Sfoglia il Catalogo ibs018
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5001-5020 di 10000 Articoli:
-
I tre fratelli
Un terzetto di fratelli, Ismaele, Jerome e Samuel, alle prese con il sesso, con le verità nascoste o appena accennate, con un passato decisamente torbido, con la voglia sfrenata di essere i migliori anche a costo di distruggere la personalità di quanti hanno la sfortuna di trovarsi a stretto contatto con loro. C'è un passato di sangue alle loro spalle, c'è la presenza di Tania, una ragazza stuprata che cerca l'amore vero e la felicità per il figlioletto avuto a seguito dello stupro, c'è il gioco sottile e terribile della corsa al possesso, a mantenere la propria immagine di successo e di potere. -
Nella brezza del tramonto
Secondo la più classica delle modalità di composizione lirica, Viola Di Muzio attinge ispirazione dalla natura per trarre simboli e metafore e regalarci versi che esprimono emozioni e sentimenti. I paesaggi e le immagini diventano luoghi dell'anima e della mente, oggetti di una percezione che diventa ossimoro, sinestesia, surrealtà di grande suggestione. -
L' involucro del nulla
Dal Simbolismo in poi l'essenza della poesia, il suo obiettivo assoluto, è sempre stato il mistero insito nelle cose. Con l'Ermetismo poi, almeno in Italia, la poesia ha cercato di farsi pura, proprio tenendo presente il discorso sull'assoluto, sull'inespresso: si parlò allora (siamo a metà del Novecento) anche di poesia assoluta. La poesia di Francesco Baldassi si situa in questo alveo, in quella corrente che tanto ha dato alla tradizione italiana contemporanea. I temi fondamentali sono quelli canonici della poesia pura: l'oltre, la vita come consunzione, il tempo che macera, l'amore che salva, e, soprattutto, il nulla, e l'idea che esso sia alla base di tutto. Il nulla, o meglio, il sentimento terribile del nulla è il punto di partenza della poesia di Baldassi che tenta, a volte disperatamente, a volte lucidamente, altre volte addirittura gioiosamente, di riempirlo, di dargli forma, di ""vestire"""" la sua nudità. Si tratta di una sperimentazione al contempo filosofica ed esistenziale che si realizza attraverso il poetare stesso, mediante cioè il canto e la musica dei versi."" -
Sulle ali della fede
Leggendo le poesie di Viola Di Muzio, si ha l'impressione di una fede che non si lascia andare a infruttuose devozioni ed inutili pomposità. La forza di queste parole dà proprio la certezza di un'adesione ad un Vangelo essenziale, sperimentato, quasi corporeo. Fede che si fa continua ricerca, attraverso parole che trasportano dalla realtà alla poesia, dalla nuda, quasi fotografica rappresentazione, alla quasi assolutezza lirica di coloro che ""respirano"""" Dio, di coloro che, anche nel silenzio, avvertono un """"manto d'amore e di pace""""."" -
Si può ancora criticare l'Islam?
