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Antropologia del cervello. La coscienza e i sistemi simbolici
Questo libro espone, dal punto di vista di un antropologo, gli straordinari progressi della scienza che si dedica a esplorare il cervello, organo in cui neurologi e psichiatri ritengono che risiedano i processi mentali. Questo saggio vuole perciò essere un viaggio antropologico all'interno del cranio, alla ricerca della coscienza o di una sua traccia nelle reti neuronali. Con la pubblicazione di quest'opera, l'autore ritiene di aver riunito gli elementi sufficienti per presentare un saggio sperimentale ed esplorativo su uno dei più grandi enigmi che affronta la scienza in questo campo. -
Ancestry. Parentele elettroniche e lignaggi genetici
Passione ordinaria e moda sempre più popolare del nostro tempo, la genealogia attrae cultori dilettanti e professionisti, a metà fra storia, biologia e memoria familiare. Riconoscere e riconoscersi nella trama degli antenati remoti, nelle fonti storiche come nel testo e nel codice del DNA: in questo inedito incrocio emergono oggi nuove modalità di definizione del sé ancestrale e della stessa identità etnica. La ricerca biomedica, il mercato delle colture cellulari e dei campioni di DNA (Y e mitocondriale) conquistano sempre nuovi cultori, clienti-donatori e appassionati. Grandi e piccoli centri di ricerca e molte agenzie commerciali offrono test, assistenza informatica, accesso alle banche dati dei genotipi da confrontare nel grande mosaico della diversità umana. Il libro dedica attenzione antropologica a questi aspetti, mettendo a confronto le nuove maniere di fare genealogia con tradizioni e modi che nel passato furono illustri e raffinati. -
Fukushima, Concordia e altre macerie. Vita quotidiana, resistenza e gestione del disastro
Cos'è il disastro e cosa significa tornare alla normalità? Lo Stato è un alleato dei cittadini quando si tratta di ricostruire, oppure si aggiunge alla tragedia, rallentando la ricostruzione o rendendola terra di conquista per speculatori? È possibile un'autoorganizzazione che si contrapponga agli interessi esterni generati dalla ricostruzione? Questa vasta collezione di saggi a opera di antropologi e sociologi indaga le principali catastrofi di origine tecnologica e naturale del nostro tempo (dai terremoti dell'Irpinia e L'Aquila a Fukushima, dallo tsunami del sud-est asiatico al naufragio della Concordia) e riflette per lo più su come le popolazioni colpite abbiano cercato di tornare alla normalità, malgrado una burocrazia avversa, le cordate di speculatori, una gestione dei disastri spesso inadeguata e il trauma derivante da eventi tanto apocalittici quanto repentini. -
Etnografia del microcredito in Italia. Dare per ricevere nelle politiche di inclusione sociale
Il microcredito rappresenta una pratica finanziaria globalmente diffusa: dal Bangladesh, dove è stata sperimentata in modo sistematico a partire dagli anni Settanta, ha conquistato un ruolo di primo piano, inizialmente nei paesi in via di sviluppo come intervento privilegiato della cooperazione internazionale e successivamente nei paesi post-industriali come strategia di inclusione socio-economica delle categorie più vulnerabili. A partire da un'etnografia condotta nel Nord Italia, questo testo si propone di riflettere criticamente sulle modalità con cui gli attori del welfare mix si appropriano di questo strumento: da un lato si esplorano i processi attraverso i quali attori differentemente posizionati costruiscono la categoria di soggetto vulnerabile e la rappresentazione di microcredito che informa le pratiche di intervento, dall'altro si esaminano gli effetti che le politiche di inclusione sociale hanno sui soggetti da esse toccati. -
Antropologia della deindustrializzazione. Il caso della Fiat di Termini Imerese
