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Guida per picci(o)ni viaggiatori. Arte e storia nel Chianti e nelle colline fiorentine
Guido, ""un piccione viaggiatore"""" sarà una guida speciale! In queste pagine faremo un percorso a tappe attraverso i Comuni del Chianti e delle Colline Fiorentine che permetterà di scoprire la storia di ogni centro abitato, i suoi edifici più importanti e gli interessanti musei da conoscere e visitare. Un viaggio attraverso un territorio meraviglioso, ricco di storia e di tradizioni. L'uomo lo abita da secoli e vi ha realizzato opere e costruzioni fantastiche che, insieme alla bellezza della natura, alle colline e ai panorami mozzafiato, hanno reso questo pezzo di Toscana famoso, in tutto il mondo. Età di lettura: da 6 anni."" -
Zhejiang: il tempo e le acque. Appunti di viaggio, Cina 2017-2018. Ediz. illustrata
ll volume è un reportage fotografi co che racconta di alcuni viaggi di studio effettuati fra il 2017 e il 2018 nelle campagne della Provincia dello Zhejiang (Cina). Sono suggestioni riportate attraverso immagini, tracce e impressioni personali dell'autore che si riferiscono a situazioni di particolare bellezza, che rischiano di appannarsi in nome di una modernità e di un progresso che sembra rivolgersi a uno sviluppo turistico di massa. Mariella Zoppi architetto, urbanista, professore emerito dell'Università di Firenze, è JianFeng Scholar Professor alla Zhejiang Normal University, Cina. -
Tessere il mondo, l'invenzione della realtà e la costruzione di sé. Opere di Sara Bolzani e Nicola Zamboni
Nicola Zamboni e Sara Bolzani, ""scultori sociali"""", resistono. Non sono contaminati dalle mode, non hanno timore di non essere originali, il loro principale obiettivo è esprimere concetti universali con semplicità e umiltà. Entrambi, del resto, sono classicisti convinti e autentici: per loro, come già per Johann Joachim Winckelmann, «l'umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza». E la bellezza, come ricorda sempre Zamboni, è «la più grande conservatrice della memoria». Le loro opere raccontano di uomini, di luoghi, di tradizioni; vivono a contatto con la carne del mondo e sono capaci di farci vedere in modo nuovo l'unico sogno possibile: la realtà."" -
La valle dei racconti. In Casentino con Emma Perodi
Il Casentino di Emma Perodi tra storia, leggenda, folklore e millenarie foreste. Nella raccolta ""Le Novelle della nonna. Fiabe fantastiche"""" (Roma,1893 Perino Ed.), la scrittrice toscana filtra lo scenario del Casentino attraverso una sensibilità letteraria capace di trasmettere al lettore una dominante sensazione, quella di non sentirsi mai solo; il lettore viene accompagnato in un itinerario dove realtà storica, leggende, folklore s'intrecciano con la fantasia in complicati ed alchemici miscugli. La scrittrice rende protagonista delle sue storie anche la natura misteriosa ed affascinante con i monumentali alberi della foresta: castagni, abeti, querce che fanno da rifugio agli eremiti o aprono il tronco per dare accesso ad antri sotterranei o si animano fino ad interloquire con i protagonisti. Il volume è un """"testo letterario"""" con la riscrittura di alcune """"Novelle della Nonna"""", con la collaborazione degli autori Alberta Piroci, Paolo Ciampi, Massimiliano Scudeletti, Simona Baldanzi, Marino Magliani, Emiliano Gucci, e conterrà delle pagine dedicate al Parco e ai Comuni del Casentino."" -
Cartina 4 percorsi storici nel Valdarno Superiore. In cammino tra Firenze e Arezzo. Scala 1:42.000
Cartina (scala 1:42000) in cui sono tracciati i quattro percorsi denominati ""Via Sancti Petri"""", """"Via Vecchia Aretina"""", """"Via dei Cavalieri"""" e """"Via dei Monaci"""" ognuno di circa 110 chilometri e suddiviso in cinque tappe da percorrere a piedi, che con opportuni supporti digitali (codici QR) si possono scaricare dal sito www.caivaldarnosuperiore.com le tracce per gps."" -
