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Melodie notturne
Delicata e al tempo stesso appassionata, questa silloge di Alessandra Nepa. Si tratta di un testo organico, nella coerenza con la quale affronta il valore essenziale del tema di fondo, l'amore in senso lato. L'Autrice non si esaurisce in mollezze sentimentali e stabilisce anche un rigoroso confine nel quale non trovano spazio sperimentalismi e formalismi. Facile, in un canzoniere d'amore, cadere nel già detto, nell'usurato, nell'ovvio. Pericolo evitato. La leggerezza delle immagini e il soffio di malinconia che pervade i versi consentono alla poetessa di offrirci la traccia di un'esperienza di vita lieve e allo stesso tempo forte, capace di slanci e di ripiegamenti. Ecco allora il disegno di ""fazzoletti di gabbiani"""" che giocano nel vento, il tentativo di """"respirare il vento dei ricordi""""; ecco ancora la malinconica visione di una rosa che sfiorisce, la calda immagine di mani che si uniscono e che consentono di sentirsi al sicuro. Non si tratta però di un ripiegamento sterile e privo di nerbo."" -
Fate, pandafeche e mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d'Abruzzo
Nelle lunghe sere d'inverno intorno al focolare si ascoltava. Erano storie che provenivano dal passato, impastate di pietre di montagna e acqua gelida di fiume, trasportate dal vento. Il mago 'Viddie, lu lope menare, lu mazzamurille, la grotta dello Scapigliato, la dea Maja e suo figlio Ermes, il fantasma della Ritorna, le fate, lu bascialische, la fossa del Currìo di Giannandrea, lu scijjone, la scurnacchiera, la pandafeche, sono alcuni dei soggetti più noti dei racconti dei nostri avi. Attraverso la narrazione il popolo ha tramandato il proprio semplice sapere alle generazioni. In questo libro si prosegue la tradizione di quel racconto per ricordare i miti, le leggende e la cultura di una terra. Ogni scrittore si è seduto davanti al camino degli antenati per ascoltare ciò che hanno conservato per secoli, per poi riproporre al lettore una storia vissuta attraverso le parole da loro sussurrate e oramai lontane. Dodici autori hanno riletto queste storie affinché le loro parole continuino ad accarezzare le foglie di un antico bosco. Autori: Giovanni D'Alessandro, Laura Di Nicola, David Ferrante, Fabio Ferrante, Melania Fusconi, Silva Ganzitti, Annalisa Marcellini, Angelo Marenzana, Carlo Menzinger di Preussenthal, Annarita Petrino, Nicoletta Romanelli, Manuela Toto. -
Sparta ovunque. Sette racconti ambientati nell'universo di Via Da Sparta
"Sparta ovunque"""" è una delle formule di saluto in uso nell'Impero di Sparta, che nella sua plurisecolare storia si è esteso quasi """"ovunque"""" nel mondo, dominando gran parte dei continenti. L'antologia Sparta ovunque raccoglie sette racconti di altrettanti autori ambientati nel mondo ucronico della saga Via da Sparta ideata da Carlo Menzinger di Preussenthal. Un mondo attuale ma del tutto diverso dal nostro, a causa di una divergenza ucronica: Sparta, contrariamente a quanto avvenuto nel nostro flusso temporale, sconfigge Tebe a Leuttra nel 371 a.C. e diventa un impero che domina su metà del mondo. I racconti di questa raccolta, si svolgono in epoche e zone diverse. L'ucronia richiama la storia, ridisegna la geografia e si mescola alla fantascienza, immaginando diversi sviluppi della scienza, ma anche viaggi nel tempo e tecnologie di altri mondi, facendo incontrare, in un oggi alternativo, civiltà scomparse come quelle di spartani, samurai, aztechi e vichinghi, generando suggestioni inedite. Massimo Acciai Baggiani, Donato Altomare, Sergio Calamandrei, Linda Lercari, Carlo Menzinger di Preussenthal, Paolo Ninzatti e Pierfrancesco Prosperi reinterpretano a modo loro l'universo immaginario di """"Via da Sparta"""", in cui ventiquattro secoli di storia, hanno cambiato ogni aspetto, dalla società, all'economia, alla famiglia, al sesso, all'arte, alla scienza, alla tecnica, alla religione, agli usi e costumi, alla politica, all'alimentazione, all'urbanistica e architettura." -
