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Clara e il flauto magico
Immaginate di trovare un libro, in apparenza vecchio e anonimo, e di trovarvi catapultati per magia nella Vienna del 1791 e incontrare Mozart in persona. Incredibile, non è vero? Questo, però, è ciò che capita a Clara, una bambina come tante, ma con una grande passione per la musica, nata grazie all'amata e stramba nonna Maria Anna. Così, la nostra protagonista diventerà amica di uno dei più grandi musicisti della storia e cercherà di aiutarlo in un compito difficilissimo: terminare un'opera in una sola notte. Missione non facile per Clara: dovrà fare i conti con un genio senza regole, un ""bambinone indisciplinato"""", un """"pazzo al quadrato"""", descritto sempre però senza mai far crollare il suo mito. È questa una storia che ha tanto da donare: dall'amore e dalla passione per la musica, all'importanza dell'amicizia, che può salvarci dalle crisi più nere. Proprio come capita alla coppia di amici: Mozart non ne vuole sapere più nulla di scrivere il suo """"Flauto magico"""", ma sarà Clara a dargli il coraggio grazie a un """"ti voglio bene"""". Ma riusciranno i due nell'impresa? Le ore passano velocemente e l'arrivo del giorno sembra sempre più vicino... Età di lettura: da 7 anni."" -
Nel tempo d'un Martini la fine che ha fatto l'estate!
Guardare il cielo, lasciarsi andare alla memoria, esplorare il nostro mondo interiore, aprirsi agli altri e al mondo: è questo che la poesia ci offre. La poesia guarisce, è un dono, va cercata e attesa con pazienza, anche nei momenti più bui. Con questo profondo convincimento, Giancarlo Bozzetta ci offre questa raccolta, nella quale ha espresso la propria ""necessità"""", il proprio """"essere"""", il frutto di quel silenzio nel quale le parole prendono lentamente forma, a volte con fatica, sfuggendo al tentativo del poeta di coglierle, fino a quando, a volte inattese, si fissano, forti e coerenti, nella mente e poi sulla pagina. Grazie a esse, si emerge dal dolore, si diventa capaci di cogliere il vero senso della gioia, del nuovo valore che le cose e le persone assumono. Si diventa più forti. È la poesia."" -
La bella degli dei
Il tessuto narrativo, nel quale si sviluppa il racconto, pare non richiami altri modelli letterari espositivi utilizzati di frequente. L'autore ha narrato le vicende del suo protagonista durante un trimestre. Quello autunnale. Quello in cui si laurea, quello dal quale si snoderanno le altre vicende della sua vita. Sappiamo benissimo cosa rappresenta questo titolo di studio. Suo malgrado si trova a essere involontario protagonista di situazioni che esulano completamente dalla sua vita quotidiana. Ma il suo acume e la sua predisposizione all'indagine e all'analisi di fatti contingenti che si concretizzano intorno a lui, gli permettono di cavarsela sempre con successo. La sua amica-fidanzata Erika, sempre attenta e critica alle sue iniziative, gli fornisce un valido aiuto. Tutto il mondo creato intorno a lui si muove e vive di luce riflessa. Esso costituisce un'altra nuova e fantasmagorica realtà. ISituazioni che, seppur fantastiche, possono verificarsi ogni giorno, e che per le loro ""cambio di scena"""" e di """"sipario"""" in """"corsa d'opera"""" attirano attenzioni e stimolano attese che non saranno mai deluse."" -
Per cercare Aurade e altri futuri
Un incantatore e la sua allieva alla caccia di una lamia sopravvissuta a un lontano olocausto. Un'avventurosa ragazzina che si guadagna la vita rivendendo rottami provenienti da una città dimenticata dal tempo. Un'incauta viaggiatrice in cerca di fotoliti che risale una valle abbandonata dove nessuno osava addentrarsi. Una fanciulla troppo curiosa che mette le mani su una potentissima armatura capace di trasformarla in un'eroina suo malgrado. Un'amazzone incaricata di togliere dai guai un sacerdote usato come informatore da un cinico extraterrestre. Un'operatrice ecologica post-apocalisse incaricata di ripulire una isoletta dove un proiettore di onde cerebrali rende impossibile l'ingresso agli estranei. Queste e altre giovani donne, accomunate dalla capacità di rendersi la vita difficile, sono le protagoniste dei 10 lunghi racconti. -
Funzione psicoterapeutica dell'arte marziale
