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Mary Wollstonecraft
Nata a Londra nel 1759, Mary Wollstonecraft è stata un'intellettuale radicale e anticonformista, considerata una figura fondamentale nel processo storico di emancipazione della donna. Questo commosso ricordo è stato scritto da suo marito, William Godwin, e pubblicato nel gennaio del 1798, subito dopo la prematura scomparsa della scrittrice. Ispirato alle ""Confessioni"""" di Jean-Jacques Rousseau, il libro risultò troppo esplicito per i rigidi canoni morali del tempo; Godwin, infatti, non volle tacere gli aspetti intimi e confidenziali della vita della Wollstonecraft che prevedibilmente la società britannica della fine del XVIII secolo giudicava disdicevoli, come ad esempio la sua libera amicizia con una donna, il figlio illegittimo, i tentativi di suicidio e la penosa agonia. Il libro fu molto criticato, e solo di recente ha trovato il giusto riconoscimento di inestimabile testimonianza storica e letteraria su una personalità unica. """"Mary Wollstonecraft"""" racconta la vita di una donna eccezionale, che seppe conciliare l'analisi razionale con la comprensione degli affetti."" -
Prolegomeni ad ogni metafisica futura
Se si definisce ""metafisica"""" una conoscenza che si svolge interamente nel pensiero, senza riferimento all'esperienza, come è possibile una metafisica critica, e non dogmatica? Guidato da questa domanda, Kant nei Prolegomeni del 1783 elabora l'idea di una conoscenza a priori, fondata sul pensiero puro, ma che sia anche sintetica, in grado cioè di aggiungere nuovi contenuti riferiti all'esperienza. Spinti dalla nostra esigenza di oltrepassare con il pensiero i limiti della conoscenza, cerchiamo continuamente di pensare l'oggetto della metafisica, per quanto esso sia fuori dalla sfera delle nostre possibilità cognitive. Se, quindi, i confini del conoscere non coincidono con quelli del pensare, è possibile sviluppare una filosofia di carattere morale e religioso e non puramente scientifico. Da qui inizia la profonda lettura di Piero Martinetti, che attraverso un commento puntuale dei passi più importanti dello scritto kantiano, ne mette in luce, accanto alla profondità teorica, l'estremo e insuperato valore etico-pratico."" -
Cervelli sconnessi. La resistibile ascesa del net-liberismo e il dilagare della stupidità digitale
La grande mutazione di internet e dei nuovi media ci conduce verso un'era di maggiore democrazia e informazione? O, al contrario, questa nuova epoca è portatrice di nuove forme di controllo e dominio? A più di venti anni dalla diffusione del Web, questo volume di Giuliano Santoro - autore di ""Un Grillo qualunque"""", il primo libro che ha analizzato il fenomeno del Movimento 5 Stelle - mette in fila storie, idee e dati per sostenere una terza ipotesi: la legge del profitto e l'ideologia della concorrenza a tutti i costi stanno imbarbarendo il livello medio delle reti telematiche, livellando verso il basso i contenuti, frustrando le istanze di partecipazione e sfruttando la voglia di condividere saperi e passioni. Prendendo le mosse dalla situazione italiana, cioè dal Paese in cui l'accesso di massa a Internet ha segnato l'ennesimo peggioramento del dibattito pubblico, questo testo ricostruisce la storia della Rete, segnata fin dall'inizio dalla paradossale e inconsapevole collaborazione tra le controculture statunitensi e i laboratori del comparto militare-industriale. Per arrivare a interrogarsi sull'oggi: la quotazione in borsa di Twitter, lo scandalo del Datagate, le sperimentazioni """"tecnopolitiche"""" dei movimenti sociali e il dilagare online delle teorie del complotto e delle leggende digitali, che in Italia si sono riversate in piazza coi cosiddetti """"forconi"""". Un libro per comprendere dove sta andando il Web. E, in buona sostanza, la nostra democrazia."" -
