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Un nido di persone. Costruire benessere per adulti e bambini
Il volume nasce dalla riflessione sull’organizzazione attuale dei servizi per la prima infanzia, nell’intento di garantire il benessere dei bambini e degli adulti che se ne prendono cura. L’innesco sta nel ripensamento dei suggerimenti psicopedagogici di Elinor Goldschmied, integrati con quelli di altri pionieri dell’educazione infantile (Montessori, Pikler, Dolto e Malaguzzi). La prima parte discute in ottica multidisciplinare il significato attuale della sfida della flessibilità nei servizi, che interpella non solo educatori e genitori ma anche le politiche sociali, offrendo spunti di lettura comparativa in chiave europea e di attenzione alle attuali pratiche di work-life balance. La seconda parte è dedicata alla presentazione dei criteri ispiratori di due servizi aziendali (il nido dell’Università e quello della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento), in cui si è cercato di declinare in chiave operativa le indicazioni teoriche della teoria dell’attaccamento. -
Il secolo del bambino. Nuova ediz.
A quasi centoventi anni dalla sua comparsa nel 1900, viene ripubblicato in Italia il volume di Ellen Key, uscito per la prima volta nel nostro Paese nel 1906, col titolo ""Il secolo dei fanciulli"""", a cui seguì la ristampa nel 1921, sempre presso Bocca. Il libro, che rese celebre la scrittrice svedese, esce adesso in una nuova edizione, con un titolo più fedele a quello originale, """"Il secolo del bambino"""", grazie a una traduzione rivista e confrontata con la versione integrale. A corredo del testo viene qui presentata un’ampia documentazione, per lo più inedita, a testimonianza del clima di fervore e rinnovamento educativo che caratterizzò la cultura e la pedagogia europea agli inizi del secolo scorso. Dalle reti di relazioni intrattenute con personaggi come Edouard Claparède, Adolphe Ferrière, Rainer M. Rilke e altri ancora, ci si rende conto di quanto Ellen Key sia stata una pensatrice influente anche fuori dal Paese natale."" -
Il professionista dell'educazione. Tra teoria e pratica
Il volume è indirizzato a studenti universitari dell’area delle scienze dell’educazione e a coloro che lavorano o intendono lavorare in contesti educativi, formali e non formali, con persone di diverse fasce d’età e con bisogni di differente natura. Considerando lo scenario normativo che ha portato al riconoscimento giuridico delle figure dell’educatore e del pedagogista, il testo pone l’attenzione sulla complessità del lavoro educativo e sulle competenze che un professionista che opera in tale campo deve sviluppare in modo da intervenire nel contesto lavorativo con un atteggiamento scientifico. A tal fine si suggeriscono alcune strategie e strumenti che favoriscono la formazione di un professionista in grado di coniugare l’esperienza con le conoscenze teoriche. L’attività di tirocinio e la pratica continuativa della riflessione facilitano e promuovono lo sviluppo di un abito di pensiero che permette di tenere insieme (e di far interagire) teoria e pratica. -
Loris Malaguzzi. Una biografia pedagogica
Il libro indaga l’itinerario biografico del famoso pedagogista reggiano Loris Malaguzzi. Percorre, attraverso l’ammirazione e l’amicizia, la sua vita poliedrica: maestro, incursore nei mondi culturali, teatrali e artistici, personaggio con preoccupazioni politiche, giornalista, psicologo, pedagogista, ricercatore, direttore dei servizi educativi per l’infanzia, direttore di Zerosei e Bambini. La biografia attraversa cronologicamente l’infanzia e la giovinezza di Loris Malaguzzi, le sue prime esperienze pedagogiche successive alla Liberazione e alla nascita delle scuole autogestite, gli inizi in quelle municipali, l’amicizia con Gianni Rodari, il consolidamento dei progetti educativi, l’ideazione delle esposizioni “L’occhio se salta il muro” e “I cento linguaggi dei bambini” e mostra la sua tenacia intellettuale nel consolidamento di un’esperienza educativa, quella reggiana, rigorosa, piena d’immaginazione e creativa: un’esperienza che sogna e realizza nuove opportunità a partire dalla cultura dell’infanzia, visibile e possibile. -