Domus. Parole e suggestioni
"Domus"""" è un progetto artistico dell'Associazione Culturale Ponti Erranti, nato durante il tempo faticoso della pandemia da Covid-19. I testi raccolti in questo libro raccontano la vulnerabilità, la fatica ma anche le risorse emerse in quei giorni difficili. """"Domus"""" è una playlist di video raccolta nel canale youtube dell'associazione e diffusa attraverso i social per permettere a questo messaggio di arrivare a tutti nei giorni del lockdown. """"... meravigliatevi della connessione universale che lega le nostre vite. Che ha legato le nostre paure.""""" -
Intarsi
Quattro i temi della narrazione, come in un abbecedario: A come Amicizia; B come Bellezza di ogni stagione della vita; C come Condivisione di esperienze; D come Diario scolastico, storie di allievi che hanno il volto di allora e il significato di sempre. Quattro i livelli di lettura, come altrettanti sono i piani temporali su cui è costruita la storia: uno lontanissimo, che racchiude le esperienze di due giovani insegnanti alle prime armi e dei loro allievi; uno più ravvicinato, che le vede attraversare momenti anche critici della loro vita più matura; un terzo, il più recente, contrassegnato dallo stigma della malattia, e infine uno trasversale che li interseca tutti, quello che ripercorre il tracciato della loro profonda, inalterata amicizia. -
Il fascino indiscreto dell'impermeabile bianco
Quello che sembrava un tentativo di stalking ben presto si palesa come una disperata richiesta di aiuto. Dietro ai misteriosi messaggini criptati, affidati al parabrezza della macchina di Francesco, si cela una donna allo sbando. La storia muove i suoi primi passi in una Roma frenetica, dove può diventare stressante persino fermarsi per una pausa caffè. L'intricata vicenda, preceduta da una serie di avvenimenti rocamboleschi nella capitale e nell'alto Lazio, sfocia nel placido Abruzzo, dove si consuma un femminicidio. ""Il fascino indiscreto dell'impermeabile bianco"""" non lascia scampo al lettore, lo coinvolge senza tregua fino al suo epilogo."" -
Il bianco degli occhi e altre storie nere di Cavafratte
«Per raccontare un evento, se questo evento nasce dall'oscurità di passioni che scorrono sotto la superficie di un'apparente normalità, serve molto amore. È il sacrificio più grande, il regalo più prezioso che può fare un autore ai propri lettori, immedesimarsi in una passione deviata, in un'emozione velenosa. (...) Nei racconti il viaggio nell'inferno di un delitto è senza remissione. Michele Piccolino ha una scrittura dolce e partecipata. Segue il più importante dei principi necessari al racconto, che è quello di non esprimere giudizi ma di percorrere l'anima di ognuno tra i personaggi, anche quelli che si rendono responsabili, magari proprio malgrado, di azioni sulle quali il giudizio morale non potrebbe che essere di condanna. (...) Lo scrittore è uno affacciato a una finestra, che racconta a chi sta all'interno quello che vede accadere. Può interpretare, al limite: non cambiare gli eventi. È per questo che la raccolta di racconti che avete fra le mani vi terrà sospesi, lungo un percorso sulle montagne russe che farete bendati. Vi mancherà il fiato, sarete ingannati dal vostro stesso sorriso prima di precipitare, di nuovo, nell'abisso nero dell'anima altrui.» [Maurizio de Giovanni] -
Museo pandemia. Il compleanno
"Alfredo Vasco non cerca alibi. Il teatro non è un alibi, è una lente di ingrandimento. Squarcio deformato su una realtà deformata. Pandemia! Pandemia! Il mondo soffoca. Le voci restano senza voce. Pandemia! Pandemia! Il virus s'insinua nei corpi e nelle menti. Il contagio è inarrestabile. Il grido si fa afono e il mostro ghermisce: subdolo, silenzioso, crudele. ... Questo tentano di raccontare i due testi: lo sgomento. Forse la fine dell'umanità come fino ad oggi l'avevamo conosciuta. Il museo degli orrori è aperto. Benvenuti.""""" -
Scelta dal cielo. Biografia di Carmen Dina Mattioli
