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Villaggi fantasma nelle valli occitane
Nelle pieghe delle valli occitane, dalle Alpi Marittime alle valli valdesi, sono nascosti luoghi insoliti e spesso dimenticati: borgate abbandonate, chiese, santuari, forni, villaggi minerari diruti con una storia antica, altrettanti segni di una civiltà montanara ormai scomparsa. Luoghi spesso situati in ambienti di grande valore paesaggistico, di cui però a volte non è rimasto che qualche brandello di muro, dov'è possibile rintracciare le testimonianze delle comunità?alpine di lingua e cultura provenzale che, con l'opera paziente di tante generazioni, sono riuscite ad addomesticare queste terre di montagna, difficili eppure bellissime, facendone un luogo di vita e di lavoro. Un volume di itinerari insoliti, alla portata di tutti; per ciascuno, una scheda tecnica con l'accesso a ogni sito e un apparato iconografico inedito, approfondimenti sulla storia, la cultura, l'arte popolare e le tipologie architettoniche alpine. Quando la montagna è uno specchio sul passato. Il nostro passato. -
Le più belle sterrate delle Alpi occidentali. Avventure in 4 x 4
Dalla leggendaria Via del Sale, sulle cime di confine tra Piemonte, Francia e Liguria, alla fantastica Strada dei Cannoni tra le valli Maira e Varaita, dalla storica Strada dell'Assietta alla «lunare» Strada della Gardetta, passando per altri irripetibili percorsi sulle montagne del Nordovest, tra Marittime e Graie. In più, l'«Intervalliva», un vero e proprio raid in 4x4 dalla val di Susa a Ventimiglia, un'incredibile concatenazione di colli, valichi, sterrate che salgono e scendono sulle montagne di 12 valli toccando i punti più spettacolari di quattro regioni alpine. Descrizione degli itinerari, cartografie, consigli tecnici e informazioni sulla percorribilità dei percorsi, notizie sulla storia delle strade, curiosità, un ricchissimo apparato iconografico: un cocktail straordinario per stimolare il gusto dell'avventura in 4x4 in alcuni fra i più imperdibili panorami delle Alpi occidentali. Un libro innovativo, dedicato a coloro che amano viaggiare in alta montagna con un mezzo a quattro ruote (meglio se 4x4), sia per il semplice piacere di muoversi su strade antiche che hanno fatto la storia della viabilità di confine sia per raggiungere luoghi mitici nel cuore della natura selvaggia delle Alpi occidentali. -
I sentieri più belli del Trentino: tra laghi, panorami e rifugi
Il viaggio sui sentieri del Trentino continua. Dopo il fortunatissimo Le più belle escursioni panoramiche in Trentino, Furio Chiaretta propone 25 nuovi splendidi itinerari. In questa selezione di escursioni, tutte le gite offrono panorami straordinari, a cui si aggiungono, lungo il percorso o come punto di arrivo, numerosi laghi, mete ideali per il pic-nic o per un momento di riposo, e rifugi in cui si può sostare o pranzare. 16 itinerari, poi, si snodano ad anello, consentendo di ammirare panorami sempre differenti in salita e in discesa, e tra i motivi di interesse ci sono anche le testimonianze della Grande Guerra, presenti in 9 itinerari. Le escursioni sono sempre facili (con un paio di conclusioni ad anello un po' più impegnative), i dislivelli e le lunghezze non sono eccessivi e alcune passeggiate si possono fare in mezza giornata. Tutte le gite si possono effettuare dall'inizio dell'estate all'autunno, e alcune sono adatte anche alla primavera e al tardo autunno. Il meglio delle montagne del Trentino. Non resta che infilare gli scarponi e partire... -
Dolomiti delle meraviglie