Dal rischio all'opportunità. Esperienze di outdoor education nei servizi per l’infanzia e nella scuola primaria
Un viaggio a tappe fra esperienze di educazione all'aperto condotte, all'interno di servizi educativi per l'infanzia e di scuole primarie, a partire dal 2013, anno in cui il Comune di Bologna, insieme alla Fondazione Villa Ghigi e all'Università di Bologna, assume l'Outdoor Education come orientamento pedagogico. Il volume racconta come l'ambiente esterno alla scuola o al servizio educativo possa diventare spazio di apprendimento, di relazione e di cura educativa e propone una osservazione del cambiamento che ha attraversato i servizi zero-sei e le scuole primarie di differenti territori da molteplici punti di vista: la dimensione del corpo e del movimento, l'esplorazione dell'ambiente, la relazione con esso in una coreografia d'intrecci fra limiti e possibilità, l'espressione di sé nel rapporto con l'ambiente e nella relazione con i pari, la narrazione, il confronto con molteplici culture dello stare fuori e la partecipazione genitoriale. -
Microbio. Scienza, natura e pensiero ecologico
La naturale propensione alla scoperta dei bambini necessita di azioni e di contesti d’esperienza quotidiani che ne amplino le possibilità. Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia ci propongono a questo proposito, tra i campi d’esperienza, quello relativo alla “conoscenza del mondo”, ossia all’esplorazione, alla scoperta e alla prima sistematizzazione della conoscenza sul mondo della realtà naturale e artificiale, che ha come sistemi simbolici di riferimento tutti i domini della conoscenza scientifica. Diventa quindi importante che il curricolo della scuola dell’infanzia, e ancora prima quello del nido, s’interroghino su quali contesti, quali strategie e quali esperienze possano favorire l’avvicinamento dei bambini e delle bambine al pensiero scientifico, pensiero che poi – nel corso delle esperienze e dei percorsi scolastici – possa trovare occasioni di approfondimenti e rilanci all’interno delle specifiche discipline. Questa pubblicazione si offre a tutti coloro che vogliano comprendere come avvicinare i bambini e le bambine al pensiero scientifico ed ecologico fornendo un inquadramento teorico e metodologico e un’articolata serie di proposte didattiche per esplorare concetti scientifici. -
Giocare con niente. Esperienze autonome con oggetti e cose «impertinenti»
Una delle sfide educative odierne è relativa alla valorizzazione di quel particolare modo di giocare dei bambini che è sempre esistito, ma che con il tempo si è rarefatto: il gioco autonomo con le “cose da niente”. In questo volume si possono incontrare spunti pratici e riflessioni a partire dai “materiali non strutturati” da prendere così come sono: del quotidiano, di riciclo, scarti industriali, elementi naturali... Gli “oggetti a uso ludico”, se predisposti in modo stimolante, rappresentano una generosa fonte di giochi. “Giocare con niente” significa offrire l'occasione di esplorare, sperimentare, scoprire e ideare a partire da bisogni e desideri. Con semplicità e accuratezza. Quando i bambini “giocano con niente”, generano meraviglia con quel loro entrare nei segreti del mondo. È sorprendente che cosa riescano a inventarsi con tutto ciò che passa sotto il loro naso, le loro mani, i loro piedi... Soffermarsi sui significati di queste esperienze autonome è un'occasione per confermare quanto la ludicità sia un dispositivo basilare per la crescita e per gli apprendimenti. -
Piccoli ma per nulla sciocchi. L'intelligenza dei bambini e i falsi pregiudizi degli adulti
