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Sfogliando la moda. Rivista di moda e figurini teatrali
Il volume è il frutto di ricerche sulla storia e la storiografia del costume. Ricerche sulle fonti della storia del costume; sulle riviste, i figurini, la stampa periodica e la grafica di moda del XIX-XX secolo, svolte per la massima parte nella Biblioteca Marucelliana di Firenze e alla Biblioteca Braidense di Milano. L'analisi delle riviste offre notevoli e molteplici possibilità di indagine sul periodo considerato e inoltre amplia le conoscenze sulle tecniche sartoriali, ricamatorie e di ornamentazione e sulla terminologia relativa alla moda, al ricamo, alla gioielleria e all'arredo. Il volume raccoglie quattro saggi su riviste di moda dal tardo Ottocento agli anni Sessanta del Novecento e un articolo sui bozzetti di Gabriella Pescucci per i costumi di quattro opere rappresentate al Teatro Comunale di Firenze. -
Fabrica ethica: un'utopia applicata. Costruire in modo olistico la responsabilità sociale delle imprese
Fabrica Ethica è un'esperienza di politica industriale equa realmente praticata, nata in piena globalizzazione, che ha avviato un modo possibile per creare uno sviluppo produttivo giusto e armonioso perché non offende i lavoratori, i fornitori, i consumatori, l'ambiente, il territorio. Nell'odierno scenario, che configura i1 caso della Fiat Mirafiori di Marchionne come possibile modello, il racconto fornisce un'esperienza che si propone creativamente come risposta positiva per una qualità olistica dello sviluppo produttivo attraverso la costruzione di diritti diffusi e fruibili per tutti i portatori di interesse collegati all'impresa. Confidando sulla capacità creativa caratteristica dell'umanità - che nel suo ""fare"""" innesca molteplici relazioni tra lavoro, persona, famiglia, società, cultura, comunità, ambiente, territorio, merci e consumo - la qualità olistica dello sviluppo, proposta dall'autrice, induce dinamismo e innovazione continua come suo effetto naturale. Il libro è la narrazione di quest'esperienza, ideata e condotta da Fabrizia Paloscia, che le dà vita nel 2000 come laboratorio pilota sui temi della responsabilità sociale d'impresa presso l'Assessorato alle Attività Produttive della Regione Toscana e che presto diviene un esempio di rilevanza nazionale e internazionale, praticato tramite il sostegno istituzionale alle imprese che avviano il percorso per acquisire un sistema di gestione a responsabilità sociale. Prefazione di Wolfgang Sachs."" -
Il tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato. Restituzioni 2011 e A.R.P.A.I. per un capolavoro
Nello spazio perfetto della quattrocentesca biblioteca di Michelozzo del Museo di San Marco, prezioso scrigno delle più alte testimonianze dell'arte del Beato Angelico, ritorna dopo la lunga assenza dettata dai tempi di un restauro quanto mai delicato, un capolavoro assoluto dell'arte del Rinascimento. -
Restauro del colore in architettura. Dal piano al progetto
Questa pubblicazione, ""Restauro del colore in architettura"""", offre attraverso un duplice percorso di valutazione, tecnico-scientifico da un lato e critico-estetico dall'altro, una ampia sintesi delle linee orientative essenziali per affrontare consapevolmente le problematiche relative a questo peculiare aspetto del restauro. Il processo di analisi e di lettura che è contenuto ed illustrato nella presente pubblicazione prende altresì spunto dalle esperienze e dalle riflessioni prodotte nell'ambito disciplinare della conservazione e del restauro, al fine di ristabilire nelle diverse espressioni dialettiche, ambientali ed architettoniche, quel legame di continuità col passato che è anche il vero senso da dare oggi alla salvaguardia dell'identità cromatica dell'architettura e del paesaggio, intesa come valore culturale da rispettare nell'azione di restauro. Il carattere interdisciplinare della trattazione, condotta a quattro mani dagli autori, ovvero partendo dal campo di osservazione proprio dell'architetto/conservatore nel diretto confronto con il punto di vista dello storico dell 'arte/restauratore, ha permesso, nel complesso orizzonte caratterizzante la materia del colore in architettura, di interagire a vari livelli: da quello tecnologico e metodologico integrato, dal rilievo all'archeometria, a quello grammaticale, linguistico e compositivo, attraverso la creazione di originali modelli pittorici e prototipi materici quali imprescindibili supporti tecnici del restauro."" -
Semplici e continue diligenze. Conservazione e restauro dei dipinti nelle Gallerie di Firenze nel Settecento e nell'Ottocento
