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Studi sul caput XXI della Lex Rubria de Gallia Cisaplina
"Lex Rubria de Gallia Cisalpina"""" è il nome attribuito a un'epigrafe bronzea, di circa cm 54 x cm 72 e del peso di poco superiore a kg 13, che venne rinvenuta nel piacentinoa Veleia nell'aprile del 1760 ed è attualmente conservata in una sala del Museo Archeologico di Parma. Il frammento, giunto fino a noi grazie a questa scoperta, costituisce però solo una parte della legge in questione, e riporta unicamente il testo integrale di tre capitoli più quello parziale di altri due. Si tratta di una legge pubblica romana di età tardo repubblicana recante una serie di disposizioni normative destinate a trovare applicazione in una vasta regione geografica indicata come Gallia Cisalpina. Oggetto di questo volume è l'esame di uno dei capitoli pervenutici della legge, il caput XXI, dedicato al regime giuridico della tutela del creditore di una somma determinata di denaro e ai connessi aspetti processuali." -
Vita di Giuseppe Parini
Il nome di F. Reina (1766-1825) è da sempre legato a quello del più grande poeta lombardo del XVIII sec., Parini; proprio l'edizione in 6 tomi delle Opere dell'autore del Giorno, pubblicata a Milano fra il 1801 e il 1804, decretò a futura memoria la fortuna letteraria del curatore, il Reina appunto, che già si era distinto come fervente giacobino e che più tardi si sarebbe segnalato come bibliofilo e editore di testi. Fu proprio la sua Vita pariniana premessa a quella edizione a perfezionarne la fama postuma; è a questa biografia, infatti, che tutti gli studiosi del Parini si richiamano per inquadrare e ricercare più giuste motivazioni storico-culturali alla indiscussa autorevolezza che la poesia e la stessa personalità del Parini incontrarono presso i giovani scrittori della prima generazione ottocentesca. Da Foscolo a Manzoni e fino ai grandi scrittori e critici del secondo Ottocento, da De Sanctis a Carducci, la profonda stima e l'apprezzamento per l'opera pariniana, nonché per la statura intellettuale e morale dell'autore, furono in sostanza unanimi; di un tale, non ordinario fenomeno di cultura letteraria e civile la Vita del Reina non fu di certo coefficiente secondario. -
L' eroicomico fiorentino di Lorenzo Lippi
"Il Malmantile racquistato"""" (pubblicato postumo nel 1676) è un poema noto soprattutto per la sua lingua. Già i contemporanei rimasero affascinati dalla ricchezza di termini gergali o dedotti dal mondo delle arti e dei mestieri, e dal contrappunto di locuzioni idiomatiche, orientate verso una paradossale espressività, al tempo stesso antiquaria e sperimentale. I lessicografi della Crusca lo sfruttarono come occasione per arricchire il vocabolario, i poeti moderni come un repertorio dal quale attingere in direzione comico-burlesca. Dietro l'appariscente impalcatura linguistica, un'attenta lettura del poema può consentire di ampliare il tradizionale panorama critico-interpretativo,svelando nuove ragioni e finalità poetiche. L'ostentata infedeltà alla nuova strada tracciata dal Tassoni affonda le radici nel dramma storico di una città, Firenze, che cerca di frenare il proprio declino dietro la maschera di un rigido conservatorismo. Solidale con questo moto di chiusura, il Lippi attua una chiara scelta campanilistica, cantando un universo di allegre brigate, sorde alla perdita di prestigio della città e alle tensioni che in quegli anni stavano cambiando il volto dell'Europa." -
Ecologia del testo. Esperienza del pensiero. Studi in omaggio a Paolo D'Alessandro
