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Fogli bianchi
Volgo gli occhi su uno specchio, emerge candida come un foglio bianco la mia immagine. Rincorro un barlume lontano, nella selva indefinita e soffusa pervasa da una cupa incertezza. Così mi adagio un foglio sul petto, il cuore palpita animato dall'essenza rosea della grazia, mentre io scrivo inni alla vita. -
Aspetta
Le certezze tremano, le gambe vacillano, di fronte al vulcano inattivo che Alessandro, insoddisfatto padre di famiglia, scopre dentro di sé proprio quando un tornado di emozioni lo risveglia durante una vacanza alle Isole Eolie. E lo stupore, la curiosità, l'energia del vulcano attraverso le cicatrici dell'animo non potranno che condurlo in un viaggio dentro l'isola che custodisce la parte più nascosta, difficile e testarda di ognuno di noi: quella in attesa di veder esaudite le proprie aspettative, quella che si illude e desidera e spera che i propri sogni si avverino, finendo per proiettare sugli altri le proprie mancanze. Così, leggere questo romanzo significa scoprire il segreto per apprendere un grande insegnamento di vita: Aspetta senza aspettarti nulla, resta in attesa che l'universo si offra al tuo sguardo da un diverso punto di vista, combattendo le tue paure senza aspettarti che qualcuno le affronti per te. -
L' ultimo giorno d'inverno
In un universo forse ormai futuribile ma ancora distopico, si fronteggiano un governo centralizzato e autoritario e un movimento di giovani ribelli, simbolo di una convinta rivendicazione di libertà, ma anche la realtà amplificata della grande metropoli con quella del piccolo paese isolato e protetto. Proprio da un borgo appartato, sereno e solitario, tuttavia proviene Olivier, all'inizio adolescente ingabbiato dalle aspettative genitoriali in una vita già scritta, ma poi ben presto figura eroica e imprescindibile per traghettare l'intera popolazione verso la salvezza dalla dittatura e per strappare dalle grinfie del sistema che sta per annientarla la giovane Vichy, colpevole di aver esercitato una volta più del dovuto la sua libertà di espressione. In pagine dense e incalzanti si apre al lettore lo scorcio di una dimensione temibile e allo stesso tempo, chissà, non troppo lontana dal nuovo mondo pandemico. -
La custode di Shranna
Siamo tutti custodi di qualcosa. Dei segreti confidati e di quelli trattenuti, delle storie tramandate e di quelle vissute, delle leggende raccontate e di quelle inventate, dei ricordi più gioiosi e di quelli malinconici. Di parole, momenti, canzoni, abbracci, emozioni, affetto. Di quello che deve ancora succedere, ma è già scritto sulle pergamene del cielo. -
Comfort Zone
"Di niente, ho bisogno o niente almeno, di materiale intendo. Mi basta che il momento fermo mi resti dentro""""." -
Il buio illuminato
"È bello questo tempo: finalmente avviene che il primo giorno diventa l'inizio di ognuno, e la fine il suo desiderio appagato.""""" -
Paolo Sorrentino. L'oscar della bellezza
Ad aprire la collana è il Premio Oscar 2014 Paolo Sorrentino. Una scelta resa congrua dalle stesse idee in materia del regista: Le eccellenze italiane e gli italiani fanno di tutte per distruggerle. Tollerano quelle del passato, non quelle del presente. Ridimensionano. Non essendo noi eccellenti, non riconosciamo chi lo è. Eccellente è la maggioranza silenziosa di chi fa il proprio lavoro in maniera onesta, intelligente, originale. È più congeniale farla fuori: il Paese non riesce a capitalizzare questa eccellenza. Ma è da qui che verrà la salvezza, da qui la riscossa. Ciò che vale per l'Italia vale per Napoli, il luogo comune dal quale spesso si intravede in anticipo ciò che avverrà all'intero paese. -
Un anno qualunque. Pensieri, persone, circostanze 1965
