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Metro C. Roma, capitale degli sprechi
Metro C. Era stata pensata per il Giubileo del 2000. Quindici anni dopo, durante quello straordinario indetto da Papa Francesco, la Metro C di Roma è completa appena per metà. La promessa di viaggiare in pochi minuti dalla periferia di Tor Bella Monaca e Pantano al centro dei fori Imperiali, si è incagliata nei ritardi progettuali, nei costi aumentati a dismisura, nelle pastoie delle inchieste contabili. A tutto danno dei cittadini contribuenti. Il nostro viaggio nel più grande cantiere pubblico d'Italia, parte dalla storia di un progetto nato in embrione nel 1990; passa per i fondi pubblici che scorrono come acqua corrente e si dirige verso un finale che è ancora tutto da scrivere. Al capolinea ci si arriverà mai? Nel contratto d'appalto c'era scritto di sì. Ma i fatti raccontano tutt'altra cosa. -
Giona. Quando i profughi eravamo noi
Una strana foto, sgualcita, sgranata, nebbiosa. E un trafiletto su un vecchio giornale. Due pezzi di carta stropicciata, roba vecchia, scovata nel fondo di un cassetto tutto scheggiato. È l'inizio di un lungo viaggio nella storia di una famiglia in fuga, che ha patito la fame e il freddo, e che ha guardato la morte in faccia più volte. La storia di due adulti, una ragazzina e tre bambini che sono stati maltrattati, rinchiusi, umiliati, che si sono persi per poi ritrovarsi. Eppure non erano somali, siriani o afghani, e nemmeno curdi. Venivano tutti da un paesino arroccato sui monti Aurunci, a neanche 150 chilometri da Roma. Per settant'anni questi fatti sono rimasti sepolti sotto due dita di polvere, annacquati nel chiacchiericcio quotidiano. Poi sono stati tirati fuori, e per farlo si è dovuto scavare a fondo. Quando si scava, però, di solito ci si sporca le mani e c'è sempre il rischio di graffiarsi. E di scontrarsi con , un presente che non è molto diverta so dal nostro passato. Perché la Storia (quella con la S maiuscola) si ripete sempre due volte. La prima come tragedia, la seconda pure. -
Bulletproof diaries. Storie di una reporter di guerra
40 anni di guerra analfabetismo. Povertà donne che lottano ma spesso soccombono alla tradizioni. Talebani mai sconfitti. Soldati internazionali che combattono e poi se ne vanno prima ancora che si possa dire ""missione compiuta"""". È la storia di un popolo """"liberato"""" costantemente minacciato dagli interessi di altri. A15 anni dalla caduta delle torri gemelle, ripercorriamo le strade di più di un decennio afgano con 20 viaggi. Fiumi di storie e di persone incontrate, tra i talebani, politici, militari, ma soprattutto tra la gente. Unico motivo per la quale un paese merita sempre di essere amato."" -
Stupro a pagamento. La verità sulla prostituzione. Nuova ediz.
