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Risorgimento nel distretto di Gonzaga (1830-1875)
La pianura occidentale dell'Oltrepo mantovano si identifica storicamente col distretto di Gonzaga, un'area che comprende larga parte del Basso Mantovano. Un territorio di confine che ebbe un ruolo di primo piano nella storia del Risorgimento italiano. Cavazzoli e Gualtieri ricostruiscono in questo importante volume le vicende e gli eventi accaduti negli anni compresi dal 1830 al 1875: la zona in quel momento più ricca e fertile del Mantovano stava vivendo un'evoluzione in atto nel territorio e nel paesaggio, così come nell'economia e nella società del tempo, raccontate e documentate con fotografie e immagini, che non impedì tuttavia il manifestarsi di una rete cospirativa risorgimentale tra le più diffuse e capillari dell'Italia in costruzione. Un movimento popolare, appoggiato anche da personalità di spicco e fatto di storie da raccontare. -
Dal Sud al Nord con fermata al Centro
Non c'è nessuno che possa capire l'anima di questo Paese quanto chi, per circostanze personali o professionali, si sia trovato a girarlo in lungo e in largo. Francesco Gentile ha imparato a conoscere le difficoltà di uno spostamento fin dalla tenera età: già da bambino è costretto a trasferirsi dalla natìa e pugliese Mottola alla campagna laziale della ridente Palestrina; un viaggio che proseguirà verso nord, attraverso i tanti incarichi nel settore della scuola e i numerosi riconoscimenti pubblici. ""Dal Sud al Nord"""" non è quindi un romanzo né un racconto lineare, piuttosto tanti brevi spot che, uno dopo l'altro, compongono un mosaico variopinto: ricordi d'infanzia che si trasformano in metafore, incontri con personaggi noti o pittoreschi, il coinvolgimento in (vere) vicende surreali, la storia personale che si intreccia con gli eventi degli ultimi cinquant'anni. Un caleidoscopio di situazioni raccontate e giocate continuamente sul filo dell'ironia e in punta di fioretto, per un viaggio che si rivela ben presto un ritratto dissacrante e quasi picaresco di un popolo che fatica a uscire dalla caricatura di sé stesso."" -
Ultimo sonno
A Lione, sotto la luce impietosa delle lampade alogene di una delle sale operatorie della clinica ""Anges de Dieu"""", Marta Levier stava lottando contro la morte. Non poteva sapere che l'equipe medica incaricata di salvarle la vita stava invece lavorando per rubargliela. Per rivenderla al miglior offerente. """"Ultimo sonno"""" racconta le dinamiche di un mondo parallelo eppure estremamente reale, quello del traffico d'organi: un piccolo universo di cliniche, ospedali, medici e infermieri corrotti e spietati. Una rete pericolosa che non conosce eroi, ma solo aguzzini senza scrupoli. Avvoltoi. E vittime innocenti."" -
L' amore ai tempi della rivoluzione
Verso la fine degli anni Sessanta - era il maggio del 1968 - inizia prepotentemente la rivoluzione dei costumi, un cambiamento epocale che modifica secoli di ordinarie consuetudini; le libertà personali, il modo di vivere e di pensare, anche le forme di divertimento e di svago: tutto cambia in gran parte del mondo, nelle comunità, nelle famiglie, negli individui. Solo il sentimento amoroso sembra non essere del tutto travolto dall'onda: esso è ancora una forza piena di sorprese e imprevisti, indispensabile tuttavia per la crescita e il rinnovamento della società e delle generazioni. Proprio da questa prospettiva - nuova ed in parte inesplorata - Vittorio Carreri racconta l'Italia di quegli anni e la ""sua"""" rivoluzione, vissuta da uomo e militante della sinistra italiana, che cambia rapidamente abitudini radicate da secoli anche nella vita di un progressista: il femminismo, le crisi coniugali, il divorzio, nuove sfide per l'individuo e la società."" -