Il passaggio dall'oralità alla scrittura, i nuovi supporti di espressione, la pervasività della tecnica nell'ambiente umano, sono solo alcuni dei cambiamenti epocali che hanno visto ridefinire il modo di concepire e produrre il pensiero e l'identità del soggetto che viene richiamato a essere centro vitale di queste stesse trasformazioni. Ripartendo da quello che si può definire come un esperimento di Ecologia del Testo, in omaggio al magistero di Paolo D'Alessandro, in questo volume si cerca di offrire un florilegio di pratiche, modelli e casi significativi che passino in rassegna forme e modi del pensiero, richiamando in un dibattito filosofico contemporaneo i molteplici spettri e le diverse sensibilità che rimodulano orizzonti di sapere e mondi culturali secondo un textum che aiuti a rileggere il passato e a comunicare la genealogia di un possibile futuro. Un'impronta firmata da molti autori (Andreozzi, Baldi, Bonazzi, Ciastellardi, Di Martino, Domanin, Fabbrichesi, Franchella, de Kerckhove, Luzzi, Mazzocut-Mis, Parodi, Potestio, Ronzoni, Spinicci, Tonazzo) tramite i quali la disamina dell'ecologia del testo si tramuta in testo filosofico per una lettura ecologica del pensiero. -
Il fabliau della Vedova consolata
L'anonimo fabliau duecentesco della Vedova consolata (""Colei che si fece possedere sulla tomba del marito"""") rappresenta una deviazione originale nella secolare storia della ricezione del motivo della """"Matrona d'Efeso"""", fabula """"milesia"""" che dà le sue prime prove in Petronio (Satyricon) e in Fedro (Fabulae) e arriva ai giorni nostri passando attraverso un infinito numero di variazioni, occidentali e orientali, interessate al personaggio inquietante della """"vedova"""": tra i nomi di maggior spicco basti pensare a Marie de France, Chaucer, La Fontaine, Brantôme, Lessing, Cechov, D'Annunzio, Cocteau. Il fabliau, solo in apparenza una galéjade pruriginosa atta a strappare una risata, è in realtà un sapiente congegno che gioca abilmente con lo strumentario della parodia letteraria per abbozzare un chiaroscuro morale proteso ben oltre la pura misoginia. La riscrittura mantiene, della """"milesia"""" petroniana (conosciuta probabilmente attraverso il Policraticus di Giovanni di Salisbury), un impianto di tipo teatrale e pesca abilmente in un bacino di testi, mediolatini e francesi, straordinariamente ampio (dal Liber septem sapientum a Chrétien de Troyes), incrociando anche varî generi o modalità narrative (la fabula, la pastorella, il gab). Il libro offre una nuova edizione critica del testo, accompagnata da una versione metrica in italiano; uno studio introduttivo, che approfondisce la storia del motivo dalla letteratura classica al XIII secolo, valorizza le trame parodiche del testo."" -
Cognizione al lavoro. Interazione, pratiche e comunità
Decidendo di ripubblicare oggi l'introduzione originale e i tre saggi di Sylvia Scribner, di Julian Orr e di Seely Brown e Duguid contenuti, insieme ad altri, in un volume uscito per la prima volta nel 1995, si è voluto dare rilievo al contributo esemplare e straordinariamente innovativo che tali saggi (scritti negli anni '80 e '90) hanno avuto nell'aprire un nuovo campo di ricerca empirica sul lavoro e sulle organizzazioni. Un campo di ricerca empirica caratterizzato dall'assegnare primaria importanza alle risorse del mondo culturale di cui siamo parte e dal considerare la cognizione umana come ""pratica"""", costruita, anche materialmente, nelle azioni e nelle interazioni tra le persone. L'acquisizione di competenze, la presa di decisione, il problem-solving e così via sono descritti non come processi intra-psichici ma come pratiche realizzate interattivamente e congiuntamente, utilizzando e adattando specifiche risorse, strumenti e artefatti. Il volume è corredato da una nuova e aggiornata introduzione sulle più recenti evoluzioni teoriche, metodologiche e empiriche di tale area di ricerca."" -
I modelli di equazioni strutturali. Temi e prospettive
