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L' inconscio va in automobile. Un viaggio alla scoperta della personalità degli automobilisti
Aggressività, paura, ansia, desiderio di farsi notare, timore del giudizio degli altri, complesso di inferiorità o complesso di onnipotenza sono alcuni tratti del nostro comportamento che ""spostiamo"""" inconsciamente nel nostro rapporto con l'autovettura. In ogni gesto noi riveliamo chi siamo e come siamo fatti. Il libro prende in esame i diversi comportamenti che abbiamo quando siamo alla guida dell'auto e i rapporti che teniamo con la stessa nell'arco del tempo, come il fatto di """"curarla"""" in modo eccessivo o di arricchirla per renderla più funzionale; in questo modo noi facciamo emergere i tratti della nostra personalità, le caratteristiche e i limiti; si tratta di imparare a leggerli e a tradurli. Nel libro vengono prese in esame la maggior parte delle dinamiche che sono in diretta relazione con l'auto, con la guida e con le implicazioni che ne derivano. In questo scenario a quattro ruote, facciamo vedere quella parte di noi stessi che evitiamo di voler conoscere, ma che ci accompagna nel corso della vita. Il lettore potrà facilmente scoprire aspetti che non sospettava di avere nel bagaglio della propria personalità e, se vuole, porvi rimedio interrogandosi sul loro effettivo significato."" -
Antidecalogo. Dieci racconti
La grande tradizione italiana del racconto rivive in queste dieci storie. Dieci come i comandamenti dell'Antico Testamento. Ma qui la prospettiva è rovesciata, perché ogni racconto narra della violazione di uno dei comandamenti. La tavolozza cui ricorre l'autore varia dal realistico al surreale, dal fantastico al comico. Il libro mette in scena, come in un caleidoscopio, le debolezze e i vizi umani di sempre: lussuria, avidità, bramosia, invidia, menzogna, violenza e ossessione si alternano in un carosello di invenzioni che vanno dall'orrorifico (Sulla rotta di Città del Capo) al crudele (Nel museo) allo spassoso (La cura dell'uva, Giuochi di mano). -
Sciiti nel mondo
Protagonisti politici di primo piano sulla scena mediorientale contemporanea, gli sciiti permangono una realtà poco nota, ma sentita come pericolosa e aliena. Questo libro intende offrire strumenti di conoscenza e di comprensione perché essi vengano collocati nel complesso quadro del mondo islamico. Si tratta di un profilo della loro storia sin dai primi tempi dell'Islam, nei diversi Paesi in cui sono presenti. Vengono messi in luce gli elementi di continuità con il passato e quelli determinati, invece, dal contesto internazionale a noi più prossimo. Accanto ai fatti storici, però, se ne analizza la specificità religiosa e il contributo all'elaborazione teologica e filosofica dell'Islam nel suo complesso. Pensato per i ""non addetti ai lavori"""", il libro costituisce nel contempo una sorta di manuale universitario, utile come tale a chiunque coltivi il settore."" -
I pozzi di Betlemme. Una Palestina che non c'è più
Dalla profondità del pozzo emergono odori, suoni e colori, che si addensano, si compongono, si frantumano e ritornano ancora. Così prende vita il ricordo autobiografico dello scrittore che racconta di se stesso bambino e giovinetto, e insieme, dei luoghi, della gente in mezzo a cui è vissuto e cresciuto, povero ma vivo, intelligente e birichino, sullo sfondo di una Palestina che non c'è più, e in cui arabi ed ebrei vivevano insieme. -
L' arte allo specchio. Il cinema di Andrej Tarkovskij
Autentico interprete di un grande cinema della compassione etica, struggente poeta dell'immagine, maestro riconosciuto a livello internazionale, a suo modo anche teorico del cinema spirituale, il regista russo Andrej Tarkovskij affida alla riflessione culturale del nuovo secolo la modernità problematica di una galleria di temi, simboli e personaggi indimenticabili, scomodi, indomabili testimoni d' accusa all' odierna Crisi dell'Individuo e della Società (occidentale). La sua è un'intensa, lacerante filmografia, dall'""Infanzia di Ivan"""" a """"Nostalghia"""", da """"Andrej Rublev"""" a """"Stalker"""", da """"Solaris"""" a """"Sacrificio"""", ineguagliabile per l'onirismo del tempo narrativo e della memoria, per il coraggio fideistico delle profezie visionarie; in definitiva, per il rigoroso, dolente, solitario protagonismo esistenziale di un originale artista contemporaneo."" -
