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Dingo
Completato grazie all'amico Léon Werth, che ne trascrisse gli ultimi capitoli quando Mirbeau era ormai troppo malato, ""Dingo"""", l'ultimo romanzo dell'autore francese, venne pubblicato nel 1913. Un'autobiografia bizzarra, in cui Mirbeau racconta dal punto di vista del suo cane gli anni trascorsi insieme, a partire dallo squallore vissuto nella cittadina di Ponteilles-en-Barcis fino alla morte del cane avvenuta nel 1904. Un sodalizio tra i due dovuto non solo alla reciproca compagnia, ma anche allo spirito libertino che li accomunava. Dingo, infatti, con scorribande tra pecore e galline, fughe e piccoli crimini di ogni genere, era malvisto dai benpensanti locali, quasi quanto il ribelle scrittore che mai si fece mettere alla catena dalla società borghese."" -
Verde Nilo
Scritto nel 1963, ""Verde Nilo"""" racconta il viaggio intrapreso da Cesare Brandi lungo uno dei fiumi più celebri della storia. Un fiume che attraversa sette paesi africani, che contende il titolo di fiume più lungo del mondo, con i suoi 6.671 chilometri, al Rio delle Amazzoni, e che ha segnato il corso di un'intera civiltà, scandendo il tempo dei riti e della vita, fino al punto da creare un'identità tra la portata dell'acqua e il fluire di un popolo. """"L'Egitto è un fiume"""" scrive Cesare Brandi, mentre osserva e poi riporta ogni dettaglio geografico, storico e culturale che incontra, con la sua prosa raffinata da grande saggista e viaggiatore, restituendo al lettore topografie ricche e affascinanti."" -
La famiglia Pargiter
«Incentrato su una sorte di gioco didascalico tra passato e presente, con capitoli descrittivi della vita borghese del XIX secolo alternati a riflessioni saggistiche sull'emancipazione della donna moderna» - Renzo Crivelli, Il Sole 24 Ore«Nel mare di manoscritti ritrovati di scrittori celebri del passato, che di solito riserva più delusioni che entusiasmi, La famiglia Pargiter di Virginia Woolf [...] merita senz'altro una chance. Perché contiene, allo stesso tempo, una conferma e una sorpresa.» - Claudia Morgoglione, Robinson – la Repubblicarn«La narrazione ci mostra una Woolf felicemente descrittiva, capace di collegare perfettamente la psicologia delle sue donne con gli ambienti in cui sono racchiuse.» - Andrea Cortellessa, Il Sole 24OrernLa storia de ""La famiglia Pargiter"""" contiene in sé tutti i tratti del caso letterario: un manoscritto abbandonato dalla scrittrice e in parte occultato nel romanzo """"Gli anni"""" (1937), poi dimenticato per quasi cinquant'anni fino al ritrovamento da parte del critico Mitchell A. Leaska in una biblioteca newyorkese. Oltre alla prima stesura del sofferto romanzo """"Gli anni"""", l'opera è uno straordinario esperimento narrativo che Woolf scrisse in pochi mesi nel 1932, riportandovi """"il resoconto fedele della vita della famiglia Pargiter"""", le loro vicende, soprattutto, di denaro e amore, e l'angustia di viverle nei salotti vittoriani. L'esperimento consiste nella scelta di una forma inedita, quella del """"romanzo-saggio"""", che testimonia l'ambizione di coniugare critica e creatività al servizio dell'adesione a una causa, quella del femminile, e della ferma decisione di confrontarsi con i fatti, con la Storia. Una svolta poetica dell'autrice protagonista del Bloomsbury Group, che con questa nuova forma tentò di """"comprendere tutto: sesso, educazione, vita, valicando precipizi con possenti e agilissimi balzi da camoscio""""."" -
Una nave di gatti e altri racconti animali
Conosciuto principalmente per le sue storie dell'orrore e di fantasmi e per lo sguardo sardonico sulla natura umana — non a caso venne soprannominato ""Bitter"""", amaro -, Ambrose Bierce fu un prolifico scrittore di racconti, tra cui spiccano quelli fantastici a tema animale. Questo volume seleziona quattro racconti brevi, in cui le sue qualità di moderno Esopo spiccano con maggiore evidenza: veniamo a conoscenza delle tragicomiche avventure di una nave talmente piena di gatti da deformarsi, constatiamo la diffidenza dei soldati per i tordi, apprendiamo le miracolose e misconosciute proprietà dell'olio di cane e infine spiamo una cattiva coscienza alle prese con terribili allucinazioni canine."" -