Gli ordini impartiti da Maometto ai ""veri credenti"""" attraverso il Corano non lasciano ombra di dubbio: l'Islam è la religione della spada. La storia si incarica di dimostrarci quanto lo sviluppo della religione maomettana sia assolutamente correlato con lo spargimento del sangue: altro che """"religione di pace"""" o """"culla della civiltà"""", come amano dire taluni benpensanti occidentali."" -
Figli si nasce. Genitori si diventa
Non è per niente facile ""crescere"""" un figlio, oggi, ma non lo era neanche in passato. Forse la difficoltà maggiore sta nel fatto che oggi siamo tutti consapevoli dell'importanza delle esperienze e delle scelte che formano il carattere nei primi anni di vita, e questo ci condiziona, ci responsabilizza eccessivamente fino a renderci insicuri. Sono ormai molti i genitori che, per affrontare un compito così determinante per il destino individuale e collettivo, cercano di affinare la loro sensibilità e accrescere le loro competenze, preparandosi all'impresa, senza trascurare alcuna occasione per imparare, per interrogarsi. È proprio per dare una risposta chiara e la più informata possibile che nasce questo libro."" -
Sono quandomai. Sogno e questo è quanto
Una silloge poetica che mette alla prova la nostra abitudine alla lettura del sovrabbondante ovvio quotidiano, per adoperare espressioni del linguaggio montaniano. Una poetica decisamente al di fuori delle consuetudini della versificazione da signorinette che ingombra tanti concorsi e procede in punta di versi come in una sorta di ossequio preventivo alla letteratura e nel timore di violare una qualche consuetudine dell'omaggio alla banalità. Questa di Marco Montani è una espressione libera, concepita senza troppi pensamenti preventivi. Anche gli strumenti e le occasioni del lavoro sono stati inediti, tanto da nascere e procedere in ambiente molto nemico della poesia e persino, per molti aspetti, anche della stessa bellezza: la comunicazione informatica con la sua straordinaria violenza sorda, banalizzante, globalizzante ma anche ricca di sorprese. -
Tarja dei lupi
Cresciuto in una realtà di delinquenza e degradazione, Jan è un solitario che conduce una vita priva di pastoie morali. Unico rimpianto, la donna abbandonata in un passato da dimenticare; unica famiglia, la gilda per cui lavora. Ma cosa accade a un assassino che perde la capacità di uccidere? Gioca un'altra carta... oppure perde tutto? Nel tentativo di tornare ciò che era, Jan si imbatte in Tarja e Omi, e con loro in una realtà mai immaginata, capace di imprimere un nuovo corso alla sua vita; ed è proprio davanti agli occhi di Tarja, capaci di vedere molto lontano, che dovrà fare la sua difficile scelta. -
Racconti dal sottobosco
Una passeggiata lungo un percorso naturalistico del Friuli collinare, denominato Ippovia del Cormôr, segue il corso del torrente su strade rurali che collegano da secoli borghi contadini, e diventa l'espediente per raccontare favole ambientate in un contesto spontaneo e incontaminato, che hanno come protagonisti insetti e animali locali. Il filo conduttore fra i tre racconti viene mantenuto da un testimone involontario che raccoglie con autentico stupore le storie straordinarie di improbabili personaggi che incontra lungo il cammino. Le sparizioni bizzarre dal Sottobosco, al centro dell'intricata vicenda di Lucciola Lucilla e Sofia Coccinella, svelano la macchinosa perfidia di alcuni insetti a danno di altri, componendo amicizie e amori, risolvendo in positivo frustrazioni e incidenti, rivelando così la grande familiarità fra quel microcosmo e il nostro mondo. Bordano e le sue farfalle sono il tema del secondo racconto, dove la fantasia sfrenata di una ragazzina ricompone le sorti di un'evoluzione impossibile che vorrebbe incrociare formiche e farfalle. -
Frammenti del tempo
