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L' esilio dei moscerini danzanti giapponesi
Magliani delinea una narrazione sentimentale dei luoghi ripercorrendo gli anni dell'infanzia di una Liguria quanto mai simile al Portogallo in quel senso condiviso di estremità, la giovinezza nelle isole di plastica spagnole e gli inverni interminabili in Olanda. La narrazione si nutre dell'equilibrio tra il peso che ha l'infanzia, definita un ""giacimento segreto di entusiasmo"""", e il ruolo dell'immaginazione. Da qui prende forma un'idea di geografia slegata dai nomi reali dei luoghi e per comprenderla occorre calarsi nella dimensione dell'infanzia, quando non si è capaci di leggere le cartine geografiche e si riesce, così, a custodire quella sapienza primordiale che lega ai propri ricordi e desideri immagini del tutto personali dei luoghi."" -
La balena di piazza Savoia. L'immaginario che avevamo in dote
«Una tarda mattina senza sole e senza ombre ho visto una balena a piazza Savoia». Nessun altro degli amichetti di allora sembra ricordare il passaggio di quella balena sotto formalina, trasportata da un camion ed esibita a pagamento come in una fiera ottocentesca. Mentre la balena dorme per molti anni sepolta nel suo inconscio, il bambino scopre la passione per il cinema e comincia a seminare tracce nel tempo annotando su decine di agende i titoli dei film che ha visto. La sala cinematografica, «quel vortice luminoso in cui si rincorrevano polvere, colori, fumo di sigarette», è come il ventre della balena, caverna onirica e luogo magico della fantasia. In queste pagine la vicenda del cinema popolare si intreccia con la vera e appassionante storia della balena Goliath, ricostruita attraverso un'indagine degna di un romanzo giallo. Goliath viaggia per un quarto di secolo sulle strade d'Europa, fin oltre la Cortina di Ferro, prima di sbarcare in Italia. Sullo sfondo un Paese che cambia raccontato dal punto di vista di un bambino di provincia. La balena e il cinema, epici protagonisti di una stagione avventurosa, metafora di un immaginario che rischia di svanire. -
Dalla Corea del Sud. Tra neon e bandiere sciamaniche
«Ma col dottorato in Italia che ci faccio? dicevo io e infatti dicevo bene e così in un lampo ho deciso: parto. Poi vi mando le mail, poi vi racconto». Una giovane studiosa italiana, precaria, per trovare lavoro all'università finisce in una piccola cittadina della Corea del Sud, appena sotto Pyongyang. L'alloggio di Johyeon, sprofondato nella campagna sudcoreana a due ore d'autobus da Seul, «è un surrogato del globo, un dormitorio di uegughì, di stranieri, venuti qui per divulgare versioni disossate della loro lingua». L'autrice ci descrive il paese con il numero più alto al mondo di interventi di chirurgia plastica, il monsone, le armature di lycra e gli scudi di pizzo rosato indossati dalle signore per proteggersi dal sole. La Corea è una sorpresa, una quotidianità fatta di inchini, di tradizioni del passato in una realtà in pieno e rapido sviluppo; un paese fortemente tecnologico dove ancora sventolano bandiere sciamaniche. E così, in quattro anni, Maria Anna passa dall'estraneità totale, dall'«atroce quotidiano» a un'empatia per le fantasmagorie e le tante ossessioni di un paese misterioso a forma di tigre. -
Una mappa per Kaliningrad. La città bifronte
