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Ti porto con me
Le immagini di ieri profumano di campi di lavanda, di soffitte e oggetti misteriosi, di lunghi pomeriggi passati all'ombra di un vecchio albero, dell'antico casale in cui siamo stati felici. Basta un suono, una parola e ci ritroviamo immersi tra i colori del passato. Torniamo bambini, cullati dalle voci che hanno cantato per noi. Rivediamo i volti che con noi hanno sorriso e la forza delle storie che ci hanno reso gli adulti che siamo. Ripercorriamo a memoria i nostri passi, anticipati da quelli dei nonni, che hanno vissuto la guerra e poi la liberazione. Li scopriamo innamorarsi e combattere, difendere piccoli segreti o scrivere lunghe lettere. Dolci e amare confessioni, come quelle lasciate da Ninì, che nella condivisione di una vita regalerà nuove e inattese possibilità. -
Di materno avevo solo il latte. Una storia nuova
Ho deciso di essere le tue parole, di incarnarmi in ciò che hai provato, di trasmetterlo alle donne che come te hanno vissuto o stanno vivendo la Depressione post parto. Ho deciso di essere testimonianza, perché non c'è un modo per vivere la maternità e mai nessuna madre dovrebbe essere lasciata sola. La bestiola maligna che abita la parte oscura di ognuno di noi, a volte, può essere davvero difficile da combattere e, se è vero che un giorno mi hai detto che ""di materno avevi solo il latte"""", oggi posso dirti che tutto ciò che sono, o che - da romanzo - spero di trasmettere ai miei lettori, lo devo a te, a come sei diventata una madre."" -
Incidenti di percorso
In qualsiasi parte del mondo, persino a un passo da noi, c'è un incidente che sta per accadere. Quell'imprevisto, quella disattenzione che colpisce a tradimento a ricordarci che la vita, in fondo, altro non è che un incidente biologico. Eppure ""Incidenti di percorso"""" è l'eccezione che conferma la regola, perché le storie contenute in questa raccolta devono la propria """"vita"""" a un ostacolo improvviso. Questo libro non è, perciò, solo un incidente di percorso, ma molto di più: è il percorso. Dato che ogni racconto è come uno scalino da salire, una diversa sfida da superare per trovare qualcosa di cosa di nuovo e capire che ogni scoperta altro non è che un incidente accaduto a una mente preparata. Armiamoci quindi di coraggio, sano spirito critico e curiosità, per rintracciare la strada maestra attraverso le pagine di un libro che saprà lasciarci molto: quel contrattempo, quella difficoltà, che potrà cambiarci la vita."" -
Dentro la vita. (Scusa, sciur padrun)
Certe guerre non finiscono mai se ci nasci dentro. Tuttavia, ogni conflitto lascia solo il segno di un passaggio, ti ferisce ma non cancella mai del tutto ciò che hai dentro. Così, quello che muore dentro la vita di Pina, attraverso le sue difficili esperienze al tempo della seconda guerra mondiale, è solo lo schiaffo di un'onda che le scorre in corpo, tra le risaie placide e quiete che è solita coltivare. L'onda della vita, più forte delle altre, più inquieta e imponente ma pur sempre un mare che non ammette condizioni: «Devi perderti dentro per imparare a nuotare». -
Meraki. Pezzi d'anima
"Amata scrittura, non mi abbandonare. Parole, lasciatemi ritrarre il mio inesorabile ed eterno amare. Poesia, lasciami estrarre. L'anima che non riesco a sedimentare""""." -
Le verità spezzate
Amore genera amore, ma siamo sicuri che scegliere come amare sia un gesto semplice e senza conseguenze? Anche perché spesso siamo portati a pensare che fare una scelta significhi decidere da che parte stare, evitando le mezze misure. Quando invece è il compromesso che fa la differenza. E basta un po' d'amore, un po' di coraggio, un po' di gentilezza, che per qualcuno possono diventare tutto: la salvezza, l'ancora a cui aggrapparsi per evitare di lasciarsi andare. -
