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San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese. Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno
«E domani è San Giovanni, fratel caro; è San Giovanni. Su la Plaia me ne vo' gire, per vedere il capo mozzo dentro il sole, all'apparire, per veder nel piatto d'oro tutto il sangue ribollire.» Così fa descrivere da Ornella, Gabriele d'Annunzio, il giorno del Battista ne La figlia di Iorio. Perché in Abruzzo, nel giorno in cui si celebra la nascita di san Giovanni, si verificano fatti prodigiosi: il sole e la luna si bagnano in mare e una nuvola premurosa li asciuga; l'acqua e la rugiada acquistano proprietà miracolose così come le erbe e i fiori che diventano magici e aumentano le loro proprietà terapeutiche; si compiono riti divinatori per trovare marito e per unirsi nel potente e indissolubile legame di comparaggio. Un giorno magico ma anche infausto. Il Santo si vendica su coloro che non hanno rispettato il comparatico e onorato la sua festa. Unico breve e labile momento nel quale si può tentare di smascherare e sconfiggere Pandàfeche, Stréhe e tutte quelle creature che hanno avuto l'ardire di nascere nello stesso giorno del Cristo. Le streghe girano per compiere sortilegi. Si amalgamano, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, paganesimo, folclore e religiosità giustificandosi vicendevolmente. Simboli religiosi e pratiche magiche che ripropongono ritualistiche propiziatorie che da sempre tentano una soluzione alla dura lotta dell'uomo per la sopravvivenza da sempre legata ai capricci e alla benevolenza della natura. -
I misteri di un'anima dell'universo
Semplici cose, luoghi, incontri presentati per squarci, rapide pennellate che creano il quadro di una personalità attenta alla vita che scorre, aperta ai tanti possibili incontri. Le città del cuore, gli amori, le amicizie, i ricordi prendono vita in versi scarni, essenziali, tra troncamenti che offrono una originale musicalità e termini a volte desueti, a significare un profondo rapporto con le parole e le suggestioni che esse riescono a offrire. Su tutta la raccolta aleggia, implicito a volte ma sempre cantato con gioia, un profondo senso religioso, che dà forza e slancio alle sensazioni e ai sentimenti che vivificano la nostra esistenza. Il poeta vi trova gioia e conforto e offre al lettore la condivisione del proprio sentire. -
Sottrazione
"Sottrazione"""": che titolo evocativo e promettente! Ogni cosa troverà il proprio senso se sapremo operare una sottrazione. La poetessa non cede alla facile retorica e lascia che una nativa e forte musicalità pervada i suoi versi, nei quali si sentono verità, slancio, """"vita"""" in una parola. E nella vita è presente anche la tristezza, a volte il ricordo evoca momenti di inquietudine, i pensieri si fanno """"sbiaditi"""", ma sempre giunge la poesia e con la sua voce compensa ogni malinconia. Ancora, è forte il desiderio di condivisione, le porte si aprono ad accogliere riso e amore, ma anche lacrime e sospiri """"da custodire in uno scrigno"""". Le rughe dei vecchi narreranno le loro storie, doneranno la loro ricchezza e il calore che ha pervaso le loro vite." -
L' imperfetto diamante. Le parole del cambiamento
I versi di Paola Di Gregorio sono un dialogo aperto, dove l'autrice svela un suo mondo emotivo quotidiano ricco di sfumature che permettono al lettore di riconoscersi e conoscersi. Le sue parole sono un abbraccio che accoglie la fragilità umana, ma anche un'esortazione alla crescita e al superamento dei propri limiti. Il sottotitolo ""Le parole del cambiamento"""" è un richiamo alla responsabilità, un invito fatto al lettore ad operare l'unica vera rivoluzione possibile: """"Ho imparato che/ gli altri non cambiano,/ che solo tu hai il potere/ di cambiare te stesso"""". Forse è proprio questo il compito della poesia oggi: veicolare un ascolto più attento di sé e dell'altro, per farci promotori di piccole rivoluzioni domestiche, le uniche possibili."" -
