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La tecnica del villaggio nella psicoterapia infantile
A partire dal classico Test del Villaggio e da un precipuo modo di intendere la psicoterapia dell'infanzia, viene presentato un manuale operativo per l'utilizzo di uno strumento psicodiagnostico che può avere un'ampia rilevanza all'interno del setting clinico tra terapeuta e paziente. Il presente libro vuole sopperire al vuoto di letteratura italiana sull'argomento e accompagnare il lettore alla scoperta di questo test misconosciuto - ma estremamente ricco - approfondendone i diversi e multiformi aspetti e fornendo esemplificazioni cliniche corredate da molte immagini. Il Test del Villaggio, per quanto trovi il suo ambito elettivo nel lavoro con l'infanzia, è altresì indicato con l'adolescenza e l'età adulta. Il libro si basa su un ""modello integrato"""" che prevede tre criteri: Strutturale (o di organizzazione-integrazione), il come viene costruito; Tematico (o psicodinamico- relazionale), il cosa viene costruito; Dinamico (o topologico-topografico), il dove viene costruito. Vi è, inoltre, la possibilità di effettuare una ricca analisi del simbolismo, che può muoversi parallelamente a quanto emerge nella relazione clinica con il bambino, fornendoci chiavi di lettura chiarificatrici."" -
Cucina padovana. Cinquanta ricette della tradizione. Ediz. illustrata
La cucina padovana è soprattutto cucina veneta, tuttavia gli chef del territorio hanno saputo presentare in questo volume, tutto illustrato, anche molte ricette tipicamente padovane che davvero rischiavano di perdersi per sempre e di cui forse pochi hanno ancora memoria, quali i menai - una minestra di mais e ossi di maiale - e la smegiassa, una torta a base di melassa. Il volume - ricettario contiene inoltre una breve ma chiara introduzione alla storia della cucina padovana di Piero De Franceschi, autorevole presidente della Confraternita della Gallina Padovana. -
Orsola svelata. Il restauro del ciclo di affreschi di Tomaso da Modena
Gli affreschi con le ""Storie di sant'Orsola"""", dipinti da Tomaso da Modena tra il 1355 e il 1358 circa, furono salvati dalla totale distruzione dall'abate Luigi Bailo che, individuato il ciclo pittorico all'interno della Chiesa di Santa Margherita in parte ricoperto dalla calce, fece bloccare i lavori di demolizione della stessa chiesa. Il ciclo di affreschi, staccati nel 1883 e musealizzati all'interno della Chiesa di Santa Caterina a Treviso, narra la storia della principessa Orsola, figlia del re cristiano di Bretagna, chiesta in sposa dal principe d'Inghilterra, figlio di un re pagano - secondo la legenda aurea - e martirizzata ad opera degli unni. Nei saggi degli studiosi che corredano il ricco apparato fotografico si ricostruiscono le vicende storiche occorse nei secoli a queste opere, che hanno rischiato di essere perdute per sempre; si ripercorre puntualmente l'ultimo intervento di restauro e ci si sofferma infine sulle figure di sant'Orsola e dell'autore Tomaso da Modena, che si è espresso qui in uno dei capolavori assoluti del Medioevo trevigiano."" -
L' acchiapparatti di Tilos
Nessuno ha più messo piede nella torre del negromante Ar-Gular da quando la costruzione è stata sigillata dai Guardiani dell'Equilibrio. Nessuno fino ad ora... Una rissa in locanda, la profanazione di una tomba, una scommessa insolita e un libro arcano conducono il becchino storpio di Tilos alla torre maledetta, dove lo attende uno straordinario ritrovamento che legherà il suo destino a quello del boia di Giloc, un demone ancestrale imprigionato da secoli nel ""Buco"""". In un mondo grottesco e sanguinario che rievoca l'atmosfera cupa dell'Alto Medioevo si snodano le vicende di una compagine di personaggi bizzarri, protagonisti di una trama incalzante, ricca di situazioni rocambolesche e sorprendenti colpi di scena. Suspense, tenerezza, horror e ilarità convivono in questo originale romanzo tra il gotico e il fantasy, lontano dagli stereotipi e fruibile a più livelli di lettura, appassionando così sia gli adulti che i ragazzi."" -