Cosa accade, a livello sociale e culturale, quando una fabbrica importante e storica come lo stabilimento Fiat di Termini Imerese chiude? Come cambia il modo di vivere e di percepire la propria esistenza da parte dei soggetti che sono coinvolti nei processi di deindustrializzazione? Attraverso una ricerca etnografica fra gli ex operai Fiat siciliani che parte da questi ed altri quesiti, l’autore intraprende un percorso di indagine che coinvolge diversi aspetti della vita comunitaria dei lavoratori siciliani. L’identità operaia contemporanea, l’assoggettamento e la micro-resistenza dei corpi al lavoro, la trasformazione della percezione temporale e la rimodulazione della categoria spaziale sono i temi che dominano questa ricerca e che inseriscono il caso della chiusura della fabbrica automobilistica siciliana nei processi di deindustrializzazione contemporanei. -
Quick and dirty. Antropologia pubblica, applicata e professionale
Da qualche anno si è iniziato a parlare anche in Italia di antropologia pubblica. Una delle ragioni è sicuramente costituita dal vertiginoso aumento del numero dei laureati in antropologia. Questo stuolo di giovani altamente qualificati ed esclusi sia dal mercato accademico che da quello del lavoro rivendicano un proprio spazio nella società. Sempre di più antropologi e antropologhe lavorano nel campo delle migrazioni, dell'educazione, dei servizi sociali, dei servizi sanitari. L'antropologia pubblica si incastona quindi in un mosaico che comprende altri termini come antropologia applicata e antropologia professionale. Scopo di questo volume è fornire una sorta di contro-storia dell'antropologia, al fine di mostrare come, ai margini della storia ufficiale della disciplina, ci siano da sempre antropologi che affrontano temi di interesse sociale, che scelgono di intervenire oltre che di osservare e che sono interessati a fare uscire l'antropologia dalla ""torre d'avorio"""" accademica. Prefazione di Antonino Colajanni."" -
La natura come soggetto di diritti. Prospettive antropologiche e giuridiche a confronto
L’Antropocene e le sue manifestazioni sempre più evidenti (cambiamenti climatici, disastri ambientali, perdita di biodiversità, zoonosi, ecc.), sfidano al contempo sia l’antropologia sia il diritto. Rappresentano, infatti, un terreno comune di dialogo percepito come necessario da molti antropologi impegnati in terreni di ricerca dove vigono criteri di sovranità eco-territoriali alternativi, e spesso tormentati da conflitti e disequilibri socio-ecologici destinati a riflettersi sui contesti urbani e sulle nostre vite. Nei tribunali, insieme a tali conflitti, approda lo scontro tra differenti forme e ideologie di relazioni fra umani-non umani spesso poco conciliabili nell’ambito del diritto euro-americano. Questo volume propone un primo confronto italiano tra antropologi, giuristi e linguisti per ragionare su possibili vie d’uscita dalle strettoie del diritto antropo-centrato, riflettendo sulle forme e sulle pratiche di sovranità responsabili e sostenibili dei popoli nativi, nell’urgenza di immaginare paradigmi alternativi a quelli predatori all’origine della crisi socio-ambientale planetaria. -
Testimonianze e testimoni nella storia del tempo presente
La testimonianza ha assunto nel mondo contemporaneo un ruolo cruciale. La fine della guerra fredda e delle ideologie contrapposte, che per anni avevano oscurato esperienze e ricordi, ha reso possibile far emergere memorie silenti e dare voce a soggetti che avevano lungamente taciuto. Esperienze traumatiche, sofferenze nascoste di individui, gruppi, popolazioni sono emerse nello spazio pubblico confliggendo a volte per l'interpretazione e per il riconoscimento. Ha accompagnato tutto ciò un vero e proprio boom di studi sulla memoria, in cui la categoria è stata dilatata fino a ricoprire diversi significati, confondendosi spesso con la cultura e con la storia stessa. Memorie individuali, collettive, pubbliche sono state sovrapposte, spesso, in un unico contenitore indistinto. Il volume si inserisce in questo dibattito affrontando, attraverso casi concreti, il ruolo storico e sociale del testimone e comparando le diverse metodologie di raccolta e di archiviazione. -