Il volume ripercorre le vicende del restauro dei dipinti a Firenze dalla fine del Granducato mediceo al Regno d'Italia, collegando in un discorso unitario gli interventi fatti e le tecniche adottate dai restauratori che nel corso di due secoli operarono all'interno delle Reali Gallerie. Accanto a personaggi noti, (Giuseppe Magni, Vittorio Sampieri, Ulisse Forni) emergono figure ancora poco studiate: dai Mangiacani, mesticatori medicei, ai pittori-restauratori sabaudi legati al mondo antiquario come Alessandro Mazzanti o Luigi Grassi; una particolare attenzione viene dedicata ai Reali Restauratori, stabilmente impiegati per garantire la conservazione dei quadri nelle pubbliche gallerie: oltre a Sampieri e Forni, Domenico del Podestà, Fedele e Francesco Acciai, Ettore Franchi. Elemento caratterizzante di questa storia sono infatti le semplici e continue diligenze, l'adozione cioè di un ""sistema"""" che privilegiò misure tese a prevenire o ad arrestare i danni attraverso una costante e pronta opera di manutenzione. Basato su una puntuale analisi delle notizie conservate negli archivi fiorentini, il testo presentata in appendice un'ampia rassegna dei documenti più significativi ed indicazioni sui principali fondi da consultare per ulteriori approfondimenti, destinate a chi per la prima volta si trovi ad affrontare ricerche sull'argomento."" -
Maremma globale. Un progetto territoriale di sviluppo locale
Maremma Globale è un ""Progetto territoriale di sviluppo locale"""". La Maremma identifica un territorio prevalentemente toscano che associa, a sud, una parte dell'alto Lazio. Si tratta di una realtà con una propria identità culturale, sociale, economica ed anche storica. La Maremma potrebbe essere un nuovo """"Chiantishire"""", ma attualmente non ha ancora trovato la volontà e modalità di coagularsi attorno ad un'idea comune di sviluppo, condivisa da popolazione, associazioni e istituzioni, capace di esprimere valori e attrarre ulteriore interesse e investimenti a livello nazionale e internazionale. L'ipotesi che si presenta prosegue una riflessione sulle modalità più adatte per promuovere uno sviluppo territoriale dal basso che, soprattutto in momenti di crisi, dovrebbe suggerire, in particolare alle pubbliche Istituzioni, di ripartire dalle ricchezze e potenzialità dei territori per generare buona occupazione e beni relazionali. In tale prospettiva il libro rappresenta un esempio di come si potrebbe realizzare, per metodo e contenuti, un progetto territoriale di sviluppo locale a partire da tre fattori fondamentali: la centralità dell'identità di appartenenza al territorio sentita dalla popolazione; la valutazione proiettiva della domanda espressa dalle persone e dalle comunità, italiane e straniere, che guardano con interesse la Maremma; la """"vision"""" a medio-lungo termine, capace di indicare la direzione di marcia dello sviluppo compatibile del territorio considerato. Prefazione di Giuseppe De Rita."" -
La lingua delle colonne
Un grande affresco sugli ordini architettonici nella Firenze del Rinascimento. Il volume è diviso in due parti: nella prima l'autore mette a frutto gli studi di una vita e in una sorta di dotto manuale illustrato, ci parla della ""lingua delle colonne"""" della loro invenzione e dell'istituzione dei vari Ordini, passando in seconda battuta a Vitruvio ed il suo De Architectura, per arrivare fino a Leon Battista Alberti, Antonio da Sangallo ed al Vignola. Nella seconda parte l'autore, come in un nuovo esercizio di lettura, ci porta per mano a far visita ai più bei monumenti di Firenze, chiese, logge, palazzi, in un inedito itinerario degli ordini architettonici del Quattrocento."" -
Intrecci e trame. Tessere, cucire, ricamare. Il lavoro delle donne tra manifattura domestica e artigianato d'arte
Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Figline Valdarno, Incisa in Val d'Arno, Reggello e Rignano sull'Arno, Verdi Terre in Toscana. Territorio composito dove ancora nel XIX e XX secolo a dominare è la mezzadria, l'attività agricola, ma con quei tempi e modi tipici delle nostre campagne, che prevedevano forme integrative del reddito familiare fondate, soprattutto, sul lavoro femminile. Un lavoro che si svolge per lo più a casa ma che nonostante la ""domesticità"""" dell'impegno, è espressione di un'antica sapienza e tradizione manuale, conoscenza e perizia muliebre che spesso dall'artigianato sconfina nell'arte. A testimonianza di ciò, questo nuovo prodotto editoriale suggerisce itinerari artistici in cui l'opera da scoprire ed ammirare non è la tela o la scultura di un grande Maestro, ma il prodotto paziente e meticoloso di filatrice, tessitrice, cucitrice e ricamatrice che """"Trame d'autore"""" solleva giustamente dall'anonimato dimesso della colonica o dell'aia, riconducendolo alla dignità di professione ed alta competenza."" -
Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine. Vol. 1: Quadrature e decorazione murale da Jacopo Chiavistelli a Niccolò Contestabili.