Non male per un ragazzaccio
Il protagonista del romanzo, acquistata a scuola la reputazione di pessimo soggetto, reagisce comportandosi sempre male, quasi a volersi adeguare a quello che gli altri si aspettano da lui. La passione per la musica non basta a salvarlo e così, quando a 14 anni lascia la scuola, diventa un ladro. Viene condannato, rinchiuso in un istituto di rieducazione e avviato a lavorare in una fattoria. Il fattore decide di dargli una possibilità e gli affida la cura dei cavalli. Scopre un mondo da amare, un lavoro che gli piace e l'amicizia per un cavallo in particolare, cose che gli fanno dimenticare la vita da fuorilegge. Età di lettura: da 9 anni. -
Il famiglione di Brando
La bella storia scoppiettante e lieve, ruota intorno alla ""famiglia allargata"""" del piccolo Brando. Nella storia si affrontano brillantemente i temi della diversità e della libertà. Si incontrano tanti personaggi fra cui bambini, babbi, mamme, amici, nemici, una maestra e un cane. Si avvicendano episodi di fughe, travestimenti, emarginazione, rapimenti (falliti), fino alla conclusione ... dentro un barattolo di cioccolata. Le numerose illustrazioni arricchiscono la storia e accompagnano il lettore. Età di lettura: da 10 anni."" -
Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude. Ediz. illustrata
Il catalogo ""Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude"""" nasce nell'ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello. I Musei Reali rendono omaggio al genio del Rinascimento italiano con una mostra dossier dedicata a temi e momenti della ricezione dei suoi modelli in Piemonte. Sono stati selezionati alcuni casi esemplari all'interno delle collezioni sabaude su un arco cronologico che va dal Cinquecento all'Ottocento. Punto di partenza è l'episodio, per molti aspetti sorprendente, delle copie cinquecentesche della Madonna d'Orléans realizzate da Gerolamo Giovenone e da Defendente Ferrari. Grande spazio è dedicato alla Madonna della Tenda di Torino, acquistata da Carlo Alberto nel 1828 come opera autografa di Raffaello e oggetto, per questa occasione, di un restauro dettagliatamente illustrato nel catalogo."" -
Questo quaderno appartiene a Giovanni Testori. Inediti dell'archivio
Scrittore di racconti e romanzi, poeta, drammaturgo e regista e attore, giornalista, storico dell'arte, critico militante e pittore egli stesso: c'è una parola che perfettamente riassume Giovanni Testori: ""complessità"""". Di questa complessità, di ognuna delle attività intraprese, che spesso si intrecciano e sovrappongono, e delle opere prodotte, l'archivio, acquisito dalla Regione Lombardia e depositato presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, reca ricca testimonianza. Ma l'archivio offre anche una visione privata, quasi intima, dello scrittore all'opera e del suo vissuto quotidiano, una sorta di diario involontario. Ed ecco allora l'idea di un """"Testori di carte d'archivio"""", di un ritratto attraverso 25 brevi capitoli che, ripercorrendo ogni sfaccettatura del suo lavoro e della sua vita, commentano e contestualizzano gli oltre 150 documenti illustrati, tutti rigorosamente inediti, per guidare il lettore alla scoperta di altrettanti inediti punti di vista sull'uomo e sulla sua opera, lasciandogli il piacere di """"decifrare"""" le carte."" -
Il cronolibro di Rembrandt. Ediz. illustrata
Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida 1606-Amsterdam 1669) è uno dei pittori e incisori più grandi di ogni secolo. Principale esponenete dell'età d'oro dell'arte olandese, Rembrandt esplorò tutti i generi di pittura, dal ritratto di gruppo, di cui rivoluzionò la formula con la Ronda di Notte, al tema biblico e storico, dall'autoritratto, che fu una costante della sua ricerca, al paesaggio. Dotato di una forte personalità, di una straordinaria abilità tecnica affinata da continue sperimentazioni e di una cultura figurativa vastissima (dai fiamminghi al Rinascimento italiano), durante tutta la vita, segnata