Sfoglia il Catalogo ibs019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 921-940 di 10000 Articoli:
-
Troppo tardi, tesoro
Il matrimonio di Phoebe è un fallimento. Duncan, suo marito, ben presto si rivela freddo e poco comunicativo, come tutta la sua famiglia che sembra preoccupata solo di salvare le apparenze e di non varcare i limiti di un soffocante perbenismo. Ma non è tutto oro quello che luccica: misteri sepolti e inconfessabili passioni si nascondono dietro la facciata di quella gente all'apparenza tanto perfetta. Questo scuoterà Phoebe dal suo letargo e la spingerà a trovare un nuovo amore e a dire al marito pentito che la rivuole con sé: ""Troppo tardi, tesoro!"""""" -
Tutte signore di mio gusto. Profili di scrittrici contemporanee
Nei profili di scrittrici del Novecento che compongono questo libro si ritrovano sparsi, si rispondono come un'eco e si lasciano ricomporre in un quadro d'insieme alcuni nuclei di pensieri attorno ai quali si è recentemente costruita la nuova scrittura delle donne. L'impegno politico di Elsa Morante nel dar voce alla storia, l'esplorazione tragica della condizione umana di Anna Maria Ortese, la lezione vivissima ancor oggi sul destino femminile di Virginia Woolf, la costante vocazione autobiografica di Marguerite Yourcenar sono alcuni dei temi toccati dell'autrice. Un patrimonio di pensieri, di pagine, di intuizioni universali che ha ancora bisogno di essere esplorato, rivelato, osservato con attenzione e affetto particolari. Compagne di vita, compagne di strada le scrittrici che popolano questo libro hanno saputo comunicare, hanno saputo rendere la vita di chi legge più chiara e vivibile, attraverso la loro personale e preziosa presa di coscienza. -
La trappola
Richard e Liffey, giovani e felici sposi londinesi, durante una gita nel Somerset si imbattono in un delizioso cottage dall'aria romantica, coperto di rose rampicanti e di artistiche ragnatele. Perché non cambiare vita, lasciare i logoranti ritmi cittadini e abbandonarsi alle lusinghe della natura? Liffey è entusiasta, Richard un po' meno ma non riesce a opporsi ai desideri della sua dolce metà. E così scatta la trappola. Avendo calcolato male le distanze, Richard resta in città tutta la settimana e arriva solo nel weekend. Liffey si ritrova alle prese con le difficoltà della sua nuova vita e con i suoi vicini: una coppia affiatata di contadini con cinque figli, in cui il marito, approfittando della sua ingenuità, le si infilerà nel letto, e la moglie, che ha la fama di strega, preparerà per lei decotti con erbe tutt'altro che salutari. Richard, rimasto solo a Londra, sviluppa la sindrome del dongiovanni e seduce la segretaria, la moglie del suo migliore amico e una ragazzina conosciuta per caso. Per fortuna il ciclo vitale fa il suo corso e Liffey, che ha smesso di prendere la pillola per assecondare i ritmi della natura, rimane incinta. Il suo corpo si trasforma lentamente grazie al piccolo essere che le cresce rigoglioso in grembo come la campagna attorno. La sua nascita avrà la meglio sulle tempeste ormonali e le distrazioni campestri, e la dolce Liffey si godrà un meritato lieto fine. -
Non c'è niente che fa male così
Caterina ha sei anni quando una tragedia sconvolge la sua vita, spazzando via la sua innocenza e peggiorando il difficile rapporto con la madre e quello impacciato con il padre. Undici anni dopo, in un diario ritrovato, scopre inaspettatamente l'identità del colpevole di ciò che è accaduto. Da quel momento Caterina sente di avere un'unica missione: conoscerlo e distruggerlo. Lui è Marco, avvocato trentaseienne, un Peter Pan fallito, un marito mediocre e un pessimo padre, alla continua ricerca di qualsiasi emozione in grado di allentare la noia della sua vita perfettamente organizzata. Così, quando in una libreria incontra Caterina, apparentemente per caso, cede volentieri all'attrazione che prova per lei. Ma qualcosa sfugge di mano a entrambi, perché gli uomini non sono cose e i sentimenti sono ingovernabili per natura... In un susseguirsi di colpi di scena, i segreti e le verità verranno a galla a poco a poco, gettando un'impietosa luce sui retroscena famigliari, sui pettegolezzi dei vicini e su tutto il mondo degli adulti, ora spettatori inconsapevoli, ora cinici burattinai. Il ritratto di un'adolescenza malinconica e crudele, che non conosce mezze misure, capace di odiare e amare al medesimo tempo, con la stessa intensità. -
