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35 borghi imperdibili. Borghi delle Alpi piemontesi
35 borghi imperdibili delle nostre montagne dalle valli cuneesi all'Ossola. Santuari dell'architettura alpina incastonati in paesaggi di straordinario valore ambientale e storico. Villaggi di pietra e di legno rimasti intatti nei secoli. Storie di masche e contrabbandieri, di carbonai e pittori girovaghi. Straordinari capolavori dell'arte medievale e rinascimentale da scovare nelle pieghe delle valli, cappelle campestri e piloni votivi, antiche strade selciate, meridiane e mulini. Feste popolari e prodotti enogastronomici unici, tramandati per secoli dalla sapienza delle popolazioni montanare. Testimonianze di una civiltà senza tempo, in parte scomparsa, ma ancora leggibile fra i muri di pietra di questi 35 borghi. Per ciascuno: itinerario d'accesso, informazioni pratiche per la visita, approfondimenti su storia, prodotti tipici, tradizioni culturali ed enogastronomiche. Dalle valli cuneesi all'Ossola, c'è un mondo antico e irripetibile da scoprire. Sulle nostre montagne. -
35 borghi imperdibili. Borghi del gusto in Piemonte
Il Piemonte è una regione speciale. Oltre a un patrimonio storico, architettonico, artistico di straordinario valore e ancora in buona parte da esplorare, soprattutto fuori dalle strade più battute dal turismo di massa, vanta una cultura agricola e gastronomica tradizionale che ha pochi eguali nel nostro Paese. Prodotti antichi che la sapienza contadina ha saputo tramandare nel corso dei secoli, che hanno le loro radici in singolarità territoriali, climatiche, storiche che rappresentano un unicum. E se molti sono già noti e hanno fatto diventare la regione protagonista del gusto a livello mondiale, molti altri sono ancora lontani dai riflettori mediatici e valgono la pena di essere scoperti, conosciuti, apprezzati. Ed ecco la sfida di questo libro: mettere insieme 35 borghi da non perdere per la loro ricchezza storico-artistica e che nel contempo sono luoghi in cui nascono prodotti che sono simboli della cultura contadina, espressione dell'intimo legame tra le genti piemontesi e il loro territorio. 35 borghi del gusto: un turismo diverso. Da godere con gli occhi, con il cervello e con il palato. -
35 borghi imperdibili. Borghi abbandonati del Piemonte
In Piemonte, in particolare su e basse e medie montagne che caratterizzano tutto il territorio regionale, dall'Appennino ligure all'Ossola, sono nascosti luoghi insoliti e spesso dimenticati: villaggi abbandonati, chiese, santuari, forni, borghi diruti con una storia antica, insediamenti minerari ormai abbandonati, tracce di una cultura millenaria sparita per sempre, eppure ancora perfettamente leggibile. In alcuni casi, la natura ha riconquistato il suo ruolo e ha inghiottito le costruzioni, in altri gli abitanti sembrano essere appena usciti dalle loro case, lasciandosi dietro i mobili, le suppellettili, gli oggetti intimi della vita quotidiana. Sono piccoli borghi spesso situati in ambienti di grande valore paesaggistico, dov'è possibile rintracciare le testimonianze delle comunità montanare che, con il paziente lavoro di generazioni di donne e di uomini, sono riuscite ad addomesticare queste terre dure, difficili eppure bellissime. -
Le spie del duce
La storia di un'Italia avvolta dai mille tentacoli di una piovra informativa che tutto vede e su tutto riferisce. Una nazione tenuta in pugno dalle «polizie», più o meno segrete, di Mussolini: dalla polivalente Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) alla famigerata Ceka di Amerigo Dúmini; dal sofisticato controllo politico esercitato da Arturo Bocchini sulla polizia, che opera per sventare i numerosi tentativi di attentato al duce, all'onnipresente e misteriosa OVRA; dal SIM (Servizio Informazioni Militare) alla rete dei diplomatici-spie attivi nell'identificare (e spesso eliminare) gli oppositori del regime che operano all'estero. E poi i protagonisti, i personaggi, le spie: Luca Osteria, Carmine Senise, Amerigo Dúmini, Arturo Bocchini, Carlo Del Re, Pitigrilli. La parabola dei grandi gerarchi, gli splendori e le miserie degli apparati politico-ideologici del fascismo: il lato nascosto (e spesso più efferato) del regime. -