25 itinerari alla scoperta delle Dolomiti. Dal Brenta a ovest alla Croda dei Toni a est, passando per tutti i gruppi principali dei Monti Pallidi: Pale di San Martino, Odle, Sassolungo, Latemar, Catinaccio, Tofane, Tre Cime di Lavaredo, Cristallo, Sorapìss, Civetta, Marmolada, Sella... Percorsi ad anello e sentieri panoramici, itinerari classici e altri più appartati, selvaggi o edulcorati da impianti e strutture ricettive, ma sempre affascinanti e adatti a tutti gli escursionisti. Per ciascun itinerario: una cartografi a realizzata ad hoc, una scheda tecnica, la descrizione del percorso, un'eccezionale apparato iconografico, approfondimenti naturalistici, storici ed etnografici sui luoghi protagonisti delle escursioni. Una guida originale. Per scoprire che, anche se sono probabilmente le montagne più frequentate al mondo (forse perché sono anche le più belle...), le Dolomiti non sono sempre troppo affollate. Basta allontanarsi un poco dai percorsi più battuti o solo di pochi metri dai sentieri per poter vivere una natura più autentica, più solitaria e selvaggia. In una dimensione diversa, spirituale. -
35 castelli imperdibili del Veneto
I castelli in Veneto sono una presenza tutt'altro che trascurabile, anche se un po' meno appariscente rispetto alle celeberrime città d'arte. Eppure tra le loro mura si sono scritti capitoli cruciali della storia d'Italia e d'Europa. Situati in posizione strategica tra i valichi, i laghi, la pianura e l'Adriatico, molti sorsero tra tarda antichità e alto Medioevo a presidio delle vie di comunicazione e come baluardo contro scorrerie e invasioni e dopo il Mille divennero appannaggio delle agguerrite casate nobiliari che si contendevano il dominio sul territorio. Dopo aver raggiunto il massimo splendore tra Duecento e Trecento, i castelli abbandonarono progressivamente, complice l'imporsi definitivo della Serenissima sulla terraferma, l'austera veste di manieri per indossare quella lussuosa di dimore patrizie, avviandosi verso una languida decadenza fino al recupero odierno. In queste pagine cerchiamo di raccontarne l'affascinante epopea insieme alle imprese, ora truci ora sublimi, delle grandi dinastie - dai Carraresi agli Estensi, dagli Scaligeri di Mastino e Cangrande ai da Romano del titanico e controverso Ezzelino III - che vi hanno vissuto, plasmandone in modo indelebile la memoria. -
35 castelli imperdibili del Friuli Venezia Giulia
Terra di confine tra la Mitteleuropa e il Mediterraneo, il Friuli-Venezia Giulia è stato protagonista della grande storia: dai fasti romani all'occupazione longobarda, dagli splendori del Patriarcato di Aquileia al dominio veneziano, dalla Grande Guerra ai drammi del secondo conflitto mondiale continuati nel Dopoguerra. Vicende che, in misura diversa, hanno lasciato tracce indelebili nei tanti castelli che punteggiano questo territorio, sia nelle pianure solcate dai fiumi che nelle zone collinari a ridosso delle grandi direttrici alpine. Sontuose dimore di nobili famiglie, non di rado di origine germanica, che nel Medioevo vi si stabilirono acquisendone i relativi predicati, i manieri friulani e giuliani sono stati testimoni nei secoli di assedi, incursioni, saccheggi e distruzioni, l'ultima delle quali, in occasione del terribile terremoto del 1976, ha segnato la memoria collettiva della regione e dei suoi abitanti. In queste pagine abbiamo cercato di raccontare la storia di queste ?sentinelle di pietra? e delle casate che, tra luci e ombre, vi hanno vissuto alternando ascese repentine a fragorose cadute, travolgenti passioni e cruenti delitti, crolli e rinascite. -
10 itinerari alla scoperta degli Etruschi