Il riso a Mantova. Le origini
La presenza del riso nel territorio mantovano è documentata dal lontano 1475, quando il marchese Ludovico II Gonzaga ne ricevette in dono dagli Sforza di Milano. Da allora le risaie sono diventate parte integrante del paesaggio mantovano: oggi concentrate nel settore orientale della provincia - di cui ne caratterizzano la gastronomia -, hanno dato vita a importanti opere architettoniche e idrauliche descritte minuziosamente dagli ingegneri dell'epoca. Molti infatti ignorano che il riso, da quel lontano momento in cui è apparso sul palcoscenico gonzaghesco, è diventato uno dei motori della più grande operazione di cartografia del territorio mantovano mai effettuata. Carlo Parmigiani ci trasmette il fascino di questo patrimonio grazie a questo grande volume illustrato, interamente a colori, attraverso una successione di disegni e immagini che ci fa letteralmente entrare nelle dettagliate mappe d'archivio, accompagnandoci per mano attraverso le grandi corti risicole, esplorando i terreni, osservando gli innumerevoli corsi d'acqua e le opere dell'uomo, sulle tracce del riso e di una storia che ha contribuito a plasmare per sempre questo territorio. -
Dal crepuscolo
È un felice ritorno sugli scaffali quello di Giorgio Saggiani. Una silloge dettata dalla stagione personale dell'autore, che inevitabilmente riflette sulla carta l'esperienza e il sentire della sua epoca, della sua generazione, della sua vita; in questo cruciale momento dell'esistenza, vivendo ancor più intensamente e consapevolmente sé stesso, egli procede a creare nella preziosa lucidità del pensiero - con termini antichi, e rinnovandosi nella lingua - per rendere l'espressione più vera del nostro essere: i sentimenti profondi. Dilaniato dai condizionamenti collettivi imperanti che violentano l'unicità personale livellando relazioni e regole, il verso è un mezzo disciplinato a illuminare la via per la salvezza dell'anima. In quest'ultima raccolta Saggiani offre un'efficace essenzialità di pensiero, che procedendo in varie direzioni, convergenti dove le cose si fanno oscure, inafferrabili, rivela la libertà del viaggiatore per sempre alla ricerca di quel che resta quando il passato è perso, quando ""in solitudine / carico piega / il cuore / memoria/ d'ogni"""", """"istante terreno""""."" -
Albano Seguri dal dopoguerra agli anni cinquanta: la stagione dei grandi cambiamenti
Ad Albano Seguri (1913-2001) sono già state dedicate importanti mostre antologiche in prestigiosi musei e gallerie pubbliche. Il catalogo riproduce le opere di uno speciale omaggio nel centenario della nascita: l'esposizione di 13 sculture e oltre quaranta dipinti inediti realizzati negli anni Cinquanta, il periodo più felice della lunga carriera creativa di Seguri. Gli anni della doppia partecipazione alla Biennale di Venezia (1952 e 1956) e alla Quadriennale di Roma (1952, 1956, 1960 e 1965). Si tratta di una attenta selezione di opere che pongono l'accento su un momento di radicale cambiamento linguistico-espressivo, opere scelte fra la sua vasta produzione realizzata dal dopoguerra sino alla soglia degli anni Sessanta, attraverso un file rouge che parte dalla Biennale del 1948 toccando il periodo del neorealismo e dell'esplicito impegno civile e antifascista. Opere che raccontano un linguaggio nuovo per plasmare il corpo vivo della materia con la più libera immaginazione, anatomie sempre più stravolte ma in cui l'artista sa coniugare una stretta dialettica con l'antica artigianalità del mestiere: potenza plastica più ispirata carnalità. -
Di cosa hai paura?