Echi di fine millennio. Il ritorno del diritto internazionale europeo
La rifondazione del diritto internazionale dopo il secondo conflitto mondiale viene di solito presentata come un progetto tendenzialmente unitario a livello planetario, costruito attorno all'Organizzazione delle Nazioni Unite, edificio mirabile e poderoso, almeno nelle sue aspirazioni. I cinquant'anni finali del secondo millennio sono invece stati per il diritto internazionale un periodo ben più complesso, avviato su percorsi spesso autonomi rispetto alla logica universalistica e globalizzante dell'ONU ed anche a volte diversi da un'area geografica all'altra. Questo breve scritto ricostruisce a grandi tratti l'evoluzione di quei cinquant'anni e affaccia l'ipotesi che alcune peculiarità delle relazioni tra gli Stati europei possano meglio comprendersi a partire dall'idea che l'Europa abbia custodito attraverso gli ultimi due secoli l'eredità di un diritto internazionale europeo, prepotentemente riemerso proprio alla fine del secondo millennio. Una riflessione attuale e utile a quasi settant'anni dalla Dichiarazione Schumann e dall'apertura alla firma della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. -
In difesa della casa. Politica della crisi abitativa
In ogni grande città del mondo è in corso una crisi abitativa. Come è potuto accadere? Come si può intervenire? Chiunque ha bisogno di una casa, e ne ha il diritto. Ma oggi le nostre case vengono trasformate in merce, rendendo le diseguaglianze urbane ancora più acute. Il profitto è diventato più importante del bisogno sociale. Chi è povero è costretto a pagare di più per un alloggio peggiore. Le comunità si trovano ad affrontare la violenza dei trasferimenti forzati e della gentrificazione: ai benefici sociali di un abitare dignitoso ha accesso solo chi se lo può permettere. ""In difesa della casa"""" offre un contributo decisivo all'analisi di questa crisi, approfondendo cause e conseguenze del problema abitativo e proponendo soluzioni non utopiche sotto forma di """"istanze trasformative"""" - capaci cioè di realizzare potenzialità che esistono ma che sono bloccate dalle condizioni date. Poiché la crisi abitativa ha profonde radici politiche ed economiche, non può essere risolta con interventi sporadici ma necessita di risposte radicali. L'edizione italiana presenta una nuova premessa degli autori, un saggio introduttivo della curatrice e un apparato di note integrative."" -
Memorie dal cratere. Storia sociale del terremoto in Irpinia
Il 23 novembre 1980 il più disastroso terremoto della recente storia italiana colpisce una vastissima area del Mezzogiorno italiano provocando migliaia di vittime e azzerando decine di piccoli centri. A quarant’anni dall’evento spartiacque una nuova prospettiva per leggerne la storia è possibile ed è quella che dà voce all’esperienza degli abitanti, testimoni diretti della furia della natura ma anche delle intense trasformazioni che hanno attraversato i territori. Racconti, giudizi e interpretazioni dei protagonisti si intrecciano con la documentazione ufficiale svelando le vicende di Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania, due centri del “cratere” accomunati da una distruzione pressoché totale dell’abitato ma che hanno compiuto due scelte opposte per la ricostruzione. Recuperare o rifondare? È a partire da questo dilemma che si snodano due storie impervie ma allo stesso tempo affascinanti in cui l’esperienza soggettiva incrina la memoria nazionale degli eventi restituendoci una visione più complessa e articolata di un momento cruciale della storia italiana. -
Antropocene. Per un'antropologia dei mutamenti socioambientali
