Sfoglia il Catalogo ibs020
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2881-2900 di 10000 Articoli:
-
Famiglie evolute. Capire e sostenere le funzioni educative delle famiglie plurali
Nel nuovo contesto sociale e antropologico costituito dalle ""famiglie plurali"""" occorre analizzare da un punto di vista educativo le loro criticità e prospettive. La maternità e la paternità, le nuove forme di cura familiare, le problematiche legate alla solubilità della coppia, l'impatto della crisi economica e delle nuove tecnologie informatiche sono altrettante sfide per il sostegno e l'""""alleanza educativa"""" che i servizi possono prestare per fornire strumenti e competenze ai genitori."" -
Monelli di carta. Da Collodi a Pistelli: genesi e sviluppo di un paradigma educativo
Con Collodi irrompe nella letteratura italiana per l’infanzia un nuovo personaggio: Pinocchio, un monello guastafeste e birichino, che poco ha a che vedere con i bambini che popolavano i libri ottocenteschi per fanciulli. A questo fanciullo irriverente, destinato a morire impiccato per aver ceduto alle lusinghe del Gatto e della Volpe, viene invece data una seconda chance. È questa una novità assoluta, che scardina la stereotipata opposizione tra bambino buono e bambino cattivo, introducendo la possibilità che anche i monelli abbiano un cuore buono, pur sbagliando e fallendo. Ma, allora, che cosa permette il loro cambiamento? Come possono trasformarsi in ragazzini perbene? Sono queste le domande che si pone il volume, attraverso una rassegna di sei autori (Collodi, Cioci, Yambo, Momus, Vamba e Pistelli) – e dei loro relativi personaggi – che coprono un arco temporale che si estende tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e le soglie del primo conflitto mondiale. Le risposte avranno esiti differenti: mentre i giovani protagonisti mutano e diventano sempre più simili a bambini reali, si assiste al crollo del sistema educativo ottocentesco, imperniato su valori e pratiche ritenute inefficaci. A essere messa in discussione, dunque, non è solo l’immagine dell’infanzia, ma anche le principali istituzioni educative coeve: famiglia, scuola e lavoro. -
I giovani, il dolore e la crescita. Cultura, formazione, prospettive educative
Il testo si occupa del rapporto tra gli adolescenti e i giovani e il dolore, in un’epoca in cui, nelle nuove generazioni, albergano indifferenza, nichilismo e paura del futuro; nonché nelle forme permanenti della sofferenza insita nel crescere lasciandosi alle spalle l’infanzia. L’oggetto della riflessione interdisciplinare è affrontato con riferimenti al concetto di dolore in filosofia e nella scienza e, riguardo alla condizione attuale dei giovani, con il supporto di alcune ricerche empiriche che raccolgono le loro testimonianze dirette, relative a situazioni di sofferenza più intensa e problematica. Ma il volume accerta anche un’insospettata competenza emotiva di questi soggetti i quali, se guidati da adulti e istituzioni accoglienti rispetto ai loro vissuti, divengono capaci di dispiegarla e di renderla fruttuosa. L’invito rivolto a genitori, insegnanti e operatori pedagogici è non solo, dunque, a seguire i percorsi dell’educazione alle emozioni, ma a riflettere sui propri stessi vissuti del dolore e sul modo in cui esso si colloca nel nostro universo culturale e valoriale; al contempo, il testo pone ai ricercatori la domanda sul ruolo dell’affettività e dell’emotività in una complessiva concezione dell’educazione. -
Novecento, il secolo del bambino
Il Novecento si era aperto con prospettive ottimistiche verso l’infanzia, sostenute dal progresso in campo medico-igienico; dalle riflessioni di pedagogisti, psicologi e altri studiosi; da un benessere socio-economico abbastanza diffuso e crescente, tanto che la celebre definizione di “secolo del bambino” si è affermata anche nel sentire comune. Ma il Novecento è stato veramente il “secolo del bambino”? Le aspettative e le speranze iniziali si sono realizzate o gli eventi del secolo, come i conflitti mondiali, i totalitarismi, il consumismo, la globalizzazione ne hanno bloccato la realizzazione in parte o totalmente? A tali quesiti il volume intende rispondere, con il contributo di studiosi italiani ed europei, presentando un’analisi storico-educativa del secolo appena trascorso che ne coglie incertezze, ansietà, contraddizioni, ma anche linee di sviluppo e di apertura nei confronti dei bambini e delle bambine e della tutela dei loro diritti. -