Se un giorno dovessi sparire
Maria si reca alla camera ardente di Filippo. Sono passati quindici anni da quando è finito il loro amore, una vicenda ai limiti della follia e, ora, è il momento dei ricordi. 1994. Maria ha vent'anni ed è una ragazza piena di vita e di interessi. Di ritorno da un viaggio in Oriente rivede Filippo, con cui ha una relazione che procede tra alti e bassi, e lo trova molto cambiato. Non sembra più il ragazzo insoddisfatto che ricordava: lui, sempre alla ricerca della verità assoluta, le confida di aver conosciuto un uomo straordinario e dotato di grandi poteri, Gustave, e di aver trovato in lui una guida in grado di indicargli la via. Dopo le vacanze trascorse in Costa Azzurra, Maria parte con Filippo per la Corsica dove, finalmente, incontra Gustave. Fin da subito prova per lui fastidio e diffidenza. Quale segreto nasconde quest'uomo circondato da una comunità di persone che lo venera come un santo, capace di un'infinita dolcezza ma allo stesso tempo di una feroce aggressività? Nonostante alcuni tentativi di resistergli, la manipolazione di Maria sarà progressiva quanto inesorabile. Si sentirà esclusa, l'unica ""anormale"""" che non riesce a capire l'eccezionalità del suo messaggio spirituale. E mentre rischierà di perdere se stessa - in una lotta contro il diavolo tentatore che promette l'amore assoluto in cambio di prove sempre più dolorose - Maria farà i conti con il mostro, il doppio, l'inumano, in un viaggio che diventa una vera e propria discesa agli inferi verso la pazzia..."" -
Il formicaio
Ungheria, primi del Novecento. In un convento femminile, dove la disciplina inflessibile e lo spirito conservatore affliggono da sempre suore e allieve, qualcosa è ""in fermento, anche se dall'esterno si nota a malapena"""". Alla morte della madre superiora, le religiose, da sempre divise da conflitti repressi, si schierano tra quelle che promuovono un profondo rinnovamento - guidate da suor Magdolna - e le paladine della tradizione che vorrebbero eleggere al posto della defunta l'arcigna suor Leona. Su questo sfondo si intrecciano i destini delle donne rinchiuse in questo piccolo formicaio, gli inconfessabili, morbosi ardori tra consorelle - che paradossalmente trovano tra queste mura più libertà che non all'esterno - i goffi flirt tra due preti insegnanti e le allieve, mosse dall'impaziente desiderio di vivere. Ma anche l'ipocrita tentativo di persuadere la giovane Helén a prendere i voti per incamerare il suo patrimonio e la storia di Erzsi Kiràly, spregiudicata ventiduenne che, pur di diventare insegnante (le donne non avevano accesso all'università), si rassegna a vivere in questo ambiente soffocante, contando poi di ottenere una cattedra nella capitale con l'aiuto del suo amante, un deputato del parlamento..."" -
Attraverso un vetro opaco