La verità sulla prostituzione. In Italia, il libro denuncia di Rachel Moranrnrn«La migliore opera mai scritta sulla prostituzione. Il risultato è affascinante, trascinante, incontestabile. Scritto in uno stile commovente e acuto che coinvolge e spazza via qualunque argomentazione a favore della prostituzione. Impossibile smettere di leggerlo» - Catherine A. MacKinnon, professoressa di diritto, Università di Harvard e Università del Michiganrnrn«Questo è di sicuro il libro migliore, più personale, profondo e lucido che sia mai stato scritto sulla prostituzione. Una prova inconfutabile del perché non dovrebbe mai essere regolamentata» - Jane Fondarnrn«Le persone che sono impegnate nella lotta allo sfruttamento sessuale potranno prendere forza dall'esempio di Moran, dalla sua capacità di cambiamento e dalla sua tenace difesa della dignità umana» - Jimmy CarterrnrnCresciuta in una famiglia problematica, Rachel vive un'infanzia di povertà ed emarginazione: lei e i fratelli vivono di elemosine e gli abitanti del quartiere li additano come ""gli zingari"""". Dopo il suicidio del padre, a 14 anni viene affidata ad una casa di accoglienza. La fuga per la libertà si rivela presto una trappola: diventa senzatetto, vive di espedienti, incontra il ragazzo che la spingerà a prostituirsi per sfruttarla. Un'esperienza di violenza, solitudine, sfruttamento e abusi: la sua storia svela il costo emotivo della vendita del proprio corpo, notte dopo notte, per sopravvivere alla perdita dell'innocenza, dell'autostima e del contatto con la realtà. Questo libro è il racconto emozionante e doloroso con cui Rachel ripercorre la propria esperienza, sfatando con precisione analitica i miti sulla prostituzione, mettendo in luce l'intreccio tra discriminazione sessuale e socio-economica di cui si nutre lo sfruttamento disumano dell'industria del sesso."" -
Mediterraneo
Realizzato in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, Mediterraneo è la pubblicazione numero 100 per Round Robin Editrice. Firmata dal giornalista e scrittore Sergio Nazzaro e dal fumettista Luca Ferrrara, è un’opera nella quale la narrazione è lasciata ai soli disegni. rnrnrn“Non ci sono parole” per raccontare di un mare che, per vergogna e pudore, ha ritirato le sue acque. Quello stesso mare che dall’inizio del 2017 – stando alle tragiche statistiche dell’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) - ha visto annegare tra le sue acque oltre 3000 persone migranti mentre tentavano di raggiungere l’Europa. rnIl medesimo viaggio che intraprende la protagonista della nostra storia, Amalia. Lei, però, al posto del mare incontra una profondità arida di sabbia e cadaveri: ciò che resta di quella che una volta era la culla delle culture. Il più grande cimitero d’Europa che si mostra ai lettori nella sua semplice crudeltà. rnLa narrazione per immagini non lascia spazio a interpretazioni, trasportando il lettore di fronte all’unica verità possibile, pagina dopo pagina. La scelta di non “scrivere” di non “dire” ciò che è evidente, è il modo in cui questa storia viene narrata. -
L'uso della vita. 1968
Fra il febbraio 1968 e il gennaio 1969, Pisa era uno dei luoghi più significativi della rivolta giovanile europea. Nel raccontare l'atmosfera di quel Sessantotto il ritmo degli avvenimenti, le occupazioni, gli scontri con la polizia, le discussioni politiche, i rapporti fra i sessi, i contrasti generazionali - il romanzo di Romano Luperini sceglie di mescolare personaggi storici - Sofri, D'Alema, Fortini... - e altri di fantasia. Il protagonista, un giovane fra i ventitré e i ventiquattro anni, appena laureato, partecipa entusiasta e perplesso, fra slanci e dubbi, alle vicende di quei mesi. Pubblico e privato, impegno militante e crisi esistenziali, gesta e amori si alternano in un vortice di avvenimenti che porta a una graduale evoluzione del movimento di lotta, che lascia presagire i tragici sviluppi degli anni Settanta, ponendo fine alla felicità e alla leggerezza iniziali. Giunti alla fine della storia, ci si rende conto di aver assistito al piccolo romanzo di formazione di un individuo, dentro al più grande romanzo di un paese e di una rivoluzione perennemente mancata. -