25 luoghi per le vacanze invernali nel Triveneto
25 perle delle Alpi orientali, in Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dalla Paganella alle Alpi Giulie: sport invernali, strutture per un turismo all'insegna del rispetto per l'ambiente, una gastronomia tutta da scoprire e un patrimonio artistico e naturalistico ricchissimo e irripetibile. Per ogni borgo, approfondimenti tematici per conoscere meglio gli ambienti visitati, schede tecniche con cartine e QR code per individuare i luoghi e i percorsi per raggiungerli, un apparato iconografico ricchissimo, un elenco degli eventi durante la stagione invernale, tutte le informazioni per organizzare al meglio il proprio soggiorno. Una guida d'autore, per scoprire le grandi montagne del Nordest d'inverno. -
35 castelli imperdibili della Toscana
Con le sue straordinarie città d'arte la Toscana, culla del Rinascimento, è da sempre sinonimo di Bellezza. Molto meno conosciuto è il suo ingente patrimonio di castelli, che conta decine di rocche e fortezze millenarie immerse in panorami da sogno. La gran parte di essi conobbe il suo apogeo tra Medioevo e Rinascimento, quando furono teatro delle sanguinose lotte tra guelfi e ghibellini e delle venture (e sventure) di tante nobili schiatte: dai Malaspina ai conti Guidi, dagli Aldobrandeschi agli Orsini. Furono secoli travagliati che videro intrighi e usurpazioni, battaglie e assedi, morti illustri, amori e tradimenti: tutte vicende i cui «segreti» i manieri toscani, dall'alto dei loro spalti merlati, sigillarono nelle loro mute pareti di pietra. Quella che rivive in queste pagine è una storia di principi illuminati e tiranni, conti e imperatori, briganti e capitani di ventura, poeti e letterati. Che si dipana tra gente comune e nomi altisonanti - Federico II ed Enrico VII, Ghino di Tacco e Castruccio Castracani, Dante e Ariosto, Leonardo e Brunelleschi - si sublima nei fasti di casa Medici e infine sprofonda, decadendo languidamente, in un lungo e «romantico» oblio. -
25 piazze imperdibili della Toscana
La «piazza», da secoli teatro dei principali eventi cittadini, è una componente essenziale di ogni centro urbano del nostro Paese; fonde in sé storia, arte, architettura, tradizioni e quotidianità, afferma il senso di appartenenza degli abitanti e rafforza il passato comune che li lega ai secoli di storia che li hanno visti protagonisti proprio in quel luogo. Se possibile, questo è ancora più vero per la Toscana, luogo d'irripetibili stratificazioni storiche, sociali, artistiche. Di ogni piazza toscana questa guida offre lo stesso schema: le caratteristiche di fondo (religiose, politiche, mercantili e architettonico-urbanistiche), la storia, la descrizione di palazzi, cattedrali e degli arredi anche minori che la compongono. Poi l'eventuale presenza nei pressi di raccolte museali, mentre in altri sono i palazzi a essere i musei di se stessi, aprendo sale e collezioni. In chiusura una serie di leggende e curiosità connesse al luogo, agli edifici e ai personaggi storici che li hanno frequentati e un approfondimento sulle manifestazioni folcloristiche di radici secolari che ancora si svolgono in piazza. Una guida diversa. Perché se le città della Toscana avessero un'anima (e forse ce l'hanno), è proprio nelle sue piazze che bisognerebbe cercarla. -
