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Una regina come madre. Storie di bambini e adolescenti in crescita, tra diritti e ingiustizie
Le storie narrate in questo libro illustrato da Anna Ferrandes sono autentiche. Sono storie di vita vissuta, sono storie ispirate a fatti di cronaca. Sono storie ascoltate in tanti anni di supervisione agli operatori sociali e agli educatori di comunità per minori e dei servizi socio-educativi. Sono storie sussurrate negli spazi protetti della confidenza, sono storie condivise nei tanti anni d'insegnamento universitario nella formazione dedicata alle mie studentesse e ai miei studenti, perché potessero essere sostenuti a risignificare i fatti dolorosi accaduti. Sono storie che aiutano a non sentirsi né soli né gli unici a cui l'inenarrabile è capitato. Le immagini sono molto evocative e addolciscono o rendono ancora più amara la parola. Sono storie che non hanno pretese. Leggetele da soli, con i vostri familiari, con i vostri allievi e allieve, con le persone che amate e che hanno bisogno di sentirsi accolte e di sentirsi rappresentate da storie che nessuno vorrebbe narrare. -
Una scuola che insegna a volare. Esperienze educative nei servizi per l’infanzia del Comune di Ravenna
Questo libro nasce dalla volontà di valorizzare il ricco patrimonio di idee e riflessioni emerse nel corso degli “Stati generali dell’infanzia”, che l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Infanzia del Comune di Ravenna ha promosso nel 2019, quando venne presentato alle famiglie e alla cittadinanza il Progetto pedagogico dei servizi per l’infanzia zero-sei anni e si realizzò una vera e propria “mobilitazione culturale” di bambini/e, genitori, insegnanti, intorno alle nuove prospettive dell’educazione, sullo sfondo dei cambiamenti socioculturali e delle sfide della complessità. Al centro del volume, un’idea di “scuola essenziale e leggera che insegna a volare”, in continuità con il “filo rosso” del Progetto pedagogico, rappresentato dalla cura, tema particolarmente attuale in quest’epoca di pandemia, di sofferenza ma anche di solidarietà e speranza. La cura dell’infanzia come antidoto alla paura globale e alla perdita di futuro, la protezione dai rischi dell’adultizzazione, l’affermazione del valore del gioco e dell’educazione all’aria aperta, l’attenzione per l’impatto delle nuove tecnologie nella vita quotidiana dei bambini, l’alleanza con le famiglie sono i temi che il testo propone e che concorrono a delineare un’idea di scuola accogliente, inclusiva, che crea cittadinanza e senso d’appartenenza a una comune identità. -
Pensare con le immagini. Capire l’infanzia attraverso i disegni delle bambine e dei bambini
Questo volume ci mostra un volto poco conosciuto delle produzioni grafiche infantili, che fa emergere potenzialità espressive e formative ed evidenzia gli sforzi che i bambini e le bambine fanno per costruire immagini significative e comunicative. Quanto ciò sia complesso si scopre nelle pagine che presentano i loro tentativi, tra i due e i sei anni, di rendere visibili percezioni invisibili (movimenti, suoni, sapori…). O in quelle che ci conducono, tra similitudini e accostamenti imprevisti, a immagini inattese e sorprendenti. O in quelle che ci mostrano quanto sia per loro più importante il “procedere”, piuttosto che il “produrre”. O anche in quelle che ci fanno riflettere su che cosa sia il “bello”, agli occhi dei bambini e delle bambine. O come, secondo il loro ragionamento, funzionano una lavatrice o un televisore oppure che cosa sia il Coronavirus. Nei loro lavori grafici ‒ oggetto d’interesse pedagogico e psicologico da più di cento anni ‒c’è sempre qualcosa d’inedito da scoprire: sono frutto di pensieri, conoscenze, esperienze, attese, emozioni, ragionamenti… In un’epoca dove la fruizione delle immagini invade la nostra vita, questi disegni rendono evidente quanto i bambini e le bambine assorbano dai comportamenti e dalle scelte degli adulti modelli etici e sociali, pregiudizi e aspirazioni, ma anche quanto e come essi li rielaborino. I loro pensieri visibili ci fanno pensare. -