È brezza divina. Parabole sufi
I sei racconti d'ispirazione sufi che compongono questo libro sono l'espressione creativa dello studio dell'autore e dei lunghi anni trascorsi a Istanbul, città considerata da molti la capitale del sufismo. Come la brezza che soffia sul Bosforo, i racconti di Ambrosio cullano il lettore, facendolo immergere nell'atmosfera calda e vitale delle mevlevihane, i luoghi sacri nei quali i sufi praticano ancora oggi danze e rituali. Una narrazione a un tempo storica e contemporanea, che scorre agile e piacevole, senza tuttavia smarrire le componenti fondamentali dell'esoterismo islamico. -
Spinoza filosofo morale
L'Etica di Spinoza, capolavoro del pensiero moderno, è nota al pubblico principalmente per le sue tesi radicali sulla metafisica e l'epistemologia. Eppure il titolo sembrava promettere altro, ossia una trattazione sistematica di questioni filosofico-morali. Prendendo sul serio questa promessa, Steven Nadler intraprende un percorso inedito tra le pagine del filosofo olandese, con l'obiettivo di riportare alla luce l'etica racchiusa nell'Etica e mostrarne la sorprendente attualità. Nelle tre lezioni qui raccolte, la prosa limpida di Nadler conduce il lettore a scoprire la complessa riflessione di Spinoza sui concetti di bene e male, sulla virtù, sui motivi che ci spingono ad agire, sul carattere morale delle nostre azioni, sull'intreccio insolubile tra egoismo e altruismo che condiziona la ricerca umana del benessere e della felicità. La sfida è pensare che l'esigenza di trattare gli altri in modo benevolo possa scaturire proprio dal fondamentale impulso egoistico che caratterizza il soggetto spinoziano. -
La nave
"La nave è il ponte della salvezza"""", è con queste parole che inizia il romanzo. Scritto nel 1969, descrive una crociera a bordo della Hercules che parte da Beirut e tocca vari porti del Mediterraneo, da Atene a Napoli. Ma i veri protagonisti del romanzo non sono la nave, il mare, o i passeggeri, ma la terra che ciascuno dei protagonisti, tra cui palestinesi, iracheni e libanesi, si porta con sé in una tormentata fuga dalla realtà. La metafora del viaggio della vita, nel desiderio della propria terra, è narrata con delicatezza e modernità da un autore di esperienza occidentale e di cuore orientale, appassionato e ironico, sensuale e cosmopolita." -
La scuola degli Imam. L'Iran e l'educazione religiosa nell'Islam sciita
Maggioranza culturale in Iran e massicciamente presente in Iraq, Pakistan e India, l'Islam sciita è ancora da conoscere e scoprire. Questo libro racconta i capisaldi di una tradizione dottrinale, letteraria e culturale ricchissima. Caratterizzato da una doppia attitudine alla protesta e all'esoterismo, lo sciismo ha al suo centro la figura dell'Imam, paradigma dell'uomo perfetto. Vera roccaforte della trasmissione del sapere è la madrasa, chiamata in ambito sciita hawza ilmiyya, dove i dotti sciiti si formano da secoli sui testi della tradizione giuridica imamita, ma dove oggi discutono anche di filosofia occidentale, nuove tecnologie e bioetica. In un momento storico segnato dal terrorismo dell'Isis, è importante evitare di cadere in pericolose generalizzazioni. Questo libro, rigoroso e puntuale, rappresenta un'occasione preziosa per conoscere l'altra faccia dell'Islam e la sua tradizione culturale, così vicina e spesso trascurata. -
Donne al lavoro nell'Italia e nell'Europa medievali (secoli XIII-XV)