Il bibliomane. L'amante dei libri
Scritto intorno al 1830 da Charles Nodier (considerato da Calvino il capostipite della famiglia dei grandi scrittori-bibliotecari), ""Il bibliomane"""" racconta la giornata di un bibliofilo tranquillo, in una Parigi assolata che ancora porta i segni dei drammi della rivoluzione di luglio. È l'ultima passeggiata di Monsieur Théodore, compiuta tra librai antiquari, editori e case d'aste, un cammino che con poche variazioni si potrebbe percorrere ancora oggi. """"L'amante dei libri"""", del 1841, accanto alle descrizioni del bibliofilo, delinea un futuro fosco per l'editoria: schiacciato sotto il peso dell'iperproduzione, il libro è destinato a morire. Profezie allarmate e allarmanti si mescolano ad aneddoti sul mondo del libro, tra curiosi tipi umani (tra cui il biblio-fobo) e ritrovamenti avventurosi, secondo il principio per cui """"meglio un libro raro che un buon libro"""", in due scritti divertenti, leggeri e terribilmente pessimistici sulla sorte della lettura."" -
Noir
«Un romanzo folle e spassoso, sorprendentemente malinconico e commovente.» - Chicago TribunernEstate del 1947, bassifondi di San Francisco. Un'enigmatica bionda di nome Stilton entra nel localaccio di Sammy ""Due Dita"""" Tiffin. È amore a prima vista. Sammy è pronto ad attaccare bottone, ma nel locale irrompe Remy, un generale dell'Aeronautica con una questione urgente da sbrigare. In questi casi, l'uomo giusto al momento giusto è proprio Sammy, che ha i contatti utili e un fido compare cinese. Nel frattempo, un oggetto volante non identificato viene avvistato nello Stato di Washington e un misterioso incidente aereo si verifica nel deserto del New Mexico, in un posto chiamato Roswell. Ma le cose più improbabili accadono comunque in città: quando i piani di Sammy andranno a rotoli e la donna svanirà misteriosamente, Sammy, per ritrovarla, sarà obbligato ad affrontare il suo segreto più riposto."" -
Ricette per puntuali e ritardatari e altri scritti di cucina
«Dietro le ricette, i pettegolezzi, le cronache e gli incontri della buona società britannica, dietro il menù per il primo dinner party di famiglia appena formato o il racconto delle cene della domenica e delle gite in campagna, l'intento di Agnes è tramandare con levità tutto un mondo che sta sparendo e salvare l'arte dell'ospitalità» - Angelo Molica Franco, il Venerdì di Repubblicarn«Se Gertrude Jekyll fu un'artista dei giardini, sua cognata Agnes fu un'artista dell'ospitalità»: così si parlava all'epoca delle due donne, l'una celebre botanica e scrittrice e l'altra rinomata ospite e cuoca. Moglie del fratello di Gertrude, un diplomatico di rango, ai suoi dinner party riceveva personalità del mondo politico e culturale come Browning, Burne-Jones e Ruskin, e la sua casa divenne nota per accoglienza, qualità delle conversazioni e ottimo cibo. Da questa felice esperienza Lady Jekyll ricavò degli articoli qui proposti per la prima volta in Italia - con titoli bizzarri come ""Per il troppo grasso"""", """"Per il troppo magro"""", """"In assenza del cuoco"""", """"Il divertimento dello scapolo"""" - in cui innumerevoli ricette sono intervallate da deliziosi commenti sulle occasioni mondane e acute considerazioni sulla società dell'epoca."" -
L'altro Novecento. Poeti italiani
Questa antologia presenta un'ampia selezione di autori del Novecento poetico italiano, ognuno con un componimento commentato da Paolo Febbraro, presentati all'interno di una rubrica settimanale uscita sulle pagine del «Sole 24 Ore-Domenica» fra il 2015 e il 2017. Dagli inizi dello scorso secolo, con autori storici come Ceccardo, Soffici, Moretti e Jahier, passando per il cuore del Novecento con nomi come Noventa, Betocchi, Sinisgalli o Erba, per finire con i protagonisti degli ultimi decenni, come Scataglini, Ferretti, Salvia e Pagnanelli, questo libro affianca gli autori meno celebrati o più appartati, allestendo uno straordinario quadro sintetico del nostro Novecento poetico. Al di fuori del canone accademico e delle letture obbligate, appare in queste pagine un panorama di eccezionale vivacità e qualità altissima, che integra anche l'opera di narratori-poeti tra cui Massimo Bontempelli, Cesare Pavese, Elsa Morante, Primo Levi, Giorgio Bassani, Goffredo Parise. Nelle prose di accompagnamento, Paolo Febbraro illustra le poesie in modo originale, fra critica e invenzione. -
