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Cyber Warfare 2017. Information, Cyber e Hybrid Warfare: contenuti, differenze, applicazioni
Giunta all'ottavo anno, la Conferenza nazionale sulla Cyber Warfare è stata organizzata dal CSSII (Centro interdipartimentale di Studi Strategici, Internazionali e Imprenditoriali dell'Università di Firenze, CESTUDIS (Centro Studi Difesa e Sicurezza) ""Luigi Ramponi"""", CIS Sapienza Roma, ISPRI (Istituto per gli Studi di Previsione), EUCACS (European Center for Advanced Cyber Security) e Centro Studi Grande Milano e ideata d'intesa con InTheCyber - Intelligence & Defense Advisors. Come ormai da tradizione, la Conferenza è stata articolata in due edizioni: quella di Roma, del 6 luglio 2017, dedicata a differenze, contenuti ed applicazioni della Information, Cyber e Hybrid Warfare e centrata su aspetti politici e militari, e quella di Milano del 28 novembre 2017, sempre sullo stesso argomento ma con maggior riferimento a questioni economiche e industriali. Alle due edizioni della Conferenza hanno preso parte autorità civili e militari, nonché rappresentanti del mondo industriale e dell'Accademia. La Conferenza ha fruito della collaborazione di Net Consulting, CERSA e CLUSIT, della sponsorship di Aizoon - Technology Consulting, Engineering, Ivanti, Trend Micro e con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell'Interno, Ministero della Difesa, Ministero della Giustizia e Comune di Milano."" -
La giustizia riparativa. Dalla parte delle vittime
La giustizia riparativa si propone come percorso parallelo e integrativo rispetto a quello della giustizia penale e come nuovo modello di giustizia rispetto ai modelli precedenti basati esclusivamente sulla punizione/trattamento dell'autore di reato. Essa pone al centro la vittima con i suoi bisogni e ha come obiettivo principale quello di limitare il più possibile i danni da vittimizzazione. Nella prima sezione del volume gli autori affrontano la tematica relativa alle origini della giustizia riparativa attraverso un breve excursus sulla nascita della vittimologia e sul ruolo che la vittima ha assunto nei diversi sistemi penali. La seconda sezione riguarda la giustizia riparativa dal punto di vista dei profili definitori e del contesto normativo, internazionale e italiano. La terza sezione è dedicata agli strumenti e ai metodi della giustizia riparativa, in species all'istituto della mediazione penale. Un focus particolare è dedicato alla tematica della formazione di coloro che dovranno utilizzare detti strumenti. La quarta sezione tratta del significato e dell'utilità dei percorsi di giustizia riparativa, sottolineando le differenze tra il procedimento penale ordinario e quello minorile. Le ultime sezioni si occupano della giustizia riparativa nella fase di esecuzione della pena, focalizzandosi sulle elaborazioni emerse dagli Stati generali dell'esecuzione penale confluiti nel testo della Riforma Orlando, ed altresì in un'ottica di prevenzione. Il volume si rivolge a magistrati, avvocati, psicologi, operatori penitenziari e consulenti in genere - come valido strumento di supporto alla loro attività professionale - ma anche agli studenti che intendono approfondire la questione della giustizia riparativa e della vittimologia. -
Metodologia e pratica della danza terapeutica. Danzamovimentoterapia tra Oriente e Occidente
Praticata sin dagli anni '40 nel continente americano e largamente diffusa nel mondo, la DanzaMovimentoTerapia è presente in Italia dagli anni '70, ma solo nel 1997 è stata fondata l'Associazione Professionale Italiana DanzaMovimentoTerapia (APID), cui aderiscono professionisti che si riconoscono nella definizione comune mantenendo una pluralità di modelli e orientamenti. La DMT tra Oriente e Occidente nasce da una ricerca tra quotidiano e simbolico e integra le recenti scoperte dell'Occidente nel campo della neurofenomenologia e delle neuroscienze con la dimensione cosmologica della Medicina Classica Cinese. Punto chiave è l'unità mente-corpo nella continuità di un flusso mondo interno-mondo esterno che già lo stesso atto danzato richiama. Riconoscersi parte di un processo