Il direttore
Le notizie corrono veloci, nelle redazioni ma anche nel tempo. Informazioni segrete, estremamente pericolose, che potrebbero cambiare la vita di molte persone. Scoop che infuocano le tastiere dei giornalisti e scuotono le anime più mansuete. La dimensione onirica e la dimensione reale dei fatti si avvicendano in una storia ricca di repentini colpi di scena, un ""puzzle"""" volutamente inserito nel tessuto narrativo, affinché ogni lettore possa trovare, tra le tante chiavi interpretative, quella giusta per riunire insieme i pezzi di una vicenda inedita e scottante. Sospesa tra la guerra e la pace, il cielo e la terra, il passato e il presente, una voce - di uomo, di donna? - anima il direttore di un romanzo che dà vita a un coro polifonico di voci in una densa partitura di solisti, lungo il flusso di una trama senza pause, per giungere alla fine alla voce altisonante del Loro, Unico e forse Insostituibile Direttore."" -
Le mie tre vite. La vita avventurosa del comandante partigiano romano Mario Fiorentini
Il libro nasce dalla volontà di Mario Fiorentini (classe 1918) di completare la storia della sua vita. In realtà il saggio racconta un'esistenza divisa in tre fasi, con unico grande comune denominatore: la passione per qualcosa in cui si crede fermamente. La prima vita, dalla seconda metà degli anni Trenta fino all'occupazione nazista del 10 settembre 1943, racconta un ""uomo di cultura"""", un intellettuale, che svolge attività nel mondo del cinema e del teatro, con interessi anche in campo musicale e artistico, tanto da conoscere molti attori e artisti in seguito diventati famosi. La seconda vita, dal settembre 1943 all'aprile 1945, lo racconta come """"partigiano combattente"""". La terza vita, dagli anni Settanta agli anni Novanta, lo descrive prima come docente di matematica nelle scuole superiori e poi, dal 1 novembre 1971, come professore di geometria superiore all'Università di Ferrara."" -
Pier Paolo Pasolini un dantista eretico
«Dante ha pagato col rischio della condanna all'Inquisizione e alla morte la dirompente libertà del suo pensiero in un'epoca di grave oppressione religiosa e culturale; Pasolini con il proprio assassinio nel 1975, trent'anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo, durante una fase storica nominalmente democratica. E non solo loro hanno pagato duramente la scelta di dire la verità. La ricerca della libertà di espressione e di libera manifestazione del proprio pensiero suscita riserve e ostacoli in ogni tempo. [...] La riflessione di Dante e di Pasolini sulla politica è un patrimonio culturale di cui non possiamo fare a meno. [...] Ed è un fatto l'affinità che Pasolini sentì per Dante, pur così a prima vista lontano dalla sua idea di 'politica': tant'è che il 'dantismo' di Pasolini, letterario e di responsabilità etica dell'intellettuale, non può essere messo in dubbio. [...] Come si vedrà, il dantismo di Pasolini è il più originale e (fedele) di tutto il Novecento, il più assoluto e 'sostanziale', nella tecnica così come nello spirito stesso del 'fare poesia', nell'impegno e nella 'responsabilità' prima di tutto civile e politica dell'intellettuale». -
La sottile differenza
