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Indisciplinata
Per Manuela Piccolo questo è il tentativo di tracciare una teoria dell'indisciplina, scardinando la logica del termine, scavandone le radici e coinvolgendo artisti e critici, personalità all'interno del sistema italiano dell'arte. Individui consapevoli che le strategie artistiche debbano lasciare spazio alle strategie concettuali. Le interviste nel libro sono quelle di Franco Vaccari, Premiata Ditta, Armando Marrocco, Cesare Pietroiusti, e Lea Vergine. Per Pippa Bacca e Giuseppe Chiari il racconto è stato elaborato su testimonianze. La somma delle esperienze raccolte, composta dai concetti espressi e delle interviste svolte, vuole creare una cornice teorica che cerca di destabilizzare e poi riabilitare i rapporti tra sistema dell'arte, pratiche artistiche e forme di attivismo socio-culturale-politico. Non è attraverso la poetica degli artisti contemporanei che si può pretendere di capire cosa succede all'interno del sistema dell'arte. Piuttosto bisogna osservare la complessità dei rapporti indisciplinati esistenti: Artista/Opera. Artista/Luogo. Luogo/Opera. Artista/Istituzioni. -
Documentario interattivo. Design e spazio del reale espanso
"Chi opera nell'ambito del documentario sente oggi la necessità di appropriarsi di questi strumenti, sperimentando nuove forme, pratiche e linguaggi. Gli artefatti documentari diventano così progetti multiformi, all'interno dei quali l'esperienza del fruitore si fa componente strutturale, un elemento manipolatorio con diversi gradi di interattività, agency e immersività. L'operazione documentaristica parla un linguaggio inedito, diventando una modalità per costruire e sperimentare la realtà piuttosto che per rappresentarla. Nel contesto teorico e operativo del documentario interattivo la user experience, il design della comunicazione e delle interfacce assumono un ruolo nuovo: quale? In questo libro, il documentario che nasce storicamente dalla cultura della narrazione lineare del racconto viene rimesso in discussione e reinterpretato attraverso gli strumenti dell'interazione. La metodologia di analisi, basata sull'osservazione di molteplici forme di sperimentazione, restituisce i contorni di uno strumento in piena evoluzione."""" (Michele Zannoni)" -
Marcel Duchamp. Le interviste pomeridiane
Nel 1964, Calvin Tomkins trascorse alcuni pomeriggi a intervistare Marcel Duchamp nel suo appartamento nel Greenwich Village. Casuale e perspicace, Duchamp si rivela un uomo e un artista i cui principi ludici verso la vita lo hanno liberato per fare un'arte imprevedibile, complessa e sorprendente come la vita stessa. Queste interviste non sono mai state editate né rese pubbliche fino alla pubblicazione per Badlands Unlimited nel 2013. The Afternoon Interviews, comprende un'intervista introduttiva a Tomkins realizzata da Paul Chan che riflette su Duchamp come artista, guida e amico, reintroduce il lettore nelle idee chiave del suo mondo artistico e all'importanza della sua figura per un decennio fertile quanto gli anni Sessanta. ""Io non credo nell'arte. Credo nell'artista.""""(Marcel Duchamp, 1964). Il libro termina con una postfazione di Marco Senaldi."" -
Radicale e radicante. Sul pensiero di Nicolas Bourriaud. Ediz. a caratteri grandi
Diventato celebre a fine anni Novanta per la sua teoria dell'arte relazionale, Nicolas Bourriaud è certamente tra i critici più importanti degli ultimi anni. Curatore di mostre dall'impianto innovativo e sperimentale nonché di diverse biennali e triennali, è considerabile un ""attivista"""" dell'arte anche grazie a iniziative come la creazione del Palais de Tokyo di Parigi. Postmedia Books ha tradotto tutto il lavoro teorico di Bourriaud: Estetica relazionale (1998), Forme di vita (1999), Postproduction (2002), Il Radicante (2009) e L'exforma (2015), alcuni dei quali tradotti in svariate lingue."" -
L' altra metà dell'avanguardia quarant'anni dopo
Nel febbraio del 1980 si aprì a Palazzo Reale a Milano L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940, mostra curata da Lea Vergine, con allestimento di Achille Castiglioni, che presentava le opere di oltre cento artiste attive all'interno dei movimenti d'avanguardia d'inizio Novecento e che vennero ingiustamente cancellate dalla storiografia. Si trattò di un'esposizione tutt'oggi ritenuta fondamentale rispetto agli studi relativi a storia dell'arte e questioni di genere. Attraverso la ricostruzione di quel progetto (concepito a partire dal 1975), il modo in cui venne accolto dal pubblico e dai media dell'epoca e la sua ricollocazione all'interno del contesto storico-critico internazionale e dei movimenti femministi italiani degli anni Settanta, si tenta di analizzare quale sia l'eredità dell'enorme lavoro condotto da Lea Vergine. -
Prisa Mata. Diario marocchino. Nuova ediz.