La geometria delle cose. Sergio Traquandi
Sergio Traquandi ama le scienze matematiche, il rigore elegante della geometria, ma ama anche il calore delle 'cose'. All'interno di questo ossimoro l'artista si muove con disinvolta nonchalance, lasciandosi prendere ora dalla costruzione esatta di un modello matematico, ora dalla fascinazione del recupero funzionale di un oggetto abbandonato. Un contrasto solo apparentemente insanabile, però, perché in realtà l'opera di Traquandi, proprio in questo contrasto, trova la sua ragion d'essere. L'incessante aggirarsi dell'artista intorno ai materiali di recupero dà forma e sostanza a un intervento che non esitiamo a definire 'politico', proprio perché la trasformazione degli oggetti assume piena consapevolezza nel tentativo di creare ipotesi di esistenza nuova. D'altra parte la geometria, come estremo tentativo di razionalizzazione, ci appare come l'altro piatto della bilancia, diverso ma complementare, teso a ricercare l'utopia progettuale, assoluta, dell'esistente. Due aspetti quindi, il recupero degli oggetti smessi e la costruzione geometrica, che si fondono in un 'unicum' che dà vita e senso all'arte di Sergio Traquandi. Un 'unicum' ideale. La geometria delle cose. -
Dove erano le isole. Portolano mediterraneo delle storie e delle rotte dimenticate
Ci piacciono soprattutto le isole. Tutte le isole, in realtà, ma soprattutto le isole del Mediterraneo. E tra di esse le più minuscole, a volte poco più che scogli, che gli uomini non abitano o hanno deciso di non abitare più. Del mare che più di tutti è civiltà di città sono l'immagine capovolta, l'eccezione che conferma la regola. Eppure, sorpresa, è come per i banchi di pesce, più abbondanti dove meno ci si aspetta. Proprio qui si nascondono i più popolosi banchi di storie. Qui dove ciò che è stato può contare sulla nostra distrazione. Abbiamo gettato la rete e tirato su. Quanto è bastato per un nostro portolano di storie e parole. Seduti al solito bar, una birra e una chiacchiera, prima che i venti gonfino ancora le vele. -
A sinistra il Pratomagno. In cammino sulla Setteponti da Masaccio a Leonardo
"A sinistra il Pratomagno non è una guida e neppure un diario di viaggio o forse lo è ambedue le cose assieme. Certo nelle pagine troverete il paesaggio e le genti di una terra speciale. Racconti e visioni. Polle che sgorgano a diventar torrenti, rupi, radure e forre, calanchi e filari di vigne ed olivi. Il cammino della Setteponti con la sua lentezza e la tua fatica ti terrà compagnia. Annusare l'aria, il mutare del tempo, la terra e l'acqua sotto i piedi... e magari anche un po' sopra. Il piacere del corpo in movimento e delle persone attorno a noi. Il cammino con la sua valenza filosofica e contemplativa, col suo evocare il perseguimento di un orizzonte, il compimento di una missione. Il cammino per umanizzarci, conoscersi. Ogni passo o sentiero è occasione reciproca di consapevolezza. Incontrerete le magnificenze della boscaglia, come l'esplodere dei frutti e l'incanto delle pievi, l'armonia delle chiesette rupestri o dei tabernacoli ai bivi delle strade. Vi accorgerete d'essere in un luogo senza coordinate definibili, ma caratterizzato da una coltura secolare, che difficilmente potrebbe trovarsi in altri luoghi. Per qualche giorno occorrerà tenere ciò che accade altrove, lontano da noi. Anche per i non credenti il rapporto con la natura e con le cose dello spirito si farà conoscenza e incontro, oltre che a livello sociale e di comunità, anche sul piano mistico. Buon cammino""""." -
50 castelli nel nel Valdarno Superiore. Le radici di un popolo