Questo libro è un nuovo inizio. Dopo cinquanta anni di Arti Marziali, la pratica acquisisce una dimensione nuova, che coinvolge qualcosa al di là della mente e del corpo. Si mette in gioco la parola e il suo significato interiore, il gesto e ciò che può provocare a livello psichico. Il Kiai, lo Zanshin, lo stesso significato del Do assumono connotazioni nuove e stimolanti. L'Arte Marziale ""Olistica"""" comprende ogni nostro gesto e si """"transustanzia"""" in un luogo dove l'Es esprime la sua """"interna terra straniera"""". """"Qualcuno potrebbe obiettare che un'arte marziale totale già sia esistita in Grecia e questa avrebbe il nome di Pancration. Ma la totalità di questa disciplina è una totalità sommaria, settoriale e in successione temporale; l'Arte Marziale di cui, invece, io ho parlato, ha un'integrità in atto non temporalizzata, che possiamo chiamare """"Olistica"""". In essa va sempre di mezzo l'Anima e il Corpo del praticante, oltre la vittoria e la sconfitta, in un sentimento che è trasfigurazione di se stesso."""" L'autore cerca di trasmettere questo sentimento al lettore attento, che troverà senz'altro spunti interessanti per capire, migliorare e scoprire all'interno della propria Arte Marziale, quel """"ponte"""" improvvisamente visibile, che lo porterà nella dimensione dell'Es."" -
Le zampe del centauro
«Gli uomini avevano dato il meglio di sé in quel frangente, composto dissidi, operato insieme contro la grande minaccia, perché il Sole sarebbe esploso e per salvarsi tutti non sarebbero bastate le astronavi. Allora ecco la soluzione: non si partiva dalla Terra, si partiva con la Terra.» La Terra attraversa lo spazio per raggiungere un altro Sole e gli uomini sono costretti ad abbandonare la superficie e stanno giù, sotto, in una rete di cunicoli e grotte, articolata in livelli che attraversano la litosfera. In cinque i livelli si è provveduto a ricomporre una normalità nuova, riedificando città, ricreando centri produttivi e centrali operative. Una vita, insomma, tutta da ripensare, senza più un cielo sopra la testa. Cosa accade, quali le urgenze, gli interessi, i conflitti che percorrono l'esistenza dell'umanità in viaggio, non può essere anticipato, se non che sono proprio le Zampe del Centauro la meta agognata, la terra promessa, il luogo da cui ricominciare. -
Nero di seppia
"Prima tocca al granello di sesamo decapitato dalla Gillette, poi al caimano indecente..."""" Ombre nere, nerissime sin dall'inizio in questo """"Nero di seppia"""" che Vittorio Orsenigo produce più o meno per via organica - più fisiologia che tormentata riflessione - sulla nostra vita animale e spirituale. Si tratta con ogni evidenza di secrezioni letali d'acido formico e di ghiandole velenifere del vecchio serpentaccio brutto a vedersi, incontro pericoloso anche per il lettore munito del Siero Antiofidico Polivalente. Se in precedenza non mancavano certo voci che esplicitamente invitavano lo scrittore a esalare il manuale del supremo pessimista, in questo sua ultima prova Orsenigo fa il peggio del peggio: lascia intendere che più si vive e più la nube impenetrabile, viscida del nero di seppia in gastronomia molto apprezzato dal frequentatore di trattorie e ristoranti marinari, oscura la visione e lo stesso respiro del provocatorio vegliardo che lui si trova ad essere: novantatré anni sono ancora pochi o villanamente troppi? Corsieri e macabri padroni di scuderie, il canto di """"minimi uccellini"""", i cani che fanno pipì sul ciglio della strada dove, ben irrorata, cresce l'insalata matta, la testa mozzata nel vassoio offerta a Salomè, una certa Andy e il vocabolario della sua mamma, trovano fugace conforto solo nelle gocce di acqua antisterica prodotta dall'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Così pretende l'antica vulgata di nonni e zie e così Orsenigo pretende." -
Nati per combattere dalla «Sapienza» a «Regina Coeli»
Il libro ""Nati per combattere, dalla 'Sapienza' a 'Regina Coeli'"""" è una nuova edizione del volume """"Regina Coeli. Ritratti dal carcere"""", di Duilio Marchesini (L'Aquila 1999), arricchito dai racconti di Giancarlo Scafidi che narrano delle esperienze del '68. Questa edizione ha lo scopo di aggiungere i motivi che portarono i due protagonisti alle esperienze raccontate nel testo, così da dare una visione completa di cause ed effetti, un'aggiunta funzionale che ha il fine di precisare il contesto storico dell'intera vicenda. La parte letteraria resta quella originaria, tanto per il numero delle pagine che per le riflessioni a carattere religioso ed esistenziale, ma