35 borghi imperdibili. Borghi del Trentino
Trentino. Già il nome, nel succedersi delle consonanti ora dure ora liquide, ne prefigura il territorio variegato, fatto di armoniosi contrappunti: la fertile e dolce campagna della Piana Rotaliana e le fiere cime delle Dolomiti del Brenta, le sponde quasi mediterranee del lago di Garda e i ghiacciai della Marmolada. Qui la natura parla con la sua voce più pura e si esprime non solo nei boschi e nelle pinete che rivestono i pendii, nei prati fioriti, nei praidei così caratteristici da essere tutelati a livello ambientale, ma anche nei paesaggi addomesticati dall'uomo, come le distese di frutteti della val di Non di cui la mela è regina. Ma poi c'è anche la storia, quella delle comunità che qui si insediarono in tempi antichissimi e che in epoca medievale diedero vita ai borghi: gli stessi che hanno attraversato i secoli riuscendo a fermare il tempo nelle loro viuzze di ciottoli, nei vòlti, nei lavatoi che danno ristoro nelle giornate assolate e nelle case in pietra e legno dove uomini e animali condividevano vita e spazi. Sono luoghi dove le tradizioni resistono inalterate creando un'atmosfera lenta e quasi sospesa, nella quale trovare una parentesi di tranquillità rigenerante per il corpo e lo spirito. -
Le più belle escursioni panoramiche in Trentino
Il Trentino è un paradiso dell'escursionismo e del trekking. Dal parco naturale Adamello-Brenta alle Dolomiti di Fiemme e di Fassa, dalle Pale di San Martino al monte Bondone, dal Pasubio alla Marmolada, le montagne trentine costituiscono un catalogo inesauribile di opportunità escursionistiche: cime panoramiche, colli, rifugi, laghi incastonati in paesaggi incantevoli, forti e altri luoghi straordinari per natura e per storia. Questo volume raccoglie una selezione di 25 itinerari imperdibili, facili e accessibili a tutti gli escursionisti, scelti dall'autore per il loro eccezionale valore panoramico; itinerari classici e altri meno noti, ma altrettanto spettacolari e remunerativi per i camminatori. Per ciascun itinerario, una scheda tecnica con tutte le informazioni per organizzare l'escursione, la cartina del percorso e un apparato iconografico realizzato ad hoc. Uno strumento per organizzare una vacanza in Trentino o anche solo per programmare e realizzare una giornata sulle montagne più spettacolari del Nordest. -
Morire è un attimo. La prima indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana
Eritrea, 1935. L’Italia mussoliniana prepara la guerra d’Abissinia. Massaua – perla del Mar Rosso e fiore all’occhiello della prima colonia italiana – è scossa da due brutali omicidi: un noto imprenditore cittadino e un impiegato di banca vengono trovati decapitati. I sospetti si concentrano sugli agenti del Negus etiopico Hailé Selassié, coinvolti nelle settimane precedenti in sanguinosi scontri di frontiera con le truppe italiane. Ma Aldo Morosini, maggiore dei Reali Carabinieri, non è affatto convinto di questa versione di comodo. Stretto fra le pressioni dei superiori e la ricomparsa di un vecchio (e mai dimenticato) amore, cerca con ostinazione altre piste. E, con l’aiuto del fedele sottufficiale Barbagallo e dello scium-basci Tesfaghì, segue le tracce di una vecchia scimitarra yemenita e di una foto ingiallita dal tempo. Indizi che faranno riemergere dal passato una torbida vicenda di interessi e tradimenti. E costringeranno Morosini a inseguire l’assassino nell’infernale deserto della Dancalia e sui verdi altopiani di Cheren e Asmara. Atto di nascita di un personaggio unico nel noir italiano, Morire è un attimo inaugura una saga in cui suspense e minuziosa ricostruzione storica della società coloniale portano il lettore al centro di un mondo che è sì di finzione, ma ha tutti i crismi della realtà: il lettore vive con Morosini, frequenta con lui i caffè degli italiani d’Africa, percorre le ambe e le valli di Eritrea e d’Abissinia... Un incalzante viaggio nel tempo e nello spazio. -
