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Mostrati 1821-1840 di 10000 Articoli:
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Sull'origine delle favole-Sulla felicità-Trattato sulla libertà dell'anima. Testo francese a fronte
"Nel primo trattato, """"Sull'origine delle favole"""", Fontenelle spiega come i miti antichi abbiano potuto nascere e poi essere trasmessi di generazione in generazione, attraverso processi facilmente dimostrabili. Nel secondo trattato, """"Sulla felicità"""", lo scrittore dà il suo personale contributo a un tema ampiamente affrontato dai filosofi, ma in realtà poco conosciuto dagli uomini: la ricerca della felicità. Il terzo scritto, """"Trattato sulla libertà"""" dell'anima, è senz'ombra di dubbio la più limpida illustrazione del necessitarismo della filosofia francese della prima metà del XVIII secolo. Poco dopo aver visto la luce viene vietato e stracciato per ordine del Parlamento. Ricompare per la prima volta nel 1743 in forma anonima, all'interno di una raccolta dal titolo """"Nouvelles libertés de penser"""", e viene da subito attribuito a Fontenelle. Ed è proprio a questa pubblicazione e alle numerose critiche e censure che le furono mosse che egli deve la sua notorietà presso i suoi contemporanei. In questo scritto l'autore si rifa a un tema ampiamente discusso nel XVII secolo da Leibniz, Bayle, Malebranche e Arnauld, quello di mostrare come la libertà dell'uomo e la prescienza di Dio sulle azioni umane possano convivere in un unico sistema."""" (Dalla prefazione di Elena Pozzi)" -
Saggio sul diavolo. Testo inglese a fronte
Nello spirito, seppur non nello stile, è una delle prime produzioni di Shelley, ed è stato scritto probabilmente nel 1819; in ogni caso non più tardi del 1820. A causa del suo approccio satirico, il lettore potrebbe non intenderne lo scopo, che è quello di attaccare le superstizioni e le mitologie della religione cristiana. Nella ""Necessità dell'ateismo"""" e nelle note a """"La regina Mab"""" Shelley è diretto ed esplicito, ma in questo saggio, pur caratteristicamente shelleyano nel tema, il metodo d'approccio dell'autore è più sottile. Disarmerà il lettore appellandosi al suo senso del ridicolo, ma alla fine avrà raggiunto il suo scopo: rendere chiaro che una fede nel Diavolo e in altri miti cristiani non può accompagnarsi con la scienza e la ragione."" -
Le incredibili avventure al di là di Thule. Testo greco a fronte
Nelle notti spettrali e infinite di Thule, una terra dalla consistenza indistinta, circondata da un mare ghiacciato, Dercillide narra al suo amante Dinia tutte le favolose vicende che l'hanno portata fin lì, vittima di un incantesimo che le consente di vivere solo durante la notte. ""Le incredibili avventure al di là di Thule"""" di Antonio Diogene sono rappresentate per noi solo dal riassunto contenuto nella """"Biblioteca"""" del patriarca bizantino Fozio e da un paio di frammenti papiracei; anche così, si riesce comunque a ricostruire il senso della complessa architettura del romanzo, che si estendeva per 24 libri e si proponeva di superare i confini del credibile e dell'incredibile, offrendo al lettore una sequenza di storie straordinarie, anche al di là di quello che era considerato il limite estremo delle terre, il favoloso Nord dell'isola di Thule, simbolo dell'irraggiungibile, iperbolico paradigma di inaccessibile lontananza, miraggio per antonomasia: insomma, a tutti gli effetti """"l'isola che non c'è""""."" -
Lettere dalla Siria
A vent'anni dalla sua scomparsa, esce una raccolta di lettere scritte da Freya Stark durante un lungo viaggio che, negli anni Venti, dalla Grecia la porta in Palestina attraverso la Siria. Finora inedite in Italia, queste lettere sono rimaste per anni nel cassetto dell'editore inglese John Murray, che le ha pubblicate per la prima volta nel 1942. Primo contatto con l'Oriente di una delle più grandi viaggiatrici del Novecento, queste pagine restituiscono l'emozione e l'entusiasmo di una donna che per cultura e coraggio rimane una delle icone più importanti della libertà e dell'emancipazione femminile. I luoghi che la Stark attraversa sono zone ""calde"""" allora come oggi e le sue puntuali e appassionate descrizioni consentono al lettore di immergersi nella magia di intere regioni, ormai difficilmente accessibili a causa della violenza dei conflitti in atto. Testimonianza storica, dunque, che insieme alla soggettività propria dello stile epistolare dipingono un'immagine a tutto tondo del Vicino Oriente."" -