Avvicinarsi alla magia significa abbattere barriere culturali, andare alla ricerca, scoprendo gradualmente la vita e la sua vera ragione: questo sembra essere il messaggio di Krstina Hanzic tra le pagine di questo libro. Ma cos'è la magia, al di là di una tradizione culturale e antropologica che da un lato la relega in irreali ambientazioni fantasy e dall'altro la vorrebbe costantemente dedita al lato oscuro? ""Di cosa hai paura?"""" propone un percorso individuale, una via privata verso una scienza che fonda le sue radici in una condizione mentale, attraverso una corrente filosofica che ha accompagnato da sempre le grandi religioni mondiali e la vita quotidiana dei popoli. Accosta la psicanalisi alla ricerca antica dell'uomo verso l'assoluto e il mistero della creazione."" -
Un maestro unico
La noiosa pulizia di una soffitta riserva a Cataldo Giosuè la sorprendente riscoperta di un vissuto importante e fondamentale, quello delle scuole elementari. Giosuè, a distanza di anni, non dimentica il suo maestro - un Maestro Unico, come ancora era in vigore negli anni Settanta - e ne ripercorre il ricordo, in quel pezzo di cammino fatto insieme. Più di tanti testi di pedagogia e didattica, il percorso del maestro Sergio Lucchetti, riscritto sapientemente dal suo alunno, ora avvocato, ci si rivela per quello che è: un'appassionata cavalcata attraverso le discipline che, nella sua originale interpretazione, cessano di essere sistema nozionistico, arido e demotivante e acquistano vita, generando curiosità e sapere. Una lettura godibile, che esce dagli stereotipi con cui di norma si guarda alla scuola e che, attraverso una scansione attenta di preziosi documenti di prima mano quali sono i quaderni, registra con fedeltà quell'avvenimento assolutamente originale che è l'apprendimento. Per una volta la scatola nera di quel che accade in classe si svela e rivela tutte le magie, i trucchi, più semplicemente, le dinamiche dell'insegnare e del conoscere. -
Palazzi, famiglie ostigliesi e Mondadori nel primo Novecento. Vol. 1
La storia di Ostiglia del primo Novecento si intreccia con la straordinaria vicenda imprenditoriale di Arnoldo Mondadori, che proprio dalla cittadina in riva al Po ha mosso i primi passi di un'avventura che continua ai giorni nostri. L'editore comincia infatti la sua attività acquistando in società una tipografia, la ""Sociale"""", situata nel centro storico ostigliese. Ma chi ha cresciuto il giovane Mondadori? Chi l'ha avvicinato al mondo del libro, e chi erano i suoi primi soci? Franco Chiavegatti mette a frutto anni di ricerca basata su una vasta documentazione d'archivio, ripercorrendo la storia di notabili, artigiani e commercianti che hanno creduto nel futuro di Mondadori fin dalla sua tenera età, come il droghiere Pinelli o il tipografo Manzoli. O come i soci Pasini e Soncini, iniziali compagni di viaggio della """"Sociale"""". Chiavegatti racconta anche la storia di quelle importanti famiglie che, in quegli anni, hanno contribuito a portare la modernità a Ostiglia, cambiandone il volto sociale e architettonico. Un libro corredato da tante immagini, che verrà seguito da un secondo volume."" -
Dal castello alla città. Archeologia, topografia e toponomastica di Bondeno dal 1300 al 2014
Bondeno è un importante centro della bassa pianura ferrarese: da sempre zona di acque e di confine, per secoli ha costituito un baluardo dello Stato Estense, con una struttura fortificata, dotata di castello, rocca e cerchia muraria. Elementi oggi quasi completamente scomparsi, che emergono tuttavia nella fisionomia dell'attuale centro abitato. Il castello di Bondeno (o castrum Bondeni) rappresenta tuttavia uno degli elementi scolpiti nell'immaginario dei suoi cittadini, e occuparsi del castello vuol dire studiare nel dettaglio anche i reperti di epoca medievale che riguardano il centro storico: su questo aspetto, soprattutto negli ultimi decenni, si sono fatte importanti scoperte, grazie agli storici, all'interpretazione dei testi antichi, al lavoro prezioso degli archeologi. Da queste premesse prende spunto il lavoro dei quattro autori, che ripercorrono in questo volume di pregio la storia urbanistica di Bondeno, la sua toponomastica e il rapporto sempre complesso con le acque, i fiumi e i canali, nel lungo periodo storico che comincia con l'inizio della signoria estense, alla fine del Duecento, fino ai giorni nostri. -
L' ultima sfida. Io, mio padre e la Sla