Il volume, primo della serie, ideato e coordinato dalla professoressa Mina Gregori, si avvale di originali contributi dei maggiori studiosi di storia dell'arte e delle decorazioni in età sei-settecentesca, passando al vaglio i singoli ambienti prodotti nel gusto dell'""epoca"""" delle maggiori residenze nobiliari fiorentine e toscane. Si giova di un corredo illustrativo di assoluta novità, che costituisce la parte preponderante della pubblicazione, accompagnato, in parallelo, da una puntuale e insieme distesa trattazione scientifica."" -
L' emancipazione ebraica in Toscana e la partecipazione degli ebrei all'Unità d'Italia
L'Unità d'Italia fu un momento determinante nel processo di emancipazione della minoranza ebraica che da quel momento poté affacciarsi al mondo politico, culturale e artistico italiano con la possibilità di recitare un ruolo da protagonista. Emancipazione ebraica quindi come elemento fondante della nuova identità liberale che trovò in Toscana, regione con una storia democratica parzialmente consolidata, terreno fecondo. Il volume, che racchiude gli atti dell'omonimo convegno (Livorno, Pisa, Firenze, 28 febbraio-1 marzo 2011) rappresenta una grande occasione per ricostruire nelle sue molte sfaccettature il contributo dato dalla piccola ma vitale popolazione ebraica del Granducato alla costruzione dell'identità nazionale. Dal fermento della Nazione ebrea di Livorno al rinnovamento della sinagoga di Pisa nel progetto di Marco Treves, dalla svolta ""scientifica"""" negli studi ebraici e biblici alla saga delle donne ebree nell'Italia unita, fino al Tempio monumentale di Firenze, edificio il cui primo progetto fu proposto proprio nel 1861 e che una volta inaugurato divenne per l'ebraismo toscano il simbolo più evidente della ritrovata libertà."" -
Ardengo Soffici: la Toscana in Europa. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 13 ottobre 2012-27 gennaio 2013)
Catalogo della mostra Ardengo Soffici e l'Europa in Toscana, che si svolgerà a ottobre presso il Museo Soffici di Poggio a Caiano (PO), a cura di Luigi Cavallo, uno dei più profondi conoscitori della cultura italiana del secolo scorso. I dipinti di Soffici sono custoditi, in diverse raccolte pubbliche e private, nel spazi del museo connessi con la Villa dell'Ambra. Luigi Cavallo è uno dei più profondi conoscitori della cultura italiana del secolo scorso. Ma con Ardengo Soffici ha un legame veramente speciale, che lo ha portato ad una confidenza quasi intima con la personalità e la figura di uno dei protagonisti del nostro Novecento. Dal 2004, anche per volontà degli eredi, Cavallo è divenuto perfino proprietario della casa di Soffici a Poggio a Caiano, che sta recuperando con un restauro conservativo che rispetta in toto l'ambiente austero in cui l'artista visse la massima parte della sua esistenza. Con delle sorprese: come il ritrovamento, proprio a casa Soffici, della cornice originale del grande quadro futurista ""Tarantella dei pederasti"""", del 1913."" -
Genova tra Rivoluzione e Impero. Patrimonio artistico, mercato dell'arte, progetti museografici
Il volume ripercorre le vicende occorse al patrimonio artistico genovese tra il 1797 e il 1815: dalla soppressione degli ordini religiosi alle politiche di concentrazione e smistamento dei beni artistici attuate dal governo della Repubblica ligure e dal governo francese, alla disamina del mercato dell'arte attivo a Genova negli anni tra Rivoluzione e Impero, al progetto non realizzato di creare un museo civico nei locali della soppressa casa professa di San Filippo Neri. Accompagna il testo una ricca Appendice documentaria che raccoglie documenti provenienti da archivi pubblici italiani e francesi. -
Tredici complessi monastici. 1953-2013. Ediz. illustrata