La Festa del Paradiso di Leonardo da Vinci
Correva l'anno di grazia 1490. In Italia il profumo del Rinascimento si sentiva ovunque... Un anno rutilante di cultura e di idee, di bellezza, per dirla in breve. Che già a gennaio registra un fatto degno di nota e fonte di stupore: viene rappresentata, alla corte milanese degli Sforza, la prima opera teatrale a noi nota con la scenografia di Leonardo. Passerà alla storia come la Festa del Paradiso. Un intrattenimento o forse qualcosa di più, con i testi del poeta Bernardo Bellincioni, allora noto e ben remunerato oltre che sodale di Leonardo. Un evento che era stato ideato per esplicita richiesta del Moro in onore di Isabella d'Aragona, sposa di suo nipote Gian Galeazzo Sforza. Le ipotesi che Luca Garai offre in questo libro rendono appunto ragione al lavoro del grande Leonardo, un artista e un inventore sommo che non guardava ai generi e alla loro presunta nobiltà. Anche la Festa in questione, indipendentemente dalle ragioni, fu per lui un'occasione per esprimere se stesso, di dialogare con la natura e la scienza attraverso le sue macchine, per mostrare il paradiso ai viventi. Prefazione di Armando Torno. -
Femmine che mai vorreste come amiche
"Manuela Minelli, in questi brevi e fulminanti racconti, narra le storie di 'Femmine che non vorremmo mai come amiche'. Un titolo che fa riflettere. Davvero non le vorremmo come amiche? In fondo queste donne non sono cattive: sanno amare, sanno anche offrire un'amicizia sincera. Tannina avrebbe condotto una vita normale, con il marito, i figli, la madre, i fratelli, cani, gatti e il suo adorato vino. Il nettare prezioso ha segnato la sua esistenza dalla nascita e ha fatto la sua fortuna al prezzo di un durissimo lavoro e un'immensa passione. Certo, il finale sorprendente la trasforma in una donna malvagia, ma chi non concederebbe molte attenuanti alla sua colpa?"""" (dalla Prefazione di Cinzia Tani)" -
Storia dell'astronomia dalla sua origine fino all'anno MDCCCXIII
"La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l'Astronomia. L'uomo s'innalza per mezzo di essa come al di sopra di se medesimo, e giunge a conoscere la causa dei fenomeni più straordinari. Una così utile scienza dopo essere stata per molto tempo soggetta alle tenebre dell'errore ed alle follie degli antichi filosofi, venne finalmente ne' posteriori secoli illustrata a segno, che meritamente può dirsi, poche esser quelle scienze, che ad un tal grado di perfezione sieno ancor giunte. L'uomo può certamente vantarsi di aver superati i maggiori ostacoli, che la natura oppor potesse al prepotente suo ingegno, e d'esser quasi giunto all'apice della sapienza. Gli uomini han fatto mai sempre grande stima della scienza degli astri."""" Esordisce così Giacomo Leopardi in questa opera giovanile dalla quale riceverà riconoscimenti che salgono ben presto a un grado di ammirazione e che esaltano la eccezionale importanza del filologo." -
Tre pièces e soggetti cinematografici
La vocazione teatrale di Goliarda origina tutta dal padre, avvocato socialista catanese amico di Angelo Musco e di tutto il vivace mondo teatrale in dialetto e in lingua della città etnea. Fu agevole al padre cominciare a far recitare Goliarda quando in famiglia si dovette pensare al futuro di una figlia che era stata già ritirata dalle scuole fasciste e conduceva in casa una formazione libera. Lo stesso Angelo Musco aveva decretato dall'alto della sua fama: ""'sta carusa può recitare"""". Ma a convincere l'avvocato Sapienza era già stato qualche anno prima quell'""""hanno ammazzato compare Turiddu"""", gridato fuori scena da Goliarda non ancora adolescente per provare se aveva temperamento. Il volume raccoglie il teatro completo di Goliarda Sapienza, tre pièces e quattro soggetti cinematografici."" -
I boschi del Maine. Testo inglese a fronte