La vita, spesso, s'incammina lungo percorsi imprevedibili e spiazzanti. Talvolta, questi percorsi diventano così tortuosi, irti e infidi da sfiancare anche gli spiriti più tenaci e determinati. È lì, quando la strada si fa più dura, che si deve scegliere se accettare la sfida di credere che anche nelle vicende più dolorose valga la pena dare il meglio di se stessi o lasciarsi andare alla deriva, in attesa che lo sconforto prenda il definitivo sopravvento. La forte e singolare esperienza vissuta fino al 2004 in famiglia, a contatto con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha spinto Fernando Luigi Barana a raccontare in questo libro i momenti più importanti ed emozionanti trascorsi accanto al padre affetto da questa malattia degenerativa. Una testimonianza che non abbraccia solo il lato medico-assistenziale della SLA ma anche l'impatto sociale che essa, come altre patologie degenerative, può avere. Nel libro, infatti, l'autore affronta questioni attuali offrendo ai lettori diversi spunti di riflessione su temi quali l'importanza della famiglia, delle strutture sanitarie, del contatto umano e dei valori personali che rappresentano i punti di riferimento principali della nostra esistenza. Cirillo, Gabriella e Fernando hanno deciso di raccogliere il guanto di sfida e impegnarsi nel dono reciproco di un amore incondizionato che non ha mai smesso di fare abbeverare le loro vite, spesso affaticate, alle fonti inesauribili della speranza. -
Garage diabolico
GarageDiabolico è la creatura a fumetti di Carlo Cianferoni, già art director, motociclista incallito e responsabile di GSSS, progetto per la guida sicura su strada. Racconta le vicende di Marco, biker incallito e casanova impenitente: un antieroe evidentemente idealizzato dalle migliaia di motociclisti che ogni fine settimana e nella stagione estiva affrontano in lungo e in largo le curve e i rettilinei della Penisola. Le storie del GarageDiabolico si sviluppano e si esauriscono di norma all'interno di una sola tavola, che equivale a un'unica pagina della rivista destinata a ricevere il fumetto (molte sono state pubblicate dalla rivista Café Racer). Una struttura narrativa di questo tipo è pertinente a un prodotto umoristico, ma il GarageDiabolico non è un fumetto comico, non per lo meno in senso stretto. Alcune storie sembrano addirittura poter evolvere in mirabolanti quanto fantastiche avventure, come alcune parodie ed omaggi a celebri film. Naturalmente nel GarageDiabolico l'eros recita un ruolo da protagonista: la moto diventa strumento di libertà anche sessuale, e un'estensione metafisica del protagonista nell'approccio all'altro sesso. -
Martin Mystère. Etnografo dell'impossibile
Dura ormai da 25 anni il rapporto tra Ferrara e Martin Mystère. ""Martin Mystère etnografo dell'impossibile"""" cerca di accontentare i molti collezionisti e appassionati dei fumetti """"educational"""" che, promossi o prodotti o curati dal Centro Etnografico Ferrarese dal 1989 ad oggi, vedono come protagonista e testimonial Martin Mystère, l'eroe dei fumetti, il detective dell'impossibile creato dallo sceneggiatore Alfredo Castelli per l'editore Sergio Bonelli. Mystère è un prodotto sofisticato, con un forte potere divulgativo: il detective dell'impossibile è stato ingaggiato in questi 25 anni per iniziative culturali, mostre, storie a fumetti create ad hoc per raccontare storie, misteri e vicende di un territorio. """"I misteri del Delta del Po"""", """"La ferrovia Suzzara-Ferrara"""", e moltissimo altro: in questa pubblicazione vengono riportate locandine, copertine, inviti, tutto il materiale iconografico. Compresi gli spin-off con Tanit, personaggio femminile creato per interagire con Mystère in terra estense. All'interno anche """"La fortezza degli uomini perduti"""", una storia mista a metà tra fumetto e fotoromanzo con tavole di Giancarlo Alessandrini."" -
Governolo nel trecento
Governolo si trova in una delle posizioni più strategiche di tutta la Pianura Padana, alla confluenza del fiume Mincio nel Po: un luogo unico per le sue peculiarità ambientali, costruttive ed idrauliche, in cui la storia si è concentrata e stratificata. Parmigiani approfondisce un preciso periodo storico, il Trecento, che fece da cerniera tra il passato remoto del Medioevo e la nuova cultura del Rinascimento, in cui Governolo attirò a sé le migliori tecnologie costruttive e idrauliche dell'epoca La ricostruzione di quel periodo storico è resa possibile grazie alla documentazione che ci viene dalla cosiddetta corrispondenza dei Paesi, ovvero il complesso delle lettere spedite dai funzionari dei vicariati locali verso la Mantova gonzaghesca, capitale del territorio, nella seconda metà del Trecento: si tratta di circa 600 lettere, spedite nell'arco di dodici anni, che ci raccontano un territorio soggetto a continui cambiamenti e al centro di tanti episodi che ruotano in particolare attorno alle vicende della rocca, baluardo architettonico e militare di cui oggi rimangono poche tracce. -
