Sfoglia il Catalogo ibs016
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1341-1360 di 10000 Articoli:
-
""Ad consueta solacia lacus pensulis"". Il castello di Lagopesole tra età sveva e angioina
Il castello di Lagopesole si inserisce in un sistema, tipico dell'Italia meridionale del XIII secolo, che integra le funzioni di difesa e controllo del territorio con quelle dello svago e della rappresentatività legittimante del potere. Al tempo stesso fortezza e reggia, castrum e domus solaciorum, per l'amenità della natura e la piacevolezza del clima, fu particolarmente gradito a Manfredi, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, che vi si trattenne ripetutamente. E ospitò anche Carlo I d'Angiò, che si recò proprio lì subito dopo la vittoria della battaglia di Benevento (1266), nella quale lo stesso Manfredi, suo nemico, perse la vita. Il castello di Lagopesole spesso rappresentò, dunque, il luogo ideale dove un sovrano poteva piacevolmente sfuggire all'opprimente calura estiva e ritemprarsi nei momenti lasciati liberi dagli impegni bellici e di governo. Questo volume, raccogliendo saggi di diversi specialisti internazionali e mettendo a confronto metodi di lavoro differenti, ricostruisce le complesse vicende di un castello che si trova in uno dei territori più suggestivi del nostro Mezzogiorno, in un luogo un tempo boscoso e adatto alla caccia, ricco di acque pure e refrigeranti. Un castello tradizionalmente identificato come ""federiciano"""", ma che rivela stratificazioni assai più articolate, che hanno ancora molto da raccontare."" -
Dinamiche familiari ed esercizio del potere in una signoria della Calabria. I Ruffo di Sinopoli (1350-1435). Vol. 1
La famiglia Ruffo rappresenta un interessante caso di studio per la conoscenza degli assetti feudali del regno di Napoli in età angioina. Si tratta di potenti feudatari con una straordinaria capacità di adattamento alle diverse congiunture politiche ed economiche sul lungo periodo (secoli XIV-XV). Lo dimostra l'inedita documentazione familiare conservata nell'Archivio di Stato di Napoli (fondi Ruffo-Scilla e Ruffo-Bagnara) che consente di cogliere gli elementi caratterizzanti la stagione politica angioina che vide la fragilità della struttura di potere monarchico eroso via via dalle aristocrazie feudali del regno, in particolare calabresi, sempre più recalcitranti e centrifughe. Le lotte dinastiche (Giovanna I, Carlo III di Durazzo e Ladislao) inasprirono i rapporti tra governo centrale, feudalità e sudditi anche per l'aumento della pressione fiscale e per il peso dei numerosi balzelli signorili che accentuavano il malessere delle popolazioni regnicole, maggiormente di quelle periferiche. L'indagine sui Ruffo, a cominciare dai conti di Sinopoli, mira a ricostruire le complesse dinamiche feudali e l'esercizio dei poteri signorili nel territorio calabrese tra la metà del XIV e il XV secolo, mettendo in luce le strategie dinastiche, consentendo di rivelare le relazioni tra feudo e lignaggio e conoscere quanto l'occupazione dei posti chiave nella struttura amministrativa del regno, il controllo sugli uomini e l'accrescimento del prestigio dinastico fossero finalizzati a conseguire il pieno controllo del territorio. -
L' acchiappanuvole
In questo romanzo si narra di un uomo che, costretto in una stan¬za d'ospedale, ricorda fatti e atti della propria vita. Ricorda, ma anche divaga, immagina, sogna; e fra i ricordi, le divagazioni, le fantasie e i sogni, non si sa bene cosa sia reale e che cosa inventato, o prodotto dal delirio; il quale, poi, più che un delirio, è una specie di folie douce la cui andatura rimarrà il tratto caratteristico non solo dello stile di Saponaro, ma del suo atteggiamento interiore. Si racconta, in questo libro, di un ragazzo, di un giovane, di un uomo, dei suoi giochi, delle sue compagnie e scorribande, e soprattutto delle sue esplorazioni e avventure nel regno dell'eros; vi si descrivono senza mezzi termini le sue opere e operazioni carnali; e con le sue, quelle di altri; vi appaiono diverse figure di donne, tutte guardate dall'ossessione del desiderio, tutte più o meno spogliate, accarezzate e