Il racconto di Valentina Parisi attraversa frontiere geografiche e la cortina del tempo per traghettarci nel cuore di uno dei luoghi nevralgici del Novecento.rn«Valentina Parisi è forse il talento più ragguardevole che negli ultimi anni, da noi, si sia messo in luce in quella forma di viaggio virtuale (ma, come si vede qui, non solo tale) che è la traduzione letteraria» - Andrea Cortellessa Il nome di Königsberg ci ricorda la patria di Kant e Hannah Arendt, Kaliningrad invece è un toponimo astruso e opaco. Le due ""K"""" coincidono topograficamente ma non sono la stessa città: se l'antica Königsberg non fosse stata rasa al suolo dai bombardamenti degli alleati nell'agosto 1944 e poi dall'artiglieria dell'Armata Rossa, l'attuale Kaliningrad non esisterebbe affatto. Enigmatica come una delle città invisibili di Italo Calvino, questa exclave russa situata in riva al Mar Baltico cela storie dimenticate, come quella dei tanti prigionieri di guerra, anche italiani, che vi hanno lavorato fino all'aprile 1945, nelle fabbriche del Terzo Reich. La protagonista, nipote di uno di loro, attraversa Kaliningrad guidata da una vecchia mappa di Königsberg, sulle tracce della propria storia familiare. Sa che non ritroverà la vecchia Königsberg, né la cantina in cui si era rifugiato suo nonno, né il campo dove era stato prigioniero, ma incontrerà il Palazzo dei Soviet abbandonato, la Russia dei poeti e storie di ippopotami curati con massicce dosi di vodka. Prefazione di Francesco M. Cataluccio."" -
Troppo lontano per andarci e tornare
Un romanzo classico, nel senso più bello del termine.rnrn«Ci sono balene albine nel Pacifico.» rnNella platea serpeggiò una curiosità impellente.rn«Sì, ci sono stati numerosi avvistamenti di balene albine,“bianche come lana” a detta di certi cronisti. E fra queste, all’inizio del secolo, si distinse un maestoso capodoglio ben noto a chi navigava nei pressi dell’isola di Mocha, al largo delle coste cilene. A causa di ciò, la creatura fu battezzata col nomignolo di Mocha Dick, e divenne leggendaria per esser sopravvissuta a un centinaio di attacchi, per aver distrutto lance e danneggiato baleniere. Ci hanno persino scritto un romanzo sulla caccia a una balena bianca: s’intitola Moby Dick.»rnFulminea come un salto di balena, da un ripostiglio della memoria proruppe una frase: ""Anche un'opera d'arte ispirata dalla disperazione nutre di vita l'animo di un uomo"""". Nounours, capelli biondini piuttosto sottili, iridi blu oltremare, cute glabra e chiara, un panama calcato sulla testa per proteggersi dal sole, vaga senza meta tra i boulevard di Arles rimuginando su arte e vita, su reale e immaginario, chiedendosi """"cosa fare domani"""". Un incontro fortuito lo porterà al piccolo circo """"Au Diable Vauvert"""" che diventerà il suo porto sicuro, la sua famiglia. Il Diable è un microcosmo di esseri unici, dediti al culto della meraviglia, i cui nomi evocano la magia dell'arte, della """"loro"""" arte itinerante, vissuta sulle strade di Francia fin-de-siècle tra sordide periferie punteggiate di vicoli ambigui e luoghi memorabili. Ognuno di loro si rivelerà a Nounours attraverso il racconto della propria esistenza. Tra le righe aleggia il fantasma di Leopardi e vi si intravede l'ombra di Melville evocata da Marcel Schwob, singolare e solitario spettatore di una delle loro rappresentazioni."" -
Istante propizio, 1855
"La Croce del Sud"""", un quattro alberi senza vapore, salpa a gennaio del 1855 per il Brasile con a bordo un manipolo di libertari e anarchici, uomini e donne, decisi ad affrontare un faticoso viaggio attraverso l'Atlantico per fondare la libera colonia """"Fraternitas"""" e dimenticare l'Europa. Elisabetta, Cattina e Rina, Aniceto, Zeffirino, Decio, i fratelli Allegret, il vecchio Agottani, monsieur Mangin, Amilcare e tanti altri, tutti diversi per estrazione e nazionalità, nutrono il sogno di una società fondata su basi egalitarie e governata da un diverso sentimento dell'agire, un mondo dove tutto sarà comune. Il libro si apre con una lettera del fondatore della colonia anarchica all'amata, scritta molti anni dopo, nel 1902: una """"memoria"""" che racconta una passione politica e un sogno. Alla lettera segue il diario scritto durante il viaggio da un colono italiano partito per cogliere l'istante