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Narrazione breve e personaggio. Tozzi, Pirandello, Bilenchi, Calvino
II volume ha come tema principale la narrazione breve (novella o racconto) nel Novecento italiano; il tema è trattato facendo riferimento all'opera di quattro autori, due dei quali (Federigo Tozzi e Luigi Pirandello) rappresentativi del quadro culturale e letterario del primo Novecento, gli altri due (Romano Bilenchi e Italo Calvino) quali esponenti della stagione culturale e letteraria della seconda parte del secolo. L'argomento è svolto su un duplice piano: uno di essi è costituito dall'esplorazione della poetica della narrazione breve, e pertanto della riflessione, da parte degli autori stessi, circa modi e finalità da ognuno assegnati alla novella o al racconto. Il secondo piano di trattazione dell'argomento del volume è costituito dall'analisi testuale di alcune novelle o racconti di Tozzi, Pirandello, Bilenchi, al fine di mettere in evidenza livelli tematici e modalità morfologiche che li caratterizzano o che esemplificano aspetti ragguardevoli della loro poetica, con riguardo altresì alla configurazione dello statuto del personaggio nei tratti principalmente identificativi. -
Le parole e le immagini. Saggio su Michel Foucault
Negli ultimi anni la critica ha sottoposto ad acute analisi la produzione foucaultiana degli anni '70 sulla biopolitica e sull'estetica dell'esistenza. Sostanzialmente poco esplorata risulta, invece, la produzione degli anni '60, nella quale Foucault affronta questioni di critica letteraria, ma soprattutto si cimenta in una ricostruzione archeologica delle pratiche del sapere. L'autrice prende in considerazione una serie di scritti sulla letteratura e sulla pittura che, avendo un carattere saggistico e d'occasione, superficialmente non sembrano avere una ricaduta sul lavoro archeologico. Ma, se letti in riferimento ai principali scritti di Foucault, in cui viene citata l'esemplarità dell'opera d'arte, allora emerge un quadro ben preciso: letteratura e pittura sembrano disegnare rispettivamente l'una la curva di movimento, l'altra il diagramma di stato di un'epoca storica archeologicamente determinata. Si profila, così, la possibilità di intendere la pittura e la letteratura come due pratiche che, ognuna nel suo specifico ruolo e attraverso la loro alternanza, il loro ritmo, ci restituiscono da un altro punto di vista - un'angolazione privilegiata - quel tipo di storia filosofica che Foucault ricostruisce adottando il noto sguardo archeologico. -
New York. The unstable sameness
Un gruppo di studio formato da architetti, docenti e studenti ha compilato questa analisi della città di New York in forma di diario. Un'opera collettiva che investiga gli spazi attuali della metropoli americana, consapevole del motto di Agatha Christie: ""New York è essa stessa una detective story""""."" -
Pubblici discorsi
"Ho un po' vergogna a dire che questi discorsi li ho scritti molto velocemente, perché a dire così sembra quasi che me ne vanti e ho letto, tempo fa, L'elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam, dove Erasmo da Rotterdam, se non ricordo male, prendeva in giro quelli che si vantavano di aver scritto i loro libri molto velocemente. Io non me ne vanto, però li ho scritti molto velocemente, questi discorsi pronunciati nel corso degli anni e che trattano: delle biblioteche come agenzie ippiche; di Enzo Jannacci come uno tra i principali scrittori italiani contemporanei; della traduzione in una lingua inventata; del rapporto tra storia e letteratura; del tentativo fallito di esaurire la città di Scandiano; di un posto in cui non tira il vento ma si alza un mite grecale; di Cesare Zavattini; dell'inizio di Anna Karenina; della fine di Anna Karenina; delle bandiere anarchiche"""". (Paolo Nori)" -
La visione delle idee