possedute; insomma il mondo di quello che ormai s'è convenuto di chiamare il ""sesso"""", non potendosi, a quanto pare, parlare veridicamente e sensatamente d'amore, da parte di noi uomini moderni; l'amore, infatti, è un intrico, una pazzia, un empito lirico, un vortice di sentimenti, desideri e idee, uno stato di volta in volta tenebroso o luminoso, mentre il sesso è semplicemente uno scopo, un atto e un fatto e, al contrario dell'amore, si sa sempre che cosa sia e che cosa voglia. Ma non c'è soltanto il sesso, nell'Acchiappanuvole. C'è l'acchiappanuvole lui stesso, il protagonista, l'autore. Il quale, parlando come parla, un linguaggio quanto mai realistico e diretto, dà poi al suo dire un movimento singolarmente irreale, quasi non stia narrando cose viste e fatte, ma sogni, miraggi e incubi. E infatti, miraggi e incubi, si trasformano appena eseguiti, tutti gli atti del protagonista, come è appunto il caso della vita realisticamente vissuta."" -
Fili di seta
"Ho conosciuto Bruna Chiarcos nei felici miei soggiorni a Cortina d'Ampezzo, una donna friulana con un percorso di vita interessante e significativo. Mi sorprendeva la sua capacità di sapersi raccontare con fervore senza trascurare quei particolari che aveva registrato nella sua mente e che conservava anche a distanza di tempo. Un vero scrigno di esperienze possedeva Bruna. Un giorno mi confidò che di tanto in tanto affidava alla penna i suoi pensieri, le sorprese della vita, gli incontri, i ricordi e le sfumature del suo sentire. Non per curiosità, ma per piacere cominciai a leggere gli scritti di Bruna Chiarcos. Nacque così una corrispondenza che ancora una volta mi dava la possibilità di entrare da vicino nel mondo femminile di un'artista. La mia ispirazione cerca sempre un altro anello cui agganciarsi perché il respiro della Poesia, come il filo d'Arianna, mi porta fuori dai labirinti della vita. Sono diverse le esperienze di poesia che ho curato con questo intento ed ogni volta ne sono venuta fuori pienamente soddisfatta e rinnovata. La produzione poetica di Bruna ha una matrice naturale, nasce cioè spontaneamente dal suo intimo e non viene contaminata da influenze letterarie né da suggestioni casuali. Quando mi sono trovata in possesso dell'intera produzione di Bruna ho avuto la sensazione di avere tra le mani numerosi fili di seta che erano in attesa di essere intrecciati delicatamente per formare una tela variopinta, leggiadra e trasparente. Di qui è nata l'idea di mettere un ordine ai diversi componimenti, dando la priorità al contesto familiare della Poetessa, contesto nel quale ella ha maturato la sua formazione di donna, contesto al quale Bruna si sente fortemente legata. Siamo di fronte ad un'esperienza di scrittura che si nutre di un realismo affine a quello di Cesare Pavese perché l'Autrice non contempla le facce diverse della Natura ma le osserva attraverso una lente che le consente di andare indietro nel tempo. La sua è perciò una osservazione retrospettiva, datata, ma pur sempre viva nella sua mente e nella sua immaginazione. L'Opera di Bruna Chiarcos merita di essere letta da una pluralità di lettori che agganciandosi ai diversi fili di seta possono provare a tessere il vissuto della propria vita. """" (Dalla Presentazione)" -
La scuola fantastica della maestra Clo
La scuola fantastica della maestra Clo è un racconto in 22 episodi dedicato ai bambini della scuola primaria vista come luogo di formazione e di stimolo all'immaginazione. I protagonisti, attraverso momenti di vita scolastica, raccontano il rapporto didattico e umano tra l'insegnante e i suoi alunni in una divertente combinazione di realtà e fantasia modellata dall'esperienza pluridecennale di insegnamento dell'autrice. La maestra Clo, eclettica, allegra, vitale è l'insegnante sognatrice: trasmette l'idea che anche le cose impossibili possono diventare possibili con la fantasia. Con lei si possono vedere ombrelli che volano, zaini parlanti, si può pedalare su biciclette di carta... Il testo mette in evidenza il ruolo fondamentale che l'autrice riconosce alla fantasia per la formazione del bambino, anche in relazione alla presa di coscienza di problemi con cui prima o poi dovrà confrontarsi nella vita reale. Tutti gli episodi sono illustrati dalla sapiente matita di Luigia Bressan, che spazia nello stile, alternando la densità del colore e traducendo in immagini le intensità emotive dei personaggi così come le suggestioni dei luoghi. Età di lettura: da 10 anni. -