La parola nella relazione educativa. Comunicazione e conversazione caregiver-bambini nei servizi zero-sei
Il volume affronta, in chiave pedagogica, il tema della comunicazione e, più specificamente, della conversazione tra educatori/insegnanti e bambini all’interno dei servizi rivolti alla fascia d’età zero-sei, adottando sia una prospettiva teorica che empirica, nella consapevolezza del ruolo-chiave e della pervasività dell’interazione linguistico-comunicativa all’interno i tali servizi, sia tra pari che tra adulti e bambini, e nella convinzione che la loro qualità sia garantita soprattutto dalla presenza di buone prassi e di relazioni adulto-bambino significative, pure dal punto di vista linguistico-conversazionale. In tale ottica, nel libro si riportano i passaggi salienti e gli esiti dell’analisi, effettuata in chiave qualitativa e quantitativa, di alcune osservazioni videoregistrate all’interno di alcuni servizi per l’infanzia toscani, relative alle conversazioni tra educatori, insegnanti e bambini che quotidianamente li “abitano”. Ne emerge un’analisi utile a sollecitare la capacità autoriflessiva di educatori e insegnanti sul proprio agire, a partire da un uso pedagogicamente denso e pienamente consapevole della “parola” nella relazione educativa. -
Disabilità psichica e riabilitazione. Requisiti e indicazioni per operatori sociosanitari
L'ambito riabilitativo risente di suo di una complessità che coinvolge la severità clinica degli utenti in carico e le incertezze dei modelli applicativi, la cui specificità ed efficacia possono essere meglio qualificate dalla sensibilità e dalla formazione degli operatori. La riduzione della loro professionalità a un insieme ripetitivo di buone accoglienze e di semplici intrattenimenti finisce per umiliare pratiche che esigono un fine operativo più dichiarato, pena – in caso contrario – l'induzione di facilitano regressioni e cronicità che eludono gli interrogativi di cura, sottilmente impliciti nella domanda e nell'invio. A fronte della rigidità istituzionale della Comunità, la ricerca di criteri e strumenti che diano senso e coerenza alle attività svolte costituisce la garanzia di una personalizzazione, anche deontologica, dell'intervento. La rilettura delle supervisioni effettuate negli anni presso varie Cooperative in diversi casi di disabilità psichica ha messo in luce l'utilità di un approccio psicodinamico come riferimento trasformativo, in chiave relazionale, di una potenziale genericità di contesti. Soprattutto in rapporto ai disturbi del neurosviluppo e a quelli psichiatrici più gravi, l'organizzazione del gruppo in équipe e il costante monitoraggio critico dell'intervento promuovono maggior pregnanza tecnica e accreditamento professionale. -
La sfida dei diritti. Prospettive critiche interdisciplinari sull’infanzia e l’adolescenza
Il volume raccoglie gli interventi presentati alla giornata di studi organizzata presso l’Università di Parma, in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oltre ogni intento puramente celebrativo, il testo ha il pregio d’illustrare una varietà di prospettive multidisciplinari, da quella storica, pedagogica e sociologica a quella giuridica e geografica. Sguardi prettamente interdisciplinari s’intrecciano quindi a testimonianze dirette ed esperienze sul campo. La contaminazione tra i diversi linguaggi, le prospettive teorico-metodologiche, i contesti educativi e gli ambiti scientifico-disciplinari favorisce così la fruizione da parte di un pubblico non solo accademico e non interessato unicamente alla rivendicazione di appartenenze a campi epistemologici particolari. Tale varietà culturale e scientifica lascia infatti spazio a una vivace pluralità di dati e riflessioni sul tema, contribuendo a un dialogo fecondo e problematizzante sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alla possibilità, dunque, di favorire progressivamente la loro più piena e autentica attuazione o, almeno, una prospettiva critico-riflessiva che ne renda visibili gli impliciti e le contraddizioni, i limiti e le potenzialità di sviluppo. -