I modelli di equazioni strutturali costituiscono una delle tecniche più utilizzate per l'analisi dei dati nelle discipline psicologico-sociali. Si tratta di modelli di analisi statistica multivariata che consentono di esaminare la plausibilità di relazioni di influenza tra variabili latenti. Lo sviluppo e la disponibilità di programmi per computer che permettono di tradurre in un linguaggio non matematico le operazioni che ne sono alla base, ne ha facilitato enormemente la diffusione e l'utilizzo. Mentre nella letteratura in lingua inglese sono presenti molti testi dedicati a questa tecnica sono pochissimi i libri in italiano che la trattano. Il presente volume vuole presentare agli studenti e ai ricercatori italiani alcune delle tematiche più importanti che riguardano questa tecnica di analisi statistica multivariata. Il testo si articola in due parti. La prima tratta alcuni dei temi di base cruciali nello studio e nel dibattito sui modelli di equazioni strutturali. La seconda tratta alcune fondamentali applicazioni avanzate. Il testo è corredato da esempi applicativi e da materiale online relativo alle applicazioni con alcuni dei software più diffusi (Lisrel, Mplus, EQS). -
Game-based learning. Il ruolo del gioco nella progettazione di percorsi formativi
La formazione è qualcosa che il formatore fa con le sue azioni di insegnamento, didattica e trasferimento di informazioni e conoscenze; eroga per mezzo di metodi più o meno attivi o passivi come la lezione, la discussione di gruppo o le esercitazioni; fa fare ai formandi mediante role-play, simulazioni e giochi. Questo libro tratta della funzione del gioco nella formazione degli adulti. Per gioco intendiamo proprio il gioco da tavolo. Quali sono i presupposti perché un gioco siffatto possa assumere una valenza formativa ed essere inserito in un percorso formativo? Come può essere perseguito un obiettivo formativo tramite un gioco da tavolo? Come si può tradurre un percorso formativo, o parte di esso, in un gioco da tavolo? Quale ruolo conviene che assuma il formatore che decidesse di introdurre un gioco da tavolo in un percorso formativo? A queste ed altre domande il testo dà delle risposte. Cercando nel contempo di porsi come uno strumento tecnico che faccia capire l'importanza di pianificare adeguatamente l'inserimento di un gioco da tavolo in percorsi formativi, e di come il gioco debba essere progettato affinché assuma valenza formativa e non risulti una perdita di tempo. -
La musica sacra nella Milano del Settecento. Atti del Convegno internazionale (Milano, 17-18 maggio 2011)
Nel Settecento le pratiche della musica sacra costituiscono a Milano - non meno che negli altri centri italiani - l'autentico nerbo della ricca vita musicale della città. Attraverso una serie di contributi che aprono prospettive molteplici e in diverse direzioni, il volume propone un'indagine di ampio respiro sulla multiforme realtà della musica sacra milanese del Settecento, sui suoi protagonisti e sulle sue proiezioni e connessioni internazionali, disegnando un quadro quanto mai vivido, animato da una moltitudine di personaggi e da un fitto intreccio di musica, religione, cultura e società. -
Macroeconomia
Questo manuale nasce con un duplice obiettivo: presentare un'esposizione rigorosa ed esaustiva delle basi teoriche della macroeconomia tradizionale e mostrare come sia possibile utilizzare la teoria economica per interpretare i più rilevanti tra gli accadimenti della realtà economica contemporanea, dagli squilibri globali alle crisi subprime ed europea. Il lavoro, dopo una prima parte dedicata alla storia della teoria economica e alla contabilità nazionale, che permette di familiarizzare con i principali aggregati e i principali operatori, prosegue illustrando e discutendo un elementare modello reddito-spesa. Questo modello viene progressivamente arricchito, introducendo prima lo Stato e poi il settore estero, discutendo il ruolo della moneta e sviluppando quindi un modello IS-LM, sia in mercato chiuso sia in mercato aperto (Mundell-Fleming). La rimozione dell'ipotesi di prezzi dati e il richiamo di alcuni concetti di microeconomia consentono di costruire una curva di offerta aggregata e di introdurre il modello AD-AS, la curva di Phillips e il tema dell'inflazione. Il libro si chiude con un'importante analisi sull'evoluzione recente della teoria economica e sulla crisi 2007-2014. -