Nicolino va alla guerra
Il romanzo di un giovane agricoltore di Altamura nella fornace della Grande Guerra ma anche uno spaccato storico-sociale sugli usi e costumi contadini, nel passaggio epocale e di classe, dalla aristocrazia parassitaria alla borghesia agraria in Puglia. -
Da Canterbury a Mottola. Il culto di Tommaso Becket nel Mezzogiorno d'Italia
Un'analisi sull'esperienza martiriale di Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, e una ricostruzione dell'itinerario della diffusione del suo culto in Italia. Nella chiesa matrice (cattedrale sino al 1818) di Mottola si conservano significative testimonianze cultuali e culturali, tra cui una statua lignea (verosimilmente settecentesca), una tela raffigurante l'Assunta e san Tommaso Becket opera del Malinconico (1706) e, in particolare, un affresco del martire cantoberiano la cui controversa datazione si legherebbe alla ricostruzione della cattedrale e alla sua elevazione a patrono della città. Un privilegio, il patronato, che, associato alla presenza di alcune reliquie, serviva ad elevare il tasso di sacralità della chiesa e ad assicurare protezione alla popolazione dalle calamità naturali, dalle avversità climatiche e dalle epidemie. -
Il segreto dietro la porta. Il cinema senza maschere
"I cinéphiles non li vedi più in giro. Però la razza non si è estinta. Se ne stanno nascosti, umiliati, a leccarsi le ferite. Ma come un ubriaco che balbetta parole confuse, come un barbone che striscia rasente ai muri, ognuno spera di incontrare occhi complici, di svelare pene segrete. Ha detto bene Winnicott: """"È una gioia nascondersi, ma è una tragedia non essere trovato"""". Questo libro è dedicato a chi è stato costretto a nascondersi e non si ritrova perché nessuno lo ritrova. Io sono come loro. Ho cominciato da solo, tanti anni fa, quando si fuggiva al cinema da soli proprio per non essere soli e si entrava in comunione con un mondo fantastico, con spettatori che non si conoscevano, ma di cui si sentivano i sospiri, si immaginavano i sorrisi, si indovinavano le lacrime, convinti di appartenere a un unico immenso popolo delle tenebre, una folla di esseri fatati, invisibili, di cui si intuiva la presenza, calda, benefica, come quella di un cuore amico, che prima di dormire batte insieme al nostro cuore e ci aiuta ad abbandonarci a un ritmo più regolare, più armonioso, fatto di profondi respiri e di silenzi, un dormiveglia che ci fa scivolare in sogni che sembrano veri e ci sussurra che la vita vera è un sogno."""" (Dall'introduzione dell'autore)" -
Puglia, viaggio nel colore. Ediz. illustrata
Blu cielo, verde Murgia, bianco calce, rosso fuoco: chi apre questo libro deve essere pronto a compiere un viaggio nel colore. Quattro itinerari, seguendo le tinte di una Puglia da conoscere, illuminata dallo splendore di un castello, dalla meraviglia di un affresco rupestre e della semplicità di un campo di papaveri o di una ""gita"""" al faro. Isole e scogli deserti, spiagge rinomate, cammini tra i boschi e nel candore dei centri storici, entrando in masserie e cattedrali, girando tra torri costiere e antichi teatri. Nel """"disordine"""" della bellezza regna la perfezione di un Sud che non è un marchio da esportare, ma una meta interiore, una ricerca infinita del Mezzogiorno che è in noi."" -
L' abbazia verso il mare. Fatti e persone del monastero di San Leone Magno a Bitonto