Ondfej ha trent'anni e un matrimonio scandito da una soffocante routine. Quando, però, il vuoto che si porta dentro prende il sopravvento, abbandona le proprie aspirazioni, il lavoro, la moglie e il figlio rifugiandosi in una vita d'attesa, confortata solo dall'alcol. E suo il monologo con cui si apre il libro, interrotto dalla voce della madre che racconta il sogno infranto di una vita familiare appagante. Affiora così il ritratto di una donna che fruga tra le pieghe del passato per spiegarsi le ragioni dell'infelicità di un figlio che le è sempre stato estraneo. Ma anche quello di una donna che, dinanzi alla propria infelicità, inganna le rughe del tempo curando ossessivamente il proprio corpo e lenisce le ferite dell'anima frequentando corsi che promettono benessere e soddisfazione. Ciascuno parla solo a se stesso in questo ""dialogo"""" a distanza, dove le riflessioni dell'uno servono a colmare le lacune dell'altro, svelando così le omissioni di entrambi. Nessuno dice tutto, forse tutto non si può nemmeno dire e la comunicazione tra loro ha il sapore del malinteso. Vivono vicini ma distanti, autentici nell'impossibilità di comprendersi, come se si guardassero attraverso un vetro opaco."" -
I diari della matrigna
Sappho è incinta di cinque mesi quando lascia il marito Gavin e si presenta a casa della madre Emily con una borsa piena di documenti. ""Lì ci sono i miei diari. Nascondili ma per favore non leggerli."""" Poi si rende irreperibile. Emily è preoccupata, ma da esperta psicanalista non chiede altro che immergersi nei diari della figlia per scoprire il motivo della sua fuga ripercorrendone la vita. Cresciuta all'ombra di un padre scomparso misteriosamente e con una madre che, anziché abbracciarla, prende appunti sul suo sviluppo psico-sessuale, Sappho se ne va di casa appena è in grado e si iscrive all'accademia di arte drammatica dove conosce Isolde, famosa drammaturga ma, soprattutto, prima moglie di Gavin. Quando accetta di trasferirsi da lei tutto cambia: si ritrova ad accudire i suoi figli e diventa la sua assistente (senza mai ricevere alcuna gratificazione), fino a quando Isolde si ammala gravemente e, poco prima della sua morte, Sappho, dopo un frettoloso rapporto sessuale con Gavin - frutto forse della disperazione viene licenziata. Passano gli anni, Sappho è diventata un'affermata sceneggiatrice quando rincontra Gavin e dopo poco accetta di sposarlo. Ancora non sa che convolare a seconde nozze con un vedovo con figli al seguito porta guai. Isobel, la figliastra, non attraversa una fase passeggera di odio nei confronti della matrigna, anzi, escogita di tutto pur di separarla dal padre..."" -
Conseguenza D'Amore
Luglio 2005. Giovanni Monteverdi, quarantanovenne scrittore e professore di letteratura italiana a Berkeley, ritorna in Toscana dopo una lunga assenza per vendere i beni ereditati alla morte della sua unica sorella Artemisia, detta Checca. Ad accoglierlo a Villa Redenta, la grande casa di famiglia, trova un'anziana governante dallo strano nome, Conseguenza D'Amore, che sin dalla prima sera, decide con ostinazione di raccontargli la sua storia. Cresciuta senza conoscere la madre e resa madre a sua volta da una violenza subita, Conseguenza, a soli diciassette anni, è costretta a separarsi da sua figlia Angelica per andare a lavorare come balia da latte in casa della marchesa Eleonora Rampoldi, nobildonna romana. Analfabeta, ma armata di un'innata sensibilità, Conseguenza diventa la sua inseparabile confidente vivendo nel lusso e seguendola in giro per il mondo, dall'Argentina a New York, passando per l'Europa e l'India, ma il suo affetto non impedirà a Eleonora, sempre pronta a infiammarsi per l'uomo sbagliato, di togliersi la vita. Conseguenza trova un nuovo lavoro a Villa Redenta dove si prende cura di Checca, ritenuta da tutti una ""diversa"""": si denuda spesso, parla con gli animali, vive nell'attesa di chi non può più tornare. Fiori freschi e finestre spalancate aspettano i genitori morti da tempo..."" -
I diari 1862-1910
