Sfoglia il Catalogo ibs016
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1401-1420 di 10000 Articoli:
-
Giorni di fuoco. Le grandi battaglie della Resistenza
Che si sia combattuta tra gli impervi sentieri di montagna o nelle insidiose vie delle città, la guerra di Liberazione seppe scrivere pagine di acceso eroismo arrivando a sfidare il nemico in campo aperto e sostenendo battaglie condotte da partigiani che operavano in base a piani coordinati da Comandi in grado di concepire e portare a termine manovre a largo raggio. Fu così che nei momenti decisivi del conflitto i partigiani riuscirono a sferrare alle truppe nazifasciste colpi particolarmente duri, liberando parti importanti del territorio italiano ben prima dell'arrivo degli Alleati. In questo libro, Silvio Micheli raccoglie le testimonianze dei partigiani e racconta le loro imprese: dalla liberazione di Cuneo alla lotta per salvare dalla distruzione il porto di Genova, dalla battaglia di Montefiorino alle gesta della ""pattuglia fantasma"""" e molto altro ancora. """"Giorni di fuoco"""" è un libro scritto tra il crepitare delle mitragliatrici e i colpi sordi dei mortai, un resoconto in presa diretta delle tante imprese che consentirono ai partigiani di concludere vittoriosamente la loro lotta per la giustizia e la libertà."" -
Stato e rivoluzione
"Scritto alla vigilia della Rivoluzione d'Ottobre, Stato e rivoluzione non è soltanto un'opera fondamentale per chiunque si interessi allo scottante problema dei rapporti tra socialismo e Stato, ma è anche il libro in cui Lenin abbandona la speculazione sui temi rivoluzionari per dare la parola alla rivoluzione stessa, affrontando in un'ottica nuova e definitiva gli annosi problemi della guerra imperialista, del capitalismo monopolistico, dell'oppressione delle masse lavoratrici e del passaggio dalla dittatura della borghesia alla dittatura del proletariato. Capolavoro di visione strategica e di tattica insurrezionale, Stato e rivoluzione è un classico che, generazione dopo generazione, continua a dimostrare la sua attualità, ponendosi come lettura obbligata per chiunque voglia accostarsi in prima persona alla realtà della lotta sociale e alla necessità di sovvertire l'esistente.""""" -
Soldati senza uniforme. Diario di un partigiano
Quando, a partire dall'8 settembre del 1943, la notizia dell'armistizio si diffonde in Italia e l'esercito nazista, da alleato, si trasforma in un esercito di occupazione con la collaborazione dei traditori fascisti, la possibilità di riscattare il paese dalla barbarie venne coraggiosamente raccolta da un manipolo di valorosi: i partigiani. Inizia così, mettendo al sicuro le armi lasciate incustodite nelle caserme, l'epopea di Giovanni Pesce: dall'organizzazione dei primi Comitati di Liberazione Nazionale e alla formazione dei Gap a Torino e a Milano, ""Visone"""" è in prima linea e, insieme a combattenti leggendari come Dante Di Nanni, semina il panico nelle file del nemico, dando un contributo fondamentale alla vittoria finale."" -
Parole inarrestabili. Da Genova alla Val di Susa, lettere dal carcere dei militanti italiani
Repressione e carcere sono da sempre elementi intrinsechi a ogni percorso di lotta. Se i codici di legge sono uno strumento di rafforzamento dei rapporti di forza presenti nella società, è naturale che non vi sia processo di cambiamento radicale senza che coloro che vi partecipano infrangano quei codici e finiscano privati della propria libertà proprio in base alle leggi che regolano il mondo che si vuole cambiare. E così il carcere stesso è da sempre un terreno di lotta, sia sul piano della vita interna che su quello della dialettica con chi continua a lottare ""fuori"""". L'importanza e il valore delle lettere dal carcere affondano perciò le proprie radici nell'eterna vicenda della lotta per la liberazione, individuale e collettiva. Negli ultimi anni sono tornati a crescere i numeri di chi ha conosciuto il carcere a causa della propria militanza politica: dal G8 di Genova, passando per la Val di Susa, le occupazioni delle case o le """"adunate"""" del 15 ottobre 2011 e del 14 novembre 2012, questo libro raccoglie le testimonianze più significative nate nel corso di quelle lotte e scritte da chi ha pagato con la privazione della libertà il prezzo delle proprie idee."" -
