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L' epreuve-La prova
Max Loreau (1928-1990), alcuni mesi prima della scomparsa, dopo una lunga malattia e in seguito a un complesso trattamento medico, era precipitato in uno stato confusionale. Ma un giorno la parola riemerse e gli ridonò l'ebbrezza della creazione. Così nacque ""La prova"""". Con testo francese a fronte."" -
Al descorrerse el telón... Catálogo del teatro romántico español: autores y obras (1830-1850)
"Al descorrerse el telón..."""" è il rifacimento radicale del lavoro, ormai esaurito e divenuto un classico della bibliografia romantica, """"El teatro romántico español"""", coordinato da Piero Menarini quasi 30 anni fa. L'importanza di questo catalogo, che è uno strumento imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi alla scena spagnola durante l'epoca romantica (1830-1850), è testimoniata dai numeri stessi che può vantare: oltre 520 autori schedati, quasi 1200 opere originali e 1000 tradotte e/o adattate. Uno sforzo unico nel suo genere." -
Piadina e cous cous. Sapori locali, equo-solidali, cosmopoliti
Questo quaderno di cucina raccoglie ricette meticce, cioè ibride, nate da una contaminazione di culture, di ingredienti, di sapori e saperi, dove la salsiccia di Mora romagnola si unisce al cous cous, la quinoa si ""infila"""" nella frittata, i fagioli bayo coltivati in Ecuador condiscono gli strozzapreti di Romagna. Un esempio di come ingredienti equo-solidali siano utilizzati nelle ricette della tradizione romagnola o di come ingredienti locali si ritrovino ed esaltino i piatti del mondo. Tradizione romagnola, ma non solo: quello che questo quadernetto vuole dimostrare è il valore, sia ideale che gastronomico, dell'unione fra locale e equo-solidale. Per cui se alla ricotta prodotta dall'azienda agricola il Buon Pastore di Montefiore Conca si sostituisse una ricotta romana dop o alla cicerchia di Mondaino il farro della Garfagnana igp, l'idea di fondo non cambierebbe: il concetto è infatti quello di utilizzare e far conoscere prodotti in via d'estinzione, che uniscono un ideale a gusto e genuinità. Da qui l'idea di raccogliere ricette che suggeriscano occasioni di compromesso culinario tra ciò che è locale, come la piadina e ciò che è equo-solidale, come il cous cous palestinese. Non una cucina difficile, di ricerca, elaborata e virtuosa, ma la cucina di tutti i giorni, quella che si fa quando si apre la dispensa e si improvvisa, mescolando i sapori e gli ingredienti che si hanno a disposizione."" -
Le ricette dei monasteri
Avendo avuto occasione di soggiornare, in qualità di ospite, in numerose strutture monastiche, Rita Laghi ci accompagna in punta di piedi nel refettorio e nella cucina dei monasteri, svelandoci poco alla volta il significato di riti e gesti antichi, appartenenti ad un mondo sconosciuto ai più. Le ricette, pur provenendo da monasteri appartenenti ad Ordini religiosi diversi e geograficamente lontani, sono accomunate innanzitutto dall'utilizzo estremamente parco di carne, che di fatto era bandita in alcuni giorni della settimana, dedicati al digiuno o all'astinenza e in alcuni periodi liturgici come l'Avvento o la Quaresima. Tratto comune della dieta monastica è anche la stagionalità degli ingredienti, per lo più di autoproduzione, che davano vita ad una cucina, diremmo oggi, a chilometro zero, che sapeva sfruttare, in svariate modalità, quanto la natura, o meglio il buon Dio, metteva a disposizione stagione dopo stagione. Emerge, inoltre, la filosofia del non spreco, propria di una cucina attenta ad utilizzare il più possibile quanto aveva a disposizione e che cercava di preservare in dispensa ogni qualità di frutta e verdura, essiccata o sotto forma di marmellata, sott'olio, conserva, liquore. Naturalmente, in occasione delle principali festività liturgiche, la mensa era più ricca e variegata ed erano ammesse prelibate concessioni. -
Transitions. Ediz. italiana e francese