più ampio permette di integrare le differenze, di aprirsi all'autenticità dell'esistenza restituendo fiducia in un'epoca di grande crisi e di ricerca di senso. Il riscontro, a livello scientifico, dell'esperienza empatica facilita oggi la comprensione del rispecchiamento che avviene nel setting terapeutico; già nella sua prima edizione peraltro questo testo aveva dedicato un capitolo ai neuroni specchio, ora aggiornato. Questa nuova edizione è stata rivista in considerazione delle conferme ottenute dalla Danzaterapia sul versante scientifico e su quello pratico, grazie a una larga diffusione con utenze diversificate. Il volume si rivolge agli operatori del settore, agli studenti delle Scuole di formazione in DanzaMovimentoTerapia, ma anche a chi si accosta per la prima volta a questa disciplina ed è interessato a scoprirne le origini storiche e teoriche, le radici metodologiche e gli sviluppi particolari che l'autrice ha elaborato. Si apprezza lo spazio dato ai diversi approcci metodologici di DanzaMovimentoTerapia presenti nel mondo. -
Psicologia del lavoro: dalla teoria alla pratica. Vol. 2: ricerca e l'intervento nelle organizzazioni, La.
In linea di continuità con il primo volume (""L'individuo al lavoro""""), questo manuale intende approfondire i principali e più attuali aspetti fondanti la psicologia delle organizzazioni, integrando il contributo con una ricognizione degli interventi in ambito HR e con una rinnovata attenzione verso le procedure di costruzione della conoscenza e di ricerca specifiche della disciplina. Gli elementi di novità che caratterizzano questo secondo volume sono: una ricognizione aggiornata delle suddette tematiche con riferimenti alla letteratura internazionale più recente; la presenza di contributi, redatti da esperti, mutuati e tradotti da manuali internazionali; un'analisi delle più moderne metodologie di ricerca applicate al settore organizzativo. Insieme al primo volume, questo manuale fornisce una panoramica esaustiva delle principali e attuali tematiche relative alla psicologia del lavoro, approfondendo inoltre quelle della psicologia delle organizzazioni (socializzazione, clima e cultura, leadership, gruppi, caratteristiche del lavoro) e dell'ambito applicativo (formazione, selezione e valutazione delle persone, assenteismo, goal setting e counseling), utile per comprendere quali possano essere gli interventi in cui il ruolo dello psicologo è centrale. Il manuale, per il suo carattere teorico-applicativo, è rivolto a chi si accosta per la prima volta alla materia ma anche a chi vuole avere un aggiornamento sulle più attuali tematiche relative al rapporto individuo-lavoro-contesto in una prospettiva psicologica."" -
Leggere per comprendere. Un intervento inclusivo nei contesti formativi
I disturbi della lettura sono un tema ampiamente dibattuto, sia nella prospettiva scientifica sia per la loro valenza sociale. Da un lato, la ricerca, andando oltre la mera definizione sintomatica della dislessia, indaga le sue basi neurobiologiche e genetiche; dall'altro, il riferimento al paradigma dell'ICF consente di utilizzare il modello bio-psico-sociale della disabilità per focalizzarsi sulle caratteristiche individuali e sulla loro interazione con l'ambiente. Nel contesto formativo è fondamentale perseguire l'inclusione creando un ambiente malleabile, che si modifica per poter includere tutte le varietà. In prospettiva inclusiva, l'esperienza e la ricerca presentate in questo volume mirano a dare una risposta ai bisogni dell'adulto, e in particolare dello studente universitario, che si trova quotidianamente ad affrontare compiti di lettura e comprensione. Partendo dalle premesse teoriche, l'attenzione si focalizza sulla modalità di lettura silente e sulla comprensione del testo, anche in presenza di disturbo; viene quindi descritto e valutato un corso, denominato SuperReading, finalizzato a sviluppare strategie di lettura più efficaci, dalla tarda adolescenza all'età adulta: se ne analizzano i fondamenti teorici, si illustrano la sua struttura e i suoi aspetti più significativi, vengono commentati i risultati. Al di là della valenza operativa, le caratteristiche e i risultati del corso inducono a riflettere più in generale sulle scelte didattiche, oltre a suggerire una più attenta valutazione dei modelli teorici, che spesso trascurano la modalità silente di lettura e il carattere testuale e pragmatico della comprensione, fondata sicuramente su unità ben più estese delle singole parole. -