In campo scientifico la nozione di Antropocene ha dato luogo talvolta a un acceso dibattito. Questo volume prova a discutere come questo concetto apra delle prospettive anche nella ricerca antropologica per la comprensione delle dinamiche di mutamento sociale e ambientale in corso. Il testo propone anche una ricerca su una zona umida racchiusa all’interno del polo urbano della Sardegna meridionale. In questo caso l’autore ha cercato di mettere alla prova un concetto cardine dell’Antropocene: la società industriale come forza geologica di trasformazione. Il libro si sofferma anche su una interpretazione antropologica dell’immaginario della fine del mondo nella produzione culturale contemporanea. Il volume, insomma, propone un approccio problematico e aperto in cui nei processi di mutamento il rapporto tra la dimensione sociale e quella ambientale è molto stretto, tanto da richiedere, probabilmente, una altrettanto stretta collaborazione tra le scienze sociali e le scienze naturali. -
La Firenze dell'età di Dante negli atti di un notaio: Ser Matteo di Biliotto, 1294-1314
I due corposi registri di imbreviature (circa 1.500 atti) lasciatici da uno degli esponenti più in vista del milieu politico istituzionale dell'età di Dante, ser Matteo di Biliotto, sono stati editi fra il 2002 e il 2016 dopo un lavoro preparatorio di anni. Il presente volume raccoglie, su questa base documentaria, nove saggi di altrettanti studiosi del periodo bassomedievale chiamati a misurarsi con una così straordinaria fonte storica ognuno nel suo specifico ambito di competenze. In primo luogo si approfondisce la figura, l'attività professionale e la carriera politica del notaio fiesolano immigrato a Firenze, comparandole con quanto noto alla ricerca sui temi del notariato medievale e della diplomazia in età comunale. Inoltre i rapporti professionali intessuti da ser Matteo con una variegata clientela cittadina offrono prezioso materiale per aprire una finestra sul mondo del lavoro: vengono così alla ribalta l'azione internazionale delle grandi compagnie mercantili, l'operosità delle botteghe artigiane e le problematiche dell'apprendistato, l'estrazione della pietra serena alle cave fiesolane, infine l'ambiente dei pittori fiorentini anche meno noti dell'età di Dante. -
Bernardo di Stoldo Rinieri e Cristoforo di Bernardo Rinieri. Ricordanze
Le Ricordanze di Bernardo di Stoldo Rinieri e del figlio Cristoforo coprendo uno dei periodi cruciali per la storia fiorentina, dal 1457 al 1552, ci aiutano a capire in maniera più esaustiva le turbolenze politico-storiche ed economiche cittadine ed internazionali. Bernardo assisté al passaggio di potere di Cosimo, Piero, Lorenzo e infine Piero di Lorenzo de' Medici, cacciato nel 1494, mentre Cristoforo fu coinvolto nel ritorno mediceo di Alessandro e di Cosimo I e nei complotti orditi per restaurare la Repubblica. Seguendo i due protagonisti si ha modo di capire anche il mutamento di abitudini e costumi. Bernardo infatti fornì solo alcuni accenni agli avvenimenti pubblici della città: la sua Ricordanza fu concepita per trasmettere ai posteri notizie su traffici, patrimonio immobiliare, status sociale e rapporti di parentado. Quanto è parco di informazioni su eventi cittadini e pubblici il primo, tanto ne è generoso il secondo a testimonianza di un mutato rapporto col potere politico. -
Europa glocale. Rapporto 2019 di Autonomie & Libertà in Europa
Europa Glocale vuol essere un modo di ricostruire una nuova, e al tempo stesso antica, logica dell'appartenenza territoriale nell'Unione europea a settant'anni dalla Dichiarazione Schuman. Questo breve saggio, frutto delle ricerche di Autonomie & Libertà in Europa, attraversa le tematiche dell'Europa delle Regioni e dell'Europa dei Cittadini e ne formula una ipotesi di unitaria ricostruzione a partire dalla categoria dell'appartenenza territoriale. Un'Europa vista nel suo farsi quotidiano, a fianco della gente comune che vive nei territori cui appartiene, alla ricerca di soluzioni concrete per problemi concreti. Una Europa dei territori e dei diritti, dunque, vista e analizzata come punto di partenza di un ripensamento, tutt'ora in fieri, della tradizione esegetica consolidata negli studi sull'Unione europea. Un ulteriore tassello di quella ricostruzione critica del diritto internazionale ed europeo che si viene svolgendo nella sezione Diritto Internazionale della nostra collana Lavagne. -