In ricerca. Prospettive e strumenti per educatori e insegnanti
Il testo approfondisce il tema della professionalità degli insegnanti, protagonisti di percorsi di riflessione e ricerca di cui si presentano paradigmi, prospettive teoriche e strumenti. È evidente che non si può essere docenti impegnati nell’azione educativa senza essere in ricerca. Interrogare ed esplorare, con passione e con metodo, pratiche didattiche, relazioni, organizzazione della scuola, significa dare senso e qualificare l’attività educativa e contribuire a costruire una scuola migliore, uno spazio significativo di vita, di benessere e di apprendimenti. Interrogarsi sul contesto scolastico è il primo passo, coltivando una disponibilità interna a rivedere ciò che l’urgenza dell’azione e la ripetizione quotidiana tende a cristallizzare. Riuscire a procedere con metodo nella ricerca e nella riflessione è il passo seguente: partire da conoscenze e competenze per arrivare, con le domande sull’esperienza, a percorsi che guidino il cambiamento. Gli insegnanti, che affrontano le mutazioni indotte dalle trasformazioni socio-tecnologiche, dalla nuova riflessione educativa e didattica, dalle riforme scolastiche e da un sistema nazionale di valutazione che richiede di valutare e progettare il miglioramento nella scuola, non possono che essere supportati da un atteggiamento di ricerca e una consolidata competenza metodologica per affrontare questo tempo di trasformazione. -
Bologna che cambia. Quattro studi etnografici su una città
Questo volume è il frutto di dieci anni di ricerca su Bologna, città in cui l’autore vive dal 2004 facendo coincidere la sua vita quotidiana urbana con la sua pratica etnografica. Al centro del libro c’è una città e soprattutto cosa questa rappresenta per i suoi abitanti, una questione interessante per lo stesso autore che bolognese non è e che si chiede, a distanza di più di dieci anni, se lo diventerà mai. Oggetto di questi scritti è il rapporto con la città di Bologna di un gruppo di persone senza fissa dimora che dormono alla Bolognina (2004-2006); le pratiche di vita quotidiana di un gruppo di ragazzi di origine straniera che si allenano in una palestra di boxe nella prima periferia bolognese (2007-2010); lo spazio pubblico di Piazza Verdi, ovvero il centro storico della città (2008-2011); un gruppo di ultras del Bologna calcio, i loro immaginari e i loro bisogni (2012-2015). I quattro saggi qui raccolti, in parte inediti, in parte ripensati e riscritti rispetto alla loro versione originale, sono utili all’autore per comporre un unico grande mosaico al fine di rispondere a una domanda che risposte, da un punto di vista scientifico, probabilmente non ha: “Che cosa è Bologna?”. -
Sotto il cielo e sopra la terra. Buone pratiche per un'educazione all'aperto
Il testo si propone come strumento per educatrici e insegnanti che vogliano sperimentare un approccio all’Outdoor Education nei servizi per l’infanzia zero-sei ed è organizzato in tre parti, dedicate rispettivamente ai fondamenti e alla cornice teorica di riferimento, alle esperienze e agli strumenti, anche tramite il ricorso a immagini fotografiche e vignette che facilitano le educatrici nell’attivazione in senso “outdoor”. -
Crescere bambini. Immagini d’infanzia in educazione e formazione degli adulti