I diari sono frammenti di vita passata. Ma in essi lo scrivere è rivivere. Nel frammento si coglie la misteriosa vibrazione della totalità. Sono anche memoria dell'antefatto che aiuta a comprendere il presente e a progettare, eventualmente, l'avvenire. Per i giovani di oggi, così schiacciati sull'immediato, può riuscire utile uno sguardo sul mondo di ieri che sembra ormai favolosamente lontano mentre bussa ogni giorno alla porta della coscienza, porta con sé il mito delle origini, l'infanzia, il tempo senza tempo, l'archetipo sovrastante. Non siamo nulla in senso assoluto. Siamo solo ciò che siamo stati. Più precisamente: ciò che ricordiamo di essere stati. -
Conversioni: verso un nuovo modo di credere? Europa, pluralismo, Islam
Le religioni nelle società occidentali stanno vivendo oggi una stagione di profondi mutamenti, tra secolarizzazione, pluralizzazione e privatizzazione del religioso. Dunque anche l'identità religiosa si trasforma, cambiano i modi di credere e si ridefiniscono le appartenenze, a partire da una prospettiva individuale e soggettiva: è per questo sempre più rilevante il fenomeno delle conversioni. Oggi sempre meno la propria fede è determinata dall'origine familiare o dalla trasmissione tra generazioni. Sempre più spesso si sceglie di credere, e quindi si sceglie anche in che cosa credere, in che modo farlo, in quali tempi della propria vita. Stefano Allievi si interroga su questi nuovi processi, che riguardano tutte le religioni: utilizzando come caso di studio le conversioni all'islam, ma esaminandone le implicazioni anche per altre religioni e filosofie, che producono reciproche ibridazioni tra immigrati e autoctoni nonché la nascita di versioni europee di religioni sviluppatesi altrove. Soprattutto ne nasce un nuovo tipo di identità religiosa, impegnativa ma al tempo stesso fragile, con cui dovremo fare i conti sempre più spesso in futuro. -
Gli intellettuali e la formazione dell'opinione. Cultura e potere nell'eredità dei Lumi
L’uomo di cultura ha un compito ben preciso, quello di invitare il pubblico cui intende rivolgersi ad un costante sforzo critico, ad un’assidua riflessione, alla volontà di rifuggire, in particolare, non dai “miti”, che costituiscono pur sempre una dimensione culturale e simbolica di grande valore e vantaggiosa ricchezza, ma dalle idee mitiche, cioè dai pregiudizi, da un pensiero che a volte riflette le mode e i condizionamenti del potere. In questa disanima dei rapporti tra intellettuali e potere, che inizia già con Virgilio e trova il più fertile terreno nel Settecento, non mancano ovviamente i casi dei letterati che, per rimanere fedeli alla loro indipendenza, hanno vissuto nella miseria. “La disgrazia del letterato è d’esser giudicato dagli sciocchi; di vivere”, precisa Chamfort, “in un secolo che perseguita il genio perché teme la luce, perché sa che il talento sarà in grado con razionali e ragionevoli argomenti di demolire le opinioni correnti e formarne di nuove e di più veritiere”. -
Guida alla conoscenza del '900 italiano. Un racconto di uomini, guerre, paure e speranze lungo cent'anni
È vero, la storia è un continuo processo di costruzione e - in Ciro Raia quanto tale - deve contenere il sapore della vita. Nella Guida alla conoscenza del '900 italiano sono presenti l'uno e l'altro. Nelle sue pagine si raccontano, infatti, cento anni di storia di un Paese, attraverso le sofferenze, le paure e le speranze di un popolo intero. E di quegli stessi anni si raccontano anche le imprese sportive, i battesimi letterari, le novità cinematografiche e i modi di vivere di ogni giorno, di bambini e di adulti, di uomini e di donne. Insomma, uno spaccato corale di un Paese, che si legge ""visivamente"""", come davanti allo srolotamento di una pellicola di un film."" -