La cooperazione educativa per una pedagogia popolare. Una storia del MCE
Dal dopoguerra ad oggi l’Italia è profondamente cambiata. Non tutta la scuola è stata però all’altezza delle trasformazioni socioculturali; hanno fatto eccezione quella primaria e di base, dove fin dagli anni Cinquanta sono fiorite nuove esperienze e in cui, a partire dagli anni Settanta, c’è stato un progressivo cambiamento sia didattico che organizzativo. Spesso, ad anticipare questi cambiamenti è stata l’iniziativa dal basso, rivendicativa e sperimentale, sia di singoli che di gruppi d’insegnanti, a riprova della fattibilità di una diversa e produttiva impostazione scolastica. In quest’opera d’avanguardia un merito centrale va attribuito al movimento della “pedagogia popolare” che, fin dall’inizio, ha introdotto e sperimentato, a partire dalle “tecniche Freinet” e via via della “classe cooperativa”, un modello alternativo alla scuola tradizionale, trasmissiva e selettiva. Questa pubblicazione recupera e ricostruisce dall’interno il percorso grazie al quale il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) ha diffuso in Italia nuove pratiche didattiche e organizzative: tecniche e relazioni d’impianto innovativo e cooperativo che, a partire dalla scuola primaria, hanno poi coinvolto la scuola media e dell’infanzia ma che, per la loro impostazione, potrebbero essere praticate pure nella scuola secondaria di secondo grado. -
La scuola si racconta. Riflessioni pedagogiche per una scuola multiculturale inclusiva
Il volume raccoglie saggi di docenti sul tema delle pratiche educative e delle didattiche interculturali, con particolare riferimento al contesto scolastico italiano. La riflessione sulla complessità delle nuove sfide educative e sulle urgenze poste dalla contemporaneità evidenzia la necessità di valorizzare gli insegnanti nel loro ruolo cruciale di promotori di esperienze d’apprendimento dei giovani e degli adulti. La crescente necessità di progettare nuove strategie di formazione a distanza all’interno di contesti scolastici eterogenei e multiculturali offre importanti opportunità formative per insegnanti e dirigenti scolastici e nuovi punti di riflessione e di ricerca per il mondo accademico. Il testo offre una visione completa e originale dell’azione pedagogica sull’inclusione scolastica in una dimensione interculturale. A partire dalle attuali teorie sulle competenze interculturali, sui concetti di inclusione e integrazione e sulla dimensione interculturale del curricolo, esso delinea dapprima un quadro teorico che fa riferimento al contesto nazionale e internazionale, per affrontare poi, nella seconda parte, la questione delle metodologie dialogiche riflessive e narrative a scuola analizzando vari dispositivi e situazioni, per concludersi, nell’ultima parte, con le narrazioni di esperienze scolastiche di tale tipologia. -
Ripartire dall'infanzia. Esperienze e riflessioni nei servizi zero-sei in prospettiva post-pandemica
Il volume offre un contributo utile per la ri-significazione delle prassi educative e didattiche nei servizi zero-sei a partire dalla riflessione sulle esperienze realizzate al loro interno nel periodo di riapertura, durante la seconda fase della pandemia. Quali sono state le strategie adottate per rispondere all'emergenza generata dal Covid-19? Si può passare da una progettazione improntata a rispondere all'“emergenza” a una orientata a ripensare alle prassi educative e didattiche dei servizi e agli orizzonti pedagogici che le sostengono, mettendo al centro bisogni, potenzialità e risorse di bambini e bambine e famiglie? Partendo da alcuni percorsi di ricerca-formazione, i contributi rilevanti per la riflessione dei servizi alla luce dei mutati assetti organizzativo-istituzionali: l'accoglienza e l'inclusione delle diversità, il protagonismo di bambini/e, la partecipazione delle famiglie, l'organizzazione degli spazi, dei tempi e dei raggruppamenti, la collegialità. Se l'emergenza ha obbligato alla sperimentazione di modalità didattiche inedite per far fronte a una situazione “fuori dall'ordinario”, le intuizioni pedagogiche e le strategie offrono interessanti spunti per riflettere su come i servizi possono farsi interpreti di nuove istanze educative e sociali in contesti sempre più caratterizzati da eterogeneità e diversità socioculturale. -