Il titolo del volume rimanda a una duplice prospettiva: quella del bambino che cresce e quella di chi, accompagnandolo, ne favorisce la crescita ed evidenzia che nucleo centrale di un punto di vista pedagogico sull’infanzia è la relazione adulto-bambino. Relazione che viene declinata sia sul piano della concretezza dei rapporti nella quotidianità e dei diversi contesti in cui vivono i bambini sia sul piano dell’immaginario, e che viene pensata in una dimensione sia storica sia progettuale, orientata al futuro a partire dal presente. Seguendo questa prospettiva, il volume riprende e approfondisce le tematiche affrontate in un convegno, realizzato a Palermo dal gruppo di lavoro SIPED “Pedagogia dell’infanzia tra presente e passato” nell’ottobre del 2016. Vi vengono messi in luce aspetti cruciali di una pedagogia dell’infanzia, dall’idea stessa di età bambina, alle peculiarità della sua educazione e della formazione dei suoi operatori. La “voce” dei bambini viene fatta emergere tra le maglie dello sguardo adulto, uno sguardo che si ritiene debba anch’esso essere educato per favorire un incontro benevolo e fruttuoso tra chi cresce e chi aiuta a crescere. Il testo si rivolge a educatori, insegnanti e coordinatori che lavorano nei servizi per l’infanzia, a studenti universitari e a studiosi del settore. -
Saper stare al mondo. Progettare, documentare, valutare esperienze di cittadinanza
Interrogarsi sull’insegnare agli studenti il “saper stare al mondo” significa sensibilizzare i docenti a sottoporre a critica la propria pratica didattica quotidiana, prima ancora della propria idea di educazione alla cittadinanza. Lo strumento suggerito nel testo per avviare tale riflessione è il concetto di “dispositivo”, che consente di mettere in relazione le dimensioni educative e didattiche, intenzionalmente progettate dall’insegnante, con quelle, al contrario, implicite e che tuttavia esercitano un’influenza notevole nel creare le condizioni per promuovere pratiche di cittadinanza a scuola. L’opera intende fornire a docenti e futuri insegnanti strumenti per interrogarsi sugli spazi di incoerenza e contraddizione che originano dall’incontro degli obiettivi di educazione alla cittadinanza con la quotidianità scolastica; sulle modalità, cioè, con cui gli elementi materiali e immateriali del dispositivo didattico interagiscono con le finalità di educazione alla cittadinanza esplicitamente perseguite. Il testo, attraverso l’analisi di un ricco insieme di documentazione didattica, intende restituire la dinamicità tipica del lavoro dell’insegnante, dentro e fuori la scuola, proponendo una prospettiva di educazione alla cittadinanza non solo “dichiarata” e “ideale”, ma agita e situata nella pratica scolastica quotidiana. -
Crescere connessi: risorse e insidie del web
I processi di apprendimento e sviluppo dei nativi digitali sono molto influenzati dai nuovi media. Smartphone e selfie cambiano il loro modo di comunicare ed entrare in relazione. La connessione alla rete si dilata su tutte le 24 ore. Internet può essere pervasivo, ma è un’opportunità o un rischio? I social dilatano le relazioni in modo esponenziale. Postare foto e stati contribuisce allo sviluppo del Sé? Si crea un’immagine pubblica con cui confrontarsi: ma qual è il vero Sé? Quello delle relazioni dirette, quello dei social o un mix di entrambi? Qual è la reazione dei genitori all’uso continuo della rete da parte dei figli? La comunicazione con loro ne risente? Il testo nasce dall’interesse di ricercatori di psicologia e giovani psicologi della “generazione net” fruitori critici delle tecnologie digitali che hanno approfondito le forme più recenti di comportamento online: il selfie posting, la connettività diffusa attraverso lo smartphone, l’operare in multitasking, le prevaricazioni e i rischi del web. Gli autori affrontano con ricerche aggiornate questi e altri temi controversi degli effetti della tecnologia sullo sviluppo psicologico dei ragazzi e delle ragazze, dando vita a un volume in cui la riflessione teorica è arricchita da dati empirici che offrono un prezioso aggiornamento sul rapporto tra sviluppo psicologico, educazione e nuove tecnologie. -
Pensieri colorati. Le bambine e i bambini raccontano con il disegno
