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Indelebile come un tatuaggio
Uccio è soltanto un bambino quando la sua famiglia, spaventata dagli ultimi rivolgimenti politici, scappa dalla natia Istria per trasferirsi a Napoli. Da quel momento in avanti i suoi occhi vivaci capteranno tante ingiustizie e tante verità nascoste che gli resteranno impresse nel corpo e nella mente. La curiosità lo spingerà a vivere Napoli come una matrigna, prima, e come una madre amorevole seppur capricciosa, in seguito. La sua è una Napoli viva e pulsante, in cui tradizione e innovazione s'incontrano e scontrano continuamente. Una Napoli chiaroscurale, in cui la criminalità è un elemento spaventosamente reale ma non esclusivo, la cui crudeltà viene bilanciata dall'infinita generosità degli umili e degli ultimi. Femminielli e prostitute, con la loro partecipazione, tra le altre cose, alle Quattro Giornate di Napoli, sono, infatti, tra le figure ispiratrici di Uccio, che riesce a vederle in tutta la loro umanità, al di là del ruolo marginale in cui sono relegate. A fargli da mentore in questo nuovo mondo il suo vicino di casa, John Smith. Sarà lui a trasmettere ad Uccio gran parte delle caratteristiche che lo renderanno l'uomo che poi diventerà, raccontandogli il proprio vissuto, spingendolo a vedere oltre l'apparenza delle cose e a credere in valori autentici. Soltanto ascoltando il diverso e accettandolo senza giudicarlo, Uccio potrà, infatti, capire veramente il proprio cuore e accoglierne le direttive, liberandosi da ogni egoismo e vanità. La storia di Uccio, dunque, è la storia di un'anima che, attraverso gioie e dolori, impara il vero valore dell'amicizia, dell'amore e della compassione, superando le barriere e i condizionamenti che impediscono sovente all'uomo di trovare la pace. Il ricordo di tutto ciò che ha visto e vissuto, e in particolare della perdita di Elvira, però, resterà per sempre vivido sulla sua pelle, indelebile come un tatuaggio. -
La città insensibile
Carmine Zamprotta affronta le problematiche di Napoli, rappresentata come una città ""insensibile"""" di fronte all'ascesa al potere della criminalità organizzata e sorda ai bisogni della società. Le infiltrazioni camorristiche, presenti ormai in ogni strato e settore, sotto l'occhio accomodante di politica e istituzioni, sono un elemento di causa-effetto che scatena e crea quanto di mortale e fetido c'è e può esserci nella cittadina partenopea e in tutta Italia. Con lo stile diretto tipico di un'inchiesta giornalistica vengono analizzati avvenimenti crudi e spietati accaduti negli anni e che ancora oggi restano ben saldi nella memoria di chi li ha vissuti o di chi ne è stato spettatore. Un quadro clinico di argomenti di questi tempi scottanti, ma allo stesso tempo di estrema rilevanza per sanare le patologie che alterano la normale esistenza di una buona società."" -
Aspettando il treno di mezzanotte
In una stazione ferroviaria, Arturo Maria Vidal aspetta il treno per Venezia. Nell'attesa viene affiancato da un uomo sconosciuto, uno psicologo. Egli non si presenta, ma dice di avere una dote innata: leggere nella mente delle persone, e, tramite ciò, conoscere le storie di ognuno di loro. Inizia così un soliloquio da parte dello sconosciuto, nel quale racconta agghiaccianti vicende, storie insabbiate di Arturo, ma lui, dal canto suo, non proferisce parola né tenta di discolparsi. Il tempo scorre, il treno si sta avvicinando e lo psicologo incalza con il suo racconto. Improvvisamente, però, il fischio del treno è affiancato da un altro rumore. -
Il filo di poesia
"Tanti altri sono i momenti, i luoghi, i pensieri, le emozioni che compongono Il filo di poesia, un filo che appare sottile ma è resistente e fiero, complesso e leggero, profondo e lucente."""" (dall'introduzione di Enrico Inferrera) """"Sono dense di luce e di malinconia, le poesie di Angela Procaccini. Sono delicatissime e avvolgenti, come seta. Angeli reduci da un qualche martirio, momenti redenti dal tempo del dolore."""" (dalla prefazione di Tjuna Notarbartolo) """"Angela va oltre la sua sensibilità di docente e studiosa, trovando negli scritti e nelle poesie un fuggente mondo desiderato, ricco di emozioni ma anche di sofferenza."""" (dalla postfazione di Aldo Capasso)." -