Diario di un senatore di strada. La mia battaglia contro banche e lobby di palazzo
Cinque anni di Senato nella XVI legislatura (2008-2013) raccontati da Elio Lannutti, fondatore e presidente Adusbef ed ex senatore dell'Italia di Valori, che ha tentato di portare trasparenza in uno dei Palazzi del potere, nella fase più acuta di frattura tra il Paese reale e i privilegi di casta. Nel libro sfilano i professionisti della politica, le lobby affaristiche e i potentati economici e finanziari che ""utilizzano i governi di turno come i loro più solerti maggiordomi"""". L'autore ripercorre gli episodi di vita parlamentare che lo hanno visto protagonista: gli scontri quasi fisici con alcuni parlamentari leghisti perché aveva proposto un taglio alle retribuzioni dei senatori; i rapporti con l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga; le battaglie sui derivati tossici che hanno infettato l'economia; l'isolamento più totale, perfino dal gruppo dell'Idv, sul tetto agli stipendi dei manager. Ma c'è spazio anche per qualche nota di colore, come un singolare incontro con la delegazione di cappuccini di San Giovanni Rotondo in visita a Palazzo Madama."" -
Storie sospese. Cronache di scomparse, di attese e di non ritorni
Di che materia è fatta l'attesa? Quella incolmabile, di storie sospese che raccontano di una persona scomparsa, di un rapimento, di identità interrotte, del destino di chi non ha più fatto ritorno a casa? A rispondere, in questo libro di Isabella Pascucci, sono i protagonisti di alcuni casi eccellenti: tra questi, Pietro Orlandi e Maria Antonietta Gregori, che da più di trent'anni aspettano le proprie sorelle; Metella Quirico, figlia del giornalista rapito in Siria, e Paola Pellinghelli, mamma dell'indimenticato Tommy Onofri; Letizia Lopez, che nel non ritorno della giovane Rosaria ha vissuto l'orrore delle belve del Circeo. Nel libro - che ricuce la trama di vicende drammatiche, rivelando notizie e retroscena inediti - anche una intervista a Ferdinando Imposimato, il giudice delle verità scomode e dei grandi sequestri d'Italia, secondo il quale ""la scomparsa non fa notizia se la vittima non è importante; ci sono molte persone scomparse di cui nessuno parla e per le quali le indagini sono subito bloccate, e altre di cui tutti parlano, ma senza alcun risultato"""". In questa raccolta di storie sospese, il medium universale dell'intervista dà voce a chi l'attesa di un familiare l'ha vissuta e la vive dall'interno, a chi ha aspettato e aspetta ancora un segnale, una traccia, la verità."" -
Madame de Pompadour
Nella Francia del XVIII secolo, epoca di splendori e pregiudizi, Jeanne-Antoinette Poisson intraprende una vertiginosa ascesa sociale, divenendo dapprima la confidente e poi la favorita di Luigi XV. Con il titolo di marchesa di Pompadour, per quasi vent'anni la ""bella filosofa"""" influenza la politica della corona, introduce radicali cambiamenti nella vita di corte, favorisce le arti e gli illuministi. I fratelli Goncourt raccontano la sua vicenda, aggiungendo all'obiettività e alla penetrazione psicologica finezza di scrittura e progressione drammatica. Al di là del fascino di una donna che tenne a lungo in mano i destini della nazione più potente d'Europa, questa è anche la storia degli anni che preludono alla Rivoluzione Francese e, dunque, l'occasione per un'acuta analisi del potere. Questa prima traduzione italiana di Madame de Pompadour si basa sull'edizione del 1878, versione rivista e ampliata del testo contenuto nella raccolta di biografie """"Les maîtresses de Louis XV"""" (1860)."" -
L'ultima settimana di maggio