Si è sempre detto, e la maggior parte degli scritti sull'argomento non si stanca di ripeterlo, che le donne nel Medioevo lavoravano, ma lavoravano in casa, tessendo e filando, magari alla luce di una candela ricordando il passato, come ce le dipinge in una lirica Ronsard. Potevano al massimo aiutare il marito nella sua attività, e proseguirla se vedove, ma erano retribuite meno rispetto agli uomini e incapaci di sopravvivere col proprio lavoro. Tutto questo secondo l'opinione tradizionale, viziata da preconcetti e da schemi attuali proiettati sul passato. Questo libro mostra un quadro completamente diverso: donne che lavoravano in tutti i possibili settori, compresa l'edilizia, le miniere e le saline; imprenditrici che si autofinanziavano con propri capitali ottenuti dalla vendita di abiti e gioielli; retribuzioni commisurate ""alle reali capacità"""" e quindi non dipendenti dal genere; donne che col proprio lavoro riuscivano a mantenere se stesse e familiari in difficoltà, o a saldare i debiti dei mariti; nobildonne impegnate nelle attività più varie: dall'organizzazione di laboratori per il ricamo, alla gestione di miniere, alla direzione di opere di bonifica, all'impianto di caseifici."" -
Mangiare donna. Il cibo e la subordinazione femminile nella storia
Un saggio di antropologia che indaga il rapporto e il contributo femminile alla cucina e, in parallelo, la parte che la cucina ha avuto nella determinazione dei ruoli di genere. ""La donna che cucina è un dato così scontato che la sua presenza diviene anonima, si perde nell'universale del ruolo. Il maschio che cucina è invece significativo in modo tale che spesso ha un nome, il nome proprio che segna l'univocità della sua presenza, così spesso negata alle sue colleghe. Ecco a voi il cuoco despota, tanto che colui che dirige il lavoro non si chiama mai il direttore, ma il capo, lo chef. Per questo il suo ruolo è stato sempre più spesso quello del cerimoniere invece di quello del manipolatore della materia. Un ruolo asservito alle problematiche del prestigio, alla rappresentanza che tramite il suo fare si può mettere in atto; creatore di un prodotto che testimonia e pone l'attenzione, più che al puro piacere del suo consumo, a problematiche inerenti lo stato sociale e quindi ai tipi della sorpresa, dell'ostentazione e del meraviglioso. L'uomo, anche in cucina, fa appunto cose più vicine al potere che al piacere."""""" -
Responsabilità. Personale, sociale, politica
Responsabilità è ciò che la gente chiede alla gente. Senso generatore di senso. Un senso che sembra esser perso nel tempo corrente. Una parola che sembra esser desueta e, così, non più collegata a Valore, Morale e Libertà. Fors'anche perché sostituita da sicurezza. Condizione, questa, che ci è posta come la soluzione alla vita non buona che viviamo. E spesso quello che sviluppiamo per arginarne il dilagare altro non è che resistenza. Ma la resistenza è logorante e deve far i conti con quella caratteristica umana che è la sofferenza. Occorre capacità di cura. Una cura che parta dal sé di ognuno ma non si esaurisca nello stesso. E dal sé di ognuno potrà estendersi verso il prossimo altro, a partire dal figlio. Una Responsabilità forte del vaglio operato dal dubbio, dal timore e dalla speranza. Responsabilità è ciò che connota la strada verso il miglioramento della propria umana Umanità allontanandoci dalla condizione di soggetti e spingendoci verso quella di Persone. Consci a sé di sé stessi all'interno delle formazioni sociali in cui ci esprimiamo. Ecco che la Responsabilità Personale si connota di Sociale. E quando è capace di contribuire a ciò che accade traccia con l'avvenire il futuro che sarà. E se la Politica non è l'amministrazione del presente bensì la progettazione di un futuro a cui tendere, dato da prosperità, libertà e democrazia, la Responsabilità di ogni Persona è anche Politica. Presentazione di Claudio Bonvecchio. -
La natura della mente
Da alcuni anni sono le neuroscienze a fare le principali scoperte circa la natura della mente, mentre la filosofia, da sempre interessata a quest'ambito d'indagine, sembra aver fatto un passo indietro. Ma se è vero che, grazie alle neuroscienze, è possibile comporre un modello conoscitivo della coscienza, è anche vero che la filosofia non ha certamente esaurito il suo apporto al dibattito. La filosofia deve continuare a mettere in discussione ogni acquisizione più certa e indicare alla scienza il terreno sul quale si muove. Rifacendosi al pensiero del grande filosofo Emanuele Severino, lo scienziato Stanzani Maserati rimette in discussione i ruoli della scienza e della filosofia nell'indagine circa la natura della mente, spronando la filosofia a non smettere di giocare questa partita. -
Meta(m)orphica: poesia e filosofia. Orfeo, Rilke