Transitions di Adriano Marchetti, raccoglie 16 studi che riflettono incontri con opere o scrittori del secolo scorso o contemporanei. Maurice de Guérin, indagato sulla genesi della vocalità nella scrittura, ne costituisce una sorta di vestibolo. Con il Narcisse di Gide è in questione il ""faccia a faccia con la verità""""; le massime sullo Sport di Giraudoux suggeriscono di pensare l'atletica dei giochi olimpici come un'occasione d'interpretare con """"la sensibilità attuale una certa idea di bellezza e di saggezza antica"""", mentre con Max Jacob la posta in gioco dell'arte è legata al dilemma seguente: """"come è possibile che arte e vita, uniti dal gioco, in seguito si separino?"""". S'interrogano poi le opere di Béalu, Paulhan, Bousquet, Bellmer, Weil alla luce dei loro rapporti d'amicizia e della relazione che tiene uniti e distinti pensiero e poesia. Char, lettore di Rimbaud, Jabès, Quignard, Oster, incarnano esperienze poetiche singolari e insieme misteriosamente in prossimità, grazie ai rapporti che legano la scrittura alla propria notte, all'erranza e al silenzio. Nell'insieme, il volume tenta di situare la poesia attraverso un intenso scorcio nel panorama della letteratura francese contemporanea."" -
La cucina e i prodotti della Valmarecchia. Da Santarcangelo di Romagna a Casteldelci
Anche questo lavoro di Graziano Pozzetto è frutto di ricerca ed esplorazione gastronomica, culturale, antropologica (con saggi, fonti, documenti, testimonianze, storie e racconti di cibo). Il volume racconta la cucina storica, tradizionale e dei giorni nostri - e dei prodotti della terra, identitari, tipici, della migliore tradizione, talvolta eccellenti, spesso artigianali, che qui si sono stratificati e consolidati. L'area di riferimento è la Valmarecchia; di recente definizione territoriale riminese comprende i quattro comuni da sempre riminesi - Santarcangelo di Romagna, Verucchio, Poggio Berni e Torriana - ai quali si sono uniti i sette comuni marecchiesi Novafeltria, Talamello, San Leo, Maiolo, Pennabilli, Casteldelci e Sant'Agata Feltria. Il volume contiene scritti e testimonianze di Piero Meldini; Michele Marziani, Pier Giacinto Celi; Rita Giannini, Natalino Cappelli; Giorgio Bartolini; Mara Valentini; la gente di Maiolo, di insegnanti, esponenti Pro loco, operatori dell'ospitalità, artigiani, produttori, contadini, ortolani, pastori, macellai, fornai, gastronomi, persone anziane, depositari della cultura locale, studiosi, giornalisti, appassionati e cultori di specialità e bio-diversità marecchiesi. Tonino Guerra firma il disegno di copertina ed è presente nel volume con poesie sulla Valmarecchia, con la testimonianza sui mangiari della memoria fino ai ""luoghi dell'anima"""" che chiudono il volume."" -
Un tuffo nell'azzurro 2. Chiavi degli esercizi
Soluzioni degli esercizi presenti nel volume ""Un tuffo nell'azzurro 2."""" Contiene anche una breve guida per gli insegnanti."" -
La Rimini che c'è ancora. Parte seconda
Arnaldo Pedrazzi, in questo secondo volume de ""La Rimini che c'è ancora"""", illustra tredici palazzi storici, che si aggiungono ai cinquantadue oggetto del primo volume, e altre costruzioni sopravvissute che continuano, comunque, a far parte del tessuto cittadino e quindi della nostra storia, evitando di parlare degli edifici religiosi ancora attivi nella loro funzione, per la ragione che su essi tanto, o forse tutto, è stato già scritto. """"Vorrei ribadire ancora una volta - dice Pedrazzi - che quello che scrivo è per i curiosi e non per gli studiosi: io ho solo cercato, augurandomi di esserci riuscito, di ravvivare la memoria del nostro passato nella convinzione che questa sia l'anima della cultura e che dove non c'è memoria non c'è anima"""". Il volume è corredato da 355 fotografie, la maggior parte delle quali opera dell'autore stesso."" -
Storie terminali
Caro lettore, se cerchi l'arte non perdere tempo e rivolgiti da un'altra parte. ""Questo inverno mi è saltato il ghiribizzo di scrivere un libro. Il fatto si è verificato improvvisamente mentre mi trovavo in libreria: stavo sfogliando un dizionario di proverbi e ho avuto come una illuminazione. Ecco mi sono detto - vorrei scrivere un libro come questo: senza trama e senza intreccio, che si possa cominciare a leggere da una pagina qualsiasi e smettere appena è stufo"""". Dopo """"La vita quantunque"""", l'autore presenta altri 18 racconti in cui la memoria si intreccia con la fantasia in una narrazione vivace e ironica, ma sempre pervasa da una sottile malinconia."" -
Piatti di mare