Dieci itinerari in Toscana alla scoperta degli Etruschi. Cinque percorsi nell'Etruria settentrionale, tra le foreste del Casentino, le colline fiorentine e il medio corso dell'Arno, le province di Pisa e Livorno con l'eccellenza di Volterra, le Colline Metallifere e la necropoli di Populonia intorno a Piombino, il Grossetano con la necropoli di Vetulonia, il Senese. Due nell'Etruria tiberina, il primo lungo l'alto corso dell'Arno da Bibbiena ad Arezzo e, in parallelo al corso del Tevere, sino a Cortona, e un secondo dedicato a Chiusi e alle terre del mitico re Porsenna. Nell'Etruria meridionale, infine, tre itinerari di visita nei possedimenti della potentissima Vulci, dal mare di Talamone alle campagne di Sovana. Musei e collezioni, grandi e piccole, pubbliche e private, necropoli, resti di mura e porte urbane, templi, strade, avori, gioielli, ori, bronzi, vasi, ceramiche: tutto ciò che degli Etruschi oggi è accessibile al grande pubblico in Toscana, in un arco di tempo che va dal IX al I secolo a.C. Otto secoli di storia che hanno influenzato il crescere parallelo della potenza di Roma. Tutte le informazioni per la visita, un ricco apparato iconografico, le cartine delle principali aree archeologiche: un libro originale, per lasciarsi affascinare dalla civiltà etrusca e dalle meraviglie dei paesaggi toscani. -
35 borghi imperdibili. Umbria
Borghi dell'Umbria. L'Umbria è il cuore verde d'Italia, secondo una definizione ormai un po' abusata. Certo è un cuore vivo, vivace, che trova negli innumerevoli borghi che punteggiano i suoi colli scrigni preziosi, colmi di storie da scoprire senza fretta, pezzi di un universo fatto di terra, tempo e fantasia, creato dalla natura e dal lavoro millenario dell'uomo. I borghi dell'Umbria raccontano una terra speciale, luogo di grandi contrasti e insieme di grande armonia. La spiritualità dei santi che ne hanno percorso le vie (Francesco e Benedetto, solo per citare i più famosi) convive con una cucina straordinaria (il tartufo, il vino, l'olio e via dicendo) e con la convivialità terrena che ne è naturale corollario; un Appennino selvaggio si fonde e si completa con il paesaggio umano fatto di castelli, pievi, piccoli centri fortificati che racchiudono capolavori immortali di artisti come Perugino, Pinturicchio, Donatello e tanti altri; un legame forte con il passato etrusco, romano e medievale si affianca alla capacità di tenere lo sguardo rivolto al presente, grazie a un'attenzione diffusa per temi attualissimi come la mobilità lenta, la cura per l'ambiente, la salvaguardia dei patrimoni immateriali. Borghi dell'Umbria: una scoperta continua. -
La costa toscana
Nell'immaginario collettivo la Toscana è città d'arte e dolci paesaggi collinari, curatissimi borghi storici e campagne coltivate. Il mare scompare; eppure, la regione può contare su quasi 400 chilometri di costa continentale, a cui si aggiungono le sette splendide isole dell'arcipelago; è però un mare diverso rispetto a quello di molte altre zone turistiche italiane, molto meno antropizzato. E proprio qui sta la forza della Toscana marittima: la storia ha tenuto lontano l'uomo preservando il paesaggio e l'ambiente, custodendo habitat unici e tradizioni. Una costa selvaggia, libera, sincera, a volte difficile da scoprire e da vivere, ma sempre emozionante e molto varia. Anche i luoghi più turistici, come la Versilia, l'Elba o l'Argentario, hanno saputo trovare un equilibrio, una dedizione alla tutela che in troppe parti d'Italia è finita sotto il cemento e sotto i condoni. Un libro per esplorare una Toscana poco conosciuta, intrisa di Mediterraneo in tutte le sue forme, che si svela chilometro dopo chilometro in modi sempre nuovi e sorprendenti. LE MERAVIGLIE DELLA VERSILIA Forte dei Marmi - Seravezza - Pietrasanta - Camaiore - Viareggio - Da Torre del Lago Puccini a Vecchiano. LIVORNO E LA SUA COSTA Livorno, la Venezia e le fortezze - Livorno, dallo scoglio della Regina al Romito - Castiglioncello e Rosignano - Gorgona. LA COSTA DEGLI ETRUSCHI Cecina - I borghi delle colline - Bolgheri e i Supertuscan - Da San Vincenzo a Populonia - Piombino - Dentro la val di Cornia. ELBA, PIANOSA E MONTECRISTO: LE PERLE DELL'ARCIPELAGO Da Portoferraio a Marciana Marina - Da Marciana Marina a Marina di Campo - Da Marina di Campo a Porto Azzurro - Da Porto Azzurro a Portoferraio - Píanosa - Montecristo. MAREMMA Follonica - Le Colli Metallifere - Punta Ala e Castiglione della Pescaia - Parco della Maremma - Talamone - Magliano in Toscana. LA LAGUNA E L'ARGENTARIO Orbetello - La laguna e i tomboli - Porto Santo Stefano - Isola del Giglio - Argentario - Porto Ercole - Ansedonia e Cosa - Capalbio - Giannutri. -
Napoleone a Torino e in Piemonte
Un libro che ricostruisce la grande storia del Piemonte e dell'Europa, dalla Rivoluzione francese al 1815, e che comprende gli anni di guerra, insurrezioni e rivolte, l'occupazione francese, la fuga del re, l'annessione del Piemonte allo Stato transalpino. Ma non solo. Tra le pagine di questo volume si affronta anche la vita quotidiana nei dipartimenti piemontesi, con l'amministrazione affidata prima a governi provvisori, poi al governatore Camillo Borghese. Si trattò di meno di un quindicennio, ma contraddistinto da straordinari mutamenti legislativi, politici, economici, culturali, sociali, urbanistici, a volte compiuti, altre solo accennati, destinati comunque a lasciare memoria e conseguenze durature anche dopo la Restaurazione, preparando lo Stato sabaudo al Risorgimento che sarebbe cominciato pochi decenni dopo la feconda parentesi napoleonica. Tutto il Piemonte napoleonico, con un affascinante apparato iconografico d'epoca. -
Non di sola carne
Alberto Garlanda, la Iena, l'uomo che ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, il cannibale che contattava le sue vittime attraverso il web per poi convincerle a sottomettersi ai suoi perversi appetiti, è appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia e ora il suo cadavere è disteso su un tavolo d'obitorio. Lèvin Alfieri è il medico legale torinese incaricato di eseguire l'autopsia e osserva quel corpo immobile: che cosa distingue il mostro dagli altri uomini? Esita solo un istante, poi inizia il suo lavoro. Per lui è una routine... finché il bisturi, incidendo i tessuti gastrici dell'uomo, lascia venire alla luce un anello. Quel cerchietto d'oro è familiare, molto familiare a Lèvin: è la fede nuziale di sua madre. Da quel momento scatta una convulsa corsa contro il tempo, una macabra caccia al tesoro lungo una scia di sangue che sembra ripercorrere la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Lèvin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome. Un thriller che immerge il lettore in una spirale di terrore, un incubo da cui è difficile (impossibile?) uscire. Torino, la Costa Azzurra, Roma sono sfondo e protagonisti di un meccanismo narrativo terribile e perfetto. Dove, come un gioco di scatole cinesi, l'orrore succede all'orrore. E non è detto che ci sia una fine... -
I cattivi ragazzi