Poesia e filosofia: dove finisce il regno della prima e dove ha inizio quello dell'altra? Maturano su terreni diversi oppure condividono, magari solo in parte, il medesimo suolo? Sin dove può arrivare il poeta, e dove invece il filosofo? Chi è il primo, chi il secondo? Cosa produce l'uno, e cosa l'altro? E soprattutto, come agiscono? A che i poeti? E a che i filosofi? Questi e molti altri interrogativi segnano da sempre l'inconsueto rapporto tra due discipline, talora accostate, talaltra disgiunte, raramente sovrapposte e realmente confuse l'una nell'altra, sovente ritenute l'una superiore rispetto all'altra, o viceversa. Questo saggio, in prima istanza e perlopiù, sembrerebbe prendere l'abbrivio nel porto sicuro dell'assurda ma consolidata pretesa della filosofia di poter dire l'essenza del poetare: filosoficamente si tenterà, dunque, nella prima parte, di inquadrare il gesto del poeta e l'essenza della sua opera, inscrivendoli nella struttura formale in cui essi si trovano incardinati e che solo l'atteggiamento filosofico sa cogliere e scrivere. Nella seconda parte si tenterà, d'altro canto, di abbandonare questi strumenti, seppur imprescindibili, e - camminando quasi a mezz'aria - si lascerà che sia la Poesia stessa a tentare, poeticamente, di evocare qualche immagine, seppur sbiadita e costitutivamente incompiuta, intorno a se stessa e al proprio accadere meta(m)orphico. -
Gli illuminati nella società umana
Nella vasta produzione letteraria di Louis Claude de Saint-Martin, detto il ""Filosofo Incognito"""" (Amboise 18 gennaio l743 - Aulnay-sous-Bois 13 ottobre 1803) il breve saggio """"Eclair sur l'association humaine"""", pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1797, è stato per lungo tempo trascurato, immeritatamente. Infatti, in questo testo, Louis Claude de Saint-Martin dimostra pienamente tutta la propria enorme sensibilità sociale ed esoterica analizzando i guasti della società umana ed offrendo i presupposti per una """"illuminazione"""" della medesima, ottenibile attraverso l'apertura ai principi spirituali da egli realizzati tramite un lungo percorso di ricerca interiore. In molti punti del saggio possiamo riscontrare elementi di incredibile attualità, a conferma del fatto che guerre, rivoluzioni, capovolgimenti della società, tragedie, conquiste sociali - spesso più apparenti che reali - ben poche modifiche hanno purtroppo apportato all'egoistica impostazione delle umane società, impostazione stabilita da pochi per il governo di molti. Come Steiner un secolo dopo, Louis Claude de Saint-Martin ci dice, in modo chiaro ed esplicito, che soltanto una reale adesione allo Spirito può veramente trasformare il mondo attraverso la creazione di una società giusta ed equanime. Con un saggio introduttivo di Apis."" -
Il mitico kris. Conoscerlo e capirlo
Il kris (o keris) è un sofisticato pugnale diffuso in tutto l'arcipelago indonesiano. In questo coltello tradizionale dalle origini ancora misteriose sono custoditi antichissimi rituali, usanze e storie di molte culture del sud-est asiatico. Il volume di Sandro Forgiarini, esperto e appassionato collezionista di kris da oltre ventanni, rappresenta una delle prime pubblicazioni in lingua italiana dedicate alla scoperta e all'approfondimento di un mondo ancora poco conosciuto in Occidente. Accompagnato da un ricco apparato iconografico, ""Il mitico kris"""" fornisce un'introduzione preliminare a coloro che si avvicinano alla materia per la prima volta e suggerisce un percorso bibliografico ben documentato a chi è già rimasto affascinato dalla straordinaria storia di questo oggetto."" -
La firma umana. Saggio su Tzvetan Todorov
Questo saggio disegna un inedito profilo della produzione di Tzvetan Todorov. Pensatore poliedrico e multidisciplinare, le sue opere si muovono in un vastissimo orizzonte - dalla teoria della letteratura ai campi di concentramento - e attraversano nuove frontiere letterarie - il racconto esemplare e la ""critica dialogica del pensiero"""". Instancabilmente, gettano ponti tra mondi lontani, dando un contributo inestimabile alla riflessione contemporanea sull'alterità, sull'incontro e sul dialogo tra culture, nel segno di un nuovo umanesimo che non cede al relativismo morale dei giorni nostri."" -