Sof'ja Behrs aveva solo diciotto anni quando sposò Lev Tolstoj. Dal 1862 fino alla sua morte tenne un diario: la storia del matrimonio tra un uomo che ebbe tanti amori - la letteratura, il popolo, la scuola, la natura - e lei, Sof'ja, che aveva soltanto lui per dare un senso alla propria esistenza. È un racconto denso di fatti, impressioni, emozioni, in cui l'ansia e la paura di non essere amata lasciano affiorare il ritratto sincero e appassionato di una donna e di una moglie che per tutta la vita dovette fare i conti con il genio del marito. ""Per il genio bisogna creare un ambiente tranquillo, allegro, comodo"""", scrive, """"al genio bisogna dare da mangiare, bisogna lavarlo, vestirlo, bisogna trascrivere le sue opere un numero infinito di volte, bisogna amarlo, non fornire pretesti alla sua gelosia, perché sia sereno."""" Del tutto impotente di fronte a ciò che accade attorno e dentro di lei, Sof'ja è travolta da una spirale inesorabile, fatta di noia, solitudine, gelosia e tristezza, a cui si aggiungono il fastidio e il distacco di Lev. In lei non viene mai meno l'esigenza di interrogarsi, di sfogarsi e di sognare, pur provando inevitabilmente rancore e odio, che la portano a inscenare commedie isteriche e falsi suicidi. Ma accanto alla debolezza di Sof'ja, al suo costante bisogno di attenzione, stupisce in questo diario la forza con cui non accetta di tacere le sue idee e la sua opposizione: """"Lev"""", scrive, """"parla per frasi fatte"""", servendo così a dovere il grande e ammirato scrittore."" -
Rosanero
Nel centro così storico di Palermo, qualcuno spara a Calogero Mancuso, aspirante capomafia giovane e belloccio. Proprio in quel momento Rosellina Restivo, nove anni, cade dall'altalena e perde conoscenza. Entrambi vengono portati nello stesso ospedale. Quando la bambina si sveglia è strana, violenta e dice un sacco di parolacce, ma nessuno, neanche lei, riesce a capire cosa le sia successo. Sente solo la voce di un uomo uscire dalla sua bocca che non la smette di imprecare. La verità è che Calogero è entrato in lei e riesce a usare il suo corpo come può fare un ventriloquo con un pupazzo. I due impareranno a convivere, ritrovandosi ad affrontare le proprie battaglie insieme: Rosellina a scuola e in famiglia, e Calogero - all'interno della sua cosca mafiosa - la guerra che si è scatenata per la sua successione. Grazie a Rosellina scoprirà cosa significa vivere dall'altra parte della barricata, con l'incubo del pizzo, a cui deve sottostare il padre di Rosellina, e toccherà con mano il valore della lealtà, del coraggio e della tenerezza. Ma soprattutto capirà l'angoscia del tradimento e affronterà un segreto che riemerge dalle pieghe del suo passato. Un romanzo un po' rosa e un po' nero, che mescola il sapore del dialetto siciliano all'italiano, l'innocenza di una bambina all'anima nera della mafia. Un esordio profondo e divertente allo stesso tempo, che intreccia la cruda realtà di una città problematica e magica come Palermo con una storia in cui tutto può accadere. E accade. -
Lasciando il mondo fuori
1907. Alla fine di una sofferta storia d'amore con lo scultore Rodin, la pittrice inglese Gwen John regala all'amica Ursula la tela che aveva dipinto per lui. Ursula la smarrisce, ma questo piccolo e intimo quadro, raffigurante un angolo della mansarda di Gwen a Parigi, passerà nelle mani di sei donne, tutte legate dalla passione per l'arte e dal sottile filo del destino. Charlotte, un'aspirante artista che per il dipinto prova ""un amore a prima vista"""". Stella, un'infermiera, che sarà costretta a venderlo per fuggire da una relazione soffocante. Lucasta, pittrice repressa che lo regalerà al suo amante Paul, che a sua volta ne farà dono alla moglie Ailsa. L'essenzialità della tela - la quiete che emana - darà a quest'ultima la forza di spezzare i legami con la famiglia e inseguire i propri sogni. E infine Madame Verlon, che riuscirà a capire il valore, e non solo, dell'autrice dell'opera. 2006. Dopo essere stato perso, ritrovato, rubato, venduto, smarrito e conteso, il quadro è esposto in un museo di Londra. Una studentessa d'arte, Gillian, osservandolo, ne rimane profondamente colpita... Nessuna delle sei donne vive reclusa, ma tutte arriveranno alla stessa conclusione: sono felici quando restano da sole, lasciando il mondo fuori."" -