Il libro prende spunto da suggestioni ispirate dalle festività natalizie dei tempi passati, più precisamente risalenti alla metà del secolo scorso, da alcune novelle e alcuni versi scritti nell'arco degli ultimi decenni. In essi emergono storie ispirate alle contingenze e difficoltà del vivere negli anni dell'ultimo conflitto mondiale, mettendo in evidenza la solitudine psicologica, una diversa concezione della moralità e l'arduo adattamento a modalità di vita diametralmente opposte a quelle precedenti, mentre già il mondo iniziava a cambiare. -
L' esercito di Gaia
Una serie di piccoli eventi, forse non del tutto casuali, riporta quattro amiche nel luogo della loro infanzia. Orfane, e abbandonate tutte la stessa notte sulla porta del convento, sono state accudite fino alla maggiore età dalle monache, ma il ricordo della spensieratezza di quegli anni che hanno plasmato la loro amicizia è sempre rimasto un perno delle reciproche vite. Kate, Kimberly, Janet e Susan hanno fatto scelte diverse ma tutte di successo, eppure sentono di appartenere l'una all'altra in un modo che ha dell'inspiegabile, quasi che un legame misterioso le mantenesse strettamente unite e leali. L'idea di Janet di ristrutturare il vecchio convento le riporta a New Orleans ed in breve il senso della loro amicizia, ma anche quello delle loro esistenze sarà chiaro... Età di lettura: da 12 anni. -
Viaggi della memoria. Dall'isola dei Lotofagi alla città degli spiriti
Parlando di alcuni turisti inglesi alloggiati in una locanda indonesiana, Joseph Conrad, nel suo ""Lord Jim"""", ne sottolineava la scarsa attitudine a quell'avventura che sempre è un viaggio, e definiva i loro """"cervelli chiusi come i bauli che avevano lasciato nelle stanze al piano di sopra"""". Sono ancora molti a viaggiare così, chiusi alle infinite possibilità che la rotta intrapresa propone, limitandosi a godere ciò che è conforme all'idea di partenza, senza permettere alla propria mente, ma anche all'anima di """"farsi paracadute"""", e librarsi sopra quei mondi sconosciuti e immergersi in tutto ciò che possono offrire. È quest'ultima la visione adottata da Bruno Fontana nella trascrizione dei suoi itinerari, e che descrive ne """"I viaggi della memoria"""", facendone delle perle del cuore, della cultura, dell'anima, e rendendoli nuovi anche a chi c'è già stato."" -
Filastrocche per l'angelo. Ediz. italiana e francese
Filastrocche per l'angelo non sono rivolte soltanto ai bambini, bensì anche e soprattutto agli adulti per l'attenta ricerca stilistica e per la risentita moralità che racchiudono. C'è qualcosa di tragico che si scopre sotto i versi apparentemente lievi di queste Filastrocche, che a tratti riaffiora con insolito vigore. E c'è un autentico tormento d'anima, scaturente dal montaliano ""anello che non tiene""""."" -
L' uomo che cavalcava la tigre. Il viaggio esoterico del barone julius
Alberto Henriet ha avuto l'idea di guidarci come in una visita a una esposizione dei quadri di Julius Evola: ogni quadro suscita nell'autore delle immagini, quasi delle visioni, dove ben presto Evola stesso, in alcuni casi grazie al suo ""doppio"""" Ea (che, come ben si sa, era lo pseudonimo usato in Ur e Krur), diventa diretto protagonista di scene in cui viene trasportato nel suo presente, passato e futuro, una realtà trasfigurata fantasticamente grazie alle avanguardie artistiche che Henriet conosce molto bene e sa amalgamare nei suoi racconti-visioni di poche righe o di diverse pagine, e il cui titolo è spesso proprio quello di un quadro evoliano: l'ambiente romano dell'aristocrazia e dei cabaret dove il Barone era un vero e proprio """"personaggio""""; le figure di Onofri, Reghini, Parise, Sibilla Aleramo; le musiche di Debussy, Strawinsky, Schönberg; i quadri di Kandinsky, Carrà, Léger, Picabia, della Secessione Viennese: tutto ciò fa da sfondo all'Evola degli Anni Venti, la cui figura spesso risalta nei ricordi dei testimoni e, fin quando sono sopravvissuti, dei superstiti di allora."" -
La fuga della verità
Esiste la verità o esistono le verità? Da questa apparentemente semplice domanda l'autore s'invola alla ricerca della verità assoluta, quella da cui tutte le verità relative dovrebbero derivare. Ma se la verità esiste, è alla portata della ragione e dello spirito umano? E tutti quelli che ritengono di essere depositari della verità assoluta - gli integralisti in particolare - su cosa fondano le proprie certezze definitive? Quesiti affascinanti che fanno di questo pamphlet un'opera provocatoria ed eretica. -