Tutela, diritti e protezione dei minori. Una lettura psico-socio-giuridica
È una polifonia di sguardi e voci, quella realizzata in questo volume: docenti universitari del Master “Tutela, diritti e protezione dei minori” dell’Università di Ferrara, grazie alla condivisione di studi ed esperienze e a partire da competenze pluridisciplinari, si rivolgono all’ampia platea delle professionalità che si occupano quotidianamente della crescita e della cura dei bambini e dei ragazzi nella pluralità dei contesti in cui possano realizzarsi interventi strutturati di salvaguardia dei loro diritti e del loro benessere. Ne emerge una cultura del progettare, del fare, dell’agire, sullo sfondo di un orientamento alla costruzione di una competenza umana che consenta la lettura dei bisogni dei minori alla luce delle loro storie familiari, della loro provenienza, dei contesti scolastici e educativi che abitano, dei servizi che gravitano intorno a loro. Ci sono sguardi che salvano, parole che curano e azioni che possono condurre la vita verso orizzonti in cui i concetti di autodeterminazione, uguaglianza e realizzazione trovino il loro pieno significato. L’esperienza ormai pluriennale del Master ha saputo interpretare tutto questo all’interno del lavoro di rete che assume una valenza dialogica che trascende il tempo e lo spazio, alla continua ricerca di nuove esistenze da toccare, per essere arricchiti dal potere trasformativo d’ogni incontro autentico. -
L'outdoor education per la costruzione di una comunità educante. Esperienze e riflessioni
Il libro intende documentare il percorso e le esperienze che hanno condotto alla costruzione di una comunità educante a partire dal “Progetto 06”, una cornice istituzionale attraverso la quale si è riusciti a stimolare, contaminare e diventare forza propulsiva per costruire, nell’ambito del territorio dei Comuni di Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli, Meldola, Predappio e Santa Sofia (Fc), la promozione di un approccio all'outdoor education secondo un’ottica di rete. Il Progetto 06 ha messo al centro l'osservazione del contesto ambientale ove è collocata la comunità scolastica, un'attenta osservazione volta a integrare invece che separare, dove il condividere le esperienze educative è diventato sinonimo di prendersi cura dell'intero processo, che dal nido prosegue sino alla scuola dell'infanzia. A oltre dieci anni dall’avvio di esperienze centrate sull’outdoor education, il testo vuol essere uno strumento per ripensare alle relazioni, ai luoghi, ai bambini, alle educatrici, alle insegnanti e ai genitori, che si sono lasciati coinvolgere nello sperimentare questo nuovo approccio educativo, così importante e oramai necessario per il rispetto e la conoscenza dell'ambiente in cui viviamo, a maggior ragione durante e dopo l’emergenza costituita dalla pandemia da Covid-19. -
Mario Lodi e la «Biblioteca di Lavoro» Una proposta didattica alternativa ancora attuale
La “Biblioteca di Lavoro”, ideata e realizzata da un gruppo coordinato da Mario Lodi e ispirato alle metodologie del Movimento di Cooperazione Educativa, fu edita da Manzuoli tra il 1971 e il 1979 con lo scopo di sostituire, al tradizionale libro di testo, una pluralità di pubblicazioni più idonee a stimolare il pensiero critico. Essa si collocava in un periodo di conquista di diritti democratici in differenti ambiti sociali cui non fece eccezione il contesto scolastico, attraversato da fermenti innovativi nella didattica, volti a sollecitare l’insegnante verso un modello cooperativo, non trasmissivo, promotore del protagonismo attivo degli alunni e del gruppo classe e alieno da intenti di selezione. Il libro ripercorre la storia dell’iniziativa, articolata in un centinaio di fascicoli, la sua costruzione, la sua struttura interna (suddivisa in “Documenti”, “Letture” e “Guide”) e i suoi contenuti e al contempo propone una riflessione su temi cruciali per l’oggi, anticipati dalla Biblioteca di Lavoro, in tema di apprendimento cooperativo e di organizzazione della classe: l’alternanza di attività di gruppo, individuali e collettive, capaci di valorizzare le diversità e di puntare sull’autonomia individuale e sulla costruzione di una comunità, nonché la ricerca di una pluralità di fonti come stimolo all’indagine critica e all’amore per la lettura. -
