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Graffiti. Poetiche della rivolta
Marcello Faletra propone una lettura radicale del popolare fenomeno del graffitismo chiamando in causa discipline e strumenti di analisi diverse come la storia dell'arte, la pratica sociale del linguaggio e la sociologia del quotidiano. Alla politica del non-tempo e del non-luogo perseguito dall'immagine della citta. -
Bianco-Valente. Il libro delle parole
Il percorso della coppia di artisti Bianco-Valente viene analizzato da Caterina Sinigaglia affrontando i problemi più stimolanti dell'arte contemporanea: l'interesse per la tecnologia; la disinvoltura nell'uso di mezzi espressivi diversi; il dialogo continuo con la ricerca scientifica; i rapporti con la musica contemporanea; l'influenza della letteratura; il rapporto con il territorio; l'internazionalità; lo scambio con le culture lontane soprattutto mediorientali; l'attenzione nei confronti del coinvolgimento sensoriale del fruitore... -
Forme di vita. L'arte moderna e l'invenzione di sé
"Certi gesti, certe narrazioni, certi modi di essere mi sembrano degni di attenzione allo stesso titolo di una scultura o di un quadro. Non cerco assolutamente di svalutare questi ultimi, ma di mostrare come questa cultura del comportamento permetta di rendere conto della specificità dell'arte di questo secolo, suggerendo che sarebbe proficuo per noi discutere dei principi etici legati alla modernità, invece di fingere che essa sia stata solo un'ingannevole parentesi fra la morte di Dio e il nichilismo contemporaneo. Concretizzando nella sua opera una relazione con il mondo, l'artista moderno modifica il corso della propria vita, la trasforma, la corregge, la propone come modello su cui investire. Nel corso della storia dell'arte del XX secolo, le opere esprimono disposizioni etiche attraverso delle forme. L'arte moderna induce a un'etica creativa, non sottomessa alle norme collettive, il cui imperativo primario potrebbe formularsi così: fai della tua vita un'opera d'arte.""""" -
Remedi Action. Dieci anni di videoteatro italiano
Negli anni Ottanta un nutrito gruppo di giovani sperimentatori italiani inizia a produrre performance tecnologiche e spettacoli teatrali che utilizzano il video, da un lato adoperandolo sulla scena teatrale come strumento drammaturgico, dall'altro sintetizzando le performance in chiave elettronica fino a creare delle opere autonome dall'originario referente scenico. -
Memento. L'ossessione del visibile-The obsession with the visibile
Memento è una riflessione sulla criticità della memoria collettiva quando prende forma nello spazio pubblico come segno del controllo egemonico o come atto di resistenza, come abilità mitopoietica delle comunità. Dagli apparati del potere alle esperienze del contro-monumento, dalla pianificazione urbana al controllo tentacolare sul tempo nel postfordismo, si scopre nell'ossessione per il visibile l'orizzonte di confronto tra la capacità eversiva dell'arte e del pensiero critico e la colonizzazione dell'immaginario nella società dello spettacolo. -
E il topo. Un manifesto topista
Nato a Napoli, morto a Milano e risorto sparso, unico e molteplice, ""E il topo"""" è oggi un """"movimento"""" internazionale e transgenerazionale portatore di un'attitudine sovversiva e libertaria, il cui modus operandi, a volte sottilmente polemico, non conosce ruoli definiti né stili personali. Il collettivo conta una ventina d'artisti, un gruppo fluido che si riunisce per progetti specifici, spesso coinvolgendo solo alcuni membri che lavorano senza gerarchie interne e senza rivendicazioni."" -
Dante Bini. Machatronics
Le architetture, le visioni urbane e le macchine sviluppate da Dante Bini a partire dagli anni Sessanta, lo posizionano come un architetto rivoluzionario. La sua vasta produzione teorica e pratica ha imposto di riservare uno spazio particolare alla presentazione di alcuni dei suoi brevetti fondamentali, tra i quali spicca quello relativo al primo sistema automatico di costruzione della storia connesso alle cupole in cemento armato mediante l'uso di aria compressa, associati ai progetti costruiti più significativi. Un approfondimento specifico è dedicato al progetto realizzato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Costa Paradiso, opera che rappresenta un episodio paradigmatico della sua ricerca spaziale. -