Primavera del 1915. La Prima Guerra Mondiale è in pieno corso e in Italia si discute animosamente se restare neutrali o intervenire. Filippo, romano doc e cameriere del celebre Caffè Aragno di Via del Corso, non ha dubbi: i suoi idoli infatti sono i giovani intellettuali interventisti frequentatori del locale, come Scipio Slataper, per cui il ragazzo ha una vera e propria ammirazione. Così, nonostante i dubbi e le paure dei suoi genitori, Filippo si arruola volontario e parte per il fronte. Arrivato in trincea scoprirà che la guerra è molto diversa da come l'aveva immaginata: solo terrore e morte, e migliaia di ragazzi che vengono mandati al macello. In Cadore, dopo essere scampato alle offensive dell'Isonzo, Filippo incontra la giovane Galilea, dagli occhi azzurri come il mare. Ma, proprio mentre tra i due sboccia l'amore, incombe la tragica ritirata di Caporetto... -
L'architettura dell'umanesimo. Contributo alla storia del gusto
Geoffrey Scott, originale figura di poeta e studioso, compone con questo libro una brillante ""storia naturale"""" del pensiero architettonico, per scoprire quanto di vero o di falso esista dietro la riflessione moderna. Pubblicato alla vigilia della Prima Guerra Mondiale e poi riveduto nel 1924, """"L'architettura dell'Umanesimo"""" esprime una tensione estetizzante e un'acuta insofferenza per ogni approccio utilitarista. Per Scott, infatti, ciò che si avverte come """"bellezza"""" non è mai materia di dimostrazione logica, ma si fonda piuttosto sul lavoro inconscio della memoria e affiora semplicemente come """"piacere"""". L'educazione della facoltà creativa consisterà, allora, nell'affinare la sensibilità e ciò avverrà con l'abitudine a contemplare opere che incarnino i valori """"umanizzati"""" di massa, spazio, linea e coerenza. È nella tradizione italiana, dal XV al XVIII secolo, che Scott ritrova tali valori: recuperarli è per lui un tentativo di ravvivare nei lettori il senso del gusto, avvilito dall'eclettismo vittoriano."" -
La regina Vittoria
Il regno di Vittoria coincise con il massimo splendore dell Impero britannico, gli anni della Rivoluzione Industriale e della Grande Esposizione. Un'epoca attraversata da profondi cambiamenti, ma al tempo stesso segnata dal ritorno di una morale rigida, di cui la famiglia reale inglese era l'esempio e l'emblema. In questo libro Lytton Strachey ricostruisce la vita della sovrana, dagli entusiasmi e turbamenti dell'adolescenza, alle tenerezze della vita coniugale, al dolore sordo della vedovanza. Senza sentimentalismi, ma con garbata ironia, l'autore descrive le virtù e le debolezze di una donna. Intorno alla regina ruotano i protagonisti della politica della nazione: l'amato principe Alberto, William Gladstone, Benjamin Disraeli, Henry John Palmerston e John Russell. Scritto nel 1921, La regina Vittoria ha segnato una svolta nel genere biografico ed è valso a Strachey il premio letterario James Tait Black Memorial. Questo libro ha contribuito a definire nell'immaginario popolare la figura di Vittoria, regina che occupò ""un posto distinto e memorabile"""" nel cuore dei suoi sudditi."" -
Populismo. Un carattere originale nella storia d'Italia