propizio. Che ne sarà delle loro aspirazioni? Riusciranno a realizzare un'utopia? Oppure vedranno quel sogno sgretolarsi sotto il peso delle contraddizioni e delle insensate prescrizioni alle quali avrebbero voluto sottrarsi? Patrik Ourednik scrive un libro palesemente ispirato alla figura dell'agronomo rivoluzionario Giovanni Rossi e al suo progetto di Comune anarco-comunista realizzato nel 1890 in Brasile. Ma l'autore procede ben oltre la storia e, con uno stile netto e corrosivo tutto suo, racconta un'umanità in bilico tra le miserie personali e i sogni dell'anarchia." -
Baco
Fondamentali nella narrazione sono i temi della distruzione dell’ambiente, delle risorse e dello sviluppo incontrollato della scienza, l’antropocentrismo. Centrali sono la riflessione implicita sul linguaggio, con riferimento alla condizione del protagonista sordomuto, e il legame con la madre, fortissimo e struggente.rn“Oggi ho detto a Q185 che non stavo tanto bene. E sono rimasto a letto. So bene che non devo contar balle, cara mamma, ma certe volte non si può fare a meno di travestire le parole come agenti segreti in missione. Ero talmente eccitato che il cuore mi batteva peggio di un tamburo, avevo l’impressione di non essere più sordo”.rnIl cielo è in tilt e rovescia giù un acquazzone tropicale da cambiamento climatico, di quelli che sfondano i tetti e che anticipano guai: nell'ex allevamento di polli si respira un'atmosfera futuribile e al contempo di rovina incipiente: tutta la famiglia è impegnata in una resistenza sconclusionata, mentre le cose sfuggono puntualmente di mano. È l'epoca dell'intelligenza artificiale, la nostra. Con un nonno anarchico, un padre transumanista e una mamma che adora le api e che non c'è, il ragazzino, sordo profondo e con un corpo che gli va dove gli pare, cerca il modo di affrontare quel mondo silenzioso e frastornante che lo circonda. Non ha abbastanza parole nella testa per metterci dentro tutto quello che pensa. Parla con i segni, perché a lui le parole vere e proprie non gli vengono bene. Senza contare che le parole vogliono sempre far credere quello che fa comodo a loro. Segna al nonno quando lui lo porta con sé a dissotterrare i vermi da studiare al microscopio. Segna al fratello geniale impegnato a progettare rivoluzionari circuiti integrati e algoritmi. E segna alla madre, che non può rispondergli. A lei, relegata nel silenzio, nessuno racconta mai nulla. Solo lui lo fa, solo lui pensa che presto tornerà a spalancare i suoi occhi più verdi degli smeraldi. Tra stufe a trucioli che si gestiscono da sole, arnie intelligenti, venefiche multinazionali, entità digitali e reti neurali, anche il suo amico Baco impara in fretta, ha un sacco di idee su come far andare le cose. Vive nascosto come un macroanellide, interviene continuamente in tutto, abilissimo a scatenare situazioni scomode e veri disastri. -
L' unica notte che abbiamo
Una saga familiare di macerie e oscurità che si perde tra le valli e i continenti: spetta al lettore mettere insieme i pezzirn«Una scatola di foto e un compilatore di storie: la memoria può sanare le ferite» - Gabriella Brugnara, Corriere del Trentinorn«L’unica notte che abbiamo è un testo che richiede impegno e partecipazione del lettore; in cambio, ci ridona vite che non avrebbero avuto la forza di riemergere dagli inferi per tentare di purificarsi e di riordinarsi» - TuttolibriDi notte, un uomo alla finestra. Ascolta voci che tornano da oltre il buio. Sono quelle che un'anziana signora, poco prima di tramutarsi anche lei in pulviscolo di parole, ha consegnato all'uomo che ne diventa il custode. Perché ogni essere umano - è questo che l'uomo si dice - prima o poi è chiamato a prendere in consegna la voce di un altro essere umano, e ogni vita è chiamata a offrire la propria voce, per quanto flebile essa