Dimmi che mangi e ti dirò in chi credi. Ricette e ricettari di ebraismo, cristianesimo e islam
Nell'esporre a grandi linee i contenuti delle religioni monoteiste si evince l'importanza del cibo. Sul filo della storia si assiste alla trasformazione delle materie prime secondo il culto praticato, piatti della tradizione, delle feste, degli eventi. Ti stupirai dei riti e dei buffet del mistico Shabat, dell'attualità dei piatti preferiti da Gesù, embrioni della dieta mediterranea. Potrai conoscere il ruolo del pane, da quello azzimo a quello arabo; l'importanza delle spezie, il ruolo del vino. Nel quotidiano dei vari credi scoprirai tante ricette, antichissime e moderne a testimonianza della nutrizione e della sua sacralità. Allora, come esorta Maometto nel Corano: ""leggi""""!"" -
Deliriousnapoli. Narrazioni urbanistiche da una metropoli instabile
Raccontare le vicende di un territorio attraverso modelli analitici legati all'urbanistica, come prova a fare questo libro, è un'operazione complessa e, per molti versi, grama. Essendo un campo composito, ogni riflessione trova il suo contrario, ogni politica la sua controproposta, ogni emergenza un responsabile diverso a seconda dell'osservatore. Il libro raccoglie gli editoriali di Giuseppe Guida pubblicati su ""La Repubblica/Napoli"""" a partire dal 2006. Saggi brevi, che provano a centrare la dimensione territoriale dei cambiamenti inserendola nella cornice del dibattito urbanistico contemporaneo. Un racconto parziale, dal quale emerge la frammentarietà, l'illogicità, in molti casi il delirio, appunto, di una gestione dei fatti urbani a volte incomprensibile e, in troppi casi, instabile e non concludente. Gli scritti mescolano una prosa rigorosa e scorrevole e una """"sottile vena di ironia"""" con le quali formulare proposte innovative e """"punti di vista strutturati e originali"""", come scrive nella prefazione al libro Giustino Fabrizio, per più di dieci anni direttore della redazione napoletana de """"La Repubblica"""". E così Giuseppe Guida, quasi come il """"flâneur"""" descritto da Walter Benjamin, e cioè una sorta di osservatore impressionistico della realtà metropolitana, ma dalla rigorosa tensione etica, accompagna il lettore nella congestione di fatti, luoghi, persone e personaggi che compongono il caleidoscopio di una realtà che, nel bene o nel male, continua a meravigliare (e a preoccupare). Prefazione di Giustino Fabrizio."" -
Te la do io la Svizzera... Heidi non abita più qui
"Heidi non abita più qui [...]. La Svizzera ci tiene a mantenere la sua immagine di Paese idilliaco, pacifico e neutrale, tutto corni alpini, orologi di precisione ed edelweiss. Del resto, come non riconoscere che la Confederazione è un Paese pieno di meriti? Qui la democrazia la prendono sul serio, i referendum non solo li votano, ma ne rispettano perfino i risultati. Qui hanno accolto Voltaire e Calvino, hanno ospitato gli ugonotti, hanno protetto gli anarchici italiani a fine Ottocento, hanno offerto riparo agli ebrei e agli antifascisti in fuga dal nazismo. Poi però Calvino è stato espulso da Ginevra, Pietro Gori e gli anarchici sono stati cacciati (""""Addio Lugano bella"""") e i banchieri zitti zitti si sono incamerati i soldi di tanti ebrei passati per i camini."""" (Dall'Introduzione di Gianni Barbacetto). Prefazione di Peter Gomez." -
Donne italiane dell'Isis. Jihad, amore e potere