Il volume contiene tutti i principali saggi filosofici di uno tra gli esponenti di maggior rilievo del movimento fenomenologico, anticipatore della moderna psicologia. Ispiratore indiscusso del ""Circolo fenomenologico"""" di Gottinga, allievo e assistente dì Husserl negli anni immediatamente precedenti alla Prima Guerra mondiale, Reinach è ritenuto un anticipatore della filosofia analitica e di alcuni dei concetti e delle tematiche divenuti cruciali negli sviluppi della filosofia contemporanea. In questo volume, Reinach analizza ad esempio la struttura del negativo, fondamentale nella riflessione che va da Husserl a Wittgenstein; mette in evidenza i limiti della dottrina kantiana; infine esplicita il nucleo concettuale del suo pensiero."" -
Manoscritto di un prigioniero
Il ""Manoscritto di un prigioniero"""" di Carlo Bini appartiene alla letteratura meno nota della prima metà dell'Ottocento italiano. Eppure esso merita di essere riproposto all'attenzione del lettore odierno per molti motivi: in primo luogo, per la modernità del testo, che si sottrae a una stretta identificazione di genere, oscillando tra il romanzo, l'autobiografia, il trattato politico, il dialogo drammatico. Come tale è un'opera rivoluzionaria per l'epoca, e lo è anche per i contenuti, giacché sostiene una proposta politica egualitaria, fondata sulla rivendicazione dei diritti dei poveri, proposta che si collocava al di là della posizione non solo dei pensatori retrivi dell'epoca, ma anche degli spiriti aperti, ivi compreso il Mazzini, per l'adesione alla cui setta Bini scontò a Portoferraio il carcere nel quale nacque il Manoscritto stesso. Questo è dunque anche un libro di speranza e di progetto, che, nel clima della Restaurazione, all'opposto della disperazione proveniente a Leopardi dalla staticità della società di Recanati, nasce all'interno della città """"libera"""" e aperta di Livorno."" -
Lévi-Strauss. Fuori di sé
In occasione del centenario della nascita di Claude Lévi-Strauss, per onorare il grande maestro, Marino Niola offre una raccolta di saggi e articoli in cui alcune tra le principali voci della cultura del Novecento incontrano l'opera dell'antropologo che più ha inciso sul pensiero del secolo breve. Ne emerge un confronto serrato con diversi campi disciplinari - dalla filosofia alla sociologia, dalla storia alla critica letteraria, dalla linguistica alla psicoanalisi - a testimonianza di un pensiero da sempre fuori di sé, che travalica senza posa la sfera dell'antropologia; ulteriore attestazione dell'impossibile tracciabilità di confini fra i saperi, fra le culture. È il riconoscimento a un pensiero traboccante e quanto mai fecondo che ha scelto, con determinazione, di porsi in permanenza altrove, nel luogo proprio dell'etnologia, di questa conoscenza ai confini di ogni conoscenza che, come ha scritto Foucault, si offre programmaticamente come ""perpetuo principio d'inquietudine, di problematizzazione, di critica e di contestazione"""": una metodica dello spaesamento, una poetica dello sguardo da lontano."" -
Il progetto secondo. Nuovi spazi del progetto ambientale
Il ""progetto secondo"""" è il tentativo di individuare i confini entro i quali il progetto contemporaneo ritrova il proprio ambito specifico e disciplinare, affrontando le questioni che riguardano l'architettura, nella sua configurazione spaziale e tecnica. Mentre al """"progetto primo"""" sono affidate le scelte strategiche, attraverso un processo di condivisione democratica e di dialogo multidisciplinare, nel quale l'architetto svolge un ruolo """"inter pares"""", il """"progetto secondo"""" resta il solo luogo specifico della connessione tra le strategie complesse e la realtà ambientale del costruito."" -
Un uomo che dorme
Terzo romanzo di Georges Perec, ""Un uomo che dorme"""" è la storia di uno studente che la mattina dell'esame, invece di alzarsi, lascia suonare la sveglia e richiude gli occhi. Segue il racconto della sua vita ordinaria, in cui giorno dopo giorno si educa all'indifferenza per tutto: non voler più niente, vagare, dormire, perdere tempo; tenersi lontano da ogni progetto e da ogni smania; essere senza desideri, senza risentimenti, senza ribellione; leggere """"le Monde"""" dall'inizio alla fine, senza saltare una riga, annunci matrimoniali e necrologi compresi. """"Un uomo che dorme"""" è un romanzo in cui chiunque, leggendolo, riconosce quell'oscuro desiderio di ritirarsi dal mondo senza scomparire del tutto, diventare indifferente a ogni cosa, un fantasma trasparente che, come il protagonista del libro, vaga per Parigi senza aprire bocca, senza desiderare più nulla, tra la folla dei Grands Boulevards, per i caffè, le panchine dei giardinetti, i lungosenna, i musei, i monumenti, sonnambulo turista in casa propria."" -