La deriva del continente
A ridosso delle elezioni europee, sette affermati poeti trenta-quarantenni costruiscono la biografia multipla di un personaggio europeo liquido come la nostra epoca: viaggia dentro e fuori se stesso, e cambia età, paese di origine, lavoro. Ama uomini e donne, fa vacanze agostane in Grecia, verso i quarant'anni viene licenziato dalla Lehamnn brothers a Londra. Si ricicla come fotografo ai tempi della strage di Tolosa, a diciannove anni è in una capitale europea qualsiasi, per un addio al celibato dalla provincia. In età senile finisce a Praga, assieme ai nuovi gerarchi dell'Est. Ama le piante Paterson, i microcosmi, e si sente imprigionato nelle immagini di donne bellissime, che non è riuscito a salvare. -
Àndito
Àndito è il luogo di passaggio, da una fase all'altra della vita, dove si lascia traccia di un transitare che coinvolge il fuoco dell'amore e la cenere del lutto, nell'incanto musicale della poesia, spazio stretto della parola la cui consistenza non si limita al suo stesso fluire. Cambiano le città, i paesaggi, le stagioni ma non il dolore, che è carne del sogno, spazio angusto e algido dove si instaura il dialogo con chi non è più tra i vivi; diversamente, la notte è pietra che si riscalda, luogo eletto della passione, dove i corpi perdono i loro confini e vincono la morte nella loro temporanea sparizione. -
Il caso Moro. Memorie e narrazioni
Come annoterebbe Magritte, questo non è un libro su Aldo Moro. Con gli interventi che lo compongono studiosi di varia formazione e collocazione hanno voluto interrogarsi non sui puri fatti, sui dati storici, sulle verità giudiziarie o nascoste, ma sulle opere di diversi scrittori, sceneggiatori e registi, e in parte anche sulle dinamiche di comunicazione di quegli autori col proprio pubblico e il proprio tempo. Tema di questo libro è pertanto il linguaggio; e prima ancora, lo sguardo. Il campo entro il quale sono state condotte le indagini è delimitato dallo studio dei processi di codificazione narrativa della memoria, del trauma, delle identità collettive e generazionali, su cui si fondano molteplici modalità di rappresentazione, di riscrittura e di emplotment. A partire dai pamphlet di Leonardo Sciascia, ""L'affaire Moro"""", e Alberto Arbasino, """"In questo Stato"""", scritti entrambi nel 1978: due testi che, nei contrastanti registri della satira e della tragedia, hanno tracciato un solco lungo il quale si sono mossi tutti gli autori qui studiati. Saggi di Leonardo Casalino, Andrea Cedola, Fabrizio Cilento, Daniele Fioretti, Sciltian Gastaldi, Cecilia Ghidotti, Monica Jansen, Stefano Magni, Ugo Perolino, Istvan Puskas, Maria Bonaria Urban su testi, tra gli altri, di Alberto Arbasino, Marco Baliani, Stefano Benni, Francesca Melandri, Pier Paolo Pasolini, Francesco Piccolo, Piero Pieri, Leonardo Sciascia, Paolo Volponi, Giorgio Vasta."" -
L' isola incantata. Nuovi racconti sull'Italia
L'isola incantata è un esperimento postmoderno. Il romanzo-biografia dell'isola, arricchito di stratificazioni culturali e storiche, si fonde con il genere della letteratura di viaggio e con la memorialistica. La linea di demarcazione tra un testo e l'altro è data da una variegata sequenza di personaggi: dal filologo-misantropo, che nel racconto-allusione di Astvacaturov riunisce in un unico intreccio la narrazione dei sogni, i frammenti dei ricordi d'infanzia e i rimandi ai classici; a Limonv e al suo incontro con i fantasmi di Gor'kij e Nietzsche; e, ancora, al ""viaggiatore distratto"""" del poeta e editore Maksim Amelin, capace invece di entrare in risonanza soltanto con il paesaggio che lo circonda."" -
Avventure di un teppista
Nei primi anni Sessanta la Bassaromagna sembra una terra di frontiera: il boom edilizio continua ad avanzare, ovunque vi sono cantieri, macchine scavatrici, grida e odore di asfalto. In una delle nuove villette costruite a tempo di record, a prezzo di grandi sacrifici, gioca, sogna, si arrabbia Toni, l'eroe bambino di questo romanzo. Abbandonato a se stesso perché i genitori non fanno altro che lavorare, esplora il paese di Mezzaluna, fa nuove conoscenze, talvolta equivoche, che lo introducono in ambienti pericolosi. Diventa un teppista, forse per noia, forse per rabbia, o per curiosità. Lo seguiamo nelle sue avventure con stupore, partecipi, facciamo conoscenza coi personaggi favolosi e paradossali del suo mondo, scivoliamo nei misteri di un tempo perduto dove tutte le infanzie, tutte le giovinezze si assomigliano, e lo salutiamo mentre arrivano, potenti, gli echi dell'adolescenza e delle contestazioni studentesche. -