Scrittore e filosofo statunitense, Henry David Thoreau è considerato oggi il teorico della vita nella natura selvaggia e dell'ambientalismo. Nato e cresciuto nella tranquilla Concord, nel Massachusetts, Thoreau fu da sempre schivo della frenesia e dei ritmi forsennati tipici delle grandi città, preferendo ad essi l'intimo colloquio con la natura. Un'esistenza all'insegna della frugalità e dell'essenziale che Thoreau condusse esemplarmente per sfuggire alle trappole del consumismo che aliena l'uomo dal suo vero io e dai suoi reali bisogni. ""I boschi del Maine"""", opera postuma pubblicata nel 1864, descrive il viaggio naturalistico che l'autore fece nel 1857 in questa regione autentica ed essenziale, alla ricerca di un rapporto più stretto con un ambiente aspro e incontaminato, ma allo stesso tempo capace di regalare emozioni e sensazioni uniche e rigeneranti."" -
Studi su Stendhal e «La Certosa di Parma». Testo francese a fronte
«Monsieur Beyle, più conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal è, secondo me, uno dei maestri più importanti della Letteratura delle Idee [...]. La Charteuse de Parme è, nella nostra epoca e fino ad ora, ai miei occhi, il capolavoro della Letteratura delle Idee, e Monsieur Beyle vi ha saputo fare delle concessioni alle altre scuole che le persone intelligenti possono accettare e che sono soddisfacenti per entrambi i campi.» Quando, il 14 ottobre 1840, il console francese a Civitavecchia Monsieur Henri Beyle, noto a noi come Stendhal, ricevette con il battello postale proveniente da Marsiglia il terzo numero della «Revue Parisienne», la rivista politico-letteraria fondata, diretta e quasi interamente scritta da Balzac, trasecolò. Più della metà della rivista era occupata da un articolo, un vero e proprio saggio letterario, intitolato Études sur M. Beyle, dedicato alla sua Certosa di Parma. E che articolo! In esso Stendhal veniva riconosciuto come uno dei maggiori scrittori della Francia contemporanea, un vero e proprio genio, e il romanzo il capolavoro di quella che veniva definita la Letteratura delle Idee [...]. Ma l'interesse dell'articolo non è limitato solo all'analisi letteraria che uno dei maggiori scrittori dell'Ottocento fa a uno dei maggiori capolavori della sua epoca, né allo stile in cui è scritto; forse l'interesse maggiore sta nel lungo riassunto che Balzac fa del romanzo di Stendhal [...]. L'articolo di Balzac ha avuto larga fortuna editoriale, ma in italiano è stato tradotto una sola volta, all'interno di un'antologia degli scritti critici di Balzac, da Mario Bonfantini nel 1958. Qui lo presentiamo insieme alle diverse risposte di Stendhal. Lungi dal voler fare un'operazione di esclusivo interesse filologico, si vuole offrire al lettore uno strumento per entrare nella psicologia di Stendhal. Balzac visto e raccontato da Stendhal e, beninteso, Stendhal visto da se stesso. -
Terradilei. Testo inglese a fronte
Tre vecchi amici - un medico, un ricco magnate e un sociologo -, legati dalla passione per i viaggi, si uniscono a una grande spedizione scientifica e si ritrovano in una terra sconosciuta. Parte da qui, come un vero romanzo d'avventura, il racconto-pamphlet che Charlotte Perkins Gilman scrisse nel 1915, dando vita alla prima utopia femminista dell'età contemporanea. Antesignana dell'insofferenza delle donne riguardo alla disuguaglianza loro imposta dall'ordine sociale, Gilman mise sotto gli occhi di tutti l'insensatezza, oltre che l'ingiustizia, della condizione femminile. E lo fece scegliendo la via più diretta: non una denuncia argomentata, ma un racconto di fantasia che mette in bocca a un uomo, il narratore-esploratore, la descrizione di un paese felicemente e pacificamente abitato da sole donne. Quale arguzia e quanta ironia, in poche pagine che a un secolo di distanza non cessano di stupire per lucidità e forza argomentativa. -
Comte e Laffitte. Testo francese a fronte
Vengono raccolte in questo volume le due brevi relazioni tenute da Anatole France presso la Scuola Positivista Brasiliana nel corso del suo viaggio in Sudamerica del 1909. France, nonostante dichiarasse apertamente di non appartenere al movimento positivista, venne invitato dagli intellettuali brasiliani a presenziare al loro congresso annuale vista la sua amicizia con Pierre Laffitte, morto qualche anno prima e successore di Auguste Comte, vero padre e teorizzatore del positivismo. Malgrado i dubbi iniziali France decise di accettare, e mentre a San Paolo si dilungherà sul carattere di Pierre Laffitte dedicandogli un critico ma affettuoso ritratto, a Rio de Janeiro decise di mettere in rilievo l'influenza del positivismo nella politica francese. Postfazione di Felice Accame. -