È vero che si può viaggiare anche con la mente ma se ci andate è meglio. È una geografia molto personale quella che si delinea in questo diario marocchino, così come è molto intimo il racconto. Da Tangeri a Marrakech, passando per il deserto di Merzouga scalandone a piedi le sue dune; dalla bianca Tétouan alla blu Chefchaouen ai colori dell'Atlante, senza nascondere la fascinazione per la strada. Non è il resoconto di un viaggio ma il risultato, messo nero su bianco, dell'impellenza di fissare sensazioni, l'ostinazione di trattenere bellezza attraverso una narrazione semplice e partecipata. Accantonate immediatamente l'idea di entrare nelle pagine di una guida turistica, e tantomeno quella di scoprire novità trendy: qui siamo di fronte alla semplice esperienza, all'imprevisto all'angolo, a un totale libero arbitrio rispetto a tempi e spazi da indagare. -
Teatro di Oklahoma
Il libro Teatro di Oklahoma è la tesi dello studente Aldo Spoldi sostenuta nell'aula dell'Accademia di Belle Arti di Brera con il Professor Alik Cavaliere. Un tesi che, su indicazioni di Franz Kafka, offriva spregiudicatamente l'arte a tutti, studenti e professionisti. Facendo loro le parole di Kafka, Aldo Spoldi, Loredana Parmesani e Patrizia Gillo invitano amici, studenti, artisti e critici d'arte a partecipare alla loro avventura. Offrono così loro alcune pagine dove ognuno possa presentare ed esporre le proprie ricerche. In tal senso il Teatro di Oklahoma non solo anticipa l'attualità dove tutti sono artisti, ma anche il valore d'asta che oggi sembra legittimare l'opera d'arte. Il libro viene messo in vendita come un Worrant, con contratto a termine, un'asta spericolata che fa ""marameo"""" al sistema dell'arte e che darà poi vita alla mitica Banca di Oklahoma."" -
Lezioni di interior design
Questo libro raccoglie le lezioni di design tenute al Politecnico di Milano nello scorso decennio che sviluppano i temi progettuali tramite un uso particolare delle figure. Il presupposto di questa forma didattica è di non intendere il progetto solo come la realizzazione di un contenuto tecnico e programmatico, ma che nelle immagini stesse si riconosca un pensiero, ritenendo in definitiva l'arte del progettista un pensare per immagini. Il modo di lavorare per immagini è esemplificato nel metodo stesso delle lezioni dove le figure sono mostrate non solo per il loro valore espressivo e artistico ma per suggerire a chi sta sviluppando il progetto una data direzione. A differenza di una lezione di storia dell'arte non si tratta solo di spiegare delle immagini quanto di giungere a quella interpretazione metaforica da cui inizia il trasferimento di significato dell'immagine originaria verso quella di un progetto ancora in formazione. Pierluigi Nicolin ha tenuto corsi di interior design presso il Politecnico di Milano, sviluppando una ricerca particolare sulle tematiche a cavallo fra design e ambiente. -
Mente e luoghi. Un approccio multidisciplinare al design della città contemporanea
Questo libro si propone di esplorare le possibilità che un approccio transdisciplinare può aprire al design della città contemporanea, a partire da contributi offerti da prospettive psicologiche, neuroscientifiche e filosofiche. Abitare è una forma di conoscenza e di reinvenzione della realtà che coinvolge sia gli aspetti tangibili dei luoghi sia la loro rappresentazione mentale. Le scoperte in campo neuroscientifico presentano orizzonti sempre più stimolanti alla progettazione degli spazi e mettono in evidenza come la nostra capacità di comprendere le altre persone sia fortemente legata alla corporeità. La prima parte è volta a promuovere un'integrazione fra la dimensione estetica e quella culturale nell'ambito dell'Interior Design, affrontando il tema della rigenerazione urbana e del riuso non solo come alternativa sostenibile nell'attuale società consumistica, ma anche come occasione per valorizzare memorie e significati stratificati negli edifici esistenti. La seconda porta il contributo di diverse discipline che si sono confrontate con questioni spaziali e mette a fuoco il processo creativo unico che sta all'origine di sogni, di opere d'arte, della maggior parte delle imprese umane e che consente lo sviluppo di comunità vive. -
