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Tra mirabilia e miracoli. Paesaggio e natura nella poesia latina tardoantica
Da teatro di mirabilia veri o presunti, insieme disorganico di aspetti e fenomeni sempre degni di stupore agli occhi dei poeti ""non cristiani"""" tardoantichi (Ausonio, Claudiano e Rutilio Namaziano), la natura diventa, per i loro colleghi cristiani (Giovenco, Proba, Prudenzio, Paolino di Nola, Cipriano Gallo, Claudio Mario Vittorio e Sedulio), il luogo dei miracoli, eventi che, proprio in ragione della loro eccezionalità, devono essere letti dai fedeli come segni indubitabili della presenza del Creatore nella storia. Attraverso un'analisi puntuale di testi significativi contenenti descrizioni di paesaggio e racconti di miracoli naturalistici, la poesia latina del IV e della prima metà del V secolo viene indagata per ricavare non solo indicazioni sulle più significative tendenze estetiche del periodo - dallo spiccato gusto descrittivo alla rilevanza dei procedimenti digressivi - ma anche indizi utili a delineare la concezione della natura propria dei vari autori. L'adesione degli scrittori cristiani e """"non cristiani"""" a comuni modelli letterari e l'adozione di analoghe tecniche espressive si accompagnano così a differenze profonde nella visione del mondo esterno, dando vita a un quadro complesso e vivace in cui la poesia, nel ricercare le forme più adeguate di raffigurazione del paesaggio, sembra manifestare innanzitutto l.intento di definire uno spazio per sé."" -
La professione accademica in Italia. Aspetti, problemi e confronti nel contesto europeo
In un periodo di cambiamento dell'università e del lavoro accademico, l'indagine, i cui risultati sono pubblicati in questo volume, affronta i principali aspetti della professione accademica: la formazione dei docenti e dei ricercatori, il loro lavoro e la soddisfazione per il lavoro, il futuro della professione, le attività di insegnamento e il giudizio sulla riforma degli ordinamenti didattici, le attività di ricerca e le risorse disponibili per la ricerca, la produzione scientifica e la sua valutazione, la relazione tra gli accademici e le loro università, l'influenza dei docenti sulla vita organizzativa degli atenei e il controllo esercitato sul lavoro di docenti e ricercatori tramite la valutazione. Oltre a mettere in luce le somiglianze e le differenze interne alla professione accademica in Italia, l'indagine grazie alla disponibilità dei dati del progetto internazionale ""The Changing Academic Profession"""" - offre l'opportunità di confrontare gli atteggiamenti e i comportamenti degli accademici italiani con quelli dei loro colleghi di altri paesi europei."" -
Il sistema del microcredito. Teoria e pratiche
Dai primi esperimenti risalenti al 1976, il microcredito ha trovato ampia applicazione nei paesi emergenti quale strumento di crescita economica. I destinatari dei progetti di microcredito, identificati in soggetti generalmente definiti ""non bancabili"""", ovvero privi delle garanzie formali richieste dalle banche commerciali, si sono dimostrati in grado di garantire un eccezionale tasso di restituzione del capitale erogato. In tal modo, i progetti di microcredito hanno avuto la capacità di trasformare fasce di popolazione deboli, segnatamente individui di sesso femminile, in titolari di micro-attività imprenditoriali in grado di assicurare il sostentamento del nucleo famigliare. I contributi raccolti nel presente volume dagli autori forniscono una prospettiva di ampio respiro su una delle tematiche più interessanti degli ultimi decenni. L'analisi si incentra sia sugli assetti teorici sia sulle pratiche sperimentate, esaminando le istituzioni della microfinanza, gli interventi che il microcredito riesce a garantire in termini di miglioramento del capitale umano, l'impatto dei progetti realizzati sulla condizione femminile, nonché evidenziandone le criticità al fine di perfezionarne l'efficienza."" -
L' «Inno omerico a Ermes» e le tradizioni locali