Le cronache particolari all'ombra o a ridosso di una abbazia millenaria diventano in questo racconto echi - seppur parziali e a sprazzi - della storia politica, sociale ed economica, così come delle tendenze religiose ed artistiche, del territorio circostante nel contesto dell'Italia meridionale dall'avvento dei Normanni nell'XI secolo fino a tutto il Novecento ed oltre, resi palpabili nei vissuti di abati, re, duchi, guerrieri, monaci, mercanti, professionisti, artisti e gente comune che hanno in qualche modo incrociato - per scelta o per caso - le loro esperienze con le sorti assai alterne di un monastero, passato dalla condizione di potentissima, a volte mal tollerata, istituzione religiosa - assurta finanche alla dignità di abbazia reale - a quella di luogo di implacabili depredazioni e scandalose profanazioni, prima di rinascere ogni volta a nuova vita anche quando la fine sembrava più ineluttabile. -
Cibus in fabula. Per nutrire corpo e mente durante l'infanzia
Venticinque autori hanno narrato trentadue storie, una per ciascuno degli alimenti trattati tipici della dieta mediterranea, tra cui ortaggi, frutta, spezie, condimenti, carboidrati, grassi e proteine, di origine animale e vegetale. Il testo è stato ideato per essere letto e vissuto in famiglia come a scuola; pertanto, ciascun alimento è raccontato anche attraverso una nota scientifica che ne descrive una peculiarità chimico-nutrizionale, storico-culturale o semantica, alcune delle quali sono state gentilmente donate da docenti universitari afferenti a diversi settori scientifico-disciplinari, e da una ricetta, elaborata per condividere in maniera ludica la preparazione di pietanze adatte a grandi e piccini. L’obiettivo dell’opera è far conoscere ai bambini il mondo degli alimenti attraverso la magia dello storytelling. -
Viaggio in ombra
Un viaggio seducente e appassionante, fuori dalle logiche del tempo e dell'ordinarietà, a tratti onirico e alchemico, a tratti metafisico, in cui sovente la metafora trascende in allegoria. Il ritmo narrativo, come sempre, è incalzante e si sviluppa in un crescendo di tensioni emotive che sfociano immancabilmente in un sensazionale colpo di scena. La storia è ambientata a metà degli anni '40 e vede protagonista la giovane maestrina milanese, Miriam Accogli di soli 24 anni, scampata miracolosamente alla ""strage del Gorla"""" (una tragedia che il 20 ottobre del 1944 vide dissolversi nel nulla ed in pochi attimi un'intera scuola elementare di Milano e circa 200 anime tra piccoli alunni e docenti, a causa della deflagrazione di oltre 342 ordigni sganciati dai bombardieri americani sulla popolazione civile dei quartieri milanesi di Gorla e Precotto). L'edificio scolastico fu centrato in pieno. Miriam, unica superstite della strage, per tornare a vivere trova il coraggio di affrontare una sfida fuori da ogni logica che non sia riconducibile a quella del cuore: un viaggio alla ricerca di Salvatore, un giovane militare pugliese che l'ha sedotta e poi abbandonata dopo il congedo definitivo. Miriam non ha alcun riferimento se non il nome ed il cognome del suo amato: Salvatore Continisi. Inizia, così, questo viaggio straordinario e rocambolesco in un Salento immobile, povero, deserto, riarso dal sole d'agosto, battuto dal vento torrido di scirocco, eppure al contempo seducente, magico e misterioso come """"Federico delli Mori, il Duca Bislacco di Biancamorte, soprannominato """"il Mago"""" per alcune bisbigliate dicerie di paese che lo facevano capace di influenzare la sorte e gli eventi, di predire il futuro ed attivare malefici""""; un viaggio carico di emozioni, di incontri e peripezie che porteranno la protagonista a maturare la consapevolezza che la ricerca messa in atto è tesa più a riappropriarsi di se stessa che dell'amato. Una storia anche di emancipazione e di riscatto sul piano del genere e dell'affermazione della femminilità, dunque, negli anni in cui nascere donna, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, poteva rappresentare ancora una sciagura. Miriam Accogli diventa allora una eroina di quei tempi, ma anche dei nostri tempi, audace e coraggiosissima, disincantata e innamorata, forte e fragile assieme, capace di lasciarsi tutto dietro e di saltare su di un treno del non ritorno per amore della verità."" -
Taranto. I fari gemelli di San Vito e San Paolo
Contributi di Giuseppe d'Agostino, Giuseppe Carlone, Vito D'Onghia, Antonio Labalestra, Nicola Martinelli, Federica Montaldo, Michele Montemurro, Gabriele Rossi, Francesco Rotondo, Enrica Simonetti, Angelo Tursi. -