Alì Pascià
La figura di Alì pascià, ""Leone di Giannina"""", vissuto tra il 1750 e il 1822 in Albania e simbolo vivente del dispotismo, affascinò molti letterati, tra cui Lord Byron e Alexandre Dumas; quest'ultimo, oltre a narrarne la caduta tramite il racconto della figlia, la principessa Haydée, nel Conte di Montecristo, gli dedicò anche un'altra opera, la sua versione dell'""""Alì pascià"""" di Jean Pierre Mallefille, che Dumas scrisse probabilmente col desiderio di appoggiare i moti rivoluzionari albanesi. Scritto direttamente in lingua italiana, l'""""Alì pascià"""" di Dumas costituisce un documento unico sull'uomo dalla ferocia illimitata e dalla sistematica slealtà che """"fu insieme il Tiberio, il Caligola e il Nerone dell'Epiro""""."" -
Le siamesi
Un incontro casuale, un sabato sera che diventa una sfida contro la morte. Non è la prima volta che Ludovica, troppo ricca, troppo annoiata, baratta la sua vita con il pericolo e rimanda al mittente, Dio o chi per lui, la sua giovinezza, chiedendo in cambio rischio, adrenalina, competizione. Il baratro di Ludovica è la discesa in un vuoto esistenziale che rivela l'incapacità di trovare punti di riferimento e ragioni di sopravvivenza. Lucido diario di un fine settimana di follia dove nulla è quello che sembra, ""Le siamesi"""" è un noir tagliente nel quale il lettore è costretto a cambiare continuamente prospettiva, una riflessione senza moralismi sul male di vivere e uno spaccato dello spleen contemporaneo, con una voce narrante che rifiuta il giudizio e si limita a fotografare, in una prosa spettrale, l'assenza di motivazioni che può muovere l'agire umano."" -
In affitto
Continua la faida tra le due fazioni della complicata e problematica famiglia Forsyte. Le ombre del passato tornano a infestare la vita delle nuove generazioni quando Jon, il figlio di Irene e Jolyon, si innamora di Fleur, la figlia di Soames. Ma i due ragazzi non sanno nulla dei terribili litigi che hanno portato i loro genitori a separarsi, farsi causa e odiarsi, e quando si incontrano tra loro nasce subito qualcosa. Nel momento in cui Soames, Irene e Jolyon scoprono l’affetto che i due giovani nutrono l’uno per l’altra, i vecchi rancori li portano a proibire questo amore che avrebbe potuto far tornare la pace in famiglia. Riusciranno i figli dei Forsyte a superare i drammi di famiglia o saranno costretti a rinunciare ai loro sentimenti? Dopo ""Il possidente"""" e """"In tribunale"""", tornano i Forsyte con il terzo capitolo della saga che racconta l’epoca vittoriana."" -
Ora pro loco
Uno strano incidente d’auto, un suicidio impensabile, un ragioniere trafficone sono solo alcuni degli elementi che ci riportano a Telévras, uno dei territori più poveri del pianeta. I turisti lì non arrivano. Occorre inventarsi qualcosa, per fare in modo che cessino lo spopolamento e il decremento demografico. È una Telévras contemporanea, ma gli abitanti, i loro comportamenti e le loro aspirazioni non sembrano adeguarsi ai tempi. Una galleria di nuovi personaggi, da Donamìnu Stracciu, poeta “apolide e apocrifo”, alla catechista di professione Titina Inganìa, fino a Michelangelo Ambéssi, l’uomo per cui tutto ciò che supera il metro e sessanta è da guardare con sospetto: sono loro alcuni dei protagonisti di questa vicenda che sembra passare quasi inosservata anche nelle cronache locali. Ma, in una fredda mattina d’inverno, arriva nel paesino l’ispettore Marzio Boccinu, al momento in congedo dalle forze dell’ordine, il quale si troverà invischiato in un intreccio in cui la realtà supererà, come sempre, ogni fantasia. -
Il topo Chuchundra