Andrea e Marco, due studenti come tanti, sono gli scomodi testimoni di un evento inquietante: le torbide acque del lago Piccolo di Avigliana nascondono un terribile segreto a cui non possono più sfuggire. Aldo Sciortino, uno strano personaggio soprannominato «il Pretino», accusato da una serie di lettere anonime di essere un pedofilo, si ostina a stazionare giorno dopo giorno su una panchina di fronte all'area giochi del parco della Pellerina. Osserva i bimbi, e nulla più. Due storie parallele (ma nella realtà non è vero che due rette parallele non s'incontrano mai...) che metteranno a dura prova il dottor Stelvio e i poliziotti della Omicidi torinese. Dovranno affrontare il male più oscuro e devastante, quello in grado di nascondersi, mimetizzarsi, mutare sembianze come in un gioco di specchi. Un romanzo torinese che parla del qui e ora, che parla di noi. Che mette in scena le peggiori paure che ci ossessionano e non osiamo confessarci. Un esempio di noir metropolitano contemporaneo. Duro, senza fronzoli, in cui i confini tra legge e crimine non sempre sono così netti... -
L' educazione può uccidere
Tutto sembra (quasi) perfetto per Ulisse, marito della bellissima Sara e padre della preadolescente Maia, educatore professionale alla Maddalena, un centro residenziale-assistenziale in cui sono ospitati ragazzi e adulti con patologie psichiatrico-comportamentali. Poi, d'improvviso e senz'alcuna ragione apparente, la moglie scompare. Tutto fa pensare a una banale storia di tradimento, ma le ore passano, Sara non torna e alcuni indizi (i vestiti trovati sulla spiaggia, i messaggi sul cellulare di una collega) fanno pensare a qualcosa di ben più drammatico. La polizia inizia a sospettare di Ulisse, che in pochi giorni si trasforma da marito amorevole in ricercato per il possibile omicidio della moglie. Ulisse, in compagnia di Maia, è costretto a scappare, a cercare di scoprire da solo la verità nascosta dietro la scomparsa di Sara, in una spirale d'azione sempre più serrata, convulsa, violenta. Un'odissea thriller fra Torino e Sestri Levante. Un tranquillo paesaggio quotidiano che all'improvviso si trasforma in incubo. Un romanzo duro, psicotico, spiazzante. Più reale del reale. -
Peccato di gola
L'immutabile quiete della val Sangone è scossa da un fatto cruento: il cadavere di un curato viene ritrovato in canonica con un profondo taglio alla gola. La matassa s'ingarbuglia a mano a mano che al primo morto se ne aggiungono altri. Quale filo li lega? In apparenza non ce ne sono e poi, a complicare le cose, spunta anche un personaggio che nessuno è in grado d'identificare, ma che riesce a dare corpo alla paura che si è impossessata dei valligiani. Una paura sorda, serpeggiante, che semina sospetto e diffidenza spingendo la gente ai comportamenti più strani. Ma proprio in quella palude d'irrazionalità Leo avrà l'intuizione che porta alla verità... -
Fantasmi di montagna. Escursioni ai più spettacolari luoghi abbandonati sulle Alpi del Nordovest
Fantasmi di montagna. Un'inedita serie di straordinarie escursioni dal col di Nava al Monte Rosa, in alcuni fra i più spettacolari paesaggi alpini del Nordovest, alla scoperta di incredibili luoghi nascosti tra valli e cime di Piemonte e Valle d'Aosta: forti diruti, antiche ferrovie decauville, dighe ormai vuote e funivie abbandonate al cospetto di alcune delle cime più alte d'Europa, intere stazioni sciistiche chiuse e spopolate, miniere dismesse. Luoghi di vita e di lavoro che oggi sono muti testimoni di un mondo montano finito per sempre. Un vero viaggio alla scoperta dei ruderi silenti di una civiltà alpina antica e moderna (in certi casi perfino contemporanea) ormai inesorabilmente scomparsa e che è possibile riscoprire, esplorare, rileggere. Cartine, altimetrie, livelli di difficoltà, tempi di percorrenza, periodo consigliato, un ricchissimo apparato iconografi co, approfondimenti storici e naturalistici su luoghi e ambienti attraversati. Alla ricerca della montagna perduta: il piacere dell'escursione, l'avventura della scoperta. Fantasmi di montagna sulle Alpi del Nordovest. -