Ipazia muore
Poche donne nella storia ebbero la possibilità di distinguersi nelle discipline scientifiche, considerate appannaggio maschile. La più nota, nella tarda antichità, fu senza dubbio Ipazia, scienziata e filosofa, nata ad Alessandria d'Egitto nel 370 d.C., inventrice di strumenti come il planisfero e l'astrolabio. Figlia del matematico Teone, e lei stessa primo matematico donna della storia, fu la più nota esponente alessandrina della scuola neoplatonica, circondata dal rispetto di allievi giunti da ogni angolo del mondo. La fama di Ipazia suscitò l'odio del vescovo Cirillo al punto da fargli tramare la sua uccisione, avvenuta nel 415. Aggredita da un gruppo di monaci fanatici, fu trascinata in una chiesa e uccisa a colpi di conchiglie affilate. Mentre ancora respirava, le cavarono gli occhi come punizione per aver osato studiare il cielo. Dopo averla fatta a pezzi cancellarono ogni traccia di lei bruciandola. Protagonista di una pagina poco nota della storia - raccontata anche nel film ""Agorà"""" di Alejandro Amenàbar - Ipazia è oggi considerata la prima martire pagana del fanatismo cristiano. In questo romanzo l'autrice ricostruisce la vicenda umana della filosofa, con i suoi affetti, la sua sete di conoscenza e il suo bisogno di amore: una donna la cui volontà non diede mai segno di piegarsi a ciò che il destino e la sua epoca le avevano riservato."" -
Tramonto sull'Hacienda Cortés
1920, Messico. Il principe Antonio Aragona Pignatelli Cortés, diretto discendente del conquistatore Hernán Cortés e facoltoso proprietario terriero, si è trasferito da Roma a Cuernavaca, nell'Hacienda di famiglia cadente e abbandonata, per amministrare i loro possedimenti. Famoso per suscitare grandi passioni nelle donne, viene stregato per la prima volta in vita sua da una ragazza, Beatrice Molyneaux, con la sua indomita bellezza - gli occhi scuri, il sorriso luminoso, il corpo flessuoso - la sua intelligenza e l'alone di mistero che la circonda. Per Antonio è impossibile dimenticarla, la desidera e, abituato a ottenere tutto ciò che vuole, la corteggia ossessivamente fino a chiederla in moglie. Beatrice, giovane e ingenua studentessa americana, ricambia il suo amore e, convinta di aver trovato il principe azzurro, accetta di sposarlo. Tutto sembra perfetto e lei non potrebbe essere più felice. Apparentemente affabile e gentile, Antonio si rivela un uomo imprevedibile, perennemente insoddisfatto, incline agli eccessi e alla prepotenza. Sarà solo grazie alla sua forte volontà, all'amore per i campesinos e i più bisognosi, nonché all'amicizia e all'affinità elettiva con la sorella di Antonio, Mariettina, sua alleata, e alle visioni del mistico e veggente Hernán Diaz, che Beatrice non perderà la sua passione per la vita, restando la ragazza che ""sapeva tutto dei cavalli e delle stelle""""..."" -
Il letto di Frida
Frida Kahlo giace sul suo letto, dopo aver subito trentadue interventi, con la gamba destra amputata. L'immobilità la spinge a ripercorrere la sua esistenza. Aveva solo sei anni quando la poliomielite la costrinse a letto per lunghi mesi. ""Se solo potessi volare"""", pensava, """"non avrei più bisogno delle gambe"""", ma la realtà è che quella dolorosa zoppia non l'avrebbe mai più abbandonata. Per evadere dalla solitudine si inventò un'amica immaginaria: Frida alitava sul vetro della finestra e disegnava una porta piccolissima e invisibile attraverso cui la raggiungeva. Non fu che l'inizio di un'esistenza tormentata dal dolore, una vita segnata irreversibilmente dall'incidente d'autobus che compromise la sua spina dorsale per sempre. Ci vollero anni per capire che quel dolore, impossibile da esprimere a parole, poteva e doveva urlare dai suoi quadri: """"Guardatemi, sono viva, mi fa male"""". Frida ricorda l'amore ossessivo per il pittore Diego Rivera, il periodo del loro matrimonio, durante il quale si relegò nel ruolo di moglie del genio, fino al tradimento con sua sorella - proprio le due persone che conoscevano ogni cicatrice e ferita che nascondeva al mondo. Si aggrappò definitivamente alla pittura, esorcizzando a suo modo quell'ineludibile destino che non si era scelta."" -
