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I Preadamiti-Praeadamitae (1655)
L'opera ""I preadamiti"""" uscì (anonima e senza indicazioni di luogo né di tipografo) nel 1655 suscitando """"uno dei più clamorosi scandali culturali del XVII secolo"""". L'autore, Isaac La Peyrère (1596-1676), che vi teorizzava l'esistenza di uomini vissuti prima di Adamo, fu accusato di scardinare l'intera tradizione esegetica e i fondamenti stessi dell'ortodossia religiosa. Il libro, ancorato a un ampio commento dei versetti 12-14 del quinto capitolo dell'Epistola ai Romani, sollevava il problema dell'origine della specie umana, delle leggi, del rapporto tra legge naturale e diritto positivo, e avanzava esplicitamente ipotesi di carattere radicalmente poligenetico mettendo in crisi tutta la linearità della """"storia sacra""""."" -
Uriel da Costa e l'«Exemplar humanae vitae». Testo latino a fronte
Il racconto delle eroiche traversie del libero pensiero: la storia di un marrano sfuggito all'Inquisizione portoghese e all'idolatria cattolica; di un eretico vittima dei ""farisei"""" di Amsterdam; di un pensatore ateo o deista, che aveva rifiutato ogni religione positiva in nome di una cosmopolitica, universale, legge naturale: Uriel Da Costa (filosofo portoghese, nato a Oporto nel 1580 circa e scomparso ad Amsterdam nel 1640). In appendice il testo """"Exemplar humanae vitae / Un modello di vita umana"""" prima traduzione italiana con testo latino a fronte. Omero Proietti insegna Storia della filosofia moderna e contemporanea nell'Ateneo di Macerata."" -
Ai limiti dell'immagine
Che cos'è un'immagine e soprattutto che cosa la differenzia dal discorso o dal concetto? I saggi raccolti in questo volume cercano di rispondere a questa domanda, esplorando i limiti contro i quali l'immagine si scontra, ma anche quelli all'interno dei quali le immagini sono immagini - cioè qualcosa di più della semplice riproduzione di un dato, qualcosa di più dell'impallidita presenza di un'assenza. Attraverso vari campi del sapere, filosofia e letteratura, pittura e musica, teologia e storia delle scienze, questa indagine di studiosi italiani e francesi ricostruisce il ""luogo incerto"""" che la nostra cultura ha assegnato all'immagine."" -
Antonio Labriola nella storia e nella cultura della nuova Italia
Allievo di Bertrando Spaventa e maestro di Croce, Labriola fu un vigoroso esempio di intellettuale-politico, insofferente della separatezza degli studi accademici e disposto a spendersi senza remore per la costruzione di una ""nuova civiltà"""". Approdato da ultimo al marxismo, ne fornì una interpretazione di straordinaria originalità, capace di far luce su aspetti scarsamente indagati dell'eredità teorica di Marx. Corrispondente di figure del calibro di Engels e Kautsky, Bebel e Liebknecht, Bernstein e Sorel, Zeller e Jhering, godette della considerazione di protagonisti della scena culturale e politica europea come Mehring e Sombart, Lenin e Trockij."" -
New York e altri disegni. Catalogo della mostra (Fiesole, 23 aprile-31 luglio 2005). Ediz. illustrata
Il volume è il catalogo della mostra di Fiesole (Basilica di Sant'Alessandro, 23 aprile - 31 luglio 2005). La mostra presenta i disegni, le fotografie e i tre rotoli, tre lunghi disegni, due di 12 metri e uno quasi 10 metri, che ripetono lo skyline della città statunitense. -
Il giudizio dell'arte. La critica storico-estetica in Croce e nei crociani
La critica letteraria e la critica artistica del Novecento italiano sono state per molti decenni dominate dal pensiero di Benedetto Croce, che ha fornito ad entrambe le basi filosofiche, i canoni estetici di giudizio e perfino, attraverso la propria attività saggistica, i modelli concreti cui liberamente ispirarsi. Questo libro, opera di uno dei massimi conoscitori del pensiero crociano, esplora le vie e il senso complessivo di questa influenza, decisiva e capillare, che non ha forse riscontri in nessun'altra cultura europea. -
Giornale di storia costituzionale. Semestrale del laboratorio di storia costituzionale «Antoine Barnave» (secondo semestre 2005). Vol. 10: Tra Islam e Occidente: culture e diritti.