La condanna a morte di Pietro Paolo Boscoli
Il resoconto delle ultime ore di vita di Pietro Paolo Boscoli, condannato a morte per aver progettato insieme ad Agostino Capponi un attentato contro Giuliano e i maggiorenti medicei della città di Firenze, è uno dei documenti più significativi della vicenda religiosa e politica italiana del primo Cinquecento. Scritto da Luca Della Robbia, il testo era circolato soprattutto fra gruppi fedeli agli insegnamenti di Savonarola e si situa in un momento cruciale della storia europea all'alba dello scisma di Lutero. Il resoconto fornisce un'istantanea della mentalità religiosa nel suo problematico intreccio con la politica, da una parte memore del mito repubblicano degli antichi (Bruto) e dall'altra della discussione sulla legittimità teologica del tirannicidio presente persino in san Tommaso d'Aquino. Citato da Burckhardt e successivamente studiato da Gentile e Cantimori, al di là del suo valore politico-religioso, sottolineato ancora da Adriano Prosperi nella sua introduzione, quello di Della Robbia è anche un testo di grande forza poetica che incrocia ascendenze culturali alte con altre più popolari dando vita ad un esperimento letterario di singolare efficacia e drammaticità. Introduzione di Adriano Prosperi. Con un saggio di Delio Cantimori. -
Paesaggi postindustriali
Il problema della dismissione industriale e della riconversione di intere aree urbane coinvolge tutte le principali città europee. Vi sono però fenomeni del tutto peculiari della cosiddetta ""città adriatica"""". che non sono mai stati oggetto di uno studio complessivo. Se è vero ciò che sostiene l'economista Daniel Cohen, e cioè che oggi l'industria ha sostanzialmente abbandonato la società dislocando le proprie competenze a causa della globalizzazione, è altrettanto vero che è nella società postindustriale l'idea più importante della produzione. La dismissione delle aree industriali, dunque, libera aree strategiche per nuove idee di vita associata e in tal senso rappresenta una grande opportunità di trasformazione."" -
Four x four architectural crossroads. Quattro conferenze internazionali di architettura. Testo inglese a fronte
Quattro architetti attivi in diversi paesi europei sono stati invitati ad Ascoli Piceno per presentare il proprio lavoro e le proprie idee, per farle reagire quasi chimicamente con quelle dei docenti e degli studenti. Gli architetti invitati, in gran parte inediti in Italia prima d'ora, sono la siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, il finlandese Markku Komonen, l'estone Andres Alver e il francese Henri Bava. In questo volume quadripartito sono raccolte le interazioni fra gli architetti ospiti e quelli ospitanti, che ne hanno scritto le presentazioni (Annarita Emili, Federica Ottone, Marco D'Annuntiis e Cristiano Toraldo di Francia). Il risultato dunque non è soltanto una serie di incroci (crossroads) intellettuali, ma anche un piccolo spaccato dell'architettura contemporanea lontano dal vortice dello sterile circolo mediatico delle cosiddette ""archistar""""."" -
Singapore songlines. Ritratto di una metropoli Potemkin... O trent'anni di tabula rasa
La trasformazione dell'isola di Singapore da malconcio residuato postcoloniale in sfavillante laboratorio per le più audaci sperimentazioni della vita associata, architettonico/urbanistiche, ma anche politico/sociali e giuridiche, si giustappone quasi polarmente ai fenomeni indagati negli altri libri di Koolhaas già usciti in italiano: ""Delirious New York"""" e """"Junkspace"""". Questi ultimi ritraggono forze impersonali che sovrastano ogni illusione di governo da parte dei singoli (tanto più le pretese degli architetti) e che presiedono allo sviluppo delle metropoli. A Singapore, distopica new town permanente dove l'occidentalità si è del tutto emancipata dalle sue radici, ma resta