Quando mio padre leggeva Carolina Invernizio
"Fu mio padre che un giorno, di ritorno da Cosenza, mi consegnò un libro incartato. Erano i primi anni del Liceo. Un libro che conservo ancora... Così parlò Zarathustra. Questo era mio padre. Da Carolina Invernizio a Nietzsche. Gli anni sono passati. Gli anni passano sempre e diventano imprevedibili. Non più catturabili. Quante volte ci siamo guardati e ci siamo giocati un attimo di tempo. Un bacio in più. Una carezza in meno. E poi ho ripreso il viaggio lasciandomi alle spalle il suo saluto con la mano alzata. Guardavo lui e mia madre dallo specchietto retrovisore dell'auto. Osservavo il loro saluto! Continuo a vedere il loro riflesso mentre sono io che parto, mentre sono io che lascio la casa di paese, dove sono nato per vivere nell'intreccio della vita. Loro sono lì che mi salutano come sempre. Con le loro mani alzate a dire: """"Torna presto!"""" Quell'ultima volta che mi salutò, l'auto aveva già preso la curva che mi portava oltre. C'è sempre un tempo per rincasare e ricominciare il viaggio con la pazienza del limite e il sorriso nel cuore. Camminare tra le strade del paese, di notte, e osservare le pieghe del vento, è dimenticare ciò che è assenza affidandosi agli dèi, che hanno accompagnato Odisseo sino a ricondurlo ad una serena inquietudine. Nella vita bisogna sempre avere il coraggio delle scelte per essere veri. Per essere uomini! Riapro l'ultimo capitolo del primo libro di Carolina Invernizio e ascolto le voci!""""" -
Incubo su Lubecca. Stefano Leone e il segreto dei nazisti
Lubecca, l'antica città anseatica, è stata scelta per ospitare, in un nuovissimo Centro congressi dall'architettura d'avanguardia, la riunione plenaria dei grandi della Terra, che per la prima volta assume il nome di G-11. Saranno presenti tutti i capi delle Nazioni che contano, Cina esclusa. Tra Europa e Asia, una squadra speciale di agenti segreti israeliani indaga su una minaccia spaventosa che sembra gravare sul summit e sulla città. Via via che si avvicinano alla verità, quegli uomini devono rendersi conto che il nemico che hanno di fronte è in realtà una alleanza tra due forze malefiche, l'una scaturita da un passato recente mai dimenticato, l'altra ben radicata in un presente da incubo. Un'alleanza che ripercorre le orme di una convergenza già verificatasi all'inizio dell'ultima guerra... Il conto alla rovescia prosegue verso un finale del tutto imprevedibile. -
Dracarys. Conversazioni metafisiche su il Trono di Spade
"Game of Thrones può essere l'Iliade del nuovo mondo on line? O la sua Commedia con molti inferni, qualche purgatorio e nessun paradiso? Virginia Perini non ce lo dice, preferisce tenersi davanti a questo mirabolante giocattolo e osservarlo con occhio sociologico e filosofico. Il racconto di un racconto, si sa, è sempre intrigante, lascia intendere, svela e tiene celato, fa della reticenza la sua segreta arma vincente. Ma l'autrice va oltre in questo saggio, che più volte evoca la """"dialettica"""" hegeliana, dando credito allo scambio tra attori e ruoli impersonati che riverbera fuori dagli schermi il suo ipnotico potere. Un marasma di sentimenti che sposta in continuazione la prospettiva, dal prodotto di una Major americana, all'esterno delle mute platee televisive e dei camerini attoriali, per tornare poi dentro la fiction in uno scambio senza tregua che spinge più in là le frontiere del virtuale, seminando il dubbio che il vero virtuale sia ciò che chiamiamo realtà. O forse, tra torture, stupri, fiumi di sangue e draghi buttafuoco, ha ragione il personaggio che a un certo punto commenta: «Sono spettri nascosti nell'oscurità». Spettri che ben conosciamo..."""" (Bruno Nacci)" -
La viaggiatrice. Le anime di Leggendra