Open innovation made in Italy. Lo sviluppo dell'innovazione aperta nelle imprese italiane
Il volume si propone di esaminare il fenomeno dell'open innovation da vari punti di osservazione: dal panorama delle strategie d'implementazione, all'approfondimento su possibili barriere (organizzative, culturali, strategiche), dalla funzione del trasferimento tecnologico università-industria ai temi di policy, fino all'utilizzo degli strumenti di corporate venturing e corporate venture capital.rnrnrnrnrnLe imprese italiane possono adottare il paradigma dell'innovazione aperta nelle proprie strategie di ricerca e sviluppo? In uno scenario industriale in cui il mantenimento del vantaggio competitivo è fortemente determinato dalla capacità d'innovazione, e dove tale prerogativa sta divenendo via via più complessa, questo libro vuole interrogarsi sulle prospettive dell'adozione del paradigma d'innovazione aperta per affrontare efficacemente le strategie d'impresa e rilanciare la sfida dell'innovazione nel nostro Paese. L'opportunità di attivare efficaci politiche di open innovation risiede nella capacità di dotarsi di idonei sistemi organizzativi e cognitivi, resi possibili non solo da risorse economiche e figure dedicate e capaci di gestire con efficienza i nuovi processi, ma anche da un adeguato mindset imprenditoriale, dal coinvolgimento del top management, e anche dalla fiducia e collaborazione tra i partner. L'attuazione di pratiche di open innovation necessita di capacità d'intermediazione ad ampio spettro, in grado di gestire aspetti tecnici, organizzativi e culturali, nello scambio tra network qualificati ed interdisciplinari di attori dell'impresa, della ricerca e della finanza. Attraverso adeguate politiche di collaborazione ed innovazione aperta, aziende consolidate e startup possono scambiarsi risorse strategiche, generare opportunità per entrambi e determinare un ""modello italiano"""" di trasferimento tecnologico e sviluppo dell'innovazione. Un testo per imprenditori, manager d'impresa, ricercatori e per chi voglia un approccio esaustivo al tema dell'open innovation in Italia."" -
Nazioni Unite e sistema internazionale
Il volume raccoglie contributi presentati in occasione di un'iniziativa che ha visto la partecipazione sia di studiosi provenienti da diverse Università sia di diplomatici italiani. Nel loro insieme i lavori offrono, quindi, una prospettiva interdisciplinare per lo studio dei complessi rapporti tra le Nazioni Unite e il sistema internazionale in cui operano, tenendo in considerazione le diverse dimensioni coinvolte (storica, diplomatica, giuridica, economica); vengono altresì analizzati alcuni ruoli che in queste dinamiche sono svolti da religione, istituzioni, cultura (e soft power), sicurezza (e hard power), conoscenze tecnologiche, questione ambientale, informazione e comunicazione. Si intende così dare seguito a quanto fatto in occasione del doppio anniversario del 2015 che ha portato alla pubblicazione del libro 70 anni di storia dell'Onu 60 anni di Italia all'Onu (FrancoAngeli, 2017). Va inoltre ricordato che l'iniziativa Nazioni Unite e sistema internazionale, di cui vengono qui pubblicati i risultati, si è tenuta nel 2017, anno della partecipazione dell'Italia ai lavori del Consiglio di Sicurezza, intendendo sottolineare il contributo italiano alle attività del sistema onusiano e il ruolo delle Nazioni Unite nella politica estera dell'Italia. Intento del volume è di mettere in evidenza aspetti e modalità delle funzioni dell'Onu, oltreché la complessità dei rapporti tra le Nazioni Unite e la più ampia comunità internazionale, entrambe soggette a costanti trasformazioni, partendo dai tre ""pilastri"""" dell'attività Onu: pace e sicurezza internazionali, sviluppo economicosociale e salvaguardia dell'ambiente, difesa dei diritti umani."" -