sia, a un'altra vita. Le parole giungono come relitti su una costa solitaria. Sono i morti che parlano, ma non tra di loro e nemmeno con i vivi. Monologano, chiusi ognuno nella bolla del proprio ricordo. Ripetono il frammento di storia in cui tutta la loro esistenza è contenuta, come un pianeta che un'indicibile forza di gravitazione ha fatto collassare su sé stesso e trasformato in un unico minuscolo grumo di materia. Ognuno torna sul luogo della propria ferita e la esibisce come per chiedere perdono. L'anziana signora ripercorre le vicende della sua famiglia che nessuno ha mai voluto né raccontare né ascoltare. Cerca tra le mura di un paese senza vita la ragazza che ha abbandonato il figlio, suo padre, poco dopo averlo messo al mondo. Rivede la maestra, a cui il bambino è stato affidato, impegnata nella sua estenuante interrogazione di fronte al silenzio di Dio e di un corpo incapace di dichiarare il suo bisogno d'amore. Ripercorre la via dei campi con la nonna materna, per lunghi periodi suo unico sostegno affettivo. Rivive il rapporto conflittuale con il padre, un sagace perdigiorno di paese, intimamente e indelebilmente ferito dalla tragica esperienza della ritirata di Russia, che ha eletto i bar a proprio dimora. Quella dell'anziana signora è una deposizione che non risparmia le accuse, ma che allo stesso tempo va in cerca di prove per una possibile assoluzione dei protagonisti. È anche una deposizione di corpi sofferenti e mortali, spogliati via via dei propri sintomi, gettati ai margini del tempo e divenuti sacri proprio in ragione della loro inermità. -
Itaca. L'isola dalla schiena di drago
Itaca: una dorsale che emerge bruscamente dal mare, una schiena di drago ricoperta di un verde fittissimo che giunge quasi a toccare l'acqua, e che vista dall'alto si allarga in due masse di terra, una parte nord e una sud, collegate da un istmo alto e scosceso; coste ovunque profondamente incise, piene di rientranze e penisole, scogli dalle forme fantasiose. L'autore intraprende un viaggio di esplorazione capillare (in realtà, più di un viaggio), perlustra ogni angolo, si ferma in ogni località, da Sud a Nord. Ma subito dopo aver mosso i primi passi sull'isola, inizia inevitabilmente a sollevarsi la polvere degli scrittori, esploratori e archeologi che lo hanno preceduto, in un cammino a ritroso sino all'origine: all'isola che emerge dalle pagine di Omero, dai nomi, dai dati storici, dalle presenze archeologiche, dalle leggende locali. Allora la narrazione del paesaggio, gli itinerari naturalistici, i quadri antropologici, gli incontri, fanno spazio nel libro a succose digressioni, al mistero della ""questione omerica"""". Così, il periplo alla scoperta dell'isola, diventa anche una spedizione attraverso gli scritti di autori classici, l'incontro con una città bizantina scomparsa, le cartine dell'ammiragliato veneziano, i rapporti di archeologi-avventurieri d'inizio Ottocento, la scoperta ottocentesca del """"tesoro di Itaca"""", i tasselli ultimi degli scavi del Novecento, e molto altro."" -
I sentieri delle ninfe. Nei dintorni discorso amoroso
Ninfa è colei che fugge, mostrandoci le spalle. Ninfa è creaturarnirraggiungibile che ci abbandona.rnrnVengono qui narrate le storie parallele di alcune figure femminilirn(realmente esistite o personaggi letterari) rappresentaterncome «esseri in fuga»: Dora Markus di Montale – poesia natarndalla fotografia di un paio di «gambe magnifiche» – e Albertinerndi Proust; le ninfe inseguite fino alla follia da Aby Warburg neirnpanneggi botticelliani e nei dipinti del Ghirlandaio e la misteriosarnMarthe di Pierre Bonnard, la modella più dipinta dellarnstoria dell’arte; Laura di Petrarca e Angelica di Ariosto, Lolitarndi Nabokov, passando per alcune apparizioni ninfali nei filmrndi Alfred Hitchcock e Jean Vigo, fino ad arrivare alla misteriosarndonna amata dal Viandante nella Winterreise di Schubert.rnSotto gli occhi del lettore si dispiega il sentiero del discorsornamoroso, attraverso l’evoluzione di un archetipo della perditarne dell’assenza, rintracciato nella letteratura e nell’arte, nella filosofiarne nella musica, nella fotografia e nel cinema. -