Il libro dei gatti immaginari
Questo omaggio ai felini ci viene da ben 25 autori italiani diversi, con storie espressamente richieste e scritte appositamente per l'iniziativa, e tutti, ovviamente, gattofili. Le storie - realistiche e fantastiche, storiche e fantascientifiche, poliziesche e orrorifiche - sono di Gloria Barberi, Giorgio Betti, Tullio Bologna, Anna Maria Bonavoglia, Mariangela Cerrino, Ugo Ciaccio, Simona Cigliana, Marcello de Angelis, Luigi De Pascalis, Paolo Di Orazio, Mario Farneti, Bruno Fontana, Dalmazio Frau, Francesca Garello, Augusto Grandi, Francesco Grasso, Giuseppe O. Longo, Giuseppe Magnarapa, Miranda Miranda, Gianfranco Nerozzi, Errico Passaro, Barbara Sanguineti, Antonio Tentori, Alda Teodoani, Nicola Verde. Narrazioni, le loro, in cui il gatto è il reale protagonista, palese o segreto, non solo, ma anche efficace e positivo, indipendentemente dalla sua sorte personale. Insomma, in queste storie - che spaziano dal realista al fantastico, dallo storico all'orrorifico, dal poliziesco al fantascientifico - il gatto si presenta come protagonista diretto o indiretto, comunque come il vero ""eroe positivo"""" della trama. Demiurgo e Vendicatore, Protettore e Risolutore, Pronubo e Difensore, Osservatore e Testimone, Samaritano e Nemesi Guardiano, Psicopompo e Revenant, abitatore di Due Realtà che combaciano e che soltanto lui ha la capacità e il privilegio di poter conoscere passando da una all'altra a nostra insaputa, poveri ottusi. Come tale quindi il gatto di questi racconti ha anche la possibilità d'insolite frequentazioni e non solo con personaggi della storia, ma anche di miti e leggende e addirittura con esseri immaginari protagonisti di film e romanzi famosi, a dimostrazione di come possa vivere certamente le sue famose sette vite, ma addirittura sette realtà diverse! Nume tutelare dell'impresa è H.P. Lovecraft, gattofilo se mai ce ne fu uno, di cui si pubblica in appendice il saggio-conferenza Gatti e cani del 1926, un vero e proprio manifesto della felinità."" -
Nel nome di Allah. L'autorità religiosa nell'Islam
Mistici, giuristi, predicatori, imam, santi: sono alcune delle figure che per secoli hanno esercitato autorità religiosa nel mondo musulmano, elaborando, custodendo e trasmettendo la dottrina. Gradualmente subordinati allo Stato moderno, gli esperti del sacro sono stati affiancati nell'ultimo secolo da altre figure - autodidatti in materia religiosa che si ergono a guida della comunità dei fedeli e contestano sia l'islam ufficiale sia quello ""tradizionale"""". I new media, pur dando visibilità a queste nuove voci, non fanno che amplificare un'eterogeneità pre-esistente. Come spiegare, allora, il declino degli esperti del sacro e la parallela proliferazione di voci alternative che oggi è così evidente? Il libro cerca di rispondere a questa domanda ripercorrendo l'evoluzione delle figure """"tradizionali"""" di autorità dal VII secolo fino alla proclamazione del califfato nel 20I4."" -
La fuga degli dei. Mito, matriarcato e immagine in Ludwig Klages
La scoperta di Johann Jakob Bachofen dell'esistenza di un universale diritto materno originario, resa nota nel 1861 con il Matriarcato, risveglia l'attenzione di innumerevoli interpreti con posizioni molto separate e talora incompatibili tra loro. In questo contesto, l'attenzione del presente volume è rivolta alla peculiare lettura di Ludwig Klages della dimensione mitica e femminile della realtà, guardando da un lato agli aspetti fondamentali della sua filosofìa e dall'altro alla complessa rete di connessioni e relazioni tra gli autori del medesimo milieu culturale. Si tratta del cosiddetto antimodernismo tedesco, di quegli anni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, in cui si assiste al risveglio del sacro e del mito nella modernità. Klages viene dunque confrontato, dapprima, in qualità di membro dei Cosmici, con Franziska zu Reventlow e il poeta Stefan George, e in seguito, a partire dalla sua teoria delle immagini, con gli intellettuali della Scuola di Francoforte, quali Walter Benjamin, Theodor W. Adorno, Max Horkheimer ed Ernst Bloch.