Più di 500 donne sono partite dall'Europa per unirsi allo Stato islamico: quasi sempre ventenni sedotte dalle promesse di un ""brand"""", l'ISIS, e dall'offerta di un modello di femminilità forte, con un suo potere pur nella sottomissione. Questo libro ricostruisce le storie di vita delle donne che hanno lasciato l'Italia e sono partite per la Siria e per l'Iraq; fa luce sui processi di radicalizzazione identitaria e i fattori di fragilità che predispongono al fascino del mondo utopico dell'ISIS; ripercorre gli itinerari di viaggio mostrando l'intervento femminile nel reclutamento e nel facilitare la partenza di altre compagne. E, dunque, perché partono queste donne? Per vivere: il testo di Maria Bombardieri, studiosa dell'islam in Italia, svela le loro motivazioni più profonde, una combinazione di desideri e mancanze, che si incontrano con il fascino del """"jihad a 5 stelle"""" dell'ISIS. Il potere di esercitare la violenza non è prerogativa maschile nello Stato islamico: appartiene anche alle miliziane della Brigata al-Khansa, anche se spesso è finalizzato al controllo delle altre donne. Il libro è così anche un prezioso contributo alla chiarificazione del rapporto tra donne e violenza: aiuta a comprendere fino a che punto le italiane hanno aderito all'ISIS, hanno intrepretato ruoli domestici o funzioni sociali, e giustificato gli attacchi terroristici in Occidente. Tuttavia, il fascino del brand non è irreversibile: il distacco dall'ideologia violenta può avvenire. Le vicende di alcune donne evidenziano libertà di scelta e agire politico che hanno consentito ad alcune che avevano aderito all'ISIS di tornare indietro."" -
Mi ritiro per pensare!
Un testo irriverente, politically scorrect, in cui affiorano pensieri in libertà di un uomo che della libertà ha fatto il suo primo e unico valore. Vita, amore e morte, alcuni dei temi affrontati volutamente con uno stile irriverente ma che lascia spazio al pensare. L'obiettivo è provocare una reazione nelle persone che, per la maggior parte della loro esistenza, trascorrono una vita piatta, monotona, priva di sussulti. E dunque questo libro, al di là del personalismo che ne esce fuori, è un sottile invito a pensare con la propria testa, a non farsi condizionare da. mode, pregiudizi, prese di posizione aprioristiche. ""Una vita fa Marcello Cocchi, durante la presentazione di un suo cortometraggio di cui fui spettatore, mi spiegò il senso della sua regìa: un tentativo di indagine che trae la sua stessa sostanza dalla vita vera, ma si muove tra suggestioni e inconscio, in confini dai contorni confusi ma che come per magia alla fine riescono a trovare ordine e compiutezza. Ebbene, ho ritrovato queste stesse caratteristiche nel suo libro Mi ritiro per pensare!. Più che un romanzo, un diario, pieno di storie, passioni, disgressioni, citazioni, motti, riflessioni personali e universali, scritto senza filtri e permeato di una 'logica illogica' che mi ha soggiogato. Ma anche un testo per certi versi filosofico, che privilegia l'immanenza alla trascendenza. Una scrittura potente al servizio di immagini suggestive, tutte diverse tra loro eppure tutte dettate dalla costante, esplicitata esigenza di amore: folle pretesa di affetto e ossessivo tormento dell'incolmabile vuoto."""" (Maurizio De Giovanni)"" -
Terra mia. Estinguersi o evolvere
La Terra da anni ha intrapreso la strada di un pericoloso non ritorno che induce molti a paventare il rischio che si vada incontro ad una sesta estinzione di massa. La responsabilità maggiore viene attribuita agli effetti dei mutamenti climatici: incremento degli eventi estremi; scioglimento dei ghiacciai polari; innalzamento del livello di mari e oceani. La crescita della popolazione che potrà arrivare a dieci miliardi di persone entro la fine del secolo aumenta la vulnerabilità del pianeta. Ma l'umanità ha gli strumenti per invertire questa tendenza e far prevalere l'istinto di conservazione. -
Psicologia della personalità. Teorie e applicazioni in una prospettiva d'integrazione dinamico-costruttivistica adleriana, socio-cognitiva ed evoluzionistica