Che cosa nascondono i disegni delle bambine e dei bambini? Che cosa ci stanno dicendo attraverso i loro colori e le forme spesso non consuete? Il volume ci offre uno sguardo particolare e stimolante attorno a questo mondo ricco di immagini e di immaginari. Con uno sguardo interessato e attento l’autore ci presenta forme diverse di questi “pensieri colorati”. Si tratta della parte “invisibile” delle rappresentazioni, quella che non si vede a prima vista, ma che traspare da alcuni tratti o colorazioni. Leggere l’invisibile in quei disegni non equivale a interpretare le loro immagini; significa rendersi disponibili all’ascolto, a una narrazione ludobiografica, a un rapporto non giudicante. Una presenza adulta e consapevole che diventa strumento per comprendere, per esplicitare, per “ridisegnare” il disegno stesso, rendendolo in questo modo meglio visibile. Con il loro disegnare, i piccoli ci raccontano i loro tentativi di comunicazione utilizzando ragionamenti logici e accostamenti metaforici, tracce figurative e segnali informali, colori adeguati e macchie simboliche. E ce lo racconterebbero anche quando diventano più grandi, se li aiutassimo a continuare a comunicare in modo sempre più attento e profondo i loro “pensieri colorati”. -
Materie intelligenti. Il ruolo dei materiali non strutturati naturali e artificiali negli apprendimenti di bambine e bambini
La scuola è fatta di materia: i corpi di adulti, bambine e bambini, gli edifici, gli arredi, i materiali. È una materia intelligente, perché suggerisce, favorisce o impedisce azioni e pensieri da parte di chi la vive. Di questa eterogeneità di materiali il volume discute una parte specifica piuttosto trascurata, quella relativa a quei materiali meno consueti nell'uso degli educatori e degli insegnanti e identificabili come non strutturati, cioè non orientati a un utilizzo univoco e predefinito, ma aperti a un ventaglio di azioni flessibili e composite. In particolare, ci si riferisce a tre tipologie specifiche: i materiali naturali, quelli di recupero e quelli di scarto industriale. I contributi, sia con lo sguardo della ricerca sia con quello dell’esperienza, raccontano le potenzialità di questi materiali, propongono definizioni e declinazioni e presentano di volta in volta indagini, prassi, questioni. Si tratta di una risorsa capace di tradurre in pratica un modo di fare scuola che promuove l'azione esplorativa dei bambini e un approccio attento alla costruzione condivisa della conoscenza, per creare contesti competenti, capaci di raccogliere le potenzialità di bambine e bambini e sostenerle nel realizzarsi e al contempo di rispondere alle loro intelligenze mobili e vivaci con offerte e richieste alla loro altezza. -
A tutta natura! Nuovi contesti formativi all'aria aperta per l'infanzia di oggi
Il volume pone al centro della riflessione il tema del rapporto bambino-natura attraverso una duplice lettura, quella della letteratura di riferimento – italiana, internazionale e prevalentemente pedagogica – e quella che trae linfa da chi ha dato avvio in Italia a nuove esperienze di educazione per l’infanzia privilegiando il contatto e l’immersione in contesti naturali. Lo sguardo teorico (parte prima: ""Punti di riferimento"""") e la prassi agita e pensata (parte seconda: """"Esperienze in Italia"""") si rincorrono, s’intrecciano nel volume, alimentandosi reciprocamente; di fatto una non può esistere senza l’altra. Nella prima parte l’attenzione è rivolta verso alcuni aspetti cruciali dell'educazione all’aperto, quali il rapporto non banale tra ambiente e natura, il riferimento articolato a esperienze consolidate e innovative (Waldkindergarten e agrinido), la relazione tra attività all’aperto e creatività e la rilettura degli strumenti metodologici necessari. Uno sguardo intenzionale approfondisce e documenta poi cinque diversi contesti formativi italiani consolidati nel territorio di riferimento e rappresentativi di modi diversi di pensare, costruire e attivare concretamente esperienze educative d’incontro con la natura per l’infanzia."" -
Lo sviluppo psicologico tra continuità e cambiamento. Verso un sistema integrato 0-6 anni