tale, nonostante i """"nostri"""" disperati tentativi di disconoscerla con ogni mezzo, l'autore individua la realizzazione di un esperimento senza precedenti: """"la città rappresenta la produzione ideologica degli ultimi tre decenni nella sua forma pura, incontaminata da residui contestuali sopravissuti. È guidata da un regime che ha escluso l'accidente e la casualità; anche la sua natura è interamente rifatta. È pura intenzione; se c'è caos, è caos ideato; se è brutta, è di una bruttezza progettata; se è assurda, è di una assurdità voluta"""". Questo scritto del 1995 appare per la prima volta, per iniziativa dell'autore, come volume autonomo. Estratto dal ciclopico contenitore """"S,M,L,XL"""", esso risulta come trasportato a un livello diverso dell'atmosfera: ha un respiro più ampio che lo rinnova integralmente."" -
Titolo variabile
Questo libro è composto da una serie di disegni fatti tra il 1998 e il 2008. Le rare parti di testo intervallate alle immagini sono più un contrappunto verbale che didascalie. Ognuna di tali immagini ha una forza autonoma. Si possono definire condensati di esperienza, in riferimento alla singolare coincidenza, nella lingua tedesca, dei termini «condensare» e «poetare» in un'unica parola: dichten. Nell'arco della quadripartizione del libro, al lettore è offerta una libertà di movimento che coincide con la costante facoltà di un esercizio proiettivo attraverso le immagini. Cioè, il tentativo, da parte dell'autrice, di ricostruire un percorso personale di distruzione di legami, parole e sentimenti, crea l'effetto di muoversi, per così dire, nello spazio nuovo di una dopo-esplosione, in cui si ricombinano le parti a piacere. Anche per questo: titolo variabile. -
Il nemico di tutti. Il pirata contro le nazioni
Secondo una celebre affermazione di Cicerone, esistono nemici con i quali si può negoziare, e con cui, ove le circostanze lo consentano, si può stabilire una tregua; ma esiste anche un nemico con il quale i trattati restano lettera morta, e la guerra continua senza fine: questi è il pirata, che gli antichi giuristi consideravano ""il nemico di tutti"""". A partire dalla descrizione ciceroniana dell'avversario, questo libro ricostruisce il mutevole ruolo che la figura del pirata ha svolto nel pensiero giuridico e politico dall'antichità al medioevo, e dall'età moderna alla contemporaneità. Oggi, come sostiene Heller-Roazen, il pirata costituisce la chiave del paradigma contemporaneo dell'avversario universale, persona giuridica e politica di carattere eccezionale, né criminale né nemico, che dimora in una regione extraterritoriale. Contro tale avversario gli Stati possono combattere battaglie straordinarie, implementare strategie politiche e giustificare misure militari in nome della prosperità e della sicurezza. Attingendo ai diversi materiali di numerose discipline - dal diritto alla storia, dalla teoria politica alla letteratura -, iI nemico di tutti fa emergere il paradigma coerente che definisce l'atto di pirateria."" -
Dizionario degli istituti anomali nel mondo
Nel mondo nasce ogni tanto qualche strampalatissima associazione, club, partito, accademia, scuola o simili, dalle finalità a volte ridicole, a volte insensate o stupide oltre ogni dire, che però sempre insegnano qualcosa sulla specie umana, e la sua indefessa agitazione mentale. Istituto di Demenza Volontaria, Agenzia Generale del Suicidio, Istituto Scientifico per il Regresso Umano, Camera di Scrittura per Inoperosi, Collegio della Sragione, Centro per la Diffusione delle cognizioni inutili, Società Segreta di Letteratura Portatile, per fare qualche esempio. Alcuni di questi istituti sono esistiti o esistono, altri sono allo stato ancora di ipotesi avanzata da qualche pensatore, da qualche scrittore non ortodosso, da aspiranti scienziati e aspiranti capipopolo. Nel ""Dizionario degli istituti anomali"""" nel mondo è scritta e documentata (con foto) l'attività di ogni singolo istituto, i casi più insoliti accaduti, i casi di demenza superlativa, l'attività dei membri e i rari casi in cui si sia giunti a qualcosa."" -
Mongolski bedeker