Te lo dico da Nobel
È il gennaio 2007 quando il neo-senatore Razzi compie il primo di una fortunata serie di viaggi in Corea del Nord. Comincia così, ""con una risata"""", il rapporto di amicizia che ancora oggi unisce Antonio Razzi e il paese di Kim Jong-un, ed è col sorriso che, in queste pagine dirette e sagaci, tale rapporto viene raccontato. Si tratta di un legame umano, prima che istituzionale, come quelli che Razzi sa instaurare con ogni suo interlocutore. Memorie pubbliche e private si intrecciano - dalla commozione condivisa con la moglie Maria Jesus dinanzi a Papa Francesco alle trasferte in oriente come """"mediatore commerciale"""", dalla nostalgia per la militanza berlusconiana alla tensione per la minaccia nucleare e il recente braccio di ferro tra USA e Nord Corea... Tra un'argomentazione politica e un aneddoto calcistico, emerge il profilo di un uomo sempre e comunque coerente con se stesso, generoso e incline al dialogo, doti oggi tutt'altro che scontate. Un testimone del nostro tempo, insomma, che si racconta ancora una volta con garbo e autoironia, convinto che con l'ottimismo, l'empatia e una buona dose di faccia tosta si possa ottenere tutto. O quasi..."" -
La pittrice di Tindarìa
Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di questa storia, pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell'autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi. -
Scoglitti
In questo breve amarcord, Elena, la voce narrante, racconta in modo pacato e riflessivo il viaggio che ha compiuto all'insegna dell'arte, del buon cibo e della compagnia di vecchi amici e parenti. Dalla Puglia, la protagonista approda nelle terre siciliane dove la attende il vivace percorso artistico itinerante ""Articolando"""". La permanenza in quei luoghi e la piacevolezza del tour la avvicinano al suo passato e le permettono di rinsaldare le sue radici, rendendo ancora più gioiosa e partecipativa la sua rassicurante vita e il mondo che le appartiene. La forza espressiva dell'autrice si carica di quella verve artistica che l'accompagna da sempre e dona alla sua esistenza una calma nient'affatto apparente, espressa piacevolmente dalla prima all'ultima pagina."" -
La stanza nel cuore
Il romanzo narra la quotidianità di Agnese, giovane donna alle prese con la vita matrimoniale, un percorso universitario da ultimare e l'imminente maternità. Ma dietro la stabilità apparente si nasconde un passato fatto di intransigenti imposizioni paterne, accondiscendenza materna, problemi di alcolismo e violenza all'interno delle mura domestiche. Il suo difficile vissuto induce Agnese a rifugiarsi in un mondo tutto suo, lontano dagli abusi e dalle sofferenze, dove può essere padrona e protagonista della sua vita: una stanza nel cuore. Saranno i preziosi consigli degli amici di sempre, il supporto dell'affettuoso marito Daniele e l'imminente maternità a far capire ad Agnese l'importanza del perdono, a convincerla a riavvicinarsi alla sua famiglia, alle sue radici. -
Cuore di ragno
1861. Al tramonto del Regno delle Due Sicilie e all'alba dell'Unità d'Italia, una nave dell'esercito garibaldino parte dalla Sicilia con a bordo un carico di esplosivo e una truppa di militari inglesi, sotto il comando di un colonnello britannico. La nave ""Ercole"""" approda a Ieranto, un luogo paradisiaco, e porta qui morte e distruzione: le zie di Angelo Dell'Aquila, che è già stato avvertito dalla madre morta anni prima in un misterioso sogno premonitore, vengono uccise in modi atroci, e tutti gli abitanti del luogo sono in pericolo. Angelo e i suoi due amici d'infanzia, Marianna e Gennarino, dovranno fare i conti con la realtà, e dovranno cercare di raccogliere le loro forze per far fronte al pericolo imminente. Riusciranno i tre a superare le ferite inferte loro dalla terribile invasione, e a sopravvivere al terribile attacco? E perché le truppe garibaldine si sono recate proprio a Ieranto per seminare terrore e morte?"" -
Dentro/Fuori