Sui sentieri dei forti tra Veneto e Trentino
Dopo la cessione del Veneto all'Italia nel 1866, l'impero austroungarico, pur sconfitto, era riuscito a ottenere una linea di confine facilmente difendibile e una porta aperta verso l'Italia in caso di guerra: il saliente trentino, incuneato tra l'Adige e il Brenta, un'autentica punta di lancia diretta verso la pianura lombardo-veneta. Tra il 1906 e il 1916, gli austriaci costruirono su quella linea di confine una cintura di forti (ben sette) per assicurarsi una testa di ponte offensiva e proteggersi da eventuali attacchi italiani. A sua volta, per contrastare i forti imperiali, il regno d'Italia costruì una corona di possenti fortificazioni, che serravano gli altopiani di Asiago e di Serrada, controllavano dall'alto la val Sugana e la val Cismon e cingevano un vasto territorio che arrivava alle valli del Pasubio. Proprio su queste montagne, caratterizzate da paesaggi di grande bellezza, sono state scritte alcune delle pagine più dure ed epiche del primo conflitto mondiale. Ecco, dunque, un'inedita selezione di percorsi alla scoperta dei forti sugli altopiani fra Veneto e Trentino. Per ogni itinerario: cartine, tempi di percorrenza, un ampio apparato iconografico, le indicazioni pratiche per la visita. Di ciascun forte, inoltre, vengono descritte le caratteristiche tecniche e vengono narrati gli eventi bellici che li hanno visti protagonisti. Una guida per camminare sui sentieri della storia. -
Una donna di troppo
1935: l'Italia e il regime fascista cercano d'imporsi fra le grandi potenze internazionali per trovare «un posto al sole». La guerra con l'Abissinia è ormai imminente. Ma in Somalia, dove il generale Rodolfo Graziani sta per lanciare l'offensiva dal fronte sud, alcune morti misteriose fanno serpeggiare l'inquietudine nella popolazione e mettono a rischio l'avanzata delle truppe italiane. C'è chi immagina sabotaggi delle spie del Negus, ma s'ipotizza anche l'azione di bande criminali. Le forze di polizia locali non sembrano in grado di risolvere il caso. Graziani, però, non ha tempo da perdere né può permettere che questa situazione d'incertezza si prolunghi. Dall'Eritrea viene inviato a investigare il maggiore Morosini. Lo accoglie un'afa oppressiva, un clima ostile fatto di monsoni, intrighi e trame di potere. L'indagine entra tra le pieghe oscure della società coloniale, che dietro la facciata di perbenismo riproduce, amplificati, i vizi della madrepatria. Morosini incontrerà tanti ostacoli, pochi amici e molte donne. Una di troppo. -
Le rose di Axum
Febbraio 1936: in piena guerra di Abissinia, nelle saline di Massaua, retrovia del conflitto, viene scoperto il cadavere di un indigeno torturato e sfigurato. Sembra un caso di ordinaria amministrazione: e infatti le autorità coloniali lo liquidano come una banale vendetta fra clan eritrei. Invece l'omicidio dell'ignoto indigeno finirà per intrecciarsi con una torbida vicenda di spionaggio e complotti internazionali che condurrà il maggiore Morosini fino alla mitica città di Axum, capitale di uno dei regni più misteriosi dell'antichità africana. Durante il viaggio il maggiore dovrà anche scortare un gruppo di archeologi tedeschi giunti in Etiopia per recuperare la mummia di Caléb, il più grande fra i re dell'antica civiltà axumita. Ma Morosini scoprirà che dietro la facciata della missione scientifica si celano scopi ben più oscuri e inquietanti. E che i nuovi compagni di avventura non sono ciò che appaiono. Destreggiandosi fra agguati e omicidi, serpenti e scorpioni, agenti segreti e fascinosi fotoreporter in gonnella, predoni abissini e monaci copti, il maggiore ricomporrà i tasselli del mosaico, scoprendo la verità che si cela dietro le «rose di Axum». -