Conchiglie alla marinara, zuppa di baccalà come si fa a Bari o cavatelli con fagioli e frutti di mare, ma anche orata al sapore forte, misto mare al cartoccio o tartara di salmone con agrumi: 54 ricette semplici e fresche per preparare piatti di mare con un occhio di riguardo alla cucina tradizionale pugliese! -
I grandi mangiatori di Romagna
Con questo ennesimo lavoro di ricerca culturale e antropologica Graziano Pozzetto si occupa del fenomeno dei grandi mangiatori e bevitori di Romagna, una terra che Piero Camporesi ha definito ""pantagruelica, tribale, barbarica, ma ospitale e conviviale"""". L'autore non ha trascurato i mangiari delle osterie, quelli rituali e delle grandi e opulente occasioni dell'anno."" -
Le divan. Poèmes-Il divano. Poesie
Nel luglio 1913, Max Jacob inizia a pubblicare per volontà di Soffici su ""Lacerba"""". Si tratta di trentatré miniature narrative, in tre puntate, in lingua originale che hanno le sembianze talvolta dell'aforisma o della massima, talaltra dell'apologo o della parabola, unite sotto il titolo parodistico di """"Le Divan de Monsieur Max Jacob"""". Le brevi prose sembrano allusive della virtuosità di una letteratura che si richiama alla triplice ispirazione: quella orientale del """"divano"""" persiano, del Diwan di Goethe, quella della forma breve e discontinua dei moralisti del Seicento francese. L'intonazione umoristica e giocosa dei testi, disposti sulla pagina separatamente, come sospesi nel vuoto e indipendenti, assicura una loro unitarietà vocale, creando inattesi e enigmatici accordi in cui si dissimulano i tre, e forse più, presunti echi germinativi. Nei rapidi tratti disegnati come arabeschi nel Divan de Monsieur Max Jacob, l'autore esibisce anche qui gli esordi più gustosi della sua tipica scrittura gnomica, accordata al registro derisorio e declinata in esercizi funamboleschi di mascheramento. La forma breve e discontinua, costituirà una vena artistica e pedagogica parallela, in contrappunto alla sua prosodia, raggiungendo di lì a poco i suoi picchi più elevati nell'Art poétique, e in seguito, postumi, nei Conseils à un jeune poète, nei Conseils à un étudiant e nelle notazioni estetiche da René Guy Cadou."" -
L' Officina locomotive di Rimini. Un'isola nella città
Il 2 gennaio del 1912 fu inaugurata la nuova Officina FS di Rimini per la grande riparazione delle locomotive a vapore, in sostituzione di quella vecchia, divenuta del tutto insufficiente, situata nel lato mare dell'area della stazione ferroviaria. Alessandro De Cecco ripercorre i cent'anni di attività dell'Officina, un'isola dotata di vita autonoma nella città, raccontando la quotidianità del lavoro, l'evoluzione delle tecniche e le migliorie degli impianti. Ricorda i devastanti bombardamenti aerei di novembre - dicembre 1943, la successiva ricostruzione, che vide la partecipazione con spirito di dedizione e appartenenza del Personale, e la riconversione dell'attività produttiva per la riparazione delle locomotive diesel, avvenuta nei primi anni '60 con il prezioso contributo di tutti i lavoratori. -
Mille anni di mercato a Morciano
Una ingiallita pergamena dell'anno 1014 testimonia fin d'allora la presenza del mercato di Morciano, primo fra tutti i mercati del territorio riminese. Oggi, 2014, grazie alla sua posizione strategica, Morciano conferma la propria vitalissima centralità entro la Valle del Conca. Non solo: i mercati e le fiere che vi si svolgono continuano ad esercitare una forte influenza su tutta l'area compresa fra Romagna e Marche. Il volume si propone di descrivere le principali vicende e i fatti salienti che hanno caratterizzato questo lungo, millenario percorso. -
Noi e loro. Laboratori didattici sull'immagine dei migranti nei giornali locali. Quaderno didattico
Teoria e pratica del laboratorio didattico incentrato sull'immagine dei migranti attraverso lo studio degli articoli di giornali locali. Il percorso laboratoriale prepara gli studenti all'analisi delle fonti. la sistematica disamina di testi e di immagini conduce gli alunni alla progressiva scoperta degli inganni e dei luoghi comuni insiti in alcune cronache giornalistiche e al contempo li porta ad una presa di coscienza, ad una nuova consapevolezza critica della loro intima visione degli altri. Le esperienze didattiche sono state condotte nelle scuole secondarie della provincia di Rimini. -
Graffia graffia, qualcosa rimane?