Alla luce dell’attuale normativa che prevede un sistema educativo integrato 0-6 anni (legge n. 107/2015) si sono avviate anche nel nostro contesto nazionale importanti riflessioni sull’esistente e sull’individuazione dei possibili percorsi di cambiamento. La tradizione dei servizi educativi in Italia rappresenta sicuramente un’esperienza preziosa, da non disperdere, ma che necessariamente deve essere rimessa in gioco e in dialogo nell’ottica di un sistema integrato. Si prefigurano cambiamenti di vario tipo – organizzativi, gestionali e anche educativi – che riguardano il modo di rappresentarsi i bambini e il loro sviluppo, così come le modalità di concepire il ruolo dell’insegnante. Ogni cambiamento presuppone fasi di transizione, che prevedono una de-strutturazione dell’esistente e una ristrutturazione del nuovo. A partire da queste premesse, il volume si pone un duplice obiettivo: quello di proporre una prospettiva d’analisi dello sviluppo psicologico dei bambini dagli zero ai sei anni entro la quale trova fondamento l’idea di un sistema educativo prescolare di tipo integrato e quello di documentare un’esperienza, in collaborazione con i Servizi educativi del Comune di Parma, di avvio e formazione di tre sezioni sperimentali che accolgono bambini dai diciotto mesi ai sei anni, per trarre dall’esperienza riflessioni e metodologie per il cambiamento. -
Educare alle immagini e ai media. Manuale per un uso consapevole da 0 a 11 anni
Negli ultimi decenni i processi di informazione e di comunicazione si stanno trasferendo progressivamente dal campo delle parole a quello delle immagini, come numerosi studi di visual culture hanno evidenziato. Il sopravvento della comunicazione per immagini e la sua influenza sulla vita umana si manifestano fin dalla nascita. Diventa dunque prioritario porre al centro del dibattito il tema dell’educazione alle immagini, promuovendo un consumo consapevole e non passivo di ciò di cui si fruisce attraverso i differenti media. Le neuroscienze affermano che le immagini svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo del cervello umano; ne deriva che il tema emergente e non più rinviabile da parte di genitori e insegnanti sia la tutela di bambini e bambine di fronte ai contenuti mediatici. Questa pubblicazione è uno strumento di avvicinamento a tali temi e offre alcune proposte didattiche rivolte alle insegnanti e agli educatori che vogliano iniziare un percorso di ricerca con i bambini e le bambine in età da 0 a 11 anni. Il libro dà inoltre accesso a una sezione di contenuti extra che propongono una prospettiva di studio digitalmente aumentata, consentendo la fruizione di materiali online, relativi a quanto è documentato fotograficamente nei diversi capitoli. -
Maria Montessori al nido tra storia e attualità
Questo volume è il frutto di una riflessione a più voci sull’attualità della pedagogia di Maria Montessori per la realizzazione di servizi educativi rivolti alla prima infanzia. Si approfondiscono quelle strategie didattiche, ancor oggi estremamente attuali negli aspetti legati all’aiuto alla vita e nello strumento principe dell’osservazione sistematica dei bambini, per lo sviluppo di modalità educative che non li ostacolino nelle loro espressioni, ma che siano in sintonia con le loro personali caratteristiche e i loro bisogni più profondi. Il volume si compone di due parti: la prima contiene contributi di carattere storico e teorico, mentre la seconda presenta percorsi formativi ed esperienze realizzate all’interno di nidi gestiti dalla Cooperativa CADIAI di Bologna. L’intenzione è quella di mettere in evidenza come l’incontro con questa grande educatrice del passato abbia generato cambiamenti di rilievo sia negli ambienti del nido che nell’atteggiamento dell’adulto con il bambino, presentati dai gruppi di lavoro che li hanno attuati non come modelli, ma come possibili – e stimolanti – piste operative. -
Lo spazio che educa. Generare un'identità pedagogica negli ambienti per l’infanzia
La scuola dell’infanzia è sicuramente cambiata molto negli ultimi vent’anni e subirà ulteriori mutamenti nel prossimo futuro. L’attenzione sempre maggiore ai nuovi paradigmi di apprendimento e all’influenza dello spazio sulle dinamiche educative stanno rivoluzionando tutto il modo di fare scuola e di stare nella scuola, dall’infanzia alla maturità. La richiesta pedagogica è quella di creare dei luoghi di apprendimento piacevoli, stimolanti che si prendano cura di chi li frequenta e ci passa molte ore della giornata. Edifici che siano vivaci luoghi di incontro e di esperienza, che rispettino il bisogno di ciascuno di avere uno spazio dedicato e questo non solo per i bambini, ma anche per gli insegnanti e gli altri operatori. Il volume si pone come obiettivo quello di ragionare sull’ambiente didattico come lo specchio dell’atteggiamento educativo. Con la proposta di fare dello spazio un formidabile dispositivo pedagogico, s’intende accompagnare i lettori a scoprire la grande portata di quello che Loris Malaguzzi considerava il “terzo educatore”. -