Il Valdarno Superiore, abitato fin dalle epoche antiche, conserva uno straordinario patrimonio storico, archeologico ed architettonico e il paesaggio attuale è fortemente marcato dall'impronta del paesaggio medievale nel quale chiese e castelli impressionano ancora per la loro evidenza, bellezza, grandiosità, singolarità o ripetitività e sono ciò che rimane di un tempo remoto. Cinquanta Castelli dunque. Il testo si divide in due parti, una dedicata ai castelli ubicati alla destra dell'Arno, una a quelli alla sinistra. I luoghi censiti sono accomunati dal fatto di essere definiti, o essere stati definiti nelle fonti medievali castello e dall'aver avuto nel corso del Medioevo comuni peculiarità. Si tratta oggi di realtà insediative molto diverse: alcuni siti sono abbandonati e ridotti a rovine, altri da insediamenti fortificati hanno avuto uno sviluppo urbanistico in villaggi o paesi, altri ancora sono stati trasformati in ville o fattorie e di molti rimane solo una chiesa a testimonianza del passato. -
Castelfranco Piandiscò. Il comune delle Balze
Tra il fiabesco paesaggio delle Balze e i boschi del Pratomagno. Quasi tre millenni di storia lungo un'antichissima strada: dopo i domini degli etruschi, dei romani e dei longobardi, nel medioevo questo territorio fu conteso tra le Signorie e la Repubblica fiorentina delle ""arti""""; in età moderna vide il granducato dei Medici e dei Lorena, l'occupazione francese e l'Italia unita. Nel territorio di Castelfranco Piandiscò, comune unito dal 1 gennaio 2014, lungo l'antichissima via Setteponti in una suggestiva cornice di pievi romaniche, si snodano la badia a Soffena e la magnifica pieve di Santa Maria a Scò."" -
Castelfranco Piandiscò. Il comune delle Balze. Ediz. inglese
Tra il fiabesco paesaggio delle Balze e i boschi del Pratomagno. Quasi tre millenni di storia lungo un'antichissima strada: dopo i domini degli etruschi, dei romani e dei longobardi, nel medioevo questo territorio fu conteso tra le Signorie e la Repubblica fiorentina delle ""arti""""; in età moderna vide il granducato dei Medici e dei Lorena, l'occupazione francese e l'Italia unita. Nel territorio di Castelfranco Piandiscò, comune unito dal 1 gennaio 2014, lungo l'antichissima via Setteponti in una suggestiva cornice di pievi romaniche, si snodano la badia a Soffena e la magnifica pieve di Santa Maria a Scò."" -
Firenze ebraica. Itinerario illustrato
Firenze è la città del Giglio e del David, il giovane futuro re di Israele, immortalato nel marmo da Michelangelo. Una copia in bronzo della statua del David troneggia al centro del piazzale Michelangelo, da cui si domina la città. La nostra visita di Firenze ebraica inizia proprio da questo luogo, da cui si può ammirare il vasto panorama della città con le alte torri medioevali di Palazzo Vecchio e del Bargello, i campanili e le tante cupole tra le quali quella del Duomo, opera del grande architetto Filippo Brunelleschi, e quella, dal colore verde, della Sinagoga eretta a fine 1800. -
Jewish Florence. Illustrated itinerary
Firenze è la città del Giglio e del David, il giovane futuro re di Israele, immortalato nel marmo da Michelangelo. Una copia in bronzo della statua del David troneggia al centro del piazzale Michelangelo, da cui si domina la città. La nostra visita di Firenze ebraica inizia proprio da questo luogo, da cui si può ammirare il vasto panorama della città con le alte torri medioevali di Palazzo Vecchio e del Bargello, i campanili e le tante cupole tra le quali quella del Duomo, opera del grande architetto Filippo Brunelleschi, e quella, dal colore verde, della Sinagoga eretta a fine 1800. -
La casa degli strani. Almanacco di racconti anno 2020