La marcia dei figli degli elementi
Dopo la morte di Gaia, per l'esercito dei Figli degli Elementi comincia la lunga strada dell'apprendimento. L'addestramento, fisico e magico, è infinito. Ad ogni strega viene assegnato il proprio gruppo di ragazzi e ragazze, che imparano in fretta e con gioia, ma non abbastanza da essere preparati a fronteggiare la nuova, improvvisa richiesta. Devono partire subito, in cerca di alleati, anche se la loro preparazione non è neppure arrivata a metà. La voce ferma di un nuovo personaggio inquietante li convince che quello che stanno per intraprendere è il volere della loro regina. Capitanate da Briseide e Julien due squadre dei Figli degli Elementi partono attraverso il mondo magico. Sorpresa e sgomento si alternano nel corso del viaggio, alimentati da mistero e dolorosi distacchi. Età di lettura: da 12 anni. -
Christe eleison
Venezia, Anno Domini 1561. Il racconto prende le mosse da una delle più atroci condanne a morte realmente eseguite nella Venezia tardo-rinascimentale: quella di padre Leon da Valcamonica, colpevole di avere ingravidato venti monache e di averne affogato i neonati. Poi entrano in scena personaggi di fantasia: il diabolico procuratore di San Marco, una ragazzina curiosa, sei malvagi pescatori, un bimbo affamato e due strane monache, i cui destini si intrecciano in modo imprevedibile fino alla catarsi finale. -
Calumnia
Un volo da un balcone fin sull'asfalto. Archiviata come suicidio, la scomparsa di Angelo Virgili non convince la madre, che decide di far condurre a un detective indagini private e più approfondite. Studioso e appassionato di Storia Romana Antica e insegnante in un liceo della capitale, l'uomo perde la vita alla vigilia di un'importante e rivoluzionaria scoperta, il cui segreto è nascosto in un passato lontano. I ricordi intensi di Nerone, non più a capo di un Impero corrotto e già decadente, lasciano Roma a bordo di un carro alla volta delle Ville Pompeiane. È là, dove il profumo degli agrumeti sale e si mischia a quello della risacca, fra resti talvolta ancora intatti di una cultura che non ebbe rivali, che il cerchio infine si chiude, e ricorda che passato e presente non sono che facce diverse di una stessa medaglia d'oro. -
Le inquietudini della sora Elsa
In un momento storico nel quale la Germania sta dolorosamente tentando una revisione dei suoi anni più bui, emergono dall'ombra storie di vite comuni ma emblematiche, sfaccettature di uno specchio a cui il tempo sta restituendo il riflesso senza più omettere nulla, insieme alla guerra e i suoi orrori, ma soprattutto alle ferite dello spirito di protagonisti silenziosi, prostrati dal peso dei ricordi che opprimono i loro cuori. Sono brevi memorie, per quanto romanzate, di quella che l'autrice ha voluto chiamare ""La generazione del silenzio"""", che non seppe o non volle parlare e che riconobbe nell'oblio l'unica sopravvivenza possibile. Restituire voce a quelle bocche diventa allora un impegno civile, un contributo a tutti quegli uomini e quelle donne che hanno attraversato gli anni del nazional socialismo e hanno pagato in prima persona, qualunque fosse il loro ruolo, persecutori o vittime, con la stessa agghiacciante intensità."" -
Connessioni interrotte. Ovvero l'ossessione della mosca
In otto racconti diversissimi che condividono una sottile insofferenza, spinta talvolta alle più estreme conseguenze, Gian Paolo Ivaldi offre uno spaccato della società contemporanea. Tutti in egual modo, i personaggi che emergono dalle pagine di questo libro faticano a superare la propria fragilità, e si scontrano con l'ambiguità di una realtà che pare presentarsi sempre ammantata da un velo. Come un insetto fastidioso, il malessere sale e raggiunge picchi ingestibili, rendendo difficile, se non impossibile, il ritorno all'armonia e all'equilibrio.