Lo sguardo di Lily
1844, la giovane Lily Wilson, figlia di una povera vedova di Newcastle, trova lavoro presso la famiglia della poetessa Elizabeth Barrett, di cui diventa cameriera personale. Nella casa di Wimpole Street ogni aspetto della vita famigliare è controllato dal dispotico Mr Barrett, che proibisce alle figlie persino di sposarsi. Elizabeth, affetta da tubercolosi, che per lenire i dolori fa uso di oppiacei, vive quasi sempre reclusa nella sua stanza, ma Lily viene attratta dalla sua intelligenza e, specialmente, dalla forza della sua poesia e delle emozioni che questa le suscita. Nasce una grande confidenza tra le due donne e Lily, a conoscenza della corrispondenza fra Elizabeth e Robert Browning, già affermato poeta, sarà testimone del loro amore, complice del loro matrimonio segreto e della fuga clandestina fino all'arrivo a Firenze. Nonostante le umili origini, Lily vivrà in un ambiente alto borghese, visiterà Londra e Parigi, apprezzerà le poesie di Robert ed Elizabeth dimenticando quasi la sua solitudine. La poetessa dal canto suo troverà in Lily non solo una governante e un'infermiera, ma anche una dama di compagnia, una confidente che le sarà vicina in ogni crisi: dal lutto per la perdita di due bambini alla gioia della nascita dell'unico figlio Pen, dal trionfo letterario ai giorni difficili, quando non sarà nemmeno in grado di alzarsi dal letto... Un romanzo sullo sfondo dell'epoca vittoriana che l'autrice rievoca con grande realismo. -
Ipazia e la guerra tra i sessi
"Perché Ipazia? La concezione della natura e delle relazioni umane di Dora Russell mira a non reprimere gli istinti, ma a guidarli con l'intelligenza, l'educazione, la democrazia. Questa visione distica della vita in cui il sesso è parte determinante della personalità individuale e relazionale viene condensata nel pamphlet """"Ipazia e la guerra tra i sessi"""", scritto nel 1925. La brevità del trattato non deve però trarre in inganno rispetto al contenuto e alla sua attualità. Diviso in cinque capitoli, il testo parte da figure di donne e uomini storici e mitologici - da Ipazia a Giasone e Medea, Artemide, Aspasia, Ecuba, Admeto - con l'intento di mettere in luce come problemi nei rapporti fra uomini e donne abbiano trapassato l'antichità fino ai giorni nostri, senza soluzione di continuità. Dora cerca così di dare immanentemente forma e contenuto alle sue idee e a definire le sue pratiche di libertà e amore. Mette pertanto a fuoco la natura delle principali relazioni umane: i rapporti di genere (fra uomini e donne), intergenerazionali (fra bambini e adulti, genitori o insegnanti), politici (fra governanti e cittadini) ed economici (fra datore e lavoratore), civili (fra cittadini che hanno a cuore questioni pubbliche). Queste prospettive sono tutte cogenti e strettamente interconnesse nel libro che qui presentiamo."""" (Marina Calloni)" -
Tutto questo mi appartiene
Alta, la madre, Dzaja, Nara, Ojuna, le figlie, e Dolgorma, la nipote. Cinque donne, cinque destini, cinque voci narranti che ci accompagnano nella loro storia famigliare, dalla steppa sconfinata e sterile della Mongolia alle luci ingannevoli e seducenti della città, dalle tradizionali tende ai prefabbricati della capitale. Dzaja è nata dalla passione di Alta per un cinese della Mongolia interna, Nara dalla violenza subita da un commerciante russò. Figlie illegittime, e quindi di razza mista e impura, vivono nell'emarginazione sopportando derisioni e ingiustizie. Fino a quando un drammatico incidente le porterà a lasciare le Montagne Rosse per trasferirsi a Ulan Bator, sotto