Altrove. Racconti dalla Nuova Pangea
"Altrove"""" raccoglie le voci dello spaesamento nell'epoca del mercato globale. Come in una """"Nuova Pangea"""", viviamo oggi in un supercontinente dove gli uomini si incontrano e si scontrano provocando criticità e opportunità mai riscontrate prima. La sensazione di sentirsi stranieri nel paese in cui si è approdati e ormai estranei al proprio luogo natale, è ciò che accomuna i personaggi di questo mosaico. Che si emigri per amore, per bisogno economico o per motivi artistici, a volte resta nel profondo un senso di disorientamento e di perdita. Così i protagonisti di questi racconti indagano sé stessi in una sorta di flusso di coscienza che li porta a ricostruire la propria vita a spezzoni e flash-back: i ricordi arrivano a ondate a Chamila, una donna cingalese venuta in Italia per fare la colf, che durante una notte in ospedale ripensa agli affetti lontani e mette sotto esame le sue scelte, in un colloquio muto col figlio in fin di vita. Ma su un piano diverso è anche un famoso musicista americano, reso cieco dalle percosse di uno scippatore, a meditare a voce alta sul proprio presente di buio come sul suo passato luminoso. E se un ragazzo tunisino fuggito in Italia durante la Primavera araba racconta per lettera alla sua amata le proprie vicissitudini, si torna al fluire dei ricordi con un'italiana emigrata in Francia, divisa tra il grigio della banlieu parigina e i colori del suo paesino d'origine. Il bandolo che tiene insieme le cinque tessere di """"Altrove"""" è però unico..." -
Cinema, letteratura e pittura: differenze della percezione
Una delle fonti dalle quali hanno sempre attinto registi e sceneggiatori cinematografici è stata senza dubbio quella letteraria. In altre parole, molti film sono stati tratti da libri. Nel corso dei decenni, se questa modalità operativa da un lato ha consentito di materializzare personaggi e situazioni che fino a quel momento erano presenti solo nella creatività dello scrittore o nella fantasia del lettore, dall'altro ha anche avuto la caratteristica di determinare momenti di insoddisfazione o di delusione vera e propria: il fruitore dell'opera letteraria si era creato un suo personale universo immaginativo e quindi, in un certo senso, si era girato il suo personale film e aveva fatta propria l'opera dello scrittore. Nell'analisi compiuta in questo testo, si cerca dunque di spiegare quali sono le differenze di prospettiva da analizzare in base allo specifico dei differenti tipi di espressione artistica. -
Contare le parole
Questa è una raccolta dove il confronto con il passato e i suoi echi, con gli amori finiti, con i luoghi si fa più forte nella distanza che porta alla riflessione e ad una nuova visione di sé. È una distanza minima ma necessaria per potersi percepire in una forma nuova, ma evoluzione di quella vecchia, in un continuum. Non ci sono strappi, ma la vita si percepisce in una presente assenza, o in una presenza (luoghi, persone, voci) assente. Forse si parla di fantasmi che costellano il presente con i loro echi. E le parole ( e la ricerca di quelle ""giuste"""") diventa metro dell'esistenza e, come i minuti che passano, scandiscono gli istanti che diventano terreno di appercezione (il sentire di sentire)."" -
La grande mappa
"Se alle liriche de La grande mappa volessimo cercare un'equivalenza, questa sarebbe forse la nostra precarietà presente - la condizione liquida e febbrile di questi anni insensati. Non tanto perché il mercato del lavoro è l'argomento esplicito di alcuni testi della raccolta; soprattutto perché chi parla si sente e scrive come un individuo senza padri né fratelli, abituato a divorare e a divorarsi, con il corpo esposto alla violenza latente di una quotidianità che mescola i vivi e i dissepolti, """"i desideri e il loro esatto contrario"""" - e che non sa più immaginare un altrove. Arcaico come una necropoli e dispersivo come un ipermercato, questo mondo ha digerito l'ingiustizia e l'ha completamente assimilata, portandola dalla sfera pubblica al cuore stesso di tutti i rapporti umani: """"Esseri che mangiano ed esseri che chiedono di essere mangiati"""""""". (Gianluigi Simonetti)" -