La mediazione familiare. La cultura del rispetto anche se l'amore non c'è più. Dal conflitto distruttivo alla relazione costruttiva
La pubblicazione tratta della mediazione familiare quale straordinaria ed utile relazione d'aiuto a sostegno della coppia confliggente. La stessa si prone l'obiettivo di recuperare il dialogo e la relazione bruscamente interrotte a causa delle asprezze del conflitto familiare e di rendere gli stessi plenipotenziari delle decisioni da adottare ed afferenti tutte le questioni relative al loro futuro ed in particolare quella dei figli. -
Compagni al Flacco 60 anni fa
Agli inizi del 2015 due attempati professori dell'Università di Bari decidono di riunire la classe con cui 60 anni prima avevano raggiunto la maturazione al Liceo Ginnasio Quinto Orazio Flacco di Bari. Grazie alla loro tenacia, in una bella serata di fine estate si sono ritrovati 14 compagni che avevano condiviso quella indimenticabile stagione della vita. Lasciatisi con l'impegno di ritrovarsi a cadenza annuale, essi decidono di mettere su carta i ricordi della loro classe e dei docenti di quegli anni, con un triplice obiettivo. Rendere il giusto tributo ai docenti che maggiormente li avevano formati alla vita - tra cui personaggi con trascorsi leggendari nella lotta al nazifascismo e per l'avvento della Repubblica - e agli studi classici, di cui oggi sempre più è messa in dubbio l'utilità formativa-culturale. Tentare di spiegare l'alchimia di quella classe, mai eguagliata sul piano quali-quantitativo nella storia di quel Liceo del Sud e che includeva soggetti di valore assoluto. Da ultimo, descrivere chi erano, cosa facevano, come vivevano quei ragazzi degli anni '50, per lasciarne traccia ai propri figli e nipoti. Questo libro, frutto di quella decisione, fornisce un amarcord non solo sentimentale, ma anche etico e sociopolitico di quel tempo e di quella generazione: quella del boom economico, la prima recente senza guerra in Italia. Esso riserva anche qualche sorpresa che merita di essere approfondita. -
Pellegrini di San Nicola. Sul tratto pugliese della via Francigena
Uomini, donne, giovani, anziani, animati da una fede incrollabile verso un grande Santo, si muovono in pellegrinaggio per venerarne le spoglie; da regioni vicine e lontane percorrono le strade della Puglia fino alla Basilica di Bari. Pellegrini contemporanei nella scia di una tradizione millenaria che non conosce fine. Di quest'umanità in cammino, di tale atto di fede, delle strade percorse, dei riti devozionali e penitenziali eseguiti, dei santuari oggetto di venerazione, delle città attraversate, delle bellezze paesaggistiche che la terra di Puglia offre al loro passaggio, si vuole lasciare una documentazione circostanziata al fine di preservarne la memoria. Una ricchezza di storie, di religiosità, di rispetto delle tradizioni di queste genti che, forse inconsapevolmente, nel loro peregrinare rinnovano una storia antica che, grazie a loro, giunge fino alla modernità dei nostri giorni e che non può e non deve andare dispersa. Di tale ricchezza è specchio il libro che spazia dall'interesse prettamente storico e documentario a quello folclorico, religioso, geologico, paesaggistico senza tralasciare una certa volontà di presentarsi anche come guida pratica per quanti vogliano percorrere queste vie. Nel libro l'obiettivo si sofferma sul pellegrinaggio a piedi che, ogni anno, i pellegrini provenienti dall'Alto e Medio Vastese e dal beneventano, effettuano per la Sagra di maggio di San Nicola di Bari. Sette giorni di cammino punteggiato da tappe dall'alta valenza storica e religiosa come il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano e la Basilica di San Nicola di Bari che ne è il coronamento. ""Il passaggio della compagnia, lento ma veloce nello stesso tempo, sulle strade asfaltate, negli attraversamenti delle vie interne alle città e paesi, in contrasto stridente con la velocità del mondo che passa loro accanto, con i canti e le giaculatorie a voce spiegata che riempiono di gioia e di armonia i santuari e le chiese silenziose, con i bastoni e i segni distintivi di ciascuna compagnia, crea ammirazione, commozione e disagio tra le persone che incontrano, contagiando gli animi sensibili, facendo rinascere il desiderio di una fede più praticata"""". Il pellegrinaggio è descritto sin dalla formazione delle differenti compagnie di pellegrini con le regole e le gerarchie che governano le stesse. Grazie ad una lunga e appassionata opera di raccolta di storie e di testimonianze, il volume dà voce al grande patrimonio della tradizione e ai numerosi canti e preghiere popolari che vengono così affidati, alcuni per la prima volta e corredati di spartiti musicali, alla memoria scritta."" -