Il figliolo della terrora
Un libro con tre donne dentro, un figliolo, un professore. All'inizio ""finiva l'estate del '47"""" e più avanti """"cominciava un millennio tutto nuovo"""" che di colpo accelerava la sua corsa per arrivarci alle calcagna. Nel frattempo """"il figliolo"""" diventa padre per rispondere alle domande di suo figlio sul tempo e l'universo, sulle zone sensibili della vita, sul modo di guardare il passato per capire il presente. Le zie si intromettono, i partiti mutano, le passioni politiche mostrano il fianco; le sorelle Quindici si passano il testimone. Sono le figure femminili a scandire il racconto: la Terrora, madre operaia nel 1947; Giglia, studentessa nel 1978; e dal 1980 in poi Viola, àncora e madre. Tre appuntamenti del protagonista con la vita e, sullo sfondo, il concatenarsi di tre epoche. Omero Bastreghi nasce il giorno stesso dell'attentato a Togliatti, nel luglio del 1948, quando nelle campagne della provincia di Siena scoppiano le rivolte della classe operaia. La sua storia è la storia di un figlio della provincia del dopoguerra e di un mondo operaio che lascia le sue tracce indelebili nei legami familiari. Silvia Cassioli narra di un mondo che è destinato a cambiare in fretta e ci traghetta con implacabile ma calda ironia nell'attualità del nostro presente."" -
Risoluzione delle crisi bancarie e tutela dei depositi nella Unione Europea
Le recenti crisi bancarie in Italia, sebbene di dimensioni contenute, hanno posto alla ribalta del più vasto pubblico la necessità di garantire la fiducia dei risparmiatori nella capacità delle banche di rimborsare i depositi, e dunque di assicurare liquidità e solidità del sistema bancario. Le relazioni di Stefano De Polis, direttore dell'Unità di risoluzione e gestione delle crisi della Banca d'Italia e dei professori della Sapienza, Paola Leone, presidente del Corso di laurea in Scienze aziendali e Franco Tutino, presidente del Corso di laurea Magistrale IFIR, analizzano il sistema di strumenti atti a tutelare i risparmio e i risparmiatori e il particolare gli effetti del Bail-in. Le relazioni mettono in luce la necessità di un'ulteriore maturazione degli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi bancarie, promuovendo la ricerca di un più adeguato equilibrio tra tutela del mercato e della concorrenza, stabilità finanziaria e diritti fondamentali di azionisti e creditori. Nel rispetto della disciplina di mercato, rimane comunque fondamentale la tutela del risparmio, garantita anche dalla nostra Costituzione. -
Fintech: diritto, tecnologia e finanza
La tecnologia e i big data stanno cambiando i connotati dell'industria finanziaria. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che pone numerosi interrogativi giuridici ed economici. Il quaderno di Minerva Bancaria, ""Fintech: diritto, tecnologia e finanza"""" vuole offrire una panoramica dei temi emergenti: dalle negoziazioni ad alta frequenza alla digitalizzazione della consulenza finanziaria e al robo-advice; a nuove strutture e forme di negoziazione, quali blockchain, peer to peer lending, crowdfunding; fino alla compliance verso questi nuovi strumenti e forme di contrattazione. Il dibattito e l'analisi sul fenomeno Fintech sta dunque crescendo. Su questi temi si è soffermato in particolare il convegno """"Diritto, tecnologia e finanza"""" che si è svolto a maggio 2018 ad Ancona presso la facoltà di Economia Giorgio Fuà dell'Università Politecnica delle Marche. Il quaderno raccoglie i principali interventi, integrandoli con temi più specifici, relativi anche al comportamento degli operatori e del mercato e alla conseguente necessità di nuove strategie per gli intermediari tradizionali."" -