Lontano da Highbury
Oggi tifare Arsenal va di moda ma, surclassando i tifosi occasionali del grande club britannico, ""Lontano da Highbury"""" affonda le sue radici in un altro calcio, quando i gunners avevano fama di squadra noiosa (il famoso """"Boring, Boring Arsenal"""") e pragmatica fino all'eccesso. Eppure, dando corpo al sogno vissuto dall'Arsenal nel corso dell'indimenticabile stagione 2001-2002, dalla prima amichevole estiva col Boreham Wood fino alla conquista della FA Cup e al trionfo in Premier League, il libro di Frazzi è un monumento alla passione sportiva, il diario di un gooner confinato a Fidenza, a oltre mille chilometri e a qualche ora di volo da Islington, Londra Nord."" -
Ultrà. Le sottoculture giovanili negli stadi d'Europa
"Teppisti"""" e """"alcolizzati"""", quando si tratta di assegnare un aggettivo ai tifosi che seguono abitualmente le squadre di calcio, la stampa main stream non ha mai grossi dubbi e, in articoli pieni d'indignazione, continua nei decenni ad accostare il termine ultrà alla parola violenza come se si trattasse di sinonimi. Ma cosa c'è dietro l'attitudine al conflitto sociale che caratterizza la militanza ultrà? Quali sono le ragioni di una rabbia mai compresa dalle inchieste sociologiche legate al fenomeno? Qual è la storia di un movimento che attraversa l'intera Europa, restando l'unica spina nel fianco di un sistema-calcio ormai quasi completamente addomesticato dalla televisione? A queste domande, Valerio Marchi risponde con la consueta originalità e grazie all'esperienza diretta della materia trattata, in uno dei pochi libri in circolazione in cui, a prendere la parola per parlare di ultrà, è uno di loro." -
L' aria brucia. Rivolte, solidarietà e repressione nelle carceri italiane (1968-1977)
Contrassegnato da un tempo percepito come immobile, costretto in uno spazio ristretto e separato rispetto alla società che lo istituisce, il carcere irrompe nella «storia», da cui si vorrebbe isolato, soprattutto grazie all'uso di quel particolare strumento politico che è la rivolta. Un paradigma che, negli anni compresi tra il 1968 e il 1977, assume un valore particolare; per la capacità del carcere di trasformare la protesta sociale in «scuola di rivoluzione», da un lato. Ma anche per i problemi che la repressione, attraverso l'introduzione della differenziazione del regime di detenzione, finisce con il porre alla stagione delle rivolte carcerarie. ""L'aria brucia"""", con dovizia di particolari, ricostruisce quella che alla resa dei conti resta ancora una vicenda oscura, dando un contributo fondamentale alla conoscenza della conflittualità politica e sociale italiana."" -
Gruppo d'azione. Sovvertire l'ordine, creare il caos. Ottobre 1986
"Gruppo d'azione"""" è il nome che nel 1986 un centinaio di ultrà ferraresi scelsero per identificare la propria militanza in curva. Ragazzi decisamente irrequieti, sia dentro che fuori lo stadio, le cui azioni furono per anni al centro degli """"allarmi sociali"""" lanciati dai benpensanti della (soltanto apparentemente) tranquilla cittadina emiliana. Ricostruendo il clima e gli eventi che caratterizzarono quella particolarissima stagione, Alessandro Casolari e Filippo Landini, già protagonisti delle vicende legate al Gruppo, hanno scelto di trasformare in racconto la propria memoria. Il risultato è un libro di autentica storia ultrà, una narrazione onesta e senza censure sull'identità, le caratteristiche e le azioni di una firm destinata a far parlare di sé ben al di là dei confini regionali." -
Scritto sotto la forca. Memorie di un condannato a morte della resistenza antinazista