Uno alla volta. Comunità e partecipazione
Fin dall'inizio della mia esperienza come artista e come educatore, per indole e attitudine, ho attivato un dialogo personale con i miei interlocutori, a partire dalla pratica dell'ascolto attivo, dell'auto-osservazione, dell'immedesimazione, dell'identificazione delle urgenze e della gestione dei processi di mediazione. In Italia, negli Stati Uniti, a Cuba, in India, in Spagna, in Corea del Sud e in Palestina, in ogni territorio in cui mi sono ritrovato a vivere e lavorare, ho creato piccole comunità di pratica attraverso sodalizi generati dalla fiducia e da uno spirito di reciprocità. Che si tratti di una scuola, di un museo o della cosa pubblica, è necessario instaurare un rapporto più umano con le istituzioni, considerando la controparte non alla stregua di un'entità astratta, ma come un individuo, piuttosto, con cui innescare uno scambio tra pari. -
Il progetto del reale. Il design che non torna alla normalità
L'emergenza sanitaria del Covid ha messo in rilievo criticità e precarietà del nostro quotidiano; in che maniera risponde il design? Come affrontare le tensioni esistenti tra le solitudini tecnologiche dell'individuo contemporaneo, e la materia viva del pianeta, ferito a morte dall'economia capitalista? Domande che scorrono tra le pagine di questo libro nel tentativo di accordare il mondo del progetto con le ineludibili questioni del nostro tempo. Una mappatura di spazi, esperienze, visioni unite dall'obiettivo comune di creare altri mondi possibili sempre più necessari per la sopravvivenza del pianeta. Entra in gioco anche l'azione politica vissuta come pratica/progetto attraverso cui I'essere umano conferisce senso alla sua esistenza. Contro una riduzione del design a un'analisi di risultati oggettuali su varia scala o come infrastruttura migliorativa dei contesti si dà vita a domande che interrogano nel profondo la natura di questa disciplina ridefinendo i confini e le implicazioni con altri ambiti. Le parole chiave per orientarsi in questo intreccio complesso di questioni sono: spazio pubblico, conoscenza, rivoluzione. -
Forward. 5 conversazioni con Hans-Ulrich Obrist. Ediz. illustrata
In questo libro il curatore Hans Ulrich Obrist incontra per cinque volte Eugenie Paultre rispondendo a domande sulla sua carriera e sul suo rapporto con l'arte ribaltando così i ruoli tra ""intervistatore"""" e """"intervistato"""": infatti Obrist, dopo aver intervistato centinaia di artisti, architetti, scrittori e musicisti, accetta di impegnarsi con semplicità e sincerità nel ribaltamento dei ruoli. Nel corso di queste conversazioni Obrist ricorda le tante personalità che lo hanno influenzato nel corso della sua carriera e mostra come sono gli incontri con artisti e scrittori, ma anche i curatori, come Harald Szeemann o Kasper König che gli hanno permesso di forgiare la sua vocazione. Famoso per la sua frenetica attività che lo vede protagonista di mostre, incontri e pubblicazioni, Obrist ribadisce l'urgenza che lo guida e quella che attraversa il nostro tempo, testimoniando, a modo suo, la necessità dell'arte come principio di speranza. Queste conversazioni forniscono anche una panoramica delle pratiche artistiche contemporanee mostrando come si sono evolute dagli anni Novanta a oggi. Il libro è illustrato con 5 tavole dell'artista libanese Etel Adnan."" -
Hopeful Monsters. Pablo Echaurren e i mostri del movimento del '77
Nella tumultuosa primavera del 1977, su Lotta Continua e sulle fanzine dell'area creativa Pablo Echaurren inizia a rappresentare la gioventù ribelle che agita le piazze e le università. Dal suo lavoro di quei mesi scaturisce una ""teratologia politica"""" che registra la radicalità del movimento del 1977, ma segnala, al contempo, la crisi di un'idea di militanza."" -
Inclusioni. Estetica del capitalocene