"Sono arrivato qui. Ho preso il mio carnet da disegno, come d'abitudine. Ho disegnato la strada, gli orizzonti, ho inserito l'orientamento del sole, ho 'fiutato' la topografia. Ho deciso la posizione"""". Con queste parole Le Corbusier tratteggia il preludio al suo progetto per il Couvent de la Tourette a Eveux sur l'Arbresle, avviato nel 1952 da Couturier, padre dell'Ordine dei Dominicani. In quel decennio germinano anche i progetti per l'abbazia statunitense di St. John's a Collegeville, disegnata da Marcel Breur e per il Convento per le Carmelitane Scalze a Bonmoschetto, composto da Gio Ponti. Il 1968 sancisce il completamento dell'abbazia Saint Benedictusberg, a Mamelis Vaals, icona della teoria """"spatial number"""" messa a punto da Dom Hans Van Der Laan, a cui si interessa anche Louis Kahn per gli studi del Dominican Sister's Motherhouse in Pennsylvania. Con il nuovo millennio il complesso monastico si rivela per molti progettisti ambito privilegiato di ricerca e occasione per esplorare nuove forme di connessione tra l'interiorità della meditazione, gli spazi per la relazione, l'architettura e il paesaggio. I monasteri progettati da John Pawson, Pierre Thibault, Durisch+Nolli, Jensen&Skodvin, Renzo Piano, Edoardo Milesi, preceduti da quelli ideati da Franco Antonelli, Gabetti&lsola e dai Maestri del secolo scorso, sono riuniti in questa antologia costruita con gli studenti del Laboratorio di progettazione del primo anno della Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano." -
Percorsi di pietra. Progetti per Barberino Val d'Elsa
Barberino Val d'Elsa, come molti altri centri storici minori della Toscana è a tutti gli effetti una preesistenza ambientale degna di essere tramandata, non solo per la sua memoria, ma anche per la sua carica di progettualità, entrambi paradigmi di riferimento per un'idea contemporanea sul valore dello spazio urbano. Anche se minore il centro urbano di Barberino mostra nelle sue misure e nelle sue proporzioni la rappresentazione di un'unitarietà che nel tempo l'architettura ha smarrito: i rapporti tra edifici, il connettivo urbano, i luoghi collettivi, gli ambiti della scena urbana, testimoniano la natura di una città che non nasce per parti ma è espressione di un carattere comune, un carattere che il progetto contemporaneo potrebbe senza difficoltà interpretare. Il disegno della città, dei borghi collinari in Toscana quasi inevitabilmente trae spunto dai segni tracciati nella campagna, dall'ordine naturale dell'ambiente rurale, dalle geometrie dei paesaggi. Il tutto sembra collegarsi ad un'estetica naturale che si fonda sulla tradizione come espressione massima della realtà. I progetti per il centro storico di Barberino intendono operare su quel difficile legame tra passato e futuro, nel tentativo di mantenere inalterato l'alto livello estetico che in Toscana la città riesce ad avere con la campagna. In questi progetti la città murata di Barberino si apre verso la campagna attraverso delle architetture che mantengono un buon livello di lettura del paesaggio circostante. -
Arte e architettura. L'esperienza teorica nell'opera di Leonardo Savioli. Ediz. illustrata
Nel paradigma classico il disegno è rivelazione di verità e rappresentazione del pensiero filosofico; esso è in relazione alla realtà e all'apparire, mentre in quello tecnico-scientifico, prevale sempre più il segno fino alla cosiddetta morte della rappresentazione per cui il disegno si fa sempre più simulacro del vero. Fino al XVIII secolo, nella storia del disegno in architettura, prevale il pensiero classico per il quale è strettamente funzionale alla conoscenza delle leggi immutabili della natura e dove la tecnica serve appunto allo svelamento della verità. Successivamente cadono i miti, i grandi valori scompaiono e l'uomo comincia a vivere fuori dai fondamenti del passato. Nel dopoguerra in Italia si fa avanti il nuovo regionalismo che si traduce nell'espressionismo della quotidianità neorealista di Giovanni Michelucci, nell'organicismo con la componente umanista come elemento di persuasione di Leonardo Ricci e nel metodo di contaminazione di linguaggi figurativi come condizione subliminale di Leonardo Savioli. Savioli lavora sul concetto di arte come fare come formare il cui contenuto è l'artista in se stesso e il suo spirito. Attraverso le Lezioni universitarie, gli Scritti, il Carteggio, il Corpus dei disegni grafico-pittorici, delle pitture e delle architetture, si evidenzia cosi una nuova forma di spazio, che nasce dall'integrazione metodologica fra arti figurative e architettura. -
Concia al vegetale. Storia, produzione e sostenibilità del distretto della pelle. Santa Croce sull'Arno e Ponte e Egola. Ediz. italiana e inglese