Il volume è una specie di guida alla destrutturazione di quell’apparato di pensieri comuni che, avvalorati dalla prospettiva di tutelare i più deboli (come se i bambini lo fossero, tanto da definirli “minori” nel lapsus linguistico più corrente), sottostimano le potenzialità di relazione e conoscenza dei più piccoli offrendo una rappresentazione deficitaria della loro identità, quasi fossero semplici protesi degli adulti e non già da subito persone. La verità è invece che l’infanzia è uno straordinario deposito di potenzialità aperte, fondamentali per progettare il futuro non tanto attraverso la semplice riproduzione dell’esistente, quanto piuttosto mediante la creazione di più ricchi e promettenti scenari per l’immaginazione e la sperimentazione dell’avventura della vita. Un volume che vuole sostenere la piena espressione di competenze educative che gli adulti – quindi anche i genitori – devono saper esprimere in modo insieme fallibile e autorevole, come avviene, con semplicità, ogni volta che riusciamo a unire la testa e il cuore a beneficio delle persone alle quali teniamo di più, come i nostri bambini. -
Ecec in prospettiva interculturale. I risultati di una ricerca internazionale
Il volume presenta i risultati di una ricerca internazionale, realizzata tra il 2016 e il 2018, volta a indagare le conoscenze e le competenze interculturali degli educatori impiegati nei servizi Ecec (Early Childhood Education and Care) in Italia, Ungheria e Spagna. Il focus della ricerca si è concentrato sull’analisi del sistema educativo di questi tre Paesi e sulla rilevazione, attraverso l’uso di un questionario, dei bisogni formativi degli educatori e dei coordinatori pedagogici che operano nei servizi educativi a Firenze, a Budapest e in Catalogna. L’obiettivo del lavoro è quello di fornire ai professionisti dell’educazione della fascia zero-sei strumenti atti a promuovere pari opportunità educative e sociali al fine di combattere la povertà educativa nei servizi ECEC. Arricchisce il volume un contributo sul contesto belga di Bruxelles, ampliando il ventaglio delle realtà multiculturali in esso esaminate. -
Per una scuola inclusiva. Proposte di buone pratiche
Redatto da insegnanti e rivolto a insegnanti, il libro è uno dei prodotti di una ricerca-azione condotta all’interno del progetto RISE (Roma Inclusive School Experiences), finanziato nell'ambito del programma “Rights, Equality and Citizenship” dell'Unione Europea e coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e volto a rispondere al diritto all’istruzione di bambini, bambine e adolescenti rom e sinti, ancora una sfida per molti Paesi. Il presupposto su cui si basa il progetto è che l’inclusione sia un bene da condividere e che lo stare bene a scuola faciliti l’apprendimento di tutti gli studenti e le studentesse. La diversità diventa così l’occasione di un miglioramento della qualità dell’offerta formativa rivolta alla classe. Il testo presenta, sotto forma di schede, buone pratiche per promuovere l’inclusione e un clima di classe positivo nella scuola primaria e secondaria di primo grado. -
Bambini e gioco. Prospettive multidisciplinari per una pedagogia ludica
Il volume affronta il tema del gioco in educazione in un’ottica multidisciplinare, avendo come riferimento il Sistema integrato di educazione e istruzione per i bambini da zero a sei anni istituito con il d.lgs. n. 65/2017. Articolato in sette saggi, tratta il rapporto tra realtà ludica e approccio educativo a partire da prospettive disciplinari differenti - la psicologia dello sviluppo, la psicoanalisi, l’antropologia, le teorie e le ricerche pedagogiche sul gioco - fornendo un quadro degli studi più rilevanti e delineando gli orientamenti che ne derivano in termini di pratiche educative. Il filo rosso che attraversa i saggi è l’idea che il gioco rappresenti una dimensione cruciale per definire prospettive pedagogiche trasversali all’educazione da zero a sei anni. Ogni saggio è corredato da un’antologia di brani che permette al lettore di confrontarsi direttamente con gli autori, i documenti, gli strumenti citati, arricchendo le possibilità di studio e approfondimento. -