Mediterraneo contemporaneo. Una modellistica di progetto
Navi da crociera come palazzi galleggianti che chiudono periodicamente le stradine dirette al mare dei centri antichi alterando completamente la scala del sito, selve in alluminio di alberi di imbarcazioni che si sovrappongono ai pochi esistenti affollando a dismisura l'orizzonte, attrezzature disposte stagionalmente lungo il litorale a ingombrare spiagge e bassi fondali. Ma anche aree archeologiche attraenti quanto irraggiungibili, promontori murati da colate di abitazioni, approdi assolati, piccoli porti che cambiano natura. Sono solo alcuni dei molteplici fenomeni contemporanei che questo libro affronta in termini progettuali con l'obiettivo di costruire una modellistica capace di dare risposta urbana e architettonica a problematiche comuni. In un contesto, quello delle coste del Mediterraneo, che continua incessantemente a cambiare sotto la spinta di un mutamento legato a nuovi usi e consumi. -
Natura cultura. Paesaggi oltreconfine dell'innovazione educativo-didattica
Natura/cultura è polarità costitutiva tra le antinomie classiche della pedagogia, ma è anche binomio che restituisce il senso figurato di un complesso sistema di relazioni, sempre e comunque culturalmente connotato, in continua evoluzione, che sollecita attente riflessioni sul terreno dei processi formativi. Sullo sfondo di tale consapevolezza, il volume offre il resoconto di una ricerca interdipartimentale dal titolo ""Asse natura-cultura. Progettazione educativa, Sistema formativo integrato, configurazione del territorio"""" (FIR2014) volta al censimento, all'osservazione sistematica e all'accompagnamento di pratiche di coltura della terra condotte a scopo educativo-didattico presso un consistente numero di Istituti scolastici siciliani. Il lavoro assume quale scenario privilegiato di osservazione e riflessione le iniziative poste in essere da docenti e dirigenti scolastici che restituiscono, ricca di sfumature, una intenzionalità orientata a promuovere rinnovate modalità di accesso ai saperi e alle discipline, inclusione e coesione sociale, dialogo interculturale e intergenerazionale, responsabilità etico-sociale rispetto ai processi formali e informali di trasformazione dell'ambiente e del territorio; si colloca pertanto idealmente entro l'orizzonte di un sistema formativo integrato, ma con uno sguardo particolarmente attento a cogliere ogni possibile elemento di originalità e di divergenza rispetto a prospettive di educazione ambientale aprioristicamente assunte. In tale contesto, le finalità che sospingono l'interesse delle autrici sono da ricercare nell'aspirazione a restituire visibilità a contesti e tendenze diversamente sommerse, nella volontà di porre in valore il ruolo dei docenti quali agenti di innovazione, e pertanto di consegnare al lettore un interrogativo sul quale tornare a riflettere: quale ricerca di senso e di armonia, quale portata innovativa custodisce la rivoluzione raccolta e gentile che fa appello alla pratica della coltura della terra?"" -
Dopo la legge 180. Testimoni ed esperienze della salute mentale in Italia
Nel 1978 la legge 180 ha sancito l'abolizione dei manicomi. Sono passati quarant'anni e molte cose sono cambiate: perché si ha l'impressione di non sapere bene che cosa sia successo? Dopo la ""rivoluzione"""" di Basaglia, bisognava applicare la legge e promuovere le buone pratiche; in questo modo però potrebbe essere venuta meno l'esigenza di fare i conti con le zone d'ombra che ogni azione storica, anche la più illuminata, porta con sé. Contraddizioni che gli operatori devono aver sperimentato sulla loro pelle, senza riuscire a farne un terreno condiviso di riflessione e discussione. Ne è derivata una certa opacità, nociva sia per la trasmissione dell'esperienza di Basaglia, sia per la possibilità di continuare a rapportarsi alla realtà con un atteggiamento critico e trasformativo. L'anniversario della 180 è diventato così l'occasione per mettere fra parentesi alcuni luoghi comuni e raccogliere una serie di voci che raccontassero, ciascuna dal proprio punto di vista, la realtà concreta della