Concia al vegetale: un profumo remoto, un tuffo nel Basso Medio Evo: «Conciaj, conce, lavorazioni di pelle, ma anche mercati e snodi di traffici, pelli da conciare o anche secche e salate …». Dal profondo Trecento, nel sanminiatese, nomi di pellicciai e cuoiai, e un’artigianale “concia delle pelli”. Nell’Ottocento i primi conciatori, i luoghi della concia. Nel Novecento le innovazioni. L’autarchia stimolò e incrementò la produzione della “vacchetta” e del cuoio da suola, secondo l’antica formula con le scorze di lecci e castagni. Singolari figure di imprenditori … «Si è cominciato con una botte da vino … con una cinghia sopra che si faceva girare…in queste botti da vino ci si faceva i fori, ci si faceva gli zipoli, si faceva lo sportello…». Anni Sessanta, venne l’addio alla Casa-concia, nacque l’associazionismo, fu una forza vincente. Razionalizzazioni produttive, soluzioni ambientali, le pelli e il cuoio nel villaggio globale. L’incontro con la moda, il recupero della tradizione, fu natural sensation, dura ancora oggi. -
Memorie al magnetofono. Mauro Pellicioli si racconta a Roberto Longhi
L'interesse per una più approfondita conoscenza degli eventi legati alla Conservazione e al Restauro avvenuti nel passato e per una riflessione sui suoi fondamenti teorici attuali, sta progressivamente crescendo; questo grazie alla consapevolezza di dover fondare gli studi e l'attività di restauro su basi storiche e teoriche più solide. La collana ""Storia e teoria del restauro"""" vuole rivolgersi agli addetti ai lavori e al mondo delle Università, fornendo sia una adeguata sede dove sviluppare la ricerca e il dibattito, sia la possibilità di reperire importanti materiali di studio. La collana è articolata su due serie: gli """"Studi"""", destinati a presentare ricerche e studi in forma monografica o antologica e i """"Documenti"""", in cui verranno pubblicati o ri-pubblicati importanti materiali di studio."" -
Il paesaggio nell'opera di Giuseppe Poggi per Firenze capitale
Il volume analizza in maniera completa e dettagliata il piano di Giuseppe Poggi per Firenze capitale, anche con l'intento di evidenziare l'influenza che esso ha avuto nella conformazione del paesaggio urbano e dei suoi caratteri identitari. La trattazione dei temi di natura paesaggistica ed urbanistica è accompagnata da una sezione finale dedicata all'analisi dello stato conservativo degli arredi e dell'apparato vegetale progettati da Poggi per i viali urbani e per i giardini. La complessità dell'opera poggiana risulta essere ancora un tema di grande attualità scientifica ed assume particolare rilevanza alla luce delle imminenti celebrazioni per l'anniversario di Firenze capitale. -
Le fortezze di Portobello e del Rio Chagres a Panama. Un progetto di documentazione per la tutela del patrimonio e lo sviluppo di siti UNESCO
Il disegno, strumento di analisi del paesaggio, è impiegato per decifrare il patrimonio storico architettonico e interpretare il carattere della baia di Portobello e della Fortezza di San Lorenzo del Chagres. Il volume riporta uno studio condotto da docenti e ricercatori per disvelare le tracce della storia e raccontare ciò che rimane dell'opera edificatoria degli ingegneri militari che hanno progettato le difese spagnole contro la pirateria inglese. Dal rilievo tradizionale all'utilizzo delle tecnologie digitali per la produzione di modelli tridimensionali, l'architettura storica, il villaggio e le fortezze, vengono ricostruiti in un ambiente virtuale nel quale possono trovare nuove opportunità di sviluppo per favorire la crescita e la tutela del paesaggio reale. -
L' immagine riflessa. Ediz. illustrata
La pubblicazione è il catalogo della mostra itinerante che coinvolge i comuni dell'empolese Valdelsa e del Chianti fiorentino. Il cardine della mostra è la grande tela, oltre 2 metri per 6, formata da ben 65 ritratti degli operai della Shelbox gli ""invisibili"""" che da mesi lottano per mantenere il posto di lavoro e sui quali si è posato lo sguardo dell'artista: un tappeto di sguardi e sorrisi che raccontano una realtà, quella lavorativa, in grave crisi. L'arte contemporanea vuole essere un mezzo, un linguaggio con il quale si può parlare di crisi, di lavoro, ma soprattutto vuole mantenere alta l'attenzione sul problema lavorativo, perché gli operai che hanno perso il lavoro non debbano mai sentirsi degli """"invisibili"""".""