L'Inno omerico a Ermes nel quale l'anonimo autore racconta due episodi fondamentali nell'infanzia del dio, costituisce una delle pagine più divertenti nel panorama della poesia greca arcaica. Lingua e stile fanno pensare a una datazione relativamente tarda, ma nessuno studio sistematico è stato finora dedicato al problema della sua localizzazione. Tuttavia, il confronto con le tradizioni poetiche locali apre nuove prospettive di ricerca e consente di raggiungere risultati inediti: l'episodio centrale dell'Inno, ossia il furto delle vacche di Apollo, deve essere messo in relazione con la tradizione di miti di abigeato nati nel Peloponneso (e connessi con il regno di Pilo). Nel VII secolo, insieme alle genti stanziate nel regno di Pilo, migrarono ad Atene le loro tradizioni, e lì furono rielaborate. Tra queste va incluso anche il mito del furto delle vacche, poiché l'Inno si presenta come il prodotto di un abile poeta ateniese. L'accurata analisi delle testimonianze vascolari rimanda infatti da vicino alla realtà ateniese e consente di collocare il carme negli anni a cavallo tra la fine del VI e l'inizio del V secolo, in contemporanea con l'introduzione del culto di Ermes ad Atene. -
Orientamento, formazione e lavoro. Dalla psicologia alle organizzazioni
Orientamento, formazione, lavoro e organizzazioni rappresentano al tempo stesso ambiti applicativi della psicologia scientifica (del lavoro e delle organizzazioni), nonché strumenti e mezzi per l'autorealizzazione personale. Da un punto di vista applicativo risulta necessario domandarsi come fare per tradurre teorie e modelli teorici in azioni operative. Il volume si apre con una ricostruzione storica della psicologia. Quindi, avvalendosi di un'esperienza ultradecennale in ambito sia scientifico che applicativo, gli autori presentano alcune ricerche e alcuni interventi che risulta possibile attuare nei campi dell'orientamento (scolastico e professionale), della formazione (aziendale), del lavoro e delle organizzazioni (per quanto riguarda, in particolare, clima e diversity management). Si mostra così come sia possibile passare dal piano teorico dei modelli di spiegazione del comportamento umano a quello applicativo, dove i modelli e le teorie messi a punto dalla psicologia scientifica non solo vengono applicati nelle organizzazioni, ma anche sono essi stessi generati dall'interazione tra psicologia e contesti organizzativi e dalle prassi di ricerca-intervento. -
La scrittura in esilio. Ermeneutica e poetica in Edmond Jabès
Edmond Jabès (Il Cairo, 1912 - Parigi, 1991) è una figura assai singolare nel panorama della letteratura novecentesca. Poeta ebreo egiziano in esilio a Parigi, i suoi libri sfidano ogni tentativo di classificazione, rompendo con ogni distinzione di genere e costituendo un vero e proprio rompicapo ermeneutico. Per la loro peculiarità, a partire dagli anni Sessanta questi testi hanno destato sempre maggiore interesse, emergendo come protagonisti nel contesto dell'incontro tra filosofia e pensiero ebraico che ha segnato parte della riflessione francese del secondo Novecento. Al centro di questo libro sta il contributo che l'opera di Jabès offre per un'analisi che voglia comprendere la triplice relazione tra testo, autore e lettore. Tenendo come sfondo il tema dell'interpretazione, vengono enucleati anche altri importanti risvolti filosofici come il rapporto tra scrittura ed estraneità, la questione dell'alterità, l'interrogazione sull'identità ebraica e il legame, assai intricato, tra l'ermeneutica di Jabès e l'esegesi ebraica delle Scritture. -
Con permesso. Forma, norma e libertà
Il concetto di ""forma"""" è intrinseco alla natura della logica. Ma si trova anche in arte, in psicologia, in giurisprudenza. Forma rimanda in logica ad una opportuna scelta dell'espressione da utilizzare, e nel quotidiano rimanda al tema """"nome"""". Forma è struttura, assiomatica, formalismo in antropologia, psicologia e letteratura. Forma è legge in logica, ma è anche legge, norma e rito nel quotidiano. E forma trova le sue connotazioni negative nei due poli estremi del conformismo e della difformità-deformità. Seguire i percorsi della forma porta ad incontrare concettualizzazioni toccanti e profonde di tutto l'arco dell'umano: dal ragionamento alle emozioni, dalla matematica all'arte, e permette di focalizzare l'attenzione sull'esistenza di vari goniometri sui quali la logica ha una sua collocazione accanto ad aspetti di altre discipline che ci sono più noti e che ci appaiono più amichevoli. L'intento è di mostrare quanto la logica non sia distante dal mondo quotidiano e che non debba essere considerata come qualcosa di astruso; il desiderio è che ciascuno percepisca la logica più vicina a sé, più familiare, perché essa non sta in un'isola separata, ma intesse il cuore dell'uomo."" -