Lanzarote, Jardín de Cactus. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2017. Ediz. inglese
Lanzarote: luogo insulare e di confine, culturalmente un frammento d'Europa nell'Oceano Atlantico, accanto al continente africano, un'isola che in relazione alla propria natura vulcanica e alle condizioni di ristrettezza e isolamento che a lungo l'hanno segnata, nella sua storia ha più volte vissuto rinascite sorprendenti e sperimentato forme inedite di insediamento, pratiche agronomiche, sguardi estetici e politiche lungimiranti di grande interesse.rnAl suo piccolo Jardín de Cactus, situato nel nord-est dell'isola, inaugurato a Guatiza il 17 marzo 1990, parte di una speciale costellazione di cave e crateri coltivati che costituisce una testimonianza esemplare di un fertile equilibrio tra natura e cultura, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche dedica la campagna di studio, di cura e di divulgazione della XXVIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, iniziativa culturale che annualmente accende lo sguardo su di un luogo particolarmente denso di valori di natura, di memoria e di invenzione. La cava di Guatiza costituisce uno dei più significativi progetti dell'artista César Manrique (1919-1992) per Lanzarote, realizzato lavorando nel suolo dell'isola con le modalità proprie della sua storia e dei suoi abitanti: costruire terrazzamenti, stendere superfici di terra vulcanica, elevare strutture in pietra per la protezione del vento, coltivare, in questo caso, una collezione di migliaia di cactus disposti con gusto teatrale per la gioia degli abitanti e degli ospiti dell'isola. -
Tracing identity. Ediz. italiana e inglese
Tracing Identity è un progetto tutto al femminile in cui sette designer hanno realizzato una collezione in metallo dal deciso protagonismo espressivo. Alessandra Baldereschi, Nathalie Dewez, Constance Guisset, Francesca Lanzavecchia, Donata Paruccini, Elena Salmistraro, Nika Zupanc hanno valorizzato le potenzialità dei metalli e delle finiture De Castelli con progetti dal contenuto emozionale, empatico, narrativo. De Castelli ha così realizzato una special edition di arredi per l'interior in cui le opere hanno tutte una precisa funzionalità: paraventi, cabinet, tavoli e librerie declinano le tecnologie più innovative e le competenze di alto artigianato caratteristiche dell'azienda, e sono diventati l'occasione per sperimentare altre lavorazioni e superfici. Il progetto Tracing Identity, presentato al Salone del Mobile di Milano nel 2017, ha ricevuto il Salone del Mobile. Milano Award 2017 Premio Intesa Sanpaolo. -
Quando Raboso e Friularo si chiamavano vin moro
Il volume di Ulderico Bernardi contestualizza il Raboso nella società e nell'economia del territorio veneto, esplorandone aspetti inediti ed estremamente avvincenti e facendoci comprendere quanto la coltivazione di questo vitigno sia strettamente legata alla storia e alla cultura di una Regione che è diventata il quarto esportatore mondiale di vino per valore assoluto. Dagli antichi Romani al ruolo più recente della Cooperazione nello sviluppo del Veneto, la scrittura di Ulderico Bernardi ci accompagna attraverso una storia fatta di uomini e testimonianze letterarie, di puntuali annotazioni storiche e più leggeri rimandi alla tradizione popolare e agli aneddoti del folclore. -
L' angolo delle portulache
La storia di Gianna Borin e del fratello Toni è quella di due giovani trevigiani che, attraversando le tormentate e dolorose vicende della Resistenza e del regime fascista, si scoprono adulti. Le esperienze, i sogni, gli amori, gli ideali si mescolano e ci restituiscono il sapore e la visione di un'epoca in cui affondano le radici della nostra storia attuale. -
