioiello galleggiante, fossero i vacui abitanti del loro Castello di Atlante. -
Al chiaro di luna
Quando due amiche si rivedono dopo diverso tempo, viene naturale ricordare le esperienze passate e condivise. A tale rito non possono sottrarsi Elena e Marilù che, alternativamente, rievocano i primi, drammatici mesi della loro fresca ma già profonda amicizia. Prende vita, così, un intreccio sempre più stretto, composto dall'oscurità del male, dalla luce dell'amore, dall'oro dell'amicizia e dalle varie tonalità del grigio dell'insicurezza e del dubbio, finché, tessera dopo tessera, l'intero mosaico si ricompone. Nella vita, ciascuno ha la propria dose di lacrime da versare, di difficoltà da superare, di lotte da affrontare. È ineluttabile, ed Elena Mattei non può certo sottrarsi al destino quando, verso la fine dell'ultimo semestre di Liceo, sullo sfondo degli anni di piombo, rimane coinvolta, suo malgrado, in sanguinosi atti criminali e complicate vicende sentimentali che le sconvolgono totalmente l'esistenza. Il male, oscuro e terribile, irrompe nel suo mondo di ragazza diciannovenne con problematici rapporti familiari e amorosi. Tutto ha inizio proprio il 16 marzo 1978, il giorno del rapimento di Aldo Moro e della strage di via Fani. -
Anche questa è Teheran credetemi! Racconti di scrittrici iraniane
Questa è una raccolta di quattordici racconti tradotti dal persiano da Leila Karami che li ha selezionati in seguito alla lettura delle opere maggiori delle scrittrici più insigni dell'Iran. Alba De Cespedes, Grazia Deledda e Natalia Ginzburg sono le scrittrici italiane che più influenzano il panorama letterario contemporaneo delle scrittrici iraniane. Queste sanno adattare alla propria cultura ciò che hanno imparato dalle loro maestre, facendo emergere un vissuto, quello delle donne, assai trasversale. Ciascun racconto offre uno spaccato della realtà iraniana, rappresentata dall'odierna metropoli dell'antico paese, vuoi sociale vuoi politico, con puntuale attenzione alla condizione femminile, e ogni racconto propone una fisionomia particolare. Ciò garantisce al lettore uno sguardo complessivo sulla multiforme funzione della compresenza sulla scena storica di più generazioni di donne. Poiché lo scenario editoriale occidentale è corredato da un costante preconcetto che vede le donne musulmane sottomesse, si è scelto il titolo Anche questa è Tehran, credetemi! per ribadire che c'è un altro mondo a cui si può e si deve tendere lo sguardo. -
Ti direi di si ma sono fidanzato
La storia di amicizia tra Emma e Violetta e dell'immenso affetto che le lega, della loro crescita in un mondo di sentimenti nuovi dove l'amore è vissuto con coraggio, superando i limiti e le barriere. Il ""diario intimo"""" delle protagoniste vuol mettere in evidenza due temi principali: l'amicizia e l'amore. L'amicizia tra le due ragazze occupa un posto autonomo accanto ai loro amori e al brancolare delle loro passioni. L'amore raggiungibile per Emma e l'amore non vissuto fino in fondo, e dunque irraggiungibile per Violetta che conosce il rifiuto, l'umiliazione e il fallimento. C'è poi un terzo tema, che è il tratto distintivo del romanzo, ossia il tradimento tra fidanzati, evidenziato dal titolo Ti direi di si ma sono fidanzato. La presenza nel testo di numerosi SMS testimonia una forma di comunicazione scelta dall'autrice per far emergere la personalità dei protagonisti e l'intensità dei loro sentimenti."" -
Orario di visita
"'Orario di visita' è una raccolta di poesie rappresentative dello stile di Gianni Marcantoni, a tutti gli effetti un poeta, data la già corposa produzione pubblicata e pluri premiata. La caratteristica dei versi che compongono le poesie qui raccolte è in primo luogo la libertà del verso che procede secondo i percorsi mentali del poeta, non lasciandosi condizionare dalla metrica e creando in chi legge situazioni emozionali scaturenti da immagini e visioni che si avvicendano copiose durante la lettura. Ciò testimonia la carica emotiva dei versi, sviscerati senza riserve da una mente carica di patos.""""" -
Fiore