Acronimi e altre forme di abbreviazione nel DDR-Deutsch
Il tema - molto dibattuto fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso di uno sviluppo autonomo della lingua tedesca nella DDR è diventato, dopo la Wiedervereinigung, una questione puramente accademica relativa alla storia della Germania nel XX secolo. Ciononostante esso merita di essere ricordato come un interessante esempio di ""adeguamento"""" linguistico motivato da necessità politiche e sociali del quale si sono occupati (e continuano a occuparsi) molti linguisti tedeschi e non. Al di là delle difficoltà comunicative create dal DDR-Wortschatz per quanto attiene alla semantica, uno dei più evidenti ostacoli alla comprensione dei testi prodotti nella Germania orientale durante gli anni della divisione è posto dall'uso preponderante di sigle, acronimi e altre forme di abbreviazione. Un Abkürzungsfimmel che è conseguenza diretta di un'altra propensione dei burocrati: quella a creare Komposita e sintagmi lessicali sempre più lunghi. Alcuni di questi Kurzwörter erano conosciuti anche al di fuori dei confini nazionali, altri erano ovvi per i soli parlanti orientali, alcuni rappresentavano un problema per gli stessi DDR-Bürger e altri ancora sono riscontrabili prevalentemente nei linguaggi specialistici, nonché nelle migliaia di """"documenti riservati"""" presenti negli archivi della SED, della Stasi, ecc. ai quali si è avuto accesso solo dopo la caduta del Muro di Berlino."" -
Luigi Capuana e le arti figurative
Tra le varie curiosità e gli interessi extraletterari coltivati da Capuana (1839-1915) le arti figurative hanno occupato un posto importante che si è manifestato sotto aspetti diversi. Questo libro li individua, li approfondisce e li illustra; fa conoscere, del novelliere e romanziere protagonista del verismo, del teorico e critico della letteratura contemporanea, noto a lettori e studiosi, tratti della personalità originali, che lo distinguono dai compagni di cordata e amici Verga e De Roberto. Viene ricostruita l'attività di Capuana disegnatore e caricaturista dilettante, inventore e sperimentatore di procedimenti di incisione (interlocutore T. Signorini); fotografo professionale o quasi; frequentatore di mostre e studi di artisti, collezionista e critico d'arte militante occasionale. Nel libro sono analizzate diverse novelle che hanno come protagonisti dipinti, sculture, personalità di artisti fuori dal comune, e mettono in scena, in trame narrative costruite utilizzando esperienze vissute e riferimenti a racconti fantastici della letteratura romantica, temi cruciali della cultura del tempo: il contrasto tra arte e vita, la natura inconscia del processo della creazione artistica. -
La statua di Atena. Agalmatofilia nella «cronaca» di Lindos
La Cronaca di Lindos (99 a.C.), testo epigrafico di grande rilevanza per lo studio del mito, del culto e delle tradizioni storiografiche locali rodie, si compone di una parte relativa ai doni offerti nel corso dei secoli alla dea poliade Atena e di una seconda che raccoglie le epifanie della dea, tutte verificatesi in momenti di crisi per la comunità. Una delle sezioni più interessanti e meno studiate del documento è la seconda epifania della Lindia, avvenuta in seguito alla contaminazione del tempio provocata dal suicidio di un uomo impiccatosi alla statua della dea. L'episodio è qui analizzato in tutte le sue componenti, al fine di chiarirne il significato. La centralità della statua della dea e lo studio degli aspetti religiosi del suicidio permettono di collocare l'episodio nel filone dei racconti antichi che hanno per tema l'innamoramento per una statua. Dell'agalmatofilia viene messo in evidenza il significato religioso e mitologico, e questa chiave di lettura permette di far luce sull'oscuro passo della Cronaca. La parte conclusiva del saggio è dedicata all'esame dei riti purificatori compiuti per riportare nella loro originaria condizione di hagneia il tempio e la statua. -
Psicologia della comunicazione. Tra informazione persuasione, e cambiamento