dalla gloria e dalla miseria, da relazioni invise alla morale borghese e da numerosi lutti, Rembrandt perseguì la rappresentazione della realtà e del naturale, cercando di coglierne l'intima verità, a dispetto delle convenzioni artistiche e del ""decoro"""" della società a lui contemporanea. Il libro è una monografia tascabile illustrata da sedici dettagli dei suoi principali capolavori in sequenza cronologica su un lato, mentre sul retro la riproduzione integrale dell'opera è accompagnata da una breve scheda che ne svela storia e significati. La biografia dell'artista e la lista dei dipinti completano questo libretto a fisarmonica, ideale strumento didattico e vademecum per gli amanti dell'arte."" -
Il cronolibro di Tiziano. Ediz. illustrata
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488-90 - Venezia 1576) è fra gli artisti che più hanno segnato la storia della pittura, con un'eredità che passa da Velázquez a Cézanne. Pittore di punta della Serenissima, Tiziano alterna opere monumentali come la pala dei Frari, alla dimensione psicologica del ritratto e a quella, a volte elegiaca, altre dionisiaca, dei temi mitologici. Dalla formazione presso Giovanni Bellini e Giorgione, alla maturazione di un classicismo cromatico, passando per la ""crisi"""" manierista, per tutta la lunghissima vita, segnata da fama internazionale e amicizie significative (con Pietro Bembo, Ariosto e Aretino), da viaggi e omaggi di potenti (Carlo V, Paolo III Farnese, Filippo II), Tiziano insegue il senso e la materia del colore, fino a dipingere anche con le dita, ormai quasi cieco e rimpiangere la fine che giunge quando finalmente cominciava a capire cos'era la pittura. Il libro è una monografia tascabile illustrata da sedici dettagli dei suoi principali capolavori in sequenza cronologica su un lato, mentre sul retro la riproduzione integrale dell'opera è accompagnata da una breve scheda che ne svela storia e significati. La biografia dell'artista e la lista dei dipinti completano questo libretto a fisarmonica, ideale strumento didattico e vademecum per gli amanti dell'arte."" -
Le chronolibre de Titien
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488-90 - Venezia 1576) è fra gli artisti che più hanno segnato la storia della pittura, con un'eredità che passa da Velázquez a Cézanne. Pittore di punta della Serenissima, Tiziano alterna opere monumentali come la pala dei Frari, alla dimensione psicologica del ritratto e a quella, a volte elegiaca, altre dionisiaca, dei temi mitologici. Dalla formazione presso Giovanni Bellini e Giorgione, alla maturazione di un classicismo cromatico, passando per la ""crisi"""" manierista, per tutta la lunghissima vita, segnata da fama internazionale e amicizie significative (con Pietro Bembo, Ariosto e Aretino), da viaggi e omaggi di potenti (Carlo V, Paolo III Farnese, Filippo II), Tiziano insegue il senso e la materia del colore, fino a dipingere anche con le dita, ormai quasi cieco e rimpiangere la fine che giunge quando finalmente cominciava a capire cos'era la pittura. Il libro è una monografia tascabile illustrata da sedici dettagli dei suoi principali capolavori in sequenza cronologica su un lato, mentre sul retro la riproduzione integrale dell'opera è accompagnata da una breve scheda che ne svela storia e significati. La biografia dell'artista e la lista dei dipinti completano questo libretto a fisarmonica, ideale strumento didattico e vademecum per gli amanti dell'arte."" -
Gioielli contemporanei dal Museum of Arts and Design di New York
Questo libro presenta una ricca panoramica lei gioielli contemporanei, dagli anni '40 ad oggi, attraverso i pezzi unici della straordinaria collezione del Museum of Arts and Design di New York. Il testo della curatrice, Ursula Neuman, ne traccia un'agile storia. Le quasi 300 pagine fanno scoprire al lettore un'affascinante diversità di materiali, tecniche ed approcci che rendono l'arte dei gioielli contemporanei visivamente eccitante e intellettualmente stimolante. Queste creazioni, non più esclusivamente dipendenti da oro e gemme, dimostrano come materiali più comuni quali l'alluminio, la gomma, il vetro, la carta, le puntine da disegno e persino i grilletti delle pistole possano essere trasformati in sorprendenti e rutilanti gioielli. -