La storia, narrata in prima persona da Fiore, si sviluppa attraverso il recupero memoriale, in uno spazio in cui la bellezza di Polignano, Torino e Londra fa da sfondo alla vicenda. Nel tempo si condensano episodi che, nel ricordo, rivelano il loro peso specifico. Sono i tasselli di un mosaico che, finalmente, può ricomporsi. L'asse portante della storia è l'intenso rapporto d'affetto e complicità che c'è tra Fiore e il fratello Dario, entrambi adolescenti alla ricerca di sé. Scopriranno l'amore: Dario conoscerà il vero sentimento grazie ad Alessandro e verrà appoggiato incondizionatamente da Fiore. La ragazza invece andrà incontro ad una forte delusione: l'incontro con John rischierà di avere un epilogo drammatico. Fiore si salverà, e la sua voce non verrà messa a tacere, come le tante voci di donne strappate alla vita e divenute casi di ordinaria follia. -
Umberto Boccioni. Dalla formazione al futurismo
La mostra ""Umberto Boccioni. Genio e memoria"""" che si è tenuta a Palazzo Reale di Milano (marzo-luglio 2016) è stata un'occasione unica, al centenario della morte, per ripercorrere la carriera del grande artista, dagli esordi ancora legati alla tradizione fino alle evoluzioni divisioniste, all'avvicinamento al Simbolismo e all' Espressionismo per giungere al Futurismo. Prendendo spunto da questa importante mostra, dietro una spinta emotiva certamente forte, l'autore di questo saggio ha voluto, tramite l'esame delle opere esposte, delineare il percorso artistico di Boccioni e, inquadrandolo nel contesto in cui si è trovato ad operare, ricavarne una visione d'insieme alquanto esaustiva, favorita da un approccio interpretativo piuttosto stimolante e interessante."" -
La ricamatrice, la ricamata e la ricamanda amata
Il racconto dell'autrice è un viaggio nelle vite che le hanno dato la vita: felice, intinge il calamaio nel sangue del suo sangue, e scrive. La traccia d'inchiostro che si imprime sul foglio è come un filo setoso che ha il suo bandolo nel sole, con esso vorrebbe poter intrecciare serti fioriti di tralci antichi da consegnare con amore, ai figli che non ha avuto. Pennellate di luce si stemperano sull'arazzo della vita, baluginando, dopo aver graffiato il buio. -
Respirando in acque lerce
Una nobile città, un quartiere signorile, una realtà in cui è facile scorgere, attraverso il luccichio brillante dell'oro, grandi crudeltà, guerre personali e tradimenti. Un posto dove il pettegolezzo si fa testimonianza, dove l'abuso di potere, correlato all'abusivismo, regna sovrano. In questo clima prende vita la storia di una ragazza troppo onesta, eccessivamente comprensiva, quieta ma non rassegnata all'indignazione di un sindaco abusivista che reprime il bene incrementando il suo bottino di vittorie illegali, di una moglie compiacente testimone dei tradimenti del marito, ossessionata dalla caducità del tempo della giovinezza e da ulceranti rancori contro le giovani donne. È nel fragore del sottobosco toscano che si inscena il dramma umano dell'incoscienza ed è lì che gli attori scendono a singolar tenzone nella lotta di ogni tempo, quella tra il bene e il male. -
Santa Maria d'Idria a Martina Franca. Storia del convento dei Cappuccini dai Basiliani ai Somaschi
Questo studio spiega che il toponimo Valle d'Idria o Valle d'Itria definisce impropriamente un vasto comprensorio rurale compreso tra tre comuni della Murgia dei Trulli, ossia Martina Franca, Locorotondo e Cisternino. Nel Basso Medioevo, invece, la località detta Santa Maria d'Idria o d'Itria indicava esclusivamente l'omonima chiesa rupestre esistente in una dolina e il modesto terreno circostante, che costituivano una grancia posseduta dal monastero di San Nicola di Càsole, presso Otranto, fondato nel 1098 dai Padri Basiliani. Il tenimento era incluso nell'esteso territorio della città di Monopoli ma poi, con la rifondazione di Martina agli inizi del XIV secolo, entrò a far parte del distretto martinese dal 1317; perciò il sito assunse la nuova denominazione di Santa Maria di Martina, mentre fra i suoi abitanti si diffuse il culto per la Madonna dell'Odegitria. L'autore descrive metodicamente la nascita e l'affermazione nel medesimo luogo dell'insediamento dei Frati Cappuccini, dalla fondazione del convento nel 1546 alla sua soppressione nel 1866, nonché la successiva acquisizione delle stesse strutture da parte del Comune di Martina Franca e di altri enti, odierni proprietari. -