Lo spazio dei sentimenti è un territorio sismico. Una provocazione continua alla sicurezza di casa, al grattacielo dei legami familiari. Non esiste verità di cuore che non sia capace di radere al suolo legami tenuti in piedi a fatica per anni. È proprio questa la sottile differenza: la scossa che può cambiarci la vita, l'intercapedine inaspettata tra le macerie di un rapporto che sa dirci che sì, c'è differenza, tra vivere la vita e lasciarsene solo attraversare, tra pensare di non avere alternative e scoprire una nuova strada. Con ""La sottile differenza"""" scopriamo uno spazio contrario e ribelle, come la sfumatura che non raccoglie più colore (o li comprende tutti) nel grande dipinto nascosto in questo romanzo, uno spaccato di vita familiare che è come un silenzioso atto di guerra: alle facili convinzioni, alla morale imperante, al comunemente detto. È insomma quell'atto di rivolta - che non è rivoluzione - per capovolgere le zolle di macerie familiari difficili da accettare, ma non meno lontane dal vissuto di tante famiglie reali."" -
A proposito di realismo magico. Personaggi, tematiche e immaginari a confronto in Bontempelli e Masino
Quando una tendenza letteraria viene presentata come un sentimento più che un movimento, quando non si serve di definizioni precise perché ha bisogno di essere avvertita più che capita, nasce una saggio particolare che, come unico strumento di lavoro, ha l'immaginazione, intesa come l'unica magia che l'uomo possa esercitare. Stiamo parlando di realismo magico, e si rimane affascinati e un po' sorpresi, di fronte all'impossibile che diventa reale. Attraverso pagine sintetiche ma complete vengono esaminate due figure di solito poco indagate dalla critica, il capofila del novecentismo Massimo Bontempelli e la sua amata e sodale Paola Masino. -
Architetture misteriose in Italia. Dal Neolitico al XVII secolo
Il tema dell'architettura misteriosa in Italia nell'antichità costituisce ancora oggi per gli studiosi fonte di interrogativi che spesso non trovano una risposta convincente. Il presente saggio ha richiesto due anni di ricerche e di studio sulle architetture provviste di elementi strutturali, storici o estetici che l'archeologia non ha ancora esaminato o non ha saputo spiegare. Molte delle strutture analizzate, soprattutto quelle rupestri, sono poco conosciute poiché in numerosi casi difficilmente raggiungibili o site in proprietà private. I curatori dell'opera hanno girato l'Italia alla ricerca di queste costruzioni, solitamente nascoste in folte vegetazioni, selezionando le trentasette più interessanti dal punto di vista del loro aspetto architettonico o della loro funzione spesso enigmatica. -
Terrestrità
Verrebbe da ridere se la pioggia ah se la pioggia venisse dalla terra quante risate guardando il cielo riempirsi sul fondo di specchi. -
Di forma e di parole. Arte e poesia. Ediz. illustrata
Come nasce la collaborazione tra Edi Magi, Angela Ambrosini, Daniela Calzoni? La loro sensibilità artistica ha dato vita a progetti che vedono protagoniste le ceramiche di Edi interpretate dalle poesie di Angela e Daniela in un'alchimia tra arte visiva e versi che da eventi locali quali mostre e lettura di poesie si è poi concretizzata in questa pubblicazione, di forma e di parole. -
Al di là della tempesta
In ""Al di là della tempesta"""" c'è una storia difficile da credere: un'autobiografia in movimento, un vita che balla sotto la pioggia, incurante della tempesta. Perché il segreto non è aspettare che passi il temporale, ma affrontare ogni goccia senza la paura di bagnarsi. Come ha fatto Sara, la protagonista di questo romanzo autobiografico che, di fronte a ostacoli durissimi, è un esempio per chi pensa di non farcela e ha voglia di mollare. La vita al di là della tempesta è lottare ogni singolo giorno, cadere per rialzarsi più forti di prima, impegnare anima e corpo in qualcosa che ci faccia stare bene, mantenere uno spirito positivo. Perché tutti possiamo imparare a reagire, anche quando sembra impossibile."" -
Panchine