L'almanacco ""La casa degli strani"""" raccoglie venti racconti di altrettanti autori, suddivisi in sei blocchi anagrafici e accoppiati, unitamente a delle illustrazioni, ad altrettanti mesi dell'anno. Nei limiti di un libro, che non intende essere esaustivo, lo scopo è quello di tracciare un percorso generazionale che tenta di documentare la trasformazione avvenuta nel racconto realistico da fine Ottocento ai giorni nostri. Autori molti diversi tra loro anche nello stile, se pensiamo a """"Lord Spleen"""" di Giovanni Faldella, maestro della scapigliatura piemontese, antimanzoniano per eccellenza, e a """"Il marchese"""" di Romano Bilenchi. Tra gli altri, Nicola Lisi, Sebastiano Vassalli, Gabriella Maleti e Filippo Nibbi. Si affiancano due scrittori come Sirio Giannini, e Rolando Viani. Una sezione è invece riservata agli autori nati negli anni Cinquanta del Novecento, come Angelo Australi, Alessandro Franci, Claudio Piersanti e Giorgio van Straten, e un'altra ai nati tra gli anni Sessanta e Settanta: Sauro Venturini Degli Esposti, Laura Del Lama, Francesco Luti, Alessandra Martina e Lorenzo Mercatanti. E poi pagine di memorie, come possiamo considerare i testi di Alberta Bigagli, Sara Russell, Francesco Romiti, e il breve brano di Pier Antonio Quarantotti Gambini."" -
Amare gli ebrei, odiare Israele. Antisemitismo e antisionismo nella nostra società
"È abbastanza diffuso, specialmente tra gli intellettuali, un atteggiamento che unisce, a dichiarazioni di amore verso gli ebrei in quanto vittime e perseguitati, in particolare durante la Shoah, un atteggiamento fortemente negativo verso lo Stato d'Israele, che spesso giunge a un vero e proprio ribaltamento storico, indicando negli israeliani i """"nazisti"""" di oggi. Le cause di questo atteggiamento sono molteplici. Alla base c'è una certa immagine del popolo ebraico che per definizione deve essere vittima e perseguitato, nei secoli. Il venir meno di questa immagine consolidata disturba e ancor più disturba quella di un popolo ebraico capace di difendersi anche con l'uso della forza di fronte alle aggressioni che ha subito fin dal momento stesso della nascita del suo Stato e anche da prima...""""" -
Il giro del mondo in 80 racconti. In viaggio tra popoli e luoghi, libri e cibi, opere d'arte e tombe, ricordi e sogni
Cosa è, in realtà, questo testo? Il suo titolo, divertente ma poco esplicativo omaggio al celebre romanzo dell'amato Jules Verne, parrebbe far riferimento a un libro di viaggi ed effettivamente anche di ciò le sue pagine si occupano. Però, rispetto a tale genere letterario, quest'opera di Stefano Beccastrini, giunto ormai all'età in cui si viaggia più con la memoria che con i treni o gli aerei, le automobili o le navi - presenta una particolarità: i viaggi che racconta non sono, nella loro stragrande maggioranza, avvenuti di recente e, dunque, narrati sulla base di freschi ricordi o ravvicinati appunti. Gli ottanta racconti qui presentati narrano, invece, vari decenni di viaggi in giro per il mondo compiuti dall'autore - per lavoro o per diletto, sempre con attenzione, curiosità, voglia di imparare e capire - nel corso dell'intera sua vita. Essi, per diventare il testo di questo volume, sono stati dunque completamente ricostruiti dalla, e nella, memoria attuale - per molti versi lacunosa, stanca, delusa, per altri più ricca di prospettiva storica, di sapienza, di saggezza - dell'autore stesso. Insomma il libro racconta, alla luce del mondo di oggi, episodi, aneddoti, personaggi - curiosi, strani, buffi, patetici, orrendi, meravigliosi, spesso ormai scomparsi - incontrati, conosciuti, visitati dall'autore nell'Europa, nell'Africa, nell'America del Sud e del Nord, nella Cina di quaranta o trenta o venti anni fa. Scrivere queste pagine, per l'autore, è stato come compiere - più faticoso ma persino più emozionante di tutti gli altri - un nuovo viaggio: nella propria mente, nei propri ricordi, nei propri sentimenti. Del resto, già il giovane favoloso Giacomo Leopardi sapeva che un luogo finisce con l'essere ancora più appassionante (egli dice, in verità, ""importante e dolce"""") se ritrovato, ripensato, riscoperto quale ricordanza, rimembranza, memoria."" -
Cromosoma 4. Storia di uno sbaglio di natura