Emotività animali. Ricerche e discipline a confronto
Gli animali non-umani provano emozioni? Chiunque conviva convissuto con un cane, un gatto o un qualsiasi altro animale da compagnia resterebbe stupito di fronte ad una simile domanda, e risponderebbe senza esitazione ""ma certo!"""". Per molti la questione non è così pacifica: quelle degli animali non-umani dicono - sono semplici reazioni istintive, dovute all'abitudine e al training e non hanno nulla a che fare con le vere emozioni che sono soltanto le nostre, quelle umane. Le emozioni infatti sono moti dell'anima, presuppongono consapevolezza di sé, autocoscienza e un grado di complessità e di sensibilità sconosciuto agli animali di qualunque specie non-umana. Ma anche le emozioni umane non è poi detto che abbiano sempre goduto di una buona stampa, perché sono considerate irrazionali in grado di obnubilare il nostro raziocinio e di trascinarci fuori dalla retta via, che è quella del ragionamento, delle decisioni prese con calma. Nel contrasto ragione-emozione la risposta tradizionale va tutta a favore della prima. Le emozioni rappresentano un po' il nostro lato profondo, complicato, che conosciamo ancora poco: come possiamo pensare di attribuirle anche agli animali non-umani?"" -
Erga-logoi. Rivista di storia, letteratura, diritto e culture dell'antichità (2013). Ediz. italiana e francese. Vol. 1
Erga-Logoi è una rivista di storia, letteratura, diritto e culture dell'antichità; un concetto, quest'ultimo, da intendere in senso ampio sul piano dell'estensione geografica e cronologica. Il titolo è stato scelto per sottolineare, evocando il proemio metodologico di Tucidide - benché la contrapposizione abbia ovviamente, in quel contesto, valore diverso -, l'intento di guardare al mondo antico prestando attenzione sia al ""fatto"""" (gli eventi storici, la produzione artistica, la cultura materiale), sia al """"detto"""" (il discorso poetico, letterario, storico, normativo nella sua forma orale e scritta)."" -
Sopravvivenze linguistiche arbëreshe a Villa Badessa
L'arbëresh di Villa Badessa in Abruzzo - la più recente tra le circa 50 colonie albanesi del Meridione d'Italia e la più eccentrica come posizione geografica e per i caratteri strutturali della parlata - si spegne, senza che sia valso aver conservato fino a oggi il rito greco-bizantino. Tale varietà, o quello che ne resta, costituisce il focus del presente volume, volto a rintracciare nei parlanti di origine albanofona e nella tradizione della comunità tracce non più organiche e ormai asistematiche della parlata etnica. Tramite un fine lavoro di documentazione linguistica è stato, quindi, possibile raccogliere i dati poi confluiti in un archivio delle sopravvivenze linguistiche arbëreshe di Villa Badessa. A tale archivio si affianca un'analisi sociolinguistica condotta sulla scorta delle riflessioni scaturite dall'osservazione degli atteggiamenti e delle opinioni della comunità: si completa in questo modo il quadro della realtà badessana e si offre una delle ultime memorie e testimonianze dell'arbëresh abruzzese. -
Da Porta a Calvino. Saggi e ritratti critici