Da Mussolini a Renzi. Passando per Lauro, Craxi, Berlusconi. Ma anche per il Movimento 5 Stelle di Grillo e la Lega. Il populismo, ossia la capacità scrive lo storico Nicola Tranfaglia in questo saggio - di coinvolgere le masse ""dicendo loro esattamente quello che vogliono sentirsi dire"""", è una costante nella storia d'Italia. Un elemento significativo del ritorno dei populismi di fronte alle crisi determinate dai problemi economici e alle difficoltà dei regimi democratici è costituito, per l'autore, dalla frammentazione della società, dall'influenza dei grandi mezzi di comunicazione e dalle divisioni etniche o religiose che caratterizzano il mondo contemporaneo. Tranfaglia non solo ripercorre il dibattito teorico sul populismo e le definizioni che nel corso di oltre un secolo sono state date al fenomeno, ma cerca di leggerne i """"germi"""" nella vicenda politica del Paese. In quella passata (con il fascismo) e in quella recente, in cui il populismo è ritornato al potere assumendo la veste di un partito-azienda. Ma il declino di Berlusconi non per questo ha tagliato l'erba sotto i piedi al populismo. Anzi, la crisi dei partiti politici e il leaderismo esasperato rendono il rischio dell'""""uomo forte"""" più reale che mai."" -
Sistema Torino Sistema Italia
Torino come paradigma di un paese dove mala amministrazione e poteri forti la fanno da padrone. Maurizio Pagliassotti, autore di ""Chi comanda Torino"""", torna a occuparsi della ex capitale industriale d'Italia e lo fa con questo libro che rappresenta un originale mix tra inchiesta e racconto. La vicenda narrativa è centrata sul personaggio immaginario di Pietro Zanna, giornalista precario. Un espediente che Pagliassotti utilizza per entrare nel mondo dei media, descrivendone vizi e debolezze, a partire dall'autocensura e dal ruolo ancillare rispetto al potere. L'inchiesta porta in scena le figure centrali della politica e del mondo imprenditoriale torinese e nazionale: Sergio Chiamparino, Piero Fassino, Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Oscar Farinetti, l'inventore di Eataly. E poi, ancora, la galassia Fiat e le sue operazioni finanziarie; la cultura in mano alle fondazioni bancarie, le quali sono, a loro volta, oggetto di occupazione da parte dei partiti; le speculazioni edilizie che hanno snaturato il volto della città e creato sacche di degrado. Insomma, Sistema Torino - che è anche uno spettacolo teatrale - non solo disegna gli assetti del potere nella città della Mole ma rappresenta anche lo specchio dell'Italia presente."" -
Un'Europa possibile. Dalla crisi alla cooperazione
L'Unione europea è un Titanic affondato. Le élite che ci governano hanno scippato la sovranità sia alle istituzioni nazionali sia a quelle comunitarie. Il risultato è la destabilizzazione dei sistemi democratici e di welfare e una situazione sociale spinta da record di disoccupazione e impoverimento. Bruno Amoroso e Jesper Jespersen ricostruiscono le fasi di questa distruzione, attuata dalla Troika con il suo piano di apartheid globale e di riduzione della varietà delle società europee a ""un mercato, una moneta"""". La via di uscita dalla crisi risiede nella ricostruzione del progetto europeo su base policentrica, che dia luogo alla costituzione di quattro aree - Paesi scandinavi, Paesi dell'Europa del Sud, Paesi occidentali ed Europa centrale riunite da un progetto confederale di cooperazione."" -
Alle dieci di sera
"Alle dieci di sera"""" è il testo di una conferenza, tenuta per la prima volta presso la Princes' Hall di Piccadilly, a Londra, il 20 febbraio del 1885; in tarda serata, appunto, per dar modo al gentile pubblico di cenare senza fretta. Dietro la studiata noncuranza del titolo, James Whistler ingaggia in realtà un'aspra polemica, tesa a rivendicare l'autonomia dell'arte da ogni condizionamento sociale e culturale, e quella dell'artista da ogni forma di subordinazione a fini morali o pedagogici. Nel suo stile raffinato ed ellittico, il pittore denuncia i fraintendimenti della critica e il costante tentativo di ricondurre l'eccezionalità del genio entro codici prestabiliti. Whistler replicò la sua """"lecture"""" in diverse città. Pubblicata dapprima nel 1888, e tradotta in francese dall'amico Stéphane Mallarmé, suscitò immediatamente vivaci reazioni da parte di personaggi come Oscar Wilde e William Morris, restando poi alla storia quale una delle più compiute dichiarazioni a favore dell'""""arte per l'arte""""." -