Il fascicolo propone un approfondimento monografico sul problema dei rapporti difficili e al tempo stesso essenziali tra Islam e mondo occidentale. I saggi di Wa'il Farouq, invece, riguardano l'analisi delle radici storiche della ""sharia"""" islamica e del rapporto con la giurisprudenza: ne emergono la complessità delle istituzioni giuridiche del mondo arabo, la diversità dei punti di vista, l'importanza del ruolo degli interpreti nel mediare tra dettato religioso e pratiche sociali. I contributi dei costituzionalisti Andrea Simoncini e Giovanni Di Cosimo prendono in considerazione il problema dell'integrazione della confessione religiosa e della comunità islamica nella realtà italiana."" -
Costituzione e popolo. Lo stato moderno nella filosofia della storia di Hegel (1818-1831)
Il saggio analizza l'immagine dello Stato moderno nella filosofia della storia di Hegel e più in generale ricostruisce la nozione hegeliana di politica e la funzione che la storia svolge rispetto ad essa. Nel quadro di questa indagine, l'autrice va oltre le versioni edite delle lezioni hegeliane, e prende in esame i manoscritti, che gli allievi di Hegel hanno redatto sulla base delle lezioni. Accanto all'idea classica di Hegel sull'autonomia dell'individuo e della forza dello Stato, emerge dalle nuove fonti il confronto con la contingenza dell'epoca: dalle difficoltà politiche in Francia, al bisogno di conciliare i diversi interessi dello Stato moderno, fino alla necessità, attualissima, di rintracciare una tradizione oggettiva. -
Letterature dell'esiguità
Le letterature dell'esiguità sono le parole escluse dalle condizioni della propria sacralizzazione: parole umbratili, sull'orlo dell'inintelligibilità, per assenza di pubblico, perché scritte in lingue scomparse, o per la loro contingenza. Escluse dal potere, ne sono ossessionate, vedendovi a un tempo la redenzione e la minaccia di ricadere nel non-essere. Questa intimità con il nulla spiega le figure di follia, solitudine, degradazione nel panorama letterario presentato da Paré. Ma in quanto non possono lasciarsi alle spalle le circostanze contingenti della propria nascita, né possono identificarsi con la falsa ovvietà di un canone universale, esse costituiscono una risorsa espressiva, una promessa di nuova vita per il corpo esangue della letteratura. -
Il ritorno degli dèi. Opere di António Mora
Il volume raccoglie tutti gli scritti che Fernando Pessoa lascia attribuire al filosofo neopagano António Mora. Mora compare dapprima come personaggio narrativo di un racconto lacunoso - strambo paziente di una clinica psichiatrica che recita Eschilo vestito da antico romano -, quindi si emancipa come scrittore in proprio di libri solo frammentariamente scritti o abbozzati, di collezioni solo progettate o sognate; viene altresì presentato come direttore di una rivista che avrebbe dovuto avere risalto internazionale. Di lui ci restano vestigia di citazioni altrui e frammenti di libri che la filologia pessoana ha provato a organizzare e sistemare. -
Il principio della malinconia
Sono raccolti in questo volume una serie di appunti e di frammenti autobiografici, scritti dall'autore nel corso degli ultimi vent'anni. Ne è risultato una specie di diario in cui la figura della donna amata, poi perduta, e la conseguente esperienza del lutto, si spogliano di ogni accento realistico per trasformarsi in una sorta di spartito lirico visionario. Fino a diventare un canto sommesso, in cui il lamento funebre e la coscienza del nulla accompagnano la marcia trionfale del tempo il quale, con sovrana indifferenza, calpesta e umilia ogni cosa. Perfino il ricordo e la pietà dell'amore. -
La forza normativa del tipo. Pragmatica dell'atto giuridico e teoria della categorizzazione
Un prototipo è, nella teoria della categorizzazione, l'esemplare più rappresentativo di una categoria: è attorno agli esemplari prototipici che noi costruiamo le nostre categorie cognitive, la struttura su cui costruire il nostro agire e sapere. Ma che cos'è un tipo? Secondo l'autore questo concetto non è semplice, né unitario: accanto a tipi meramente cognitivi, ne esistono di normativi (che non descrivono come un oggetto sia, ma che stabiliscono, al contrario, come esso debba essere). Nel presente volume, muovendo da questa dicotomia (cognitivi vs. tipi normativi), si indaga il ruolo che tipo, tipicità e atipicità svolgono nella pragmatica dell'atto giuridico e nella costruzione della realtà sociale. -
Ecuador. Diario di viaggio
"Un uomo che non sa viaggiare né tenere un diario ha composto il presente diario di viaggio. Ma, al momento di firmare, colto da improvviso spavento, si scaglia la prima pietra. Questa"""". L'uomo che non sa viaggiare ha poco meno di trent'anni quando decide di abbandonare le comodità e l'aria un po' viziata della sua famiglia medioborghese per intraprendere un lungo spossante viaggio attraverso le Ande, alla volta dell'Ecuador: si chiama Henri Michaux, è un giovane scrittore ancora sconosciuto e tale è destinato a restare per sua volontà, anche quando diventerà il celebre Michaux, uno dei maggiori scrittori francesi del Novecento." -