1940: la guerra sulle Alpi occidentali
Giugno 1940: l'Italia entra in guerra. È la ""pugnalata alla schiena"""" contro la Francia sulle Alpi Occidentali. A ottant'anni esatti dagli eventi, la cronaca di quei giorni: i retroscena politici e diplomatici, le fortificazioni alpine e il presidio dei confini, l'impreparazione dell'esercito, i fatti bellici. Gli scontri al Moncenisio, al Monginevro e al Piccolo San Bernardo, nelle Alpi Marittime e in alta valle Stura, la distruzione dello Chaberton e i tentativi di avanzata sulla Costa Azzurra, fino all'armistizio. Con uno notevole apparato iconografico e una cartografia realizzata ad hoc per seguire giorno per giorno lo svolgersi delle operazioni militari sulle montagne tra Piemonte e Francia."" -
Intrigo ad Asmara. La quinta indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa orientale italiana
Gennaio 1937. Non è più la piccola, afosa e sonnolenta Massaua a fare da cornice alla nuova avventura del maggiore Aldo Morosini. Dopo la proclamazione dell’impero, Morosini entra a far parte della nascente Polizia dell’Africa Italiana (PAI) e, insieme al maresciallo Barbagallo, si trasferisce nella sfolgorante Asmara, all’epoca la città più bella, dinamica e moderna del Continente Nero. Non sono inizi facili. Quasi subito, infatti, il maggiore s’imbatte nel caso di una ragazza meticcia seviziata e strangolata che, si scopre, frequentava come prostituta d’alto bordo gli ambienti altolocati della capitale eritrea. E mentre indaga, Morosini si trova anche a dover gestire le pressioni di un agente dell’OVRA, la polizia segreta del Duce, al quale deve prestare aiuto per controllare le presunte infiltrazioni comuniste nella colonia in sostegno alla resistenza antitaliana in Etiopia. Tra femmes fatales, agenti segreti, giornalisti impiccioni, ribelli etiopi e cospiratori in uniforme, Morosini si trova invischiato in un intrigo scivoloso, che sembra coinvolgere anche le alte sfere militari. E, in una corsa contro il tempo, dovrà provare a sventare un attentato ordito contro il viceré Graziani nella nuova capitale dell’impero: Addis Abeba. -
Il fantasma di piazza Statuto
Sarà capitato anche a voi di soffrire d'insonnia. Alla settantenne signora Annetta capita tutte le notti. E resta lì, nel suo letto, ad ascoltare gli inquietanti rumori provenienti dalla mansarda dei vicini, dallo studio dell'ormai scomparso pittore Ettore Doro, di cui l'anziana signora è stata domestica e portinaia. Nella casa dell'artista, genio inclassificabile e viveur appartato come solo un vero torinese sa essere, vivono la sorella Maria - impegnata a catalogare le opere del fratello - e il nipote Corrado, taciturno nerd che consuma la vita davanti allo schermo del computer. Chi, ogni notte, oltre quella parete, s'intrufola nello studio? Un ladro alla ricerca di qualche capolavoro nascosto o il fantasma di Ettore Doro? Annetta assolda per le indagini l'imperturbabile occultista Angelo Piola. Per il lettore, che senza quasi accorgersene si ritrova prigioniero nei panni dell'arzilla vecchietta, comincia un viaggio sghembo ma incalzante, capace d'inchiodare alla pagina: sedute spiritiche e vernissage, la Torino un po' vacua e opportunista dei salotti culturali, la città blasé, razionale e illuminista, e quella esoterica, fino alla scoperta (condita da un omicidio e altri coup de théâtre) dell'inimmaginabile segreto del pittore. -
Paradiso e inferno a Torino
