Sfoglia il Catalogo ibs023
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8861-8880 di 10000 Articoli:
-
Anche le cicale piangono. Intervista a Felice Tollon
"Sono passati 60 anni da quando Felice è partito ragazzo, con pochi soldi in tasca, per affrontare il mondo. Nonostante gli studi, le letture, le epoche, gli sconvolgimenti sociali e le diverse condizioni di partenza che ci dividono, rivedo negli occhi di quel ragazzo la mia generazione, fatta di valige in mano e titoli di studio nel cassetto. È la 'fuga dei cervelli' che non fa rumore, ancora una volta per le strade del mondo, ancora una volta per dare un'occasione alla speranza. A noi Felice, con le sue parole, può forse insegnare quello che nessun libro ha fatto fino adesso, ossia come farcela, nonostante tutto.""""" -
Contis Cussì-pai frutins. Siet contis dal libro Just so stories for Little Cildren. Testo friulano
Età di lettura: da 7 anni. -
Quell'anno sull'Altipiano. Trenta liriche in omaggio a Emilio Lussu
"Quell'anno sull'Altipiano - Trenta liriche in omaggio a Emilio Lussu: una piccola raccolta, trenta poesie, una per ogni capitolo del celebre libro, o piuttosto un poemetto suddiviso in trenta episodi. Un'operazione di riscrittura, una sorta di sceneggiatura poetica, una specie di estratto dell'opera quasi omonima, affidato alla poesia, che grazie alla sua natura analogica si pone come veicolo ottimale di sintesi."""" (Giuliana Valentinis)" -
Favole della grande guerra
"L'inferno era vero, era proprio quella tortura che abbiamo vissuto. Le esplosioni, il fango rancido e l'odore di zolfo bruciato: tutto combacia alla perfezione. Forse i profeti dei tempi antichi guardarono attraverso i secoli, e videro proprio il nostro conflitto, finendo col credere che sia opera del Satanasso."""" Qual è la distanza che separa la storia e la memoria? In che modo il ricordo influenza i nostri pensieri? La prima guerra mondiale non è un semplice evento storico, ma è anche un mito tutt'ora capace di affascinarci. Nella memoria popolare il rigore della cronaca cede il passo ai tratti epici della leggenda: la liberazione delle nostre terre occupate dai barbari del nord non è più solamente un conflitto, ma trascende la storia fino a diventare un riflesso dello scontro metafisico fra il bene ed il male. La guerra viene così trasfigurata in un simbolo: la risposta ad una crudele domanda che in quegli anni si era fatta inevitabile. Il nemico diviene di conseguenza uno specchio che ci mostra il nostro volto segreto, quel lato oscuro del cuore che nascondiamo persino a noi stessi." -
Davanti ai Visigoti
"Perché «Siamo terra e mare/ e camminiamo costeggiando il muro», e Benedetti ce lo dice subito, mettendo in quadro l'esistenza di ogni giorno, il quotidiano che però si nutre di passato e futuro. Ma, in modo ancor più interessante, di ciò che sfugge all'attenzione 'normale', di ciò che si deve in qualche modo 'inventare'."""" (dalla Prefazione di Giovanni Fierro)" -
Eroine del mito. Figurazioni
Chi può dire che donna sia stata veramente Elena di Troia? Chi fu testimone del sacrificio di Alcesti? A chi risponde tragicamente la fanciulla Eco? E Circe, fu davvero perfida incantatrice? Queste e altre ""eroine"""", pensate in epoche imprecisate del più lontano passato, sono state raccontate in diverse varianti, assumendo di volta in volta caratteristiche rispondenti ai tempi della storia e dell'immaginazione, ai luoghi della geografia e della psiche. Si tratta di """"miti letterari"""", che continuano a interrogare le profondità della natura umana e a confermarne l'infinita capacità di narrazione. Non """"miti originari"""", dunque, ma interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni, sempre vitali, sempre contemporanee, poiché l'oscuro nucleo primitivo include il superamento di antinomie rigidamente razionali e dà spazio alle sfumature più recondite e imprevedibili del dispiegarsi delle passioni, proponendole alla capacità ordinatrice della parola."" -
Posso dire la mia?