Questo volume, una volta illustrate le diverse teorie che danno conto degli aspetti filogenetici e ontogenetici dell'acquisizione del linguaggio, e dopo aver passato in rassegna i principali modelli teorici sulle dinamiche della comunicazione, offre una panoramica sull'interrelazione fra processi psicologici e comunicativi, che costituisce l'oggetto privilegiato della psicologia della comunicazione, evidenziandone sia gli aspetti sociali che quelli individuali. Particolare interesse viene rivolto da un lato ai meccanismi che regolano l'invio, la ricezione e lo scambio di informazioni, dall'altro alle funzioni della comunicazione non verbale. L'attenzione del lettore è poi richiamata sugli aspetti, più o meno consapevoli, che innescano i processi di cambiamento di atteggiamenti, opinioni, e comportamenti. Tali processi sono cruciali per la psicologia sociale in ambito teoretico, in ambito sperimentale, nonché nelle applicazioni pratiche. Viene dato rilievo allo studio della persuasione con le sue strategie volte a modificare intenzionalmente il punto di vista altrui, per fini di vendita, di propaganda politica e di pubblicità; vengono, inoltre, analizzati gli strumenti comunicativi all'interno delle relazioni interpersonali complesse, caratteristiche delle professioni d'aiuto. -
I poeti e l'accademia. Le «rime degli Arcadi» (1716-1781)
Ripercorrere la storia del primo secolo di vita dell'accademia dell'Arcadia attraverso la sua produzione poetica ufficiale, consegnata ai quattordici volumi di Rime pubblicati a Roma fra il 1716 e il 1781: tale è l'assunto di questa monografia, che oltre a documenti e carteggi inediti mette a frutto, indagandone peculiarità e aspetti tecnici e stilistici, un ingente e trascurato materiale poetico (quasi seimila componimenti di circa cinquecento verseggiatori, appartenenti al Bosco Parrasio di Roma e alle molte colonie periferiche). Dalla fondazione nel 1690, con le istanze del razionalismo promosse da G.M. Crescimbeni, alle tensioni sollecitate dallo ""scisma"""" di G.V. Gravina, dalla crisi delle poetiche nella prima età dei Lumi alle sperimentazioni di una moderna poesia didascalica e scientifica la ricerca arricchisce il quadro di una consolidata interpretazione critica, ed offre per la prima volta una catalogazione e un'indicizzazione completa delle Rime. Si delinea così il quadro della storia del sodalizio, capace di diffondere un gusto letterario comune e di coinvolgere, con la nobiltà degli intenti e il fascino dei rituali accademici, personalità come Goethe e Voltaire."" -
Psicologia giuridica e realismo. Leon Petrazycki
Che cosa sono i fenomeni giuridici? Si tratta di fenomeni fisici ed esterni al soggetto (come comandi o condotte altrui)? Si tratta di fenomeni esterni, ma psichici (quali volontà o stati emotivi altrui)? O si tratta, ancora, di fenomeni che risiedono in un mondo terzo, né fisico, né psichico? Leon Petra?ycki (1867 - 1931) sostenne che fossero esclusivamente fenomeni psichici e interni al soggetto, e che solo illusoriamente sono creduti essere esterni rispetto a ciascuno di noi. In questo libro viene presentata, discussa e integrata criticamente la teoria psicologica del diritto petra?yckiana. Fittipaldi affronta tale teoria in modo puramente teorico. La finalità è proporre lo psicologismo giuridico petra?yckiano come un necessario presupposto per la sociologia e l'antropologia del diritto. Il giusrealismo psicologista petra?yckiano viene confrontato e integrato, quando necessario, con l'alternativa di matrice scandinàva sostenuta da Axel Hägerström, Karl Olivecrona ed Enrico Pattaro. La specifica concezione petra?yckiana della dogmatica giuridica viene poi illuminata con un confronto serrato con la dottrina pura del diritto di Hans Kelsen. In generale Fittipaldi sostiene che il giusrealismo petra?yckiano richiede di essere integrato (i) con varie forme di Grundnorm che incorporino, fra l'altro, il concetto weberiano di Letzte Wertaxiome. -
Porta, Bertati, Da Ponte. Don Giovanni. Ediz. in fac-simile del libretto di Nunziato Porta per Praga del 1776