La probabilità (di default) non esiste. Discorso sopra la comparabilità delle misure di rischio
Con Basilea 2 la probabilità (di default) ha acquisito un rango istituzionale: dimensiona il capitale della banca, pesa sulla redditività, determina la convenienza del business, incide sul posizionamento di mercato e sul credito all'economia. A una progressiva raffinatezza dell'armamentario analitico per la sua valutazione numerica non è però corrisposta un'eguale attenzione ai principi primi, alle questioni di fondamento, e le dispute specialistiche sui numerosi tavoli tecnici sono ancora viziate da gravi equivoci di fondo, che inibiscono punti di vista efficaci, con pregiudizio per la qualità delle soluzioni operative. Ancor oggi si sentono proporre suggestioni - de Finetti avrebbe detto ""superstizioni"""" - che un rigoroso dibattito scientifico ha definitivamente archiviato. Questo lavoro è un tentativo di recuperare - con uno stile piano, già dalla sua ideazione, nella forma di Dialogo - i capisaldi del ragionamento (e dell'azione) in condizioni d'incertezza, nel presupposto dell'inscindibilità tra alta teoria e pratica di ogni giorno, nella forte convinzione che i problemi nell'azione pratica nascono dalla mancata conoscenza, o dal fraintendimento, di concetti teorici profondi."" -
La prevenzione e la gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in banca
I temi della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo hanno assunto rilevanza sempre più crescente nel contesto internazionale, con interventi a tutti i livelli. Un sistema antiriciclaggio intende prevenire l'ingresso di risorse di origine criminale nelle attività economiche e nei circuiti di pagamento legali al fine di preservarne stabilità, integrità, condizioni di corretto funzionamento e di concorrenza dei mercati finanziari e, in generale del contesto economico sociale. D'altro canto, la recrudescenza su larga scala di attentati terroristici ha posto il tema della prevenzione di tale fenomeno attraverso strumenti e norme che prevengano il finanziamento di tali operazioni criminali. Le banche giocano un ruolo rilevante perché l'analisi e la gestione dei flussi finanziari sono alla base di ogni strategia che si propone di mitigare e limitare rischi che minacciamo l'economia legale e producono effetti destabilizzanti nel mondo. Questo volume propone una rilevazione approfondita sull'argomento. -
Le sanzioni bancarie: evoluzione normativa e confronto internazionale
Il volume ""Le sanzioni bancarie: evoluzione normativa e confronto internazionale"""" si propone di illustrare l'evoluzione del sistema di sanzioni della vigilanza bancaria, iniziando da una ricerca sviluppata a partire dal 2010 dal CASMEF della Luiss Guido Carli e proseguita nello stesso ambito attraverso la costituzione dell'Osservatorio Permanente sulle Sanzioni Bancarie. L'obiettivo iniziale di indagare le motivazioni alla base dell'azione sanzionatoria della Banca d'Italia è poi evoluto verso l'analisi degli effetti di tale azione sulla performance delle banche Italiane, includendo anche i comportamenti di altre autorità di vigilanza, CONSOB e IVASS in particolare. L'argomento ha assunto una particolare rilevanza nel corso degli anni e si è ampliato ad un confronto internazionale, tenuto conto della crisi finanziaria e della conseguente necessità di riorganizzazione e creazione del nuovo assetto di vigilanza Europea al fine di salvaguardare la stabilità del sistema finanziario Europeo. E in effetti, la necessità di condivisione dei principi su cui basare la supervisione e la vigilanza tra le diverse nazioni è uno degli insegnamenti più importanti che si può trarre dalla crisi."" -