viene abbinata alle vicende del '68, racconti dedicati all'Università della Sapienza e al Post Concilio a Roma, avventure che in determinati casi portarono anche alla detenzione. Marchesini, umanista, è attento alla descrizione degli ambienti e alla psicologia delle persone; Scafidi è un ingegnere, più interessato alla narrazione degli avvenimenti e all'essenzialità dei fatti, ma la loro collaborazione consente di presentare il testo come un'unica esperienza, narrata in modo completo anche grazie ai diversi punti di vista. Il volume così strutturato diventa una sorta di romanzo-verità sul '68, vissuto fra rivoluzioni e contestazioni, con una conclusione centrata sull'attualità, la vita ordinaria, il lavoro, la cultura e la politica. Non solo ricordo e storia del passato, ma anche un insegnamento per il presente, rivolto ai giovani animati da ideali e spirito di avventura."" -
Paneolio
Un percorso identitario, un ""libro di famiglia"""" carico di suggestioni e ricordi personali, in cui l'autore con umorismo ed espressioni dialettali rievoca un passato di aneddoti al servizio della memoria collettiva. La distanza dagli eventi ne accresce infatti la valenza universale, travalicando i confini dell'esperienza soggettiva per assurgersi a narrazioni indispensabili per la costruzione di una cultura popolare ancora oggi cifra della nostra esistenza. Un passato rivendicato con orgoglio, quello di Alfredo Di Gregorio, indissolubilmente legato ai ricordi della naja e al profumo del mare, a vino e gazzosa, alla pesca di cannolicchi e paparazze n'chi li caze curciate e ai pericolosissimi tuffi dai travocchi. Racconti tranche de vie, scorci narrativi tanto brevi quanto epifanici, nei quali si rivela una realtà tenace che fatica a scomparire, storie di terra e di """"contadini di mare"""" sullo sfondo di un'epoca fatta di vita di contrada, di piazzette e antichi mestieri, con l'immancabile """"richiamo della vigna"""" al quale nessuno sembrava resistere. Un libro nato dallo sguardo di un autore allenato a custodire la bellezza di un mondo piccolo e destinato a non scomparire."" -
Errando nella verità
Un filo sottile lega questi densi e numerosi aforismi, frutto di un lungo lavoro di sedimentazione, di attenta e circospetta analisi della realtà odierna, e non solo. A dimostrazione che questo tipo di sentenza o massima letteraria o filosofica, qual è appunto l'aforisma, unico nel suo genere, non è mai il risultato di stati d'animo estemporanei o improvvisati. E non è un caso che il libro di Claudio Amicantonio sia infatti dedicato a Emanuele Severino, tra i pensatori più acuti e rigorosi. Errando nella verità può quindi voler dire due cose: o sbagliare, cadendo appunto continuamente in errore e precludendosi quindi la possibilità di attingerla, o vagare alla ricerca di una verità che si dà da sempre, sol che lo si sappia e se ne sia in qualche modo consapevoli. Presentazione di Giuliano Biagi. -
Che cos'è la poesia? Itinerari, riflessioni, teorie
"Tanti - troppi - pubblicano libri di poesia o postano poesie sui social senza sapere nulla. Pensando che la poesia sia soltanto una libera espressione di sentimenti. E non è affatto così. E, quindi, rivalorizzando Facebook come strumento di trasmissione culturale e indotto da una mia propensione a insegnare (nel senso di voler comunicare ad altri interessati l'esito di ricerche, studi, letture), ho dato mano a un vero e proprio corso di mini-lezioni attorno alla poesia, che vuol essere - dunque - una specie di vademecum per chi si dedica a quest'arte, soprattutto i giovani, gli esordienti o - comunque - tutti coloro che non hanno riflettuto abbastanza sull'essenza della poesia. Con autentico spirito 'di servizio' - quindi - (verso la poesia stessa e verso i suoi 'cultori', autori e lettori), licenzio questo piccolo libro. Che vada libero per il mondo."""" (L'autore)" -
L' uomo del destino e altre storie western