Dentro/Fuori, titolo enigmatico ma il cui significato si schiude lentamente con la lettura delle profonde poesie che compongono l'opera. L'autrice, Rita Licenziato, sembra non avere alcun timore nel mostrare i suoi più intimi sentimenti e la sua interiorità, un ""dentro"""" fatto di amore ma anche di dubbi e incertezze. Un'analisi introspettiva che è affiancata e condizionata dal """"fuori"""", quello delle guerre e dell'oppressione del più debole, caratterizzato quindi da un'atmosfera cupa. Attraverso queste poesie ci viene trasmessa una sensazione di forte contrasto tra l'indifferenza del mondo esterno e il profondo sentire di una donna che non riesce a girarsi dall'altra parte."" -
Le ragioni del boia. Giustizia, giustizieri e giustiziati
Uno degli avvocati più illustri della città di Napoli si ritrova ai piedi del patibolo, condotto col cannale al collo, come una bestia da macello, pronto ad essere messo a morte in uno dei secolari teatri della giustizia, dalla scure del boia. Giudici, accusatori, vittime e regnanti, tutti sembrano essere nell'atto di recitare una tragedia invece che presenziare ad un processo di pena capitale. La scena teatrale non manca, Castel Capuano e Piazza Mercato sono solo tra le più citate scenografie davanti alle quali i sanguinosi atti di governo si consumano. È una narrazione fatta di processi giudiziari che si svolgono a cavallo tra il XVIII e XIX secolo nella Napoli borbonica, e i cui protagonisti sono vittime e colpevoli, non tanto di ciò di cui vengono accusati, quanto della giustizia che processa se stessa. La giustizia qui dipinta è quella delle leggi soggette ad interpretazione, dettata dall'arbitrio dei giudici, di una legalità fatta di concetti precettistici che sono incompatibili con la ben diversa realtà dei tribunali e del patibolo. Se i fantasmi che popolano quegli scenari di ferocia potessero parlare, reclamerebbero il coraggio difensivo mancato, l'azione individuale di uomini che hanno azzerato ogni credibilità nella giustizia, che li hanno infilati nella veste dell'infamia e mandati a morire. L'autore conduce il lettore nei meandri della giurisdizione, mostrandone il lato umano, crudele e privo di quella logica incisa nei libri, che raramente è presente nelle aule dei tribunali. -
La buona volontà. La Calabria contadina del nostro Novecento
"La Calabria jonica, vista, dunque, con gli occhi di un bambino, che, nonostante la miseria, la guerra, è riuscito a salvaguardare la sua anima, buona e poetica, grazie soprattutto a sentimenti e valori, che rischiano sempre più di passare di moda: la solidarietà, quella che con un nuovo termine si potrebbe definire comunitarietà, insomma lo stare insieme con amicizia, sincera e generosa, l'aiutarsi, quando si ha bisogno, come in una grande famiglia, dove contano moltissimo i vincoli di sangue ma dove si sente con forza di appartenere anche agli altri."""" (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)" -
Chi dite che io sia? Personaggi noti raccontano papa Bergoglio
Rispondono per Papa Francesco, cardinali, giornalisti, attori, sindacalisti, uomini di cultura, sportivi, cantanti, conduttori televisivi, alcuni senzatetto. Gli intervistati rilevano la personalità di un Pontefice con i fiocchi, che continua ad appassionare folle religiose e laiche progressivamente crescenti. Il modo confidenziale di esprimersi, il frasario stilisticamente semplice, la sua pastorale familiarmente schietta, la inedita ed efficace provocazione, la profonda spiritualità, l'impegno di appassire certe burocratiche strutture della Chiesa, la sensibilità a favore delle nuove generazioni, la determinazione di un dialogo ecumenico, la carità verso i poveri e i bisognosi, seguitano a griffare di ottimismo chi si avvia verso l'autenticità del divino. -
Anemoni d'avorio. Ivory anemones
"Anna Bartiromo regala a se stessa e agli altri una silloge intima, intensa, nella quale, con la consueta delicatezza e discrezione, che è segno di antica signorilità, si abbandona ai sensi e sentimenti del suo corpo e della sua anima."""" (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)" -
I colori della vita
La vita di una donna raccontata attraverso piccoli squarci poetici. La maturità raggiunta, un amore che fa soffrire ma che insegna, mai rinnegato, l'importanza dell'amicizia e della famiglia si accompagnano a descrizioni della natura e del paesaggio costiero. L'autrice, con le sue poesie, trasmette positività e vitalità attraverso immagini semplici che fanno parte della quotidianità. -