Immagino tu sia già andato in buca
Un testo estremo, arrabbiato e caustico, in pieno stile Irvine Welsh.rnJinks e Docksey rapiscono Dex e lo rinchiudono in uno studio di registrazione abbandonato: è l’inizio di una storia di vendetta in cui il linguaggio della violenza e la violenza del linguaggio di Welsh raggiungono la perfezione terribile della lama.rnMentre Jinks tortura Dex, il compare Docksey si insinua nell’appartamento della fidanzata di Dex e, inaspettatamente, se ne innamora.rnLa cinica rappresentazione della società e dei rapporti umani è squarciata dall’umorismo solito di Welsh, ma vibra anche di un inedito tono dolente.rnColpa e crudeltà, delitto e castigo si intrecciano senza trovare una sintesi, mostrandoci un Irvine Welsh un po’ diverso da quello più smaccatamente pop e giovanilistico. -
Crema di vetro. Metodo e stile nella prosa di Antonio Moresco
Questo libro si concentra sui tre maggiori romanzi di Antonio Moresco, uno degli scrittori italiani più amati e discussi degli ultimi anni: Gli esordi, Canti del caos, Gli increati. I volumi compongono un’unica, vasta, ambiziosa narrazione: Luca Cristiano la legge alla luce delle dichiarazioni programmatiche di Lettere a nessuno e, insieme, ci fa capire come essa erediti e trasformi le forme della tradizione. -
Le meraviglie del Duemila
Due uomini, grazie a una strana pianta esotica che sospende le funzioni vitali, riescono a viaggiare nel tempo, dal 1903 al 2003. Scopriranno un mondo popolato da macchine volanti, treni sotterranei e velocissimi, città sottomarine e molte altre meraviglie tecnologiche. Salgari prevede anche che il ritmo di vita in cento anni sia accelerato a un tale grado di frenesia che i protagonisti finiscono per essere ricoverati in un manicomio poiché non riusciranno a sopportare un simile ritmo di vita. L'autore suggerirà la domanda spontanea: ne è valsa la pena di soddisfare la propria curiosità di conoscere il futuro per terminare i propri giorni in un manicomio? Molte le intuizioni profetiche: dall'inquinamento al terrorismo, dalla guerra fredda alla televisione (nel libro il giornale viene trasmesso così), alla scoperta della plastica... -
Covering Islam. Come i media e gli esperti determinano la nostra visione del resto del mondo
L'assunto di Said è presto detto: l'imperialismo economico americano ed europeo (Francia e Gran Bretagna) necessita, per mantenere il suo dominio, di una costruzione simbolica del nemico. L'Islam, il ""diverso"""", l'Altro diventano l'oggetto artificiale su cui riversare le inquietudini di un Occidente in preda al panico. Said studia la cronaca giornaliera dei maggiori quotidiani americana, pesa ciascuna parola proferita nei dibattito televisivi, smonta con una pratica critica impareggiabile le asserzioni interessate degli esperti di geopolitica: ne esce un quadro a tinte fosche delle distorsioni ideologiche praticate dai """"media"""", con una chiara strategia militare e politica."" -
Qualcuno ha lasciato la luna nel bagno accesa soltanto a metà
I racconti di questa raccolta, sempre sospesi tra il fantastico e il reale, tra la leggerezza di un nuovo incontro e il fardello di un ingombrante passato che ritorna, si dipanano sullo sfondo di un'Australia che l'autore ha cercato, trovato, e poi di nuovo perso; una terra che per tanti giovani rappresenta la promessa di una vita felice, ma che tra queste pagine è lo spettro un mondo umanissimo e impalpabile che affonda nel sogno, l'ultima frontiera di un orizzonte interiore che viene sondato dall'autore attraverso l'innocenza, le speranze, le paure dei protagonisti. L'Australia come simbolo di un viaggio che non risolve nulla, di un cambiamento sempre accarezzato ma mai realmente stretto, di un eterno ritorno che insegna come tutti noi siamo lungo una strada che non smettiamo mai di percorrere, e che la vera avventura è solo dentro di noi.