Sculpture à la lettre. Promenade épigraphique au département des Sculptures du musée du Louvre
Nell'Occidente medievale e moderno la scrittura ha instaurato un rapporto privilegiato con la scultura. La prima, quando vuoi essere monumentale, usa di frequente i materiali (pietra, marmo, bronzo) e le tecniche (incisione, rilievo, policromia) della seconda. E, all'inverso, numerose sculture ranno uso di iscrizioni per trasmettere informazioni supplementari. Attraverso un percorso nelle gallerie delle sculture del Louvre, il presente volume farà scoprire al lettore i diversi aspetti di questi ""testi nella scultura"""": la loro storia (modelli antichi, evoluzione della scrittura e della lingua), le loro funzioni (commemorative, informative, celebrative, ornamentali) e il loro apporto decisivo per la conoscenza delle opere, dei committenti e degli artisti."" -
Il ritratto oscurato di Pavese allegro. Lettura e documenti di un'inedita condizione espressiva
È possibile e criticamente fruttuoso parlare di un Pavese allegro? Luisella Mesiano ne è persuasa, e ne offre la riprova, in questo saggio che intende correggere una certa immagine vulgata, per lo più triste e dolente, dello scrittore. Con la prefazione di Lorenzo Mondo. -
A carte scoperte. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona
Nell'ambito di un progetto più ampio presente anche sul web, sono stati descritti i fondi documentari e letterari lasciati da scrittori e studiosi attivi nel Novecento oggi conservati in Lombardia, per disporre di uno strumento col quale orientarsi in un mondo di materiali preziosi ma dispersi e difficilmente conoscibili. Il volume propone per ciascun fondo una sorta di short description ispirata allo schema ISAD(G) che include una breve storia archivistica, l'indicazione dei fondi con documenti correlati e conservati altrove, un elenco delle descrizioni esistenti e una bibliografia: la scelta di una descrizione breve, poco diffusa nella tradizione italiana, consente di allineare circa 340 schede-medaglioni, che serviranno certo a biblioteche, archivi e studiosi specialisti, ma che vorrebbero incontrare anche la curiosità di chi desidera conoscere meglio il patrimonio letterario e archivistico del paese in cui vive. -
Goethe collezionista e il disegno veneto del Settecento. Capolavori delle raccolte di Weimar. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e tedesca
Il volume è il catalogo della mostra di Milano (Castello sforzesco, 13 marzo-26 aprile 2009). Durante il suo lungo soggiorno presso la corte di Weimar lo scrittore e poeta ebbe l'incarico di conservatore delle raccolte artistiche e per conto dei Granduchi svolse sopralluoghi in Italia e in Europa con lo scopo di incrementate la loro collezione e, talvolta, anche la propria. L'esposizione del Castello Sforzesco presenta un nucleo di una cinquantina di disegni, quasi tutti inediti in Italia, in parte selezionati dallo stesso Goethe, in parte da coloro che proseguirono la sua attività di conservatore, ben rappresentativi della pittura e del disegno del Settecento. -
Gatti di biblioteca
Sotto la penna di Michèle Saquin, conservatrice alla Bibliothèque nationale de France, scopriamo che i ""gatti di biblioteca"""" passeggiano a centinaia sulle pagine dei libri, si rincorrono sui margini dei manoscritti medievali, si accucciano tra l'Adamo ed Eva di Dürer o fanno capolino dalla miniatura dell'arca di Noè. Selvatici o domestici che siano finiscono tutti nelle classificazioni di naturalisti come Buffon, che li detesta, o glorificati nei trattati di Moncrif e Champfleury, che li adorano. Candidi o lascivi posano per Callot, Hiroshige, Utamaro, Steinlen o Manet, Bonnard, Dufy, Picasso. Incarnano ogni sorta di ambiguità semantica grazie a Boucher, Toulouse-Lautrec, Foujita o Jules Chéret, e i loro """"occhi belli misti d'agata e metallo"""", celebrati da Baudelaire, si fissano per l'eternità nell'obiettivo dei fotografi. Sorridenti secondo Grandville, o con gli stivali per Gustave Doré, spesso caustici e quasi mai innocenti, i gatti popolano le favole: da Esopo ai cantastorie persiani, da La Fontaine a Collodi, fino a guadagnarsi un posto nel panteon delle muse, condividendo l'intimità di poeti e scrittori come Montaigne, Hoffmann, Carroll, Hugo, Lear, Colette, Eliot, Kipling, Neruda... Prefazione di Pierre Rosenberg."" -