II volto di Julius Fucik, come la sua firma, spesa per fomentare la ribellione contro l'invasione nazista della Cecoslovacchia, erano ben conosciuti dalla polizia hitleriana. Un motivo che avrebbe convinto molti ad abbassare la testa, a cercare di nascondersi, a fuggire, a fare qualunque cosa pur di non ritrovarsi tra le mani della Gestapo. Fucik, però, fa una scelta diversa. E in qualità di responsabile della stampa clandestina moltiplica i suoi sforzi a vantaggio del Partito Comunista e della resistenza cecoslovacca, convinto che nulla, nemmeno la propria vita, poteva essere più prezioso di un futuro dove la distruzione del nazismo sarebbe stata identica a una necessaria rivoluzione sociale. Arrestato a Praga dalla Gestapo nel 1942, il giornalista-partigiano viene torturato a lungo e brutalmente, viene ridotto in fin di vita eppure non parla. Altri continueranno la lotta dopo di lui, fino alla vittoria, mentre per Fucik lo spettro della forca si avvicina. All'eroe della resistenza cecoslovacca non resta molto da vivere, ma può contare su un mozzicone di matita e su un mucchietto di sottilissimi fogli di carta velina. Ed è a questi fogli che Fucik consegna il suo capolavoro: un libro terribile e meraviglioso; un atto di amore nei confronti dell'umanità futura e, allo stesso tempo, per il nazismo, una condanna a morte senza appello. Prefazione di Franco Calamandrei. -
Hasta la victoria siempre. Il libretto rosso di Ernesto «Che» Guevara
Da qualche parte è scritto che il comandante Ernesto ""Che"""" Guevara, caduto in un'imboscata, sarebbe stato assassinato il 9 ottobre del 1967 dai reparti anti-guerriglia dell'esercito boliviano assistiti da agenti speciali della Cia. Eppure, in qualunque parte del mondo, basta gettare un occhio tra chi continua a combattere la causa della giustizia sociale e dell'emancipazione dalla schiavitù del lavoro salariato per rendersi conto di come Che Guevara sia una presenza tutt'altro che simbolica. Per dirlo con le stesse parole usate dal rivoluzionario argentino in uno dei suoi memorabili discorsi, Che Guevara vive ovunque si continua a credere che chi lotta può perdere, ma che chi non lotta ha già perso. Hasta la victoria siempre! - diceva il comandante. E il suo grido, raccolto da questo """"libretto rosso"""", risuona ai quattro angoli della terra, mentre chiunque si sorprenderà a tremare di fronte alle ingiustizie continuerà a trovare nel Che il compagno eternamente capace di «essere duro senza perdere la tenerezza». Con il discorso di commemorazione della morte di Che Guevara pronunciato da Fidel Castro e una vita del comandante scritta da Filippo Petrocelli."" -
Gli ammutinati del Bounty. Una storia vera
Sono passati oltre duecento anni dai giorni in cui i marinai del Bounty, posti di fronte al bivio che separa la libertà dalla disciplina, scelsero di rinnegare non soltanto gli ordini di un capitano, ma anche le regole reputate sacre dalla civiltà occidentale. Per questo, ancora oggi, l'ammutinamento di quel vascello, con il suo corollario di amore libero a Tahiti ma anche con l'ansia drammatica con cui i superstiti tentarono di imporre un proprio ""ordine"""", resta l'evento più famoso della marineria di ogni tempo e di ogni paese. Un evento che se all'epoca dei fatti, nel 1789, poteva commuovere un'opinione pubblica pronta in molte zone d'Europa a scalzare dal trono i tiranni, ha continuato a suscitare la stessa sorpresa che il lettore prova di fronte a libri come """"Il signore delle mosche"""", quando si scopre che non sempre un naufragio può davvero tagliare i ponti con i fantasmi del proprio passato... a scoprirlo, insieme a """"Gli ammutinati del Bounty"""", è lo stesso John Barrow: autore di un libro da sempre definito romanzo per lo stupore suscitato dalla scoperta di una storia incredibile, ma assolutamente vera."" -
Fuori dall'Unione europea o fuori dal capitale? Note sulla crisi del capitale e sul polo imperialista europeo
Che cosa sta succedendo ai luoghi che abitiamo o che crediamo di abitare? Davvero quella porzione di Occidente detta ""Europa"""" può cullarsi nell'illusione di rappresentare """"il migliore dei mondi possibili""""? O non è piuttosto la realtà a dimostrare come il feticcio della democrazia, la fede nel capitalismo e l'illusione dei diritti di cittadinanza siano tramontati, mentre il Vecchio Continente raccoglie il frutto amaro della sua scriteriata e deprecabile politica di sfruttamento e aggressione ai danni delle attuali """"zone calde"""" del pianeta? Affrontando questi e altri temi cruciali in rapporto all'attualità, il Centro di Documentazione """"Wacatanca"""" mette in connessione un ciclo economico e politico di lunga durata con gli avvenimenti che stanno facendo parlare di un nuovo conflitto mondiale, ma anche con un'opportunità storica: quella di risolvere la crisi dell'Unione Europea uscendo dal Capitale."" -
Essere skinhead. Birra, boots e oi!