Nelle vesti della schiava nobile Lady Ilse, l'impavida Alhena perlustra il Castello alla ricerca di indizi sui piani dell'Impero. Ira Arren, il ""padrone"""" di ben nove giovani scelte per soddisfarlo, le dà filo da torcere, eppure non quanto la strana governante, Madame Pricet. Ma presto il passaggio per il Castello si rivela solo una tappa per una missione più importante che la porterà per mare e per isole, insieme ad amici conosciuti e nuovi amici, non sempre umani. Nella certezza che nulla accade per caso, Alhena si scopre ogni giorno più forte, più determinata e più pronta per un traguardo che sembra, purtroppo, ancora lontano."" -
Pescara 1910. Dalla città racchiusa alla città diffusa
Questa pubblicazione è l'analisi puntuale della dinamica territoriale, sociale ed economica della città di Pescara dopo l'abbattimento della Piazzaforte che, dalla seconda metà del 1500 alla fase successiva all'Unità d'Italia, aveva rinchiuso l'abitato dentro le sue mura. L'abbattimento era tanto auspicato dai pescaresi che indussero il Re Vittorio Emanuele II il 17 ottobre 1860, quando entrò nella Piazzaforte nel suo percorso verso sud ad intercettare Giuseppe Garibaldi, a sottolinearne l'importanza con la famosa frase ""Oh che bel sito per una grande città commerciale! Bisogna abbattere queste mura, e costruire su questo fiume un porto. Pescara in men di un secolo sarà la più grande città degli Abruzzi """". Il processo di eliminazione delle mura, iniziato abusivamente dalla popolazione, avvenne tra momenti di esaltazione e di crisi, ma alla fine del 1800 ormai per i pescaresi la piazzaforte divenne un lontano ricordo, dopo che le autorità del Regno intervennero direttamente per guidarne il processo di totale abbattimento. Da quel momento si mise in atto un processo di urbanizzazione del territorio che nel volgere di un decennio cambiò totalmente l'immagine della cittadina, che da racchiusa nelle mura, invece si allargò, diffondendosi verso sud, verso la Pineta. Il 1910 divenne l'anno celebrativo di Pescara con inaugurazioni di vari edifici significativi per la nuova città, come l'Albergo Pescara, il Teatro Michetti e il Kursaal, di avvio di lavori di modernizzazione, come la golena, mostrando il carattere della città che si apriva con fiducia al nuovo secolo, piena di desiderio di progredire e di lasciarsi alle spalle i tre secoli che avevano costretto i pescaresi a una esistenza al limite della non vivibilità."" -
Holly e la corsa contro il tempo
Un evento eccezionale sconvolge Tulipandia: i piccoli folletti si sono ammalati e nulla riesce a guarirli. Holly si reca sulla Terra per chiedere aiuto alla sua protetta Sissi, ormai divenuta una studentessa di Medicina, ma una volta lì scopre che la stessa malattia ha colpito gli umani. In una lotta contro il tempo il piccolo folletto cercherà di trovare le prove per convincere Cronos, il Custode del Tempo, a dare un'altra possibilità al genere umano. Il duro lavoro, lo spirito di sacrificio, la fiducia negli altri e la speranza compiranno la più grande ""magia"""" a cui Holly abbia mai assistito. Età di lettura: da 8 anni."" -
Da dea ad angelo. Poesie d'amore e altre
Nel titolo della raccolta di poesie ""Da dea ad angelo"""", """"dea"""" è l'antica donna greca, alla quale gli scultori greci attribuivano l'armoniosa bellezza di Afrodite; """"angelo"""" è la donna la cui bellezza pagana, nel corso dei secoli, si è trasformata in angelica bellezza cristiana. La frequentazione delle chiese, l'amore per i cori liturgici, la devozione nell'accostarsi ai sacramenti, una spirituale sensibilità, sono cose che rendono la donna di oggi, più di ieri, angelo in terra, specchio dell'angelo del cielo. Eulaila è il nome di una donna angelo teatina, che con elegante portamento cammina per le vie e le piazze di una città d'Abruzzo tra le più antiche d'Italia, fondata dall'eroe greco Achille secondo leggenda: è la meravigliosa protagonista di un percorso che parte dalla Cattedrale, attraversa il Corso, e arriva ad una mirabile Villa Comunale. Il poeta le parla, coglie la luce di sorrisi che sembrano illuminare il mondo, ma anche passeggere malinconie nello sguardo, una leggerezza di libellula quando danza, una magia delle dita quando suona il piano, una dolce vaghezza quando gusta il gelato, nettare celeste."" -