Panchine sono i luoghi dell'anima, sono un faccia a faccia con ciò che è stato e in definitiva con noi stessi. Sono i luoghi ombrosi dei ricordi, ribelli alle leggi del tempo, sempre pronti a ricordarci che abbiamo un passato e non solo un futuro. Sono le panchine dove ci siamo fermati, quei posti del cuore che rappresentano l'inizio della nostra storia, l'alba della vita, a cui prima o poi tutti facciamo ritorno, fisicamente e mentalmente. Così questo romanzo, grazie all'intreccio di vite dei suoi tre protagonisti, sa scatenare un grande gioco di sguardi e visioni, per giocare a nascondino con l'anima e azionare il tasto della riflessione. Un gioco che diventa una sfida con noi stessi per tornare in quei luoghi in cui ci siamo sentiti con la mente libera, pronti a sperimentare il turbamento del pensiero. -
Giro di vite
"Giro di vite"""" ha in mente una missione: dare senza chiedere, desiderare la felicità di un popolo a tal punto da mettersi in pericolo e rischiare la propria vita per difendere la pace di un paese. La missione di questo romanzo non finisce quando le azioni sono incapaci di modificare le cose, perché oltre il corpo c'è sempre l'anima: che ha la forza di cambiarle. Essere al servizio degli altri è il terzo cromosoma di ogni essere umano, un corredo genetico a ricordarci che siamo qui, sempre e comunque, per qualcuno. Per questo lottare per i diritti umani significa restare fedeli a noi stessi senza fermarsi alle apparenze, come ci insegna """"Giro di vite"""" e come sanno fare i protagonisti di questa storia al cardiopalma, coinvolti in una lotta alla criminalità mai ingaggiata prima." -
In girum imus nocte et consumimur igni
Due vite lontane vissute vicine. Un incontro non aspettato. Tre battiti di cuore vivo nostro. Il tuo il mio e quello di domani. -
Velame italico. La dottrina dell'origine nella Divina Commedia
"Studiando i diversi gradi di lettura del Poema ho seguito il solco primigenio lasciato da Dante. Un solco che il Poeta spezza e riprende più volte per non renderlo manifesto. Gli articoli in apparenza non aventi un filo conduttore rappresentano """"la ricerca dell'immagine"""" della studiosa d'iconografia e iconologia delle opere d'arte e della ricercatrice di antropologia culturale che cerca di """"riemanare"""" le tracce di una Tradizione antica e ancestrale """"italica"""" presente nella Commedia. Quell'immenso patrimonio filosofico ed ermeneutico della civiltà arcaica e medioevale che hanno """"un punto e linea"""" comune. Ogni Artista lascia sempre una """"memoria"""", una matrice immortale e per trovarla spesso si devono percorrere strade diverse rispetto il cammino percorso da altri scrittori. Si tratta dello studio dell'immagine nel linguaggio. La Parola è sempre figlia di una grande regina che è al di là dello specchio, per questo è bello tornare a quel punto iniziale capace di colmare le paure, eliminare il dolore, suscitare gioia e far accadere quella magia celeste che è la vita.""""" -
Il milite ignoto. Dai campi di battaglia al Sacrario della Patria in Roma (1921-2021)
Chi volle il Vittoriano, chiamato per sineddoche Altare della Patria, l'ara votiva della nazione che dal 1921 accoglie la Tomba del Milite Ignoto, lo pensò dedicato all'Italia intera, come macroscopica testimonianza di quello che essa fu dopo l'Unità. Fin dalla sua inaugurazione, il monumento divenne teatro di importanti momenti celebrativi, eventi che subito lo resero un simbolo dell'identità nazionale. Dai campi di battaglia della Prima guerra mondiale alle vicende che ne contraddistinsero la costruzione fino all'individuazione dell'Altare della Patria quale ultima dimora del Milite Ignoto, riscopriamo il Vittoriano ai giorni nostri, ancora in grado di trasmettere l'illustre eredità di valori che le generazioni del Risorgimento ci hanno affidato. Non a caso le fondamenta di questi valori, come ben osservò Carlo Azeglio Ciampi, sono ancora oggi qui incise nel marmo: l'unità della Patria, la libertà dei cittadini.