La stagione delle belve. La vera storia del clan dei marsigliesi
Albert Bergamelli, Jacques Berenguer, Maffeo Bellicini: Sono Le ""Tre B"""" che hanno fatto tremare le polizie di mezzo mondo, da Parigi a New York, fino a Roma e le principali capitali europee. Le """"tre B"""" del crimine organizzato sono ben più di malviventi incalliti al centro di traffici illeciti. Raccontando le loro gesta, Pasquale Ragone percorre un periodo drammatico e intenso della storia del Paese, che va dal Piano Solo del 1964 alla scoperta della lista P2 nel 1981, passando per la strage di piazza Fontana, il tentato golpe di Junio Valerio Borghese e l'uccisione di Aldo Moro. In mezzo ci sono i colpi della banda, come la storica rapina di via Monte Napoleone, a Milano nel '64, il delitto del 75 a Roma in piazza dei Caprettari e, soprattutto, la """"stagione dei sequestri eccellenti"""". Bergamelli, Berenguer e Bellicini vivono da protagonisti quegli anni, portando a Roma un livello di criminalità organizzata mai visto prima e che vedrà impegnati nello scontro magistrati del calibro di Ferdinando Imposimato e Vittorio Occorsio. Per raccontare una vicenda così complessa, l'autore ha condotto un'inchiesta d'eccezione, consultando e raccogliendo migliaia di fascicoli sul Clan per capire fino in fondo un capitolo ancora oscuro della storia criminale italiana."" -
Putin e il neozarismo. Dal crollo dell'URSS alla conquista della Crimea
L'annessione della Crimea e il guanto di sfida lanciato da Vladimir Putin all'Occidente rappresentano il punto di arrivo di una strategia politica cui il Cremlino sta lavorando da più di un decennio: restituire cioè alla Russia un ruolo da protagonista nello scacchiere mondiale. Solo ripercorrendo la storia dell'ex ""impero del male"""" è possibile capire la traiettoria e le mille contraddizioni dell'immensa federazione euro-asiatica. Un Paese dove corruzione e affari della nuova borghesia - ma forse è più esatto definirla oligarchia - la fanno da padroni. E dove la democrazia si è rivelata una fragile """"illusione"""". Girano soldi, tantissimi soldi, e macchine di lusso, ma la rivoluzione postcomunista non è stata portatrice di maggiori libertà. Sergio Canciani, già inviato della Rai a Mosca, accompagna i lettori in un viaggio che dall'""""era Eltsin"""" arriva fino alle ultime mosse dello zar Vladimir. L'obiettivo del Presidente, sostiene l'autore, è quello di rioccupare, su scala appena più ridotta, i confini dell'Unione Sovietica. Putin, l'ex uomo del Kgb, considerato oggi come la persona più potente del mondo, sta giocando le sue carte sulla frontiera Sud, lungo l'asse che da Kiev porta a Sebastopoli, la popolosa città della Crimea al centro delle tensioni con l'Ucraina. Ma la sfida travalica i confini della vecchia Urss e investe come un ciclone l'Europa e l'America di Obama."" -
Il palazzo
"Non avevo più niente da fare in quella casa. Mi tirai dietro la porta, feci per l'ultima volta i gradini di marmo e aprii il grande portone del Palazzo. Si chiuse alle mie spalle con un rumore che qualche volta, al mattino, ancora mi sveglia e mi fa battere il cuore troppo forte."""" Con una prefazione di Moni Ovadia." -
Ciao vi dirò che la storia siamo noi