Nostalgie urbane
La città può essere raccontata in molti modi diversi, ma tutti richiedono la capacità di combinare parole e immagini. Nostalgie urbane nasce da questa consapevolezza e affianca la riflessione poetica di una scrittrice alla narrazione per immagini di una regista. Garlaschelli e Pedicini raccontano Milano e Brindisi con voci che si intrecciano in quella che alla fine è la musica complessa e affascinante della metropoli di oggi. La cornice di queste voci è Docucity. Documentare la città; progetto e festival sono frutto di una ricerca riferita al cinema del reale e che raduna riflessioni visuali, eventi, seminari ed esperienze scientifiche e didattiche riferite alla metropoli contemporanea come luogo topografico e simbolico, mappa culturale e occasione politica. -
L' erba tinta. Dentro le crepe di Borgo Vecchio a Palermo: un racconto antropologico
Nel pieno di una crisi sociale e sanitaria prende forma un diario etnografico sul lavoro di una équipe di operatori ed educatori di strada, a partire proprio dalle riflessioni sul distanziamento sociale che la pandemia ha comportato. Il testo, in particolare, affronta il tema dello sguardo antropologico sulle pratiche educative, alla luce di un intervento pluriennale all'interno di un quartiere popolare di Palermo, Borgo Vecchio, noto solo per le cronache mafiose, trascurato dalle istituzioni, abitato da quelli che gli altri considerano poco più che miserabili, l'erbaccia cattiva che cresce nelle crepe del cemento, l'erba tinta che non si può estirpare. Dal racconto, ironico e lucido, emerge il tema dello sguardo tra educatore ed educando, tra osservatore e osservato e, infine, tra chi sta dentro e chi sta fuori quelle macerie. Ed è lì nel mezzo, tra le strade del quartiere, che è possibile ritrovare esperienze di resistenza e di vita generativa che conferiscono dignità e verità ai suoi abitanti. -
Venice in its heyday
Bastian, il giovane allievo del pittore Tiziano, è felice di aiutare l'architetto Sansovino a organizzare la festa della Sensa, il giorno più bello per la città. Ma dopo il successo un brutto incidente fa finire Sansovino nel carcere di Palazzo Ducale. E serve l'aiuto di Bastian e di amici potenti per dare un lieto fine a questa storia durante i giorni della gloria di Venezia. All'interno della copertina schede su: La vita a Venezia; Venezia nell'epoca d'oro; Sansovino, il padre del Rinascimento veneziano; Il Palazzo Ducale. Età di lettura: da 8 anni. -
La Bibbia del cinquantenario del Concilio Vaticano II
La singolarità della Bibbia del cinquantenario è duplice: non esiste in essa alcuna nota a piè di pagina e poi, ad ogni brano, viene fatta precedere una ""introduzione"""" o """"nota introduttiva"""". Questa scelta è nata dalla volontà di accogliere l'insegnamento del Concilio Vaticano II che domanda, per le note alla Bibbia, che siano: """"sufficienti affinché i figli della chiesa si familiarizzino con sicurezza e profitto con le Sacre Scritture"""" (Dei Verbum, 25)."" -
Pietro Barozzi un vescovo del Rinascimento. Atti del Convegno di studi (Padova, 18-20 ottobre 2007)
In occasione del quinto centenario della morte del vescovo Pietro Barozzi (Venezia, 1441 - Padova, 1507) la diocesi di Padova ha ricordato questa importante figura con un convegno nell'autunno del 2007. Uomo colto, umanista e bibliofilo, ma anche pastore zelante e profondamente consapevole della sua missione, egli governò la diocesi padovana (1487-1507) in un momento cruciale della storia della Chiesa, percorso da inquietudini e desideri di riforma, lasciando con la sua attività pastorale un segno profondo nel tessuto ecclesiale, culturale e civile. Grazie a un approccio interdisciplinare, i contributi offerti hanno consentito d'incrociare i diversi dati di storia istituzionale, ecclesiastica e liturgica, della lingua e della letteratura, della filosofia e della scienza, dell'architettura e delle arti visive: è emersa una figura a tutto tondo di uomo, umanista e vescovo del Quattrocento veneto.