Guerrieri serafici. Racconti di pace e bene... e guerra
È possibile un ""francescanesimo militante"""" se non addirittura un """"francescanesimo militare""""? Qualcuno forse penserà immediatamente alle note deviazioni sudamericane dove, sobillati dal veleno della teologia della liberazione, anche molti figli di san Francesco lasciarono le tonache in favore delle armi per prendere parte a movimenti rivoluzionari. Qui non si tratta però di partigiani comunisti e nemmeno di frati pervertiti da qualche teologia balzana o da qualche ideologia anticristiana. Si tratta di veri e propri francescani, di figli fedeli del Poverello d'Assisi. Anzi, in molti casi, si tratta di veri e propri santi canonizzati, o, in ogni caso, di buoni e devoti religiosi, costretti dalle vicende storiche in cui si trovarono a vivere a scendere in battaglia, stare fianco a fianco ai soldati, se non addirittura a guidare eserciti e pianificare intere guerre, compiendo opere di eroismo militare e cristiano tali da far sbalordire i soldati di professione. Se però questi figli del Serafino d'Assisi - anzi, se perfino il Serafico Padre stesso! - erano dei veri guerrieri, qualcosa non torna con la leggenda pacifista del francescanesimo ormai purtroppo tanto diffusa? Lo potrà giudicare il lettore del presente volume, composto di dieci racconti dedicati ad altrettanti guerrieri serafici, avventurieri di Dio nelle vicende del mondo e cuori cavallereschi sotto la tonaca religiosa. Oppure, per meglio dire, a cuori di santi in mezzo al rumore dei campi di battaglia."" -
I polli sognano le aie
«Tanto per cominciare questo è un libro. La pregiata copertina, il titolo I polli sognano le aie, l'indicazione dell'editore Tabula fati, le pagine scritte e numerate in esso contenute lo confermano. Soltanto un lettore frettoloso o un critico disattento potrebbe affermare di trovarsi di fronte a un quaderno, a un block notes, a un calendario, anche se le vignette contenute nel libro potrebbero indurre alla tentazione di considerarlo un calendario concepito per la raccolta fondi da destinarsi ai vignettisti indigenti. In questo momento storico in cui il pensiero individuale naufraga, ecco che la scelta dell'autore di assumersi sin dal titolo la paternità di un'asserzione che non ammette repliche, è un atto di coraggio. Avrebbe potuto volgere il titolo in forma interrogativa ma avrebbe privato il critico dell'esercizio della divagazione intellettuale e inchiodato il lettore alla responsabilità di una risposta con conseguente disperazione dell'editore per la certa débacle delle vendite. D'altro canto se la vita è sogno si può sognare ciò che non si conosce? Estraggo questo interrogativo dal saggio sulla Dialettica della realtà circoscritta del Gallo, in cui il filosofo, per esperienza acquisita sul campo, ci suggerisce anche la risposta. E dunque, se i polli sognano le aie questa visione esistenziale deve essere considerata naturale o indotta? Ci viene in soccorso il San Bernardo vagante sui monti imbiancati quando riflette: ""Si può portare appesa al collo la tentazione del peccato senza peccare?"""". Di questo pessimismo latente ma non rivelato l'autore si nutre per restituirlo ovunque nella sua prova letteraria. È questo un libro in cui l'autore risparmia al lettore la narrazione delle proprie disgrazie, delle proprie vicende familiari, rifugge dall'autobiografismo. Al contrario si fa capro assumendo su di sé le altrui disgrazie, gli altrui sfoghi per restituirli trasfigurati, spurgati da un pathos che cela la tragicità che è nel comune dire nostro quotidiano. Ecco, in questo procedere scorgo lo stesso fiuto del Bracco, cronista di costume e ancor più del Bracco segugio della psiche dei personaggi dei suoi drammi. Ne escono fuori brandelli di conversazione indotta fra l'autore e il suo amico coinquilino, frammenti di qualunquismo dissidente, schegge ermetiche come le liriche del Gatto. È una considerazione questa mia ultima che troverà il disaccordo dell'autore, ma solo per naturali incompatibilità di carattere tra i due.» (Sabatino Ciocca)"" -