Chi era Dina? Attraverso gli scritti della protagonista, questo libro si propone di mettere a fuoco la vita di una donna non comune. Carmen Dina, nota col solo nome di Dina, era assetata di conoscenza in ogni suo aspetto, dalla conoscenza di sé alla luce dell'amore di Dio, alla conoscenza degli anfratti più reconditi dell'essere umano. Per Dina, infatti, ogni persona ha un potenziale positivo da scoprire e da coltivare, anche quando l'impresa appare difficile. La vita di questa è donna, che gradualmente si abbandonava alla fiducia nel Padre Celeste, è stata un dono per coloro che l'hanno conosciuta. Ma Dina era ancora di più. Una prescelta? Presentazione di Emiliano Antenucci. -
Nulla due volte
Nel luogo sospeso dell'elaborazione di un distacco, il nostro cervello cerca riparo e dimentica le immagini più dolorose, a volte spezzando il legame che lo allaccia al corpo, in attesa del passo più coraggioso, l'accettazione di quello che è stato e infine il perdono di sé, che ricompone senso e ragione, il corpo al pensiero. Il viaggio di Caterina alla ricerca di un frammento di memoria dura da mesi, da quando ha smarrito l'attimo in cui sua figlia Livia è morta. È un percorso di sofferenza sorda a tutto il resto, che giunge al termine nella notte più lunga dell'anno, quando il mondo fuori corre veloce e il suo mondo dentro si ferma, per lei e per Livia. Il nostro cervello: una massa gelatinosa di un chilo e mezzo consapevole di sé, che può contemplare il senso dell'infinito, ama, compatisce. Il nostro corpo: solo ricettore di impulsi nervosi o primo percettore del mondo e quindi vero decisore? Il corpo è cosciente? Nulla due volte esplora la misteriosa relazione mente-corpo alludendo all'arto fantasma, sindrome per certi versi ancora oscura in cui sembrano più che mai interconnesse la dimensione psichica e quella fisiologica della non accettazione di una perdita. -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2018). Vol. 2
Rivista di letteratura dell'immaginario. -
L'arca della civiltà
Anno 2022: lavorando alla creazione del super-soldato, una sezione ultrasegreta della CIA ha iniettato minuscoli robot in cavie umane. Ma la microtecnologia robotica, chiamata in gergo ""poltiglia grigia"""", si diffonde come un vero e proprio virus quando alcune cavie sfuggono al controllo, assumendo presto i tratti di un'inarrestabile pandemia. Ai responsabili del disastro non resta che avvertire il presidente degli Stati Uniti, finora all'oscuro di tutto, e prendere atto che la Terra è condannata. Per salvare la nostra civiltà c'è una sola soluzione: caricare i superstiti della razza umana, insieme ad animali, vegetali e reperti artistici selezionati, su un'immensa astronave destinata a intraprendere il più epico e incredibile dei viaggi, mentre sullo sfondo veglia un'invisibile intelligenza aliena... Ne L'Arca della Civiltà tutto si tiene: distopia, apologo catastrofico, viaggio generazionale, thriller ufologico, in una narrazione che ha il respiro dei grandi romanzi dell'Età dell'Oro della fantascienza."" -
Fantasie d'Oriente
Storie sull'Oriente. Nelle sue innumerevoli declinazioni: prettamente fantastiche, altre autobiografiche, storiche, avventurose, ecc.; ambientate in un remoto passato, in un ipotetico futuro o anche ai giorni nostri in Paesi diversi, reali o immaginari, ma tutti con una chiara impronta orientale. ""Di quale Oriente?"""" Negli undici racconti qui riuniti il lettore potrà trovare storie dell'Estremo Oriente, a cominciare dalla Cina, da un Giappone delicatamente evocato o delineato, futuristico e un poco inquietante fino all'India ricca di leggende e miti; o ambientati in un Medio Oriente a volte realistico, a volte immaginario. Gli autori: Fiorella Borin, Adriana Comaschi, Valentino Di Persio, Renzo Maltoni, Chiara Negrini, Luisa Paglieri, Annarita Petrino, Anna Maria Pierdomenico, Mariano Rampini, Loretta Tobia e Enrico Zini."" -
Odi alimentari