Antifona d'ingresso
Paolo Moschini termina la trilogia poetica iniziata con Eterna Calamita e proseguita con Infinita Sinfonia. Antifona d'Ingresso si dipana su un doppio binario parallelo, personale e sociale, che attraverso la metrica dei versi di Moschini riflette e invita a riflettere su un'epoca, quella attuale, di difficile e complessa comprensione. L'anima profondamente spirituale della raccolta invita però a non disperdere energie nella condanna, ma a credere piuttosto nella speranza. -
Con la metrica del cuore
L'esordio poetico di Tersilla Federici arriva alla sua terza edizione, un risultato di notevole spessore per un genere letterario che notoriamente fatica più di altri ad incontrare il favore dei lettori. La metrica del titolo non inganni, qui non riguarda le regole per comporre versi secondo una successione di strofe, rime, assonanze o accentazioni. In questo caso la metrica del cuore è il modo in cui viene misurato lo scandire dei giorni della nostra vita, la consapevolezza dei valori sia del nostro mondo che di quello vegetale o animale, stellare o terrestre. Lo spettro degli interessi è assai vario: anche se in tante poesie vengono evocati spazi siderali, sogni, distese oceaniche, ci sono significativi approcci anche alla realtà crudele del nostro mondo, dalla tragedia di Sarajevo alla violenza sui bambini, fino all'amara e sofferta constatazione che ""sono più gli schiavi / che gli uomini liberi / al mondo"""". La raccolta lirica offre anche similitudini ardite, felici introspezioni, un mondo intimistico legato ai fenomeni naturali e all'amore per la propria terra."" -
Tra le ceneri della soffitta
L'esordio letterario di Rachele Bertelli ci invita ad affrontare un viaggio affascinante, caldo e oscuro, nei tormenti di un amore perduto, sognato, comparso e scomparso, vanificato, disciolto nel nulla eppure presente e vivo nel cuore della giovane autrice. Le poesie richiamano alla memoria tanti struggenti versi di alcuni noti chansonniers di lingua francese che invocano la persona amata a non lasciarli, che si chiedono che ne sarà del loro amore e altri pensieri cantati sulle stesse corde. Eppure la vena personale di Rachele Bertelli sfocia in tante immagini originali che spesso con le loro chiuse fulminano il lettore tanto sono improvvise e impreviste. ""Tra le ceneri della soffitta"""" ci racconta in fondo Rachele Bertelli, una piccola e parziale autobiografia lirica raccontata con spontaneità e sincerità."" -
Pietroadamo De' Micheli. Teofilo Folengo
Il nono volume della collana Mantua Felix racconta le vite di due grandi personaggi mantovani: uno semisconosciuto, Pietroadamo de' Micheli, l'altro mal conosciuto e spesso frainteso, Teofilo Folengo, noto come Merlin Cocai. Si tratta di due veri primati mantovani: Pietroadamo introdusse l'arte della stampa a Mantova chiamando nella città ducale i maestri germanici, Folengo fu il sommo poeta macaronico, con Ludovico Ariosto e prima di Torquato Tasso vanto della letteratura italiana del Cinquecento. Pietroadamo de' Micheli nacque a Mantova nel 1440, e dopo aver conseguito a Ferrara la laurea in giurisprudenza decise di tornare nella sua città per stampare libri, aprendo di fatto la prima tipografia mantovana nel 1472 e stampando preziose edizioni del Decamerone e della Divina Commedia. Teofilo Folengo è un autore di primo piano nel panorama dei cosiddetti ""minori"""" della letteratura italiana del Cinquecento: poeta colto ed estroso, fu il creatore del macaronico, linguaggio stravagante ma perfettamente codificato che con grande ironia permise a Folengo, con lo pseudonimo di Merlin Cocai, di porsi come contraltare all'aristocrazia letteraria umanistica."" -
Astrolabio
La seconda raccolta poetica di Fiormaria Perdomini è un omaggio alla natura e alla terra, la sua terra, quel lembo di pianura padana tra l'Oglio e il Po, un'arcadia del tempo e dello spazio. Un testo fatto di scrittura e pittura parlante, slancio vitale di immagini proiettate dalla fantasia, una poesia del tempo che riscrive lo spazio della pianura. ""Astrolabio"""" è il grande racconto di un paesaggio dominato dalla luna, che si fa teatro di luci, colori e atmosfere, animato dalla sontuosa scenografia del coro delle stelle: l'inafferrabile tonalità spirituale di una pianura quasi perduta e ritrovata nel sogno poetico di Fiormaria Perdomini.""