Pablo Echaurren. Il movimento del '77 e gli indiani metropolitani
La storia di Pablo Echaurren, riletta anche alla luce di nuove documentazioni, permette di approfondire i legami tra arte e contestazione, il rapporto del movimento con la stampa alternativa e, soprattutto, l'origine, la diffusione e la recezione delle pratiche artistiche e culturali del '77. -
Spazi aurali. Architettura e sound design
"Spazi Aurali"""" riflette sulla necessaria origine musicale dell'atto di misurare e comporre in architettura, non soltanto in riferimento alla pratica metrica desunta dalla tradizione classica e in particolare dal principio pitagorico della consonanza, ma anche e soprattutto in riferimento all'attuale contesto tecnologico. Media locativi e strumenti di modellazione virtuale ci pongono di fronte all'esperienza di ciò che Marshall McLuhan nominava """"Spazio Acustico"""", lo spazio della trasmissione orale delle informazioni, lo spazio non codificato dalla scrittura comune, che necessita con urgenza di ritornare musicale e di trovare una sua grafia per poter essere riconoscibile e interpretabile. L'agogica è indicata come disciplina del tempo spazio per definire un nuovo sistema determinativo della forma in rapporto alla mobilità dei suoi utenti. La nuova sensibilità ambientale, ottenuta dalle tecniche oggi disponibili, ci permette così di concepire l'architettura non solo come struttura durevole dell'abitare, ma anche come funzione di frequenza del tempo e dei sensi che ne caratterizzano il requisito di abitabilità. La trattazione è sostenuta e sviluppata dalla presenza, a fine libro, di una breve antologia atta a impostare un catalogo storico e geografico delle tecniche che ci permettono di rilanciare questo dibattito nella prospettiva contemporanea." -
Non volendo aggiungere altre cose al mondo. Politiche dell'arte nella sfera pubblica
Questo libro traccia un percorso di scrittura militante, scaturita da incontri e condivisioni. È la visione dell'arte come sfera pubblica, precedente e costitutiva di tutte le esperienze dell'arte nella sfera pubblica, che Emanuela De Cecco ricostruisce rinvenendo il segno di una responsabilità dell'arte sempre presente, autonoma e indispensabile. -
Pop art. Pittura e soggettività nelle prime opere di Hamilton, Lichtenstein, Warhol, Richter e Ruscha
"Una delle ragioni alla base di questa pubblicazione era la necessità di scervellarsi sulla valenza politica della pop art, di chiedersi, soprattutto, se essa sia mai stata critica nei confronti della cultura popolare, o se invece ne sia sempre stata complice"""". Hal Foster compie un bellissimo viaggio a ritroso analizzando l'opera dei primi artisti che renderanno popolare il movimento della Pop art: tra questi due europei, Hamilton e Richter, e gli americani Warhol, Lichtenstein e Ruscha." -
Feedback. La televisione contro la democrazia
In Feedback, David Joselit descrive la sfera pubblica privatizzata della televisione e le strategie sviluppate da artisti e attivisti dei media negli anni 1960 e 1970 per rompere il suo circuito chiuso. La televisione infatti incarna un paradosso: pur essendo spesso gestita privatamente si inserisce in un network di comunicazione pubblica che il cittadino subisce senza potervi partecipare. La televisione crea dunque un immagine della comunità, ma evita la formazione di veri e propri legami sociali, perché dietro la simulazione di uno scambio di opinioni è una struttura aziendale altamente centralizzata e profondamente antidemocratica. -
La palazzina in via di Villa Sciarra
La trama del romanzo è composta da più fili narrativi che in alcuni momenti s'incrociano, si sovrappongono. Il primo riguarda le vicende di vita di una coppia di collezionisti romani. Il secondo segue gli accadimenti nel campo dell'arte in Italia e, in particolare, a Roma quando, intorno agli anni '50, ha vissuto il drammatico momento del trapasso dall'arte figurativa a quella astratta, dando origine a un acceso dibattito dalle forti implicazioni politiche, oltre che culturali. -
A cielo aperto. Pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea a Latronico