la protezione della zia, scoprendo troppo tardi che la donna ha da offrire loro solo un lavoro nel bordello che dirige. Nara si troverà a suo agio nella nuova condizione, mentre Dzaja vivrà nella speranza di riscattarsi, anche per proteggere sua figlia Dolgorma, avuta da uno dei clienti. Ojuna, l'unica figlia di stirpe pura, rimarrà con i genitori, perpetuando, tra orgoglio e frustrazione, i valori e i modelli che fin da piccola le sono stati inculcati. Una saga sullo sradicamento di chi è costretto a piegarsi sotto il peso della realtà, tradendo le proprie radici e le proprie tradizioni, sebbene siano l'unico appiglio per non perdere la propria identità. Una storia di amore e passione, di segreti e tradimenti, di tragedie e speranza, in cui la sconfitta non cancella la forza di andare avanti, nonostante tutto. -
Gurdjieff e le donne del gruppo della Cordata
All'inizio degli anni Trenta, Gurdjieff formò un gruppo speciale di cercatori spirituali, costituito da sole donne, tutte lesbiche tranne una. Gurdjieff era sempre stato riservato circa l'omosessualità, e il perché avesse preso questa decisione, soprattutto nel periodo in cui aveva abbandonato l'insegnamento per dedicarsi alla scrittura, resta tra le scelte più enigmatiche di questo personaggio. Il gruppo, chiamato ""La Cordata"""", perché tutti i membri dovevano aiutarsi come gli scalatori in montagna, era composto da donne talentuose, dall'intelligenza fuori dal comune, artiste e intellettuali. Tra loro, Jane Heap e Margaret Anderson, fondatrici della rivista """"Little Review"""", Kathryn Hulme, autrice del libro Storia di una monaca; Solita Solano, scrittrice, editrice e compagna di Janet Flanner, nei cui appunti si trovano informazioni sul metodo e sulla personalità di Gurdjieff, nonché i dialoghi avvenuti durante i pranzi e le cene con il maestro fino al 1939; Georgette Leblanc, attrice, amante e ispiratrice di Maeterlinck e intima amica di Jean Cocteau, e Dorothy Benjamin, vedova di Enrico Caruso. Attratto dal mistero avvolto attorno a questo gruppo, l'autore ha meticolosamente raccolto materiali archiviati nelle biblioteche statunitensi: scritti, giornali, corrispondenze, diari, e foto qui contenute in un inserto. Emergono ritratti femminili unici e affascinanti, ma soprattutto la profondità, l'originalità e la tenerezza con cui Gurdjieff si adoperò per risvegliare la loro anima e il loro intelletto."" -
Odore di ferro e di cacao
Maggio 1919. Alla morte del notaio Alberto Musino, le quattro figlie scoprono di aver ereditato una villa di cui ignoravano l'esistenza. Violetta, la più giovane e intraprendente, convince la sorella Emma a partire alla volta di Cento, vicino a Ferrara, per prenderne possesso, ma un mistero ben più fitto le attende. ""Villa Libera"""" è infatti abitata da un giovane anarchico, Errico Guastoni, che dieci anni prima aveva ricevuto da loro padre il privilegio di viverci gratuitamente. Il gesto, secondo una lettera, era stato dettato dall'ammirazione per gli ideali politici del ragazzo e dal rimpianto per aver scelto una vita borghese. Incredule e sconcertate, Violetta ed Emma apprenderanno da un vecchio amico del padre la verità sul passato del genitore, legato a eventi drammatici - compreso un omicidio - avvenuti durante la rivolta del Matese nel 1877, che avevano cambiato per sempre il destino della famiglia di Errico. Per tutti è giunto il tempo di affrontare le conseguenze di quei fatti. Errico vedrà sgretolarsi le proprie certezze e sarà costretto ad affrontare le sue fragilità. Diviso fra l'odore di ferro del progresso, quello sensuale del cacao incarnato dalla sfacciata Vera un'affascinante donna futurista che conosce attraverso le lettere rubate alla posta dove lavora - e quello pulito di Violetta con l'innocenza del suo amore, dovrà scegliere se lasciarsi contaminare o perseguire fino alla fine i suoi ideali politici.""