Canzoni controfuoco. Lettere dalla primavera
"Canzoni Controfuoco (lettere dalla primavera)"""": titolo e sottotitolo, della silloge di Cosimo Lamanna, sono una dichiarazione d'intenti, una traccia per comprendere la natura dell'opera. Attraverso di essi l'autore esplicita che si tratta di una silloge con più anime sovrapposte. - Canzoni. E, senza dubbio, leggendo i testi, si evince quanto stia a cuore al poeta la componente ritmica. L'impressione immediata è di trovarsi di fronte a poesie che potrebbero essere musicate facilmente, e che sprigionano precise sonorità testuali. - Controfuoco. Lo stesso autore ne spiega il significato: se il controfuoco è un incendio """"difensivo"""", utile a esaurire il combustibile in modo controllato, evitando nuovi incendi, la poesia appare un argine necessario per salvare ciò che conta davvero. - Lettere dalla primavera. Il 2020 ha tradito ogni buon auspicio e ha mostrato un volto fra i più feroci e inattesi, dunque, le poesie di Lamanna desiderano porsi come un messaggio inviato dal futuro, da un tempo più roseo; vogliono essere annuncio di rinnovamento, di una primavera metaforica e non, in grado di proiettare i lettori in una dimensione """"altra"""" rispetto a quella presente, pur senza prescindere da ciò che è stato..." -
L' isola di Heta. Fuoco amico. Vol. 1
"Sappiamo quello che desideri, il tuo cuore ce l'ha mostrato prima delle tue parole. Ma non si può invertire l'ordine delle cose. Ciò che arriva alla luce è della luce, ciò che va nelle tenebre resta alle tenebre. È così dall'inizio dei tempi e così deve rimanere."""" La guerra per il dominio dell'Isola è iniziata. Apparentemente protetti da Zeno Loch, il nuovo leader della ribellione, Thea, Sylvia e Thomas hanno trovato rifugio al Confine. Molti imperativi gravano sulle loro coscienze: vendicare, uccidere, lottare, perdonare, comprendere e ogni strada scelta aprirà una nuova via. Il ciclo degli eventi volge al culmine: saranno costretti a mettere in gioco la propria sopravvivenza per proteggere le persone che amano in uno scenario complesso, fatto di vecchi rancori, nuove alleanze, legami famigliari che si recidono e altri che rifioriscono. Il prezzo da pagare sarà altissimo, commisurato all'eventualità di perdere qualcosa o qualcuno. A volte solo una parte dell'uno e dell'altro, o di perdersi per sempre." -
La moneta dell'inganno
In un luogo indefinito del nord Italia, il curato di una tranquilla parrocchia riceve una minaccia di morte. Poi un medico e un paziente scompaiono misteriosamente. Durante l'indagine, portata avanti da don Giuseppe e dai parenti delle vittime, nulla sarà come appare. Qualcosa di inquietante sta per abbattersi sulla città. La chiave di tutto? Un Vescovo nemico dei massoni ritrova sul tabernacolo di una chiesa una strana moneta. Tra continui colpi di scena e sullo sfondo della perenne lotta tra il Bene e il Male, si combatterà una battaglia decisiva per le sorti di una comunità che, bombardata dai mass-media, sembra imbambolata e totalmente inconsapevole delle forze in campo. L'intuizione di due sacerdoti e la collaborazione di un piccolo gruppo di amici (loro malgrado coinvolti nella vicenda) cambierà il corso della storia. In quella che rimane una narrazione di fantasia, sono però riportati alcuni fatti inquietanti realmente accaduti, che l'autore ha tradotto in romanzo. -
Sport backstage