salute mentale. La prima parte del volume ospita una """"cronistoria"""" dei servizi a Martina Franca: un'intensa conversazione a tre voci che manda in frantumi la vetrina dell'""""esperienza esemplare"""" e sollecita riflessioni di grande interesse, anche per una platea più larga di storici, sociologi e filosofi. La seconda parte è dedicata, prima a un'analisi della nozione di """"salute mentale"""", grazie al confronto con alcuni protagonisti del dibattito attuale (Bellahsen, Benasayag, Frances, Saraceno), poi all'illustrazione di un progetto che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori: un'esperienza nata dalla consapevolezza che la salute mentale, pur continuando a porsi come alternativa al manicomio, debba accettare la sfida del rapporto con le nuove generazioni, cercando in primo luogo di promuovere una """"cultura"""" della salute diversa da quella basata sul riduttivo binomio """"diagnosi-trattamento farmacologico"""". Il volume si conclude coinvolgendo nella riflessione altri protagonisti della salute mentale in Italia (Colucci, Stoppa): una finestra per allargare l'orizzonte e continuare a interrogarsi sulle proprie pratiche e i propri saperi."" -
La mente depressa. Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva
Questo manuale, scritto da professionisti che da vent’anni collaborano allo studio dei disturbi depressivi, ha un duplice obiettivo: descrivere la psicoterapia cognitiva dell’acuzie depressiva e della ricorrenza, dall’approccio standard CBT sviluppato da Beck agli sviluppi più recenti; presentare un modello cognitivista di comprensione del disturbo e della sua cura, basato su rappresentazioni e scopi perseguiti dalla persona. La depressione è il disturbo mentale più diffuso al mondo e i suoi esiti possono essere molto gravi, comportando disabilità e suicidio. Solo in Italia colpisce quasi 3 milioni di persone ed è un'importante causa di morte tra i giovani. L'approccio cognitivista lavora da sempre per sviluppare trattamenti psicoterapeutici efficaci sia per l'acuzie sia per le ricadute depressive, e per ampliare l'accessibilità della cura a un numero sempre maggiore di persone sofferenti. Negli ultimi anni la terapia cognitivo comportamentale si è arricchita di nuovi sviluppi e protocolli da integrare per aumentarne l'efficacia, soprattutto nella cura della ricorrenza depressiva. La mente depressa si blocca nella reazione depressiva e non procede nel doloroso processo che partendo dalla perdita o dal fallimento arriva all'accettazione. Non rinuncia al bene o all'obiettivo irrimediabilmente perduti ma, assumendo che non ci sia speranza di recuperarli, non fa niente per riaverli indietro, cerca solo di ""perderli il meno possibile"""". La cura integra la CBT con le strategie di ultima generazione, e mira a sbloccare e ad aiutare il naturale decorso della reazione depressiva, in un lavoro, dunque, in cui l'accettazione è sia strategia sia mèta della psicoterapia."" -
Rabbia. Dalla difesa all'ostilità
Ad alcuni di noi sarà senz'altro capitato di pensare che, negli ultimi anni, siano aumentate le manifestazioni pubbliche di rabbia e che i livelli di aggressività siano sensibilmente cresciuti. Forse è così: la riduzione delle interazioni faccia a faccia, di pari passo con l'aumento delle interazioni virtuali, ha in parte attenuato il controllo sociale che è imposto all'esibizione di un'emozione, come quella di rabbia, che è vissuta dalla nostra cultura in maniera altamente dicotomica. Da una parte come emozione difensiva del sé e come segnale di protezione contro un potenziale attacco, dall'altra come una manifestazione comportamentale assimilabile ad un peccato, ad un vizio capitale, che dichiara un'aperta ostilità e che, in quanto tale, rappresenta un ostacolo alle sane relazioni interpersonali. Ma è davvero tutto qui? Questa apparente incoerenza è sufficiente a esaurire le possibili funzioni della rabbia e le sue varie forme di espressione? In questo lavoro proveremo idealmente ad ammansire questa emozione, a comprenderne la struttura cognitiva e quella fisiologica. Tenteremo, per quanto possibile, di classificarla e di scoprirne gli aspetti adattivi e quelli disfunzionali. Ne illustreremo le caratteristiche che la distinguono dall'aggressività. Scopriremo se - e come - è possibile dominarla per sfruttarne le potenzialità e quando invece è il riflesso di un disagio psicologico che rientra nella sfera delle competenze cliniche. -