Principi di politica impopolare
"Più che impopolari, questi 'Principi di politica' che Giuseppe Rensi pubblicò per la prima volta in volume nel 1920, nel pieno del Biennio rosso, e da decenni introvabili se non in poche biblioteche, suonano oggi proprio blasfemi. Prendiamo la sua posizione nel dibattito sul voto alle donne, appena introdotto in Gran Bretagna e nella Repubblica di Weimar, ma non ancora nella laicissima Francia della Terza Repubblica: """"Che dire dell'elettorato femminile da buttarsi là per pura rettorica ad un paese in cui solo sette od otto signore lo reclamano? La donna uguale all'uomo, libera, padrona! È questa l'ultima aberrazione del nostro demagogismo"""" [...]. La verità è che a Rensi, in questa raccolta di scritti dissennati, non va bene proprio niente. La borghesia? Pavida, miope, votata all'autodistruzione. I proletari? Peggio ancora, 'bevono più dei borghesi, fumano più dei borghesi'. Né, per fuggire alla realtà, il filosofo può concedersi di sognare un paio d'ore grazie a un'invenzione abbastanza recente, messa a punto venticinque anni prima da due fratelli fotografi in una fabbrica di Lione, e destinata ad allargare a dismisura l'immaginario dell'umanità [...]. 'I Principi di politica impopolare' sono, è vero, una raccolta di scritti orgogliosamente reazionari. Ma lo sono soltanto in superficie; nel profondo (ed è questa la grandezza, scettica e anarchica, del filosofo) sono autenticamente rivoluzionari."""" (dall'introduzione di Paolo Beltramin)" -
I lirici greci. Testo greco a fronte
Boncinelli, genetista italiano nato a Rodi e appassionato grecista, si cimenta con la tradizione dei lirici greci classici, che nell'arco di due secoli hanno lasciato un patrimonio ineguagliato di capolavori poetici assoluti. Da Mimnermo ad Alcmane, da Archiloco alla divina Saffo, da Alceo ad Anacreonte, da Ibico a Simonide di Ceo, è tutto un susseguirsi di nitidi, struggenti componimenti che cantano la quotidianità e l'intimità, le virtù umane, il valore e soprattutto l'amore, con una varietà di toni e di accenti che non ha uguale in nessun'altra letteratura. Il volume presenta un'ampia scelta personale (i miei lirici greci) del curatore. -
Il Piccolo Principe. Testo francese a fronte
"Il piccolo principe"""" di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato per la prima volta il 6 aprile 1943 da Reynal & Hitchcock in inglese, inizia con un atterraggio di fortuna fatto da un aviatore nel deserto del Sahara. La mattina successiva, al suo risveglio, incontra un bambino, il piccolo principe, che viene da un altro pianeta e gli chiede di disegnare una pecora. Il bambino viene accontentato, ma non è mai soddisfatto dell'immagine, fino a quando l'aviatore non disegna una scatola con dei buchi al cui interno dice si trovi la pecora. Solo allora il piccolo principe è contento, perché l'essenziale normalmente è invisibile agli occhi. Quello che traspare dal libro """"Il piccolo principe"""", che ha segnato generazioni con il suo significato tangibile, è che solo i bambini riescono a cogliere la vera essenza della vita, perché gli uomini, crescendo, perdono il candore e il contatto con le cose importanti, non cogliendo più il senso di ciò che possiedono, che vivono e provano. In appendice """"Nascita di un principe"""", disegni dell'autore. Età di lettura: da 8 anni." -
La gattomachia. Testo spagnolo a fronte
Esempio di epica burlesca, che rispecchia il Lope comico e filosofico degli ultimi anni, ""La Gattomachia"""" è l'opera di un autore che, oltre a essere un esperto conoscitore dell'animo umano, lo è anche di quello felino. Lope riesce a immedesimarsi perfettamente nei gatti, umanizzandoli, senza snaturarli dalla loro peculiare essenza animale. Il personaggio sul quale si concentra l'azione del poema è l'hidalgo Marramachiz, nobile squattrinato e tracotante, borioso e aggressivo, che ostenta la sua appartenenza sociale senza però possederne il rango economico. Folle d'amore, rapisce la bella Zapachilda, la più affascinante gatta del quartiere, scatenando l'ira del promesso sposo, il gatto Micifuf. La doverosa vendetta si trasforma in una guerra furiosa tra gatti per ripristinare l'onore perduto. Ma il Fato spariglia le carte in un finale imprevedibile e amaro. Marramachiz persegue l'amore per Zapachilda in modo totale e senza cedimenti, compiendo azioni plateali e folli, a volte inaccettabili."" -