Impianto
Fiore, xennial giornalista freelance di un quotidiano distribuito gratuitamente ai pendolari, esiste senza vivere a Mestre, nel secondo decennio del terzo millennio. La sua vita, vissuta senza alcuna partecipazione emotiva, somiglia a quella di un automa, a sua volta ingranaggio di un impianto molto più grande di lui. L'incontro con Sofia, splendida segretaria del giornale per il quale scrive, lo porterà a riscoprire i propri sentimenti e a ricominciare a vivere come un essere umano, consapevole che il grande impianto del mondo non può essere per lui una gabbia. Così rivelerà a Sofia il segreto che aveva custodito per anni. -
La consolazione della sera
A cento anni dall'abbattimento della Mariensäule, la colonna mariana che un tempo sorgeva sulla piazza principale di Praga, il romanzo ripercorre le vicissitudini del rapporto dell'autore con l'illustre germanista e amico Italo Alighiero Chiusano a partire dalla prima conoscenza nel 1986 fino alla pubblicazione postuma di ""Consideratemi un sogno"""", il dramma dedicato alla figura di Kafka. Questo rapporto, che richiama alla mente quello di Federico II con il suo giovane discendente nel romanzo Konradin, ha sullo sfondo, quasi una sorta di alter ego, il grande scrittore praghese. È un diario elegante che si interseca con l'orizzonte della vita percepito attraverso la lente dell'arte. Kafka vi appare lontano eppure, procedendo nella lettura, si penetra nel suo spirito, nella sua solitudine piena di miti bui che illuminano la notte della vita, molto più che leggendo i saggi e le biografie dei critici. Il grande scrittore praghese è fatto rivivere immaginando i suoi gesti, le sue parole, i suoi sentimenti, le sue ansie... ma senza il timore di perdersi nell'abisso della sua opera."" -
Nonno Luigi
"Ripercorro in queste pagine tutte le tappe della mia movimentata esistenza, coinvolgendo il lettore nelle varie fasi, dai sacrifici dell'infanzia e dell'adolescenza, ai successi della giovinezza, dalle esperienze lavorative più varie, alle riflessioni dell'età matura. Umiltà e determinazione connotano il mio percorso di vita dedicato al lavoro, alla famiglia e ai rapporti umani."""" (L'autore)" -
Versi occasionali
Scrivere una poesia è lacrimare. Sgorgano infinite gocce di tristezza, di rabbia, di gioia dal cervello, dal cuore, dal fegato. Scrivere una poesia è denunciare. Illegalità, traffici, maltrattamenti, ingiustizie, situazioni paradossali. Scrivere una poesia è raccontare. Scrutare con occhi diversi la realtà, sprofondando nel suo strato più oscuro e infame. Scrivere una poesia è far rivivere. La memoria di chi è morto per i valori della libertà, della legalità, del rispetto o per semplice senso del dovere. Scrivere una poesia può essere anche perdita di affetti. Amori, amici, colleghi. Chiunque si interponga tra la penna ed il foglio. -
Sallentum. Epopea messapica del III sec. a. C.
Agli inizi del III sec a. C., Tarentum e l'intera Messapia erano ormai destinate a soccombere di fronte alla straordinaria potenza militare di Roma. Plaratames di Manduria, giovane e valoroso discendente di Arthas il Grande, temendo la ripresa del conflitto con Roma, si recò a Taranto in veste diplomatica alla ricerca di un accordo per fronteggiare l'imminente pericolo. Nel frattempo, strani segni premonitori si stavano manifestando nei cieli della Messapia e, in particolare, presso il santuario di Damatra Sturnia. Il responso della dea fu molto chiaro. Le legioni romane ben presto sarebbero ritornate per sterminare tutti quelli che si opponevano al loro imperium. Le forze straniere e i loro mercenari, con la scusa di prestare soccorso alle popolazioni messapiche, tentavano di impadronirsi delle loro terre. Prima di soccombere sul campo di battaglia combattendo strenuamente per il suo popolo, l'estremo desiderio del valoroso Plaramates era stato quello di essere almeno ricordato dai suoi posteri come un eroe. Ma i Romani, cancellando i Messapi dalla Storia, resero vano anche quel suo sacrosanto, ultimo auspicio.