Prospettive educative per i servizi zero-sei. Itinerari di teoria, pratica e ricerca
I servizi per la fascia zero-sei fondano la loro progettualità su teorie dello sviluppo e dell’apprendimento che fanno da cornice, esplicita e implicita, a visioni pedagogiche e sperimentazioni. In qual modo l’organizzazione del servizio, il suo curricolo, le sue pratiche d’interazione con bambini e genitori riflettono e rielaborano i sistemi di conoscenze sul bambino e i suoi processi di crescita? A partire da due principali filoni teorici, quello sistemico-ecologico e quello sociocostruttivista, il libro analizza e discute alcune tematiche centrali della pedagogia e politica dei servizi per l’infanzia nel contesto italiano ed europeo: la qualità dei servizi, le transizioni fra ambiente scolastico e familiare, le idee di curricolo e d’apprendimento. -
Educazione e autorità nell'Italia moderna
A settant’anni dalla prima edizione, riproponiamo questo testo, definito un riferimento nell’ambito degli studi storico-pedagogici. Ma perché tanta e così persistente attenzione? Come spiegano nelle loro presentazioni C. Betti e F. Cambi, che ne riepilogano e discutono il messaggio e il contesto di riferimento, esso si colloca fra i classici e dunque, in una dimensione metastorica, di autentica e perenne attualità. Borghi ripercorre qui cent’anni della nostra storia politico-educativa a partire dall’Unità, con alcuni rapidi ma cruciali sguardi retrospettivi. A renderlo così speciale è l’intento che lo anima: trovare indizi e chiavi di lettura per poter comprendere a fondo le ragioni che, nel nostro Paese, hanno consentito l’instaurarsi di un regime autoritario, repressivo e cruento, per oltre vent’anni. Rifiutando la definizione crociana del fascismo come parentesi, egli riesamina con occhio sereno ma penetrante le molte proposte e forme educativo-culturali, esplicite ma anche implicite, che hanno avuto un denotato autoritario. In virtù di un’analisi finissima, pervasa da un’elevata tensione libertaria che ne costituisce il motivo-guida, vengono così discusse le correnti di pensiero e i modelli pedagogici proposti nel corso di un secolo, fino alle forme resistenziali messe in atto sottotraccia già durante il fascismo e poi nel corso del secondo conflitto mondiale. Introduzione Carmen Betti e Franco Cambi. -
Caldecott & Co. Note su libri e immagini
Nel corso della sua vita Maurice Sendak pubblicò con regolarità saggi e recensioni dedicate a una varietà sorprendente di scrittori e illustratori ai quali andava la sua ammirazione. Forse molti di questi nomi non dicono molto, ancora, al pubblico italiano dei non specialisti, ma indicano ineludibili punti di riferimento nella storia della letteratura per l'infanzia e dell'albo illustrato in particolare e i loro libri sono autentici e preziosi tesori da riscoprire: da Randolph Caldecott, George MacDonald e Beatrix Potter a Margot Zemach, Harriet Pincus e Edward Ardizzone, da Lothar Meggendorfer a Maxfield Parrish, passando per i più familiari Mamma Oca e Hans Christian Andersen. In un saggio della raccolta, “La forma della musica”, Sendak esplora i modi sottili nei quali la musica ha influenzato le sue illustrazioni e l'opera di alcuni artisti «che raggiungono quell'autentica vitalità in cui consiste l'essenza del libro illustrato», diventando in qualche modo chiave di lettura rispetto al lavoro di tanti altri autori – del passato come del presente – e della natura dell'albo illustrato stesso come forma testuale. La seconda parte di ""Caldecott & Co."""" raccoglie diversi saggi a carattere autobiografico e interviste, al pari dei memorabili discorsi di accettazione della Caldecott Medal del 1964, dell'Hans Christian Andersen Award del 1970 e del Laura Ingalls Wilder Award del 1983."" -
In cerca di guai. Studiare la letteratura per l’infanzia