Il 29/10/1787 andò in scena a Praga il Don Giovanni di Mozart e Da Ponte. In breve tempo, dal palcoscenico praghese fu catapultato nella leggenda, divenendo l'Opera delle opere. Si è sempre ritenuto che l'autore di quel libretto abbia il debito più grande nei confronti di Bertati, passando sotto silenzio il ruolo che Porta ha storicamente, drammaturgicamente avuto. Non condividendo questa valutazione critica, propongo una serie di riflessioni partendo dall'analisi drammaturgica comparata, prima dei tre libretti di Porta e poi, di quello di Bertati, evidenziandone le tracce che saranno successivamente presenti nel libretto ""sommo"""" di Da Ponte. Prima di affrontare l'analisi dei libretti, ritengo comunque utile soffermarmi sull'ambiente nel quale i personaggi vivevano, tracciandone un profilo che ponga ciascuno di loro in relazione con l'altro, per meglio cercare di capirne gli umori, le contrapposizioni, le inimicizie ed i comportamenti conseguenti. Ricacciare quei personaggi nella mischia può forse aiutarci a capirne meglio le debolezze, dandoci un'idea più disincantata e verosimile della complessa precarietà della loro esistenza quotidiana all'ombra delle luci della ribalta."" -
La nozione di «Bildung» nel primo Hegel
L'analisi della nozione di Bildung ('educazione', 'formazione', 'cultura') rappresenta uno dei fili conduttori dell'intera riflessione hegeliana. Il tema viene affrontato sia nelle opere pubblicate sia nelle lezioni universitarie. Un significato particolare deve essere attribuito agli 'scritti giovanili'. Qui non solo il concetto viene indagato a fondo, ma ha luogo il passaggio dall'interpretazione pedagogico-morale della Bildung elaborata dalla cultura illuministica alla concezione teoretico-speculativa che caratterizzerà il pensiero hegeliano maturo. Il presente studio si propone di comprendere le motivazioni che hanno spinto Hegel a compiere questa fondamentale operazione. Vengono analizzati gli scritti del periodo 1785-1800, in modo da coglierne le problematiche di fondo e i maggiori debiti teorici. Ne emerge una riflessione estremamente ricettiva nei confronti delle questioni pedagogiche poste dall'Illuminismo, ma allo stesso tempo insoddisfatta delle risposte che questo è stato capace di offrire. La nozione di Bildung cui Hegel perviene al termine del suo apprendistato filosofico intende dare alle stesse domande una risposta più soddisfacente e metafisicamente fondata. -
Autotraduzione. Teoria ed esempi fra Italia e Spagna (e oltre)
Fenomeno linguistico e pratica culturale antichissima, solo negli ultimi tempi l'autotraduzione ha richiamato da parte degli studiosi quell'attenzione che indubbiamente merita. Basti pensare che fino a poco tempo fa numerosi erano gli autori che, da differenti prospettive e per distinti motivi, negavano la sua stessa esistenza o, nei migliori dei casi, la consideravano una pratica tanto rara quanto casuale e, per tali ragioni, non degna di studio. Il presente volume ha lo scopo di fare nuova luce su questo interessantissimo fenomeno linguistico, culturale e letterario. Gli studi che in esso si raccolgono, risultato della penna di molti dei principali specialisti del tema, presentano, secondo diverse prospettive, una ricca varietà tematica che si è ritenuto utile suddividere in tre sezioni: la prima, introduttiva e propedeutica, affronta lo studio dell'autotraduzione da una prospettiva esclusivamente linguistica. La seconda, invece, analizza alcuni casi concreti del fenomeno, in un ambito geografico ben delimitato - Italia e Spagna - e in un periodo di tempo anch'esso ben preciso - i secoli compresi tra l'Umanesimo e il Barocco - fondamentali per la storia della cultura europea. La terza parte, infine, si spinge ""oltre"""" e presenta l'analisi di pratiche di autotraduzione, in tutta la ricchezza delle sue manifestazioni, in Francia, Croazia e Stati Uniti, in un periodo di tempo che si avvicina alla contemporaneità."" -
I fratelli Goncourt e l'Italia
Il rapporto dei fratelli Goncourt con l'Italia, spesso considerato marginale dalla critica, rappresenta il nucleo intorno al quale si organizza il volume di Federica D'Ascenzo. La ricerca sviscera innanzitutto il ruolo preminente svolto dal viaggio in Italia del 1855-1856 nella formazione estetica dei due letterati; studia le varie espressioni di scrittura odeporica palesate in quell'occasione; ne vaglia l'incidenza nella determinazione dell'usus scribendi goncourtiano, e le pone in relazione con le scelte formali e tematiche che caratterizzeranno il loro percorso letterario, dal romanzo realista fino agli esiti decadenti della narrativa di Edmond. La bibliografia ragionata della fortuna dei Goncourt in Italia viene invece a colmare una lacuna sostanziale all'interno della francesistica e degli studi comparati e intesse un accurato e suggestivo profilo del contesto, dei supporti e dei protagonisti della ricezione italiana dell'opera dei due scrittori. Muovendo da metodologie duttili e prospettive d'indagine sofisticate e diversificate, lo studio di Federica D'Ascenzo si addentra nella morfologia del lavoro intellettuale di Edmond e Jules de Goncourt, risale all'origine di stilemi e opzioni strutturali e si configura come una tessera inedita nell'esegesi della loro produzione. -