25 piazze imperdibili dell'Emilia-Romagna
La «piazza», da secoli teatro dei principali eventi cittadini, è una componente essenziale di ogni centro urbano del nostro Paese; fonde in sé storia, arte, architettura, tradizioni e quotidianità, afferma il senso di appartenenza degli abitanti e rafforza il passato comune che li lega ai secoli di storia che li hanno visti protagonisti proprio in quel luogo. Non fa certo eccezione l'Emilia-Romagna, un territorio teatro di straordinarie stratificazioni storiche, sociali, artistiche. Di ogni piazza emiliano-romagnola questa guida offre lo stesso schema: le caratteristiche di fondo (religiose, politiche, mercantili e architettonico-urbanistiche), la storia, la descrizione di palazzi, cattedrali e degli arredi anche minori che la compongono. Poi l'eventuale presenza nei pressi di raccolte museali, mentre in altri casi sono i palazzi a essere i musei di se stessi, aprendo sale e collezioni. In chiusura una serie di leggende e curiosità connesse al luogo, agli edifici e ai personaggi storici che li hanno frequentati e un approfondimento sulle manifestazioni folcloristiche di radici secolari che ancora si svolgono in piazza. Una guida diversa. Perché se le città dell'Emilia-Romagna avessero un'anima (ma siamo sicuri che ce l'hanno), è proprio nelle sue piazze che bisognerebbe cercarla. Le piazze: Piacenza . Castell'Arquato. Vigoleno. Fontanellato. Parma. Gualtieri. Guastalla. Reggio Emilia. Carpi. Modena. Bologna. Cento. Ferrara. Imola. Faenza. Ravenna. Forlì. Terra Del Sole. Cesena. Rimini. San Leo. -
Lombardia insolita e misteriosa. 35 viaggi tra i luoghi più inconsueti della regione
In quale edificio lombardo sono riuniti (caso più unico che raro) una Danza macabra, un Trionfo della morte e un Incontro tra i tre vivi e i tre morti, bizzarrie iconografiche sul tema della caducità umana legate a varie tradizioni europee? E che cosa si cela dietro l'inspiegabile allineamento definito la «Stonehenge del Bresciano»? Qual è l'origine dei misteriosi «massi avelli» del triangolo lariano? Quali presenze sembrano infestare castelli e antiche dimore in molte province lombarde, dall'Oltrepò Pavese al Mantovano, dal Lodigiano al Cremonese, e quali sono le storie che hanno indotto la fantasia popolare a tramandarne le leggende nei secoli? O ancora: qual è il significato delle «scacchiere» che ricorrono all'esterno e all'interno della basilica di Sant'Ambrogio? Questi e molti altri «misteri» popolano le pagine del libro che avete tra le mani. Perché, dietro il suo apparente pragmatismo, la Lombardia è punteggiata da villaggi utopistici, città fantasma, cattedrali dalle mille leggende, personaggi visionari o eccentrici, scienziati geniali, santi, artisti e condottieri, per i quali le vicende storiche s'intrecciano a episodi leggendari. Chi pensa di conoscere tutto della storia, dell'architettura e dell'arte lombarde rimarrà dunque sorpreso dalla ricchezza di questa guida. 35 luoghi da non perdere. Per ognuno: descrizione, informazioni per la visita, un apparato iconografico realizzato ad hoc. Un volume per partire alla scoperta della Lombardia più insolita e misteriosa. -
Goodbye, Merkel. Perché per sedici anni ha comandato lei
Settembre 2021: dopo sedici anni d'ininterrotta gestione del potere, si chiude l'era di Angela Merkel. Negli oltre tre lustri alla guida della Germania, la Kanzlerin ha visto passare davanti a sé quattro presidenti americani, due presidenti cinesi e tre presidenti della Commissione Europea (oltre che nove presidenti del Consiglio italiani). Che cosa c'è dietro questa continuità straordinaria, che ha fatto della cancelliera la donna più potente del mondo? Dalla biografia intima alle scelte geopolitiche, un libro fondamentale per capire la parabola di Angela Merkel e per rileggere la nostra storia recente. Ma anche per comprendere dove andrà la Germania dopo di lei e, soprattutto, che cosa sarà dell'Europa negli anni a venire. Con una prefazione di Gian Enrico Rusconi e una postfazione di Lucio Caracciolo. -