Superheroes 2.0
Proprio mentre il cinema e la tivù celebrano le ultime puntate delle intramontabili saghe dei supereroi tradizionali, anche l'arte contemporanea, da qualche tempo, ha preso a occuparsi con più costanza degli invincibili eroi di carta. Reinterpretandoli a modo suo. Il libro della mostra, che si è tenuta a Forte dei Marmi e Pietrasanta, racchiude oltre 30 artisti italiani e internazionali che raccontano la loro personale visione del mondo dei supereroi, tra ironia, divertimento, disincanto e anche un po' di provocazione. Artisti: Dario Arcidiacono, David Bacter, Matteo Basilé, Sara Baxter, Paolo Buggiani, Massimo Caccia, Felipe Cardena, paolo Cassarà, Antonio Cugnetto, Dast, Antonio De Luca, Francesco De Molfetta, Desiderio, Nicola Di Caprio, Dorian X, Fidia Falaschetti, Simone Fazio, Max Ferrigno, Massimo Festi, Alex Folla, Massimo Festi, Alex Folla, Franko B, Giampaolo Frizzi, Stefano Gentile, Massimo Giacon, Robert Gligorov, Svitlana Grebenyuk, Hiroto Kitagawa, Elia Mantovan, Stefano Mezzaroma, Anna Muzi, Tomoko Nagao, Ozmo, Pao, Max Papeschi, Domenico Pellegrino, Gianluca Sbrana, Elena Trailina, Tvboy, Giuseppe Veneziano, Stefano Zattera, Andrea Zucchi. -
Alberto Di Fabio. Paesaggi della mente. Ediz. multilingue
Il libro della personale di Alberto Di Fabio che, dopo tante e importanti mostre in Italia e all'estero, torna nella sua regione con un'antologica a Castelbasso curata da Laura Cherubini e da Eugenio Viola. Il titolo del libro e della mostra ""Paesaggi della mente"""", raccoglie opere dell'artista dall'inizio degli anni Novanta ad oggi, offrendo, come dice Di Fabio: """"un insieme di opere per una lezione di fisica quantistica""""."" -
Paesaggio antropologico. Francesco Jodice, Carolina Sandretto, Corinna von der Groeben. Ediz. multilingue
In tutta la tradizione della storia dell'arte possiamo individuare due generi principali che si alternano e in qualche modo si contrappongono dialetticamente: il ritratto e il paesaggio. Il primo concentra la sua attenzione sull'uomo, sull'individuo, sugli aspetti psicologici, emotivi, interiori della persona. Nella scultura, nella pittura e poi nella fotografia è in questo caso la figura a essere al centro della visione. ""Un ritratto! Che cosa c'è di più semplice e di più complicato, di più evidente e di più profondo?"""" (Charles Baudelaire). Nel Cinquecento il ritratto aveva vissuto un momento d'oro sia con il Classicismo di Raffaello, sia con i ritratti più inquieti dietro l'algida corazza del Manierismo di Bronzino e Parmigianino, sia con quelli fatti di colore di Tiziano dove sembra che la sontuosa varietà dell'abbigliamento faccia da pretesto al gioco della luce."" -
La colazione del poeta
Partendo dal pensiero di Dylan Thomas secondo il quale ""Il mondo non è più lo stesso dopo che una buona poesia gli si è aggiunta"""", Pizzi Cannella (1955, Rocca di Papa) dipinge un quadro e intitola un libro """"La colazione del poeta"""". È un pretesto per parlarci di sé e della sua pittura: """"Quando dipingo penso alla tela come a tutto il mondo possibile'. La pittura non è come le altre 'arti', è qualcosa di più, è la 'strada Maestra', una questione di vita o di morte"""". Concepire l'arte in termini di non-confine tra le sue possibili forme, pone l'autore di questo volume della Collana """"Scritti d'artista"""" nella posizione ottimale di concludere le sue preziose pagine con versi """"rubati"""" ad un Anonimo ischitano sulla teoria (e messa in pratica) del porzionare il famoso coniglio in famiglia: siamo nel XIX secolo e tutti ne avranno un po', ma seguendo la regola a piramide del Capo e del più anziano. È così anche per l'arte? Chi più ha vissuto, meglio sa dove trovarla per cibarsene?""