Leggendo la società e l'arte di oggi secondo una chiave di lettura innovativa, Inclusioni segna una svolta nel pensiero di Nicolas Bourriaud.«Tra i più originali teorici del mondo contemporaneo, Nicolas Bourriaud pubblica un testo che è anche un manifesto contro il capitalocene, ultimo guaio dell'antropocentrismo predatorio. Qui riflette su un mondo promiscuo in cui trovare nuove forme di resistenza, in cui gli artisti devono contaminarsi, essere militanti e fuori luogo, proprio perché l'opera d'arte è uguale alla sporcizia» - la Lettura Dopo il relazionale, la postproduzione, il meticciato, esplorati nei suoi precedenti volumi teorici, è ora il momento di includere le categorie marginalizzate dall'ideologia occidentale e capitalista. Ovvero le minoranze, i popoli considerati ""primitivi"""", gli animali, le piante e persino le molecole: insomma il vivente, nel suo senso più ampio. Delineando un percorso erudito ed eclettico che attraversa storia, filosofia, antropologia e arti visive, l'autore evidenzia la necessità di una svolta nel pensiero e nella pratica che rinnovi le categorie tradizionali dell'umanesimo e che aiuti a interpretare l'attuale epoca del """"capitalocene"""". Numi tutelari come Lévi-Strauss, Foucault, Bataille e Guattari e pensatori contemporanei come Emanuele Coccia, Levi Bryant, Viveiros de Castro... vengono affiancati ad artisti come Tomás Saraceno, Philippe Parreno, Pierre Huyghe e Anicka Yi: ne risulta un percorso di interpretazione del contemporaneo..."" -
Arte e telepatia. Comunicare a distanza
Strano argomento la telepatia, ma ricorrente nell'arte del XX e XXI secolo e tornato di grande attualità in questi tempi di ""comunicazione a distanza"""". Se ne sono occupati artisti a loro volta particolari, non integrati nei gruppi o correnti a cui sono tradizionalmente assegnati. In comune hanno una rivendicazione del legame tra arte e vita, e per questo una ricerca di margini di libertà di comportamento sempre più ampi e profondi. La telepatia si inserisce in questa verifica dei limiti della vita, dell'arte, della comprensione, della comunicazione. Si va da scrittori (Robert Desnos) a musicisti (John Cage, Karlheinz Stockhausen), ad artisti che hanno lavorato con il suono (Pauline Oliveros, Robert Filliou, Davide Mosconi), ad artisti visivi (Robert Barry, Susan Hiller, Joan Jonas, Sigmar Polke, Ulay-Abramovic), per citare solo i più noti. La telepatia si rivela in loro non essere solo un """"tema"""" di qualche opera, ma una chiave di lettura di un modo di intendere l'arte, e di intendere il significato singolare che in essa assume la """"comunicazione"""". Elio Grazioli è critico d'arte contemporanea e fotografia, insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università degli Studi di Bergamo."" -
Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet
La tecnologia applicata alla biologia, il suo estendersi all'ecologia, il confluire del tutto nel paesaggio algoritmico si ritrovano in sperimentazioni artistiche riconosciute in generi come: nanoarte, bioarte, arte meteorologica ed ecologica, arte del network (net art e post-Internet). ""Mind the Gap"""" rilegge i cambiamenti epocali che hanno seguito l'era informatica nello sguardo caleidoscopico dell'arte. Coltivati per lo più in un contesto di nicchie specialistiche, si rivelano punti di vista preziosi per ripercorrere la storia a ritroso, per poterla rallentare e soffermarsi su alcuni aspetti e momenti, prima inosservati, in realtà centrali. Il testo corre a ritmo serrato, oscillando tra ciò che l'arte vede e i metodi impiegati; sguardi che hanno saputo cogliere l'invisibile molto prima che si restituisse prova della sua esistenza. Adottarli può significare cambiare il modo di vedere e di raccontare. Questa è una di tante storie possibili."" -
Manuale per giovani artisti (italiani semplici). Meme e sistema dell'arte italiano