Questa è la storia di Nord. Arrivato bambino dal Polesine spazzato dal Po, all'inizio degli anni Settanta entra nelle file della 'ndrangheta che impera a Torino. Fa tutta la trafila: dai furti d'auto alle rapine a mano armata, dal racket alla manovalanza specializzata nell'industria dei sequestri. Infine diventa «fuciliere», killer al servizio del boss don Vito Codispoti. Regolamenti di conti, eliminazione di bande rivali, scambi di favori con la mafia. E soldi, tanti soldi: «La lira ci cade di tasca e non dobbiamo fare neanche la fatica di raccoglierla, intanto altra si è già accumulata». Una storia di perdizione, e poi, forse, di redenzione (reale o di comodo). Questa è anche la storia di Torino negli anni Settanta e Ottanta. La città del terrorismo e del clan dei Catanesi, dell'omicidio Caccia e dello scandalo delle tangenti, dei rapimenti eccellenti e delle infiltrazioni nel palazzo di Giustizia. -
Il legionario della val di Susa
I pm torinese Silvia Matteis è in difficoltà. Chi è il contadino valsusino, ex legionario, che in procura sta confessando un'incredibile ma circostanziata serie di delitti? Uno squilibrato, un mitomane o un vero serial killer, capace di uccidere con spietata freddezza e senza apparenti motivi? Che cosa c'è di vero nei suoi rapporti con i servizi segreti? E con l'armeria di Susa che ha messo in piedi un traffico illegale d'armi a cui non sembrano estranei alcuni esponenti dei carabinieri e gli stessi Servizi? Chi, tra depistaggi, zone d'ombra, tentativi d'inquinamento delle indagini e maneggi giudiziari, sta cercando d'intimidire Silvia Matteis spedendole un proiettile in busta chiusa nel bel mezzo delle indagini? -
Il talpa
Un cadavere senza testa, mani e piedi viene scaricato nel bosco di Leo Delfos, ex commissario capo dell’anticrimine parigina, a Giaveno, suo paese natale, dove desidera solo trascorrere una tranquilla pensione. Lo scopre per caso, in compagnia del vecchio compagno di scuola Carlo Galletti, detto il Talpa. E siccome uno sbirro è uno sbirro per sempre, Leo accetta la sfida scoprendo, un passo dopo l’altro, prima l’identità del morto e poi i suoi trascorsi nei cinque giorni in cui è stato in paese prima del macabro omicidio. Viene così a contatto con il mondo degli ex carcerati, con torbide storie di sesso e trame internazionali che s’intrecciano e sovrappongono... La strada verso la verità sarà lunga e tortuosa. E senza esclusione di colpi. Un noir d’ambiente, con un passo e una nitidezza di scrittura tutti transalpini, intriso di una classicità narrativa capace di costruire la suspense a poco a poco, partendo dallo sguardo (limpido e insieme quasi affettuoso) posato su luoghi e caratteri. -
Sulle tracce di Longobardi. Italia settentrionale
Nel 568, guidati dal loro re Alboino, i Longobardi, fiera stirpe guerriera venuta da Nord, varcarono le Alpi Giulie conquistando, in pochi anni, gran parte dell'Italia. Il loro regno durò poco più di due secoli fino alla conquista di Carlo Magno (774), salvo il ducato di Benevento che si conservò autonomo fino all'avvento dei Normanni. Seppur relativamente breve, la parabola dei Longobardi ha inciso in maniera profonda nella nostra storia. Il volume, incentrato sull'Italia settentrionale - cuore pulsante del regno - racconta la complessa eredità artistica, architettonica e culturale lasciata dai Longobardi sul territorio e ci accompagna alla scoperta dei luoghi che li videro protagonisti: dai monumenti del sito seriale Unesco alle capitali e residenze, dalle chiese alle abbazie, dai monasteri alle necropoli, senza trascurare i musei che custodiscono le testimonianze della loro vita materiale riemerse con gli scavi archeologici. Il risultato è il vivido ritratto di un popolo che ha saputo fondere il proprio retaggio tribale e «germanico» con la tradizione romano-bizantina, gli influssi pagani con la spiritualità cristiana, dando vita all'unicum irripetibile (e incredibilmente affascinante) che sta alla base del nostro Medioevo.