Méroè. Un empire sur le Nil
Una mostra e un libro consacrati esclusivamente a Meroe, regno dell'antico Sudan noto per la sua leggendaria capitale e famoso per le piramidi della necropoli reale, permettono di conoscere questa civiltà maestosa ed enigmatica sviluppatasi sulle sponde del Nilo tra il 270 a.C. e il 350 d.C. Erede culturale dell'Egitto faraonico, e al crocevia dei canali di scambio del Mediterraneo orientale, questo regno, pur conservando la sua identità africana, è un esempio di amalgama culturale riuscito. La mostra presenta oltre 200 pezzi: insieme a veri e propri tesori conservati al Louvre e in altri musei di fama internazionale, si potranno ammirare ben 100 oggetti provenienti dal Museo Nazionale del Sudan a Khartoum, restaurati per l'occasione. Tale esposizione è stata resa possibile grazie ai progressi nella comprensione di questo regno ottenuti in seguito ai recenti scavi condotti dal Louvre in Sudan. Il catalogo che accompagna la mostra, con contributi dei principali specialisti e riccamente illustrato con foto degli scavi e dei monumenti oltre che degli oggetti esposti, costituisce un'opera di riferiferimento esaustiva sull'argomento. -
La grande cuisine arabe du Moyen Age
La grande cuisine arabe du Moyen Âge, pubblicata nel 2004 in Italia col titolo L'islam a tavola dal medioevo a oggi per l'editore Laterza, è la storia di un incontro e di una nascita: l'incontro tra le cucine dei popoli conquistati dall'islam, e la nascita di una cucina, tutta ricerca e creatività, stimolata dalla vivacità di una società medievale multiculturale. Questo libro offre un racconto storico documentato ricco di aneddoti e citazioni letterarie, risalendo alle tavolette culinarie babilonesi, si scoprono quelli che sembrano essere gli antenati delle ricette arabe medievali. Si passa poi alla pratica con una selezione di 145 ricette medievali tradotte dall'arabo (inedite in francese) e seguite da commenti; infine, una trentina di ricette contemporanee rievocano lo spirito dei sapori medievali. -
Racconti del Cadore
Cadorina d'adozione, come lei stessa si presenta nella quarta di copertina delle sue opere, Giovanna Zangrandi nasce in realtà in provincia di Bologna e si trasferisce a Cortina nei primi anni Trenta. La scelta della montagna costituisce per lei una nuova nascita, simbolicamente rappresentata dall'abbandono del nome di origine (Alma Bevilacqua) e dalla decisione di interrompere una promettente carriera universitaria in ambito scientifico per intraprendere quella più incerta di scrittrice. L'amore per il Cadore è, quindi, in Zangrandi, non pura ammirazione delle bellezze paesaggistiche ma radicato bisogno di un luogo in cui sentirsi pienamente se stessa e fondersi con l'elemento naturale. La montagna assurge così a luogo tematico ricorrente non solo in ogni sua opera edita - da quella d'esordio, Leggende delle dolomiti, ai romanzi, al diario di militanza partigiana (I giorni veri), alla cronaca del Campo rosso -, ma anche nei suoi numerosi racconti (circa quattrocento) pubblicati, lungo tutto l'arco della sua esistenza, in giornali e riviste nazionali di rilievo e conservati nel suo archivio personale. Racconti del Cadore presenta al lettore, per la prima volta, una selezione di quarantanove testi, permettendo di scoprire l'eccezionalità di questa figura intellettuale, capace di offrire brani in cui la soggettività e la memoria si fondono con il racconto dell'esperienza di vita in montagna e il ritratto dei suoi abitanti.