Il volume presenta un'ampia panoramica sulla scienza della personalità, ma con un taglio particolare. L'Autore, infatti, riflette sullo stato della disciplina tenendo costantemente sullo sfondo l'impianto teoretico di Alfred Adler: il clinico e studioso viennese che, ad inizio del XX secolo, con coraggio e fermezza, prima sfidò Freud in un serrato confronto scientifico, opponendosi alle rigidità dottrinali e alle blandizie del fondatore della psicoanalisi, e poi avviò una sua scuola psicodinamica che definì Psicologia individuale comparata. Egli fu dunque l'artefice della prima dissidenza nella psicologia del profondo e di un originale modello personologico e di pratica psicologica, impegnato anche nel sostegno ai più umili nella disastrosa condizione della ""Vienna rossa"""" seguita alla Prima Guerra Mondiale. Un impianto teorico-pratico caratterizzato da limiti, ma anche da tante ardite intuizioni, così avanzate da non essere comprese dai suoi contemporanei. Il volume pertanto fa giustizia della perdurante sottovalutazione storiografica nei confronti di questo studioso, spesso indicato banalmente come l'inventore del 'Complesso d'inferiorità'; ma che fu molto, molto più di questo. Insomma, l'Autore ha inteso collocare nella giusta luce quanto prodotto da Adler, la cui impronta continua a riverberarsi nella moderna personality psychology, in particolare nei modelli socio cognitivi e costruttivistici. Il volume si articola in tre parti: nella prima parte viene illustrato l'attuale stato dell'arte in psicologia della personalità (definizioni, statuto epistemico, metodi e tecniche d'indagine, una selezione delle più significative teorie di ampio, medio e breve raggio, l'esame della """"controversia persona-situazione"""" e dei possibili sviluppi della disciplina). Nella seconda parte viene effettuata una sintetica analisi di alcuni disturbi della personalità, della relazione d'aiuto e del trattamento del disagio psicologico attraverso il counseling adleriano in chiave dinamico-costruttivistica e metacognitiva. Nella terza parte viene approfondita la riflessione sui costrutti adleriani nelle cornici dinamico-clinica, psicosociale ed evoluzionistica."" -
Il mondo dei media. Sociologia e storia della comunicazione
Non si può non comunicare. In questa affermazione di Paul Watzlawick si addensano i principi più importanti della convivenza sociale. L'uomo è tale, in ogni epoca e in ogni dove, poiché comunica. E attraverso la comunicazione costruisce le proprie condizioni di esistenza. Questo saggio ricostruisce la storia e le principali teorie su ciò che definiamo ""media"""": dall'oralità alla scrittura, dal papiro al computer, i media edificano il mondo che conosciamo. Più che semplici strumenti, essi sono l'habitat che chiamiamo realtà."" -
Giovanni Boccaccio. Il Decamerone. La novella che non fu mai scritta
Una novella di Giovanni Boccaccio idealmente dedicata a Giovanni Bovara, studioso del ""Decamerone"""", che poco prima di morire (1916) a causa delle ferite riportate durante la Prima guerra mondiale, scoprì fortunosamente uno scritto sconosciuto del Boccaccio. Questa novella fu poi nuovamente dimenticata per essere poi pubblicata, per la prima volta. È altamente probabile che la novella fosse stata portata al Nord dallo stesso Boccaccio per donarla a qualcuno quando, nel 1351, fu inviato in Tirolo come """"ambaxiator solemnis"""" di Firenze. Qui, Camilleri racconta non solo come venne in possesso di una copia manoscritta dell'originale autografo, ma chiarisce anche le probabili ragioni che spinsero Boccaccio a escludere questa novella sia dalla Giornata Terza del Decamerone, a cui era originariamente destinata, che dalla raccolta definitiva.""