Insomma, come fa il ""sistema dell'arte"""" a funzionare se è proprio il """"sistema Italia"""" che dimostra i suoi limiti? Cosa deve fare un giovane artista italiano ai nostri giorni? E il curatore? E il gallerista? E il collezionista? E i musei che fanno? Ce lo racconta Giulio Alvigini attraverso uno spaccato irriverente e ironico sul sistema dell'arte contemporanea e sugli attori che lavorano al suo interno, tenendo presente anche le nuove criticità emerse con la crisi generale vissuta nel 2020. Ecco perché, questo (semplice) libro d'artista vi svelerà più cose di un indagine del MiBact."" -
Performance come metodologia. Gesti e scritture. Ediz. illustrata
Cos'è una metodologia? Performance come metodologia non si pone l'obiettivo di rispondere a questa domanda, ma vuole mettere in atto (quindi performare) una serie di interrogativi attorno all'uso della performance come pratica artistica ma soprattutto conoscitiva. Per far ciò il volume prende in esame alcuni metodi d'indagine che analizzano il medium espressivo della performance e, contemporaneamente, guarda a come la ricerca e l'esperienza conoscitiva presentino di per sé dei tratti rapportabili alla performance. Il testo intreccia percorsi di ricerca diversi che si relazionano tra di loro attraverso una doppia trama: si guarda alla performance come oggetto di studio e allo stesso tempo si mettono in evidenza gli aspetti performativi della metodologia di ricerca. La scrittura, come gesto, si lega a specifici contesti spazio-temporali e alla lettura di documenti, foto, tracce e come azione cambia continuamente forma. Il volume si compone di diverse tipologie testuali che vanno dall'analisi dei testi all'interpretazione personale, dal disegno grafico alla presentazione di esercizi performativi che potranno essere messi in atto da un ipotetico gruppo di persone. -
L' Exploding Plastic Inevitable di Andy Warhol. Ediz. illustrata
Andy Warhol l'artista, Andy Warhol il filmaker, Andy Warhol il divo tra i divi. Dell'artista si è conosciuto ogni sfaccettatura della sua produzione: dai primi passi nel campo pubblicitario alla sua morte tutto è stato passato al setaccio della storia e della storia dell'arte. Forse meglio dire quasi tutto, perché di questo intenso percorso artistico esiste ancora qualche angolo oscuro, qualcosa alla quale la critica ha dato, per varie motivazioni, poca importanza, ponendola come esperienza marginale e non significativa nella messa a punto dell'estetica warholiana: l'Exploding Plastic Inevitable, uno spettacolo di luci, musica, colori e danza messo in scena, tra l'aprile del 1966 e il maggio del 1967, in varie città americane. La critica lo considera quasi un aneddoto, una sorta di sfondo per le ricerche filmiche di Warhol, ma l'Exploding Plastic Inevitable, è un'entità a sé stante in grado di anticipare le teorizzazioni che Debord raccoglierà in La società dello spettacolo, trampolino di lancio per Lou Reed e i Velvet Underground, la ricerca di un format artistico inedito e sperimentale. -
Black Sabbath. Storia illustrata. Ediz. illustrata
"Un must per i fan dei Black Sabbath. . . tutti gli appassionati di letteratura rock dovrebbero dare un'occhiata a questo libro"""". _PiercingMetal.com """"Così come i punk circa sette anni dopo di loro, i quattro ragazzi conosciuti come Black Sabbath non avevano la minima idea del segno che stavano lasciando nella Storia. Si i Sabs hanno inventato l'Heavy Metal. Semplice, inattaccabile, inopinabile"""". _ Martin Popoff Quasi 40 anni di droga, depressione, depressione, alcol, bestia e paranoia sono a vostra disposizione in questo fantastico viaggio nel malvagio mondo del Black Sabbath. Con tanti album nelle """"top list"""" della storia del rock, l'influenza sulle band contemporanee, gli eccessi del famigerato Ozzy Osbourne (ancora oggi in circolazione) e le invenzioni di Tony Iommi, i Black Sabbath hanno continuato a riempire le arene di tutto il mondo fino alla decisione finale del tour di addio con data conclusiva il 4 febbraio del 2017 a Birmingham, lì dove tutto era nato nel 1968. Sono stati classificati da MTV come la più grande Metal Band di tutti i tempi, mentre la rete televisiva VH1 li piazza al secondo posto nella lista dei """"100 migliori artisti di Hard Rock""""."