"Testa rasata, jeans stretti, polo Fred Perry e, ai piedi, immancabili, un paio di solidi anfibi è il look inconfondibile di uno skinhead cioè, al di là di qualunque pregiudizio e a dispetto della disinformazione, di un militante antifascista, fedele ai valori della strada, alla sua crew (Dusty Boots Brigade) e, prima di tutto, alle radici proletarie e antirazziste della musica Oi! Ambientata nel cuore antagonista del meridione italiano, 'Essere skinhead' è un'avventura fatta di musica, birra e noie molto serie con la polizia. Un libro scritto durante la detenzione domiciliare da uno dei protagonisti di una sottocultura che, in ogni caso, preferisce la concretezza delle azioni a una vita fatta solo di parole. Ma anche un manifesto generazionale. E un invito a non abbassare mai la testa, perché neppure la repressione può nulla contro l'arma della solidarietà e al cospetto di uno stile poco avvezzo ad accettare i compromessi""""." -
Rivoluzionaria professionale. Autobiografia di una partigiana comunista
Ci sono vite che con il loro stesso dispiegarsi bastano da sole a incarnare il senso di un'epoca e a illuminare il significato di un'esperienza come quella della militanza nelle organizzazioni di classe all'interno del movimento partigiano europeo. La vita di Teresa Noce è una di queste: stiratrice, sarta, tornitrice e, già nel 1921, fondatrice del Partito comunista. Costretta all'illegalità dal fascismo, dirige la ""Voce della Gioventù"""" prima di espatriare in Urss e, tornata in Italia, di essere alla testa degli scioperi organizzati nelle fabbriche torinesi. Quando scoppia la guerra civile in Spagna, Teresa Noce è tra i membri delle Brigate Internazionali, poi è tra i Francstireurs-et-partisans nella resistenza francese. Arrestata, viene rinchiusa in un lager bavarese, dove viene liberata dall'avanzata sovietica, in tempo per essere una delle 21 donne elette all'Assemblea Costituente. Una biografia eccezionale, che Teresa Noce in """"Rivoluzionaria professionale"""" restituisce alla normalità della vita quotidiana di una donna forte e generosa, capace sempre e comunque di trovarsi dalla parte giusta della barricata (in collaborazione con Edizioni Rapporti Sociali)."" -
Cento anni. Storia e attualità della rivoluzione comunista
Nel 2017 l'orologio della Storia segnerà un passaggio epocale. Nel mese di Ottobre, infatti, sarà passato un secolo da quando, nello sterminato ex impero zarista, un'incredibile forza popolare riuscì a trasformare in realtà quella che sembrava un'impresa impossibile: prendere il Palazzo d'Inverno e portare così a compimento il sogno di una rivoluzione comunista. Nel secolo trascorso da quel momento, tutto sembra cambiato, fuorché la necessità delle masse di tornare a recitare un ruolo di primo piano sul palcoscenico degli eventi mondiali, rovesciando il capitalismo, che tra disastri ecologici e guerre sanguinose sta riversando la propria crisi sulle condizioni dell'umanità e minaccia di trascinarla verso nuove catastrofi. Interrogando i cento anni che separano l'oggi dai fatti del 1917, Marco Ferrando indaga il cammino e l'evoluzione della lotta di classe, riflettendo sulle sue conquiste come sulle sue sconfitte. -
Quello che ho visto nello spazio. Psicologia e cosmo nell'esperienza del primo uomo a volare tra le stelle
L'universo è un luogo estremo per eccellenza. Un'incognita che iniziò a essere svelata soltanto a partire dal 12 aprile 1961, quando, a bordo della navicella Vostok, Yurij Gagarin avrebbe avuto la sorte di essere il primo uomo a volare nello spazio. Ma cosa sente un essere umano al cospetto di una dimensione percepita come infinita? Cosa ne è dei suoi valori, delle sue emozioni e del suo stesso legame con il mondo quando si trova immerso in un'atmosfera completamente estranea a tutto ciò che può chiamare ""casa""""? E come, in una simile situazione, vissuta in realtà soltanto da un numero minimo di persone, le percezioni possono essere alterate, le valutazioni distorte, i criteri di valutazione modificati per sempre? Dopo aver raccontato la sua vita di cosmonauta in """"Non c'è nessun dio quassù"""", Jurij Gagarin ritorna nello spazio insieme allo psicologo Vladimir Lebedev, già responsabile del suo addestramento, per raccontare ciò che davvero ha visto e sentito nel corso del più celebre di tutti i viaggi interstellari e per spostare nel cuore dell'universo la frontiera di ciò che ancora oggi può essere considerato umano."" -