Per gli autori di questo volume studiare la letteratura per l'infanzia vuol dire prima di tutto orientare lo sguardo sullo squilibrio tra chi la produce (l'adulto) e chi la riceve (bambino o bambina). Proprio in tale squilibrio questa letteratura ha trovato fin dalle origini uno straordinario spazio di libertà e sperimentazione, evidente oggi in massimo grado nel suo proseguire una costitutiva vocazione alla multimedialità e all'ibridazione. Significa quindi confrontarsi con un'idea d'infanzia quale attiva fruitrice di messaggi culturali basati sulla contaminazione dei linguaggi, sul gusto della lingua, dell'immagine e della narrazione, intesa nel suo senso più ampio, articolato e multiforme. La prospettiva è dunque quella di fare critica partendo dalla forma dell'opera, nella convinzione che l'esperienza estetica, quando di valore, sia di per sé pedagogica. Questo volume vorrebbe essere paradigmatico rispetto alla possibilità d'intrecciare fecondamente e armonicamente le diverse prospettive degli autori, in una visione d'insieme capace di comporre critica letteraria, riflessione sugli aspetti visuali e materiali dei libri, consapevolezza antropologica, filosofica e linguistica, dimensione psicologica e pedagogia. -
Bambini invisibili. Il lockdown dell'infanzia
Nel marzo 2020 il lockdown di scuole e servizi per l'infanzia, a causa della diffusione pandemica del virus Covid-19, ha costretto i bambini e le bambine, insieme alle loro famiglie, a una condizione di clausura domestica, insomma a essere socialmente “invisibili”. Ma al tempo stesso è emersa l'urgenza di una riflessione pedagogica e politica sul “bambino sociale”, sulla sua posizione di soggetto silenzioso, non ascoltato di fronte a scelte urgenti che lo riguardano. La direzione della rivista Infanzia ha voluto dar voce e immagine a questa condizione d'invisibilità, sollecitando le famiglie a rappresentarla fotografando giochi, attività didattiche (a distanza), momenti di vita quotidiana, prove di resistenza e resilienza in atto nelle proprie case durante il lockdown. Molte famiglie hanno risposto e circa 150 fotografie sono arrivate in redazione. Ne danno conto una mostra e questo volume, che presenta una selezione d'immagini accompagnata da analisi e ricerche di studiosi di scienze dell'educazione che, a partire dalle suggestioni delle fotografie, hanno indagato la condizione dell'infanzia nel trauma dell'evento pandemico, per guardare oltre, prospettando visioni e condizioni del rapporto fra adulti e bambini che non si riduca a un semplice “ritorno alla normalità”. -
Contesti intelligenti. Spazi, ambienti, luoghi possibili dell'educare
Spazi, luoghi, ambienti, contesti sono oggetto della riflessione pedagogica da sempre, costante di ogni pensiero di trasformazione. Eppure gran parte del tempo dell'educazione si continua a realizzare all'interno di edifici, aule, sezioni, dunque all'interno di “scatole” che sovente restano lontane dai desideri che animano gli sguardi, le menti, i cuori e i corpi di bambini e ragazzi. Oggi, tuttavia, attraversiamo un momento in cui le sollecitazioni a provare a portare l'esperienza educativa oltre le porte delle scuole si rinnovano, riconoscendo che ciò che accade appena fuori è più denso, intenso, pieno di vita, sia nei contenuti che nella forma. Il volume raccoglie contributi che esplorano di volta in volta forme, possibilità ed esperienze in differenti contesti, dai più prossimi ai più distanti, dai più ai meno accessibili: strade, muri, cortili, parchi, quartieri, paesi e città, ma anche boschi, spiagge, mari e montagne, passando attraverso terreni incolti, giardini, orti e golene, con uno sguardo al cielo e uno alle gemme e ai fossili. Grazie all'intreccio degli sguardi curiosi e aperti, delle differenti prospettive di autori e autrici impegnati a vario titolo nel mondo dell'educazione, della scuola, della ricerca universitaria, quei contesti sempre più ci appaiono intelligenti. -
La cicala e le formiche. Gioco, vita e utopia