Galleria Pesaro. Storia di un mercante creatore di collezioni. Catalogo della mostra (Milano, 21 settembre-14 ottobre 2017)
Mostra e catalogo rendono omaggio a Lino Pesaro (1879-1938) - organizzatore di esposizioni d'arte e di vendite all'asta di primaria importanza - analizzando trent'anni di attività di uno dei più solerti mercanti d'arte milanesi. Dopo la dispersione all'asta di intere collezioni e la chiusura delle molteplici mostre, ciò che rimane delle opere passate nella galleria Pesaro sono le pubblicazioni che accompagnarono questi eventi e che ci permettono di ricostruire una storia unica e ricca di fascino. Sono stati schedati oltre 380 cataloghi, in parte lussuose edizioni con copertine disegnate da artisti. Il saggio di Angela Madesani racconta il vivace spaccato storico della città ambrosiana riconoscendo il giusto peso alla Galleria Pesaro; ad arricchirlo un'appendice documentaria sulla figura di Lino Pesaro, curata da Saverio Almini. Nicoletta Colombo approfondisce l'importanza del passaggio in galleria di numerosi capolavori del XIX sec., poi confluiti in collezioni pubbliche e private. Elisabetta Staudacher, propone una insondata lettura di Lino Pesaro collezionista di dipinti del XIX secolo, la cui raccolta venne dispersa. -
Piccolo lessico della diversità
La parola ""diversità"""" è oggi assurta al ruolo di concetto-chiave della contemporaneità. Declinata in diverse accezioni (sociale, culturale, economica, linguistica, ecc.), necessariamente protagonista nel dibattito pubblico, impugnata con energia nel discorso politico, """"diversità"""" è un termine che necessita di attente e approfondite riflessioni. Questo volume collettivo propone, a partire da punti di vista radicati nelle scienze sociali e nelle discipline umanistiche, un lessico ragionato composto da undici lemmi che rientrano, a vario titolo, nel reame semantico della diversità. Un invito a dedicare tempo all'approfondimento di un concetto, ad aprirsi a una varietà di rimandi storici e ad accogliere una necessaria pluralità di sguardi interpretativi."" -
La fabbrica delle note di carta. La musica moderna (1930-2007) e i protagonisti della canzone italiana
Questo libro, con una ricca iconografia e un gran numero di testimonianze, racconta la storia delle arti grafiche ""La musica moderna"""", una stamperia specializzata nell'incisione e nella produzione di spartiti musicali, attiva a Milano dal 1930 fino al 2007. Le cronache aziendali s'intrecciano inevitabilmente con quelle dei protagonisti della canzone italiana, in una stagione culturale irripetibile in cui editori, autori e musicisti sono stati gli artefici e i divulgatori della musica, rendendola popolare. """"La fabbrica delle note di carta"""" racconta, inoltre, il fascino di un mestiere scomparso, rivelandoci molto del """"retrobottega"""" della musica, di quando le note prendevano forma sulla lastra e sulla carta, grazie alla maestria e al sapere di uomini impegnati nel renderla fruibile a tutti e facile da suonare."" -
Goodbye Perestrojka. Cento opere di artisti dell'ex Unione Sovietica-One hundred works by artists from the former Soviet Union
La mostra, realizza dall'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, riunisce le opere provenienti da tre collezioni private: quella di Oleg Ulyansky (Israele), quella di Domenico Ripellino (Italia) e quella di Gerald Klebacz (Austria). Cent'anni dopo la Rivoluzione d'Ottobre, l'esposizione porta alla luce i linguaggi sepolti e dimenticati delle avanguardie russe degli anni '70 e '80 rappresentati dalle opere di: Vladislav Shabalin, Angelina Belikova, Sergej Babich, Vladimir Bauer, Vladimir Miski-Oglu, Vitalij Manuilov, Vladimir Kharakoz, Sergej Barannik, Ludmila Etenko, Oleg Chernykh, Tatiana Lysenko, Anatolij Kalchenko, Viacheslav Grizaj, Serafim Bocharov, Genadij Olimpiuk, Vladimir Veltman, Malkhaz Datukishvili, Konstantin Kosarevskij, Alexander Bondarenko, Vitalij Manuilov, Natalia Maximova.