A Cielo Aperto è un progetto di arte pubblica, finalizzato alla costituzione di un museo di arte contemporanea a Latronico, che si pone in dialogo con l'ambiente naturale e il contesto urbano. Il volume raccoglie i contributi teorici di Maria Teresa Annarumma, Aste&Nodi, Angelo Bianco, Simona Bordone, Pasquale Campanella, Giusy Checola, Tommaso Evangelista, Pietro Gaglianò, Thomas Gilardi, Elio Grazioli, Matteo Innocenti, Marco Petroni, Alessandra Pioselli, Leandro Pisano, Pietro Rigolo, Elena Giulia Rossi, Gabi Scardi, Elvira Vannini che approfondiscono tematiche sull'arte pubblica e le pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea. -
SketchBook. Vol. 1
SketchBook è il primo numero di una rivista scientifica, una nuova iniziativa editoriale di Postmedia Books, in linea con le scelte culturali che da anni caratterizzano l'attività della casa editrice. Questa rivista intende proporsi come un luogo dedicato a un'attenta indagine della cultura visiva contemporanea, intesa nella sua più piena accezione, con tutte le aperture che la caratterizzano. -
Michele De Lucchi. Haystacks. Ediz. italiana e inglese
Con la mostra Michele De Lucchi ""Haystacks"""" il Museo Nivola continua la sua ricognizione dei progettisti che lavorano all'incrocio fra arte e architettura."" -
Il tao dell'architettura
Agli inizi degli anni Ottanta, nel tentativo di interpretare la filosofia di Lao Tzu ad uso degli architetti contemporanei, Amos Ih Tiao Chang (1916-1998) scrive un libro che per i suoi contenuti, per quel concetto di creazione che ha come base il ""non-essere"""", per la necessità di capire lo spazio prima di agire e le infinite strade che si aprono a chi si pone il compito di creare, diventa in breve tempo una lettura popolare anche tra designer e artisti. Il Tao è un saggio contemplativo che si sviluppa creando paralleli tra il vuoto, lo spazio e il tempo, tra la scienza della visione nella filosofia di Lao-tzu e l'architettura moderna, Amos Ih Tiao Chang rivela la vitalità degli elementi immateriali, o negativi."" -
La parola agli artisti. Arte e impegno a Milano negli anni settanta
"Non v'è dubbio che gli anni Settanta siano iniziati in anticipo sui tempi, all'indomani della contestazione sessantottina. Al decennio precedente quegli anni Sessanta definiti 'ruggenti' e 'favolosi' , quelli cioè del boom economico e dell'utopia artistica - sono seguiti gli anni di piombo, del dissenso e dell'impegno etico, politico, sociale. Ma stiamo parlando di un ventennio cruciale anche per ciò che concerne il rinnovamento dell'arte e del gusto. Milano, che è l'epicentro di un discorso pigmentato da idee e ideali che corrispondevano a un'identità collettiva e a una lotta di classe. Nella città meneghina gli artisti si trovarono ad affrontare problemi di coscienza e di responsabilità, costretti a riconsiderare i propri mezzi espressivi oltre che il proprio ruolo all'interno della società, consci del fatto che il valore sovversivo dell'arte dovesse essere sdoganato sul piano sociale"""". (Alberto Zanchetta)" -
Aggregati per differenze (1978-2010)
Nato a Correggio nel 1948 questo libro su Roberto Daolio raccoglie una selezione dei suoi scritti lungo l'arco di tutta la sua produzione: dalle esperienze dei tardi anni Settanta fino alle ultime incursioni nell'ambito dell'arte pubblica, passando per varie collaborazioni con riviste specializzate, testate giornalistiche locali e nazionali e cataloghi per personali e collettive, spesso curate da lui stesso. Con saggi di: Davide Da Pieve, Lara De Lena, Caterina Sinigaglia, Vincenzo Pezzitola e Roberto Pinto. -
L' exforma. Arte, ideologia e scarto
L'autore del popolare ""Estetica relazionale"""" esamina le dinamiche dell'ideologia affrontando gli esclusi, l'usa e getta dell'arte contemporanea, la natura dei rifiuti e dello scarto a partire dalle politiche sociali, dichiarando il futuro dell'arte soltanto nel suo exforma.""""Questo è il campo dell'exformale, è il campo a cui questo libro introduce: è il luogo in cui si svolgono le trattative di frontiera fra l'escluso e l'ammesso, il prodotto e lo scarto. Il termine exforma qui indicherà la forma coinvolta in una procedura di esclusione o inclusione, cioè ogni segno in transito tra il centro e la periferia, fluttuante tra la dissidenza e il potere..."""" (Nicolas Bourriaud)""