Martina Franca
Quasi allo snodo fra le province di Taranto (cui appartiene), Brindisi e Bari, il Comune di Martina Franca sorge alle pendici meridionali della Murgia e riunisce una popolazione di circa cinquantamila abitanti. Il nome della città appare piuttosto eloquente: ""Martina"""" deriva infatti dal santo patrono francese, Martino di Tours, mentre """"Franca"""" equivale a """"zona di franchigie"""". Similmente a Cisternino, a Ostuni o a Locorotondo, Martina Franca sarebbe forse stata un'altra delle """"città bianche"""" della Valle d'Itria, se l'onda del Barocco non l'avesse investita. Il suo centro storico appare carico di suggestioni impresse per ogni dove dall'arte barocca e rococò, ne sono pregne le sfolgoranti costruzioni pubbliche o le dimore signorili, e anche i portalini delle residenze meno prestigiose, come pure i balconcini fioriti nel ferro battuto e nelle volute litiche. Oltre la città, anche la campagna di Martina Franca è un ricco patrimonio da scoprire, patrimonio di natura e storia perfettamente coniugate tra loro, in cui trovano un habitat ideale tanto gli animali d'allevamento quanto le varie specie faunistiche tipiche di quel particolarissimo distretto """"Murgia dei Trulli""""."" -
Per un pugno di briciole... un'amicizia da lingotto
La storia di Giobbe, semplice e umile contadino, e una formica, Friulì, tra i quali nasce una speciale amicizia, superando pregiudizi e preconcetti delle apparenze e della diversità. Il libro è corredato da giochi, pagine di approfondimento e vocabolario. -
Giuseppe Ungaretti. Alle fonti del Sele
Le emozioni che il grande poeta di fama internazionale ci ha lasciato, viaggiando fra la Puglia e la Basilicata, sono pagine preziose sul fascino che la costruzione dell'Acquedotto Pugliese ha esercitato nella sensibilità dei grandi viaggiatori, come appunto è stato Giuseppe Ungaretti. Il poeta, inviato speciale della Gazzetta del Popolo di Torino, giunge in Puglia nel 1934 quando il fiume Sele imbrigliato nelle grandi gallerie, è arrivato fino a Leuca. Nell'itinerario seguito, spostandosi in quel suo ""correre dietro l'acqua in su e giù, dal Gargano a Caposele"""" il poeta viaggiatore si imbatte in una terra che si apre come un mare, sconfitta dal sole abbagliante che da tempo immemorabile l'aveva condannata all'aridità del deserto. Nelle pagine di questo volume si rivedono gli uomini del sottosuolo scavare trincee, quelli del piano infilarsi in un interminabile serie di canali che corrono in tutte le direzioni, gli zappatori che spaccano la pietra rivoltando la terra in lunghe fessure dove appare finalmente la ragnatela delle condotte che faranno arrivare l'acqua del Sele nelle campagne e nelle case dei pugliesi. E quando Ungaretti scrive """"tutto infatti sembra concorrere alle virtù della speranza e della tenacia, come sembrerebbe essere nella vocazione e nel carattere della gente di Puglia"""", non si può non cogliere nella fotografia, la storia di un mondo che si trasforma, austero, tenace, fino ad esplodere nel primo getto di una improvvisata fontana nel cuore di un paese o nel più lontano angolo di campagna."" -
I marziani sulle Murge
Singolare storia di fantascienza, ambientata nelle Murge di Puglia, per riscoprirne il territorio e la figura di un pittore nativo di questa terra, Hero Paradiso. Disegni realizzati dagli alunni della 4aB, 3aC e 2aA della Scuola Primaria ""Nicola Ronchi"""" di Cellamare (Ba), dalla 4aE della Scuola Primaria """"Giovanni Falcone"""" di Conversano (Ba) e dagli alunni del progetto """"Diritti a scuola"""" 2018 della Scuola Primaria """"Hero Paradiso"""" di Santeramo in Colle (Ba).""