Revolving door. I servizi per i minori e la riproduzione delle disuguaglianze a New York
Il volume prende in esame le forme di disuguaglianza e dissenso che vengono riprodotte all'interno del child welfare system a New York, ossia l'apparato istituzionale incaricato della tutela dei minori e della riabilitazione delle famiglie abusanti. Il sistema di protezione dei minori rappresenta un ambito privilegiato per esaminare come le disparità etnico-razziali, di genere e di classe delineino una categoria di soggetti “vulnerabili”, oggetto dell'apparato assistenziale e terapeutico dello Stato volto a ri-plasmare le famiglie secondo le priorità di una “cittadinanza corretta”. Il libro è rivolto agli studiosi di antropologia politica e delle istituzioni, ma anche a chi voglia esplorare come oggi si generino le profonde fratture sociali che sembrano marcare così fortemente la vita politica e la condizione delle minoranze negli USA, aprendo una finestra etnografica su un sistema istituzionale diverso ma che anticipa trasformazioni in atto anche nel panorama dei servizi italiani, dal privato sociale alle iniziative volte al coinvolgimento attivo della cittadinanza. Al contempo, il volume mostra come le istituzioni partecipino a fenomeni di razzializzazione, che sempre di più riguardano da vicino la quotidianità di chi fa ricerca e lavora in questi ambiti in Italia ed Europa. -
Educare la depressione. La scrittura, la lettura e la parola come pratiche di cura
Nonostante i diversi tentativi di inquadrare la patologia depressiva nel margine della comprensione scientifica, a oggi il temibile cancro dell’anima suscita ancora molteplici e inquietanti interrogativi. Il sapere pedagogico, contraendosi pure a ragione sugli aspetti educativi dell’esistenza, ha mancato di dire la sua su un fenomeno così altamente complesso e talora debilitante. Di fatto, però, non esiste “la depressione”: le forme di depressione sono tante quante le persone che ne risultano affette. Di cosa dovrebbe occuparsi, peraltro, la pedagogia, se non di persone? Questo libro si presenta in primo luogo quale forma di aiuto e di sussidio da proporsi in forma mediata ai soggetti depressi. Le storie narrate da Tiziano Ferro, Veronica Pivetti, Roberto Gervaso e John Kirwan confermano che la depressione può colpire chiunque e dimostrano la possibilità di uscirne o di imparare a conviverci: il suicidio non è una risposta al dramma depressivo, ma una sterile fuga dall’oscenità esistenziale. La ricerca scientifica comprova come scrivere un diario e, a mente lucida, un’autobiografia possano coadiuvare l’alleggerimento del fardello e degli strascichi dell’angoscia depressiva. -
I tesori nelle isole non trovate. Fiabe, immaginario, avventura nella letteratura per l’infanzia
Questo volume è una raccolta antologica di alcuni importanti scritti di Antonio Faeti usciti in periodi diversi, ma che rappresentano un irrinunciabile riferimento per chi si occupa di letteratura per l’infanzia e dei suoi intrecci con l’immaginario. Si tratta di saggi che non solo permettono di approfondire pagine significative della storia della letteratura per l’infanzia, ma che fanno emergere un metodo di cui Faeti è insuperato maestro. Di tale metodo il volume traccia un percorso esemplare, offrendo vie d’accesso a temi, generi, casi editoriali che hanno segnato questa disciplina. Dalla celebre collana “Biblioteca dei miei ragazzi” alla riscoperta delle fiabe di Emma Perodi, dai paradigmi dell’avventura alla poetica del Fanciullino e alla rilettura critica di autori classici (come la contessa de Ségur) si compone un quadro di grande profondità ermeneutica, che restituisce al lettore le straordinarie potenzialità dello studio della letteratura per l’infanzia. Al termine del volume, una bibliografia documenta la ricca produzione di Antonio Faeti.