Frammenti etnografici. Testo greco e latino a fronte
L'etnografia antica ha il suo vertice nel filosofo stoico Posidonio di Apamea (135-50 a.C. circa), una mente universale alla Leonardo, che nelle Storie purtroppo giunte fino a noi solo in frammenti - elimina con l'autopsia secolari pregiudizi nei confronti dei barbari e con un'accurata critica delle fonti errori e leggende, spiegando con una salda teoria filosofica l'uguaglianza di fondo e al contempo le diversità tra i popoli. Al centro delle sue ricerche, che riguardano comunque tutte le genti gravitanti attorno al mondo greco-romano, ci sono i Celti, coraggiosi, forti e sani, contrapposti ai popoli orientali, in piena decadenza tra lussuria e superstizione. Ma Posidonio si rivela anche grande scrittore, capace di descrizioni precise e divertenti in uno stile limpido e vivace. Non è certo un caso che Cesare, Diodoro, Strabone e Plutarco gli siano profondamente debitori. -
Il Piccolo Principe
"Il Piccolo Principe"""" fu pubblicato simultaneamente nell'originale e in inglese nel 1943, con le illustrazioni ad acquerello realizzate dall'autore stesso. Varie sono le notizie che circolano sull'origine di questa delicata fiaba metaforica: un periodo in ospedale per curare le conseguenze dei numerosi incidenti aerei subiti, la malinconia dell'esilio, il desiderio di scrivere una favola paragonabile alla Sirenetta di Andersen, sulla quale lo scrittore aveva fantasticato insieme alla sua amica Annabelle, i consigli del suo editore e degli amici. A questi ultimi e ai loro figli pare che Antoine de Saint-Exupéry chiedesse di mettersi in posa per i suoi disegni, e che li consultasse spesso per telefono mentre lavorava di notte, fumando e bevendo caffè. Il protagonista del racconto è un pilota costretto a un atterraggio di fortuna in pieno deserto del Sahara. Mentre cerca di riparare l'aereo, arriva un bambino che gli chiede di disegnare una pecora: il """"piccolo principe"""" viene dall'asteroide B 612, dove si trovano tre vulcani e una rosa, che lui ama molto anche se talvolta lo fa soffrire per il suo carattere difficile. Prima di arrivare sulla Terra, il misterioso ometto ha visitato altri pianeti e incontrato strani personaggi. Età di lettura: da 8 anni." -
Sull'ozio. Testo latino a fronte
"Quindi io vivo secondo natura se mi sono completamente dedicato a lei, se sono suo spettatore e cultore. La natura ha voluto che vivessi entrambe le vite, quella attiva e quella libera per la contemplazione: io le vivo entrambe perché neppure la contemplazione è senza attività.""""" -
Diario di un alchimista. Sull'origine della vita
Viene ospitato nella ""Coda di paglia"""", la nostra collana controcorrente che è sempre più conosciuta dai lettori attenti, un testo di alchimia. Di certo non è il primo in questo ambito, ma si tratta di un testo, pratico, quasi da utilizzare. Non è una stravaganza, meno che mai un capriccio esoterico, questo lavoro curato da Luca Garai - esperto degli automi di Leonardo e di questioni scientifiche sovente dimenticate - si potrebbe definire più semplicemente contiguo alle ricerche contemporanee nell'ambito della chimica o a quelle discipline che trattano l'origine della materia o della vita. Scorrendo le pagine si vedrà citato Cyliani, un personaggio che può essere posto accanto al noto Fulcanelli, sorta di voce solitaria che ha proseguito le sue ricerche senza lasciarsi turbare dall'epoca o dalle ironie che spesso hanno investito le discipline tradizionali; inoltre non mancheranno riferimenti a noti scienziati e l'appendice di Günter Wächtershäuser, un chimico tedesco nato nel 1938. È il caso di ricordare che egli è professore onorario di Biochimica evolutiva all'Università di Ratisbona. Al suo nome, all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, è legata una formulazione sull'origine della vita, nota come """"Teoria del mondo a ferro-zolfo"""".""