Questo è un testo ibrido, tra pièce teatrale, dialogo platonico, favola antica e parabola evangelica, in cui il protagonista è innanzitutto un grande maestro che con sapienza, sagacia e un'incrollabile fiducia nelle capacità dei suoi allievi si mostra e si sottrae, come dovrebbe fare ogni buon insegnante, per lasciare il campo a piste ed enigmi da affrontare in sua assenza. È un libro che si pone alla base dello studio del gioco, stimolando riflessioni sulla natura stessa dell'atto di giocare in una realtà culturale come quella italiana, in cui c'è l'esigenza di avvicinare alla filosofia e alle scienze umane il mondo di chi partecipa alla progettazione e alla realizzazione di giochi nonché, parimenti, di far accostare chi studia il gioco come fenomeno educativo alle strategie della progettazione, analisi e personalizzazione di esperienze ludiche. Il pubblico ideale è costituito dai game designer, perché spinge a riflettere sull'esperienza e non solamente sull'artefatto, ma anche da chi promuove linguaggi e attività ludiche come insegnanti, formatori e educatori, che vi ritrova un rigoroso apparato definitorio e la precisazione degli elementi costitutivi di ogni esperienza ludica. Da ultimo, è un testo denso, ricco e divertente, rivolto a quanti si percepiscono come giocatori e realizzato con la sostanza di cui sono fatti i giochi: enigmi, stupore, travestimenti, sfide e sogno. -
Scuola in golena. Possibilità e ricerche di un'esperienza in natura
Il volume intende dare valore alle esperienze progettuali e alle ricerche avviate attorno alla Scuola dell'infanzia comunale “Soliani Scutellari” (Azienda Servizi Bassa Reggiana) e che ha visto coinvolti bambini e bambine, genitori, insegnanti, impegnati a esplorare e significare giorno dopo giorno, nella nebbia, nella brina, nella pioggia, nel sole e nel vento l'ambiente golenale di Brescello (RE). Il testo intreccia punti di vista differenti attorno alla medesima esperienza, mettendo al centro alcuni temi particolarmente rilevanti per l'educazione in natura, quali gli apprendimenti, la consapevolezza ambientale, la conoscenza scientifica e il ruolo di un adulto consapevole. Attorno a tali nodi si rincorrono, dialogando, le riflessioni della coordinatrice pedagogica – fondate e sostenute dal materiale di documentazione realizzato dalle insegnanti –, gli esiti di ricerche raccolte durante lo svolgimento delle tesi di laurea da parte di giovani neolaureate in Scienze della Formazione Primaria – accompagnate dalla propria relatrice di tesi – e gli studi di esperte sul tema, nell'intento di rendere visibili in profondità aspetti generali e “dettagli” educativi e didattici solitamente considerati marginali, ma in realtà cruciali per sostenere insegnanti, educatori, pedagogisti in formazione e in servizio nella promozione di tali esperienze. -
Coltivare la libertà. Uno strumento autovalutativo per un'educazione di genere nella scuola dell'infanzia
Coltivare la libertà nei contesti educativi significa promuovere le potenzialità creative, espressive, comunicative di bambini e bambine avendo cura del processo di crescita, nella valorizzazione della libertà di essere e di diventare se stessi/e, delle differenze, dell'incontro. Nell'intreccio del modello di valutazione di contesto con gli studi di pedagogia di genere viene presentato qui uno strumento d'autovalutazione riflessiva per la scuola dell'infanzia finalizzato a favorire, attraverso il confronto intersoggettivo in équipe, l'emersione di aspettative, idee e modelli impliciti nelle pratiche educative, dunque la consapevolezza e l'intenzionalità docente per un miglioramento della qualità scolastica. Le aree interconnesse in cui è articolato lo strumento riguardano la relazione educativa, il linguaggio, il gioco simbolico, l'attività motoria, la socializzazione e le relazioni fra adulti/e. La collaborazione fra scuola e famiglie, la valorizzazione delle specificità infantili, la capacità di riprogettare le attività educative sulla base dell'osservazione di contesto sono fra i principali criteri di valutazione esplicitati dallo strumento, rivolto in particolare al mondo della scuola dell'infanzia ma anche a chi è interessato a educare alla libertà sin dai primi anni.