Lisetta, ancora ragazzina durante Seconda Guerra mondiale, ricorda i partigiani e in particolare Lupo, il comandante della brigata Stella Rossa, che arrivava in casa di notte. La madre le raccontava le storie della banda musicale di Vado, il suo paese natale, che si era rifiutata di suonare gli inni fascisti e di uno pazzo che faceva esperimenti con i suoi pignattini e si chiamava Guglielmo Marconi. Poi il dopoguerra, le elezioni del 1948, la televisione con Lascia o raddoppia, fino a quando Lisetta, assistendo a una manifestazione contro il governo Tambroni sostenuto dai fascisti, sceglierà di unirsi ai dimostranti, abbandonando il suo retroterra di ragazzina perbene con il vestito blu. -
Discesa all'inferno
Come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, Charles Williams credeva nel potere del mito, nella capacità della fantasia di rispecchiare la verità interiore. Più degli altri due, suoi compagni nel circolo degli Inklings, percepiva quanto sottile fosse il velo che separa il mondo della materia da quello dello spirito. La cittadina di Baule Hill, poco lontano da Londra, è il luogo dove questi mondi filtrano l'uno nell'altro. Qui, mentre il commediografo Peter Stanhope sta per mettere in scena il suo nuovo lavoro, Pauline Anstruther vive nel terrore di incontrare il proprio doppio, che le appare tormentandola fin dalla nascita. Intanto, la frustrazione amorosa di Lawrence Wentworth per Adela Hunt genera un demone femminile, che trascina l'uomo verso la dannazione. Per tutti, la salvezza è in quella ""dottrina di scambio e sostituzione"""" che Williams aveva sviluppato da un passo della """"Lettera ai Galati - """"Portate i pesi gli uni degli altri"""" - e aveva messo a fondamento della sua teologia personale."" -
Dalla parte sbagliata. La morte di Paolo Borsellino e i depistaggi di Via D'Amelio
Il 19 luglio 1992 moriva, assieme a cinque agenti della sua scorta, Paolo Borsellino. A 22 anni dalla strage di via D'Amelio la verità è ancora lontana. Depistaggi, pentiti taroccati, investigatori infedeli, servizi segreti hanno inquinato la scena del delitto e, negli anni, i vari processi che si sono susseguiti. Clamoroso errore giudiziario o vile depistaggio che sia, la storia è da riscrivere e in questo libro di Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella si sceglie di farlo osservando i fatti ""dalla parte sbagliata"""". Con questo libro Dina Lauricella riavvolge il nastro per aiutare non solo a dare un volto a chi ha ucciso il magistrato, ma anche, e soprattutto, scoprire chi ha dato l'ordine e perché. """"Stare dalla parte giusta significa riconoscere gli errori, cercare umilmente la verità e volerla con coraggio. Significa rinunciare anche a false e più comode ricostruzioni della storia edificate ad arte che alludono a effimeri successi e allontanano dalla verità, rendendone più arduo e faticoso il raggiungimento. Potrò non vederla la verità ma ne pretendo la ricerca, per dare un senso alla vita di chi è morto per questo"""" (Lucia Borsellino). Prefazioni di Peter Gomez e Nico Gozzo."" -
San Camillo De Lellis
Nato nel 1550 da una famiglia della piccola nobiltà abruzzese e destinato a diventare patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali, il giovane Camillo ha un'indole inquieta e focosa che per molti anni gli fa condurre un'esistenza disordinata, segnata anche da un'ulcera alla gamba che si rivelerà incurabile. Soldato di ventura, dilapida i suoi averi al gioco, lavora poi come manovale nel convento dei Cappuccini di Manfredonia, e qui finalmente si converte ""sputando in faccia al diavolo"""". La vocazione per il soccorso materiale e spirituale dei più deboli lo porta a Roma, dove fonda la Compagnia dei Servi degli Infermi, che nel 1591 si sarebbe trasformata nell'Ordine dei Camilliani. In questo libro, il padre gesuita Cyril Charles Martindale traccia con precisione storica il profilo morale e religioso di Camillo e ne racconta la carità eroica, le opere e la dedizione instancabile negli ospedali, durante le epidemie e in tempo di guerra.""