"Graffia graffia, qualcosa rimane?"""" è una antologia di scritti che dopo """"Poveracce e champagne"""" ancora una volta permette di attraversare e rievocare periodi, vicende e protagonisti della storia politica e amministrativa non solo riminese, """"passati al contropelo"""" da Nando Piccari con l'acume, la leggerezza, l'ironia anche feroce (ma mai offensiva) che lo contraddistingue. Prefazione di Walter Veltroni." -
Grande guerra. Le verità dimenticate
Tutto quanto si poteva scrivere sulla Grande Guerra è stato scritto e, dopo cento anni, si può parlare sicuramente di milioni di testi che hanno riempito le librerie di tutti i paesi che furono coinvolti nella tragedia che infettò l'Europa. Costatino Filidoro ha cercato di concentrarsi su aspetti poco rivisti e analizzati. Nel primo capitolo compie una rilettura degli eventi che portarono alla morte di Francesco Ferdinando d'Este Asburgo e della moglie Sofia; il secondo ricorda tutti gli interventi che le Forze Armate italiane compirono al di fuori del fronte sul confine austriaco; nel terzo capitolo ricostruisce la presenza della Croce Rossa Americana in Italia tra il 1917 e il 1919; nell'ultimo propone una serie di inedite foto di famiglia che raccontano uno degli aspetti dimenticati del conflitto. -
Storia di un comune borghese, Lo stolto disse verità
Questa è la storia di un ""comune borghese"""" e della sua generazione, quella degli anni Settanta. Nino è un personaggio emblematico: ribelle, enigmatico, emarginato e nello stesso tempo carismatico. La sua è la vita di un uomo che, con i suoi affetti, dolori, dubbi, speranze, delusioni errori, ma anche successi, rispecchia i drammi e le derive della nostra società. Il racconto, ambientato prevalentemente a Rimini, ci fa entrare in una realtà che diventa vera e propria filosofia di vita. Nino è uno """"Stolto"""" (ma poi così stolto non è) che dice la verità..."" -
Il mio amico Robin. Ediz. italiana e inglese
"Il mio amico Robin"""" è il primo libro di una serie di activity books con tanti nuovi personaggi e le loro avventure, storie per incuriosire i bambini (dai 4 agli 8 anni circa) all'ascolto di un'altra lingua e stimolare al disegno e alla pittura ad acquarello: perché lo studio di una lingua straniera è un passaporto che apre la mente fin da piccoli a nuove idee e culture e perché i disegni dei nostri bimbi sono vere opere d'arte. La protagonista è Viola, una bimba vivace ed allegra che ha 5 anni, anzi sta per compierne 6, ed ha appena iniziato ad andare a scuola. Qui ha trovato una maestra simpatica e tanti nuovi amici, una bella classe variopinta... e a Viola piacciono tanto i colori! Li usa per fare bellissimi disegni e fra tutti il suo preferito è il rosso, quello inconfondibile del suo piccolo amico Robin. L'amicizia speciale con Robin rende Viola più sicura di sé: se un bambino dispettoso la prende in giro lei sa rispondergli per le rime, se un giorno la maestra non riesce ad interpretare i suoi sentimenti, Viola non si scoraggia. Perché insieme ad un vero amico si trova sempre un arcobaleno che può colorare i nostri sogni!" -
Vivere a Rimini negli anni della Belle Époque. La quotidianità tra progresso, tempo libero, emergenze e politica
Il 1900 decretò l'avvio di una serie di progressi sociali, economici, culturali e politici che si diffusero a macchia d'olio in Italia. Fu così anche per Rimini, dove nel primo quindicennio del Novecento nacquero imprese innovative, l'elettricità sostituì il gas, fu fatta la prima telefonata, circolarono le prime automobili e, con esse, si verificarono i primi incidenti. La città, in continuo sviluppo, stava ridefinendo una sua nuova identità, crescevano le occasioni per il tempo libero e il turismo, sorgevano nuovi lussuosi alberghi... Fu dunque un'epoca bella... ma non per tutti. A fronte dei citati progressi non cessarono le emergenze sanitarie, le esondazioni del Marecchia furono periodiche, così come scioperi e agitazioni. Questo libro ricostruisce la quotidianità riminese durante la Belle Époque.