La parola prima di tutto
Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l'hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d'Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l'autrice, Daniela Punziano, conclude l'opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura. -
I delitti dell'Orsa Maggiore
Il caso irrisolto di un killer seriale e l'arrivo in città di una criminologa di successo si mescolano e preannunciano un classico poliziesco, dinamico e pronto a suscitare da subito grande curiosità nel lettore. In un breve dialogo iniziale con un personaggio, l'autrice fornisce al lettore gli strumenti necessari per muoversi all'interno di un duplice mistero da risolvere. Il lettore, che da subito veste i panni del detective, insieme ai due protagonisti tenta di sbrigliare la matassa di omicidi che ossessionano l'ispettore Baffo. Amélie, al suo fianco, con spiccata intelligenza e brillantezza, coglie immediatamente il carattere intrigante e ben delineato del percorso che l'assassino ha scelto per mettere in scena i suoi crimini. Stravolgendo il punto di vista adottato fino a quel momento, dà una svolta alle indagini e contemporaneamente alla sua vita e al suo misterioso passato, che vuole a tutti i costi dimenticare. -
Marito seriale
Napoli. Vittorio, fotografo di mezz'età, dopo cinque matrimoni e altrettanti divorzi, crede ancora di poter trovare una donna da amare. Un giorno si ritrova con Peppino, il suo giovane e attraente apprendista fotografo, in una strana situazione a casa di un'anziana signora. Sono attratti lì con un inganno da Rosaria, giovane donna che, con il fratello Apollo, li fa arrestare con l'accusa di furto. I due amici vengono salvati da Elisabetta, terza moglie di Vittorio, diventata giudice dopo la separazione dall'uomo. Il ritorno di questa ex moglie è seguito da quello delle altre quattro, tutti gli ex amori di Vittorio si presentano alla porta di Donna Francesca, madre del fotografo, da cui lui è tornato a vivere. Questa situazione paradossale raggiunge il culmine massimo nel momento in cui tutti i personaggi dell'opera affollano la scena. Caos, scambi d'identità, fraintendimenti rendono ilare tutta la rappresentazione. Prefazione di Rocco Familiari. -
Giacomo Furia. Vita e carriera di un attore caratterista
Protagonista di questa biografia è Giacomo Furia, attore caratterista, il quale, attraverso una fisionomia marcata e degli atteggiamenti eccentrici, quasi caricaturali, ha reso immortali e caratteristiche pellicole quali L'oro di Napoli, nel quale recita al fianco di Sophia Loren, La banda degli onesti, dove interpreta l'imbianchino Cardone, e Il medico dei pazzi, dove si finge uno dei ""pazzi"""" della Pensione Stella. L'opera, oltre a tracciare un quadro completo della sua carriera, prima teatrale e poi cinematografica, fornisce degli interessanti retroscena dei rapporti che l'attore instaurò con personalità di spicco cui fece da spalla, quali Eduardo De Filippo, che lo iniziò al teatro e ne fu quindi mentore, Peppino De Filippo e Totò, con il quale consolidò del tutto la propria carriera. Prefazione di Alberto Castellano. Postfazione di Filippo Furia."" -
Gli scugnizzi di Napoli. Racconti e cenni storici a cavallo di tre secoli
Il testo ci trasporta, racconto dopo racconto, nella realtà di una Napoli del passato, attraverso le vite degli ""scugnizzi"""", i ragazzi di strada, spesso abbandonati, i cosiddetti """"figli della Madonna"""", e i racconti di vita degli uomini che hanno reso la cultura popolare partenopea ancora oggi famosa in tutto il mondo. La raccolta contiene esperienze di vita tra realtà e leggenda e inneggia ai tesori di Napoli, storici e umani, ai colori, agli odori e ai sapori che inebriano i vicoli stretti e pieni di vitalità di una città in cui l'arte di arrangiarsi è un vero e proprio stile di vita. I ricordi dell'autore e le sue esperienze, intervallati da cenni storici e curiosità, arricchiscono ulteriormente il testo e ne fanno una valida raccolta di avvenimenti e di folklore d'altri tempi, ma mai veramente lontani.""