I matrimoni misti nel nuovo millennio. Legami familiari tra costruzione sociale e regolamentazione amministrativa
Nella società della globalizzazione e della transculturalità potrebbe sembrare inutile riflettere sui matrimoni misti, ossia forme di unioni che hanno superato il tempo e lo spazio della quotidianità per abbracciare modalità, stili comunicativi, pratiche della società plurale e del transnazionalismo. Siamo invece convinti che anche all'inizio del nuovo millennio tali unioni rappresentino un'occasione importante per la società futura ma allo stesso tempo una sfida per quella attuale. Tale sfida, che assume caratteri collettivi e pubblici, è ancora più rilevante, in quanto ci si riferisce a un fenomeno in continua crescita. Siamo dunque di fronte a un'unione in continuo divenire, che genera dinamiche e situazioni meticce, crea e influenza la società futura in modo diversificato e plurale ma a cui per via amministrativa viene negato il diritto di agency. Il testo, pensato per fare il punto sugli elementi di continuità e di cambiamento che riguardano le coppie miste nel vecchio e nel nuovo millennio, è suddiviso in due parti. Nella prima si inquadra l'andamento dei matrimoni misti nel tempo cercando di fare il punto sul dibattito nazionale e internazionale. Nella seconda parte del volume, partendo da ricerche sul campo, gli autori evidenziano come concretamente i matrimoni misti si declinano nei diversi contesti e in relazione a questioni rilevanti come i conflitti di coppia, la scelta religiosa, i vincoli amministrativi che le burocrazie e i decisori pubblici dei diversi Paesi pongono nel tentativo di controllarli e di contenerli numericamente. -
L' induzione dell'ipnosi. Un approccio ericksoniano evocativo
Conoscere il linguaggio dell'ipnosi può rendere più efficace la comunicazione sia all'interno dei diversi setting terapeutici sia al di fuori di essi. La stretta associazione tra Milton Erickson e l'ipnosi è ben conosciuta. Eppure, si trattava solamente di uno dei tanti strumenti all'interno del suo arsenale terapeutico, sebbene fosse uno tra i più potenti. Questo libro presenta un'interpretazione di alcuni metodi ipnotici ericksoniani e riguarda principalmente l'induzione dell'ipnosi. Propone l'ipnosi come una sindrome e non come un'entità unica e definita. Inoltre, considera il termine ""induzione"""" erroneo: egli infatti sostiene che l'ipnosi viene suscitata e non indotta. Al lettore verrà quindi introdotta l'ipnosi anche dalla prospettiva fenomenologica del paziente; verrà trattato il modello d'ipnosi classica, culla di quello ericksoniano; egli sarà quindi guidato nella comprensione del linguaggio ipnotico, della grammatica poetica del suscitare """"stati""""; infine gli sarà proposto il modello ARE: la spina dorsale dell'approccio ericksoniano all'induzione."" -
Yoga in gravidanza. Guida alla pratica durante l'attesa, il parto e dopo la nascita
Si può praticare yoga in gravidanza? Può essere utile per prepararsi al parto? Ci possono essere rischi per il bambino? Rivolto sia a principianti che a yogini esperte, Yoga in gravidanza offre un percorso sicuro da poter seguire in autonomia per educarsi all’ascolto del proprio corpo, del proprio bambino e delle proprie emozioni in vista del parto. rnrnrnrnRivolto sia a principianti che a yogini esperte, Yoga in gravidanza offre un percorso sicuro da poter seguire in autonomia per educarsi all'ascolto del proprio corpo, del proprio bambino e delle proprie emozioni in vista del parto. Particolare attenzione viene dedicata al travaglio, per affrontarlo efficacemente utilizzando le tecniche di respirazione e le posizioni acquisite attraverso la pratica svolta in gravidanza. Il volume, arricchito da numerose fotografie esplicative, si conclude con il ""quarto trimestre"""": come e quando riprendere la pratica dopo il parto, anche in compagnia del proprio bambino."" -
