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Giuseppe De Nittis. Barletta, Palazzo della Marra. Catalogo generale. Ediz. a colori
Il catalogo completo e organico della collezione delle opere di Giuseppe De Nittis, donate nel 1913 dalla vedova del pittore, Léontine Gruvelle, al Comune di Barletta. Il lascito - consistente in numerosi capolavori, studi, bozzetti, quadri non finiti e in una importante cartella di incisioni dell'artista - è stato per la prima volta studiato in tutti i suoi aspetti e ordinato secondo criteri tematici e di affinità. Nel volume trovano spazio anche due contributi riguardanti la storia, l'architettura e le decorazione pittoriche dello splendido palazzo Della Marra, nuovo ""contenitore"""" della collezione, acquisito nel 2015, a titolo non oneroso, al patrimonio della città di Barletta."" -
Puglia rupestre inedita. Archeologia, arte, devozione
Contributi di: Gioia Bertelli, Rosanna Bianco, Francesco Calò, Manuela De Giorgi, Giuseppe Donvito, Marina Falla Castelfranchi, Massimo Limoncelli, Maria Rosaria Marchionibus, Marcello Mignozzi, Sergio Ortese, Roberto Rotondo. -
Le sostituzioni
Sergio Della Mantide è un avvocato di scarsa levatura. Sposato, con una figlia adolescente, scopre che la moglie ha una relazione con un altro uomo e i due si separano, con grande sofferenza di lui. Gli viene affidata una causa milionaria da un imprenditore indiano che, a sua insaputa, utilizzerà il sistema della causa per ripulire soldi sporchi. Altro obiettivo dell'imprenditore indiano è quello di sbarazzarsi della bellissima moglie, Avani, di origine giainista e profondamente buddista, di cui ha scoperto dopo il matrimonio l'origine di fuori casta secondo la stratificazione sociale indù. Sergio si innamora profondamente di Avani e inizia con lei una relazione che lo porterà poi, senza saperlo, a scompaginare i piani delittuosi del marito della donna che ama. Tutti i protagonisti saranno poi destabilizzati da ciò che farà Avani. Cose, persone, sentimenti, si sostituiranno, come nella vita di tutti noi. -
I vignaioli di Cîteaux
All'indomani della sanguinosa conquista di Gerusalemme durante la prima grande Crociata in Terra Santa, una serie di delitti efferati perpetrati su alcune giovani donne della Francia settentrionale è attribuita a una feroce entità, presto battezzata dal popolo ""la Bestia"""". A essere accusato è Guillom, un vignaiolo della Champagne appassionato studioso dei fenomeni naturali, dotato di un eccezionale talento per la vigna. Sfuggito alla cattura, il giovane si rifugia presso il monastero di Cîteaux, fondato alcuni anni prima da un gruppo di monaci di Molesmes, presto diventato un grande centro di attrazione spirituale, dove viene paternamente accolto dall'abate, Étienne Harding, che lo ha conosciuto alcuni anni prima e crede alla sua innocenza. Qui Guillom rivoluziona le tecniche di coltivazione e vinificazione della vite, creando un vino di qualità eccezionale, il cui colore, rubino con riflessi vermigli, sembra evocare in modo straordinariamente realistico il miracolo della Transustanziazione. La storia si svolge in diverse regioni della Francia, dalla Normandia alla Guascogna, attraverso varie vicende, nelle quali l'indagine sugli inarrestabili delitti della Bestia si sviluppa fino al suo imprevedibile esito, intrecciandosi con le guerre della Francia contro la monarchia anglo-normanna e i castellani ribelli, lo scontro teologico tra Bernardo di Chiaravalle e il filosofo Abelardo, le lacerazioni provocate dallo scisma pontificale. Sarà il ritorno ormai insperato del fratello di Guillom dalla Crociata, sfuggito ai suoi spietati persecutori, a permettere al prevosto di Parigi, Gilbert, di svelare il mistero di quelle morti. Non è quello che appare: la Bestia non è una sola, né i motivi di quelle uccisioni risiedono nella perversione dell'assassino. Nella storia, oltre al vignaiolo Guillom e ad altri personaggi creati dall'autore, vi sono personaggi storici, realmente vissuti, variamente coinvolti nella vicenda principale, come Étienne Harding, l'abate di Cîteaux, Bernardo di Chiaravalle e Abelardo. A questi va aggiunto, vero protagonista impersonale, lo storico Clos de Vougeot, del quale nel libro si raccontano gli esordi: come, da alcune parcelle insignificanti, solo parzialmente coltivate, ricevute in dono, i monaci diedero inizio alla loro lenta, ma graduale acquisizione, fino alla loro ricomposizione in una sola unità, interamente dedicata alla coltivazione della vite e destinata a entrare nel mito."" -
La polvere del tempo