Bobby Sands. Vita di un eroe
C'è una ferita nel cuore dell'Europa. Una vicenda che racconta di continui soprusi ai danni di un intero popolo. Si parla della colonizzazione britannica dell'Irlanda. Un atto violento contro cui si sono schierate intere generazioni, unite da un sogno capace di consegnare al mondo le parole: «Il nostro giorno verrà». A pronunciare un simile motto, Bobby Sands, nato nel 1954 e, appena diciottenne, già devoto alla causa dell'indipendenza irlandese. Arrestato una prima volta nel 1972, era rinchiuso nei famigerati Blocchi H quando si mise alla testa di una protesta clamorosa: uno sciopero della fame indetto per costringere le autorità inglesi a riconoscere lo status di prigionieri politici ai detenuti irlandesi. Quello sciopero venne portato avanti per 66 lunghissimi giorni e si concluse con la morte dello stesso Sands e di altri 9 compagni di lotta. «È la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà»: queste furono le parole che il ragazzo di Belfast consegnò alla storia. E questa storia è la protagonista del graphic novel con cui Gerry Hunt ricostruisce in modo fedele gli avvenimenti nordirlandesi, rendendo un tributo alla vita e alla lotta di Bobby Sands. -
Gli amori di Frida Kahlo
Appassionata, irruente, emotiva. Al contempo romantica e audace. Di un uomo solo - il suo Diego - eppure decisa a non rinunciare a nessun batticuore. Fortemente invalidata dai gravi incidenti che segnarono la sua vita, ma decisa a non negarsi mai la sperimentazione del piacere. Amata e amante di molti e molte, Frida Kahlo fu un personaggio rivoluzionario, tanto nello stile pittorico che nello stile di vita. E nei suoi amori. Distante dalla cultura stereotipata della famiglia, Frida Kahlo, compagna e moglie di Diego Rivera, amò politici, artiste, fotografi e modelle in piena libertà, senza sentirsi mai in dovere di mascherare quelle relazioni. E di quegli amori fece arte e perfino filosofia, trasportando emozioni e sensualità nei suoi dipinti, nella ""costruzione"""" di una nuova e più profonda idea di femminino. Questo libro ricostruisce per la prima volta tutte le passioni e le relazioni vissute dall'artista, rintracciandone detti e non-detti tra lettere, opere e memorie di amici e, appunto, amori. Un viaggio inusitato nella vita - segreta e non - di una rivoluzionaria, in lotta contro società, stereotipi, natura e, talvolta, perfino se stessa."" -
Una fame instancabile. Partigiani a Torino
Silvio Borione, il Biund, compie dieci anni pochi giorni dopo il primo bombardamento su Torino. Figlio del quartiere operaio di borgo San Paolo, divide gli anni feroci della guerra tra la sopravvivenza in una città distrutta e una spontanea lotta partigiana, tra la vita di strada e dei cortili e la costante ricerca di sbarazzarsi di quella fame che sente «fin dentro le unghie». Con una buona dose di coraggio e incoscienza, appoggia la Resistenza prendendo parte a sabotaggi, conflitti a fuoco, fughe, attacchi dinamitardi e rapine, in un gioco dove la posta è la vita stessa. Ad animare le sue gesta, sempre e comunque, una ""fame instancabile"""": il filo conduttore di un'esistenza spesa senza tregua dalla parte giusta della barricata."" -
Sulla guerra. Crisi conflitti insurrezione
"Il mondo è nuovamente in guerra. La crisi sistemica a cui è giunto il modo di produzione capitalista, per uscire dalle secche in cui è precipitato, non sembra avere altra via di uscita se non quella di una immane distruzione. Come le due guerre mondiali novecentesche sono lì a testimoniare, solo distruggendo il capitalismo può dare vita a un nuovo ciclo di accumulazione. Il ricorso alla guerra, pertanto, diventa la soluzione non solo possibile ma necessaria. Ogni guerra, però, presuppone l'esistenza di attori politici concreti e una particolare forma guerra. Ed è a partire da questa constatazione che prende le mosse il presente volume, analizzando sia i tratti che l'attuale forma guerra ha assunto, sia la """"linea di condotta"""" dei diversi attori politici in gioco. Una particolare attenzione è stata dedicata all'imperialismo fondamentalista e alla sua capacità di mobilitare intorno ai propri vessilli quote non secondarie di masse subalterne. Da qui l'individuazione delle insanabili contraddizioni che il sistema imperialista si porta appresso e le possibilità che, tutto ciò, offre in potenza al partito dell'insurrezione."""" (dall'introduzione)"