Si sa che i laboratori di poesia non servono a far divenire poeta chi non lo è, ma sono estremamente utili a far emergere le potenzialità che si annidano latenti in tante persone che affidano i propri pensieri e le proprie emozioni ai versi. Questo laboratorio - che si è rivolto a una quarantina di persone - ha visto, come sempre accade in questi casi, l'emergere di scritture poetiche a volte straordinarie, altre volte assai belle o efficaci, altre volte ancora piuttosto gradevoli. Tra i vari ""momenti"""" del laboratorio (giochi linguistici, metafora, similitudine, haiku) ve n'è stato uno che ha suscitato particolare interesse e ha dato notevoli frutti. È il passaggio dell'invitare i partecipanti a scrivere un'ode a un cibo. Ed è così che quasi tutti i testi prodotti sono stati di ottimo livello, tanto da far balenare l'idea di pubblicare un volumetto di """"Odi alimentari"""", quasi in contrapposizione alle """"Odi elementari"""" di Pablo Neruda. In questo volumetto il lettore troverà l'ode al pane e pomodoro e l'ode alla pasta al forno; l'ode alle tagliatelle e l'ode alla parmigiana, con un miscuglio di versi e di sapori da leccarsi le dita e da """"gustare"""" gli scritti poetici."" -
Spacefood
Era stata una giornata bella quanto il tramonto. Nessun ristoratore aveva chiamato per lamentarsi, nessun lettore e nessun collega avevano disturbato Aner Sims con i loro consigli. Nulla e nessuno sembravano in grado di rompere la pace interiore che il critico enogastronomico del giornale ""The Times of Hibernia"""" stava meritatamente assaporando. Nessuno tranne un titano, Sun il disintegratore, che indossava una corazza spaziale e aveva ben altri progetti per lui. In men che non si dica, Aner Sims si ritroverà catapultato in una rocambolesca avventura, tra sedicenti ristoratori di un'improbabile """"Taverna Galattica"""", pub irlandesi dove ostili tucani non desiderano avere imbucati, e un """"Ristorante che non c'è"""" dove tutti vogliono entrare ma non è detto che ci riescano. Così Aner Sims, in compagnia della responsabile del Servizio di Protezione Aziendale di una multinazionale, Scilla Aliprand, innamorata di lui, e del Comandante della Flotta Spaziale, Augusto """"Rock"""" Parboni, un amante della buona cucina con una naturale tendenza a combinare disastri, si recherà al """"Ristorante ai confini della Galassia"""". Un posto meraviglioso: peccato che, prima di potersi sedere a tavola, dovrà scoprire che fine ha fatto il cuoco."" -
La tisana di Ippocrate
"La tisana di Ippocrate"""" è una raccolta di brevi storie, dal rosa al noir al surreale, che si ispirano a intrecci familiari o a fatti sociali, a momenti vissuti o di pura fantasia. La brevità è una forma voluta dall'autrice: in un contesto storico dove tutto è precario, dove poco si legge, forse è più efficace il detto in poche parole, la brevità, la storiella da """"toccata e fuga"""" da leggere velocemente in bus o in treno. Così i ventitré racconti qui presentati, al pari dei precedenti raccolti in Il caffè e altre storie, si esauriscono nello spazio della degustazione di un buon caffè o di una tisana d'Ippocrate. Ma che cos'è la tisana di Ippocrate? Non è altro che il decotto d'orzo, la bevanda che il medico-filosofo Ippocrate, vissuto tra il 460 a.C. e il 377 a.C. e considerato il padre della medicina moderna, usava come rimedio per taluni mali fisici e mentali, tanto da essere per l'appunto nota come la """"tisana d'Ippocrate"""". Sono note le proprietà della tisana di Ippocrate: concentrazione e calma. Proprio come questi racconti che, oltre a divertire il lettore, si propongono lo scopo di indurlo a riflettere sui casi della vita, strappandogli a volte un sorriso." -
La mammina