Tutta la vita dentro le pagine di un libro, perché solo descrivendola la realtà assume consistenza: questo è ciò che Saponaro fa, semplicemente scrive, di sé, del mondo, dell'amore. Ancora una volta amore verso la sua città, Bari, fotografata in tanti piccoli ricordi, aneddoti recenti o remoti, che danno il senso di un contesto urbano ben preciso, fatto di luoghi e persone che lo rendono unico e riconoscibile. E sempre la stessa città fa da sfondo all'amore di una vita, Anna Maria, inseparabile compagna di Saponaro, la sua prima lettrice. Un sentimento talmente profondo quello dello scrittore, che sfida il tempo e la lontananza, e va oltre la fisicità dello sguardo quotidiano. Infine il massacro del Bataclan di Parigi, ""un barbaro omicidio d'incolpevoli"""" verso cui si può, ancora una volta, provare solo amore. Saponaro compone per loro versi semplici, senza titolo, né fronzoli stilistici, che proprio per questa loro caratteristica, fanno venire in mente lo haiku giapponese. Un grido di dolore che non si spiega, ragazzi che uccidono altri ragazzi, senza sapere nulla gli uni degli altri, e il dovere e il trasporto di uno scrittore di fissare questa tragedia così feroce nelle pagine di un libro, per non dimenticarli mai, per piangere insieme a loro, per diffondere amore in un mondo che evidentemente non è ancora del tutto perduto."" -
Bari. Il faro e il porto
Saggi di Giuseppe Carlone, Nicola Martinelli, Sabrina Scaletta, Silvia Micunco, Michele Montemurro, Gabriele Rossi, Enrica Simonetti. -
Polpo di scena. Vita, morte... e miracoli del polpo di scoglio
Il polpo comune o polpo di scoglio: animale marino mitizzato da alcuni, vilipeso da altri; invertebrato intelligente o stupido, secondo giudizi opposti; protagonista di prodezze leggendarie e di imprese scientificamente documentate; soggetto grafico trasfigurato attraverso i secoli, da elemento carico di simbologia delle antiche civiltà mediterranee a moderna icona pubblicitaria; importante prodotto della pesca, promosso da cibo ordinario ad alimento di pregio. Tutto ciò è il polpo e ancor di più. In questo libro, un ricercatore pugliese di levatura internazionale ristabilisce le verità biologiche e quelle storiche sul polpo, trattando della sua biologia, del suo comportamento, della pesca e del commercio di cui è oggetto, dei suoi rapporti con l'uomo, del suo valore nutritivo, fornendo altresì una cospicua raccolta di ricette per conoscerlo meglio anche come alimento. -
La terra del «Re Straniero»
Con contributi di Angelo Bottini, Antonio Bruscella, Marisa Corrente, Giuseppina Diomede, Maria Luisa Marchi, Italo M. Muntoni, Luca Ruzza. -
Kinderbauhaus. Non sottovalutatemi. Didattica per la creatività
Un titolo che ha in sé gli elementi che lo costituiscono: una scuola delle arti a portata di bambino, un metodo in cui l'essenziale è la semplicità. Vale la pena spendere due parole sul sottotitolo del libro ""Non sottovalutatemi!"""". Paul Klee era convinto che anche i bambini navigano nel mondo della creatività, con acume e interesse. Per questa ragione sosteneva che il mondo dell'infanzia doveva essere una componente fondamentale rivoluzionaria nel campo della creatività. Le analogie tra la produzione artistica di Klee e il disegno infantile sono l'effetto della sua convinzione dell'importanza della particolare creatività infantile. Quando Klee ebbe suo figlio, per le suddette ragioni il bambino diventò il centro attorno al quale gravitava la creatività dell'artista, che per la felicità del figlio progettò e costruì - per esempio - deliziose marionette. Uno dei disegni del figlio di Klee rappresenta un bambino e si chiama, per l'appunto, """"Non sottovalutatemi!""""."" -
Poteri locali nella Calabria angioina. I Ruffo di Sinopoli (1250-1350)
Prefazione di Dalena Pietro. -
Quel ponte unì l'Italia
Ciccì, un bambino con le mani di adulto, e un geometra di Genova, si incontrano nelle campagne di un piccolo borgo del Potentino nell'anno del Signore 1910 (o giù di lì). I due lavorano alla costruzione di un ponte canale dell'Acquedotto Pugliese, ""il più grande acquedotto del mondo"""". Condividono polvere, odori sgradevoli e pietre, molte pietre, infinite pietre da sgrezzare. Trascorrono tanto di quel tempo, insieme, che alla fine il tempo stesso finisce per incollarli in un rapporto di giorno in giorno sempre più intenso e più intimo. L'amicizia è un sentimento strano. A volte non ha bisogno di nulla. Spesso si ciba di privazioni e di fame, per crescere bene. È nelle avversità che l'amicizia esprime il meglio di sé. Il ponte che hanno contribuito a realizzare è stato da poco terminato. Si staglia, bello e austero, sullo sfondo del loro rapporto, come una quinta dell'esistenza. Stanno per separarsi. Sopra tutto, l'acqua, elemento immanente da cui tutto trae principio e ragione, deus ex machina dei destini loro e di un'Italia che stenta ancora a riconoscersi unita."" -