C'era una volta il West... il West sconfinato dove galoppavano i cavalli e s'impiccavano agli alberi coloro che li rubavano. Terra di giustizia rapida e sbrigativa. Il West dove ingenui giocatori di poker si facevano spennare da smaliziati bari. Il West dove galoppavano i tutori della Legge e i fuorilegge che cercavano di fuggire quando il terreno scottava loro sotto i piedi. Il West dei giustizieri mascherati e non, di vendette private e di pubbliche esecuzioni. Il West delle lunghe carovane e dei fuochi di bivacco e delle malinconiche canzoni di chi cercava nuove terre e nuove possibilità. Il West dei predicatori e dei ciarlatani... il West dove tuonavano Colt e Winchester e sibilavano le frecce degli indiani. Il West, terra di infiniti duelli con tutte le armi possibili o anche con la sola astuzia. Il West, terra di uomini veri, induriti dal sole e dalle fatiche, sempre pronti a scatenare una rissa nei saloon o a bere pacificamente in compagnia di amici. La grandiosa epopea del West rivive in questa raccolta di racconti di Antonio Bellomi. -
Un' eco a Eco. L'Ur-Comunismo o il Comunismo eterno
Nel 2019 uscì un pamphlet di Umberto Eco titolato ""Il fascismo eterno"""", pubblicato da """"La nave di Teseo"""". Il breve scritto del 1997, una cinquantina di pagine, aveva lo scopo di elencare una lista di caratteristiche tipiche di quello che Eco chiama """"Ur-Fascismo o Fascismo eterno"""", con lo scopo di mettere in guardia chiunque sulla possibilità di un rigurgito del fascismo che a suo dire è - se non in tutti - latente in tanti di noi. Questo saggio è una risposta al suo pamphlet, una sorta di eco a Eco per constatare quanto possa essere opinabile la sua interpretazione. Giacché, sempre a suo dire, «l'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti (e) il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme ogni giorno, in ogni parte del mondo.»"" -
Sotto l'albero dei limoni
Una delicata favola sul rapporto con lo ""straniero"""", ma anche una riflessione sul potere e la manipolazione dell'informazione. Dalla data della prima pubblicazione nel 2009, le avventure della gattina siamese Gya, fuggita dal Nepal in cerca di fortuna in Occidente, e del suo incontro con il cagnetto Pol e con gli altri gatti che vivono nel cortile di Matteo hanno appassionato lettori di ogni età e, in particolare, gli alunni e i docenti di diverse scuole italiane. Sotto l'albero dei limoni è stato selezionato dalla provincia di Siena per la manifestazione nazionale """"Leggere e volare 2009"""" e, adattato in forma teatrale, è stato rappresentato nell'ambito della rassegna Teatrando organizzata dalla città di Torino nel 2010. Adesso viene riproposto in una edizione aggiornata e rinnovata con illustrazioni originali. Età di lettura: da 7 anni."" -
Altrove
Esistono momenti nella vita in cui si avverte inestirpabile il bisogno di un ""altrove"""" che somigli alla fuga, al sogno, al desiderio, alla salvezza. Ma la necessità di restare dove ci ha spinto una mano invisibile - non importa che si chiami destino imponderabile, scelta consapevole, convenzione sociale o ruolo assunto - può produrre esplosioni devastanti o sottili malesseri che rodono incessantemente. """"Altrove"""" è il filo conduttore che lega la produzione drammaturgica, assai diversa per toni e motivi, di circa un decennio (1998/2009) di Agata Motta. """"La Croce"""" mette in scena una discesa agli inferi senza possibilità di redenzione sullo sfondo della problematica realtà delle """"scuole a rischio"""". La vittima designata diventa per un attimo carnefice e ciò segnerà radicalmente il destino di una donna votata al successo e quello di un ragazzo predestinato al male. """" La seconda primavera"""" si ispira ad un fatto di cronaca: l'adolescente Anna venne rinchiusa per disturbi nervosi in manicomio negli anni Quaranta, ma per un errore burocratico ai familiari giunse poco dopo la comunicazione del decesso della ragazza. Sulla nuda cronaca si è costruito l'ipotetico vissuto scaturito da un atroce scherzo del destino. """" Viaggio nei tuoi occhi"""" presenta tre modi diversi di essere e non-essere madri e sviscera alcune tematiche attuali - la gestione dei genitori affetti da demenza, le caparbie maternità tardive e l'uso distorto dei social - in una narrazione che sconfina nel surreale. """"Donna felice"""" narra di una cartomante che regala ai passanti speranze di felicità future, ma lentamente emergerà il tragico passato che ha sbriciolato le sue piccole certezze borghesi."" -
L' isola dei racconti