Il titolo e il nome dell’autore sembrano condurci in atmosfere più sudamericane che italiane, invece dietro lo pseudonimo di Alarico Cassé si nasconde sicuramente una donna italiana, sulla cui identità però non esistono ancora certezze. Una donna con un nome da uomo che di sé raccontava “Mi piacciono le giraffe, i tucani e i pesci d’acquario”, e che in questi racconti sa narrare con estrema maestria situazioni del quotidiano che mettono in scena miserie e virtù dei protagonisti. Incontriamo così la disperazione di una madre a cui hanno ucciso il figlio, la curiosità della bambina Isabella che guarda con ammirazione una signora intenta a scrivere a macchina, o ancora l’ometto pauroso che non riesce neanche ad attraversare le strade trafficate di una rumorosa Roma anni Sessanta, messo all’angolo come un topo. -
Il party in giardino e altri racconti all'aria aperta
Ne ""Il party in giardino"""" di Katherine Mansfield, mentre la famiglia Sheridan sta preparando un ricevimento all’aperto arriva la notizia che il loro vicino di casa è morto, ma la festa sembra dover continuare a ogni costo. Willa Cather ci racconta invece di Howard, che vorrebbe abbattere il capanno nel suo giardino per costruirci una dépendance estiva, ma la moglie rimpiange i giorni in cui vi alloggiava un ospite d’onore come il tenore Raymond d’Esquerre, del quale si era profondamente innamorata. Kew Gardens è lo scenario per un racconto di Virginia Woolf dedicato all’omonimo giardino botanico di Londra, in cui vengono narrati pensieri ed emozioni di giovani coppie, anziani e persino lumache, che si aggirano tra le aiuole ben composte e colorate. Nella favola di Andersen, il ricco figlio di un re possiede tutti i libri che desidera ma a nulla valgono le sue giornate di studio, lì non è contenuta nessuna notizia su ciò che lui vorrebbe conoscere più di ogni altra cosa: il giardino dell’Eden. Per chiudere, Louisa May Alcott ci racconta la parabola di una casetta in giardino, costruita all’inizio per due cuccioli di orso, dove poi passano diversi inquilini, soprattutto bambini che vi organizzano giochi e festicciole, fino all’arrivo di un terribile temporale."" -
Amanti di Falun: Le miniere di Falun-Ricongiungimento insperato
Accade che un fatto di cronaca colpisca la fantasia degli artisti, dando vita a opere che a partire dal dato storico se ne distaccano, iniziando un dialogo tra loro ed entrando in modo indelebile nell’immaginario culturale. È ciò che è successo con i fatti di Falun: nel 1719, dopo cinquant’anni da un crollo in miniera, un corpo di ragazzo viene ritrovato intatto, ancora giovane e bello, ed è riconosciuto solo da una donna ormai anziana. Di questo hanno scritto J.P. Hebel, autore classico nei paesi mitteleuropei ma sconosciuto in Italia, e E.T.A. Hoffmann (e prima di loro G.H. von Schubert e dopo di loro Hofmannsthal e Wagner). Mentre Hoffmann in Le miniere di Falun ne esplora l’aspetto magico e psicologico, in Ricongiungimento insperato Hebel si concentra sulla forza dell’amore e della fedeltà, eterne quanto le forze della natura, creando un vero e proprio gioiello da riscoprire, che entusiasmò Goethe, Canetti e Benjamin, e di cui Franz Kafka arrivò a dire: «È la storia più meravigliosa che esista!». -
Una notte d'estate e altri racconti
L'estate declinata da grandi maestri della scrittura: la comicità macabra di Ambrose Bierce, le atmosfere notturne di Kate Chopin, un'acuta riflessione sulla menzogna che in O. Henry si sviluppa a partire da un cactus, la partenza di una nave dal molo di un'isola hawaiana descritta da Jack London. E ancora una misteriosa isoletta di roccia tappezzata di boschi sperduta in mezzo al mare in cui si muovono i personaggi di Willa Cather, lo schiavismo dal punto di vista di chi lo subisce nelle parole di Mark Twain, il diario sentimentale di un'adolescente con troppi pretendenti nel racconto di Ring Lardner, una bambina contrariata e il suo disegno proibito nello stile ammaliante di Katherine Mansfield, in un'antologia perfetta da leggere sotto l'ombrellone o nelle calde notti estive. -
Il branco