Via Sparano nel tempo
Via Sparano è stata il ""Salotto Buono"""" della città di Bari; oggi è al """"restyling"""". Questo libro nasce dall'intento di provare a raccontare il Salotto di Bari, ascoltando, interpretando e ripetendo quello che dicono le sue immagini e i suoi documenti: cartoline illustrate, cartoline commerciali, cartoline pubblicitarie, manifesti, locandine, libri. Via Sparano è stata la via delle vasche, cioè delle passeggiate avanti e indietro nei due versi: da Corso Vittorio Emanuele II alla Stazione e dalla Stazione al Corso. Con l'aiuto di parole e illustrazioni, l'autore tenta di accompagnare chi legge e guarda, lungo quelle vasche."" -
Alle fonti della Basilicata medievale: edizioni, progetti, cantieri
Tornare a discutere della situazione delle fonti per lo studio della Basilicata medievale: questo è l’obiettivo delle relazioni presentate durante un Seminario di studi tenuto a Lagopesole nel marzo 2016 e qui raccolte in volume. Lo spettro tipologico proposto si apre anche alle fonti narrative, come pure a quelle sempre più ricche e promettenti di ambito artistico ed archeologico, in modo da fornire (e aggiornare) un quadro stimolante e a tratti anche provocatorio, mostrando limiti e potenzialità di un contesto di storia regionale che non può che avvantaggiarsi da una collocazione in una prospettiva di storia generale in grado di affrancarlo da un atteggiamento spesso acquiescente e passivo nei confronti della tradizione e del cliché di una regione immobile nel tempo. Da questo discende in parte la mancata pubblicazione dei fondi conservati in originale negli archivi lucani – sopravvissuti al concentramento, con imprevista distruzione, nell’Archivio di Stato di Napoli – e fuori regione, o di quanto in tempi diversi è stato trascritto da originali oggi perduti. Tanto più opportuna appare la ponderata riflessione sullo stato dell’arte qui proposta, pensata e programmata come solida base per un lavoro di edizione e scavo che presenta ancora notevoli margini di incremento. -
Cagnazzi. Uno scienziato nelle rivoluzioni
Età di lettura: da 8 anni.. -
Vivere «oltre» la speranza
Negli ultimi anni gli aspetti anatomo-funzionali alla base della longevità sono stati oggetto di un crescente interesse da parte di biologi, genetisti, medici, statistici, psicologi, pedagogisti, urbanisti, e di altri. Secondo l'opinione condivisa dagli studiosi, l'invecchiamento è un fenomeno dinamico dipendente dall'interconnessione di fattori biologici, ambientali, psicologici e sociali che sin dalla nascita incidono sulla qualità e la durata della vita umana. Il numero crescente di ultrasettantenni e persino di ultracentenari in buono stato di salute ha progressivamente modificato l'immagine negativa dell'invecchiamento, come decadimento fisico-cerebrale e disadattamento sociale, a favore di una concezione positiva di risorsa per maturità, saggezza, consapevolezza del valore della vita, attenzione e disponibilità verso gli altri. Sulla base di questo e di altri rilievi da tempo è stato avviato un processo di conoscenza, d'informazione e di formazione finalizzato a trasmettere, anche ai più giovani, l'importanza sin dall'infanzia, per un ""invecchiamento di successo"""" e una """"longevità attiva"""", di adeguati stili di vita e di fattori determinanti come alimentazione, attività fisica e mentale, apprendimento, integrazione socio-culturale, comunicazione, creatività. Dedicato ai giovani e a tutti coloro che, in qualsiasi età, abbiano la curiosità di conoscere i fattori che possono favorire una vita longeva integrata, sana e attiva. Con un saggio di Giandomenico Amendola """"Una città amica dell'età""""."" -
Puglia, le età del jazz