Enlaces. Studi dedicati a Mariarosa Scaramuzza
Questo piccolo volume è un affettuoso omaggio scientifico al magistero della professoressa Mariarosa Scaramuzza nell'ambito della linguistica applicata all'insegnamento dello spagnolo come lingua straniera, campo che ha inaugurato - e animato con passione per più di un ventennio - presso la sezione di Iberistica dell'Università degli Studi di Milano. Raccoglie i contributi di Giuliana Calabrese, Raúl Díaz Rosales, Elena Landone, Daniela Rigamonti e María del Rosario Uribe Mallarino: ognuno, con la sua personalità e il suo stile, racconta come ha percorso le vie scientifiche che Mariarosa Scaramuzza ha aperto. Alcuni temi coesionano questi interventi: l'avvicinamento critico alle tecnologie nella didattica dello spagnolo come lingua straniera, gli studi acquisizionali delle lingue, la formazione dei docenti e le innovazioni metodologiche. E tutti rimandano, in ultima istanza, alla consapevolezza e all'autonomia come matrici di qualità nei processi glottodidattici. -
Riscritture dell'eden. Poesia, poetica e politica del giardino. Vol. 7
I lettori appassionati di studi culturali e interculturali, di semiologia, della storia delle arti e del gusto, continuano a trovare nei giardini che popolano i testi con cui si confrontano un'infinita varietà di stimoli, come se le fontane reali e metaforiche, i labirinti e i viali, i fiori e le piante di cui sono costituiti, e le parole, i concetti, gli archetipi che li rappresentano, non esaurissero mai la loro capacità di offrirsi come segnali di ampia risonanza, che rimandano a simboli prismatici, di grande suggestione. I saggi raccolti nel presente volume indagano campi epistemologici distinti ma limitrofi, omogenei e complementari, esercitandosi nell'analisi di intersezioni, sovrapposizioni, alleanze, sintonie tra le costruzioni della nostra mente, i tentativi di dare ordine al caos, rivaleggiando col Creatore dell'Eden, la fenomenologia delle più varie forme di scrittura e la riflessione sui valori del tempo e dello spazio. È con vero piacere che il curatore ha coordinato i contributi dei colleghi che con tanto entusiasmo hanno risposto alle sue sollecitazioni. Sollecitazioni che, ci si augura, giungeranno ai lettori di rimando, in un affascinante gioco di sponda, sia come spunto per una serie di ennesime variazioni sul tema, sia come ripresa e ulteriore approfondimento dei motivi dominanti, dei nuclei più densi, degli intrecci più sofisticati, dei successivi livelli del palinsesto. -
La tradizione manoscritta dell'«Encomio di Elena» e del «Plataico» di Isocrate
Dopo i fondamentali contributi della filologia tedesca nell'Ottocento e nei primissimi anni del Novecento il testo di Isocrate è stato lungamente trascurato. Nell'ultimo decennio si è assistito ad un'inversione di tendenza e ad una ripresa d'interesse, a partire dal riesame dell'importante tradizione papiracea. Il presente volume raccoglie i frutti di questo rinnovato fervore di studi e traccia un quadro complessivo delle vicende del testo isocrateo in età medievale e umanistica. La prima parte presenta un catalogo dei manoscritti, con particolare attenzione ai dati materiali e alla storia dei singoli codici. Nella seconda parte, dopo aver esaminato il passaggio dalle edizioni tardoantiche alla tradizione medievale, viene indagata in dettaglio la complessa articolazione stemmatica delle due famiglie testuali su cui si ripartiscono i testimoni, giungendo a individuare nuove fonti primarie, a definire i rapporti genetici tra i codici e a circoscrivere i principali fenomeni di contaminazione. A distanza di oltre cinquecento anni dall'editio princeps di Calcondila il volume conduce il lettore a ripercorrere le strade imboccate dal testo isocrateo tra la fine del IX e l'inizio del X sec.