Tutto sta nel sottotitolo. Una vita si fa al mondo e non sa, non conosce cosa c'è dentro e via da lei, sente solo di essere affamata di vita. Piano piano spalanca gli occhi e vede e s'incanta dinanzi a tutto ciò che ogni giorno scopre: i genitori, la sorella, i nonni. Poi verranno i compagni, la strada, la scuola. Un destino avverso però, già nel fiore della fanciullezza, sembra voler spezzare lo stupore che è in lei rinchiudendola nel mondo a parte della diversità fisica: gli handicappati, anime considerate solo come carico sociale. Consapevole fin dall'inizio di quel che le è accaduto, senza deciderlo, istintivamente, sceglie di non arrendersi all'ipocrisia della morale comune. Dal fiume della vita cercherà di accettare sempre l'ombra e la luce, la gioia dei giorni splendenti e quelli bui del dolore, la sofferenza, la solitudine. Ogni volta con spirito controcorrente va avanti conquistando mete inimmaginate. Decisa a vivere e non a farsi vivere. -
L'anguilla ed altri racconti. Infanzia e adolescenza tra paese e campagna nella Toscana di metà ‘900
L'autore, attraverso lo sguardo di Marco, il protagonista delle vicende narrate, racconta la propria infanzia e adolescenza, vissute in un quartiere del centro storico di Montevarchi, vivace e popoloso comune del Valdarno Superiore, ed in un villaggio di campagna in cui trascorre le vacanze estive. Sveglio, curioso, attento al mondo che lo circonda, il ragazzo è particolarmente attratto da personaggi, mestieri e attività che rappresentano il tessuto umano e sociale della realtà in cui vive. Le sue passioni sono la lettura e la pesca. Siamo negli anni a cavallo tra fine Cinquanta e primi Sessanta del passato secolo, quando le ultime sopravvivenze di un'età al tramonto si stemperano nel nuovo che avanza, inarrestabile, e che, per Marco, coincide con la scoperta dell'universo femminile. -
Cent'anni della nostra storia. Castelfranco di Sopra. Vol. 1: 1900-1950
La storia del XX secolo è ricca di trasformazioni sociali, economiche, politiche e religiose così coinvolgenti da modificare, quasi radicalmente, la vita delle persone e i rapporti tra le loro stesse comunità come forse mai si era verificato nei secoli precedenti. Anche a Castelfranco di Sopra questa ""successione vertiginosa"""" di avvenimenti ha modificato una condivisione mossa da una società agli inizi del secolo, prevalentemente agricola, collocandola in un mondo artigianale industriale per proiettarla poi alla fine del millennio verso uno sviluppo turistico ricettivo. In questo primo volume sono stati presi in esame i fatti e gli avvenimenti dal 1900 al 1950, corredate da fotografie d'epoca. Le immagini scelte raccontano il vissuto nella quotidianità del proprio tempo, per meglio """"fotografare"""" gli eventi sociali, culturali, politici e religiosi che hanno coinvolto la nostra comunità."" -
Dalle carte inedite di Pietro Guerri. Arte, politica e amministrazione tra Ottocento e Novecento
Gli ultimi decenni dell'Ottocento videro prodursi in Valdarno profondi e duraturi cambiamenti che investirono la struttura economica, sociale e politica delle città e dei paesi che lo compongono. Grazie agli investimenti provenienti dalla vicina Firenze, nacque in quegli anni una numerosa e combattiva classe operaia, concentrata intorno al polo San Giovanni - Cavriglia, dove farà la sua comparsa la grande industria siderurgica, le Ferriere italiane, e lo sfruttamento delle miniere di lignite. Emersero personaggi e grandi manager come Vilfredo Pareto e capitani di industria come Arturo Luzzatto. Invece nell'area di Montevarchi, si sviluppa l'industria diffusa del cappello ed una borghesia amante dello stile Liberty e del Decò. Questo volume è il frutto di un convegno sulle vicende del Valdarno tra Otto e Novecento, che ha visto la partecipazione di insegnanti, studenti, professori universitari, enti ed istituzioni culturali cittadine. La figura più rappresentativa, è certamente quella dello scultore Pietro Guerri, che ha realizzato molte opere presenti in Toscana e in particolare in Valdarno.