Porta, Leopardi, Cesare Cantù, Nievo, Valera, Slataper, Saba, Quasimodo, Pozzi, Pasolini, Fenoglio, Calvino: a questi autori - oltre che alle poetiche del neorealismo - sono dedicati i saggi e i ritratti qui riuniti in volume. Alcuni scritti risalgono ad anni che sembrano ormai lontani, ma conservano un forte grado di attualità grazie all'importanza stessa dei testi analizzati e alla dirimente originalità delle interpretazioni. Scelte stilistiche e strutturali, svolte ideologiche e vicende editoriali vengono illustrate nella loro specificità esemplare, senza che venga mai perso di vista il quadro complessivo da cui trassero motivazione; il giudizio storico ed estetico si fonda sulla ricostruzione di una trama di rapporti culturali e psicologici assai ramificata, non di rado sorprendente. Diversa l'impostazione dei singoli pezzi, costante la ricerca di una chiarezza espositiva che prescinda da lungaggini e da inutili tecnicismi. Il critico si pone al servizio del lettore, mira a coinvolgerlo nel colloquio con personalità e opere che ci offrono un viatico prezioso: interrogativi e risposte che riguardano la convivenza civile non meno che la nostra esistenziale inquietudine. -
Culture del mediterraneo. Radici, contatti, dinamiche
Nell'attuale epoca di mescolanze e conflitti tra popoli si avverte più che mai l'esigenza di richiamarsi alle radici di questa commistione, alla comprensione degli elementi storici, etnici e culturali che sostanziano la civiltà mediterranea. Per capire le culture mediterranee non si può non tenere conto che ogni singola civiltà ha necessariamente in sé elementi stratificati e assimilati delle diverse regioni che da sempre si affacciano sul Mediterraneo. Con la conoscenza storica e la valutazione degli elementi culturali diversi, tutti ugualmente fondati e validi, può rendersi più agevole il superamento delle incomprensioni, dei contrasti, delle contrapposizioni, può favorirsi la crescita di civiltà che ha la sua vera base nella molteplicità degli scambi culturali nel senso più ampio. -
Ricerca drammaturgica, letterature e culture moderne
In undici anni dedicati alla ricerca drammaturgica il Centro Universitario di Ricerca Teatrale (CURT) ha realizzato ben tredici spettacoli, incontrando pubblici sempre diversi ed eterogenei in località quali Chieti, Lanciano, Francavilla, Pescara, Spoltore, Teramo, Giulianova, Campobasso, Salerno, Roma, Bergamo e, in Ungheria, Debrecen e Szeged. Ha pubblicato sei Quaderni attestanti le ricerche drammaturgiche, organizzato seminari e stages di cultura teatrale, ospitato spettacoli e aperto una Scuola di Avviamento al Teatro. La ricerca e gli spettacoli conseguenti si sono impegnati anche nella traduzione da lingue straniere come il francese e l'inglese, in particolare di opere di G. Feydeau e di E. Bond; questa attività è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di Annamaria Caravaggio che, sin dagli inizi, ha dato il suo prezioso contributo all'attività del Centro sia nella fase della ricerca che in quella degli allestimenti. La collaborazione dell'attore Maurizio Sborgia in tre allestimenti del Centro trova la sua ragione nella specifica competenza in materia di Commedia dell'Arte e di recitazione in maschera. -
Orizzonti mediterranei e oltre. Prospettive inglesi e angloamericane
I saggi raccolti nel presente volume si propongono di ricostruire il modo in cui il Mediterraneo è stato visitato, immaginato e rappresentato nelle culture inglese e angloamericana. Dal Grand Tour al turismo di massa, il Mediterraneo è stato tappa nella formazione delle classi aristocratiche del Nord europeo, titolo di legittimazione per chi intendesse rivestire un ruolo in campo culturale e simbolo di uno stile di vita. Coprendo un arco temporale che va dalla fine del Settecento ai nostri giorni e muovendosi prevalentemente in ambito letterario gli autori dei vari contributi analizzano le diverse visioni del Mediterraneo. Studiare le rappresentazioni del Mediterraneo significa anche seguire l'evoluzione del modo di viaggiare. L'influenza del Mediterraneo, la complessità delle culture che su di esso si affacciano, emergono in una molteplicità di autori, discorsi, ambiti e forme espressive, a testimonianza di quanto profonda e feconda sia stata, e sia tuttora, l'interrelazione con il mondo inglese e angloamericano. Tornare a interrogarsi su questa interrelazione appare oggi, quando il Mediterraneo è di nuovo al centro di complesse dinamiche a livello globale, più urgente che mai. -