Il protagonista riceve una lettera da un amico che si è appena suicidato e che gli propone di andare al suo posto in Mongolia a scrivere una guida turistica. A Ulan Bator incontra un vescovo olandese portato lì da un sogno in cui è rimasto impigliato, incontra un ufficiale dell'armata rossa diventato buddista e gran lama, uno zombie francese dal passato lubrico, uno psicoanalista italiano di nome Andreotti, un'attrice di cinema che tutti dicono essere Charlotte Rampling. Come si intuisce la guida non sarà una guida secondo le norme turistiche. Tutto avviene all'hotel Gengis Khan, dove la vodka scorre a fiumi alimentando discussioni metafisiche sui tre tipi di tempo interiore, sulle teorie cosmologiche e sul mondo che probabilmente è un ologramma. Intanto i morti sembra abbiano formato un sindacato, e arditi accostamenti vengono fatti tra i labirinti vaginali e i caccia sovietici MIG 21. ""Mongolski baedeker"""" (cioè guida della Mongolia) è una specie di romanzo semi-filosofico e semi-comico sull'incertezza di tutte le cose (parole comprese)."" -
Le voci della ragione. Teorie della razionalità nella filosofia americana contemporanea
Il libro ricostruisce il profilo evolutivo del dibattito sul concetto di razionalità nella filosofia politico-morale americana degli ultimi tre decenni, esaminando gli elementi di crisi del paradigma classico del liberalismo e ricostruendo l'emergere di approcci alternativi alla razionalità pratica. Attraverso l'esame di alcune figure chiave del dibattito contemporaneo il libro espone i capisaldi di una nuova concezione della razionalità umana basata sui criteri di articolazione, pretesa e riflessività, in cui emergono il primato epistemologico delle pratiche e del giudizio. Questa concezione della razionalità viene esaminata e ricostruita con particolare attenzione alle sue implicazioni sul piano della filosofia etico-politica e, più in generale, quale base per la riformulazione di una teoria della razionalità pratica. Il tema della razionalità delle pratiche viene poi affrontato a partire dal suo radicamento nella tradizione del pragmatismo, soffermandosi in particolare su alcune delle teorie dell'oggettività morale e della teoria della giustificazione formulate nel dibattito più recente. -
Dopo l'umanesimo. Sfera pubblica e natura umana nel ventunesimo secolo
Le trasformazioni globali del mondo ridisegnano i confini tra etica e sfera pubblica, mostrando una profonda differenza rispetto alla modernità: mentre infatti agli inizi del ventesimo secolo le rispettive sfere della morale e della politica risultavano ben differenziate, nell'era delle tecnologie informatiche e della costituzione biotecnica di spazio e tempo, etica e politica smarginano i loro confini in una terra vaga in cui vivono in una caratteristica indistinzione. D'altra parte la considerazione dell'essere umano come ""animale razionale"""" sta anch'essa rapidamente mutando, sia a causa delle accelerazioni tecnologiche che investono la corporeità e il rapporto tra psiche e corpo, sia a causa di una nuova concettualizzazione della natura umana che proviene dalla scienza.Dunque lo spazio pubblico, dopo aver attraversato diverse epoche storiche, si ridisegna nel passaggio al """"post-umanesimo"""", in un orizzonte inedito e imprevedibile, già intuito da Marx e da Nietzsche; poi da Bataille, Benjamin e Lacan, quindi da Deleuze e dai teorici della rete, che prefigurano un salto quantico dell'evoluzione in cui niente è più come prima."" -
L' architettura prima della forma
"L'architettura prima della forma"""" intende spiegare come può essere l'architettura del terzo millennio dopo l'avvento delle tecniche digitali e delle reti immateriali. L'architettura deve certo ancora occuparsi del bello, ma lo deve fare con misura. Viceversa l'architettura di oggi è corrotta da eccessi di formalismo che la veicolano più facilmente nei canali della comunicazione immediata e superficiale. Contro il pessimismo inteso come conseguenza della diffusa sfiducia verso la modernità, ma anche contro l'ottimismo di forme facili e tronfie, questo saggio prova a ricostruire l'identità di un mestiere antico e nobile: quello di pensare e agire per migliorare lo spazio abitato."