Welfare aziendale e benessere della persona. Primo rapporto sulla politica nazionale «Family Audit»
Lo standard Family Audit è uno strumento manageriale pensato per promuovere cambiamenti culturali e organizzativi in Aziende, Comuni ed Enti non profit, consentendo di adottare delle politiche di gestione del personale orientate al loro benessere. Nel 2010 è stato sottoscritto fra il Governo e la Provincia Autonoma di Trento un Protocollo di Intesa per trasferire a livello nazionale lo standard Family Audit. Nel 2012 ha fatto seguito un accordo tra il Dipartimento per le Politiche della Famiglia e la Provincia stessa, per estendere la sperimentazione su scala nazionale. La prima sperimentazione ha permesso a 50 organizzazioni di elaborare piani pluriennali di intervento e di acquisire, alla fine del processo di audit, il marchio. Nella prima parte del Rapporto viene presentata una riflessione sull'ecosistema famiglia-lavoro e sulle sue future potenzialità. Segue una presentazione degli strumenti dello standard che la PAT sta da tempo utilizzando. La prima parte propone anche una prima e interessante analisi delle relazioni tra Family Audit e produttività delle aziende, concludendosi con l'apertura di prospettive future dello strumento. Nella seconda parte si presentano i risultati di una ricerca volta a comprendere come le misure di welfare aziendale attuate grazie ai piani di Family Audit, siano state valutate dai dipendenti rispetto a tre specifiche aree di benessere: personale, lavorativo e familiare. Relativamente a quest'ultima area, sono stati ascoltati anche i partner dei lavoratori così da provare a rilevare l'influenza delle misure sulla loro vita familiare. Ne emerge uno spaccato estremamente interessante di quello che in letteratura viene tematizzato come work & family enrichment, cioè la possibilità che alcune policies aziendali hanno di capacitare i lavoratori rispetto alla qualità di vita personale, all'impegno e alle relazioni nel contesto di lavoro, fino alla conciliazione tra tempi di vita familiare e lavorativa. -
Governare l'impresa con il capitale umano. Una nuova contabilità per la gestione e lo sviluppo delle competenze
Il libro fornisce i criteri e gli strumenti per affrontare questa sfida proponendo, in chiave totalmente originale, la valorizzazione del fattore umano (dagli aspetti organizzativi alla metodologia di assessment). rnrnrnNei mercati oggi è presente una contrapposizione tra l'economia speculativa (basata sui ""giochi a somma zero"""" con un imponente processo di accentramento monetario della ricchezza esistente e la proletarizzazione degli operatori d'impresa) e l'economia reale in grado di creare e distribuire ricchezza (basata sull'innovazione e sulla valorizzazione del capitale umano). Il libro, ricordando che la moneta è un mezzo di scambio e un potente supporto all'economia, ma non può creare ricchezza, propone come rivitalizzare l'economia reale tramite la valorizzazione delle competenze umane. Per gestire e valorizzare questo patrimonio intangibile nell'attuale """"economia della conoscenza"""" occorre affiancare alla tradizionale contabilità d'impresa una nuova forma di contabilità basata sul """"bilancio delle competenze"""". L'autore, prendendo spunto dai temi posti dal suo testo """"Fare Assessment"""", un classico della formazione manageriale, evidenzia come la crescita professionale possa concretamente contrastare l'egemonia della speculazione finanziaria. Sviluppare le competenze individuali e collettive in modo tempestivo rappresenta il nuovo ed efficace modo di competere con successo. Mutuando il concetto di time to market, il time to mind rende evidente come questa tempestività nella formazione continua sia il cardine di una strategia vincente. Il libro è utile per chi opera nel campo accademico, aziendale e dei servizi alle imprese per comprendere e affrontare la competizione del futuro."" -
Sistemi di welfare per nuovi stili di vita. Innovazione sociale, diritti e competenze