Per lungo tempo, pensare di vivere di jazz al di fuori di Roma e Milano, sarebbe stata pura utopia. Non deve sorprendere quindi, se alcuni tra i primi pugliesi a dedicarsi alla musica jazz, già negli anni che precedettero la Seconda guerra mondiale, furono attivi prevalentemente in quelle città, a cominciare dal sassofonista nocese Vito Morea o da Michele Ortuso, un banjoista originario di Monte Sant'Angelo che aveva conosciuto il jazz direttamente negli Stati Uniti, dove la sua famiglia era emigrata in cerca di fortuna. Tuttavia il jazz, proprio negli anni della guerra, trovò una più facile accoglienza al Sud - e in Puglia - prima che al Nord. Bari venne liberata dagli americani il 15 settembre del 1943 e più o meno contemporaneamente presero il via le trasmissioni dell'ex Eiar, ribattezzata dopo la Liberazione ""Radio Italia Libera"""", successivamente trasformatasi in Radio Bari. E proprio negli studi di Radio Bari si fece conoscere il quintetto """"hot"""" guidato da Bruno Giannini che annoverava, tra gli altri, anche i fratelli Principe. La presenza delle truppe americane in tutta la regione, favorì tra l'altro non solo la diffusione dei leggendari V Disc, ma anche - ad esempio a Bari e Foggia - l'arrivo di personaggi come Marlene Dietrich, Frank Sinatra o Stan Getz. Senza la pretesa costruire un'accurata cronologia di accadimenti, il volume ripercorre fino ai nostri giorni l'evoluzione del pubblico, le trasformazioni del """"fare jazz"""" in Puglia a tutti i livelli e il passaggio dal dilettantismo al professionismo a tempo pieno. Un itinerario che vuole essere storico, critico e sociale e che si propone come una traccia, un punto di partenza per chiunque voglia arricchire questa narrazione con ulteriori, indispensabili contributi."" -
Studi sulla pittura beneventana. Vol. 1
Tutti gli studiosi, che si sono interessati di pittura altomedievale nel corso delle loro ricerche, si sono imbattuti in questo volume, Hans Belting, Studien zur beneventanischen Malerei, del quale hanno affrontato la lettura per tanti versi ostica ma indirizzandola alle parti più direttamente in relazione con la loro ricerca. Risulta infatti ardua la lettura nella sua interezza di questo testo, ampio e articolato, pieno di rimandi e confronti con il mondo romano, con quello bizantino, dell'Italia del nord oramai sotto i Carolingi e dei paesi d'Oltralpe, di passi difficili da comprendere in modo chiaro e da rendere in lingua italiana in maniera fluente e discorsiva; si tratta di un testo che richiede da parte del lettore una profonda conoscenza delle tematiche affrontate dall'autore e di una lingua che per molti versi, rispetto all'anno di edizione del volume, ha subìto diverse trasformazioni. Nel corso della traduzione sono state prese alcune decisioni editoriali che riguardano il testo tedesco. Per prima cosa si è cercato di rimanere più fedeli possibile a questo senza operare grandi cambiamenti; lì dove però la traduzione risultava critica, poco comprensibile e il pensiero non chiaro, questa è stata in parte modificata, chiedendo anche allo stesso autore un aiuto per interpretare al meglio il suo scritto. Al prof. Hans Belting, è stata mandata una copia della traduzione per avere il suo beneplacito sull'operazione; anche la casa editrice Franz Steiner ha collaborato dando la sua autorizzazione alla edizione. -
L' epopea di un cafone
"...credo che quest'opera di Michele Giorgio sia importante perché ri-descrive liricamente il mondo del cafone quasi in contrapposizione alla civiltà dei nostri anni. Un poemetto che - non dicendolo - è una critica fondata alle illusioni, le ubbie, lo 'sregolamento dei sensi' (droga, violenza, sopraffazione, narcisismo) che ci circonda..."""". (dalla Prefazione di Daniele Giancane)." -
Sussurri dell'anima
"Due sono i grandi centri tematici entro cui cresce e si svolge la poesia di Gianna Trimigliozzi in Sussurri dell'Anima: il primo è rappresentato dal mondo degli affetti, delle persone amiche, o di incontri capaci di sommuovere curiosità e interrogativi di senso; il secondo dai luoghi, italiani o no, in cui la poetessa ha vissuto o soggiornato durante i suoi numerosi viaggi. Gli uni e gli altri sono profondamente e indissolubilmente legati ad eventi grandi e piccoli della sua esistenza, in un intreccio lieve e saldissimo tra la percezione - la scoperta emotiva - dello spazio e la dimensione temporale del ricordo che in ogni descrizione di una città, in ogni meditazione dedicata a una persona cara può affiorare, sommessa ma urgente, labile eppure intensa"""" (dalla Prefazione di Giuseppe Bonifacino)" -
La storia della gatta Nenè
Nenè è una gatta dal pelo grigio e morbido con gli occhi azzurri come il cielo di giugno. Per lei sta per compiersi qualcosa di molto importante ed è alla ricerca di un luogo sicuro. L'abbraccio di uccellini, talpe e rospi le è di aiuto per mettere al mondo cinque gattini in tutta tranquillità. Qualcuno cerca di rompere quell'incanto ma Nenè, come tutte le mamme, è capace di trasformare le paure dei suoi piccoli in serenità. È una fiaba che racconta l'amore, l'amicizia e l'accoglienza.