Qui gatta ci cova! Parlare e scrivere con gli animali. Proverbi, espressioni e modi di dire che si richiamano al mondo animale
Un libro che indaga le ragioni etimologiche e storiche che stanno dietro alla nascita e all'evoluzione di frasi ed espressioni ancora oggi di uso comune, pur se spesso legate a un mondo ormai distante dalla nostra contemporaneità. Attraverso aneddoti, notizie storiche e letterarie, l'autore risale all'epoca in cui il contatto (e lo scambio di conoscenze) tra uomo, animali e natura era molto più stretto di oggi. Un dizionario diverso dal solito, divertente e colto insieme, semplice e agile da consultare. Voce per voce, un viaggio inedito e appassionante attraverso la lingua italiana, per soddisfare curiosità linguistiche e scoprire i segreti lessicali e metaforici che stanno dietro ad alcune parole, frasi e detti popolari riguardanti gli animali nel loro rapporto con l'uomo. Quanto del nostro sapere popolare è stato trasmesso ed è sopravvissuto attraverso i modi di dire legati al mondo animale? «Proprio grazie a «proverbi, espressioni e modi di dire» sopravvivono conoscenze che, se si limitassero al presente, andrebbero poco oltre gli animali da compagnia. È quanto ben meglio di noi storici possono dimostrare gli esperti di paremiologia (lo studio scientifico dei proverbi). Spesso se ne consiglia addirittura l'uso per rendere vivace l'esposizione: avviene in scuole di giornalismo e addirittura in scuole di scrittura (non era certo così in quella di Giuseppe Pontiggia). I modi di dire sopravvivono anche quando il loro riscontro con la realtà è ormai flebile se non assente: le parole mostrano di avere vita più lunga degli oggetti a cui si riferiscono» (dalla prefazione di Giuseppe Sergi). -
Gli antichi popoli del Piemonte. Dal paleolitico all'età dei Celti e dei Liguri
Le caverne del monte Fenera, i villaggi neolitici della Rocca di Cavour, di Chiomonte e di Alba, le stele del Canavese, le incisioni rupestri del monte Bego, le palafitte di Viverone e Mercurago, le necropoli e i villaggi di Liguri e Celti: sono solo alcuni esempi di un tessuto archeologico straordinario, che traccia l'immagine inaspettata di un Piemonte perfettamente inserito in circuiti di scambio su scala europea. Attraverso i passi alpini e lungo i fiumi viaggiarono individui e beni pregiati, come le splendide accette in pietra verde del Monviso e il rame dei giacimenti delle Alpi. La scoperta di aree cerimoniali dell'età del Rame mostra come anche il Piemonte abbia conosciuto le prime società piramidali, quasi in sincronia con lo sviluppo delle società protourbane d'Oriente. Nell'età del Bronzo, poi, s'infiltrarono nella nostra regione i primi gruppi protoceltici; il territorio ha restituito alcune delle più antiche iscrizioni celtiche al mondo, mentre i costumi e la società dei Liguri e dei Celti ci sono noti attraverso le parole degli storici greci e latini e grazie ai reperti che l'archeologia continua a portare alla luce. La grande avventura della preistoria in Piemonte, dalle origini fino alla romanizzazione, alla scoperta di un patrimonio archeologico, storico e culturale unico, eppure ancora poco noto al grande pubblico. Un viaggio affascinante alla ricerca delle nostre radici più lontane.