In questi racconti per bambini, scritti durante i mesi del confinamento a seguito della pandemia da Covid-19, l'autrice esprime il suo amore per la natura. Quest'ultima dialoga con l'umanità attraverso le creature che abitano i diversi ambienti, ma che purtroppo gli individui, accecati dall'egoismo e dagli interessi economici, stanno distruggendo. Costretti ad abbandonare le proprie abitudini, spesso anche molto inquinanti, e a stare gli uni lontani dagli altri, gli uomini hanno l'occasione di meditare su quanto sia fragile il sistema che li ospita e di cambiare approccio, puntando sul rispetto e sulla solidarietà. Ci riusciranno? Moggi, Miggi, Arvi, Cola e tutti gli altri amici della natura sperano proprio di sì. Età di lettura: da 7 anni. -
Meteo... ritica
Giorno dopo giorno, l'autore restituisce le parole al vuoto in uno spazio sempre più inesplicabile all'interno del linguaggio: un mittente senza risposta. ""Meteoritica"""" è la sua seconda raccolta di poesie in ordine cronologico esistenziale, ma è la prima pubblicata su carta stampata."" -
L'America
Se la poesia è urgente estrinsecazione del sentimento, altrimenti rinchiuso a forza nei labirinti interiori dell'animo, allora Francesco Buffoli è poeta a tutto tondo: come un fiume carsico, le parole si incanalano nelle dita e, attraverso lo strumento meccanico - penna o computer che sia - escono all'aperto, arricchite di tutto ciò che le caverne contengono, sedimentato nel corso della vita. Il miracolo poetico si compie attraverso la ""catalizzazione"""" delle voci frammentate in frasi che fluiscono con ritmi diversi (sincopato, largo e piano, a volte precipitoso a cascata), esprimendo immagini e figure consuete, familiari, attraversate a tratti da accostamenti metaforici paradossali o criptici, che alludono più che spiegare, che rendono un'atmosfera più che significare un concetto."" -
I fiori rossi del melograno
Boris e Cora, guide turistiche a Vibo Valentia, durante la festa dei melograni incontrano la piccola Siria, particolarmente attratta dai fiori rossi. Arrivata in Italia con una suora, che in Argentina l’aveva assistita dopo la catastrofe di un terremoto degli anni ’90, Siria era stata accolta in un orfanotrofio. Adottata da Cora e Boris, insieme si trasferiscono a Ferrara, dove Siria frequenta la scuola superiore. L’inserimento nella nuova realtà trova stimoli culturali nella storia, nelle arti, nell'ambiente naturalistico e sportivo: un contesto ideale per allacciare amicizie e scoprire l’amore di un ragazzo. Vittima in un tentativo di scippo, Siria è soccorsa da Olga Ester, una presenza che da quel momento diventa fondamentale nella sua vita. -
Vite in circolo
“Vite in Circolo” è una spensierata finestra su una realtà alternativa alla routine quotidiana, che durante la stagione estiva si anima tra corpi al sole, campi da tennis con sfide all’ultimo match ball, piscine simili a piazze di paese, in cui transitano chiacchiere di ogni genere. L’autrice, “circoliana” doc e allo stesso tempo spettatrice di questo mondo a parte, dipinge in modo leggero e ironico un piccolo ma incontenibile stralcio di umanità della provincia reggiana, protagonista di pic-nic domenicali, partite a carte, pettegolezzi e aperitivi. Tra quadretti divertenti e riflessioni un po’ più serie, prende vita nelle pagine di questo libro un affresco socio-comico, in cui chiunque sia mai stato “impegnato” a scegliere l’albero sotto cui prendere l’ombra per un’intera stagione o a contenere l’esuberanza dei propri figlioletti a bordo vasca possa riconoscersi e ridere dei propri “difetti”. -
Nessuno a casa
Una sera torni a casa e non trovi più nessuno. Dove sono andati tutti? Forse non lo scoprirai mai. Cento piccole poesie per raccontare le cose che amiamo e quelle che perdiamo, una cronaca dell’assurdo e di ciò che resta quando ogni certezza è svanita. -
La Messa è infinita
“La Messa è infinita” è il lungo monologo interiore che accompagna il giovane avvocato Michele – alter ego dell’autore, ça va sans dire – durante un’intensa giornata di lavoro. Il protagonista si traveste da confessore ed è chiamato a confrontarsi con i problemi degli altri, interrogandosi sui limiti del proprio agire, sulla possibilità di essere loro d’aiuto. Il romanzo affronta il tema del rapporto fra le tribolazioni umane e l’idea di Dio, il cui silenzio senza fine sembra tormentare il protagonista. A dispetto di tematiche anche impegnative, l’autore non disdegna l’uso di un linguaggio che scivola con gusto nell’ironia e nella parodia, soprattutto quando si occupa della realtà contemporanea, scavando nel rapporto d’amore e odio con la sua terra. Il finale maschera un’indagine psicologica in cui l’autobiografismo dell’autore assume contorni surreali. -