L'arrivo della nuova levatrice in un piccolo paese dell'Appennino abruzzese apre scenari insoliti nella vita dei personaggi, svelandone i segreti fino ad allora rimasti attutiti dalle consuetudini e dal silenzio, come quei paesaggi di montagna lo erano dalla neve. La Mammina è una giovane donna forte e appassionata che non rinuncia al desiderio di essere se stessa neanche quando si scontra contro i muri alzati dagli stereotipi di un ambiente chiuso e ancora ferito dalla miseria causata dalla guerra. La sua ricerca di libertà e il prezzo che dovrà pagare, passano attraverso storie aride e infruttuose come la terra coltivata a fatica dai contadini; come la rassegnazione e il silenzio. La Mammina è un romanzo che racconta il desiderio di libertà con la delicatezza di una protagonista, Anticlera Massari, che rifiuta di riconoscersi in un ruolo che non sente suo e che lotta per sfuggire dalle trame di una violenza taciuta e capillare. Con la vitalità, la sfrontatezza e le vulnerabilità di tante altre donne che non hanno voce. È un romanzo che affronta, con un'ironia mai rassegnata, la ricerca di un finale diverso. -
Café de Flore. Lacan e gli altri
E poi ricordo, quello stesso anno, il 1971, Luigi Tenco al Café de Flore. Una canzone straziante. ""E lontano, lontano nel tempo Qualche cosa negli occhi di un altro Ti farà ripensare ai miei occhi i miei occhi che t'amavano tanto."""" Luigi Tenco non mi dava pace, prima, dopo e durante la seduta. Il Café de Flore, come già il Café Museum per Elias Canetti a Vienna e il Caffè Greco per Roma, è luogo di incontri. Più o meno profondi, ma tutti meritevoli di almeno un pensiero seppur fuggevole, di un ricordo gentile. Un florilegio d'incontri: Jacques Lacan, ma anche Michelangelo Antonioni e Federico Fellini, Giorgio Agamben, Jean Oury e Felix Guattari, Laura Betti, Alberto Moravia, Mariangela Melato, François Tosquelles e Jacques Schotte, Gilles Deleuze, Gisela Pankow, Alain Cuny, Salomon Resnik, Jean-Bertrand Pontalis e Leopold Szondi, Bernardo Bertolucci, Andrej Tarkovskij, Maria e Manlio Amati, Tonino Guerra, Florence Delay, Federico Fellini, Gianfranco Angelucci, Giulio Einaudi, Oscar Piattella, Augusto Zucchi, Luca Cesari e Fabio Scotto. Piccoli camei. Amarcord."" -
Ali di seta in fiamme
In una notte carica di mistero il vecchio acrobata Remo Balestra, detto Lucertola, trova una cesta in una pozzanghera. Dentro c'è un bambino di pochi mesi. Convinto che il neonato sia il pupillo della Fata Lacrimosa, decide di adottarlo. L'arrivo nella tribù circense del piccolo, cui viene dato il nome di Sigismondo, non è affatto gradito al direttore don Callisto Robusti. L'uomo è convinto che su Sigismondo gravi una sorta di maledizione che lo porterà ad essere la rovina sua e del circo. Così si apre Ali di Seta in fiamme: un romanzo di genere onirico-fantastico ambientato in una città senza nome che rappresenta il ventre apolide della terra. Sigismondo, divenuto un giovane acrobata di successo, resta vittima di uno Spirito-Demone che lo allontana da ogni dimensione predeterminata permettendogli di capovolgere la realtà e vederla dalla parte del sogno oltre che dell'incubo. Le sue vicende forniscono lo spunto per narrare un universo popolato da circensi in bilico sull'orlo del fallimento, piccoli delinquenti brechtiani, estremisti ridicoli, trafficanti di ""gioielli"""" improbabili, illusioniste blasonate, ex prostitute veggenti. Siamo chiamati, con Sigismondo, a fare una scelta radicalmente etica oltre che esistenziale. Divenuto """"clandestino dell'anima"""" egli sperimenterà lo sfruttamento e la marginalizzazione forzata, ma anche la solidarietà e l'amore più incondizionati."" -
Prove tecniche di solitudine. Un viaggio fuori e dentro di me
Un viaggio in solitaria all'altro capo del mondo può intimorire, angosciare, perfino imbarazzare, specie se sei donna e non l'hai mai fatto prima. Ma Eleonora avverte la necessità di staccare la spina dalla quotidianità. Vuole mettersi alla prova, sconfiggere le proprie paure e, soprattutto, vuole trovare la risposta alla domanda: si può essere felici anche stando da soli? Per questo parte per un incredibile viaggio di cinquantaquattro giorni e ottomila chilometri alla scoperta della Nuova Zelanda. Troverà una terra di travolgente bellezza e, soprattutto, troverà se stessa.