Un tentativo per capire come nasce lo stupro di gruppo.rn«Il branco è un piccolo ma significativo caso dell'editoria. uscito negli anni Novanta, ispirato da un fatto di cronaca degli anni Ottanta, fa ancora paura» - Il GiornalernLa storia, ispirata a un fatto di cronaca, di uno stupro collettivo nella periferia romana più oscura e abbandonata. Un gruppo di ragazzi che diventa improvvisamente un ""branco"""" bestiale. Il protagonista diciannovenne, Raniero, che da individuo diventa segmento dell'orda, dimentico di ogni iniziale titubanza e trasformandosi nel più feroce tra i torturatori. Il linguaggio scarno e diretto, la coraggiosa scelta del punto di vista narrativo (mimetizzato non tra le vittime ma tra i carnefici) e l'assoluta mancanza di retorica hanno contribuito a mantenere intatta la forza narrativa de """"II branco"""" a venticinque anni dalla sua prima apparizione."" -
Un delitto
Durante la sua prima notte a Megère, piccolo borgo immerso nelle Alpi e battuto da un vento implacabile, un giovane prete sente delle urla e degli spari. Inizia così Un delitto, poliziesco geniale e visionario, condotto in un susseguirsi di indizi, false piste e acute analisi psicologiche capaci di tenere col fiato sospeso il lettore fino all'ultima pagina. Una delle prove letterarie più significative di Georges Bernanos, scrittore acclamato e controverso che, come pochi altri, seppe scandagliare le profondità dell'animo umano e gli eccessi, nel bene e nel male, di cui ogni uomo è capace. -
Una coppia quasi perfetta
Arriva in Italia un delizioso romanzo apparso nel 1860 in Inghilterra, popolare per lungo tempo e recentemente riscopertornrn«Solo una cosa è più gratificante del trovare un ottimo libro: trovare un ottimo libro dimenticato.» – The New York Timesrn«Una commedia arguta, delicata ed elegante consigliata agli appassionati di Jane Austen.» – Kirkus Rewievrnrn«La coppia quasi perfetta consta di un Fedez e una Ferragni dell'epoca: perfetti, innamorati, ricchi, felici. Dopo i primi mesi da marito e moglie, però, cominciano i problemi stupidi, sciocchi e irrisolvibili che Eden ha il talento di descrivere non come conseguenze di una unione sbagliata, bensì come correlati inevitabili dell'essere vivi.» – Il FogliornrnrnL'autrice fu una appassionata seguace di Jane Austen e immaginò di scrivere dei romanzi laddove la grande scrittrice aveva concluso i suoi, ovvero dal racconto della vita di una coppia dopo il matrimonio. Come in ""Orgoglio e pregiudizio"""", la storia inizia con un dialogo tra i genitori della protagonista, la dolce Helen Beaufort, che ha da poco sposato lo scapolo più ambito, Lord Teviot. Nonostante ci siano tutti i presupposti per un'unione ben riuscita - marito e moglie sono giovani, belli e facoltosi - i due dovranno affrontare gelosia, orgoglio e una serie di fraintendimenti che rischieranno di mandare a monte il matrimonio. Sullo sfondo di spettacolari tenute di campagna, tra cene eleganti, visite formali, lettere, dialoghi arguti e sottili considerazioni, l'autrice ha dato vita a un sofisticato intreccio psicologico dalla comicità ancora intatta, che ci insegna quanto sia difficile abituarsi alla vita coniugale nonostante l'amore."" -
Sei a zero
«Fabrizio Bolivar porta il lettore nella sua testa, gli fa guardare il mondo, le amicizie, i vicini, il lavoro, una nuova relazione coi suoi occhi, dotati di (auto)ironia ma soprattutto di umorismo nero.» - Alberto Sebastiani, Robinson – la Repubblica rnUn giorno la vita sentimentale del quarantacinquenne Andrea Camatti, fino a quel momento piuttosto tranquilla, precipita, e Andrea è costretto a ripartire da zero. Pian piano, inizia a riflettere sugli errori che ha commesso da quando è venuto al mondo, e per farlo si avvale dell'osservazione di amici, colleghi, passanti occasionali, e, perché no, anche del suo gatto. L'ostacolo principale, in questo processo di tardiva crescita interiore, è rappresentato dal suo carattere troppo accondiscendente. Nel corso di una narrazione leggera ma mai superficiale, scandita da un continuo susseguirsi di trovate comiche distillate in capitoli brevi e fulminanti, Andrea troverà parecchi alleati per riuscire a farcela: gli immaginari incontri di mutuo soccorso, le certezze monolitiche della madre, gli insospettabili travestimenti di suo padre, le velleità da Cupido della sua barista di fiducia, gli improbabili dialoghi col vicino di casa troglodita ma soprattutto il tennis, che per alcuni aspetti sembra incarnare una perfetta metafora della vita.