Viene il giorno e viene anche la notte
Tre grandi temi animano le pagine del romanzo: la natura, il male e Dio. Tutto ha inizio nel 1613, quando la famiglia Ferrarini, con il suo capostipite Battista, scopre un territorio disabitato, fra l’Emilia e la Toscana: la valle delle Tagliole. Sullo sfondo di quattro secoli di storia, si staglia una montagna dalla forma particolare, la Bella Addormentata, riferimento solido e imponente nel passaggio da una generazione all’altra. “A Domenico sembrava di scorgere i lineamenti del viso di una donna vista di profilo. Poi, in modo da farsi sentire dalla madre, disse: Voglio rimanere per sempre in questa terra”. L’amore per la propria valle è grande nel cuore dei personaggi del libro, tanto da far loro credere che essere traditi dagli uomini sia normale, ma essere traditi dalla propria terra sia insopportabile. I paesaggi montani, descritti dall’autore più con l’anima che con la penna, sono luoghi pieni di poesia, pur diventando spesso nemici contro cui lottare per sopravvivere: “La valanga si staccò improvvisa, repentina e con un cupo rumore”. -
Insegnaci a pregare
Chi si accosta a questa raccolta di preghiere, composte da don Pietro, si accorge ben presto di trovarsi di fronte a un patrimonio che attinge largamente dalla ricchezza della tradizione della Chiesa e nello stesso tempo riluce di un bagliore nuovo, espressione dell’afflato dell’anima. Di ogni anima. -
Una volta a Perugia
La destinazione d'uso e il relativo ""vissuto"""" dei locali che formano l'attuale sede della Banca di Mantignana situati al piano tereno di Palazzo Conestabile, in pieno centro storico, nella piazza bella della città di Perugia, ci riservano nuove e gradite sorprese, grazie a questo saggio di Maria Luisa Martella, che definirei, riassumendo, un bell'esempio di ricerca socio-economica, storico-artistica, urbanistica e di costume nei primi trenta anni dopo l'Unità."" -
La scomparsa di Tina la topina. La prima avventura di Dario e PancioPuzzo. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Il Tegameron di riso
"Il Tegameron di riso"""", come recita il titolo, è una scoppiettante raccolta di """"calembours"""" che attinge a più tematiche ed episodi di vita vissuta, estrapolando battute da reinterpretare e contestualizzare ludicamente in situazioni simili e nuove. Un esilarante gioco di parole, frutto di una mente arguta e vivace che legge l'ambiente in cui si muove, attraverso fulminanti associazioni di significati e di suoni. L'autore, che ha trascorso una vita con e in mezzo agli altri per motivi professionali e di studio, dopo fogli e fogli di annotazioni ed etichette lasciate qua e là per donare sorrisi e piacere, ha deciso finalmente di raccogliere l'essenza della sua creatività verbale in un libello, da condividere con gli amanti del lessico e della sana risata." -
Accanto ai denti dell'eterno
"La poesia di Francesco Giusti si conferma, in parte, anche a modi che hanno a che fare con il 'racconto'. Un racconto che vive come intenzione poematica, nel diagramma di una storia disegnata per tappe che sono i singoli quadri distinti l'uno dall'altro dai titoli dei singoli componimenti. E questa poesia-racconto però resta ancorata linguisticamente a un parlato al grado anche alto, fatto di rimandi, di riprese, ripetizioni, accordi, inversioni, consonanze, di ascendenza culta, frutto delle stratificazioni di una cultura che via via si è fatta natura e che quindi si fonde in modo essenziale con le ragioni dell'esistenza. È la storia di un'avventura esistenziale nei suoi momenti e tappe, il giornale di bordo di una vicenda e insieme di un'educazione sentimentale, che scopre e vive e vede tramontare il senso di molti progetti e di molti sogni della vita propria e altrui. La conclusione della storia non è tuttavia la dichiarazione di un fallimento, ma l'esperienza paradossalmente vivificante di un moto ciclico fatto di passato che ricresce nel presente."""" (Paolo Ruffilli)" -
Dei corvi e delle spighe
Poeta avventuriero e ribelle: proprio come Arthur Rimbaud, compie un viaggio in Africa che dura più di dieci anni. Poeta notturno: proprio come Dino Campana, è solingo nell'oscurità della notte, una notte che a volte preannuncia la chiarità coscienziale dell'alba, altre volte rimane intrappolata nei bagliori sfatti e fatiscenti di una vacua luminosità. La scrittura di Camaioni scalfisce la materia antica dell'essente, alla ricerca degli sconfinati orizzonti di senso ""in un martirio che figlia nonsenso"""". Essa si contrae nella sua essenza-presenza, il verso si verticalizza sotto la spinta embrionale di un grembo gravido di intuizioni, la parola diventa materia densa e corrosiva che fuoriesce da un'incandescenza viscerale e traboccante di luminosa penombra.""