Saggi sul moderno
I quindici saggi qui raccolti, scritti fra il 1902 e il 1911, offrono un ampio spaccato dell'attività pubblicistica di Samuel Lublinski, al centro della quale si può identificare una riflessione sul genere tragico caratterizzata, secondo un orientamento diffuso all'inizio del Novecento, dal prevalere delle forme non aristoteliche. Lublinski presta la propria attività di spregiudicato teorico nella definizione del movimento della Neuklassik, le cui realizzazioni più importanti sono da riconoscere non tanto nelle singole opere tragiche (si pensi a Paul Ernst), quanto nel lavoro di chiarificazione condotto sul motivo della forma tragica come luogo di una rivelazione definitiva sulla struttura del mondo. -
Una modernità periferica. Buenos Aires 1920-1930
"Deliberatamente - osserva Beatriz Sarlo nell'introduzione - ho scritto un libro ibrido su di una cultura (quella urbana di Buenos Aires) anch'essa ibrida. Non so a che genere di discorso appartenga questo libro: se risponde al canone della storia culturale, della """"intellectual history"""", della storia degli intellettuali o delle idee. Mi ero proposta di capire in che modo gli intellettuali argentini, negli anni Venti e Trenta del XX secolo, avevano vissuto i processi di trasformazione urbana e avevano sperimentato sentimenti e idee, molte volte contraddittori. Mi interessava ricostruire quelle dimensioni dell'esperienza di fronte al cambiamento le cui radici, molte volte cifrate, appaiono come tracce o ricordi nei testi di una cultura""""." -
Pagine di estetica. Il gioco delle facoltà critiche in arte e letteratura
Il volume raccoglie appunti ad uso personale, aforismi, note a margine di scritti, di Fernando Pessoa, conclusi o destinate a confluire in lavori futuri, abbozzi frammentari di saggi in seguito redatti in forma più organica, progetti, lettere indirizzate a poeti. Tra i testi più importanti inclusi nel volume, si segnalano i saggi sul ""Dramma"""", sulla fortuna delle opere letterarie """"Erostrato"""", e gli """"Appunti per una estetica non aristotelica"""" firmati dall'eteronimo Alvaro de Campos."" -
Per una fenomenologia del melodramma
Il melodramma, nel suo gioco di suono e significato, musica e concetto, è al centro degli studi proposti in questa raccolta; un'analisi che muove dalle opere di Monteverdi, Schöenberg, Bizet, Verdi e Guaccero. Il percorso ha quale filo conduttore il metodo fenomenologico, storiograficamente nato con Husserl, ma le cui origini si possono rintracciare ai momenti aurorali del pensiero stesso. Il fenomeno melodramma viene così ripercorso seguendone le categorie del tragico e del comico, ricostruendo la sua evoluzione storica ed i legami con i mutamenti sociali; mentre si affrontano le relazioni con il pensiero di Nietzsche, Benjamin, Heidegger e Adorno, fino alla domanda su che cosa sia la comprensione dell'opera melodrammatica. -
Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano
I tre scritti di Rem Koolhaas, qui riuniti insieme dall'autore su richiesta dell'editore italiano, sono da leggere come il seguito ideale di Delirious New York (1978). Essi ci offrono una nitida visione delle forze ingovernabili che regolano lo spazio nelle nostre città. Il rapporto fra storia e identità (fra «destino e carattere», direbbe Benjamin) è qui smascherato crudelmente: Junkspace, «spazio spazzatura», è una nuova categoria del pensiero che Koolhaas, maestro di similitudini, introduce con lirico cinismo per aprirci gli occhi sullo spazio in cui viviamo, e forse sullo spazio in generale. -
Il discorso e la cenere. Il compito della filosofia dopo Auschwitz
L'esperienza di Auschwitz ha segnato il nostro tempo in modo indelebile, disarmando il pensiero razionale e la sua capacità di interpretare le vicende umane e la Storia. Di fronte a tale crisi quale può essere il compito della filosofia? Essa, proprio perché è fuori dal dominio delle scienze, può tentare un recupero radicale della ""dignità del pensare"""": in un'epoca in cui la coscienza sembra essersi rifugiata e godere della propria irresponsabilità, il pensiero filosofico, al di là della tecnica e delle sue rassicurazioni, è il luogo in cui rilanciare le domande dell'etica, della giustizia e del perché Auschwitz fu possibile."" -
L' ascensore al Pincio
In queste pagine l'autore, storico della politica e dell'economia, al suo primo confronto con la narrativa, propone una resa dei conti con l'immagine paterna in cui è implicata tutta un'epoca storica (l'Italia fascista fino alla guerra mondiale, il Meridione ma soprattutto Roma), e attraverso cui la memorialistica nazionale si emancipa dalle tare piccolo borghesi che troppo spesso ne hanno viziato gli esiti.