L'isola è sempre un'Itaca. Vi si deve giungere dal mare, spinti non solo dai venti della memoria e della sorte ma anche dal desiderio di un nostos che dà vigore all'anima e slancio creativo al filo del narrare. Così accade in questo secondo libro di Pina Allegrini, complementare e speculare al primo Racconti dell'isola. I personaggi sono gli stessi, ma ad essi si è aggiunto un nuovo protagonista, il piccolo Pacifico che, come succedeva a Felicino, cresce nello stupore delle scoperte e nell'acquisizione di una maggiore abilità linguistica, imparando a relazionarsi col fratello più grande, che lo aizza, lo riprende e lo stimola. L'isola si tramuta allora in luogo, emblematico e totalizzante, dei molti racconti e, nello stesso tempo, costituisce un approdo sicuro per maturare e perfezionare un viaggio di conoscenza. Non c'è, in essa, la solitudine del ritiro, animata com'è dalle tante voci della natura, dalle mutazioni atmosferiche, dall'andirivieni delle persone, dall'intrecciarsi di storie, dai numerosi avvenimenti che scandiscono un tempo denso di suggestioni pur nel suo scorrere quotidiano. C'è, invece, la condivisione con gli altri familiari della scoperta e dell'avventura e l'isola, divenuta essa stessa protagonista, costituirà nel futuro un forziere prezioso cui attingere per affrontare il viaggio della vita. -
Insonnia
Un uomo gira per la città deserta, di notte, cercando di sconfiggere l'insonnia; un misterioso oggetto metallico sospeso sul campo di grano di un anziano agricoltore; un inquietante inseguimento nella notturna Parigi di fine Ottocento; un imprenditore ossessionato dalla sua nuova pistola. I racconti di Andrea La Rovere si collocano tra la lezione di Edgar Allan Poe e atmosfere carveriane, in una dimensione notturna dove tutto può accadere. È un mondo cinico e cattivo, sospeso tra squallida realtà di provincia e improvvisi lampi di surreale poesia. -
La libertà di Elisabetta
Malibu è un'occasione per ricominciare, dove nessuno la conosce, dove non conosce quasi nessuno. L'opportunità di lasciare Firenze arriva così, quasi per caso, per Elisabetta. La sua vita americana comincia in sordina, fra viste spettacolari e panorami mozzafiato come da copione, ma in poche settimane mette radici. L'America è dove lei vuole stare. L'affetto degli zii e del cugino Albert la fortifica, la sostiene in un cammino sulle prime ostacolato dai suoi, che la rivorrebbero a casa al più presto. Ma Beth - la nuova Elisabetta - non può tornare, soprattutto perché a Firenze ha lasciato il suo tormento, un incubo che la perseguita e le succhia la gioia di vivere, e di cui nessuno è al corrente. -
Cronache di un tempo senza tempo
Un disturbo di cui soffriremo tutti, dopo che questa lunghissima parentesi Covid-19 sarà finita, riguarderà lo sforzo di rientrare nel tempo. Ne abbiamo tanto ora, tantissimo, specialmente chi non lavora agile. E perfino chi lo fa ogni tanto rifugge dall'agilità stakanovista e si rifugia in un tempo senza tempo, senza ore a battere il ritmo, senza minuti. Un tempo vuoto, tutto da riempire. Di tempo disteso, dilatato. Tempo di cose da non fare più che da fare, al cui pensiero cerchiamo di soprassedere, di convincerci ad accettare questa solitudine imposta, convincerci che anche così è comunque vivere: da soli, in due, per piccoli nuclei, sebbene separati da altri che sono anche la nostra vita. Separati da figli e nipoti, soprattutto, la cui distanza diventa, per un attimo bruttissimo, reale. Se tutte le altre assenze si tollerano, a questa si fatica ad adattarsi: se non ci ammazza il virus lo farà la nostalgia. Ventisei piccoli modi di dire la difficoltà di ritrovarsi all'improvviso in un mondo nuovo e ostile, di fronteggiare nuovi timori e proteggere la speranza. -
La grande battaglia. Kate e il regno dimenticato
La battaglia finale per il trono di Emmelz si sta avvicinando. L'esercito di Kate è ancora troppo esiguo e sconclusionato per permetterle anche solo di pensare seriamente alla vittoria. Inoltre, le trappole disseminate sui territori per i quali lei e i suoi amici vagano alla ricerca di nuove alleanze stanno fiaccando la piccola squadra. Angela ferita, Timoteo e Auren rientrati nei loro regni, Mirrow confuso e sempre più incerto e Anthony che per lunghi periodi scompare senza spiegazioni, non aiutano il morale di Kate, che ancora non sa governare i recenti poteri, né attivare la Chiave. Dalla sua frustrazione emerge sempre più spesso la Dea Oscura, una bomba a orologeria se non saprà imparare a controllarla. Diversa è, invece, la situazione nei ranghi avversari, dove l'armata dei maghi oscuri ha trovato temibili e inaspettati alleati. Il terzo libro della saga di Kate ci riporta nei territori magici del regno di Emmelz, al quale Kate è comunque destinata, vincente o battuta.