"Tanto io andrò all'ISEF e continuerò a fare sport per tutta la vita."""" """"A Gio fai il liceo classico per poi andare a fa' l'ISEF? Dovresti fare come tutti, scegliere qualcosa tipo medicina, legge..."""" Franco, il mio compagno di banco mi voleva bene e non riusciva a capacitarsi che il mio sogno era quello di diventare un allenatore. Io invece non avevo dubbi. L'autore ripercorre la sua vita e la sua carriera raccontandosi con aneddoti intriganti, divertenti, a volte anche dolorosi, narrati in maniera leggera ma sincera e profonda nella sua esposizione autobiografica. """"Sport backstage"""" è un dietro le quinte di un uomo che ha fatto dello sport la sua ragione e il suo stile di vita." -
Canto antico
Un romanzo piccolo, nel quale lo sguardo silenzioso di un nume tutelare, la Majella madre, tenace, dura e difficile, tiene insieme le fila di racconti diversi. Una scuffia colorata è tutta l'eredità che Giuseppina Garibaldi, figlia di madre ignota, ha ricevuto alla nascita, insieme a un nome altisonante e ingombrante. Una nascita tragica, la sua, che diventa segno di rinascita e inizio del riscatto per un'intera comunità macchiatasi di un'ipocrisia utilitarista, insensibile ai sentimenti e incapace di sollevare lo sguardo. E poi l'amicizia affettuosa e solidale di due escluse, che insegnerà la bellezza e la forza del sentimento disinteressato; un canto si librerà fra le rocce della montagna per ricordare ai cuori impietriti nei loro drammi e nelle loro piccinerie che la speranza è possibile e la vita più dura può volare sulle ali della musica e vincere la morte. Una malata immaginaria nostrana e una storia delicata e semplice tra le mura di un convento ci accompagnano a salutare questa società corale, complessa e ricca, capace di sopravvivere a tutto grazie a un proverbio, una battuta, un canto. La gente di La Fara torna ad accogliere gli ""americani"""", quando questi hanno concluso le loro straordinarie avventure di emigranti; con saggia e allegra ironia o incapace di comprensione assiste al loro dramma di pesci per sempre fuor d'acqua, di angeli senza più cielo né inferno."" -
Il gusto dei proverbi
È una raccolta di circa 500 proverbi italiani sul cibo che, commentati in chiave nutrizionale, unisce la cultura popolare a quella scientifica, per meglio comprendere alcuni aspetti delle tradizioni popolari. Attualmente in commercio esistono raccolte o dizionari di proverbi generici, ma collezioni di saggezze legate al cibo, con interpretazioni di tipo nutrizionale e scientifico, sono insolite. Il testo comprende due capitoli: uno dedicato alla tradizione orale e l'altro alle saggezze alimentari raggruppate in temi che hanno a che fare con il senso della vita come il bene, il male, la felicità e le avversità. È un volume di lettura veloce, ricco di curiosità, divertente e ricreativo, ma utile, soprattutto, per rallegrare la vita familiare. -
Pandemia e allocazione del periculum contrattuale
La monografia prende in esame le problematiche che l'attuale pandemia ha determinato in ordine alla ripartizione del rischio contrattuale, in particolare nelle locazioni di beni produttivi, inserendosi nell'attuale dibattito sorto intorno alle misure rimediali alle sopravvenienze pandemiche a seguito dell'intervento legislativo che, al fine di fronteggiare la crisi economica, ha subordinato l'esclusione della responsabilità del debitore per l'omesso o ritardato adempimento al rispetto delle misure di contenimento dell'epidemia adottate dal Governo. La prima parte dell'opera, attraverso lo studio esegetico delle fonti congiunto alla puntualizzazione delle posizioni della dottrina romanistica, dimostra che i criteri elaborati dai giureconsulti romani in ordine all'applicazione dell'istituto della remissio mercedis si adattano agli eventi dannosi causati dall'odierna pandemia. La seconda parte del volume si concentra sugli aspetti privatistici odierni verificando, nel confronto delle tesi della dottrina civilistica, la coerenza dell'intervento legislativo con l'impianto codicistico del contratto, al fine di coglierne la natura, definirne i limiti e ricostruirne la disciplina.