Il saggio propone l'innovazione sociale come processo in grado di connettere questioni anche apparentemente distanti e realizzare la coesistenza tra bisogni, desideri e diritti sia degli individui che dei gruppi sociali. In questa chiave il welfare diventa lo strumento ma al tempo stesso il metodo che annulla le diversità e consente di superare molte delle criticità legate soprattutto alla organizzazione o riorganizzazione delle pratiche di partecipazione democratica. Il volume indaga le modalità tramite le quali le comunità organizzano le proprie attività, regolano i loro interessi e pianificano il futuro con l'obiettivo di pervenire a un'interpretazione costruttiva della realtà. In particolare, attraverso l'analisi della relazione tra solidarietà, resilienza e difesa dei diritti delle popolazioni così come dei territori, l'obiettivo del libro è quello di distinguere un confine dialettico per approfondire i caratteri generativi della rigenerazione sociale, della difesa del territorio e della promozione degli stili di vita, soprattutto in chiave multiculturale. -
Una nuova governance per la sanità
Il presente lavoro nasce dalla domanda in merito alla possibilità di trovare ed individuare una nuova governance per le aziende sanitarie pubbliche con lo scopo di garantire la sostenibilità economica e di snellire e facilitare i processi ed i meccanismi operativi gestionali, da una parte, e dall'altra di mantenere un forte e robusto controllo da parte della Regione cui spetta, da dettato costituzionale, la legislazione - concorrente - in materia di organizzazione di questo settore. Il saggio, dopo l'introduzione che pone i temi di riflessione, parte da un inquadramento giuridico sulle società benefit per poi affrontare la governance sotto il profilo organizzativo, economico finanziario e gestionale, quale l'articolazione in dipartimenti, e si conclude con una proposta di sanità intermediata come risposta alla ricerca di modalità innovative di finanziamento integrativo. Saggi di Marianna Varcaccio Garofalo, Luca Solari, Eliogiorgio Marmondi, Loredana Luzzi, Massimo Campedelli. -
Geografie culturali
Che cos'è la geografia culturale? Di che cosa si occupa e quali obiettivi persegue? Potrebbero sembrare domande fuori tempo, queste, alla luce delle teorie critiche, post-strutturaliste e postmoderne che hanno messo in discussione l'intero modo di concepire e produrre conoscenza delle scienze sociali e umanistiche, alimentando la nascita di ambiti di ricerca transdisciplinari che non a caso assumono la generica definizione di ""studi"""", dai food studies ai postcolonial studies, dai feminist studies ai visual studies. Eppure, forse ha ancora senso parlare di geografia culturale, anzi, di geografie culturali, rigorosamente al plurale, perché tanti sono i modi in cui essa si può fare e diversi sono i motivi che portano a parlarne. Nonostante il protagonismo degli ambienti anglofoni nell'evoluzione di questo campo del sapere, il plurale serve anche a ricordare che la geografia italiana, proprio a motivo dell'estrema intensità e diversità delle forme, delle espressioni e delle pratiche culturali che storicamente contraddistinguono il Bel Paese, può dire molto in proposito. Ha pure un senso, contrariamente alle attuali tendenze che privilegiano specifici approcci tematici, ripercorrere l'evoluzione storica di questo ambito di studi, che tanto ha influito sulle trasformazioni della geografia umana e sulla profonda revisione delle sue categorie concettuali. Quanto meno, tale percorso evolutivo serve a spiegare come e perché la geografia ha cambiato così radicalmente direzione, distanziandosi notevolmente dall'idea di essa che ancora oggi prevale nell'immaginario collettivo. Troppo spesso le discipline scientifiche utilizzano linguaggi autoreferenziali che confinano pensieri e idee agli ambienti accademici. Questo libro in fondo vuole servire proprio a questo: a semplificare quanto più possibile la serie dei discorsi e dei ragionamenti che hanno portato la geografia culturale a configurarsi come avanguardia degli studi geografici ovvero ad avvicinare neofiti e studenti a una produzione di conoscenza che, sostanzialmente, si interroga sui modi in cui si può pensare il mondo e si può agire per cambiarlo.""