Donne, ambiente e animali non-umani. Riflessioni bioetiche al femminile
Nonostante il termine 'ecofemminismo' (dal francese écoféminisme) sia stato coniato solo nel 1974 da Françoise d'Eaubonne, il movimento ecofemminista si propone sin dagli anni '60 del secolo scorso di indagare le connessioni esistenti tra il sessismo e altre due forti espressioni del dominio umano: l'abuso delle risorse naturali e la discriminazione degli animali non-umani. I tre fenomeni sono per certi versi visti come così interconnessi (concettualmente, storicamente, socialmente e politicamente), da non potere essere né adeguatamente compresi se non congiuntamente, né affrontati se non in un unico blocco. Ciò che l'ecofemminismo sottolinea è che, in un mondo caratterizzato dalla supremazia maschile, donne, ambiente e animali non-umani appartengono a categorie profondamente affini, considerate infatti per secoli come 'proprietà animate' o 'beni mobili' del tutto analoghi. Per affrontare la questione ambientale e quella animale non è dunque sufficiente riposizionare la vita umana in termini naturali e la natura in termini etici. Ciò che occorre è smascherare le premesse stesse dell'oppressione e, una volta superata ogni forma di dualismo gerarchizzante, promuovere una visione relazionale della realtà capace di supportare, anche tramite espedienti tipici della narrativa, un'etica simpatetica da affiancare a quella più tradizionale. -
Iosif Brodskij. Saggi di letture intertestuali
Il carattere universale delle tematiche di Brodskij emerge non solo nella produzione poetica e saggistica, ma anche nell'uso originale della lingua, ovvero delle lingue, come strumenti di espressione che cooperano a più livelli, trovando sempre un filo comune. Tuttavia la critica deve ancora numerose risposte agli interrogativi che affiorano nelle sue opere. La linea di ricerca seguita in questo volume prende in considerazione gli aspetti che riconducono i testi brodskijani ad autori di altre letterature. Lo studio propone un'analisi da una prospettiva linguistica. I numerosi ambiti di ricerca vengono sottoposti ad una rivisitazione che incrocia tra loro vari percorsi di approfondimento. Il testo offre anche un punto di vista italiano su Brodskij. I soggiorni nel nostro paese hanno arricchito il suo sostrato culturale e linguistico. In tale contesto, si invita il lettore a ripercorrere ogni dettaglio dei canali di Venezia, città con cui il poeta russo-americano ebbe una profonda affinità. In conclusione, la proposta del presente saggio è di leggere Brodskij come uno dei sicuri precursori della corrente era multiculturale. -
Indices e Delatores nell'antica Roma. Occultiore indicio proditus, in occultas delatus insidias
Il lavoro si propone di studiare l'origine della figura dell'index e del delator, risalendo fino alle prime testimonianze di vicende processuali nelle quali costoro si trovarono implicati. Esso abbraccia pertanto un arco di tempo molto ampio che va dall'età monarchica al tardo impero ed evidenzia come durante il Principato augusteo queste due funzioni raggiunsero il loro definitivo ""punto d'arrivo"""", completando il loro sviluppo. La tendenza a ritenere i due lemmi sinonimi risulta evidente da un passo di Ulpiano, inserito nel titolo De verborum significatione del Digesto, in cui indicare coincide con deferre, dal cui participio perfetto delatum si forma il sostantivo delator (D. 50, 16, 197). Nel volume è analizzato il procedimento mediante il quale l'indicium era ricevuto e a chi dovesse essere riferito. Si dà conto degli organi preposti al controllo della spontaneità, validità e veridicità dell'indicium, nonché di quelli incaricati di disporre il praemium spettante all'index o al delator. Si esaminano infine le persone legittimate a fornire gli indicia e quelle prive di tale legittimazione, indagando in quali crimina si potessero utilizzare le delazioni.""